In un lago di Depressione, TERMINATA
Missione C/B per Lucifergirl88, BloodyRose, Matt'

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view post Posted on 16/3/2018, 16:32
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La rabbia di Saiken era montata tanto inaspettatamente quanto qualche momento dopo si era smontata. Al culmine del climax di sospiri e rantoli Nuru aveva seriamente temuto per la loro vita: sapeva bene che loro tre non avrebbero mai avuto la forza sufficiente a deviare un attacco di un essere della stazza della Bestia, ma per fortuna pareva che il chakra violaceo zampillato poco prima fosse più simile alla schiuma alla bocca di un animale furioso.
Sotto sotto era grato di esser capitato ad avere a che fare con un Bijuu depresso piuttosto che infuriato. Chissà se era una caratteristica di tutti loro essere così infastiditi dal genere umano. Sicuramente, in una situazione più calma, Nuru si sarebbe perso nel cercare di inferire e generalizzare quanto possibile delle altre otto Bestie, magari passando così una nottata intera. Se avesse potuto, caspita, lo avrebbe chiesto direttamente all'interessato.

Nuru aveva ascoltato il discorso del Rokubi, ma non aveva la più pallida idea a cosa si stesse riferendo. Non collegava il fatto che le Bestie rappresentassero delle potentissime armi per le organizzazioni che fossero riuscite a mettervi le mani sopra. Non immaginava che ciascun Villaggio ninja bramasse di poter fare uso degli immensi poteri di ognuna di loro. In un momento di ingenuità avrebbe potuto pensare che, se non fosse per i problemi che Saiken aveva causato al Villaggio, loro non sarebbero neppure stati lì, ma si sarebbe sbagliato di grosso: la loro missione iniziale non era certo di investigare e risolvere il problema della malattia o maledizione che fosse, ma era tracciare una mappa degli spostamenti del Bijuu. Probabilmente Kiri stava già cercando di catturare in qualche modo quella forza della natura: se avesse voluto stare in pace per davvero, avrebbe dovuto sparire dalla circolazione.
Se solo avesse potuto cogliere tutto questo, forse Nuru avrebbe ripensato all'Eremo, e a come questo rappresenti appunto questa ultima, estrema soluzione: anche la saggia Hamaguri disponeva di un potere non indifferente, e così la stirpe dei Molluschi in toto. Si nascondevano dal mondo ninja per non essere trascinati nei loro conflitti, così come in quel momento Saiken stava venendo probabilmente braccato per essere usato come arma.
Ma l'inesperto orecchio del ragazzino non seppe ascoltare più in profondità quello sfogo disperato e rabbioso, che gli suonò invece più simile ad un capriccio di un bambino, una infantile rivalsa per quello che temeva gli umani avrebbero potuto fargli. E nonostante tutto non riusciva ad odiarlo. Certo, aveva causato la morte di chissà quante persone, ma... poteva ancora redimersi, no? Forse essere al servizio della Regina dei Molluschi lo aveva reso più distaccato dalla condizione umana, un po' cinico addirittura. Forse riusciva a sentirsi più vicino a Saiken perché inconsciamente gli ricordava i suoi firmatari, con quel corpo molliccio e tozzo.

La Bestia era tornata ad accasciarsi su sé stessa, ora mogia dopo quella terrificante crisi di nervi; la faccia del ragazzino era congelata nella stessa espressione di quando aveva iniziato, forse non neppure aveva respirato in quei concitati momenti. Si ritrovò a riprendere fiato, come se quelle parole fossero state proferite da lui stesso a squarciagola. Saiken sospirò a sua volta e riprese. Disse che Nuru aveva una "puzza particolare"; il ragazzino avrebbe aggrottato le sopracciglia, se non fosse stato ancora stordito ed intorpidito. Sentì il curioso impulso di verificare con il proprio naso (infondo aveva sempre avuto un buon olfatto), ma il suo corpo non si volle muovere in quel modo. Già era incredibile fosse riuscito a rilassare i muscoli tesi dell'addome e ad appoggiarsi con una mano sulla caramella, ancora tristemente al suo fianco.

Poi sentì il Bijuu comandare a Takumi di baciare Yu. Spossato, riuscì solo a girare la testa, e la vista si fece sfocata e la testa leggera quando il suo sguardo incontrò il volto deformato del non più Rosso. Anche l'altra mano si portò sulla caramella per reggere il ragazzino, che incautamente aveva già scordato la trasformazione del compagno. Tanto più la stanchezza si faceva sentire, tanto più difficile era rimanere vigili e prestare attenzione a quello che lo circondava. Gli attimi successivi passarono in un lampo mentre il genin era come in una leggera trance. Gli pareva di essere come in un sogno in cui aveva preso coscienza, come se stesse vivendo quegli ultimi istanti in cui le immagini ed i suoni e le sensazioni scivolano via, piano piano. Non sentiva di stare svenire sul posto, ma sapeva di essere a corto di energie. Avrebbe voluto portare una mano alla cinta, prendere una caramella, una qualunque, e cacciarsela in bocca (lo zucchero lo avrebbe aiutato), ma il suo corpo rimaneva aggrappato alla forma gelatinosa. Alcuni suoni appena ovattati attirarono nuovamente la sua attenzione, e con la vista leggermente annebbiata vide Takumi e Yu assecondare Saiken.
 
