Missione S - Jigoku, Inferno - La rovina di Aincrad, Per Griever_

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/6/2018, 21:17     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Mira non era di certo una sprovveduta e, anche in quelle fattezze strette quanto immonde, non avrebbe permesso a Varnaki di respirare per un solo istante. Erano passati mesi, durante i quali poteva essere successo di tutto al mondo intero, eppure la fanciulla poteva percepire ancora il dolore provato dentro Yusekai, quando il suo figlio più caro l'aveva macchiata dell'onta più grande... quella di trasformarsi da padrona a schiava. Eppure, malgrado fosse solo una fra le tante Anime Nere di quel regno maledetto, lei non avrebbe smesso di volere di più, né di abbandonare la sua identità. Uomini di valore come Hamaki e Matsuda avevano perso la vita per permetterle di arrivare fino a quel punto, non avrebbe permesso a quel lurido verme di distruggere tutto ciò che lei aveva costruito per saziare la sua ambizione.

- Il diciotto agosto il progetto Jigoku ha avuto inizio. Gli Avistempesta della Koushin hanno bombardato Aincrad, dando di fatto inizio al declino del nostro pianeta. Mi sono finto te, ingannando la tua cara amica... insieme abbiamo combattuto Hikari, ma dopo essere stato sconfitto quel maledetto è riuscito a dileguarsi, facendola franca. A quel punto Seiri ha deciso di rinunciare a tutto l'Adaman che aveva in corpo per tentare di arrestare la corruzione, ma non avuto successo. Ciò nonostante, in qualche modo deve essere riuscita a rallentare il processo. Secondo gli appunti della Koushin, la razza umana si sarebbe estinta entro ottobre... eppure, l'anno passato è ormai tramontato da qualche giorno.

Strinse i pugni, poi digrignò i denti finché le labbra stesse non iniziarono a sanguinare. Nel volto che un tempo era appartenuto alla Dea di Yusekai vi era adesso collera, una rabbia talmente immensa da poter incenerire il mondo intero.

Abbiamo fallito. Ho fallito.
L'umanità ricorderà quel giorno... la rovina di Aincrad.

Fu allora che perse il controllo. Incapace di trattenere la frustrazione che covava dentro di sé, Varnaki lasciò di fatto che uno squarcio nella sua mente rimanesse aperto; il tutto durò qualche secondo, ma fu sufficiente affinché la kunoichi riuscisse ad osservare alcuni frammenti dei nuovi ricordi umani dello spettro. Lo vide mentre tentava di adoperare il ninjutsu e di evocare il chakra curativo, invano. Ammirò poi il modo in cui Seiri l'aveva scacciato, quando lui stesso, per qualche strana ragione, aveva tentato di assassinarla. Udì poi le parole che l'amica le aveva rivolto al suo risveglio, le quali, però, si mescolarono con quanto il fantasma stava sentenziando in quel momento, in quelle terre ormai avvolte dal caos.

- Questo corpo mi è del tutto inutile, Mira. Dentro di me custodisco l'intero patrimonio di Chishiki... eppure queste membra mi oppongono resistenza, impedendomi di utilizzare il tuo chakra. Ho bisogno di un nuovo involucro...

Chi è stato contagiato dall'Adaman fino a questo punto...

Voglio il corpo di Seiri.
... non può sopravvivere.

Era tutto confuso, così contorto da apparire alla mente come un rompicapo irrisolvibile. Seiri non poteva vivere lontano da Aincrad, questo lo ricordava bene... eppure, seppur lontano, poté sentire il suo chakra attraverso il velo creato da Varnaki tra il regno dei vivi e quello dei morti. Era viva, nascosta chissà dove, lontano dal centro in cui Jigoku aveva avuto inizio. Dove si trovasse precisamente, tuttavia, rimaneva un mistero.

