Ancora una volta, pur di non dimostrare di accettare a testa bassa gli ordini di Varnaki, la kunoichi rischiò tutto. Aveva intuito quanto la psiche del suo interlocutore fosse divenuta debole a causa dell'ossessione che stava corrodendo la sua stessa anima. Era ormai completamente privo di senno, incapace di comprendere e sopratutto di accettare la propria fine. Come fosse riuscito a diventare concreto, malgrado fosse soltanto un prodotto del subconscio della Dea, era ancora un mistero, ma una cosa era certa: era un fantasma e sarebbe rimasto tale, dopo aver scoperto al costo più salato di essere incapace di essere davvero umano. E così, cavalcando l'onda nata dalla furbizia di Mira, il mostro si ritrasse dal volto di Kawarimi. Lei aveva ragione, affrontando di nuovo Seiri nello stesso modo in cui aveva tentato nei pressi di Aincrad avrebbe miseramente fallito, per la seconda volta... e così, seppur titubante, combattuto più tra le sue insicurezze che a causa delle parole della fanciulla, Varnaki accettò.
Sancendo, di fatto, l'inizio della sua disfatta.
Oh, a differenza sua la Madre di Kirinaki sapeva che senza l'Adaman l'amica non sarebbe sopravvissuta a lungo. Proprio su questo si basava la sua strategia e così gli tenne nascosto quel prezioso segreto, mentre il nuovo Dio di Yusekai affrontava un lungo viaggio attraverso il continente per raggiungere il Paese delle Terme. Giunsero quindi a destinazione dopo due giorni e trovarono i ruderi del tempio di Azura baciati dalla luce lunare, sotto quel cielo che ormai quattro anni prima aveva pianto lacrime nere. La trovarono lì, chinata ai piedi delle macerie, là dove si era consumata l'aspra battaglia fra l'Ombra della Notte e la Lacrima Cremisi, una lotta che aveva deciso il destino di quella nazione. La bella kunoichi dalla chioma color grano era in ginocchio, intenta ad osservare un momento di silenzio in cui forse stava cercando ciò ch'era rimasto di lei, nel profondo del suo cuore. Quando si voltò, Mira poté capire il perché. La fanciulla portava al collo uno dei due medaglioni, il cui colore ormai spento stava a significare che l'Adaman in esso contenuto era ormai del tutto esaurito. Stava morendo, proprio come lei stessa aveva predetto.
Vedendo il volto noto della Dea, in un primo momento fece un passo indietro, rimembrando l'assalto subito mesi prima. Ascoltando quelle parole, poi, i suoi occhi si fecero febbricitanti. Aveva capito e proprio per questo motivo non oppose resistenza, quando le iridi grige della falsa Mira si tinsero di nero e la sua espressione amorevole si fu mutata in una smorfia priva di alcuna umanità. Si lasciò travolgere dagli eventi, seguendo il consiglio dell'amica, e quella scelta la portò proprio al suo cospetto. In quel momento, Mira riprese possesso del suo corpo, proprio come le era stato promesso da Varnaki. E questa volta, con occhi, ch'erano suoi, poté vedere l'Adaman che rivestiva le membra ormai possedute dallo spettro sgretolarsi... e il suo volto farsi disumano, nel comprendere di essere stato raggirato, ma sopratutto consumato dalla sua stessa ossessione. Sarebbe morto in quel modo, lontano dai suoi fratelli, dalle Anime Nere che non avrebbero mai seguito un simile scempio... le stesse anime che, adesso, sapevano bene chi fosse la vera Dea di quel regno maledetto.
Quella tecnica... l'Adaman di cui era composta la tua forma corrotta deve averla potenziata, rompendo il velo tra illusione e realtà e rendendo di fatto le Anime Nere concrete. Quello Spettro ha voluto approfittare della cosa, ma è stato consumato dalla sua stessa ambizione. L'hai sconfitto, Mira... sei davvero cresciuta, lo ammetto.
