KumoWave., Addestramento Base per BrokenNeko e lilj10.

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view post Posted on 25/11/2020, 20:54     +1   -1
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Niko

Sanmaru

Kokuo


4 Ottobre 252 DN, Paese del Fulmine.


Era passato esattamente un mese da quando aveva fatto quella scioccante rivelazione alla popolazione della Nuvola. Da allora le cose erano cambiate, come del resto era prevedibile. Non tutti erano pronti a dare fiducia ad un mostro, ad una delle bestie che avevano attaccato e distrutto le mura della Nuvola, uccidendo la guida di un tempo. A lui, però, non importava. Continuava a portare avanti i compiti da Raikage al meglio delle sue possibilità. Avrebbe fatto tacere quelle malelingue con i fatti, non cercando di sopprimerle con la forza. Questa era la via che aveva scelto, l'unica a suo dire veramente percorribile. Alcuni ex-consiglieri gioivano di questa rinnovata instabilità, ma la maggior parte di loro s'interfacciava con la propria fetta di rappresentanza cercando di rinnovare la fiducia nel Kage. Alcuni con più successo di altri, alcuni con più lavoro da fare di altri. In generale, Kumo era ancora in pace e la fiducia nel ragazzo era ancora solida, doveva solo lasciare il tempo alla popolazione di riprendersi dal duro colpo. Nel farlo, si prendeva spesso delle pause, dopotutto era sempre stato un ragazzo d'azione il nostro diciannovenne. Quel giorno le porte del suo ufficio erano chiuse, una pausa che pausa non era, visto dove si trovava. Aveva prenotato uno dei campi di addestramento di Kumo in maniera tale da non essere disturbato da nessuno. Il piano era semplice, sotto quel sole cocente, avrebbe portato avanti un addestramento con il suo allievo ed amico Hagane, che oggi avrebbe portato compagnia. Ovviamente Eiji conosceva il nuovo arrivato, prestava attenzione ad ogni nome, ad ogni soldato, ma non aveva ancora avuto il piacere di interagirci direttamente. Sarebbe stata una bellissima prova, un modo per analizzare la crescita delle nuove leve di Kumo, nuove leve di cui lui, in effetti, faceva ancora parte. Quindi li attendeva seduto su un ramo sopraelevato di un grosso albero, al riparo dal sole, mentre un forte vento freddo muoveva le foglie provocandone la caduta sulla verde erba. Quello sarebbe stato il teatro del loro allenamento, un misto di roccia, natura, ghiaccio e acqua, uno scenario perfetto per azioni incredibilmente pirotecniche.
 
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view post Posted on 26/11/2020, 12:13     +1   -1
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旬嵐 - Shun Arashi
Narrato, Pensato, Parlato, Parlato altrui
◊ Nome : Shun Arashi.
◊ Villaggio : Kumo.
◊ Grado : Genin.
◊ Clan : Ranton.
◊ Conoscenze : - Gaikō.
- Chōhō.


4 Ottobre 252 ND

Quel mattino autunnale si presentò ambiguamente a Kumo. Un Sole cocente ne faceva da padrone rivelando i suoi raggi tra poche e timide nuvole mosse dal forte vento. Shun chiuse la porta di casa con una doppia mandata, sbattendola con forza e imprecando per la vorticosa brezza che muoveva impudica i suoi lunghi ed alti capelli bianchi. Rispetto a quella che era la sua routine il Genin si era svegliato ed adoperato relativamente presto, mostrando incurante ciò con abbondanti sbadigli lasciati a chiunque incontrava sul suo percorso all'interno del Villaggio. Il diciottenne camminava a passo lento tra le viarelle della zona commerciale, lo sguardo era fisso in avanti ed i pensieri accompagnavano la "passeggiata".

Credo di essermi anticipato troppo...
Pensandoci bene mi sarei potuto anche fermare per una colazione veloce...


Un altro - l'ennesimo - sbadiglio. Shun si colpì il viso con entrambe le mani, una per guancia, come a voler svegliare il suo corpo in ogni modo. Il motivo di tutto ciò era da ritrovarsi in una proposta fatta proprio da un altro Genin del Villaggio: Hagane. I due avevano svolto insieme una missione di rango D poco tempo prima ed il ragazzo aveva invitato Shun ad una sessione di allenamento con il proprio maestro. A tal scopo era stato prenotato uno dei vari campi di addestramento del Villaggio, neanche troppo lontano dalla dimora del dormiente; i due Arashi si sarebbero ritrovati lì ed avrebbero incontrato il sensei.
A Shun non venne rivelata l'identità di quest'ultimo, ma la sola idea di allenarsi in gruppo lo eccitava alquanto; l'ultima sessione di allenamento svolta con qualcuno di ordine maggiore risaliva a prima della morte dell'amato sensei.
Passo dopo passo il Genin era giunto a destinazione ed iniziò a scrutare l'area: il vento maestoso accompagnava al suolo con rabbia le foglie ingiallite dalle fronde, rocce varie erano sparse per il verde manto erboso, qualche pozzanghera sparsa era rimasta nella sua forma liquefatta, qualche altra era oramai completamente ghiacciata, il rumore di un corso d'acqua vicino accompagnava l'indagine. Nulla di nuovo al panorama a cui gli shinobi della Nuvola erano abituati, per fortuna.

Dove sarà?

Hagane non era ancora arrivato, o quantomeno Shun non lo aveva visto in giro. Continuò avanzando finchè non notò una presenza su di un alto albero. Un ragazzo vi era accomodato sfruttando un ampio ramo. Il Genin spalancò gli occhi, quella figura davanti a lui gli parve così familiare, un dubbio lo assalì, ma non credeva fosse possibile. Lanciò un'altra occhiata al ragazzo posto sull'albero, guardandolo dal basso verso l'alto posto difronte a lui.

Salve! Sono Shun, Shun Arashi. E' lei il sensei di Hagane?

Shun gli sorrise, nonostante il suo sguardo fosse molto serioso. Oramai non c'erano più dubbi sull'identità di quello shinobi, lo aveva visto poco tempo addietro, nella sua ultima apparizione pubblica.

Ed è anche il Rokudaime Raiakge!

 
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view post Posted on 27/11/2020, 23:54     +1   -1
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Pensato
"Parlato"


Il giorno della prossima Missione si stava avvicinando sempre di più, ormai ne era certo.
In attesa di quel momento Hagane non smetteva mai di allenarsi, come suo solito, facendo in modo che corpo e spirito ritrovassero la perfetta armonia con ciò che li circondava, affievolendo sempre di più quell'indebolimento portato dallo scompenso del Chakra;
a dirla tutta ormai la differenza tra il prima e il dopo era pressocchè nulla, in quei tre anni si era abituato abbastanza bene al cambiamento delle sue abilità, specialmente grazie all'aiuto di Eiji che lo aveva accompagnato per gran parte di questo cammino.
E la giornata di oggi infatti sarebbe stata un'altra di quelle in cui i due si sarebbero incontrati per allenarsi insieme, stavolta però con una special guest: Shun Arashi.
Hagane quel giorno uscì di casa abbastanza in anticipo, quindi se la prese con comodo e allungò un po' la strada per farsi un giro all'interno del distretto commerciale di Kumo, approfittandone per fare colazione strada facendo.

Chissà che faccia farà Shun quando scoprirà che il Sensei dell'addestramento è il Raikage... Magari si metterà a cercare l'erba allucinogena di Nise e Jura per capire se è vero.