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view post Posted on 17/3/2018, 18:18

The Pine

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La vita è complicata, ci mette continuamente di fronte a delle scelte che spesso non siamo in grado di affrontare. Nella vita di uno Shinobi, questa realtà è più vera che mai... Soldati, sì, che devono affrontare scelte difficili ogni giorno, che senza nemmeno desiderarlo si trovano di fronte a situazioni che un semplice essere umano non dovrebbe mai e poi mai vivere. Takumi scivola lontano da Yuzora, dopo il silenzioso e stretto bacio, lanciato praticamente a casaccio contro quella strana e inquietante faccia.

E una volta lontano, il ragazzo è di nuovo lì, con il suo ritrovato volto. Anche Nuru può vederlo, così come lo stesso Yu qualora si volesse specchiare nell'acqua scura del lago. Il bijuu, dunque, è soddisfatto? Beh, data la sua umida risatina... Sembrerebbe proprio di sì.

« Vedete? Voi esseri umani non vi preoccupate mai di avvicinarvi sul serio a qualcuno. »

Le acque si smuovono, mentre la creatura lentamente si solleva dal suo seggio. L'odore che emanano, nel loro turbinoso movimento, che va a riempire il vuoto lasciato dal Dio è davvero singolare. Puzzo? Sì, forse, ma è un odore comunque incomprensibile, che sa di vecchio, stantio... Ma comunque ha qualche nota di buono. Come un vecchio profumo da uomo rimasto fermo per tanti, troppi anni. Un ampio sospiro riempire di nuovo l'aria. Gli occhi del Bijuu sono al cielo.

« Non ha più senso restare qui. »

Sospira, in modo indecifrabile. Seccato, sollevato? Chi può dirlo. Fatto sta che dopo quanto detto, la sua enorme stazza rotea lentamente nel lago, fino a dare le spalle al trio... Per poi allontanarsi, piano piano, verso l'orizzonte. Imponente e incredibile. Ci vorrà tempo, prima che scompaia del tutto nella foschia eterna creata dall'incessante pioggia, ma se ne va. Il loro compito è giunto al termine, quindi... Un successo? Sì, sulla carta, ma quanto hanno visto e provato, rimarrà per sempre dentro di loro, senza alcuna possibilità di andarsene.

Tutto si è concluso, grazie ad un bacio. Se decideranno di tornare al villaggio, scopriranno che non c'è stato nessun attacco e che il morbo è morto, così d'improvviso, lasciando gli uomini e le donne sopravvissute a piangere su quant'è successo e a provare a ricominciare. Però il villaggio delle Latrine ormai ha troppi morti, troppi ricordi. Nel giro di una settimana, verrà abbandonato a sé stesso, lasciando i profughi di nuovo in marcia, a cercare una nuova casa... Strana, la vita, e strano come tutto prosegua senza controllo.







CITAZIONE
Voglio partire da un doveroso e amaro presupposto, prima di proseguire nelle vostre valutazioni: questa missione non è andata affatto come speravo. Nemmeno minimamente. Sono infastidito da tutto ciò? No, deluso più che altro, ma non sto qui ad additare nessuno, anche perché parte (Se non la maggior parte) della colpa è ovviamente anche mia. Ormai è andata com'è andata e me ne dispiace.
Pure parecchio.

MISSIONE B

Lucifergirl88:

- Role: 8,5. Mi fa strano darti questo voto, perché conosco perfettamente il tuo modo di ruolare e, in questa missione, non sono uscito completamente soddisfatto. Dire che hai fatto un brutto lavoro non posso dirlo, anzi, è un lavoro eccelso come sempre, ma questa volta non sento di promuoverlo a pieno.
- Scritto: 10. Mani basse
- Approccio: 10

Voto Medio: 9,5

Exp: 2.850
PM: 5
Stats: 14
PA: 4
PT: 4
PS: 14
Ryo: 300


¬BloodyRose.

- Role: 7,5. Quoto più o meno quanto ho scritto a Sara, con qualche pecca stilistica in più qui e lì che non mi piace proprio. Credo ci sia una tendenza all'eccessiva pianificazioni delle azioni del proprio personaggio.
- Scritto: 10. Mani basse
- Approccio: 10

inoltre, vorrei aggiungere una postilla necessaria, perché durante questa missione è successa una cosa che, in quanto meccanico, mi ha lasciato abbastanza perplesso. Il cercare di adoperare una genjutsu come fatto in questo post è un qualcosa che non mi aspettavo da una giocatrice datata come te, e mi lascia anche la non da poco preoccupazione che, qualora un altro master avesse permesso questa cosa, si sarebbe creato un precedente pericolosissimo. In quanto meccanico, anche dopo la consulenza dell'admin del gruppo per conferme, questa cosa non posso e non devo lasciarla passare inosservata. Quando ci propongono tecniche che fanno l'effetto desiderato, noi siamo oltre il paranoico nella loro valutazione, perché sono effetti che rompono il gdr. Lo fanno, punto e basta.

Voto Medio: 9,1

Exp: 2.730
PM: 5
Stats: 14
PA: 4
PT: 4
PS: 14
Ryo: 300


MISSIONE C:

.Matt'

- Role: 9
- Scritto: 9, ogni tanto qualche passaggio è macchinoso, ma nulla di grave
- Approccio: 10

Voto Medio: 9,3

Exp: 1.488
PM: 3
Stats: 10
PA: 3
PT: 3
PS: 10
Ryo: 200



Modificato i valori perché ho tolto la valutazione sulla conoscenza del regolamento.