Fu allora che lo spettro lasciò che il velo divenisse ancora più sottile. L'oscurità di Yusekai venne rimpiazzata da una nuova luce, dal pallido riflesso di ciò che Varnaki, nel mondo reale, stava effettivamente vedendo. Riconobbe immediatamente il pavimento di pietra di quello che, un tempo, era stato il covo del giocoliere di Akatsuki e che lei stessa aveva reclamato come suo. Il fantasma lanciò un ultima occhiata a Chouko, prima di girare i tacchi e dirigersi verso un'altra cella. Al suo interno, adagiato su di un comodo giaciglio, vi era il corpo di Kawarimi, l'arciera della Nebbia Piangente divenuta ormai da tempo prigioniera della Madre della nuova Kirinaki. A quel punto Varnaki si chinò proprio sopra di lei, così tanto vicino da sentire il profumo e quasi fondersi con i lineamenti di quel volto così giovane e bello. A quel punto, come travolta da un vento impetuoso, l'anima ch'era Mira perse aderenza con il mondo di Yusekai, quasi come se stesse inesorabilmente scivolando via dalle fauci insanguinate dello spettro. Poteva fuggire da lì ed innestarsi in un nuovo contenitore. Oh, sì che poteva, anche se il modo in cui quel mondo illusorio fosse riuscito a diventare così concreto era ancora un mistero. In ogni caso, era ad un passo dal poter tornare a camminare su delle gambe, anziché vagare in quel mare di disperazione dove regnava solo l'oscurità. Doveva solo volerlo.

Consegnami Seiri e potrai riavere il tuo corpo... Madre.

La missione è ovviamente fallita, dato che facendoti sottomettere da Varnaki non hai potuto sventare il piano della Koushin. Tuttavia - per ovvie ragioni, cazzo - non posso chiudere la giocata, dato che Mira è ancora prigioniera, né viva né morta.
 
Top
view post Posted on 22/6/2018, 13:16     +1   -1
Avatar

la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

Group:
Admin
Posts:
7,412

Status:


Da non crederci, la storia era andata avanti senza di lei e Aincrad era stata completamente distrutta. Non poteva dire lo stesso della Koushin, con il processo della corruzione rallentato da Seiri qualcuno in quel continente doveva essere sopravvissuto, compreso Hikari. Era lieta del fatto che nonostante tutto, l'amica era riuscita a cavarsela, ma da chi era sopravvissuta una volta a Watashi e Namida di Akatsuki non poteva aspettarsi di meno. A ogni modo, aveva supposto bene riguardo Varnaki: non aveva la minima idea di come poter vivere in equilibrio nel mondo senza cedere alla sua ossessione. Se non la conoscenza, era la voglia di potere o il semplice desiderio di continuare ad "esistere". Non era così facile, non nel continente degli Shinobi. Mira stessa aveva avuto bisogno di anni per riuscire a trovare il suo posto tra le terre ninja, e di studi, e di compagni che l'avevano accompagnata durante quel percorso mortale e tortuoso. Lo spirito oscuro si era invece diretto al covo di Kirinaki, spinto da reminiscenze di Mira, convinto di poter prendere il suo posto nonostante un semplice usurpatori di troni. Gli raccontò che cosa era successo in quei mesi, della lotta contro Hikari e di come la frustrazione di non riuscire a utilizzare la conoscenza di Mira l'avesse reso non più di un'anima in pena. Il corpo della Mira oscura era stato inutile, un involucro senza ricordi e senza emozioni spinta dalla semplice follia. Eppure nemmeno quello della Mira più pura era riuscito a conferirgli le capacità che bramava, era bloccato in un circolo vizioso che lo teneva rinchiuso tra le mura di Yusekai. Doveva essere la sua casa ma adesso sembrava più una prigione.
Mira era lì, come Anima Nera, a godere della sofferenza di Varnaki e si ritrovò perfino a poter nuotare tra i suoi ricordi, scorgendo la voce di Seiri mista a quella di Varnaki, forse durante il passato, o semplicemente un'eco lasciatole dall'amica per permetterle di tornare a comandare lì dove c'era bisogno di lei.

Varnaki voleva adesso il corpo di Seiri, ci aveva già provato fallendo, ma non poteva più attendere. Doveva farlo suo, doveva sentire nelle proprie fibre il chakra della donna che era riuscita a contrastare lui e Hikari. Mira era però una stratega e sebbene senza più un corpo fisico, la sua mente funzionava ancora benissimo. Vide il supplizio di Varnaki giungere fino al cospetto di Chouko prima, e Kawarimi dopo. Era tornato al covo senza trovare nessun altro, abbandonato a se stesso e con i suoi fallimenti. La donna se la rise, l'assenza di Kakumei e Naum calzava a pennello in quella circostanza e sperò non rientrassero da lì a breve.

