Missione S - Portare gli uni i pesi degli altri, per .Astaroth e Griever_

« Older   Newer »
  Share  
Griever_
view post Posted on 29/8/2018, 21:01 by: Griever_     +1   -1
Avatar

la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

Group:
Admin
Posts:
7,412

Status:


Fino a dove arrivava la forza di quello shinobi di Konoha dagli occhi perlacei? Il sigillo che aveva utilizzato su Kawarimi aveva dell'incredibile, una Fuuinjutsu capace di far cantare anche la più fedele delle spie senza dover torcergli un solo capello. Ripensò a quanto avesse dovuto fare Naum per estrapolare quelle informazioni e a quanto lei stessa aveva fatto durante il primo interrogatorio, e non poté inizialmente non irritarsi. Non ce l'aveva certo con Fuyuki, non provava invidia o rancore nei suoi confronti, aveva solo una grande rabbia verso se stessa per essere ancora così limitata. Varnaki e le altre Anime Nere avevano sempre richiesto la garanzia di nuova conoscenza nel breve periodo per rimanere al loro posto tra le pareti oscure del mondo degli spettri, per questo Mira aveva fin dal primo giorno di creazione di Yusekai, cercato di contenerli con la propria volontà e forza di Dea in quel luogo, eppure si rendeva conto che avevano ragione, la fretta e l'esigenza di non fermarsi e cullarsi di ciò che si aveva era la chiave per avvicinare quel sapere universale nascosto fuori, da qualche parte, tra le terre e tra le menti dei ninja più sapienti. Oltre alle utili informazioni ricevute comunque, la donna si soffermò su un dettaglio che le fece in un primo momento gelare il sangue: Kawarimi l'aveva chiamata per nome e sentirlo da qualcuno che non fossero Naum e Kakumei, gli effettivi unici membri della nuova Kirinaki, le diede una strana sensazione. Lo aveva dimenticato eppure era ovvio: l'arciera lo sapeva, lei la conosceva fin da quando entrambi servivano Kai e adesso lo sapeva anche Fuyuki. Eppure non si scompose, Mira si limitò a sorridere chinando il capo e quando sembrò sul punto di fare qualcosa, fu interrotta dal malore dello Hyuga che crollò al suolo tra tosse e vomito. Era impressionante quanto la forzatura del sigillo lo avesse devastato e quanto i suoi effetti fossero potenti anche dopo una settimana. Non poteva certamente continuare l'interrogatorio e in ogni caso avevano già sentito abbastanza, Mira fece dunque qualche passo verso il corridoio all'esterno della cella e fece cenno a Kakumei, appostato in fondo, di scortare l'alleato ai piani superiori. La spia dalle iridi ambrate non se lo fece ripetere due volte e afferrò il braccio del ragazzo aiutandolo ad attraversare i cunicoli delle segrete del palazzo sotterraneo. Adesso erano rimasti in tre: le due vecchie compagne di una Kirinaki ormai ben diversa da quella che ricordavano e il colosso bestiale con le nocche ancora sporche di sangue. Mira si avvicinò alla ragazza afferrandole i capelli luridi e le alzò il viso con forza osservando quegli occhi stanchi e decisamente allo stremo.

- Sai perché sono riuscita a sopravvivere fino ad oggi? Sopravvivendo a Mera Dotoha, allo stesso Kai e a qualsiasi cosa esista lì fuori di terribile, sai perché?

Naum se la rise, non conosceva ancora alla perfezione Mira ma sapeva bene dove volesse andare a parare. D'altronde l'identità della Dea di Yusekai aveva subito talmente tante modifiche da quando l'aveva conosciuta a casa di Matsuda che sentire chiamarla con il suo vero nome gli aveva dato un brivido.

- Perché nessuno sa che Mira esiste.