Edited by Human After All - 17/3/2018, 19:11
 
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view post Posted on 18/3/2018, 17:45
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Kiri
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C’era qualcosa di profondamente sbagliato in tutto quello che stava accedendo. Che un enorme Bijuu bullizzasse degli insignificanti umani, Yu lo poteva anche capire…ma che andasse a chiedere una cosa del genere non se lo sarebbe mai e poi mai aspettato. Eppure era l’unica possibilità che avevano. L’unica che al momento gli fosse concessa, per quanto umiliante e ben poco conciliante. Perché, diciamolo, al non più Rosso l’idea di farsi baciare da un uomo non sarebbe piaciuta nemmeno se avesse avuto il suo normale aspetto, senza contare poi che non faticava affatto a mettersi nei panni di Takumi: insomma, se a lui schifava solo a pensarci, figuriamoci il castano che si vedeva davanti una cosa che lo disgustava a tal punto da volerlo eliminare dalla faccia della terra, se solo avesse posato gli occhi sul volto che Yu si ritrovava! Non gli era difficile capire che razza di fatica stesse facendo il compagno più grande nel prendere coraggio e baciarlo. E forse per questo sbottò, incitandolo a darsi una mossa, o magari perché quell’attesa logorava e corrodeva lentamente anche lui che non saltava di gioia nel correre il rischio di vedere il ribrezzo sul volto del collega. Ma Takumi alla fine, non gli lasciò finire nemmeno quella frase. Cogliendolo di sorpresa, gli agguantò il viso con entrambe le mani e non gli permise di concludere completamente quello che stava dicevano, riuscendo miracolosamente a centrargli la bocca con un bacio a stampo, visto che stava tenendo gli occhi chiusi. Yu si irrigidì, per quanto breve fu quel contatto, il suo corpo gridava di scansarsi o di scansare l’altro ragazzo. Ma…la ragione - per quanta ce ne potesse essere arrivati a quel punto - gli intimava di non muoversi e restare dov’era, di assecondare quel “capriccio” di Saiken, di comportarsi da Shinobi. Perché alla fine, essere uno Shinobi era anche questo: fare cose che non piacevano per raggiungere il risultato. Strinse i pugni e chiuse gli occhi talmente forte da vedere dei lampi di luce nell’ombra dietro le sue palpebre. Non c’era alcuna certezza che quello che il Rokubi aveva proposto funzionasse. Avrebbero potuto ritrovarsi tanto come prima, o magari entrambi trasformati, oppure si sarebbero potuti scambiare i fili del destino…e in quest’ultimo caso, se Yu avesse incontrato il viso di Takumi trasformato ad una distanza tanto ravvicinata e non avesse fatto in tempo a distogliere lo sguardo e a trattenere gli impulsi involontari che sarebbero montati dentro di lui, lo avrebbe attaccato senza esitazione. Attese diversi istanti anche dopo che sentì il più grande allontanarsi: proprio come era accaduto nel momento della trasformazione, non aveva avvertito cambiamenti nel suo corpo. Nessun dolore, nessuno strano formicolio, nessun anomalo movimento di tessuti, nulla di nulla. E aveva paura nel verificare se quel che avevano fatto avesse avuto buon esito, o se avessero solamente ballato come marionette mosse dai fili di quel Kami ancestrale dai gusti bizzarri.

Non fare il vigliacco, Yu!

Si ammonì così, mentre inconsciamente si puliva le labbra col dorso della mano destra, avvertendole diverse rispetto a come le aveva sentite poco prima mentre se le umettava con la lingua in un gesto che quasi gli aveva causato dei conati di vomito. La mano, seguita dalla gemella, passò allora a tastare il resto del volto, riconoscendone la forma e le imperfezioni, agguantando le frangia tra le dita e avvertendo i fini fili dei suoi capelli umidi. Deglutì, trattenendo un sorriso di sollievo, ricacciandolo indietro perché ancora non aveva aperto gli occhi, perché ancora non vedeva le condizioni del suo compagno, perché per crederci davvero voleva potersi guardare coi propri occhi. Così, prese coraggio e, come in quelle mattine in cui ci si sveglia con le palpebre attaccate tra loro, il Chunin aprì prima un occhio e poi l’altro. Lentamente, quasi avesse timore che la luce potesse ferirlo. Una volta che ebbe messo a fuoco, vide Takumi così come era sempre stato. Lo guardava. E lui lo fissava di rimando. Nessuno dei due stava attaccando l’altro, nessuno dei due era disgustato dalla vista che stava di fronte a loro, nessuno dei due distoglieva lo sguardo per evitare di far del male al compagno. Tutto questo era già una conferma più che evidente ma, si sa, in alcuni casi era meglio non fidarsi fino a quando non fossero stati i propri occhi a decretare l’esito.
Il Rosso balzò al bordo del laghetto, inginocchiandosi sull’erba bagnata, piegandosi in avanti per scorgere la propria immagine riflessa sullo specchio d’acqua deturpato e increspato dalle goccioline di pioggia. Era lì. L’apparenza di colui che era Kyōmei Yūzora era ancora lì, con l’aspetto con cui era conosciuto dai suoi amici, dai suoi superiori e dalla sua famiglia. Soprattutto la sua famiglia.
Solo a quel punto si lasciò andare in un sospiro di sollievo, proprio nello stesso istante in cui giunse la risatina del Bijuu sopra di lui. Una risata divertita, umida e viscida, di uno che era soddisfatto del proprio operato. Si alzò in fretta, indietreggiando fino a poterlo vedere per intero come poco prima, tornando accanto ai suoi compagni - compagni ai quali doveva davvero un sacco. Non capì completamente il senso di quelle ultime parole di Saiken, non era certo a che cosa si riferisse…se fosse un modo figurato per dire che gli umani non si erano mai degnati di capire le Bestie Codate, se fosse riferito unicamente a quanto era accaduto in quel luogo o entrambe le cose. Ma in fin dei conti, aveva importanza in quel momento? Non poteva certamente dire che non fossero vere e, per quanto l’intera situazione che si era creata lo avesse disturbato non poco, il Rosso se le impresse per bene nella memoria. Generalmente lui non era tipo da giudicare troppo dalle apparenze, ma non era esente del tutto da quel comportamento prettamente umano. Gli Hōzuki, ad esempio, non li tollerava. Sapeva che era sciocco, sapeva che era un fare di tutta l’erba un fascio a causa della sua antipatia per il sangue di suo padre, ma era più forte di lui. Ed era un errore: non tutti erano come quell’uomo d’altronde, no? Già…ma avrebbe dovuto lavorarci. Non era un cambiamento semplice. Chissà, magari, iniziando in piccolo avrebbe potuto infine comprendere appieno il significato di quelle ultime parole di Saiken.

