[spoiler_tag]Legenda:[/spoiler_tag]Narrato
Pensato
"Parlato"
La corrente del Raiton attraversò il corpo del ragazzo, costringendo i suoi muscoli a contrarsi contro il suo volere e sbilanciando la sua postura, aiutati dal dolore che fece compiere movimenti involontari e istintivi sempre allo stesso.
Merda. Non so il perchè, ma qualcosa mi dice che l'elemento è passato dalle Falci solo dopo essere andato a fare visita a Kokuo.Non era un Raiton comune, altrimenti la semplice vicinanza ad esso non gli avrebbe provocato quell'effetto, non senza l'ausilio di un colpo a portarlo.
L'offensiva delle falci ormai sarebbe stata banale, dalla posizione in cui si trovava e dalla difesa impossibilitata a compiersi, l'impegno nell'attaccarlo avrebbe dovuto avere un requisito minimo inferiore allo zero.
E così fu. Due graffi in completa scioltezza.
Fino a quel momento l'allenamento si dimostrò una completa lezione teorica per Hagane, le sue azioni venivano neutralizzate con una semplicità tale da poterle considerare qualcosa di mai avvenuta nel tempo. Ma almeno stava imparando qualcosa.
Una nuova frontiera delle armi si stava presentando davanti ai suoi occhi: le Armi Senzienti ed i loro movimenti.
Aveva già avuto a che fare con Sanmaru e Niko in passato, ma non aveva intrapreso uno scontro diretto assieme a loro, piuttosto si era sempre impegnato ad evitarle per raggiungere Eiji e colpirlo, oppure le aveva viste mentre venivano utilizzate contro qualcun altro;
era ben consapevole che non fossero armi come le altre, ma per quanto ne sapeva rimanevano comunque delle Kusarigama, di conseguenza per lui erano delle armi che "si utilizzavano" da sole rispettando i normali utilizzi delle stesse.
Ma era proprio qui che si sbagliava.
Notando con i suoi stessi occhi i loro movimenti, si accorse che quella tipologia di armi poteva comportarsi come una persona con le lame al posto degli arti, riuscendo a compiere movenze agevolate dall'assenza del vincolo umano all'acciaio stesso.
Sanmaru non era una Kusarigama con tre lame, era semplicemente Sanmaru.
Niko non era una Kusarigama con tre lame, era semplicemente Niko.
Questi due nomi sarebbero finiti nella lista personale di Hagane riguardante la conoscenza sulle armi, diventando due sottotitoli di due paragrafi tutti da scrivere, paragrafi che avrebbero ricevuto quantomeno un inizio grazie a questo allenamento.
Questo è tutto ciò che la semplicità di due graffi avrebbe generato nella mente del Genin, elementi che avrebbe sfruttato per non demoralizzarsi nonostante il suo medesimo fallimento nel fare qualcosa di utile, e magari per riuscire a dare un senso a quell'allenamento dal punto di vista della sua crescita personale.
"
Non vi ho sottovalutate, bro. Semplicemente per me siete sempre state delle Kusarigama, vive, ma pur sempre delle Kusarigama. Non mi avete mai detto nulla su di voi che potesse farmi pensare a qualcos'altro, quindi ho semplicemente agito basandomi su quelle che sono le mie conoscenze in ambito... Ora so che non è così, ma prima di prendere qualche sberla non avrei mai potuto capirlo. Ti fila come ragionamento, o non ti convince?"
Ma la vera sfida stava arrivando proprio adesso, sempre se quella fosse stata la più ardua che Eiji avesse voluto mettere davanti ai suoi allievi.
Però dai, almeno Hagane si era guadagnato il ruolo di protagonista in quel preciso momento.
Dopo la leccata un po' pervertita, pervertita perchè le lame alla fine erano il corpo di qualcosa di senziente, lo Shinobi si accorse senza neanche troppo impegno che era nella merda.
Oh no, che cazzo però. Basta che si faccia dare un colpo dietro alla testa tramite l'elsa di un'arma e io sarò bello che svenuto. Se provassi ad avvicinarmi per rompere il cerchio con il piede, Niko e Sanmaru me lo impedirebbero senza problemi. Non ho molti modi per tirarmi fuori da questa situazione, se non quello di subire qualche contraccolpo prima di riuscire a tirarlo fuori da lì.Incrociando lo sguardo di Shun, Hagane intuì che il compagno gli stava indicando il punto dal quale avrebbe voluto ricevere assistenza durante la sua prossima offensiva, e decise di assecondarlo stando al piano;
avrebbe potuto dirgli "forse sarebbe meglio non attaccarlo" o "se fai male a lui, fai male anche a me", ma decise di starsene in silenzio a riguardo... Lui aveva scoperto i poteri del Circolo vedendoli in atto su qualcuno, quindi anche a Shun sarebbe servita una cavia da dimostrazione, magari ancora prima di scoprire il potere del Circolo in Missione.
Qualcosa decise di dirla però, rimanendo sul vago e rivolgendosi ad Eiji:
"
Sai cos'è il bello degli allenamenti per me? Puoi simulare delle battaglie reali, suonarti delle botte da paura o meno, e sai che puoi farlo perchè arriverà sempre il momento in cui dovrai trattenerti, conscio del fatto che il tuo avversario non ne approfitterà per ucciderti se lo fai. Insomma, puoi raggiungere il tuo limite senza rischiare che, una volta raggiunto, qualcuno venga a finirti mentre sei stremato. Se non lo fai in allenamento arriverai a farlo in Missione, e lì però sarà sempre un rischio, perchè lo raggiungeresti per la prima volta senza sapere dove si trova. Conoscere il proprio limite serve a sapere sia dove fermarsi, sia dove si trova la barriera da infrangere. E non c'è modo migliore di individuarlo del testare la mia forza sulla mia stessa pelle. Right?"
Poche palle, non ci sarebbe stata alcuna strategia sul colpire il circolo o sul costringere il Raikage a spostarsi di lì, Hagane avrebbe attaccato da sinistra per provare a scaraventarlo di forza al di fuori di esso, subendo le conseguenze che questo gli avrebbe portato.
Hagane avrebbe intrapreso la sua corsa per coprire le distanze con l'avversario e raccogliere energia per il suo prossimo attacco, irrorando l'intero corpo con il Kyōka durante il tragitto;
una volta raggiunti i pressi di Eiji avrebbe prestato attenzione a Niko e Sanmaru, perchè se l'offensiva di Shun non fosse riuscita a distrarle, allora avrebbe continuato la sua corsa schivando in avanti le Kusarigama, stavolta però conscio del fatto che le sue elusioni sarebbero dovute essere eseguite prendendo in considerazione le due armi come due persone.
Se così facendo fosse riuscito a terminare la sua corsa alla sinistra del Raikage, allora avrebbe sferrato un pugno diretto a livello del busto, impiegandoci il massimo della forza e sperando di respingere il Jashinista fuori dal suo Circolo.
Avrebbe fatto male, molto, ma questo lo sapeva.