La brezza montagnola gli accarezzava il volto mentre mangiava la sua mela rossa, smuovendo i suoi capelli ed i suoi pensieri riguardanti che cosa avrebbero dovuto affrontare oggi: avrebbero dovuto evitare le falci per non rischiare di essere fregati dal circolo? O forse avrebbero dovuto semplicemente evitare i cazzotti elementali di Kokuoh? Per non parlare di quei cazzo di rapaci sempre in agguato...
Nessuno lo avrebbe saputo, sarebbe stato tutto da scoprire nel corso della mattinata.
Una volta arrivato al campo Hagane avrebbe notato Shun già sul posto, con il volto girato verso i rami dell'albero sul quale si trovava Eiji, e si sarebbe avvicinato a loro in modo furtivo;
il suo scopo era quello di scagliare verso Shun i resti della mela per notare i suoi riflessi, un po' come Eiji aveva fatto con lui durante il loro primo incontro, e successivamente si sarebbe avvicinato per salutarli.

"Buongiorno ragazzi, vedo che avete già avuto modo di presentarvi. Siete carichi? E scusa se ho cercato di colpirti, Shun, ma era da tanto che non ti vedevo e volevo salutarti come si deve!" gli avrebbe fatto un occhiolino mostrando il gesto della pace con le dita "Piaciuta la sorpresa? Quella del Raikage Sensei dico, non la mela."
 
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view post Posted on 28/11/2020, 11:25     +1   -1
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4 Ottobre 252 DN, Paese del Fulmine.


Quando vide arrivare solo uno dei suoi due compagni rimase momentaneamente stranito. Era convinto che sarebbero giunti insieme. Il motivo era semplice, dalle sue informazioni emergeva che Hagane non avesse rivelato la sua identità a Shun, quindi immaginava che il primo volesse essere presente per la sorpresa. Oh, beh, poco male. Appena il ragazzo gli si fece più vicino lui si voltò verso di lui, sorridendo cordialmente con fare divertito. - YO! - Disse lasciandosi andare da sopra il ramo, facendo perno sul tendine del ginocchio destro per darsi lo slancio. Atterrò proprio davanti al nuovo compagno di allenamento dopo aver svolto una capriola a mezz'aria. Niente di strano, più un'esibizione da scimmia che da ninja, ma doveva pur scendere in qualche maniera, no? - Yeah! That's me! Però oggi non sono qui in veste ufficiale, vedi?! Niente cappello! Eheh... Scherzi a parte, chiamami pure Eiji. - Disse stendendo il braccio verso la figura del genin, con il pugno chiuso ed aspettando il compagno facesse lo stesso. - Ti conosco comunque, ho letto qualche rapporto sul tuo conto. Sei uno in gamba! -

Scorse Hagane con la coda dell'occhio e comprese che le sue attenzioni non erano rivolte a lui, bensì al povero Shun. Di conseguenza fece finta di niente, lasciando che l’amico arrivato testasse le i suoi riflessi. Sarebbe stato utile anche per lui, soprattutto per comprendere con chi aveva a che fare. - Hey! Ce ne hai messo di tempo, stavamo per iniziare senza di te! - Disse con fare scherzoso mentre Hagane, finalmente, si rivelava a tutti. Sembrava tutto pronto, l'addestramento poteva finalmente cominciare. Ormai ci aveva fatto un po' il callo ad essere un sensei, se così lo si poteva definire. Inizialmente con Hagane era stata dura, non perché il Genin fosse difficile, ma perché il Jonin stesso non sapeva bene come porsi nei suoi riguardi. Era giusto correggerlo nel modo in cui faceva? Fargli notare gli errori che commetteva? Poi si ricordò che farsi problemi non era proprio nel suo stile, anzi, di conseguenza smise di porsi tante domande ed iniziò a fare del suo meglio per dare una mano al compagno. Nel tempo era migliorato parecchio, segno che effettivamente la loro collaborazione aveva dato i suoi frutti. Poteva dirsi pronto ad accogliere qualcun altro sotto la sua ala, ammesso che alla fine della giornata Shun volesse restarci.

Era arrivato il momento di cominciare, ma sfortunatamente non si era preparato praticamente nulla per la giornata. Le scartoffie lo avevano sommerso fino al giorno precedente, non lasciandogli molto tempo per pensare. L'unica soluzione che gli si parava davanti era quella di improvvisare. Probabilmente non la migliore delle idee visto il novizio, ma sicuramente una delle possibilità più divertenti.
- Sooo... Come avrai capito, sarò io il vostro sensei per oggi. In realtà mi alleno con Hagane da qualche anno ormai, quindi non è una novità per lui, ma certamente lo sarà per te. - Disse infine, rivolgendosi a Shun. - Anyways, direi che possiamo cominciare, non credete? - Nel dire quelle parole avrebbe portato le mani al petto unendo i palmi. Improvvisamente due lastre di pietra, altissime e indubbiamente spesse, si sarebbero sollevate lateralmente per poi andarsi a chiudere sopra i due poveri Genin. Una volta difeso l'attacco e scansata la polvere sollevata dallo stesso, i due compagni avrebbero potuto constatare la scomparsa del sensei. Che si fosse nascosto era indubbio, ma ora stava loro muovere.
 
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view post Posted on 30/11/2020, 14:01     +1   -1
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4 Ottobre 252 ND

Lo shinobi ancora appollaiato sull'albero rispose rapidamente alle domande del giovane Genin, seppur non spiccando per eloquenza, ma limitandosi ad un conciso monosillabo. Poco male, ciò che Shun preferiva era la pratica di per sè, non avrebbe di fatti mai accettato un'arringa di presentazione altolocata, quantomeno non lo avrebbe fatto su di un campo di addestramento. Il tutto fu seguito dall'acrobatica discesa dall'albero di colui che si era rivelato essere il Raikage. Shun portò il piede destro all'indietro, lasciando invece strisciare verso la stessa posizione l'opposto sinistro sul terreno senza alzarlo mai, lasciando sul posto il segno de suo passaggio evidente.
Il Raikage si presentò, una volta atterrato, in maniera cordiale, quasi amichevole, chiedendo addirittura al Genin di rivolgersi a lui chiamandolo per nome; seguì un gesto tanto insolito quanto simpatico: il sensei distese il braccio in direzione di Shun, al suo estremo il pugno chiuso, come se stesse tacitamente chiedendo al sottoposto di fare lo stesso. Il ragazzino dalla bianca chioma non esitò ulteriormente, sorrise compiaciuto al nuovo maestro e lasciò che il pugno della mano destra scontrasse quello del Kage del villaggio della nuvola.

Ti ringrazio per i complimenti Eiji, sappi che per me è un onore questo allena-

Il suo sguardo, concentrato, vispo, attento, mai distolse la propria attenzione dallo sguardo dello shinobi che aveva di fronte. Shun portava un gran rispetto per il Villaggio in cui era nato e cresciuto, avere dinanzi a se la figura che meglio lo rappresentava non poteva che riempirgli il cuore di gioia. La rivelazione di un mese prima, quella con cui il jinchuriki aveva rivelato appunto la sua vera essenza, lo aveva in qualche modo rigonfiato di fiducia, come se Kumo fosse in qualche modo più sicura rispetto agli ultimi accadimenti. Ma c'era una ragione se, il Genin, aveva di sana pianta bloccato il proprio discorso: c'era qualcosa in quello sguardo; anche se solo per un attimo al ninja parve distratto, come se qualcos'altro avesse catturato la sua attenzione. Shun si voltò rapidamente e, la stessa mano che pochi attimi prima si era giunta in contatto con quella di Eiji, respinse all'ultimo secondo un colpo rivolto verso di lui. Shun non capì di preciso di cosa si trattasse, mentre quel "dardo" si infranse sulla mano aperta alcuni resti di una sostanza morbida e viscida gli ricoprirono la veste ad altezza petto, altri rimasugli della stessa sostanza gli colorarono mento e collo.

Abbiamo compagnia.

Un volto familiare si fece spazio tra i detriti del torsolo della mela lanciatagli contro. Hagane, suo compagno nell'ultima missione svolta, era finalmente giunto al campo. Shun rispose con un sorriso sarcastico, visibilmente irritato.

