Ragazzi miei, abbiamo una sezione MIC.
LET'S PARTY.
C-Capito il joke, no? Perché sono in una fogna, quindi è autocritica sulla qualità del prodotto, n-no?
UN SENTITISSIMO GRAZIE, cazzarola. Grazie sul serio, sono sorpreso e davvero rincuorato di vedere che la prima puntata - per quanto sia stata una voluta e ovvia cazzata - abbia ottenuto tanto successo! Ho amato ogni vostro commento, critica e riflessione, davvero davvero grazie! E per inaugurare la sezione Mic, eccoci qui con il primo vero episodio di Zen Roleplaying.
No, non sperateci, questa non sarà una rubrica giornaliera. Anche perché a conti fatti, ne ho fatte due al giorno, per il momento. Non ci saranno due episodi al giorno, non sperateci.
~ Oggi parliamo di...
Ci sono infiniti modi di scrivere una storia, altrettanti di ruolarla. Una storia, in senso proprio del mondo del gdr, può essere intesa in tanti modi. Una storia è la vita di un personaggio, una serie di missioni intrecciate tra di loro, un evento, una sessione... Ma qui oggi parleremo della storia dei personaggi e, in particolar modo, di come questa storia viene costruita. L'argomento di oggi è...
Scegliere la propria Storia
Non mentirò, non ho idea di chi sia questo vecchio. Ho solo cercato "Choices" su youtube e mi è uscito lui, quindi passiamolo per buono. Però dai, un po' di caro vecchio folk americano non guasta nessuno, no?
Scelte, perché oggi si parla proprio di queste scelte, tra due opzioni in particolare. Nella creazione di un pg, di un'identità ruolata, si parte sempre con una domanda: cosa farà nel suo mondo? E ci sono due modi per rispondere a questo quesito embrionale.
"Non lo so" oppure "Quello che voglio io".
In sostanza, l'argomento di oggi riguarderà la decisione di lasciare un personaggio abbandonato a sé stesso o decidere a priori quale sia il suo cammino e cercare di costruirlo. Partiamo dunque con un po' di definizioni, che non fa male a nessuno.
- Non lo so
O, per meglio dire, lasciare il proprio personaggio in balia degli eventi. La strada di questo povero pg è scritta e delineata da ciò che gli succede intorno, quindi la sua storia e la sua evoluzione è più in mano ai master e agli altri giocatori che incontra che al suo creatore. E' un metodo di fare non così semplice da seguire, poiché spesso e volentieri porta a spiacevolezze e a ruolare cose che non sono proprio di nostro gradimento o che, più semplicemente, non pensavamo - o speravamo - che accadessero proprio al nostro pg.
No, non sto dicendo che è il metodo giusto, non sono convinto del binomio difficoltà = giustizia. Costruire un background è altrettanto difficile, ma non lasciamoci trasportare. Cosa diventerà, dunque, un pg del genere? Beh, sinceramente, non lo so! Come posso saperlo? E' il bello di questa scelta, infondo. Il non sapere, il prendere tutto per quello che è, punto e basta. Emozioni e caratteri che si piegano, si spezzano o si evolvono sono qualcosa di affascinante e unico, che crea emozioni delle più variegate. Rabbia, felicità, ma soprattutto tanta e tanta empatia. Un bel lavoro, insomma... Ma non a tutti può piacere.
- Quello che decido Io
L'altro lato della medaglia è invece presto scoperto. Per "quello che decido io" non intendo assolutamente ruolare in modo unidirezionale, senza alcun coinvolgimento esterno. Quello non è roleplaying, ma scrivere una storia, che è ben diverso. No, quello che intendo è il partire con già ben in mente una meta e forzare il mondo che ci circonda - o il proprio personaggio - in modo tale che raggiunga tale meta. Questi casi sono propri di personaggi con un background magari molto più semplice - di contro i personaggi con "libertà" di rotta tendono ad avere storie e passati più delineati, per dare più basi su cui costruire a quelli che lo circondano, ma non è una regola, così come non è una regola l'opposto - così che possano vivere la loro storia in modo tale che l'evoluzione e il successo li conduca dove di dovere.
A cosa mira, dunque, un giocatore che prende questa scelta? Beh, a far fare grandi cose al suo personaggio... No, non solo. Mira a voler creare una storia molto precisa, creando un'esperienza sì pilotata, ma non meno bella e sentita di quanto potrebbe fare qualcuno che di decisioni non ne ha. Non sono queste le cose che determinano la qualità del roleplayer e del suo lavoro, ma...
