La danza irresistibile, Add. Superiore per Karen91 (Incentrato su PA/PT/PS, con pesi)

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view post Posted on 13/9/2017, 06:53     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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I suoi azzardi erano vincolati al comportamento del paziente, che già solo dal suo aspetto fisico trasudava un accentuato squilibrio. Bastava pensare a Sadou ed al suo fallimento, per perdere quasi la concentrazione verso quell’incontro del terzo tipo. Se la voce da un lato rimaneva calma, lo stesso non poteva dirsi delle sue gambe che tremavano impercettibilmente agli occhi esterni, ma abbastanza per lei. Il ragazzino si comportava come un animale impaurito e questo non andava bene, assolutamente. Se pensava alla cartella che aveva avuto modo di sfogliare prima di tutta quella situazione, Shiren nemmeno sembrava lui. Quell’innesto di autodistruzione lo stava uccidendo, ma con così pochi dati alla mano era persino difficile arrivare a qualche sorta di ragionamento. Perché la cartella non era stata aggiornata con ogni suo cambiamento comportamentale? Possibile che non avessero lasciato una copia per i vari medici? Oppure qualcuno se ne era impadronito? Domande che affollavano la mente della giovane ma che per il momento non avrebbero trovato via d’uscita. La risposta non collaborativa della controparte fu fulminea e fece desistere la fanciulla a proseguire, piantando i piedi a terra.

- Se non trovi materiale, te ne posso sempre procurare di migliore. Ma quello che stai facendo è quello per cui volevi scappare dalla vita ninja. Stai spaventando delle persone e ne fai preoccupare delle altre. Nessuno può toglierti la tua musica... è tua e rimarrà tua - continuò la giovane, cercando di capire meglio il quattordicenne.

Soldi. Il mondo girava sempre tutto intorno a quelli. Anche Akatsuki viveva solo per racimolare più finanziamenti possibili comportandosi da vero e proprio strozzino. Purtroppo un compito così gravoso era toccato anche a lei, nonostante si fosse mantenuta piuttosto bonaria con gli invischiati. Invece lì la questione era diversa: non si trattava di prestiti non estinti ma di vera e propria fame nel peggiore dei casi. Strinse i pugni senza nemmeno rendersene conto. Come si poteva essere così crudeli? Non potevano introdurre degli incentivi per le famiglie povere? Tutti i soldi che detenevano i grandi villaggi con le missioni portate a termine. Qualsiasi cosa avesse detto ormai la vita di Shiren l’aveva condotto in quel baratro di follia; un viaggio di non ritorno.

- Sono un ninja proprio come te, è normale che sia riuscita a liberarmi. Non ho nulla contro la tua musica ma non puoi obbligare le persone a ballare. Non tutti riescono a seguire il tuo ritmo - disse provando a smorzare la tensione che si era andata creando.

Il paziente improvvisamente accusò una strana fitta di dolore, lo notò immediatamente dal suo viso. Che avesse consumato troppo chakra per quella terribile creazione a terra? Non voleva e non poteva permettere che si facesse ulteriormente del male. Le ultime affermazioni arrabbiate del minorenne, provocarono una strana reazione nella diciassettenne che lo guardò perplessa. “Non mi aprirete la testa”... che qualcuno avesse usato qualche terapia invasiva? Da lì non riusciva a vedere ferite ma con tutte le strane tecniche ninja che esistevano, non era poi così insensato che i dottori avessero potuto fare realmente qualcosa per capire meglio le motivazioni che lo spingevano a determinati atteggiamenti il caso clinico. Hachi per esempio aveva usato una tecnica di lettura della mente proprio su di lei, ed aveva studiato all’accademia che il suo clan era avvezzo a pratiche del genere, anche peggiori. Il risentimento di Shiren si tramutò in follia, passando le ultime gocce della sua energia al fantoccio inanimato. Stramazzò a terra mentre la creatura prendeva vita e la fissava con quei piccoli ed inquietanti bolloni che sembravano occhi. Si sentì a disagio nel vedere tutta quella strumentazione ospedaliera ammassata e dinamica. Il piccolo ticchettava a terra con le mani, in un ritmo sconosciuto al momento ma di cui aveva vaghi ricordi. Lanciò uno sguardo veloce con il Byakugan al suo fratello lontano, e notò che anche quel pupazzo si muoveva allo stesso ritmo. Eppure il suo obiettivo non era la realizzazione ma chi l’aveva prodotta. Indietreggiò saltellando di qualche passo, senza perdere di vista i due di fronte a lei. Poteva distruggere quella cosa o almeno provarci, infondo anche l’artista non sembrava soddisfatto della sua opera, non avrebbe pianto la sua perdita. Almeno queste erano le intenzioni apparenti. La copia compose dei sigilli dando l’impressione di voler indirizzare una tecnica verso l’avversario ballerino, in realtà stava creando un canale di collegamento per la reale kunoichi che aveva interrotto la sua trasparenza contro il muro ma rimaneva comunque occultata dalla porta spalancata. Concentrò tutto il chakra nel suo corpo, prendendo di mira il piccolo incosciente. Chissà se vagando nei suoi sogni avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarlo?

