帰宅 - Tornare, ma mai del tutto, Role libera con Wrigel e Zen Humor

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view post Posted on 19/4/2018, 19:58     +1   -1

The Pine

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Resto in silenzio, seduto di fianco a Shitsuki, osservando ognuno di quelli che prende parola, per poi restare a fissare il vuoto di fronte a me, tra le due persone che sono all'altro capo del tavolo. Lo sguardo vacuo lascia alla mia mente i ricordi di quant'è stato, mentre Shintou racconta la sua storia e mette a nudo i suoi pareri. Lo ascolto, quasi distratto, ma capisco quanto le sue parole sono importanti, così come quelle della tipa che ha parlato prima di lui e quelle del Priore.

Ed è qui che nasce il mio nuovo, gigantesco conflitto. Come vi ho già raccontato, miei affezionatissimi, io sono molto diverso da loro. Se io seguo Jashin è per uno scopo diverso, nonostante siano stati loro a portarmi ad abbracciare la sua fede. Se io sono qui, è per motivi diversi. Chino un po' lo sguardo. Sono... Affranto. Credo. Di sicuro il mio volto ha quell'espressione, sul volto. Sorriso mezzo smorzato, sguardo spento, capo chinato a nascondere la vergogna. Dovrei confessare? Probabilmente sì, ma ho paura di farlo. Questa è la mia nuova famiglia, che mi piaccia o no... E non posso rischiare di perderla. Non è di certo per questo motivo che Jashin mi ha mandato qui, per quanto non posso esserne totalmente sicuro. Quel tonno sembra disegnare trame così complesse e a volte crudeli che mi lasciano dubitare su quale sia il suo reale scopo. Forse vuole solo divertirsi. Di sicuro sa, e tutto ciò è estremamente pericoloso.

Un bel respiro, un sofferto sospiro. « Anch'io ho incontrato uno di loro. » Faccio a voce alta, prendendo una breve pausa prima di sollevare la testa, tornando a regalare loro il mio storpio sguardo. Piego le labbra, manifesto della mia incertezza. « Il bijuu dalle otto code, l'ho incontrato. E... Ho fatto una promessa di sangue, con lui. Gli ho promesso che qualora sarebbe servito, l'avrei aiutato ad ottenere la libertà da lui agognata. »

Mi lascio andare ad un'altra, questa volta più lunga, pausa, lasciando che loro assorbano questo concetto. Quanto ho appena detto, pur con l'incertezza sul viso, è carico di sicurezza nel tono. Schiocco la lingua, riprendendo a parlare. « E questa cosa mi lascia incerto, perplesso... Voi non siete schierati, in questa guerra, e ho paura che la vostra scelta potrebbe in qualche modo ostacolare quanto ho promesso al bijuu. Che il volere di Jashin possa essere l'opposto del mio. Come dovrei comportarmi, in questo caso? Una promessa è una promessa, per quanto fatta prima che mi unissi a voi, resta comunque un contratto tra me e quella creatura. »

 
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view post Posted on 20/4/2018, 19:09     +1   -1
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Tutti gli occhi (e le orecchie, nel caso di Hikaru) erano per Shintou. Tuttavia, quando Jinsei aggiunse che pure lui ne aveva affrontato uno, e ci aveva addirittura stretto un patto, tutte le Lame si voltarono verso di lui.

«Una promessa di sangue?»

Shitsuki lo guardò stupita, quasi impressionata, anche se sotto le corna la fronte presentava una piccola ruga di preoccupazione.

«Il sangue è sacro» intervenne Sue, subito ricevendo uno sbuffo divertito in risposta da parte di Kazora.
«Il sangue è sangue. È quello che ci fai, che lo rende sacro. Jinjin, hai promesso di aiutare un demone? Ardito, non so se darti del coglione o dell'eroe.»

Il sogghigno della Vedova Bianca era di totale scherno, mentre la Templare poco lontana fissava Jinsei con apprensione severa. Sue probabilmente avrebbe propeso per il "coglione".

«Kazo-nee, piantala. Quel che ha fatto ha fatto. Il punto è...» sospirò Shitsuki con le mani sui fianchi. «Hai sentito il Priore, Fratello Jinsei. Noi non siamo schierati, perché nessuna delle due fazioni significa qualcosa per noi. L'importante è che chi rimane in piedi alla fine non ci sia avverso.»