Ciao Haga! Noto che dopo aver passato tanto tempo con i giocolieri ti è venuta voglia di fare il pagliaccio.

Il chiaro riferimento proprio a quella missione svolta si completò con una mimica facciale per nulla equivoca, Shun scosse il capo come a negare qualcosa, dopodiché rivolse nuovamente lo sguardo verso il Genin e gli sorrise, seppur non celando mai un pizzico di malizia.

Nonostante il tuo saluto pacato, devo effettivamente ringraziarti per la sorpresa. Avevo proprio voglia di una bella mela fresca.

Terminati i convenevoli ed i saluti, era finalmente giunto il momento di cominciare l'allenamento. Shun arretrò di cinque passi, arrivando a circa un paio di metri o poco più di distanza dal Raikage e tentò di posizionarsi come a prepararsi per un attacco. Tentò, certo, perché come giunse a destinazione il Kage era già pronto, con le mani unite nel frattempo e portate al petto. Un'enorme parete di pietra si sollevò alla destra del ninja, un'altra di uguali dimensioni alla sua sinistra, muovendosi come per chiudere i due Genin in una morsa. Shun rivolse uno sguardo veloce verso Hagane; avrebbe potuto concentrare nei palmi il chakra Raiton e sfruttare il vantaggio elementale per provare ad arrestare il jutsu, ma non ne aveva il tempo e tantomeno la certezza che tale mossa avrebbe funzionato data la differenza sostanziale tra le sue abilità e quelle del sensei. Provò a scattare all'indietro con un veloce balzo: si chinò sulle ginocchia, portò il busto all'indietro e si diede un rapido slancio, roteando in aria e atterrando sulle punte dei piedi, piegato ancora sulle ginocchia e con entrambe le braccia in avanti distese in avanti per darsi l'equilibrio giusto. Terminata la sua mossa un velo di polvere avrebbe celato loro la visuale per qualche secondo e, una volta che essa si disperse, il Kage scomparve dalla loro visuale. Shun liberò un ghigno, come sempre.

Quindi giochiamo a nascondino eh?

Poi si rivolse nuovamente al Genin con cui condivideva il cognome.

Haga! Guardiamoci le spalle, potrebbe attaccare da qualsiasi lato. Magari davanti, sfruttando di nuovo l'albero.

Shun portò due dita, indice e medio, al fianco delle labbra, rilasciando dalla bocca un impetuoso getto di acqua verso il terreno, cospargendolo per un raggio di almeno cinque metri. La sua attenzione poi si portò verso la zona circostante, doveva continuare ad osservare ed ascoltare, per capire da dove sarebbe comparso il Kage. Se avesse attaccato direttamente avrebbe avvertito il rumore dei passi sull'acqua e sarebbe passato alla contromossa già pianificata. Nel frattempo rivolse un ultimo consiglio al compagno.

Utilizza il Doton. Potrebbe attaccarci da sotto la terra. Tieniti pronto a saltare via.


CITAZIONE
Ninjutsu (Suiton) - Soak! (Limite: 2) [CHK: -5] {MST * 110}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Sigilli
“Il ninja evoca un getto d’acqua facendolo fuoriuscire dalla sua bocca ed indirizzandolo verso il nemico, con lo scopo di ferirlo tramite l’impatto e lasciarlo bagnato fradicio.”


 
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view post Posted on 2/12/2020, 21:04     +1   -1
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"Azz, uno a zero per te. Questa del pagliaccio mi ha bruciato."

Shun si dimostrò sveglio come al solito, e Hagane non si sarebbe aspettato nulla di meno.
Era vero che aveva pensato solo a scherzare con quel saluto, ma in realtà era felice di ritrovarsi di nuovo all'azione col suo ex compagno;
d'altronde squadra che vince non si cambia, quindi poteva fargli solo piacere un'altra collaborazione assieme al Genin con il quale aveva avuto non solo successo in Missione, ma anche una vittoria morale per avere rimesso in carreggiata una famiglia ormai sull'orlo del baratro.

"Se mi ringrazi per un torsolo di mela, dovresti provare la mia carbonara con la panna. Un toccasana prima di ogni Missione!"

La conversazione venne poi ripresa e conclusa da Eiji, che si mostrò impaziente di cominciare il loro addestramento collettivo.
Alla comparsa delle due lastre schiaccianoci Hagane incrociò lo sguardo di Shun, interpretandolo come se fosse una sorta di consiglio ad agire al più presto, ricambiandolo con un sorriso mentre il compagno avrebbe schivato con stile l'offensiva.

Lui ancora non è a conoscenza del mio addestramento al di fuori del Continente. Magari posso mostrargli qualcosa...

Hagane rimase lì, fermo esattamente nel punto in cui si trovava da prima della comparsa delle lastre di pietra, estendendo le braccia ai suoi fianchi e stringendo i pugni;
il suo Chakra mise in movimento il Kyōka, risvegliando la forza sopita del proprio corpo, la quale lo pervase in attesa che le piastre provassero a stritolarlo nella loro morsa mortale(?).
Da sinistra verso destra, da destra verso sinistra... Intanto i costrutti di Doton si avvicinavano sempre di più tra di loro, pronti ad incontrarsi a metà via con una velocità non poco elevata;
ma, una volta raggiunto il Genin, non sarebbero nemmeno riuscite a comprimere un minimo le sue braccia, perchè si sarebbero frantumate al primo impatto con i suoi pugni.

"Si sente che il Doton fa parte del potere di Kokuoh, mi ha lasciato un leggero formicolio alle mani" Intanto avrebbe aperto e chiuso i pugni qualche volta "Prima o poi arriverò al punto di non sentire nulla, dai. Giusto un altro po' di allenamento."

Nel mentre, come volevasi dimostrare, Shun dimostrò ancora una volta di possedere un'arguzia parecchio distante dall'essere banale, modificando il campo di combattimento donandogli delle proprietà che sarebbero servite ad entrambi per prevenire l'offesa del Raikage.

Eiji è troppo attivo per rimanersene fermo a farsi cercare, di sicuro starà fremendo dalla voglia di coglierci di sorpresa in qualche modo... Ma meglio non dirlo a voce alta, o se ne approfitterebbe.

Con la superificie pronta a segnalare la presenza di qualcuno su di essa, qualcuno che ovviamente non sarebbe stato nessuno dei due lì presenti, rimaneva per l'appunto qualcosa che potesse tenere controllato il sottosuolo, come Shun avrebbe giustamente accennato.

"Certo, mi tengo pronto a saltare via o schivare un attacco... Ma se permetti, visto che tu hai già pensato a rafforzare le difese quassù, io vedo di fare qualcosa per rafforzare quelle qua sotto..."

Rafforzare? No, in realtà non sarebbe stato il termine più adatto.
Il punto sarebbe stato fare casino.
Hagane avrebbe utilizzato la sua Tecnica del Colpo Diretto per colpire con gran forza il suolo, cercando di generare un piccolo sisma circoscritto alla zona del campo di addestramento.
Ancora una volta avrebbe utilizzato il Kyōka per rafforzarsi e sferrare l'attacco con gran forza, avvisando Shun prima di impattare il pugno con il terreno, in modo da evitare che anche il suo compagno venisse colto di sorpresa dall'effetto.

"Salta o tieniti forte, Shun!"
 
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view post Posted on 3/12/2020, 21:38     +1   -1
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Niko

Sanmaru

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4 Ottobre 252 DN, Paese del Fulmine.