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100] “Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno. Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan. Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”

<ninjutsu> - Combo - Chīmu-kei: Inganno - [Chk: 50] “Tecnica che sfrutta in modo abbastanza subdolo il gioco di squadra, dato che è creata per illudere l'avversario. L'utilizzatore infatti, inizia a comporre dei sigilli abbastanza goffamente, facendo intuire al nemico che stia componendo una Genjutsu, ma in realtà infonde il suo chakra nell'aria per creare un canale per far sì che una vera Genjutsu dell'alleato prescelto scorra meglio verso il bersaglio. Il collaboratore di questa Combo avrà un bonus alla Int della sua prossima Genjutsu pari alla Int/3 dell'utilizzatore del jutsu.” [COPIA CHIAKI]

<genjutsu> - Eimin: Sonno Eterno - [Chk: 130][Eff: +180] “Dicono che l'arma più letale per una donna siano i veleni ma queste voci si sono propagate solo perché nessun uomo è onnisciente e si limita a parlare senza conoscere nel dettaglio come va il mondo. Il potere che domina le capacità della Hyuga nasce direttamente dalla notte, dall'esigenza che il corpo umano pretende dopo una lunga giornata d'allenamento o di lavoro. Nessuno può resistere al sonno ed è proprio in un momento di debolezza come questo che la tecnica riceve la meglio verso chi è diretta. Una strategia subdola ma anche piuttosto scaltra per ottenere ciò che si vuole. Quale persona o animale non sogna? Attraverso la mente si possono rivivere eventi passati, aspirazioni future o persino racconti immaginari. Ognuno di questi stralci d'immagini seguirebbe un percorso specifico scelto dal sognatore ma tutto può essere manipolato a proprio piacimento anche il più piccolo dettaglio. In fin dei conti quel mondo non esiste, e il più delle volte l'incantato si rende conto di trovarsi in un sogno, un attimo per essere in pace con se stesso. Il tempo è relativo nel mondo utopico creato ad hoc, più tempo si passa nella realtà alternativa e più si perde il contatto con il proprio corpo. Lo status che si applicherà sul residuo per questa tecnica non sarà la Sonnolenza, bensì qualcosa di ben più sleale ed efficace. I PF in ogni caso verranno calcolati su Residuo/3 e non possono essere cumulati utilizzando più volte questa tecnica. Nel momento in cui il genjutsu non viene più mantenuto, i PF verranno automaticamente azzerati.


CITAZIONE

Sekai o Yumemimasu: Mondo Onirico

Malus a Frz, Vel e Chk pari ai PF. Se la vittima non viene bersagliata da tecniche che causano Sonnolenza, questo recupererà 2 PF a turno. Qualora egli rientri nella fascia di PF del 1° livello, esso cadrà in un sonno profondo e non reversibile con i metodi convenzionali; questo stato infatti può essere spezzato soltanto dal volere di chi ha creato il mondo onirico, ma per far sì che ciò accada bisogna che la mente della vittima sia completamente assoggettata dall'illusione. Nel momento in cui il bersaglio raggiunge il primo grado, per l'utilizzatore sarà possibile adoperare la variante “Spionaggio Subdolo”. [Causa Confusione e Disorientamento]

6° grado [da 1 a 10 PF]: Piccola distorsione della realtà
5° grado [da 11 a 20 PF]: Miraggio
4° grado [da 21 a 30 PF]: Confusione percettiva sensoriale
3° grado [da 31 a 50 PF]: Vertigini e lieve astenia
2° grado [da 51 a 120 PF]: Astenia ed allucinazioni
1° grado [121+ PF]: Sonno eterno


Come già anticipato, esistono delle peculiarità grazie alle quali Chiaki riesce a rendere assai versatile questa tecnica:
- Ryōritenshu no Yume: Sogno Ristoratore ~ Attraverso l'ausilio del sonno, utilizzando questa tecnica si riesce a tranquillizzare il paziente, donandogli un riposo tranquillo. Per lo più vengono manipolati ricordi felici o creati di nuovi a scopo terapeutico, tutto per dare una permanenza lieta nel limbo del sogno. L'attuazione avviene a distanza ravvicinata, ponendo le mani parallele alle tempie, senza richiedere un vero contatto fisico. Essendo una manovra veloce, la stanchezza non verrà totalmente restaurata ma si sosterrà più un recupero psicologico che fisico. Questa versione quindi può essere usata solo su un alleato (o anche su un nemico, se consenziente) e permette a chi ne beneficia di recuperare il 20% della Stm spesa e di ridurre eventuali PF da Panico di un valore pari a Int/30. Questa variante non potrà essere usata durante il combattimento.
- Hiretsuna Supai: Spionaggio Subdolo ~ Ogni ninja è addestrato nella ricerca delle informazioni e quale modo migliore per detrarle senza che nessuno si accorga di te? Attraverso la supervisione di un master, Chiaki potrà giocare con le emozioni dell'obiettivo designato, plasmando delle situazioni a suo piacimento per studiare i comportamenti dell'ignaro malcapitato. Nessuno si potrà accorgere della sua presenza dato che impersonerà differenti parti astratte, l'unica possibilità della vittima sarà quella di poter prendere coscienza di trovarsi all'interno di un sogno. Nel mondo creato dalla Hyuga il succube non ricorderà cosa stava facendo precedentemente. Questa variante può essere utilizzata soltanto se la vittima è consenziente oppure qualora, lo status alterato rientri nella fascia del primo grado.”