Un giovane elegante dalla lunga e liscissima chioma nera si guardò la punta delle dita perfettamente curate.
«Non è necessario che una fazione per forza sopravviva.»
La voce era calma e posata, e sembrava tessuta della stessa seta che componeva il suo prezioso kimono. L'uomo di fianco a lui, invece, era l'esatto opposto: enorme, una montagna umana, rozza e con un ghigno che si aprì rivelando una voce cavernosa.
«Esatto, Seishin ha ragione! Possiamo andare là e sterminarli tutti, se serve! Risolvere il problema alla radice una volta per tutte!»

Partì una discussione animata, in cui tutti parlavano contemporaneamente, discutendo dei pro e dei contro, scommettendo su chi avrebbe fatto fuori quanta gente, e il vociare crepitava come tanti fuochi d'artificio.
Tuttavia, bastò un leggero colpo di tosse di Getsumoto Agiwara perché tutti si zittissero di botto.

«Fratelli e sorelle. Mie Lame, miei preziosissimi guerrieri.» Sorrideva benevolo, come un padre fa coi figli. «Sono lieto che capiate la situazione. Ma Fratello Jinsei è arrivato di recente in mezzo a noi, e la parola di Jashin ancora non gli è chiara. È giusto che sia così, poiché ognuno di noi cammina un sentiero diverso, ma tutti procediamo diritti nella stessa luce di Dio.
Qualcuno ha una risposta per il nostro confratello?»


Shitsuki annuì senza esitazioni, guardando negli occhi il suo ex collega Kiriano.

«Capirai da te se mantenere la tua promessa è la cosa giusta, Fratello Jinsei. Quando e se dovesse presentarsi di fronte a te la scelta, il volere di Jashin ti sarà chiaro... E la tua falce colpirà chi in quel momento starà attentando alla libertà di quel demone. Io...» Esitò qualche momento, guardandosi attorno. «Personalmente li preferisco liberi, i Bijuu. Sono creature maestose, e chi li rinchiude si sente superiore a loro. Quando sono... Soltanto... Semplici umani.»

Qualcuno ridacchiò, forte della sua superiorità da immortale.

«Lama Nera, qual è il tuo parere a riguardo? Tu, più di tanti, sai bene cosa significa stringere un patto.»

La voce del Priore era sempre bassa e contenuta, ma gli occhi non vacillarono nemmeno per un istante. Voleva dire tanto, con quello sguardo, e probabilmente se ne accorsero anche i guerrieri lì presenti, perché le espressioni si fecero più serie e decise.
Il Generale doveva stabilire la linea d'azione del suo esercito.







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view post Posted on 21/4/2018, 18:43     +1   -1
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Ascoltò in religioso silenzio.
Non molto dissimile da quello che aveva fatto lui col Gobi. Non così diverso e, forse, nemmeno così stupido.
I bijuu restavano forze naturali, ancorate a questo mondo e facenti parte nel bene e nel male. Erano distruttivi?
Certo.
Ma anche un terremoto lo è così come una tempesta o un maremoto. Si può accusare la natura di essere malvagia? Di base non è né buona né malvagia, così come i bijuu che incarnano le potenze naturali.
Seguono solo la loro indole, e in un mondo troppo giovane, impaurito e ignorante, apparvero come dei che volessero schiacciare gli uomini a mò di formiche.
Legittimo difendersi.
Così come ci si protegge da un terremoto o da un uragano.
Ma non fa altro che farci capire cosa siamo e che restiamo, immortali o meno, solo piccoli e in preda a forze di cui non se ne conoscevano l’effettive portate.
Quello che aveva fatto il fu Shi era quello che tutti, Taisei o Kyo dan, in fondo bramavano.
Di demonio i bijuu non ne avevano nemmeno l’essenza o la forma e molti si stavano scordando di alcune faccende.
Parlò quando interpellato. Aprendo i suoi occhi rossi e piazzandoli in quelli di Getsumoto.

«Mi sembra che anche noi abbiamo stretto un patto col demonio, o sbaglio?»

Qualcuno poteva anche alterarsi, la sostanza non cambiava e negarla significava essere profondamente stupidi.