Lo vide alzarsi faticosamente, raddrizzando un poco quei rotoloni di ciccia biancastra che gli cingevano il corpo molliccio. Aveva dei dubbi, adesso, sul motivo del suo comportamento. Non capiva se fossero davvero capricci i suoi o se magari avesse davvero voluto lasciare un messaggio agli uomini attraverso quanto accaduto in quel luogo sperduto di Ame. Sarebbe rimasto un mistero, forse…tuttavia Yu non poteva fare a meno di pensare che, se veramente fosse stato un capriccioso, lamentoso e viscido come diceva la ragazzina del Kyo Dan, forse quell’attacco lo avrebbe lanciato.
Non appena ebbe issato faticosamente la sua immensa mole su quelle zampine che si ritrovava, uno strano odore iniziò a dipanarsi dalle acque smosse. Simile al puzzo che c’era nelle case che rimanevano chiuse a lungo: un misto di umidità, vecchio e raffermo, che tuttavia sotto sotto aveva anche una sfumatura diversa, più buona: un profumo nella puzza, quasi a sottolineare le stesse parole che il Bijuu aveva pronunciato. Sospirò di nuovo, annunciando il suo imminente andarsene. Lentamente l’immenso essere ruotò su sé stesso, fino a dare le spalle agli Shinobi, per poi allontanarsi piano verso l’orizzonte, in direzione ovest. Era ancora vicino, quando a Yu, scappò un
Arigatō di bocca, quasi senza nemmeno rendersi conto di per cosa lo stesse dicendo. Se per aver mantenuto la parola, per avergli fatto capire un errore da evitare, per entrambe o per qualcosa che nemmeno lui capiva. L’enorme figura che era riuscita in poco tempo a fargli provare paura, disgusto, incredulità, meraviglia, fastidio, pena e infine rispetto, si allontanò lentamente con andamento vacillante, mettendoci diverso tempo prima di sparire completamente all’orizzonte, tanto che, ben prima che fosse riuscito a farlo, sempre fissando quella figura imponente e incredibile che si distanziava ogni istante di più da loro, Yu si mosse in direzione dei suoi compagni, nei pressi della grossa caramella marroncina creata da Nuru.
Il ragazzino dai capelli blu, aveva giustappunto leccato la sua stessa creazione e ora stava cercando di recuperare un po’ le forze, quando anche Yu, senza “se” e senza “ma” si avvicinò al dolce agguantando una bella manata di gommosa dolcezza, prima di lasciarsi cadere a terra e fare segno anche a Takumi di avvicinarsi. Leccò il pezzo di caramella che aveva tra le mani: il sapore di cioccolato era delizioso, stuzzicava le papille e migliorava l’umore come poche altre cose avrebbero potuto fare in quel momento! A parte il sesso…ma non c’era disponibilità adesso. Era buonissima, come tutte le altre creazioni del compagno e poco gliene fregava se praticamente l’aveva rigurgitata. Era semplicemente un peccato lasciarla lì. Mangiarla tutta era un po’ impossibile, ma il Rosso ci teneva a poter dire al ragazzino che era buona, guardandolo in faccia. Morso dopo morso, finì tutto il pezzo che aveva strappato via dall’ammasso gelatinoso e, solo dopo essersi leccato minuziosamente le dita, si rivolse al più piccolo.


Deliziosa! Gli disse con un sorriso dei suoi, per poi strizzare l’occhio nella sua direzione. Saiken non sa che si è perso.

Decisamente, non lo sapeva. Altrimenti l’avrebbe mangiata in un sol boccone, questo era sicuro. E ci voleva, cavolo…ci voleva proprio quel piccolo vizio, quella piccola soddisfazione per i sensi dopo tutto quello che era accaduto. Quello zucchero al sapor di cioccolato aveva aiutato sicuramente un po’ sia il corpo che la mente del Rosso che sì, un po’ si sentiva ancora giù per tutti gli eventi a catena che si erano susseguiti dalla sua trasformazione, ma almeno adesso, pur non avendo un quadro completo della situazione, comprendeva che la sua colpa era stata semplicemente quella di essere stato nel posto sbagliato al momento sbagliato, non tanto non essere stato abbastanza capace, o abbastanza veloce. Prevedere il caos di goccioline non era possibile. Ed era andata male. Non si era nemmeno accorto del punto di impatto con il sangue infetto. Ma questo non significava certo che non avrebbe potuto fare di meglio, si poteva sempre fare meglio e se voleva raggiungere la schiena che rincorreva avrebbe dovuto tirarsi su le maniche e darsi una mossa. Piangere sul non fatto o incolparsi di cose sulle quali non aveva alcun potere, ormai aveva capito non fosse altro che qualcosa di inutile. Raccogliere gli errori, capirli e non commetterli più, invece, era ciò che importava.
Era anche vero, però, che i suoi compagni erano stati fondamentali per potergli dare quell’opportunità.