- Varnaki!

Lo chiamò ergendosi oltre qualsiasi altra Anima Nera. Era una di loro è vero, ma la riverenza dei suoi figli non poteva essere cancellata nemmeno da quella situazione. Stettero tutte al loro posto alle spalle di Mira e di fronte a lei giunse Varnaki, l'unico che osava ancora fronteggiarla e che non sarebbe tornato sui suoi passi senza provare prima a combattere. Si era lasciato sovrastare dalla sua ambizione, l'Adaman gli aveva permesso di prendere forma da quella condizione di irrealtà in cui viveva e consapevole a quel punto di sé, doveva necessariamente alzare la testa... quale terribile errore.

- Devi continuare a combattere per sfamare i suoi fratelli... e me. Adesso sei tu a governare Yusekai, non puoi lasciare che cada.

Parlava lentamente, fiera, senza chinare il capo davanti il nuovo "Dio". Dentro di lei fremeva di vederlo soffrire nel sangue, facendolo gridare per torture a Yusekai stessa sconosciute, ma doveva pazientare, doveva restare calma e continuare quella parte.

- Ti aiuterò a prendere il corpo di Seiri ma non possiamo rischiare che ti sconfigga di nuovo. Stavolta dovrai ascoltare me, come io ascoltavo voi.

Il piano pensato da Mira era concettualmente semplice: seguendo le sue indicazioni, Varnaki avrebbe dovuto riconquistare la fiducia di Seiri per poi provare a colpirla a tradimento. Una volta preso il suo corpo non avrebbe dovuto far altro che attendere che si allontanasse dalla fonte di Adaman in cui doveva essersi nascosta il medico. Come aveva detto propri lei, chi si trovava così tanto contagiato dall'Adaman sarebbe sopravvissuto fintanto che avesse potuto godere di una fonte vicina del metallo. Una volta nel corpo di Seiri, Varnaki non avrebbe mai resistito in una prigione ancora più piccola di quello in cui si trovava adesso, finendo per allontanarsi e distruggersi con le proprie mani.
L'unica riflessione doveva essere fatta su Seiri: se già una volta era riuscita a respingere Varnaki non avrebbe funzionato il semplice "tradimento". La donna doveva capire e fidarsi di chi alle spalle di Varnaki stava muovendo i fili come una marionettista. Bastavano le parole giuste, qualcosa che soltanto Seiri e Mira potevano conoscere. A quel punto, preso possesso del corpo di Seiri, la fanciulla dagli occhi blu si sarebbe probabilmente trovata anche lei in Yusekai e lì Mira le avrebbe detto addio.


Quando non mi hai permesso di leggere quelle pagine proibite, dopo la missione a Shiaji, mi hai detto che potevo essere più forte di così. Io non volevo crederci, vedevo tutti voi come dei carcerieri pronti a giudicarmi e a modellarmi a vostra immagine e somiglianza. Kiri voleva una kunoichi e io mi opponevo. Poi però ho capito, trovando la mia strada, che era vero: potevo essere più forte, dovevo esserlo. E tu, Seiri, mi hai aiutato, più di chiunque altro. Proibendomi quelle scritte, lasciandomi andare via da Kiri senza mai confessarlo a nessuno... e più di ogni altra cosa mi sei stata vicina quando mia madre è morta. Non so come facevi a stare accanto a me, non so come hai fatto fino ad oggi a prenderti ancora cura di me ma ci sei riuscita. Adesso però tocca a me, lascia che ti dimostri di essere cresciuta, lascia che gli eventi di travolgano. Per tutto quello che siamo state, fidati di me.



Dovrai dirle queste parole e lei si fiderà di te. A quel punto sarà tua.