«Al Gobi ho detto che lo avrei aiutato a lottare contro i suoi nemici, perché i bijuu sono questo mondo. Ne fanno parte e dovranno operare una scelta. Né Taisei, né Kyo Dan dovranno interferire in essa.
E questo risponde alla domanda di Jinsei san…sarete voi a fare la scelta quando si presenterà. Nessuno di noi vi potrà dire cosa e come farla. Sarà la sua falce a dirvelo


E non credere troppo in Jashin , avrebbe voluto dire ma badò bene a tenerlo per sé questo pensiero. Perché Jashin non aveva tutte le risposte e operava per vie trasverse note solo a lui. Difficile comprenderlo più facile concentrarsi su se stessi. A Jashin sarebbe bastato.
Gli Immortali erano il suo gioco. Note disarmoniche atte a creare una dissonanza che lo orgasmava. Nella legge dell’Equilibrio loro erano i cavilli che permettevano a Jashin di operare e di giocare…un gioco che andava bene ai Demiurghi…perché la storia di Jashin era molto differente e non ne era legato con catene.
Ma questo era un pensiero che non doveva trovare né tempo, né luogo oggi. Non serviva. E non serviva accendere dispute inutili che puzzavano di letame.
Quindi Jinsei doveva capire da sé dove combattere. Operare una scelta…la cosa più difficile per un uomo, figuriamoci per un immortale.
Ma lo avrebbe fatto.
Tutti operano delle scelte. E Jinsei ne aveva fatta già una quando decise di darsi al Gran Visir Di Tutti I Bastardi.
Si zittì.
Anche lui doveva operare una scelta come generale. Dormire era meglio.

«Quell’esplosione è stata avvertita anche da chi non ha modo di percepire il chakra, come faccio io. Significa che è enorme.
Durante la lotta al Taisei, il loro piano fu proprio questo: creare una tale esplosione di chakra in modo tale da dirottare il Gobi lontano da Iwa e dal Paese della Terra. A quanto pare sembra che ne siano attratti...
Probabile che quelli ancora liberi, si dirigeranno verso quel punto. Taisei e Kyo dan saranno già sul posto, insieme ai Villaggi.
Le tre grandi forze di questa battaglia sono tutte nello stesso punto. Con al centro l'oggetto del loro contendere.
Coincidenze? Può essere…ma non credo. In battaglia le coincidenze non esistono.
In più ci sono anche i Bijuu…la situazione degenererà totalmente. E in un modo o nell’altro l’uomo deve convivere con la natura e con le sue forze.
Ma come questo accadrà…»


Si lisciò la barba, ormai, lunga lasciando cadere la frase a metà, rotta da un'altro pensiero.
«Combatti per la tua gente, Shintou, perché loro combatteranno per te. E quando i tuoi padroni superiori ti indicheranno un nemico, abbattilo e torna da chi ami. »
Parole a mò di trapano.

« Il Santuario andrà. Questa è la missione di tutti noi.»

Semplici parole. Racchiudevano, però, tutto.

« Bisogna osservare e combattere se la situazione lo richiederà.
Sia il Kyo dan che il Taisei sono ordini che minano dall’interno questo mondo, i bijuu non si fermeranno di fronte a nulla pur di trovare il loro, giusto, posto nel mondo e non hanno colpe per la loro natura.
Tutti il resto saranno lì per le loro voglie.
E qui siamo noi a dover preservare l’Equilibrio. Jinsei… »


Si alzò a quelle parole. Prese Higanbana che scomparve come assorbita dall’irezumi.

« Andrai. Scopri da te il valore delle tue scelte e dei tuoi patti. E Jashin godrà ugualmente del caos creato e dell’ordine che ne nascerà subito dopo. Perché anche questo è Jashin.»

E non furono parole dette a caso. Fu un’ordine.

« Andrà anche Shitsuki , Hikaru e..»
…Kuma fece un ringhio sommesso. Sapeva quello che stava per dire. Non gli piacque ancora.
Già una volta lo lasciò indietro. Non voleva rifarlo e fu sul punto di balzargli addosso.
Lo sguardo di Shintou fulminò tutti. Uno ad uno. E vi fu..
...FREDDO.

« Poi andrò io. Il sankaku è anche questo e vi sono patti che non si possono cancellare. » Gli occhi furono come specchi per Jinsei.
« Nessun’altro si muoverà. Qualsiasi cosa accadrà voi avete l’obbligo di difendere la nostra gente e chi non può farlo da solo. Eroico? No. Giusto.
Shitsuki andrà perchè deve osservare questo mondo in ogni sua sfaccettatura insieme ad Hikaru. Sono giovani e devono crescere.
Ed io perché il mio destino è stare in battaglia. E preservare la legge



<fuuinjutsu> Sigillo dell'Estrazione Fulminea (costo: 40 chk per arma) (eff: variabile)
Si disegna sul proprio corpo un sigillo permanente con la tecnica del sigillo di incisione. A questo singolo sigillo si possono collegare un numero qualsiasi di armi, che si possono estrarre semplicemente toccando il sigillo e scegliendo quale arma o oggetto estrarre telepaticamente. Il primo attacco portato con l'arma in questione, gode di un bonus di 50, cumulabile con qualsiasi altro bonus l'arma possa dare. Si tratta di un jutsu spazio-temporale, in ogni caso.