Oi, sentite. Fissava la sagoma nera di Saiken che si stagliava contro l’orizzonte. Non si notava con quel cielo coperto e plumbeo, ma ormai doveva essere il tramonto. Se sono tornato come sono, è stato grazie alla tua genuinità, Nuru disse volgendosi al ragazzino e alla tua risolutezza, Takumi. Siete stati fantastici, grazie! Devo un favore ad entrambi. Ascoltò le eventuali risposte e, solo in seguito, non appena si furono riposati abbastanza per riprendere il cammino a ritroso, si alzò sbatacchiando le mani sui pantaloni per togliere i residui di fango. Propongo di tornare al villaggio per controllare la situazione e, in caso, trovare riparo per la notte. Domattina sarà meglio rimettersi sulla strada di casa. Non so voi, ma ho assolutamente bisogno di farmi una doccia come si deve. E di dormire sul suo letto, rivedere le persone che aveva pensato di non rivedere più e tante altre cose che in quel momento gli mancavano un sacco. Per quanto potesse sembrare di no, aveva imparato qualcosa in quel viaggio, in quell’incontro. Su di sé, sui suoi compagni, forse anche sui Bijuu. Non aveva ancora ben chiara la situazione di cosa stesse accadendo in giro per il mondo, con quelle due fazioni estremiste che si contendevano le Bestie Codate ognuna mossa dai propri ideali che non prendevano in considerazione quello che volevano quelle creature ancestrali. Bambini che si litigavano un giocattolo decisamente più forte di loro. Si sarebbe tenuto ben distante da quelle loro ideologie, il Rosso, questo era certo. Che la strada del Taisei e la strada del Kyo Dan la percorressero pure i loro membri e coloro che decidevano ciecamente di condividerla. Da parte sua, lui avrebbe camminato sulla sua. Se a un certo punto questa avesse dovuto convergere verso l’una o l’altra direzione preesistente, non lo sapeva dire, ma di certo non si precludeva l’idea di camminare proprio nel mezzo o di stare notevolmente a distanza da quella gente.


CITAZIONE

GdR Off || Ed è finita anche questa. Sai già che per me è stato davvero un periodo da dimenticare, questo per svariate motivazioni che non sto qui ad elencare nuovamente, quindi probabilmente già ti aspetti quanto sto per scrivere, ma sappi che prenderò in considerazione svariati fattori che, secondo me, hanno inciso notevolmente sul lavoro che hai svolto.

Coinvolgimento Personale: L’ambientazione creepy era fighissima. Forse non si sposava troppo bene col tuo stile di scrittura un po’ stringato ma, nonostante questo, mi era piaciuto un sacco, anche se l’inizio della missione è stato decisamente lento nello sviluppo e la parte attiva ha preso il via solo dopo l’incontro col vecchio alla locanda. Cosa che unita al dilatarsi dei tempi dei post (che non sono per nulla colpa del master) è stata davvero deleteria. Una missione di investigazione e ambientazione ruolata in sei mesi non va bene, né per i player che rischiano di perdere il filo dei post precedenti ecc…né per il master. Di fatto ho come l’impressione che ci siano stati diversi tagli nella missione. I png sono entrati, passati e usciti senza lasciare granchè di sé se non le informazioni utili al proseguimento. Ti dirò, mi aspettavo di rivedere Buryusimpatia nel finale, e mi sarebbe piaciuto capire meglio la natura della tipa del Kyo Dan che mi incuriosiva. Ma credo che tra una cosa e l’altra, tempi stretti e fine evento che alitava sul collo, molto sia stato perso col risultato che il coinvolgimento ci sia stato fino ad un certo punto. Di conseguenza mi ritrovo a darti un 8. Mi fa stranissimo, ma, avendo ruolato con te in parecchie occasioni, trovo davvero che questa volta la missione sia stata un po’ sottotono rispetto al tuo standard.

Tempistiche: Qui non c’è nulla da dire. Ci sono stati un paio di ritardi consistenti, ma non mi sento di penalizzarti per questo, in quanto, se siamo arrivati a concludere a marzo, non è sicuramente colpa di quei due momenti del master. Quindi beccati sto 10. || GdR On

