| Seiri non era cambiata nemmeno dopo tutti questi anni, e nemmeno dopo aver conosciuto faccia a faccia la morte per aver affrontato Kirinaki e i suoi demoni. Era ancora la donna determinata ma buona che era cresciuta con il desiderio di aiutare gli altri, intraprendendo la strada della medicina. Era un fiore luminoso nel deserto, una stella visibile al crepuscolo, rara come una foglia verde imperterrita sulla cima del suo albero nell'autunno più spietato. Si era sempre distinta dalla maggior parte dei ninja di Kiri proprio per questa indole e ancora una volta aveva dimostrato di tenere più al bene comune che a una personale vendetta che in fondo non contava nulla. Quando si avvicinò sfiorando la mano dell'amica, Mira sospirò non senza un certo nodo alla gola, ripensando a quante ne avessero passate insieme e quanto la preziosa amica l'avesse aiutata. Non importava il fronte, quella combattuta contro Kai o per Kai era una guerra e una guerra non ha mai dei giusti o dei cattivi, ma solo un vessillo e un'ideologia diversi per i quali dare la vita. La Dea di Yusekai era però cresciuta superando il bisogno di affidarsi a qualcuno e costruendo da sola i propri obbiettivi era pronta a spiccare il volo, come aveva già fatto quando aveva incontrato Matsuda e Naum o alla Koushin stessa quando aveva scritto il Kidenshi.
- Hai ragione, siamo responsabili delle nostre azioni e tutto quello che facciamo ci seguirà per l'eternità... nel bene e nel male.
Riguardo invece ciò che aveva visto Mira nel deserto, quando si era abbandonata alla sabbia ardente e al sole cocente che si rifletteva su quel mare in fiamme, Seiri le rivelò che doveva trattarsi di qualcosa di molto pericoloso, la cosa più instabile che potessero affrontare in quella circostanza e in fondo ciò di cui avevano parlato fino a quel momento: la figura oscura dalle sembianze di Mira era la corruzione che l'Adaman aveva esercitato nel corpo della Dea, ne aveva assorbito alcune capacità e si era generata attraverso il motore della sua ossessione, come se si fosse materializzata priva di ragione e colma invece del desiderio e della rabbia che la Conoscenza le causava da quando era piccola. Era un essere terrificante, pura follia incontrollata mossa dal bisogno di continuare a volere oltre, qualsiasi cosa riuscisse a raggiungere.
- Quando ho incontrato Kai ero un'anima smarrita, è stato grazie a lui che sono riuscita a canalizzare i miei bisogni e i miei desideri e ho creato così qualcosa che mi permettesse di non impazzire. E' una tecnica particolare, qualcosa che mi ha permesso di sopravvivere e continuare ad avere progetti senza lasciarmi travolgere. Deve però esistere un equilibrio fra me e ciò che c'è "dall'altra parte" perché questo "Mondo" è sensibile, instabile, e se trabocca da questa parte potrebbero verificarsi eventi spiacevoli.
Era normale per lei associare quella strana figura oscura a Yusekai, era in quella forma che lei vedeva le Anime Nere, o almeno la maggioranza di loro. Le cose dovevano essere collegate, forse l'Adaman aveva reagito con il suo chakra e la tecnica aveva generato qualcosa di ben più concreto.
- Seiri, se quella figura rappresenta "l'altra parte" non dovremo preoccuparci solo dei suoi poteri scaturiti dall'Adaman. Potrebbe essere qualcosa di incontrollabile, inarrestabile finché...
Si ammutolì d'un tratto ricordando alcune informazioni lette dal diario elettronico della Koushin. L'anima nera di Mira non aveva ricordi vividi, o almeno così affermava l'amica, dunque agiva d'istinto cercando reminiscenze nella sua mente e nel suo spirito. I suoi obbiettivi non potevano che essere dunque l'unica cosa che a Yusekai e le Anime Nere importasse davvero: la Conoscenza.
- Avevo letto che la conoscenza, la cultura, tutto ciò che è il sapere umano raccolto in dati dalla Koushin è contenuto all'interno di alcune macchine, i Collolungo. Sebbene questo spirito non abbia ricordi agisce di impulsi e d'istinto cercherebbe proprio queste fonti. E' puro Adaman ma è anche me stessa, ha bisogno del metallo tanto quanto della Conoscenza contenuta in quelle creature. Si farà guidare da questo bisogno e alla fine troverà i Collolungo. Dalla nostra abbiamo i ricordi, e io ricordo benissimo dove trovarli prima di lei.
Mira aveva già un piano ma non poteva fare nulla in quelle condizioni. Due settimane erano lunghe, sarebbero risultate estenuanti ma avrebbe avuto il tempo di provare a mettersi in contatto con le Anime Nere di Yusekai e provare a capire cosa volesse Varnaki in quella circostanza. Doveva chiedere consiglio al mondo di cui era la Dea.
<b>I primi giorni passarono velocemente: in quella stanza scavata nelle viscere di Aincrad non vi era spazio per troppe attività. Seiri aveva mostrato all'amica fino a dove arrivassero alcuni cunicoli che si snodavano da quel rifugio. Si trattava di camere tutte collegate tra di loro ma che non sembravano essere costruite per riportare in superficie, anzi. C'era del cibo, in scatola più che altro, e una scrivania impolverata con diversi fogli sparsi. Mira si sedette cercando di capire che cosa vi fosse scritto ma ebbe non poche difficoltà. A primo impatto le sembrarono appunti di qualche tipo ma ricordando gli studi alla Koushin associò i segni alla natura atomica dell'Adaman. Probabilmente Seiri stava cercando di effettuare degli studi in campo medico per slegarsi dalla dipendenza di quel metallo o magari per sfruttarlo in altri ambiti. Era senza dubbio un materiale prezioso e pregiato, talmente "vivo" che sembrava poter godere dell'ossigeno presente nell'aria. Sembrava davvero respirare, come le piante, e ciò lo avrebbe reso a tutti gli effetti un essere vivente. In ogni caso la fanciulla dai capelli dorati non era chiaramente giunta a nessun risultato, la chiave per comprendere realmente l'Adaman era ben custodita nel rifugio di Alfheim e alla Koushin.