 
Top
view post Posted on 22/6/2018, 14:59     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


Ancora una volta, pur di non dimostrare di accettare a testa bassa gli ordini di Varnaki, la kunoichi rischiò tutto. Aveva intuito quanto la psiche del suo interlocutore fosse divenuta debole a causa dell'ossessione che stava corrodendo la sua stessa anima. Era ormai completamente privo di senno, incapace di comprendere e sopratutto di accettare la propria fine. Come fosse riuscito a diventare concreto, malgrado fosse soltanto un prodotto del subconscio della Dea, era ancora un mistero, ma una cosa era certa: era un fantasma e sarebbe rimasto tale, dopo aver scoperto al costo più salato di essere incapace di essere davvero umano. E così, cavalcando l'onda nata dalla furbizia di Mira, il mostro si ritrasse dal volto di Kawarimi. Lei aveva ragione, affrontando di nuovo Seiri nello stesso modo in cui aveva tentato nei pressi di Aincrad avrebbe miseramente fallito, per la seconda volta... e così, seppur titubante, combattuto più tra le sue insicurezze che a causa delle parole della fanciulla, Varnaki accettò.
Sancendo, di fatto, l'inizio della sua disfatta.

Oh, a differenza sua la Madre di Kirinaki sapeva che senza l'Adaman l'amica non sarebbe sopravvissuta a lungo. Proprio su questo si basava la sua strategia e così gli tenne nascosto quel prezioso segreto, mentre il nuovo Dio di Yusekai affrontava un lungo viaggio attraverso il continente per raggiungere il Paese delle Terme. Giunsero quindi a destinazione dopo due giorni e trovarono i ruderi del tempio di Azura baciati dalla luce lunare, sotto quel cielo che ormai quattro anni prima aveva pianto lacrime nere. La trovarono lì, chinata ai piedi delle macerie, là dove si era consumata l'aspra battaglia fra l'Ombra della Notte e la Lacrima Cremisi, una lotta che aveva deciso il destino di quella nazione. La bella kunoichi dalla chioma color grano era in ginocchio, intenta ad osservare un momento di silenzio in cui forse stava cercando ciò ch'era rimasto di lei, nel profondo del suo cuore. Quando si voltò, Mira poté capire il perché. La fanciulla portava al collo uno dei due medaglioni, il cui colore ormai spento stava a significare che l'Adaman in esso contenuto era ormai del tutto esaurito. Stava morendo, proprio come lei stessa aveva predetto.

Vedendo il volto noto della Dea, in un primo momento fece un passo indietro, rimembrando l'assalto subito mesi prima. Ascoltando quelle parole, poi, i suoi occhi si fecero febbricitanti. Aveva capito e proprio per questo motivo non oppose resistenza, quando le iridi grige della falsa Mira si tinsero di nero e la sua espressione amorevole si fu mutata in una smorfia priva di alcuna umanità. Si lasciò travolgere dagli eventi, seguendo il consiglio dell'amica, e quella scelta la portò proprio al suo cospetto. In quel momento, Mira riprese possesso del suo corpo, proprio come le era stato promesso da Varnaki. E questa volta, con occhi, ch'erano suoi, poté vedere l'Adaman che rivestiva le membra ormai possedute dallo spettro sgretolarsi... e il suo volto farsi disumano, nel comprendere di essere stato raggirato, ma sopratutto consumato dalla sua stessa ossessione. Sarebbe morto in quel modo, lontano dai suoi fratelli, dalle Anime Nere che non avrebbero mai seguito un simile scempio... le stesse anime che, adesso, sapevano bene chi fosse la vera Dea di quel regno maledetto.

Quella tecnica... l'Adaman di cui era composta la tua forma corrotta deve averla potenziata, rompendo il velo tra illusione e realtà e rendendo di fatto le Anime Nere concrete. Quello Spettro ha voluto approfittare della cosa, ma è stato consumato dalla sua stessa ambizione. L'hai sconfitto, Mira... sei davvero cresciuta, lo ammetto.