Nascondersi non era il suo forte. Solitamente preferiva andare dritto per dritto a spaccare il culo al malcapitato di turno. Sfortunatamente questo giro non stava intrattenendo una contesa con, appunto, il malcapitato di turno, ma con due ragazzi della Nuvola. Volenteroso di vedere come si sarebbero comportati dopo la sua azione, decise di adoperare la tattica del mordi e fuggi, sparendo celato dalle lastre e dalla polvere. Quello che vide lo lasciò abbastanza soddisfatto inizialmente. Lui aveva già una strategia in mente, ma la stessa si sarebbe adattata alle loro reazioni.

Cospargere il campo di acqua era veramente interessante, avrebbe reso impossibile il suo avvicinamento silenzioso, ma quello non era il suo piano. Impattare il pugno sul terreno era anch'essa una strategia del tutto valida, ma presentava alcuni problemi. Il sisma provocato dal colpo avrebbe del tutto invalidato la lastra liquida posta sul terreno dal compagno, rendendola tremolante ed inefficace. Il rumore avrebbe coperto un eventuale avvicinamento di Eiji e, soprattutto, quella mossa costrinse Shun a saltare.
- Hanno qualche problema di coordinazione, ma penso sia normale, non hanno tutta questa esperienza di combattimento assieme. - True. Il nostro momento è arrivato. - Andiamo. - Il tutto avvenne in una frazione di secondo. L'idea del Kage era appunto quella di fare in modo che le sue due falci attaccassero i genin ad sottoterra, costringendoli a saltare. Solo allora lui si sarebbe rivelato alle loro spalle, pronto a schiacciare le loro testoline come una palla da pallavolo. Hagane gli aveva facilitato il compito in un certo senso. Le falci, infatti, riuscirono a muoversi molto più facilmente nel terreno che si stava già frantumando, andando a concentrarsi entrambe su colui che aveva sferrato il pugno. Eiji invece fece la sua comparsa alle spalle di Shun, completamente rivestito da fulmine. Silenzioso a divertito, avrebbe cercato di colpire l’esponente del Ranton alla spalla destra con il tallone, in modo da scaraventarlo violentemente verso il terreno. Di contro le falci avrebbero ingaggiato battaglia con Hagane, il quale si sarebbe dovuto guardare non solo dalle loro lame, ma anche dalle catene pronte a stritolarlo in una morsa dorata.
 
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view post Posted on 5/12/2020, 13:48     +1   -1
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Se non altro è uscito allo scoperto, quindi ora si può davvero iniziare. Devo solo stare attento a non cascare nel tranello di saltare, altrimenti non riuscirò più a schivare.

Niko e Sanmaru decisero di ingaggiare il combattimento con il ragazzo, e quest'ultimo era ben contento della decisione che Eiji aveva deciso di compiere;
i movimenti dell'offensiva delle Kusari Gama erano piuttosto elementari per lui, d'altronde le armi erano ciò che riusciva ad affrontare meglio, quindi si trovò piuttosto a suo agio.
Essendo il suo stile di combattimento incentrato sull'utilizzo delle Taijutsu, decise di non saltare per evitare gli attacchi, questo perchè una volta in aria non avrebbe avuto nulla per continuare a sfruttare la libertà di movimento necessaria a compiere elusioni, quindi si sarebbe limitato a schivare lateralmente.
La sua strategia consisteva nel tenere Niko e Sanmaru sempre ai suoi lati, continuando ad eludere i loro attacchi rimanendo nel mezzo delle armi tamarre, cercando quindi di farle scambiare di posto dopo ogni attacco;
alla base di ciò ci sarebbe stato lo sfruttamento delle loro catene, perchè tramite questa tattica Hagane avrebbe cercato di fare creare inconsciamente alle due Kusari Gama una sorta di nodo tra i loro anelli.
Se l'idea fosse andata a buon fine, il Genin avrebbe sfruttato quel punto di incontro per afferrare entrambe le armi con un'unica presa a due mani, per poi iniziare a vorticare su sè stesso allo scopo di raccogliere energia cinetica, la quale sarebbe stata sfruttata per determinare la potenza del lancio. Questo sarebbe stato eseguito in direzione di Eiji, principalmente per due motivi:
il primo era quello di restituirgli le armi per fairplay, per quanto fossero comunque senzienti e quindi magari sarebbe contato di meno;
il secondo invece sarebbe stato quello di dare manforte a Shun, il quale avrebbe potuto sfruttare questo stratagemma per rispondere all'offensiva del Raikage.

"Fire in the hole!"
 
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view post Posted on 7/12/2020, 13:26     +1   -1
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4 Ottobre 252 ND

Come previsto dai due Genin, il Raikage era uscito allo scoperto per continuare l'azione offensiva avviata poco prima con le enormi lastre di pietra. Entrambi i ninja di basso grado erano riusciti ad evitare il justu Doton: a Shun era bastata un'azione acrobatica, mentre Hagane aveva dato prova di grande prestanza e forza fisica. L'utilizzatore del Ranton rimase sorpreso alla vista di tale potenza, mai avrebbe creduto che il compagno fosse capace di utilizzare il taijutsu fino a quel livello. Fu proprio quest'ultimo, Hagane, a mutare nuovamente il campo da battaglia colpendo violentemente il suolo spaccando letteralmente il terreno. Shun ascoltò le parole del compagno e, forse anche troppo istintivamente, saltò davanti a se seppur inclinando il corpo di una trentina di centimetri in avanti incrinando la schiena. La scossa, seppur prevedibile avendo prestato attenzione ai movimenti del Genin che lo accompagnava nella seduta di allenamento, lo aveva sbilanciato abbastanza, non permettendogli di premere in maniera congrua con la forza sulle ginocchia tale da saltare con il corpo diritto. L'acqua rilasciata sul terreno si alzò assieme al suolo, liberandosi in molteplici gocce nell'aria, un po' come un tuffo da una grande altezza in mare. Fu in quel momento che fece la sua comparsa il Raikage, Shun riuscì a percepirne i movimenti mentre era a mezz'aria, ma il ninja era troppo veloce per poter capire con precisione quale sarebbe stata la sua mossa. Il Genin era a mezz'aria e aveva avvertito il movimento avversario, se così può essere definito, provenire dalle sue spalle, ma senza poggiare i piedi al suolo avrebbe con difficoltà schivato l'attacco. Ma la stessa difficoltà il Kage l'avrebbe trovata nell'evitare l'acqua oramai schizzata in aria.

Ha funzionato!

I due Arashi avevano dimostrato, seppur quasi involontariamente, di poter fare un gran bel gioco di squadra. Shun non avrebbe potuto evitare l'attacco senza un aiuto concreto, cosa che arrivò. Concentrò il proprio chakra Suiton sfruttando in parte l'acqua già presente ed alzò tra se ed il regnante della Nuvola una barriera di acqua, seppur ancora sottile data la velocità con la quale era stata preparata. La barriera avrebbe in primis rallentato i movimenti del Jinchuuriki permettendo a Shun di poggiare il piede su una delle pietre alzate dal suolo e balzare indietro di una trentina di centimetri così da cercare di evitare il colpo tanto veloce quanto potente; in secondo luogo la barriera avrebbe sfruttato ancora l'innata della tempesta rilasciando una scarica lungo il corpo del Kage, folgorandolo ed infastidendo così i suoi nervi, intorbidendo per quanto possibile il suo corpo, affaticandolo. Hagane aveva scaraventato delle strani armi verso il Raikage che, rallentato dalla tecnica di Shun, si sarebbe trovato in mezzo tra i due fuochi. Il Genin del Ranton si chinò nuovamente sulle ginocchia: se il Raikage avesse provato a saltare o a spostarsi evitando le falci, il Genin si sarebbe scansato emulando i suoi movimenti, evitando che la schivata del sensei potesse dirottare le armi verso egli stesso.

Sei davvero una potenza. Ma io sono il fulmine!


