Missione S - Portare gli uni i pesi degli altri, per .Astaroth e Griever_

« Older   Newer »
  Share  
.Astaroth
view post Posted on 1/9/2018, 16:33 by: .Astaroth     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Il bicchiere d'acqua che gli fu dato, una volta condotto ai piani superiori, aveva un non so che d'amaro. Non certo per il gusto, quanto per il palato del giovane, ancora turbato dallo sgradevole sapore del sangue. Kakumei sembrava vistosamente preoccupato per le precarie condizioni dello shinobi e lui stesso era perfettamente consapevole di non poter sostenere un combattimento al massimo delle potenzialità - e proprio per questo non osò controbattere, quando fu la stessa Mira a sottolineare l'ovvio. Si perse nella spiegazione della fanciulla, mentre anche nella sua testa si faceva sempre più insistente la certezza di non poter operare a viso scoperto. No, quanto la kunoichi aveva detto era sacrosanto, nella loro situazione non potevano assolutamente permettersi il lusso di prendere parte a quella guerra, dichiarando conflitto ad entrambe le fazioni. Oh, per un ninja prestante come lui era arduo ammettere di essere ridotto ad uno straccio... ma era la verità e se avesse affrontato Kirinaki e Shinkuu come aveva fatto con i Quattro Guerrieri di Yason Mori non avrebbe ottenuto nulla, se non una morte prematura e priva di alcuna utilità. Quando la sua interlocutrice ebbe terminato di parlare, chiuse gli occhi, concentrandosi solo sulle urla atroci che ancora provenivano ancora dai sotterranei.

- È assurdo. Chi mi ha affidato l'incarico di distruggere Kirinaki è la persona che meno di tutte l'ha combattuta... e quella che, ancora adesso, riesce a mettermi i bastoni fra le ruote, rendendo l'impresa ancora più ardua.

"Che tu sia dannata... Uchiha Akane."
Mandò giù un altro sorso d'acqua ed adagiò il bicchiere sul tavolo, prima di proseguire.

- È rischioso, ma sono del tuo stesso parere. Essenziale, in tutto questo, sarà riuscire a scambiarci le informazioni in nostro possesso e decidere come agire, così da sfruttare questo conflitto interno a nostro vantaggio. Li faremo combattere tra loro, ma non sarà semplice portare i due schieramenti ad un punto di rottura in poco tempo.
Per fortuna, la fretta è l'ultima delle nostre preoccupazioni.


A quel punto, lo Hyuga propose di rivelarsi a vicenda le rispettive abilità; era comprensibile per uno shinobi celare le proprie tecniche segrete, ma essendo alleati - ed in quella particolare situazione, assai precaria e pericolosa - era fondamentale saper di poter contare su determinate capacità, anziché brancolare nel buio dell'ignoranza. Lui le spiegò il funzionamento dell'Hiraishin, il jutsu che aveva adoperato per sparire e tornare nel covo in un battito di ciglia; lei, di contro, mise a nudo le sue origini, rivelando di saper manipolare gli origami, esattamente come aveva visto fare da Shinan qualche anno prima, durante la lotta consumatasi poco fuori da Kumo. Con quelle nuove informazioni, poterono quindi stabilire un modo per scambiarsi informazioni, pur mantenendo le distanze e rimanendo nascosti fra le fila degli schieramenti opposti coinvolti nella guerra. Oltre a consegnare due kunai con il sigillo di richiamo a Mira, per precauzione, Fuyuki ne avrebbe nascosto un terzo in un punto che entrambi avrebbero individuato e scelto, prima che le loro strade si dividessero. Ogni giorno, alla stessa ora, avrebbe attivato l'Hiraishin per raggiungere il posto stabilito, là dove la kunoichi avrebbe inviato un origami contenente informazioni, ordini o qualsiasi cosa fosse utile alla causa; a quel punto, il compito del jonin sarebbe stato quello di fare lo stesso, scrivendo quanto avesse scoperto sullo stesso origami, affinché anche l'alleata, facendolo ritirare, potesse rimanere informata sui piani e i segreti della Resistenza. Si sarebbero anche muniti di ricetrasmittenti, per le comunicazioni improvvise - anche perché, dopotutto, quello rimaneva un sistema assai complicato da adoperare, specie se monitorati dai loro nemici.
In quel modo, comunque, avrebbero cucito la ragnatela in cui, con un po' di fortuna, le loro prede avrebbero incontrato la propria fine.

Concordati quindi i dettagli, seppur in maniera grossolana, Fuyuki pensò di mettere al corrente Mira su quanto accaduto durante la settimana d'assenza. Le consegnò il suo diario, lasciando che fosse lei stessa a leggere del suo odio nei confronti del consiglio di Konoha e della sua paura, perfettamente comprensibile, di non poter più rivedere il volto delle persone che amava. Le raccontò quindi delle informazioni che, prima o poi, avrebbero raggiunto la Foglia, comunicando la sua morte e della necessità di agire protetto da un nuovo nome, Seikai. Negli occhi di lui, la kunoichi dalle ciocche dorate avrebbe potuto leggere parecchia amarezza... e del resto, come avrebbe potuto biasimarlo? Stava cercando di uccidere il ricordo di Fuyuki Hyuga, anche se, dentro di lui, la volontà e le memorie di Namida avrebbero continuato a vivere, come un cuore che pulsava determinazione e coraggio nel continuare su quella strada. Da quanto aveva letto, poteva finalmente avere un'idea più chiara di chi fosse lo shinobi che aveva davanti.
Proprio come aveva fatto con gli abitanti di Yason Mori, e come si era giurato di fare con i nemici del popolo di Konoha, il giovane avrebbe compiuto qualsiasi atrocità, pur di proteggere la sua gente, sua moglie e i suoi due bambini. Aveva lasciato che la devozione verso Akane Uchiha venisse distrutta, spazzata via dalla follia della stessa donna che l'aveva tradito, ma l'amore incondizionato che nutriva nei confronti della sua famiglia... oh, sarebbe morto, piuttosto che venir meno a chi era davvero.

Ci conosceranno come Seikai e Yūrei...

Si rimise in piedi dunque, stoico e noncurante della sua precaria condizione. Incontrò poi lo sguardo di lei, con occhi che avrebbero potuto incenerire la convinzione dei suoi nemici.

... ma saranno Mira e Fuyuki che supplicheranno, prima di morire.

 
Top
120 replies since 5/8/2018, 18:52   3180 views
  Share