usando tale tecnica higanbana torna nel sigillo
 
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view post Posted on 26/4/2018, 14:41     +1   -1
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Sue e Shitsuki scoccarono un'occhiata al veleno a Shintou, quando osò paragonare Jashin ad un demonio. Le loro labbra erano tese in espressioni gemelle di malcelata indignazione; morivano dalla voglia di correggerlo e sgridarlo, ma sapevano che di fronte alle Lame non era buona cosa contraddire la Lama Nera. Non per una questione di formalità... Il Santuario non credeva nelle formalità vuote tra esseri umani. No, semplicemente non stava bene, non era "rispettoso", specialmente di fronte a un neo arrivato come Jinsei.

Il Generale dell'esercito determinò dunque la formazione: una piccola avanguardia, e una retroguardia pronta a difendere ciò che davvero era importante, ovvero il Santuario. Difendere chi non era in grado di farlo da solo, e sterminare chiunque avesse fatto intendere di essere una minaccia per la pace della comunità.

Shitsuki e Hikaru annuirono in sincrono. Kuma, ovviamente, sbottò in un ringhio molto poco felice quando scoprì di essere stato lasciato "indietro", ma mai si sarebbe opposto a un ordine del suo comandante.

«Vuoi mandare i bambini, Kuro-sama?»

La voce di Sue era limpida e calma, come uno specchio d'acqua. E nell'acqua trasparente si leggeva tutto il suo scetticismo.

«Fratello Hikaru possiede un'abilità senza dubbio indiscutibile, ma Sorella Shitsuki ha da poco abbracciato la sua nuova Forma... Potrebbe essere rischioso esporla a una fonte d'energia così instabile, se non ne conosciamo le conseguenze.»

La Agiwara minore si voltò, con un sorriso candido sulle labbra.

«Apprezzo davvero la tua premura, sorella mia... Ma quasi sicuramente, se non fosse la Lama Nera, sarebbe Kiri a mandarmi lì. Sono un Chuunin e un Medico del villaggio, il Mizukage schiererà molto probabilmente tutte le forze disponibili, e nella nostra ultima conversazione mi ha... Esplicitamente ricordato che devo compiere il mio dovere verso Kiri, se voglio che il culto di Jashin venga tollerato nel Paese dell'Acqua.»

Kazora annuì, con la mano sul fianco e l'aria seria.

«Già... E ultimamente non siamo così pochi. Abbiamo raccolto diversi adepti e li stiamo educando affinché un giorno possano presentarsi al Santuario... Ma la loro esistenza è nota nel villaggio. Rifiutandoci di compiere il nostro dovere da shinobi li metteremmo in pericolo.»

Sue tacque per lunghi secondi, poi sospirò e annuì.

«Capisco. Ti prego allora di fare estrema attenzione, Shitsuki. Non sei più "solo" tu, ora... Sei di estrema importanza per tutti noi, e per tutti i nostri fratelli e sorelle.»

Getsumoto Agiwara intervenne in quel momento, battendo lievemente le mani.

«La decisione è presa, dunque. Sapete già tutti cosa fare, non perdiamo altro tempo.»
La congrega si alzò in piedi, e il Priore allargò le mani includendo con lo sguardo tutti i presenti. Sorrise, un sorriso benevolo e pieno d'amore per i suoi figli, i suoi adepti, i suoi fratelli e sorelle giovanissimi e proprio per questo bisognosi di lui e della sua guida.

«In nome di Jashin, per Jashin e con Jashin.»
Tutti estrassero la propria falce, tenendola con entrambe le mani davanti al volto. La fronte di ognuno di loro poggiava contro il manico o la lama, in un maggior contatto con la propria arma.
«A te, nostro signore e padre, vada la nostra preghiera. Proteggi noi e i nostri alleati, e infondici la tua divina forza per massacrare i nostri nemici. Che il sangue scorra in tuo onore, nei secoli dei secoli.»

Uno ad uno, in fila, i Jashinisti si avvicinarono al bacile di pietra e si incisero una vena del braccio lasciando colare il rosso e sacro liquido. Poi, quando tutti ebbero fatto la loro offerta, si misero in cerchio attorno all'altare e bagnarono la punta della propria falce nel sangue unito di tutti i guerrieri.

«Andate, ora. E che il volere di Jashin avvenga.»

Così avvenga, risposero ad una sola voce.

Il Santuario andava a prendere il suo posto nella guerra degli uomini.

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18 replies since 16/4/2018, 13:14   381 views
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