Era il timbro della sua amica e proveniva proprio da dentro di lei, difficile dire se dentro Yusekai o se in un mondo che apparteneva soltanto a loro due... ma a quel punto, che importanza aveva? Doveva dirle addio e le bastò chiudere gli occhi e rintanarsi nella sua intimità, per ritrovarsi sotto quello stesso manto stellato, ai piedi di ciò che rimaneva dell'eredità di Azura. Di fronte a lei, Seiri si mostrò finalmente priva dell'orrida mutazione che il suo corpo aveva subito. Questa volta le meravigliose ciocche dorate caddero su curve morbide e sensuali e i suoi occhi, quei preziosi zaffiri, poterono incontrare quelli della kunoichi dopo essere stati investiti da una luce del tutto nuova.

- Mi dispiace di non essere stata in grado di fermare Jigoku. Il nostro mondo è condannato, Mira... non so quanto ci vorrà, se quattro o cinque anni, ma niente potrà impedire l'inevitabile... - fece una pausa, abbassando lo sguardo e stringendo i pugni per sfogare la frustrazione scaturita dal fallimento - Al termine del processo, la razza umana sarà estinta, come tutte le creature che abitano questo mondo.

A quel punto, Seiri si guardò il palmo della mano destra. Questo aveva iniziato a farsi trasparente, di fatto annunciando ciò che era ormai impossibile da impedire: stava morendo, stava finalmente abbandonando quel mondo, dopo quattro lunghi anni trascorsi a vagare in terre sconosciute. Aveva cercato se stessa a lungo ed era incredibile come fosse bastato incontrare Mira per scoprire ciò che aveva inseguito per tutto quel tempo. Provò a resistere in ogni modo, ma alla fine scoppiò; corse verso di lei, saltandole letteralmente addosso e avvolgendola tra le sue braccia affondò il viso nei suoi capelli.

- Il destino ci ha separate quattro anni fa... e ci ha riunite nel punto più lontano e pericoloso del mondo intero. Avrei potuto sopravvivere per sempre ad Aincrad, grazie all'Adaman... ma le due settimane che abbiamo passato insieme mi hanno fatta finalmente vivere. Oh, non le scambierei con niente, nemmeno con l'eternità che avevo davanti. - pianse, versando tutte le lacrime che troppo a lungo erano rimaste sopite in quelle perle preziose ch'erano i suoi occhi - Mi sono trovata bene con Shinan e adesso non vedo l'ora di rivederlo... e Fuyuki, oh diamine, quel maledetto testardo, spero solo che stia bene... eppure, tra tutti, sono contenta di morire fra le tue braccia. Malgrado le difficoltà, nonostante i problemi che abbiamo avuto... IO TI VOGLIO BENE!

Lo urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Forse per la prima volta nella sua vita, Seiri aveva abbandonato la maschera di freddezza ed infallibilità che l'aveva sempre accompagnata nei suoi viaggi. Era stata una curiosa ricercatrice, una valorosa kunoichi, una preziosa alleata ed un temibile nemico... ma adesso, finalmente, aveva gettato l'armatura per essere soltanto se stessa. E nel profondo del suo cuore, fra tutti i sentimenti contrastanti che stava provando, riuscì a venire a galla solo l'amore che provava per l'amica. Avrebbe voluto dirle tante cose - che avrebbe vegliato su di lei, che era certa che prima o poi l'avrebbe vista afferrare i suoi sogni - ma il tempo non glielo aveva permesso, costringendola a dire solo ciò che era davvero importante. Curioso vedere come anche alla fine, anche in quel momento, il destino si stava prendendo gioco di loro. La presa della ragazza si fece debole, finché il suo intero corpo non sparì, come inghiottito dalla luce perlacea della luna che svettava sopra le loro teste.

Terminava in quel modo la storia di Seiri. Ninja della Nebbia, la quale aveva prima tradito la sua stessa patria per proteggere Shinan Akami ed inseguire il suo sogno di portare la pace in quel mondo malato... e che adesso, come ultimo gesto, si era sacrificata per consentire a Mira di fare lo stesso con i suoi obiettivi. Per permetterle di scoprire i segreti del mondo che, a chi come lei era privo di quella sete implacabile da cui era nata Yusekai, sarebbero per sempre risultati inaccessibili.

Te ne vorrò per sempre.

Ultimo post per me, fai anche tu il conclusivo. Al prossimo ti schiaffo le valutazioni.
 