Seiri - Che cosa fai?
Mire scosse il capo amareggiata, con quei pochi elementi non avrebbero potuto organizzare nulla di specifico contro la loro nemica.
- I dati che hai raccolto sono troppo approssimativi e superficiali, ma forse potrei esaminare il metallo stesso nel tuo corpo. Vedi, Hikari mi ha donato degli strumenti prima di partire per Alfheim, tra cui un dispositivo dalla tecnologia impressionante. L'avevo quando sono arrivata.
Seiri sorrise sentendo quelle parole. Non era cambiata di una virgola, era ancora la kunoichi che non si faceva scrupoli a distruggere il lavoro altrui se considerato non all'altezza. In fondo era ciò che la rendeva speciale per quanto a volte insopportabile agli occhi di qualcuno. Quello ERA un lavoro superficiale effettivamente, ma forse lei avrebbe potuto trovarci di più.
Seiri - Sì, ce lo avevi, ma l'ho distrutto. Quel dispositivo è anche un segnalatore potentissimo e Hikari ci avrebbe trovato nel giro di due ore. Mi dispiace.
Mira annuì, sembrava dispiaciuta ma poteva capirne le motivazioni. In quel caso non aveva allora nulla per studiare l'Adaman e sfruttarlo a loro vantaggio, nulla se non Seiri stessa.
- D'accordo allora, non fa niente. Ho un'idea su come agire ma ho bisogno di rimanere sola per ora. Devo pensare.
Quando Seiri si allontanò, Mira poggiò le mani sullo scrittoio e chiuse gli occhi. Concentrò una grande quantità di chakra cercando di espanderlo in maniera uniforme per tutta la stanza, attaccandolo alle pareti, al pavimento, al soffitto, e a tutto ciò che avesse una forma solida. La stanza cominciò a vibrare e la Dea a sudare, il chakra divenne incandescente e quando la donna riaprì gli occhi d'un tratto vide intorno a lei un mondo oscuro, il suo mondo oscuro. Eppure nessuno giunse, vi era solo il silenzio trasportato dal vento gelido delle vallate nere dove nascevano le case degli Spettri. Poi un'interferenza, come una scossa che la riportò alla "realtà" e il mondo venne infranto senza parole, senza presenze e soprattutto senza Varnaki.
- Ma che...?
Non riusciva a entrare in Yusekai, né riusciva a mettersi in contatto con le Anime Nere. Strinse i pugni cercando di fermare il tremolio delle mani e cercò di capire come fosse possibile quella tragedia: la Mira oscura uscita dal suo corpo nel deserto, che fosse la trasfigurazione di ciò che lei stessa rappresentava all'interno del mondo oscuro? Aveva la debolezza di risultare pura ossessione, alla costante ricerca di conoscenza finendo per mostrare il fianco e i suoi noti punti deboli, ma se era anche la figura che Yusekai riconosceva come Dea allora erano tutti in un mare di guai.
- Seiri, ascoltami.
La raggiunse velocemente. Ormai era quasi il giorno e non c'era più tempo da perdere, non con un nemico così pericoloso. Dopo essersi preparata tutto l'equipaggiamento di cui disponeva, compresa la lancia intrisa di Adaman e il lancia trappola fornitogli da Hikari, Mira raggiunse l'amica per decidere il piano d'azione dal fondo di quel baratro nel cuore di Aincrad.
- Aincrad è al centro delle culle giusto? E in ogni culla ricordo sia presente almeno un Collolungo. Questo spirito oscuro li cerca, vorrà prendere il possesso di tutte e tre le macchine ma non dobbiamo permetterlo per nessuna ragione. Quando ho mandato due cloni qui ad Aincrad sono stati distrutti senza essersi nemmeno avvicinati, se non sei stata tu penso possa essere a causa dell'aria tossica sporcata dall'Adaman. Dunque ascoltami: se conosci un modo per proteggere i miei cloni da questo effetto dovrai rivelarmelo, per avere più forza operativa su più fronti contemporaneamente. Dovremo dunque dividerci, se sarà possibile con te verrà un mio clone così nel caso venga distrutto sarò avvisata dei progressi. Andrai in una delle tre culle, altri due cloni in un'altra e io nella restante. L'obbiettivo sarà corrompere i dati presenti nei Collolungo o nel peggiore dei casi distruggere completamente le macchine. Non c'è altra soluzione Seiri, quest'anima va fermata perché se riuscirà a mettere le mani sulle conoscenze celate in quei luoghi, Hikari sarà l'ultimo delle nostre preoccupazioni.
Le tremavano le mani, non riusciva a controllarle. L'idea di dover distruggere così tanto sapere per la mera sopravvivenza era qualcosa che non avrebbe mai permesso e senza Yusekai su cui sfogare la rabbia accumulata si sentiva sul punto di esplodere. Ne sarebbe bastato uno, continuava a ripeterselo, per stare calma abbastanza da uscirne viva. Un solo Collolungo prima di chiunque altro e avrebbe avuto abbastanza tempo per concludere vittoriosa la vicenda.
- Indicami il punto esatto in cui si trovano le culle. L'altra Mira non ha queste informazioni ma ha anche quindici giorni di vantaggio. Dobbiamo muoverci, adesso.
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