 
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view post Posted on 23/3/2018, 21:58
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Aveva avuto un gran coraggio a fare quello che aveva appena fatto, a prendere con entrambe le mani quel volto deforme e congiungere le sue labbra con quelle del compagno. E no. Non era affatto una questione di sesso, per il castano. Combattere la profonda paura del contagio e quel fisiologico disgusto che, volente o nolente, ognuno di loro aveva provato nel rimirare le fattezze non più umane dei trasformati sarebbe stata una sfida ostica per chiunque, anche per il più ardito; persino Takumi si sorprese di se stesso nell'aver avuto quello slancio, così improvviso, impetuoso. Era stato come trovarsi in un luogo completamente oscuro, opprimente, con la pessima sensazione di essere risucchiato per sempre e un unico, meraviglioso, punto luminoso stagliato sul fondale. Quest'ultimo poteva rappresentare l'unica via di salvezza o, probabilmente, poteva esser stato generato dalle stesse fiamme dell'inferno, pronte a ghermirlo e mondarlo nella sua corsa disperata. Non poteva averne certezza, poiché l'unica cosa concreta in quel tragitto impossibile da decifrare era un ragazzino dal sorriso furbesco, dai lunghi capelli rossi e dal cuore grande. Era lui l'unico elemento al quale poteva appigliarsi, l'unica cosa che contava davvero. Quantomeno avrebbe avuto una compagnia rassicurante, divertente, sino alla fine, per quanto la destinazione ultima avesse potuto essere la morte. E poi, era sicuramente meglio morire da uomo piuttosto che da codardo, stroncato da una paura del tutto irragionevole e dallo stupido gioco di una lumaca demoniaca.
Un contatto che sulla carta durò solo una manciata di secondi, ma che al castano parvero eterni; avevano pur sempre una mannaia grossa quanto un demone con svariati rotoli di ciccia a pendere sulle loro belle testoline, eppure per assurdo provò una sensazione strana nel momento in cui si allontanò piano dalle sue labbra. Non sentiva più sotto i polpastrelli delle mani la deformazione che aveva avuto l'arroganza di baciare senza badare troppo alle conseguenze, ma un viso. Aveva il cuore che gli batteva a mille, oltre che una sensazione sgradevole addosso per via della collera che non aveva smesso di auto alimentarsi; per quanto temesse seriamente di aver preso un abbaglio (e come dargli torto, considerato lo stato delle cose), gradualmente il castano fece per riaprire gli occhi, pronto a serrarli nuovamente in un battito di ciglia nel caso in cui il compagno fosse ancora in uno stato precario. Quello che incontrarono però non fu una deformazione, una creatura disgustosa tanto quanto la lumaca che l'aveva costretto a fare un qualcosa che, in diverse circostanze, si sarebbe rifiutato categoricamente di fare, bensì Yūzora. Era lui. Era tornato. E si perse nel guardarlo, con quegli occhi serrati, quel ringhio silenzioso a piegarne le labbra che ben presto vennero "pulite" con il dorso della destra. Non gli importava quel palese disgusto, in quel preciso momento. L'unica cosa che riusciva a vedere era quella luce in fondo al tunnel, quel successo che per quanto avesse potuto durare poco aveva portato a casa abbattendo ogni suo limite in un atto di pura follia.


Sei tornato, finalmente.

Non riusciva a pensare a nient'altro, se non alla visione che aveva davanti agli occhi. Persino la possibilità del contagio divenne un qualcosa del tutto secondario. Per un lungo attimo si guardarono, quasi interdetti; nessuno dei due aveva la pulsione impellente di attaccare l'altro e nessuno dei due pareva disgustato da quello che vedeva. E fu in quel momento che provò una certa vergogna, che istintivamente lo costrinse a voltare appena il capo verso destra, mentre sulle gote spuntava un po' di colore. Non perché avesse tralasciato qualcosa di altrettanto importante e non perché non avesse diritto a gustarsi quel successo sofferto. Se ne vergognò perché in fondo voleva baciarlo di nuovo, per cancellare quel bacio maledetto; perché quel ritrovato ragazzino dalla chioma fulva era la cosa più bella che i suoi occhi avessero agganciato in una giornata intera. Aveva lo sguardo contrito di che cercava di mettere assieme dei pezzi, di chi si dava del cretino da solo e non fosse affatto contento, mentre il compagno saettò con un agile scatto verso il laghetto poco distante per poter confermare quello che, nella sua testa, probabilmente aveva avuto una conferma. Tutto è bene quel che finisce bene, nonostante tutto.
Allora arrivò la risatina umida della lumaca, un gorgoglio strano che attirò la sua attenzione, distogliendola dall'imbarazzo. Non aveva certo dimenticato che quel sacco di melma ambulante era li a gustarsi lo spettacolo, e questo lo rendeva furioso. Cosa aveva voluto dimostrare con quella sceneggiata da quattro ryo? Ovviamente non gli importarono le sue parole, e non si sforzò minimamente di dar loro un significato compiuto. Che un demone guardone, dimostratosi a suo dire solo un piagnucoloso ammasso di viscidume incapace di dialogare, avesse pure una morale per loro "insignificanti umani capaci solo di fare del male" era il colmo.. ma non era quello l'importante. Vederlo ergersi faticosamente, esordire con quell'ultima affermazione e voltare il suo enorme corpo per andarsene fu soltanto un sollievo. Osservarlo allontanarsi era una vittoria e un toccasana per il suo umore nero, e in cuor suo il castano sperava vivamente di non incontrare mai più una creatura del genere sul suo cammino.
Non appena il demone lumaca dalle sei code fu abbastanza lontano, Yūzora, che sino a quel momento era rimasto pensieroso a rimirare la sagoma scura scivolare lentamente sul pelo d'acqua dell'immenso lago che l'aveva accolta, si avvicinò alla loro posizione, raggiungendo la caramella formato gigante rigurgitata da Nuru, che pareva alquanto pallido. Vederlo leccare la sua stessa creazione gli fece sollevare un sopracciglio, scettico; dopo aver visto com'era stata fatta quella caramella, tralasciando il fatto che non amasse i dolci, non riusciva a farsi convinto della genuinità della stessa.
Senti un po', Amakun. Prossima volta che mi offri qualcosa, cortesemente, fammi sapere da dove ti esce. S'espresse in sua direzione, mentre il rosso agguantava un pezzo di quel "dolce" e si sedeva a terra, facendogli segno di avvicinarsi pure lui. Sospirò. Avvicinandosi di qualche passo, quasi di controvoglia, poté vederlo il compagno leccare quel pezzo di caramella che aveva staccato dalla mastodontica creazione, morderlo, gustarlo e leccarsi persino le dita. E lo osservò, oh se lo osservò. Con sguardo assottigliato, attento come quello di un felino che mira una preda stuzzicante. Ma non disse nulla. Non fece nulla. Fu costretto a deglutire e distogliere lo sguardo, maledicendo i pensieri che erano soggiunti prepotentemente, contorti, pericolosi.
Le parole del rosso arrivarono come un fulmine a ciel sereno, mentre distrattamente i suoi occhi smeraldini venivano catturati dalla sagoma oramai quasi indefinibile di Saiken. Si volse appena piegando il capo verso di lui non appena fece il suo nome, attirando del tutto la sua attenzione. Sorrise, di quel sorrisetto bastardo che solitamente faceva andare su tutte le furie.
Un favore eh? Vedrò di riscuotere a tempo debito allora. Aveva un'espressione enigmatica stampata sul volto, di quelle che Yūzora era abituato a vedere la maggior parte delle volte che avevano a che dire. Cosa frullasse nella sua testa era un mistero che avrebbe portato con sé, ma di sicuro il rosso, guardandolo, avrebbe potuto facilmente affermare non fosse nulla di buono. Dunque, non appena si furono abbastanza ripresi da tutto quanto successo, il castano acconsentì con un cenno d'assenso alla proposta del compagno e, insieme, si avviarono verso il Villaggio delle Latrine. Di suo non vedeva l'ora di tornarsene a casa, e lasciarsi quell'incubo alle spalle.