Top
view post Posted on 22/6/2018, 16:32     +1   -1
Avatar

la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

Group:
Admin
Posts:
7,412

Status:


Aveva funzionato, Seiri aveva capito immediatamente, d'altronde quelle di Mira erano parole che Varnaki non poteva conoscere, al tempo di Kiri non esistevano ancora Yusekai e le Anime Nere. Dunque si lasciò possedere dal fantasma e percepì di aver fatto la scelta giusta quando per la mancanza di Adaman vide il nemico cominciare a sgretolarsi, finendo come polvere al vento. Le rovine del tempio di Azura divennero la tomba di ciò che non sarebbe nemmeno stato ricordato: Varnaki terminava lì la sua esistenza, si sgretolò tornando ad essere ciò che Mira aveva deciso al momento della sua creazione: soltanto una mera illusione. La donna dagli occhi vitrei riprese possesso di sé, mente e corpo si riunirono e stringendo i pugni poté sentire il dolore delle unghia sulla pelle e ne godette finché non riaprì gli occhi per osservare il cielo baciato dagli astri e dalla luna piena. Non riusciva a credere a quello che aveva vissuto, l'aver dovuto affrontare uno dei suoi figli di Yusekai, un'entità generata con l'obbiettivo di dare a lei equilibrio stava invece per risultare la goccia fondamentale a far traboccare il vaso. Non sarebbe finita lì, Mira non poteva permettere che succedesse un'altra volta, doveva dimostrare alle sue Anime Nere che cosa volesse dire disubbidire alla Madre e addirittura a lei ribellarsi.
Il pensiero andò dunque all'amica, sperava di poterla rivedere all'interno del mondo degli spettri prima di sparire per sempre, e volse così lo sguardo da una parte all'altra, scrutando negli antri bui del mondo oscuro che lentamente si stava riformando al suo comando. Pareti si alzarono, strade si allungarono, alberi privi di foglie costellarono il mando di terra nera, finché una luce pura, l'unica tra le anime maledette, non brillò fino a farsi riconoscere. Era lei, non più afflitta dall'Adaman ma proprio come Mira la ricordava l'ultima volta che l'aveva vista a Kiri. La sua pelle era chiara, i suoi capelli dorati e gli occhi blu come l'oceano più sconfinato. La Dea avanzò lentamente mentre Seiri le spiegava che cosa fosse realmente successo con Varnaki e Yusekai. L'Adaman aveva manipolato a suo piacimento la parte oscura di Mira dopo la scissione nel deserto e così facendo aveva modellato i suoi poteri fungendo da catalizzatore per manifestare la sua ossessione tramite il chakra. Di fatto, aveva dato vita ai suoi sentimenti più repressi: ossessione, invidia, ambizione, e ciò aveva dato forma a Yusekai stessa, permettendo a Varnaki di prendere forma e agire sul mondo reale. Tutto a causa di quel maledetto metallo che non era ancora stato sconfitto, che continuava ad avanzare verso il mondo degli shinobi senza che Mira fosse riuscita a far nulla. In quel momento però la vera cosa importante era un'altra: vide l'amica correrle incontro fino ad affondare le lacrime tra i suoi capelli. Mira era pietrificata, non avrebbe mai immaginato di dover fare i conti in maniera così concreta con il suo passato, con ciò che l'aveva aiutata a crescere e in fondo le aveva permesso di essere viva in quel preciso istante. Non riuscì a trattenere le lacrime, non riuscì neppure a parlare. Seiri rappresentava la sua Umanità, qualcosa che non poteva essere dimenticata, che andava alimentata e protetta per permetterle di mantenere una neutralità tra quei due mondi che l'avevano ormai troppo coinvolta. Un'umanità che la riportava alla mente i giorni di Kiri, quell'istante maledetto nella sua camera in preda alla follia in cui aveva ucciso la sua stessa madre, un frammento di vita che aveva oscurato con Yusekai stessa, che aveva provato a dimenticare accumulando altra sapienza, forse per giustificare quel gesto. La verità era che non c'era giustificazione per quello che era successo, non poteva perdonarsi e basta passando oltre e dimenticando Kiri. Mira doveva conviverci, accettando quello che aveva fatto e affrontando ogni giorno le conseguenze di quell'azione. E allora sarebbe rimasta umana, ed era lì tra le sue braccia colei che aveva combattuto per permetterlo, che si era sacrificata per questo.