CITAZIONE
• Ninjutsu (Ranton) - Stormshield (Limite: 2) [CHK: -5] {RES * 50}

Tratti: Difensiva (Barriera)
“Un muro d’acqua alto un paio di metri si erge davanti all’utilizzatore, proteggendolo da attacchi imminenti frapponendosi tra di esso e la tecnica a lui indirizzata, oppure semplicemente rallentando chi si sta avvicinando per un approccio corpo-a-corpo costringendolo ad attraversare il muro prima di mettere a segno il suo colpo. Ma non è tutto, infatti all’interno del muro d’acqua viene inserito il chakra di tipo Raiton, rendendo la tecnica di elemento Tempesta e donando al muro un colore grigiastro ed una forma irregolare, folgorando chi lo attraversa o chi ci crea contatto.”

Effetti:

Se Stormshield fa Contatto, applica lo Status Folgorazione {1} (consuma lo Status Bagnato se presente).


 
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view post Posted on 10/12/2020, 00:27     +1   -1
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Kokuo


4 Ottobre 252 DN, Paese del Fulmine.


Lo scontro si stava rivelando piuttosto divertente, i due avversari sembravano essere in grado di badare a loro stessi, anche se il loro lavoro di squadra lasciava ancora a desiderare. Nello specifico Eij vedeva un grande potenziale in loro. Una coppia di promettenti Genin che avrebbe potuto ricoprire un ruolo importante all'interno della Nuvola la sua Nuvola. Voleva farli crescere. Dopotutto con Hagane aveva già combattuto diverse volte, se lo stesso gli aveva presentato Shun voleva dire che ne riconosceva le qualità. Qualità che non aveva tardato a mostrare con la sua strategia atta a non far passare inosservato l'attacco del Kage. Aveva in mente qualcosa di nuovo per la Nuvola, qualcosa di differente dalle cose già introdotte nella legislatura, ma i particolari andavano ancora limati. Questi, però, erano discorsi differenti, concentriamoci sul presente e su quello che avrebbe fatto passare alle sue povere vittime. Nella sua testa, metterli davanti a qualcosa di insormontabile era il modo migliore di provare loro quanto margine di miglioramento avessero. Era davvero la scelta giusta? Non poteva saperlo per certo, ma con lui aveva certamente funzionato quando aveva combattuto contro Hiro. La sua testa era volata e la disperazione aveva preso il sopravvento, però da quel giorno in avanti la consapevolezza di se stesso era nettamente aumentata. Quindi eccolo, pronto a fare un culo stratosferico ai poveretti, con qualsiasi mezzo avesse avuto a disposizione, fatto salvo l'arrivare ad ucciderli, ovviamente.

Partiamo con ordine, andando ad analizzare come si era mosso Hagane in quella situazione. Di base si stava comportando bene, anche se ancora dava abbastanza per scontato di poter conoscere pienamente i movimenti di armi senzienti. Non richiedendo alcun impegno da parte del ragazzo, potevano destreggiarsi in movenze molto più particolari, come anche apprendere e fare esperienza. Fu questo a fregare il giovane, il sottovalutare delle armi che avevano, dalla loro, molta più esperienza di quanto lui stesso, o Eiji addirittura, avesse. Le due armi, infatti, assecondarono il ragazzo incrociandosi più volte, accorgendosi del fatto che lo stesso stava cercando di rendere i loro movimenti più complicati attorcigliando le catene. L'apertura per afferrare le stesse si creò, ma si poteva definire più una trappola che altro. Nel momento in cui la mano del genin arrivò in contatto con le catene, Eiji estese il rivestimento di fulmine anche alle stesse, ricoprendo persino le lame. La scossa che ne derivò fu forte, considerando anche quanta dimestichezza aveva il Jonin con il suo elemento natio, potenziato dal potere di Kokuoh. Hagane si trovò stordito troppo vicino alle falci. La sua strategia, infatti, lo avrebbe reso scoperto ai movimenti delle stesse in ogni caso, vista la sua eccessiva vicinanza alle stesse, nonché cocentrazione verso la parte meno minacciosa. Le lame, quindi, si ritrassero celermente, come se le catene stessero venendo richiamate da Eiji, districandosi fra loro. Entrambe andarono a graffiare il Genin, Sanmaru sulla guancia destra e Niko sul braccio sinistro.
- The fuck bro!? Ci hai presi per pivelli? - Disse la più giovane delle armi passando affianco al Genin mentre tornava dal suo padrone. Una goccia di sangue, ma tanto bastava per decretare la fine dello scontro.

Passiamo ora ad analizzare i movimenti di Shun. Trovandosi in una posizione di svantaggio per via del suo salto, la sua reazione all’attacco del Kage fu piuttosto buona. L'acqua che si era sollevata per via dello smottamento, venne utilizzata per creare una barriera atta a proteggerlo dal colpo del Jonin. Che fosse tutto frutto di una tattica che non aveva previsto? Che avessero preparato la trappola, facendo sembrare che le due strategie stessero cozzando tra loro quando in realtà così non era? Impossibile dirlo, ma per il momento decise di ignorare del tutto la questione. La barriera eretta dal Genin era sicuramente una delle opzioni a lui disponibili, ma probabilmente non la migliore. La differenza di potere tra i due era piuttosto elevata, quindi pensare che un sottile strato di acqua potesse fermare il suo colpo carito di Raiton era abbastanza ottimistico. Ciononostante riuscì a rallentarlo leggermente. Shun avrebbe incassato il corpo alla spalla destra. Piuttosto potente ed in grado di pressarlo contro il terreno, ma non di scaraventarlo inesorabilmente contro lo stesso. Forse Eiji ci aveva messo anche del suo, per evitare che da quegli scambi nascessero infortuni di sorta.
- Il Fulmine eh?! Piuttosto pretenzioso come titolo, I like it! Sfortunatamente non ci sei ancora, ma con il tempo ci arriverai. - Disse mentre il suo colpo arrivava a contatto con il bersaglio. La scossa messa in atto dal avversario ebbe una qualche sorta di effetto su di lui, anche se smorzato dalla già presente armatura del fulmine. Ciononostante il leggero dolore ai nervi ed il complessivo fastidio, si trasformarono celermente in piacere, mentre il ragazzo andava a poggiare entrambi i piedi a terra. Le falci lo attorniarono celermente, mentre passando vicino al suo volto depositarono le goccie di sangue raccolte sulla sua lingua. - Ok guys. Non ve la state cavando male, ma se pensate che basti questo per mettermi in difficoltà vi sbagliate di grosso. Eheh... - Quindi Sanmaru avrebbe provocato un taglio sulla gamba del ragazzo, all'altezza del polpaccio. Il sangue avrebbe iniziato a scorrere fino al terreno ed Eiji lo avrebbe utilizzato per disegnare il famoso circolo Jashinista. Una volta concluso, la sua pelle sarebbe diventata nera, solcata da simboli bianchi che ricordavano delle ossa. Gli occhi rossi e divertiti, anche se molto più minacciosi di prima. - And now what?! - A loro la palla, ma quello che Hagane sapeva sul circolo, sicuramente Shun lo ignorava. Come avrebbero evitato ripercussioni pesanti su Hagane, mettendo in difficoltà il Jonin? Le falci erano attorno a lui, pronte a proteggerlo e contrattaccare a qualsiasi mossa sospetta. - BRING IT ON!
 
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view post Posted on 14/12/2020, 15:58     +1   -1
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旬嵐 - Shun Arashi
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◊ Nome : Shun Arashi.
◊ Villaggio : Kumo.
◊ Grado : Genin.
◊ Clan : Ranton.
◊ Conoscenze : - Gaikō.
- Chōhō.