CITAZIONE
E siamo alla fine, finalmente.
Alcune doverose premesse prima di passare alla valutazione nuda e cruda di quanto fatto. Francamente parlando, non ho molto da dire sulla genjutsu in questione: eravamo arrivati a un punto completamente morto, dove l'unica cosa simil plausibile che mi veniva da sfruttare era la strana resistenza alla genjutsu del Dibattito Inatteso. Probabilmente ho masterato troppi Uchiha e mi sono fatta fuorviare dalla cosa, chiamandola appunto "meccanica generale" e non riuscendomi a spiegare come si deve. Ma ehi, se sono narratrice e non meccanica ci sarà pure un motivo no? Accetto l'appunto quindi, ma che questo avrebbe eventualmente portato - nel caso in cui ancora ci fosse stato il Conoscenza del Regolamento - un calo così drastico del voto (ben 4 punti su una missione, in cui tra le altre cose non abbiamo per nulla usato calcoli, nemmeno per la STM) mi ha lasciata parecchio perplessa, perché una disattenzione su una missione intera non può pregiudicare tutto quanto fatto e dimostrato (in questo caso, il nulla). Fortuna quindi che questo voto non esiste da un pezzo, dato che a quanto pare ho turbato la forza provando una tecnica che, giustamente, nell'ON è fallita miseramente ma che poi in qualche modo ha usato l'NPC perché se no non si andava avanti manco a colpi di legno. Chiusa parentesi quindi, passiamo alla mia valutazione.

COINVOLGIMENTO: 4
Sinceramente ho accettato di buon grado di averti come master, conscia del fatto che molte persone elogiassero il tuo modo di masterare. Purtroppo però non ho avuto la fortuna di vederlo, quell'aspetto li. Sono sinceramente quasi arrivata a voler mollare Takumi per esasperazione, e questa per me è la cosa più sbagliata di tutte, la cosa che non deve succedere in nessuna giocata.

Partiamo dall'inizio.
Abbiamo iniziato col non sapere esattamente quale fosse il nostro compito, e fino a li, per quanto mi sia sembrato strano di primo acchito che un superiore non sapesse cosa gli shinobi dovessero fare, considerata la situazione generale di allerta, mi stava pure bene. Dava un alone di mistero al tutto. Siamo arrivati, abbiamo scoperto un paio di cose che li per li mi avevano portato a gasarmi, a mettere in gioco una paura del PG che soltanto io e pochi altri conoscevano, volutamente non segnata in scheda per lasciare quell'effetto sorpresa a chi avesse avuto a che fare col Takumi. Tutto molto creepy, tutto molto "RE4" per come presentato.. bellissimo, ma lento e troppo poco curato. La cosa a lungo adare era divenuta alquanto pesante e frustrante. Sinteticità va benissimo, ma bisogna anche essere un po' malleabili in base a chi si ha davanti e mettere carne al fuoco, sennò è normale chiedere, per quanto vedo ti abbia dato assai fastidio questo nostro atteggiamento (ma l'ho pagato solo io, ovviamente). Il nostro contatto non si mostrava, e noi stavamo li a zonzo senza capire il perché, al che ci siamo volutamente buttati nella mischia e dopo varie peripezie che già avevano di molto abbassato il mio coinvolgimento personale (pressoché tenuto alto solo dalla presenza delle piccole interazioni che a quanto pare ti hanno portato a far calare di molto il giudizio, e dalla presenza di un PG che se non ci fosse stato probabilmente il mio avrebbe sfanculato la missione al sentire "malattia") siamo arrivati davanti al contatto.
Da li in poi c'è stato lo scatafascio della trama. Non mi sono spiegata la presenza "invisibile", non mi sono spiegata l'utilità della setta - che poteva essere un'ottima aggiunta per darci movimento, ma che alla fine è risultata solo una scusa per un finale affrettato e scazzato ai massimi livelli - e non mi sono spiegata l'inalberamento del lumacone senza dare risposta ai miei compagni, dopo che ho volutamente scritto (e posso quotartelo pari pari) che Takumi avrebbe aspettato la fine dei discorsi per intrufolarsi con la proposta, proprio per velocizzare. Dove ha tirato fuori poi che lo volevamo via da li? Nessuno l'ha mai menzionato, eppure la lumaca ha parlato come se qualcuno gli avesse detto "togliti". Ecco, qui c'è una delle cose che più mi hanno tolto voglia. Per tutta la durata della missione ho avuto la sensazione che non leggessi tutto il post nella sua interezza, ma che saltassi direttamente ai dialoghi senza capire le intenzioni e senza immedesimarti.