- Avrei dato tutto per questo momento, per la possibilità di dirti addio. Io ti giuro, Seiri, che non verrai mai dimenticata e farò sì che questo momento, che i tuoi insegnamenti, mi facciano divenire la donna di cui spero sarai fiera. La tua memoria continuerà a essere la mia umanità, il mio contatto con il mondo reale.

Seiri cominciò a sgretolarsi, a divenire uno spirito che però in Yusekai non avrebbe mai potuto vivere. Lei era luce, purezza, e quel mondo tutto l'opposto. Era il momento di dirle addio e stavolta per sempre.

- Grazie Seiri, sei stata un'amica, una nemica, una maestra, un bravo medico e un patrimonio per questo mondo. Hai lottato tanto per tutto questo e non lascerò che venga distrutto. Fermerò l'Adaman, continuerò a studiare e a scoprire, e se il mondo sarà pronto condividerò con lui il mio sapere.

Addio Seiri, amica mia.



||Coinvolgimento personale:
Partendo dal presupposto che la storia di questa missione comincia con la quest genetica, cercherò di dare una valutazione a soltanto la S ma parlerò della storia nella sua globalità per forza di cose.
Il master sapeva bene cosa andare a colpire perché mi conosce da anni, sa a cosa sono debole, sa cosa mi piace e come soprattutto mettermi in difficoltà dunque giostrando quei giusti punti ha dato vita a qualcosa per me memorabile. La parte alla Koushin è fenomenale, la descrizione delle ambientazioni, gli npc, il colpo di scena finale, tutti elementi studiati e costruiti sulle mie scelte. Su Quest'ultimo punto vorrei fare la riflessione che mi porta dunque a valutare la S nello specifico: la missione parte in un modo, prosegue in un altro e finisce nella maniera più assurda possibile, il tutto per dare seguito a ogni mia scelta, per fare in modo che qualsiasi mia azione contasse ed essendo poi io un giocatore abbastanza imprevedibile, a cui a volte piace complicarsi la vita intenzionalmente, amo alla follia questo suo modo di masterare. Penso anche che il fatto di conoscermi gli permetta di virare anche in maniera decisa dalla trama per creare vie secondarie e penso quindi che con chi magari preferisca una trama e narrativa più lineare esegua un approccio diverso. Tutto questo per dire che ho amato i risvolti nati, ne sono sicuro, in base alle mie scelte e che non aveva programmato, ma mi è anche dispiaciuto non poter vivere la storia di Jigoku fino alla fine. Questo perché nella sezione davanti a Varnaki non vedevo davvero via d'uscita e penso che qualsiasi cosa avessi fatto sarebbe finita in quella maniera. La scelta "chiave" penso sia allora stata quella della culla da visitare con Mira ma in quel caso era un 33,3% di possibilità di finire in ogni caso vittima di Varnaki e fallire la S. Il che mi è dispiaciuto inizialmente, ma ha poi portato a una delle scene finali più belle che abbia mai ruolato nel gdr in tutti questi anni e quindi boh, traspare la capacità comunque di tirare qualcosa di buono qualsiasi cosa accada.
Decido per un 9 per quell'appunto spiegato, ma in generale complimenti davvero.

Tempistiche: La missione è durata praticamente un anno ma è anche vero che fino a due settimane fa era ferma a 10 post essendo entrambi stati pressoché assenti. Nel momento in cui siamo tornati si è andati a razzo e questo mi basta per darti un 10 tutto meritato.