Alzò una mano verso il viso deturpato della fanciulla e smaterializzandolo in una miriade di fogli di carta fece in modo che i suoi origami le afferrassero la mandibola affondando nella carne e le aprissero forzatamente la bocca. Prese dunque una tenaglia tra i vari strumenti presenti e utilizzati da Naum durante la tortura e senza pensarci troppo le afferrò la lingua facendo schizzare sangue e saliva. Kawarimi non ce la fece, fu troppo dopo quello che aveva sopportato e che aveva rivelato tradendo Kai e segnando dunque la sua condanna a morte pur fosse riuscita a tornare dai suoi alleati. Delle lacrime le rigarono il viso, si lasciò andare a un pianto amaro ormai distrutta, era come la resa di una guerriera che aveva ormai perso tutto e il lascito di una risorsa che aveva ormai dato tutto per la propria causa, a cui adesso non rimaneva che morire. Mira controllò un ulteriore foglio bianco di origami dai bordi chakrati, taglienti, e facendolo calare sulla lingua dell'arciera la tranciò di netto bagnando di ulteriore sangue e grida quella camera maleodorante di morte. Naum era immobile, tacito e con sguardo serio, mentre per tutto il covo riecheggiava la sofferenza di chi aveva detto tutto e troppo.

- Non farla morire Naum, potrebbe ancora essere utile.

Uscì dalla cella con quelle parole, senza voltarsi indietro, consapevole di aver optato per la scelta migliore. Ucciderla e basta sarebbe stato uno spreco, fintanto che la storia di Kai e Kirinaki non fosse stata definitivamente archiviata. Risalì dunque fino al piano sotterraneo più alto, verso la sala grande e lì vide Kakumei e Fuyuki che intanto cominciava a riprendersi.

- Non puoi azzardarti a utilizzare quelle risorse in modo così avventato, il sigillo di Akane ti ha distrutto, devi preservarti.

Si avvicinò al suo tavolo delle "creazioni", proprio quello con gli strumenti chimici su cui spesso lavorava. Afferrò uno dei prodotti liquidi che aveva generato e ne osservò il liquido battendo con un dito sulla provetta. Si perse con lo sguardo attraverso quella sostanza rossa, profonda, come se ne potesse vedere la composizione chimica in quella semplice maniera.

- Ho un piano Fuyuki, e penso possa essere l'unica maniera per non dover combattere due nemici. Non possiamo rischiare di affrontare Kai o Kirinaki apertamente, non ne sei in condizione e io non penso di avere la forza di battere il mio mentore. Dobbiamo agire con la testa, organizzando qualcosa di preciso, a lungo termine, che ci possa mettere nelle migliori condizioni.

Posò la provetta e dalla mano materializzò un foglio di carta. Cominciò a disegnare qualcosa, cercando di essere più chiara possibile nel delineare i fronti che erano emersi dalla confessione della ragazza:

- Abbiamo Buraindo e il Paese del Cielo alleati con Kirinaki, e abbiamo la Resistenza alleata probabilmente con Kai. I due fronti sono in conflitto e noi non dobbiamo assolutamente essere una terza parte in questa guerra. Dobbiamo invece essere i marionettisti della battaglia: Kirinaki è sicuramente formata da buona parte dei miei vecchi compagni, conosco tutti i loro nomi, i loro volti, le loro abilità, ero colei che che gestiva le loro spedizioni e missioni, e ovviamente loro conoscono me. Entrambi abbiamo tradito Kai cercando di far rinascere Kirinaki sotto nuovi vessilli e per questo ho intenzione di cercarli e avvicinarli... come alleata. E' rischioso ma starà a me dimostrare loro la mia fedeltà, e la mia motivazione nel vedere Kai morto. Tu nel frattempo agiresti verso l'altro fronte, cercando di avvicinare la Resistenza e fartela alleata nella lotta contro Buraindo e Kirinaki. Se riusciamo ad agire come penso, li porteremo a distruggersi a vicenda e noi non dovremo alzare un solo dito, almeno fino alla fine. E' la soluzione migliore per cercare informazioni su tutti i nostri nemici, per te per capire effettivamente le condizioni di Kai e per me per capire che cosa realmente sa Kirinaki e chi o cosa è Buraindo.

Due fronti, una guerra, due estranei che avrebbero dovuto pilotarla. Era un'impresa colossale, probabilmente la più grande che aveva mai gestito Mira, ma proprio come alle Terme con Chouko, era la strategia che faceva vincere le battaglie e non di certo i muscoli.

- Che cosa ne pensi?
 
Top
120 replies since 5/8/2018, 18:52   3180 views
  Share