4 Ottobre 252 ND

C'è una leggenda relativa la nascita del Tuono che Ryosei, padre di Shun, raccontava spesso al figlio che all'epoca era poco più che un infante. In principio non vi era nulla che potesse presagire l'arrivo di un temporale, da un momento all'altro l'azzurro cielo veniva pervaso dai grigiori di nubi minacciose, senza che alcun uomo potesse controbattere e, nella migliore delle ipotesi, non vi erano grandi speranze di sopravvivenza per coloro che si trovavano sprovvisti di un qualsivoglia riparo. In un piccolo villaggio accadde ciò, "dal nulla alla nascita", per quanto banale era ridondante nei ricordi del Genin. Una tempesta si abbatté sul sopracitato eliminandone quasi del tutto la popolazione; per l'appunto, quasi, perchè ci fu un unico superstite: una giovanissima ragazza, rimasta in casa allettata per un male all'epoca incurabile e, ironia della sorte, ora unica rimasta in vita in quel piccolo villaggio. Ella, pochi minuti prima di morire per l'assenza da giorni di cibo ed acqua, si rivolse agli dei. Chiese a costoro del perchè tanto dolore, gli gridò con rabbia parole di sconforto e rassegnazione, colme d'odio per tutto ciò che le era accaduto. Affranti gli dei decisero di concederle un'unica richiesta prima di morire e quella della giovane ragazza fu tanto semplice quanto lodevole. Chiese un segno, ma non per lei. Chiese che tornassero in vita entro poche ore tutti gli abitanti del villaggio ora tristemente deserto, chiese che tutti fossero di nuovo lì. Le divinità piangenti acconsentirono e dopo qualche ora l'intero villaggio fu di nuovo colmo di vita. La giovane era però deceduta poco prima e, per effetto del suo stesso desiderio, anch'ella era ritornata in vita, seppur non come i suoi concittadini. Gli dei decisero di ricompensare un tale gesto donandole una nuova vita: la ragazza divenne il Tuono e, da lì in avanti, con il suo rombo ed i suoi accecanti e brillanti colori nel cielo grigio, avrebbe avvisato il mondo dell'arrivo delle tempeste e dei temporali.

Fu un colpo, sordo e violento, all'altezza della spalla destra a pressare il corpo del giovane Genin contro il suolo. La barriera d'acqua era un'ottima tecnica e probabilmente l'unica soluzione data la posizione di svantaggio, tuttavia la differenza di potenziale dei due ninja era decisamente troppo elevata, rendendo inutile la barriera contro l'offensiva del Raikage.
La situazione per l'altro Genin impegnato in quella sessione di allenamento non fu tanto migliore. Anche Hagane non riuscì a contrastare del tutto l'attacco di Eiji e, ancora dolorante per il colpo subito pochi attimi prima, Shun fu distratto da un evento cuorioso.

Sono impazzito per questo colpo o quell'arma ha parlato davvero?

Shun si riposizionò pressando sulle ginocchia, tirando fuori il busto e spingendosi con il braccio sinistro contro al suolo, così da rialzarsi in perfetto equilibrio. L'utilizzo del Ranton avrebbe in qualche modo infastidito il Raikage che non parve aver subito danni dal jutsu usato dal Genin. Le due falci cominciarono una macabra danza attorno alla sua figura come pronte a difenderlo mentre qualcosa di strano stava accadendo. Shun strizzò gli occhi cercando di celare il dolore per il colpo subito alla spalla, dolorante ma non vittima di un qualche infortunio. Il corpo del Raikage era ricoperto dal fulmine e questo gli aveva donato una forza a tratti sovraumana, potenziando l'attacco. Il Genin lanciò uno sguardo rapido all'amico come a cercare di capire quale potesse essere la prossima mossa da attuare insieme, mentre Eiji iniziò a disegnare sul suolo con il sangue uno strano circolo. Shun approfittò del momento per arretrare velocemente di qualche passo, portandosi a quattro metri e mezzo dal Raikage. La sua velocità e la potenza erano decisamente anni luce avanti a quelle di Shun, era necessario porsi ad una debita distanza per rispondere senza rischiare ulteriori danni. Il corpo del ninja che gli era di fronte cominciò a mutare: in paricolare questo divenne completamente nero, contrastato in alcuni pianti da simboli e forme di un bianco candido, simboleggianti delle ossa verosimili.

Cosa sta facendo?! Deve essere questo il potere del culto di Jashin? Cosa vorrà fare?

Di fatti le conoscenze di Shun sull'argomento erano pressoché nulle: conosceva giusto alcune dicerie che per lo più parlavano di macabri rituali e gente defunta. L'ipotesi di morte in un allenamento con il proprio Kage era ovviamente da escludere a priori, non che ne fosse certo, ma non era la giusta pista da percorrere. Ciò di cui era sicuro è che avrebbe utilizzate quella strana arte donata dal dio per bloccare i due ninja in qualche modo, per costringerli ad attuare azioni diverse da attacchi diretti, come aveva agito poco prima.
Le falci erano a protezione di Eiji, la prima idea sorta al Genin era quella di occuparsi di quest'ultime, magari attaccandole insieme ad Hagane costringendole a dividersi, ma ciò avrebbe aperto più di uno spazio al Kage per attaccare direttamente. Attaccare invece Eiji era comunque da escludere, era quello che voleva, sarebbe stato impossibile colpirlo in alcun modo. Eppure se il jinchuuriki aveva disegnato quel circolo e vi si era posizionato al suo interno un motivo doveva esserci. Dovevano provare a spostarlo da lì, ne avrebbero potuto eliminare gli effetti, che fossero essi difensivi o offensivi. Ma come?
D'un tratto l'idea. Shun guardò Hagane indicandogli, con un movimento d'occhi, la sinistra del ninja che avevano di fronte.

Hai ragione... io non sono il fulmine, non ancora almeno...

Le mani si portarono in avanti iniziando la composizione di alcuni sigilli.

Il tuo colpo è stato un rombo Raikage-sama, un Tuono. Ma hai solo annunciato l'imminente tempesta.

Shun riutilizzò il Jutsu con cui aveva aperto lo scontro, rilasciando un violento getto d'acqua verso i piedi del Kage. L'obiettivo era duplice: o avrebbe costretto l'avversario a spostarsi o utilizzando il getto avrebbe provato, se fosse stato possibile, ad infrangere il circolo rimuovendo o comunque smussando il sangue presente sul terreno. Avrebbe chiesto, con gli occhi in precedenza come sopra citato, ad Hagane di attaccare il Kage verso sinistra in quel momento: lì sarebbero intervenute nuovamente le falci, di cui Hagane pareva conoscere i movimenti, a difendere l'utilizzatore, liberando uno spazio d attacco per Shun stesso che si sarebbe avvicinato verso il Kage, sul suo lato destro. Lì avrebbe finto di star caricando un pugno ad altezza spalla, occhio per occhio, dente per dente. Tuttavia si sarebbe fermato a meno di un metro, come ad attendere un nuovo punto scoperto. Se, tuttavia, Hagane sarebbe stato impossibilitato ad attaccare, si sarebbe limitato a spostarsi verso destra, rimanendo a circa quattro metri dal Raikage.

 
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La corrente del Raiton attraversò il corpo del ragazzo, costringendo i suoi muscoli a contrarsi contro il suo volere e sbilanciando la sua postura, aiutati dal dolore che fece compiere movimenti involontari e istintivi sempre allo stesso.

Merda. Non so il perchè, ma qualcosa mi dice che l'elemento è passato dalle Falci solo dopo essere andato a fare visita a Kokuo.