Per il resto ti ringrazio davvero per tutto, per la bellissima storia e per avermi permesso di vivere quell'addio a Seiri che tanto speravo di poter fare dal momento in cui avevo intuito della sua presenza nella missione. E niente, a presto!||
 
Top
view post Posted on 22/6/2018, 16:56     +1   -1
Avatar

Group:
Meccanici
Posts:
23,986
Location:
Albuquerque

Status:


È stato un bel viaggio, un'avventura spettacolare, anche se purtroppo terminata prima di poter rivelare i colpi di scena della trama - oltre quello di Varnaki, insomma. A tal proposito, non preoccuparti: ho evitato di spoilerarli nel finale per permetterti in futuro, se lo vorrai, di ritentare. Purtroppo sei stato sfortunato, se avessi scelto Jizo o Amaterasu le cose sarebbero andate diversamente, così come se non avessi ucciso Keiji durante la quest genetica; come sai non mi abbatto mai di fronte ai cambiamenti, e malgrado la trama iniziale fosse andata a farsi benedire dopo quel post, ti ho comunque lasciato modo di fare quel che volevi. Purtroppo gli eventi e il caso hanno condotto Mira tra le fauci del nemico peggiore. La scelta che avevi era quella di assecondare il suo volere, anche solo ingannandolo, ma questo sarebbe andato contro il carattere del tuo PG... e per un giocatore esperto, a quel punto, c'era davvero poco da fare. Hai fallito la missione, questo è vero, ma puoi star certo che l'hai fatto per una buona ragione. Mira ormai è un PG con un background ed un carattere ben definito, non è più un essere tutto da smussare e pertanto capace di adattarsi ad ogni situazione. Arriva il momento in cui il PG deve spezzarsi, anziché piegarsi... e di questo vanne fiero, dovrebbe essere l'obiettivo di ogni player. Poi oh, diciamo anche che a te piace complicarti la vita - e lo dimostra Haken, quando non hai voluto creare bushin nell'inseguimento, lasciando comunque il 33,3% di possibilità di fallire la A. È la legge dei numeri, la stessa percentuale stavolta ti ha fregato e come sai, per quanto avrei tanto voluto premiare il roleplay davvero di lusso, non faccio sconti nemmeno a te.
Sulla scrittura non dico nulla, sulla strategia nemmeno. Ti do il massimo anche se hai fallito (in relazione alla lunghezza della missione), perché hai sempre avuto ottime idee - anche alla fine, quando con un solo post hai risolto la situazione, nonostante ne avessi calcolati almeno un 4/5. Detto questo, chiudo così la missione, ringraziandoti a mia volta per avermi fatto divertire e per partecipato con me all'ultimo atto di Seiri. I momenti così toccanti, ahimè, sono rari tanto quanto indimenticabili.

CITAZIONE
Role: 10
Scrittura: 10
Strategia: 10

Voto medio: 10
Missione S (Fallita)
- 10 PM
- 4.000 exp (3.000 role + 1.000 scontri) -> 4.300 exp
- 20 pti stat
- 20 PS
- 5 PA
- 5 PT
- Fama 0 ~ Il tutto si è svolto lontano dal continente; l'unico a conoscere il nome di Mira è stato Hikari, ma il fatto che solo lui lo sappia non giustifica diffusioni esterne.
 
Top
view post Posted on 14/9/2019, 13:16     +1   -1
Avatar

Where's my money, bitch??

Group:
Meccanici
Posts:
1,525

Status:


Ho cominciato a leggere questa missione senza avere assolutamente nessuna idea di quello che era successo nella quest genetica del quale era il proseguo né dell'intreccio della protagonista con vari pg e png che francamente non conosco, ma devo tranquillamente ammettere che non mi sono pressoché mai trovato in difficoltà nel seguire il filo logico della trama in quanto entrambi nei vostri post, con vari richiami e spiegazioni, siete comunque riusciti a darmi un'idea genetica sufficiente a farmi capire cosa stesse succedendo. Dopo questa premessa, continuo dicendo che mi ha appassionato subito, era piacevole da leggere ed intrigante nel contenuto, con una buona scrittura e degli npg che mi sono piaciuti, ben strutturati e manovrati a regola d'arte, per non parlare dei colpi di scena. Ho apprezzato particolarmente la libertà di personalizzazione delle frecce!
Complessivamente mi è davvero davvero piaciuta sotto ogni aspetto, è davvero un peccato che sia finita anzitempo, avrei letto volentieri altrettante pagine per scoprire qualcosa in più.

Voto (tenendo in considerazione l'opinione del masterato): 9.5
Paga: 1000 ryo
 
Top
35 replies since 21/12/2017, 14:03   760 views
  Share