Gemelle. A posto, non le serviva sapere altro né si sarebbe interessata ulteriormente alla relazione tra le due Hirugao. O i due... No, no, si erano presentati come femmine, cosa gliene fregava a lei di che avessero fra le gambe?
"Dovessi fargli analisi e roba che riguarda gli ormoni, sarebbe un problema di cui tenere conto. Ma devo soltanto..." Sorrise, avvicinandosi al lettino ospedaliero su cui la paziente si era già così volentieri sdraiata.
"Tagliare."Attraversare la carne era qualcosa che faceva da sempre, e molto volentieri. Lame, coltelli, pugnali, aghi, qualsiasi cosa avesse una parte minimamente tagliente aveva incontrato la sua pelle e quella dei suoi nemici. L'aveva tagliata, aperta, si era fatta strada fra tendini e cellule, aveva interrotto i loro saldi abbracci facendo fluire il liquido sacro che dava loro corpo.
Questa volta non freddo acciaio, ma chakra. Si tolse dalle spalle Chinuri e la appoggiò contro la parete, guardando la falce con sguardo di scuse.
"Quando saprò con sicurezza che ho la mano ferma, imparerò a farlo con i pesi addosso. Non voglio sfigurare... Non mi è più permesso sbagliare come tutti gli esseri umani."Non era mai stata un essere umano normale. Ora, non lo era semplicemente più.
«Bene Urako, vediamo di coordinarci.»Si mise di fianco al lettino, sul lato sinistro, così da rivolgere il fronte verso la testa di Hirugao trovandosela alla propria destra. In questo modo avrebbe avuto più spazio di manovra con il braccio destro, quello più forte e fermo, la sua mano dominante.
Appoggiò una mano sul petto androgino della paziente, sentendo il cuore che batteva sotto la pelle chiara.
«Ti conviene non eccitarti troppo Hirugao, un cuore che batte forte vibra parecchio. E non posso assicurarti che taglierò al primo colpo.»La sicurezza di un Dio, l'umiltà di un Figlio. Shitsuki era entrambe, nella sua magnanimità, sconfinata quanto la sua modestia.
Rilassò le spalle, espirò lentamente. Il cuore era lì al suo posto, ora doveva solo farci passare dentro il filo di chakra... Più facile a dirsi che a farsi.
"Devo concentrare il flusso, materializzarlo come quando lo incanalo in Chinuri... Però più sottile."La mano destra era sollevata a circa un palmo dal petto di Hirugao. Vi infuse il chakra, che prese a materializzarsi come un'aura azzurro scuro luminescente.
"Non è viola..." si trovò a pensare, quasi senza accorgersene. Non aveva avuto modo di esercitare il proprio flusso di chakra da quando era tornata dall'incontro con il Gobi, ma all'interno del Buio sapeva che anche quello era cambiato.
Avrebbe dovuto esercitarsi, richiamare il potere che Blu le aveva conferito, ma non era quello il momento. Doveva concentrarsi.
"Tu sei quella più precisa Urako... Che dici, può andare?" chiese, continuando ad assottigliare e centellinare il flusso. L'immagine che aveva in testa era di un filo che veniva attorcigliato più e più volte, in modo che restasse sottile ma acquisisse spessore e robustezza.
Non avrebbe tentato l'attraversamento fino a quando il suo chakra non fosse stato minimale, e solo a quel punto avrebbe guardato la Yakamoto.
«Pronta quando lo sei tu.Dovevano agire insieme, e coordinarsi in maniera perfetta. O quello... O Hirugao sarebbe tornata ad essere numero singolo.