Non era un Raiton comune, altrimenti la semplice vicinanza ad esso non gli avrebbe provocato quell'effetto, non senza l'ausilio di un colpo a portarlo.
L'offensiva delle falci ormai sarebbe stata banale, dalla posizione in cui si trovava e dalla difesa impossibilitata a compiersi, l'impegno nell'attaccarlo avrebbe dovuto avere un requisito minimo inferiore allo zero.
E così fu. Due graffi in completa scioltezza.
Fino a quel momento l'allenamento si dimostrò una completa lezione teorica per Hagane, le sue azioni venivano neutralizzate con una semplicità tale da poterle considerare qualcosa di mai avvenuta nel tempo. Ma almeno stava imparando qualcosa.
Una nuova frontiera delle armi si stava presentando davanti ai suoi occhi: le Armi Senzienti ed i loro movimenti.
Aveva già avuto a che fare con Sanmaru e Niko in passato, ma non aveva intrapreso uno scontro diretto assieme a loro, piuttosto si era sempre impegnato ad evitarle per raggiungere Eiji e colpirlo, oppure le aveva viste mentre venivano utilizzate contro qualcun altro;
era ben consapevole che non fossero armi come le altre, ma per quanto ne sapeva rimanevano comunque delle Kusarigama, di conseguenza per lui erano delle armi che "si utilizzavano" da sole rispettando i normali utilizzi delle stesse.
Ma era proprio qui che si sbagliava.
Notando con i suoi stessi occhi i loro movimenti, si accorse che quella tipologia di armi poteva comportarsi come una persona con le lame al posto degli arti, riuscendo a compiere movenze agevolate dall'assenza del vincolo umano all'acciaio stesso.
Sanmaru non era una Kusarigama con tre lame, era semplicemente Sanmaru.
Niko non era una Kusarigama con tre lame, era semplicemente Niko.
Questi due nomi sarebbero finiti nella lista personale di Hagane riguardante la conoscenza sulle armi, diventando due sottotitoli di due paragrafi tutti da scrivere, paragrafi che avrebbero ricevuto quantomeno un inizio grazie a questo allenamento.
Questo è tutto ciò che la semplicità di due graffi avrebbe generato nella mente del Genin, elementi che avrebbe sfruttato per non demoralizzarsi nonostante il suo medesimo fallimento nel fare qualcosa di utile, e magari per riuscire a dare un senso a quell'allenamento dal punto di vista della sua crescita personale.

"Non vi ho sottovalutate, bro. Semplicemente per me siete sempre state delle Kusarigama, vive, ma pur sempre delle Kusarigama. Non mi avete mai detto nulla su di voi che potesse farmi pensare a qualcos'altro, quindi ho semplicemente agito basandomi su quelle che sono le mie conoscenze in ambito... Ora so che non è così, ma prima di prendere qualche sberla non avrei mai potuto capirlo. Ti fila come ragionamento, o non ti convince?"

Ma la vera sfida stava arrivando proprio adesso, sempre se quella fosse stata la più ardua che Eiji avesse voluto mettere davanti ai suoi allievi.
Però dai, almeno Hagane si era guadagnato il ruolo di protagonista in quel preciso momento.
Dopo la leccata un po' pervertita, pervertita perchè le lame alla fine erano il corpo di qualcosa di senziente, lo Shinobi si accorse senza neanche troppo impegno che era nella merda.

Oh no, che cazzo però. Basta che si faccia dare un colpo dietro alla testa tramite l'elsa di un'arma e io sarò bello che svenuto. Se provassi ad avvicinarmi per rompere il cerchio con il piede, Niko e Sanmaru me lo impedirebbero senza problemi. Non ho molti modi per tirarmi fuori da questa situazione, se non quello di subire qualche contraccolpo prima di riuscire a tirarlo fuori da lì.

Incrociando lo sguardo di Shun, Hagane intuì che il compagno gli stava indicando il punto dal quale avrebbe voluto ricevere assistenza durante la sua prossima offensiva, e decise di assecondarlo stando al piano;
avrebbe potuto dirgli "forse sarebbe meglio non attaccarlo" o "se fai male a lui, fai male anche a me", ma decise di starsene in silenzio a riguardo... Lui aveva scoperto i poteri del Circolo vedendoli in atto su qualcuno, quindi anche a Shun sarebbe servita una cavia da dimostrazione, magari ancora prima di scoprire il potere del Circolo in Missione.
Qualcosa decise di dirla però, rimanendo sul vago e rivolgendosi ad Eiji:

"Sai cos'è il bello degli allenamenti per me? Puoi simulare delle battaglie reali, suonarti delle botte da paura o meno, e sai che puoi farlo perchè arriverà sempre il momento in cui dovrai trattenerti, conscio del fatto che il tuo avversario non ne approfitterà per ucciderti se lo fai. Insomma, puoi raggiungere il tuo limite senza rischiare che, una volta raggiunto, qualcuno venga a finirti mentre sei stremato. Se non lo fai in allenamento arriverai a farlo in Missione, e lì però sarà sempre un rischio, perchè lo raggiungeresti per la prima volta senza sapere dove si trova. Conoscere il proprio limite serve a sapere sia dove fermarsi, sia dove si trova la barriera da infrangere. E non c'è modo migliore di individuarlo del testare la mia forza sulla mia stessa pelle. Right?"

Poche palle, non ci sarebbe stata alcuna strategia sul colpire il circolo o sul costringere il Raikage a spostarsi di lì, Hagane avrebbe attaccato da sinistra per provare a scaraventarlo di forza al di fuori di esso, subendo le conseguenze che questo gli avrebbe portato.
Hagane avrebbe intrapreso la sua corsa per coprire le distanze con l'avversario e raccogliere energia per il suo prossimo attacco, irrorando l'intero corpo con il Kyōka durante il tragitto;
una volta raggiunti i pressi di Eiji avrebbe prestato attenzione a Niko e Sanmaru, perchè se l'offensiva di Shun non fosse riuscita a distrarle, allora avrebbe continuato la sua corsa schivando in avanti le Kusarigama, stavolta però conscio del fatto che le sue elusioni sarebbero dovute essere eseguite prendendo in considerazione le due armi come due persone.
Se così facendo fosse riuscito a terminare la sua corsa alla sinistra del Raikage, allora avrebbe sferrato un pugno diretto a livello del busto, impiegandoci il massimo della forza e sperando di respingere il Jashinista fuori dal suo Circolo.
Avrebbe fatto male, molto, ma questo lo sapeva.
 
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view post Posted on 23/12/2020, 22:20     +1   -1
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Niko

Sanmaru

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4 Ottobre 252 DN, Paese del Fulmine.


Fortunatamente Shun decise di prestare la dovuta attenzione anche se non conosceva il potere che aveva davanti. Un attacco diretto ai danni del suo Kage si sarebbe celermente tramutato in un danno al suo compagno di squadra. Il getto d'acqua andò ad impattare contro il circolo iniziando a corroderne le fattezze. Inutile dire che non sarebbe bastato un semplice spruzzino per cancellare una tecnica come quella, ma possiamo affermare che, comunque, ne inficiò gli effetti. Le falci decisero, di comune accordo con Eiji, di lasciar passare Hagane senza troppi problemi, erano tutti abbastanza curiosi di vedere come avrebbe fatto a cacciare fuori dal circolo di Jashinista senza subire contraccolpi clamorosi. Si concentrarono su Shun, mettendolo alla prova ed impedendogli di avvicinarsi al Kage, minacciandolo con le loro catene e lame. L'obiettivo era lo stesso ottenuto in precedenza, riuscire anche solo a ferirlo superficialmente per poi utilizzare la tecnica definitiva del Culto. Eiji avrebbe incassato il colpo di Hagane senza opporre alcuna resistenza, lasciando che anche lo stesso ne subisse il contraccolpo, anche se leggermente diminuito per via dei danni al circolo. Venne spinto fuori dal Genin, rimanendo con entrambi i piedi ancorati al terreno ma scivolando indietro fino ad uscirne. In quel momento la sua pelle tornò normale ed il collegamento con Hagane si concluse.