Ci sono tante, troppe cose che non sono andate, e lo dico da giocatrice e narratrice (PNG che entravano e uscivano, senza troppo spessore; questioni lasciate vacanti etc). L'hai ammesso tu stesso, lo reputo un grosso passo avanti.

Alla fine della fiera ho messo tutta la buona volontà in questa missione, davvero, specie per fare uscire tutto il carattere di un tipo tanto problematico come può esserlo Takumi.. eppure mi ritrovo una valutazione che francamente sento di non meritare. Sappi che ho fatto solo quello che Takumi avrebbe fatto nelle circostanze che mi hai presentato davanti, e che nessuno mai s'è lamentato per le motivazioni che tu hai dato in sede di valutazione. Ho l'amara sensazione che tu non sappia ben gestire un gruppo se non dividendolo (come successo ai Jashinisti), e se te lo chiedi si, ammetto di sentirmi amareggiata per questo palese astio nei miei confronti senza che poi io abbia mai fatto nulla di male se non giocare come ho sempre fatto. A questo punto, sul serio, avrei preferito un commento simile al "non mi stai simpatica, ti metto 7.5". Scusa la schiettezza, può darsi che mi sbaglio ma questo è passato. Ma lo accetto. Accetto tutto quello che mi è derivato dalla tua valutazione, nonostante avresti potuto evitare a mio parere quella sottile accusa di metagame che non esiste nel mondo e lo sai più che bene.

Takumi è un personaggio particolare, non piace a tutti e lo accetto (è uno scassa palle, e se questo "calo stilistico" è dovuto all'esasperazione spesso e volentieri mostrata con paragoni strambi e parole non troppo carine, non posso che andarne fiera; vuol dire che lo so utilizzare meglio di quanto pensassi e questa è la mia vittoria). Era destino che questa doveva essere la prima e l'ultima volta.

TEMPISTICHE: 8
Sei stato piuttosto puntuale (controllato tutto a ritroso, sono stata io ad aver postato spesso o il giorno della scadenza o il giorno dopo, ma sono sicurissima di aver sempre avvertito). Hai fatto due grossi ritardi di circa una settimana e forse qualcosa di più dall'ultimo post di uno di noi, uno la cui motivazione è pervenuta giorni e giorni dopo e un altro poco dopo che sono certa fosse per scazzo.

|| Segnalo che sia io che Lucifer ci becchiamo 50 exp extra (1 post in più rispetto al minimo per Missione B); Matt prende invece 200 exp extra per lo stesso motivo (4 post in più rispetto al suo minimo di Missione C). ||
 
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view post Posted on 2/2/2019, 15:21
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GDRoff// Wow, ricordo di aver notato che avevo dimenticato questo post già da un po' di tempo, ma tra una cosa e l'altra mi sono dimenticato di scriverlo. Bando alle ciancie:

Tempistiche: 10. Dal mio punto di vista non sono mai stato "in attesa", visto che tendenzialmente sono io la parte lenta. Ricordo avvisi sulla chat quando qualcuno ritardava (mi scuso se non ricordo chi avvisasse per quali ritardi :V), quindi anche da questo punto di vista tutto a posto.

Coinvolgimento: 9. Sono il tipo di persona a cui piacciono anche le scene meno "movimentate", e anzi con un personaggio come Nuru il combattimento e le scene d'azione sono spesso e volentieri meno interessanti di quelle di investigazione ed interazione sociale. Detto questo, la parte finale della missione è stata un po' affrettata, Cele stesso dice di non esserne stato pienamente soddisfatto, ma non ricordo se per tempistiche o che altro. Nonostante alcuni dissapori all'interno del gruppo, la missione mi è piaciuta! Ruolare un Nuru terrorizzato è una cosa che non mi era ancora accaduta, ho davvero apprezzato poter esplorare questa parte del pg.

Scusate se non concludo con un post narrato. Mi sono accorto del post mancante un po' tardi, e devo ammettere che forse la cosa mi sia scappata di mente perché valutare la fine di una missione è oggettivamente la parte che meno mi piace. In ogni caso, Nuru era bello che annebbiato all'ultimo post... se e quando riuscirò a tornare a giocare Nuru, farò una ruolata per raccapezzarmi di quanto successo in cui un trasandato Nuru rinviene dopo la pressione schiacciante a cui era stato sottoposto :V //GDRon
 
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view post Posted on 2/2/2019, 19:14
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A Man of No Consequence

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- Valutazione Master -
Missione che aveva un bell'incipit e dell'ottimo potenziale, peccato che, strada facendo, si sia un po' perso qualcosa per strada. La trama, di base, mi piaceva pure, nonché le ambientazioni, poi però, non riesco a capirne il motivo, ti sei andato un po'... alla deriva.

Insomma, è sottotono, anche per essere una C/B a dire il vero. Mi aspettavo qualcosa di più. Peccato, perché i presupposti, appunto, c'erano.

E occhio ai post, ogni tanto è scappato qualche errore che poteva essere rivisto con una rilettura.
Coinvolgimento Personale: 7 (media)

Tempistiche: 9,3 (media)

Trama e Impostazione: 7,5 (media tra 9 Trama e 6 Impostazione)

Scrittura: 8

Ambientazione e Caratterizzazione NPC: 7,5 (media tra 9 Ambientazione e 6 Caratterizzazione NPC)

Votazione Finale

Voto finale: 7,9
Paga: 514 ryo
8tUHTbJ
 
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