Il rumore dell’ acqua che scorreva era l’ unico che si sentiva in quella stanza buia. Shinji aveva smesso di camminare avanti ed indietro quando il livello dell’ acqua aveva superato quello dei sui piedi ed esso continuava a salire insieme alla sua paura e alla sua preoccupazione. Il ragazzo continuava a non vedere via d’ uscita da quella situazione e più tempo passava meno egli riusciva a pensare.
Quella situazione di stallo venne interrotta da una voce che proveniva dall’ esterno; sembrava essere una voce che il giovane aveva già sentito, ma a causa del rumore dell’ acqua era impossibile per lui esserne certo. Le sue parole però diedero alcune risposte allo Yuki.
Quindi tutto questo è davvero una specie di prova a cui mi hanno sottoposto i membri del mio clan!? Non c’è altra spiegazione alle sue parole…Shinji provò a ripensare a quella frase, ma non riusciva a trovarci qualcosa di utile. Ovviamente era a conoscenza delle abilità del suo clan dato che suo padre gli aveva dato parecchie dimostrazioni pratiche e per questo le parole “gela l’ aria” gli sembrarono essere poco più che un incitamento dedito a risvegliare il suo potere sopito.
La situazione però non cambiava, ma anzi continuava a peggiorare dato che l’ acqua aveva raggiunto le sue ginocchia, rendendo difficile anche muoversi in quella stanza buia. Poi, come se si fosse accesa improvvisamente una lampadina, il ragazzo ebbe un’ idea.
-Forse devo letteralmente gelare l’ aria, sempre che ciò sia possibile. Le nostre abilità sono legate al ghiaccio, quindi potrebbe essere una cosa plausibile.- Le sue parole, dette a bassa voce dato che servivano solo a lui stesso, gli tirarono un po’ su il morale.
-Ovviamente non potrò gelare totalmente l’ aria, anche perché ciò causerebbe la mia morte, ma forse posso tentare di abbassare la temperatura quel tanto che basta per far congelare l’ acqua.-La cosa sembrava avere un senso logico, ma passare dalla teoria alla pratica non era così semplice. Infatti Shinji non aveva la minima idea di come potesse fare ad attuare il suo piano. Doveva trovare un modo per abbassare la temperatura della stanza.
-Quella persona ha detto che devo risvegliare ciò che ho dentro. Forse devo usare il mio stesso chakra per portare a termine quest’ impresa. In effetti, non vedo altra via d’ uscita.-Il ragazzo sapeva che le abilità tipiche di un clan dipendono principalmente da un tipo di chakra che solo poche persone possiedono, dunque pensò che anche il suo potesse avere le caratteristiche necessarie per poter abbassare la temperatura.
Rimaneva comunque da capire come dovesse utilizzarlo. Rilasciarlo, magari facendolo uscire dal palmo delle sue mani, poteva essere un’ idea, ma era probabile che solo quest’ azione non sarebbe bastata. Liberare una piccola quantità di chakra era una cosa che si imparava a fare fin dall’ Accademia dato che serviva a parecchie tecniche di base, dunque ciò non era un grosso ostacolo da superare. Il giovane fece una prova, facendo fuoriuscire un po’ di chakra dalla punta delle sue dita. Non sembrò accadere nulla di particolare, ma passando nuovamente la sua mano nella zona in cui aveva agito provò una lieve sensazione di freddo. La sua idea sembrava funzionare, ma sarebbe servita una quantità di energia decisamente maggiore.
Per far ciò, decise di provare a far uscire una notevole quantità di chakra dai palmi delle sue mani che distese di fronte a sé. Non era sicuro che ciò sarebbe servito, ma era meglio che rimanere fermo a guardare il livello dell’ acqua che saliva. Si concentrò e liberò una buona quantità di energia per diversi secondi, ma il risultato non fu quello sperato. L’ acqua stava continuando a salire nonostante la temperatura della stanza fosse comunque diminuita un po’.
Non sembra funzionare del tutto. Se continuassi così, finirei per esaurire le mie energie molto presto. Però, ho ancora del tempo a disposizione e ho anche un’ idea.Con l’ acqua che aveva ormai superato le sue ginocchia, Shinji si piegò e rivolse i suoi palmi delle mani verso l’ acqua, tenendoli a qualche centimetro di distanza. Così facendo, egli sperava che il suo chakra potesse non disperdersi troppo e magari agire con più efficacia. Il ragazzo inspirò prima di ripetere nuovamente lo stesso processo di prima, con la speranza che questa volta i risultati fossero diversi.