Non sarebbe stato divertente riproporre la stessa tecnica, quindi decise di alzare un po' l'asticella, mostrando a entrambi qualcosa che avevano visto solo una volta in vita loro, ma mai in quelle vesti. Improvvisamente il potere di Kokuoh esplose, andando a rivestire il corpo e le falci con un'aura di chakra arancione. Le vesti cambiarono radicalmente, presentando alcuni simboli neri che ricordavano delle code. Esatto, era emerso come quando aveva presentato Kokuoh a tutta Kumo, ma questa volta non si trattava di una mera dimostrazione. Il potere della bestia era pressante, opprimente, minaccioso. Era pronto alla battaglia, a mettere alla prova i due malcapitati.
- Non pensi di star esagerando? - Nah. Dopotutto non ci divertiamo da un po', sono sicuro che sarà un'esperienza utile anche per loro. - Hai ragione, ma occhio a quello che distruggi. - Quindi gli elementi ruggirono sul corpo del Jonin. Sanmaru venne ammantata dal fuoco, Niko dal vento ed il corpo del ragazzo di terra, acqua e fulmine. Le sei lame di diressero impietose verso Shun, più veloci e potenti che mai. Avrebbero attaccato da destra e sinistra, cercando di tagliargli ogni via di fuga con catene e metallo, mentre avrebbero seguito ogni suo tentativo di elusione. Eiji si sarebbe scagliato contro Hagane, rivestendo la maggior parte del corpo di Doton, utilizzato come scudo, mentre il braccio destro elettrificato sarebbe stato teso in una clothesline, in ricordo dei vecchi tempi da Yotsuki. - U're right Hagane! Ma oggi ho voglia di andare un po' oltre, raggiungerò mio limite quindi vedete di non crepare.
 
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view post Posted on 4/1/2021, 12:42     +1   -1
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4 Ottobre 252 ND

La tattica messa in atto dai due Genin sembrava aver funzionato, seppur solo in parte. Il jutsu di elemento Suiton non scalfì del tutto il circolo ricreato dal Raikage, inficiandone tuttalpiù gli effetti e permettendo ad Hagane di aprirsi un varco. Le lame di Eiji di fatti non ostacolarono il ninja, decidendo di opporsi ad una seconda offensiva di Shun e "scoprendo" il corpo del Kage al colpo di Hagane. Fu in quel preciso istante che Shun notò una delle peculiarità del circolo di Jashin: il duro colpo di Hagane riuscì ad allontanare il Jinchuuriki dal cerchio sanguineo creato, ma lo stesso parve aver subito una sorta di contraccolpo, come se quell'attacco vi si fosse ritorto contro. Poco male: il kage era fuoriuscito dalla creazione artistica e i due Genin dimostrarono di saper mettere in atto delle ottime strategie combinate.

Sono questi i poteri del culto Jashinista? E' come se avesse riflesso l'attacco di Hagane contro di lui. Una sorta di specchio degli orrori. Ma almeno sta tornando normale...

Quel nero opaco e quei disegni ossei di cui si era ricoperta la pelle del Jinchuuriki del demone pentacoda parvero sparire gradualmente. A quanto parve di capire a Shun, una volta che l'utilizzatore non si trovava più all'interno del circolo, il jutsu perdeva totalmente di efficacia, come se fosse disattivato. Eppure le sorprese non cessarono in quello scontro amichevole. Il Genin iniziò ad avvertire uno strano potere, come se un'esplosione di chakra stesse cercando di emergere da un punto vicino e si addensasse nell'aria circostante, poi un lampo, come un velocissimo flashback: era la stessa sensazione che aveva provato quel giorno in cui il Raikage rivelò di ospitare un cercotero all'interno del proprio corpo. Il corpo del ninja cominciò a mutare nuovamente, rivestendosi del chakra del demone. Persino i suoi abiti mutarono, rilasciando su di essi simboli a tratti simili a delle code. Le lame brandite si rivestirono l'una di fiamme e l'altra di Fuuton, come se non fossero già particolarmente temibili...
La sensazione provata dal Genin fu un misto di terrore e fiducia, se da un lato il potere della bestia codata e quel chakra che pareva immenso cominciarono a spaventarlo, dall'altro l'idea di avere al suo fianco un potere talmente sbalorditivo gli donava una forza nuova.

Prima nero, ora arancione. Non deve proprio piacerti il tuo colorito naturale Eiji.

Un sorriso beffardo, come al solito, si stampò sul viso di Shun, chinato sulle ginocchia con la gamba destra poco più alta di quella sinistra, in posizione difensiva. Poi un rapido sguardo ad Hagane.

Tutto bene Haga? Ora il gioco si fa davvero divertente. Giochiamo!

Le due falci si lanciarono su Shun con una velocità di gran lunga superiore a quella precedente. Le armi avevano già dimostrato una certa capacità ad eludere le difese nonché una certa arguzia nel riuscire nonostante tutto a ritrovare l'avversario per colpirlo. Tuttavia la velocità dell'attacco non permetteva al Genin di prendersi del tempo per formulare una strategia, si limitò a saltare di lato, in direzione del Raikage partito all'attacco contro Hagane. Le falci parevano avere una propria coscienza ed un certo autocontrollo, si sarebbero arrestate se lungo la propria traiettoria ci fosse stata la possibilità di colpire il proprio utilizzatore. Un volta atterrato al suolo, Shun si sarebbe dato un ulteriore spinta sul lato opposto, volteggiando. Il tentativo disperato del ragazzo fu quello di fare alternare le lame nel loro movimento, provando, con una serie di volteggi di lato in lato, a far aggrovigliare tra di loro le due catene. Strategia folle, ma il Genin aveva bisogno di tempo per formulare la tattica giusta al fine di annullare l'offensiva, tempo che non gli era però minimamente concesso dalla velocità dei colpi. Eppure, in tutti quei tentativi di schivata, Shun non perse mai quello sfacciato sorrisetto.

Ora mi sto divertendo sul serio!

 
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view post Posted on 21/1/2021, 21:02     +1   -1
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Non aveva ancora avuto l'occasione di provare sulla sua pelle gli effetti del Circolo, ed una volta subiti rimase stupito da quella insolita sensazione che si provava nel ricevere colpi apparentemente dal nulla.

"Ugh."

E' come se un fantasma di me stesso mi stesse colpendo mimando le mie mosse. Ho potuto riconoscere il mio pugno mentre lo stavo subendo nello stesso punto bersagliato da me sul corpo di Eiji... Una volta catturato in quella trappola contro qualcuno di immortale, non potrai più uscirne senza rischiare di subire contraccolpi. Questo mi fa pensare che, in caso dovessi incontrare un jashinista criminale, sarebbe un bel palo nel culo.

Per fortuna il circolo smise di presentare una minaccia per Hagane, almeno temporaneamente, ma il Raikage non fece passare molto tempo prima di sfoderare la sua prossima arma scenica ed un tantino sovradimensionata per quell'addestramento: i poteri dei cinque elementi di Kokuo.
Forse Eiji si sarebbe trattenuto lo stesso, forse no, ma una cosa era certa:

"Nah, non penso di crepare, specialmente perchè so che sai che sarebbero cazzi tuoi dopo, haha! Non rischieresti mai la tua figura da Kage, quindi chillo da quel punto di vista."

Il Genin continuava a scherzare, in realtà però non stava sottovalutando l'avversario, ma stava semplicemente cercando di smontare quella serietà che Eiji voleva dimostrare durante quello scontro.
La sua prossima mossa sarebbe stata quella di assumere una posizione difensiva ed attendere il clothesline del fulmine nemico, per poi tentare di schivarlo semplicemente abbassandosi e contrattaccando con una spazzata atta a sbilanciare il Raikage, seguendo poi concatenando un pugno rivolto dall'alto verso il basso al busto ricoperto dal Doton, cercando quantomeno di incrinarlo facendo impattare il Jonin con il suolo.
 
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