Era il timbro della sua amica e proveniva proprio da dentro di lei, difficile dire se dentro Yusekai o se in un mondo che apparteneva soltanto a loro due... ma a quel punto, che importanza aveva? Doveva dirle addio e le bastò chiudere gli occhi e rintanarsi nella sua intimità, per ritrovarsi sotto quello stesso manto stellato, ai piedi di ciò che rimaneva dell'eredità di Azura. Di fronte a lei, Seiri si mostrò finalmente priva dell'orrida mutazione che il suo corpo aveva subito. Questa volta le meravigliose ciocche dorate caddero su curve morbide e sensuali e i suoi occhi, quei preziosi zaffiri, poterono incontrare quelli della kunoichi dopo essere stati investiti da una luce del tutto nuova.
- Mi dispiace di non essere stata in grado di fermare Jigoku. Il nostro mondo è condannato, Mira... non so quanto ci vorrà, se quattro o cinque anni, ma niente potrà impedire l'inevitabile... - fece una pausa, abbassando lo sguardo e stringendo i pugni per sfogare la frustrazione scaturita dal fallimento - Al termine del processo, la razza umana sarà estinta, come tutte le creature che abitano questo mondo.
A quel punto, Seiri si guardò il palmo della mano destra. Questo aveva iniziato a farsi trasparente, di fatto annunciando ciò che era ormai impossibile da impedire: stava morendo, stava finalmente abbandonando quel mondo, dopo quattro lunghi anni trascorsi a vagare in terre sconosciute. Aveva cercato se stessa a lungo ed era incredibile come fosse bastato incontrare Mira per scoprire ciò che aveva inseguito per tutto quel tempo. Provò a resistere in ogni modo, ma alla fine scoppiò; corse verso di lei, saltandole letteralmente addosso e avvolgendola tra le sue braccia affondò il viso nei suoi capelli.
- Il destino ci ha separate quattro anni fa... e ci ha riunite nel punto più lontano e pericoloso del mondo intero. Avrei potuto sopravvivere per sempre ad Aincrad, grazie all'Adaman... ma le due settimane che abbiamo passato insieme mi hanno fatta finalmente vivere. Oh, non le scambierei con niente, nemmeno con l'eternità che avevo davanti. - pianse, versando tutte le lacrime che troppo a lungo erano rimaste sopite in quelle perle preziose ch'erano i suoi occhi - Mi sono trovata bene con Shinan e adesso non vedo l'ora di rivederlo... e Fuyuki, oh diamine, quel maledetto testardo, spero solo che stia bene... eppure, tra tutti, sono contenta di morire fra le tue braccia. Malgrado le difficoltà, nonostante i problemi che abbiamo avuto... IO TI VOGLIO BENE!
Lo urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Forse per la prima volta nella sua vita, Seiri aveva abbandonato la maschera di freddezza ed infallibilità che l'aveva sempre accompagnata nei suoi viaggi. Era stata una curiosa ricercatrice, una valorosa kunoichi, una preziosa alleata ed un temibile nemico... ma adesso, finalmente, aveva gettato l'armatura per essere soltanto se stessa. E nel profondo del suo cuore, fra tutti i sentimenti contrastanti che stava provando, riuscì a venire a galla solo l'amore che provava per l'amica. Avrebbe voluto dirle tante cose - che avrebbe vegliato su di lei, che era certa che prima o poi l'avrebbe vista afferrare i suoi sogni - ma il tempo non glielo aveva permesso, costringendola a dire solo ciò che era davvero importante. Curioso vedere come anche alla fine, anche in quel momento, il destino si stava prendendo gioco di loro. La presa della ragazza si fece debole, finché il suo intero corpo non sparì, come inghiottito dalla luce perlacea della luna che svettava sopra le loro teste.
Terminava in quel modo la storia di Seiri. Ninja della Nebbia, la quale aveva prima tradito la sua stessa patria per proteggere Shinan Akami ed inseguire il suo sogno di portare la pace in quel mondo malato... e che adesso, come ultimo gesto, si era sacrificata per consentire a Mira di fare lo stesso con i suoi obiettivi. Per permetterle di scoprire i segreti del mondo che, a chi come lei era privo di quella sete implacabile da cui era nata Yusekai, sarebbero per sempre risultati inaccessibili.
Te ne vorrò per sempre.
Ultimo post per me, fai anche tu il conclusivo. Al prossimo ti schiaffo le valutazioni.