- Io non so quel che Voglio
Premettiamo. "Non lo so" non significa che il proprio personaggio non abbia sogni o sia un ignavo, potrebbe avere i suoi obbiettivi, cercare di realizzarli e vederli mutati, ma esistono. "Faccio quello che voglio" non significa seguire biecamente una strada o imporsi come obiettivo poteri divini o cariche elitarie. Per quanto ho deciso di classificare la domanda embrionale in due categorie, le sfaccettature sono infinite e più variegate di quanto io stesso possa comprendere.
Ma entrambe le scelte possono pesantemente invalidarlo. Ho visto, vissuto e toccato diversi casi di ambo le questioni. Purtroppo molti tendono a non comprendere di aver fatto questa scelta o, peggio ancora, lo sanno, ma non sanno affrontarla. Purtroppo tra le due controparti in gara, quello che più tende a subire errori è proprio il decidere di seguire un percorso, di voler costruire con attenzione la propria storia in modo che prosegua in una certa direzione. Non sono rari i casi in cui una decisione di un Master o il comportamento di un altro personaggio cozzano con quello che noi vogliamo costruire, ecco perché il roleplayer inesperto o - volendo essere cattivi - più acido che prende questa strada tende a chiudersi in un mondo tutto suo, scegliendo con attenzione i master e tartassandoli con richieste dettagliate di trame e eventi che devono accadere. E se ciò non succede... Beh, apriti cielo. Non dico che facciano sempre così, ma i loro climax sono sempre fin troppo dettagliati, i loro incontri sempre studiati, le loro mosse sempre scelte con uno scopo ben preciso. Si scrivono la loro storia da soli.
Ma ehi, non sapere dove vuole andare il personaggio non significa di certo che si cammina sulle acque come l'altissimo, anzi. Questa categoria di roleplayer e personaggi è più rara, o che dir si voglia, più da """esperti""", forse è per questo che tende a subire meno errori. Ma gli errori ci sono, oh signore se ci sono. L'ignavia è il peggiore fra questi. Per questi tipi di giocatori, che non comprendono l'evoluzione del personaggio, il pg rimane schiacciato in sé stesso, vivendo in una bolla ben definita e senza subire mai alcun cambiamento. A prescindere da ciò che gli accade attorno, non importa quanto importante e quanto intenso, resteranno sulle proprie, giustificandosi dietro ad un "è il carattere del mio pg". I caratteri cambiano, ragazzi miei, l'esperienza determina ciò che si è, ciò che ci accade attorno è ciò che siamo. Il roleplaying, come ho detto nell'episodio precedente, è una simulazione della vita. Sì, a volte di una vita fantastica, in un universo fantastico, con creature fantastiche e con personalità fantastiche... Ma sempre di vita si parla.
Non siate brutti roleplayer, cacchiarola, e capitelo.
- So di sapere ciò che non so cosa Voglio... No, questa sezione si chiama "Scelte", è più d'impatto
Ma quindi, miei bellissimi lettori, quale scelta dovreste fare? Non sapete, o sapete? Beh, non c'è una reale e giusta scelta. Io sperimento, mi piace farlo e adoro farlo, e i miei personaggi si basano proprio su queste due scelte. Uno ha una trama molto ben delineata, che deve e viene sviluppata sulla base delle mie scelte, l'altro è un puro concentrato di caos, che ha costruito sé stesso su ciò che gli è successo e sui suoi incontri.
Ruolate, sperimentate e apprezzate tutto ciò che vi circonda. E' l'unica cosa che vi consiglio realmente di fare... Perché in realtà, la scelta non esiste. Se siete buoni roleplayer, che voi abbiate o meno progetti per i vostri pg, apprezzerete e farete propri i vostri spunti... O troverete sempre il modo di fare qualcosa che vi aggrada sul serio, nonostante ciò che vi sta intorno.
Per oggi è tutto.
~ Zen, ma io...
Non ho ricevuto pm, sad me. B-Beh, non che abbia avuto modo di darvi occasione di farli, questi due episodi sono nati uno dopo l'altro, e che diamine. Quindi rinnovo l'invito della puntata precedente. Scrivetemi! Snoccioliamo insieme i vostri dubbi! Cacchio, ho svuotato il messenger apposta.
Baci, Zen Humor.