Missione S - Portare gli uni i pesi degli altri, per .Astaroth e Griever_

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Griever_
view post Posted on 13/9/2018, 20:58 by: Griever_     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Ne era sicura, per quanto potesse perfettamente leggere nello sguardo di Fuyuki la contrarietà all'idea di farsi accompagnare da Naum, avrebbe volentieri scommesso sulla buona riuscita di quella coppia: l'omone era fedele, attento, un potente guerriero e dall'altra parte Fuyuki era uno shinobi ferito nell'orgoglio senza più appigli a cui affidare la difesa della propria vulnerabilità. Mira stava concedendo una parte di sé al Jonin, un frammento di Kirinaki che gli avrebbe guardato le spalle e non solo, in un modo o nell'altro, se fossero riusciti a compiere quell'impresa, gliene sarebbe stato grato. Non persero altro tempo dunque e una volta sellati i cavalli partirono seguendo il sentiero che avevano deciso. Il Paese del Cielo e del Ferro erano confinanti e ai tre infiltrati serviva un luogo vicino a entrambi, sicuro, in cui avrebbero potuto scambiarsi informazioni. L'idea era sfruttare la facoltà di manovrare gli origami da parte di Mira per mandare una farfalla contenete tutti gli aggiornamenti del caso, e Fuyuki avrebbe potuto sfruttare l'Hiraishin in maniera regolare per leggerli e a sua volta scrivere quello che lui aveva scoperto; la Dea avrebbe dunque richiamato a sé l'origami per completare lo scambio di informazioni. Infine decisero per una zona rocciosa del Paese della Terra a Nord rispetto alle loro mete, al confine, in un crepaccio piuttosto profondo in cui non sarebbero stati disturbati da nessuno. Durante il percorso, Mira non aveva detto un'altra parola a Naum riguardo la responsabilità che aveva caricato sulle sue spalle, sperava che lo straniero avesse compreso che oltre a fare da spalla a Fuyuki avrebbe dovuto vigilare che non facesse nulla di compromettente per la loro alleanza. Si fidava del Jonin, non poteva essere altrimenti in quella vicenda, ma si fidava di più di Naum e di Kakumei.

- So bene con chi abbiamo a che fare, farai bene tu a fare attenzione e non fare la testa calda.

Si riferiva al suo rapporto con Naum sicuramente, ma anche a quello che aveva combinato a Yason Mori. Questa volta non dovevano esserci colpi di testa, dovevano cadenzare ogni passo, rimanere invisibili e agire nell'ombra. Non sapeva quanto ben abituato fosse Fuyuki a quel tipo di missioni, ma preferì rimanere positiva per poter continuare il viaggio senza stare a pensarci troppo.

Quando si divisero, prendendo percorsi per destinazioni diverse, in quel preciso istante, furono consapevoli di aver cominciato probabilmente la spedizione più pericolosa che avessero mai intrapreso. Rivedere i suoi vecchi compagni, per Mira, gente che aveva amato e odiato, con cui aveva condiviso ogni cosa per anni, un gruppo che paradossalmente poteva essere considerato la sua vera famiglia dopo essere fuggita da Kiri, era forse la sfida più difficile. La Nebbia Piangente, quella che era stata apparentemente distrutta da Watashi, era il ricordo sbiadito di una guerriera e stratega che aveva rinnegato il proprio passato e riscoperto la passione e la volontà di poter vivere per un obbiettivo e dunque per se stessa. Gli doveva tanto, troppo, a loro e a Kai, ma se dalla lontananza di quest'ultimo era nata colei che con fierezza guidava adesso Yusekai senza esserne vittima, ai primi non poteva impuntare nulla. Avevano tradito il ninja dorato come aveva fatto lei e chissà, forse erano riusciti a ricostruirsi fino a far riecheggiare quel gelido brivido che porta la nebbia nelle notti senza stelle e senza luna. A prescindere da ogni cosa, dal piano organizzato con Fuyuki e da ciò che lei bramava, doveva rivederli e comprendere che cosa fossero diventati.

Passata un'altra manciata di ore a cavallo, la donna intuì di essere entrata nei territori del Cielo. Riconobbe la fitta vegetazione che ricopriva la parte bassa del paese e le antichissime querce che facevano da madri alle innumerevoli piante che era sicuro non avesse mai visto. Era la prima volta che esplorava quei territori, aveva viaggiato tanto negli ultimi anni, dopo la fuga da Kiri, ma non si era mai spinta nei territori a Ovest del continente ninja. Aveva letto molto di quei territori, in quanto a geografia e storia le piaceva pensare di avere pochi eguali. Rimase al trotto per un altro chilometro, osservando affascinata la flora e la fauna che componevano quell'ambiente lussureggiante, totalmente diverso dalla foresta del Paese del Fuoco. Scese da cavallo quando gli alberi cominciarono a essere sempre più vicini e la selva più fitta, procedere a piedi le sembrò l'unica via. Sembrava sera lì dentro, i raggi del sole rimanevano incatenati alla superficie di quella vegetazione e così anche quelle che sapeva essere la vera meta di quel viaggio: sopra di lei, oltre le piccole isole volteggianti e le nubi si trovava la terra madre che ospitava la vera civiltà del paese. Aveva letto che per raggiungere quei luoghi doveva trascendere la zona bassa, risalendo quella distanza cavalcando le folate di vento che turbinavano intorno al luogo. Beh, non doveva essere troppo complicato per chi in effetti era in grado di volare. Decise comunque di raggiungere una zona più rada prima di provare la risalita, tra alberi e strani arbusti temeva conseguenze spiacevoli. Continuò ad inoltrarsi nella selva concentrando al massimo il suo sesto senso e tenendo gli occhi ben aperti.

C'era ormai, tra la nebbia del cielo si nascondeva quella piangente e mai come in quella circostanza bramava di vederne attraverso.
 
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120 replies since 5/8/2018, 18:52   3180 views
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