Missione S - Portare gli uni i pesi degli altri, per .Astaroth e Griever_

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Griever_
view post Posted on 5/9/2018, 21:09 by: Griever_     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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||doppio giro sotto concessione del master||

Erano d'accordo, le due ombre sarebbero rimaste tali in quella spedizione, almeno finché non fosse stato il momento opportuno. Scambiate dunque le informazioni basilari sulle abilità di cui erano in possesso, studiarono una strategia per poter farsi rapporto e aggiornarsi sugli sviluppi di quella che sarebbe stata a tutti gli effetti una missione di spionaggio. Era un rischio, incontrare i suoi vecchi compagni di Kirinaki dopo così tanto tempo, dopo tutto quello che il continente aveva passato tra Watashi e le bestie con le code, era per Mira una prova che richiedeva uno studio preciso ed oculato, non poteva permettersi di improvvisare una volta entrata in contatto con loro: doveva sapeva cosa dire e quando farlo, doveva avere una storia credibile da raccontare. Dall'altra parte, Fuyuki doveva avvicinare un gruppo di persone di cui una inviata dallo stesso shinobi che ormai da anni aveva dichiarato guerra alle autorità più alte del continente. Kai, il ninja dorato, colui che partendo da Tatsumaru Senju e Shinodari Yamanaka aveva provato a sviluppare un potere di controllo capace di plasmare le volontà dei propri nemici, trovato poi in colui che con tutte le sue forze aveva provato a combattere e vincere la Nebbia Piangente, Shinan Akami. Erano i grandi avversari di una vita, una storia che aveva il profumo di resa dei conti già dagli albori di quei giorni che al momento erano testimoni soltanto della preparazione di un viaggio che sarebbe durato decisamente a lungo. Chiarito come funzionavano i sigilli sui kunai e l'Hiraishin, e dunque gli Origami di Mira, rimaneva da stabilire il luogo preciso in cui far avvenire lo scambio di informazioni. I due shinobi si diedero dunque ventiquattro ore per prepararsi e limare i dettagli, si sarebbero rivisti alla stessa ora l'indomani alla sala grande del covo, appuntamento anche per Kakumei e Naum a cui Mira avrebbe dato disposizioni su come agire durante la sua assenza.

Era il crepuscolo quando la Dea del mondo oscuro si ritrovò seduta su un bancone di un qualche piccolo villaggio non lontano dal covo, aveva sentito il bisogno di rimanere un po' da sola per pensare sorseggiando magari qualcosa di forte che le permettesse di aprire bene il cervello. Era assorta osservando il liquido verdognolo sul suo bicchierino dentro cui rivide tra le piccole onde causate dal movimento delle sue dita, tutto quello che era successo negli ultimi mesi. Stava accadendo tutto velocemente, forse troppo, dalla storia della Koushin, a Seiri, a quel periodo di buio vissuto attraverso gli occhi di Varnaki. Quando in Yusekai ne aveva assorbito lo spirito oscuro, era come se ciò che avesse vissuto l'anima si fosse mischiato alle sue esperienze. Erano ormai diverse notti che cercava di rimettere insieme i pezzi delle settimane trascorse nel delirio del mondo degli spettri e nel momento in cui sembrava potesse riprendere il pieno controllo sui propri impulsi, senza più costrizioni da parte delle Anime Nere, senza più l'ansia di dover saziarle per non cadere preda della follia, Fuyuki Hyuga, uno shinobi di Konoha tradito dai suoi capi e a un passo dalla morte a causa di un sigillo dalla potenza inaudita, aveva risvegliato l'ardore che bruciata sotto la sua pelle, ribollendo insieme al sangue. Ambrosia per Yusekai e per la sua Dea, costantemente però tra la pura curiosità e l'ossessione di avere tutto e subito. Quanto poteva farle bene essere adesso effettivamente madre e generatrice incontrastata del suo mondo? Forse Varnaki era una sorta di equilibratore, un peso dall'altra parte della bilancia che adesso non c'era più. Bevve d'un sorso il liquido lasciandosi inebriare dall'alcool e lasciando che altri pensieri e preoccupazioni prendessero forma: quel giovane sapeva il suo nome, il suo vero nome. Quanto poteva davvero fidarsi di lui? Si era spinta oltre per la fiducia che riponeva nell'unica persona che la meritasse, per quella ragazza che per lei aveva dato tutto, ma certi confini non dovevano essere oltrepassati. Mira era morta a Kiri e rinata in Kirinaki, nella sicurezza di un segreto che non avrebbe mai dovuto essere svelato. Non poteva mandarlo da solo a cercare la resistenza, per quanto sapesse, o comunque credesse, che non l'avrebbe tradita, adesso conosceva il suo nome e della brava gente era morta per questo. Naum lo avrebbe accompagnato.

Sopraggiunto il mattino, la donna si trovava davanti a uno specchio in un piccolo bagno tirato a lucido negli alloggi alti del covo, nella parte più vicina alla superficie dei sotterranei, di fianco alla sala grande. Prese tra le mani i lunghi capelli color oro passando tra le dita le ciocche e cominciò ad intrecciarli in modo metodico e preciso raccogliendoli tutti in una treccia dorata che fece scivolare lungo la spalla sinistra. Si spogliò poi della sopraveste coprendosi il seno con una fascia bianca che le lasciava scoperta la pancia e avvolse gli avambracci con degli scaldamuscoli dello stesso colore da cui sbucava una fasciatura dai polsi fino ai palmi delle mani. Passò poi una mano sul particolare hakama ninja scuro e afferrò poi con decisione il rotolo del richiamo che si legò alla vita. Si presentò così all'orario stabilito alla sala grande attendendo l'arrivo di Fuyuki, Kakumei e Naum erano invece già presenti.

- Buongiorno, il nostro ospite d'onore si fa aspettare eh?

Si permise la battuta sorridendo, poi tornò seria osservando i due compagni e diede le sue disposizioni. Erano in pochi al covo e qualcuno doveva senz'altro rimanere con Chouko e Kawarimi per evitare che morissero. Li avrebbe volentieri lasciati a marcire ma lo Yamanaka in particolare aveva ancora troppo da poter dare ad una scienziata come lei.

- Naum, vorrei che andassi anche tu alla ricerca della resistenza. Hai buone nozioni mediche e potrai senz'altro essere di aiuto a Fuyuki, anzi... a Seikai. Ho notato poi un certo feeling tra di voi, andrete d'accordo. Kakumei, tu invece è meglio se rimani a difesa del covo e a occuparti di quei due.

Seikai dunque, così lo Hyuga voleva essere chiamato in quella storia e così Mira avrebbe fatto. I nomi erano dettagli ma mai come in quella circostanza pericolosi e fondamentali.
 
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