 
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Scuoteva la testa, ripetendo a fior di labbra "No, no, no". Non credeva alle parole di Chiaki, quello era evidente. Il fatto che fosse una kunoichi non aiutò la situazione, perché Shiren si trascinò sempre più indietro, malgrado avesse ormai percorso quasi tutto il pavimento e gli mancasse un metro e mezzo al muro.
Tra il suo indietreggiare, il fantoccio che si avvicinava al Bunshin e la porta, la prospettiva non gli permetteva di vedere che la vera Chiaki stava preparando il suo genjutsu onirico... Che infatti si attivò penetrando nella sua mente, quasi senza che il ragazzino se ne accorgesse.

Gli occhi di Shiren si chiusero e il fantoccio si fermò, coi tubi alzati e gli aghi minacciosamente puntati verso la copia. Tentò un approccio, poi esitò, piroettò su se stesso e infine abbassò le armi.
Il viso del ragazzino si fece immediatamente rilassato, le dita continuavano a picchiettare il pavimento ma il ritmo era cambiato.
Ritmo che ora, nel sogno, Chiaki poteva sentire perfettamente.


Questa è la musica, ovviamente non cantano in inglese nel suo sogno, ma più o meno il significato del testo che senti è quello


Uno Shiren sano, in forze, organizzava uno spettacolo di burattini per i bambini di Konoha. Chiaki sapeva fosse Konoha, pur non riconoscendo in particolare quella piazzetta in cui una decina di ragazzetti erano assiepati a semicerchio attorno al più grande e alle sue bambole.
I bambini erano vestiti male, sporchi, qualcuno non aveva le scarpe. Facevano evidentemente parte dei gradini più bassi della scala sociale della Foglia, ma i loro sorrisi e i loro occhi luminosi davano un'aria gioiosa a tutto il sogno, rendendolo un ambiente piacevole.

Shiren cantava, e i bambini cantavano con lui mentre narrava le avventure di uno Shogun caduto in disgrazia che con il suo amico drago lottava per riconquistare il regno. Sia lo Shogun che il drago erano deboli e inesperti, ma contavano l'uno sull'altro e insieme avrebbero abbattuto ogni difficoltà.
Le marionette erano poveramente create, ma rendevano bene l'effetto: pezzi di tela colorata per le vesti dello Shogun, cuoio dipinto per il piccolo drago, e la mano affettuosa di un artigiano capace aveva saputo fare miracoli. Al resto ci pensava Shiren, che tramite il suo chakra faceva muovere e saltare i pupazzi, e l'immaginazione condivisa coi suoi piccoli spettatori.

Tuttavia, un'ombra scura calava, il sole iniziava a svanire, e malgrado la musica continuasse i bambini scomparvero uno a uno. Senza rumore, senza salutare, semplicemente diminuivano fino a lasciare Shiren da solo con le sue marionette.
In quel momento, la piazza diventava completamente bianca, lo stesso bianco delle pareti dell'ospedale, mentre le ombre degli edifici si tingevano di un malsano verde opaco.

La musica iniziò a cambiare mentre le marionette alzavano le loro faccine dipinte sul loro creatore.

"Non farci morire, Shiren. Sei tutto quello che hanno. Non mandarci in battaglia, Shiren. Non siamo ancora pronti ad affrontare l'Usurpatore e il suo esercito!"

Il sogno stava diventando incubo. Le ombre verdi si allungavano sempre di più, iniziando a sussurrare varie parole calme, concilianti, gentili, ma che per qualche motivo aumentavano solo l'ansia del sogno.

"È per il tuo bene, Shiren, devi fidarti di noi"
"Morirai se non ti fai operare"
"È per il tuo bene, Shiren, ti prego."



 
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Proprio come aveva immaginato la sua inesperienza nel campo psicologico rivelò alcune lacune pericolose per un soggetto così instabile. La sola parola kunoichi infatti provocò una reazione negativa nel cuore del fanciullo che quasi terrorizzato dalla sua vita passata, indietreggiò allontanandosi il più lontano possibile dall’esponente di quegli apparenti orribili ricordi. Cos’aveva visto o vissuto in missione da provocargli simili ripercussioni? Solo scavando a fondo nella sua coscienza la Hyuga sarebbe riuscita a raccapezzarci qualcosa. La tecnica appresa grazie alle abilità di Yume entrò immediatamente in circolo, trovando una barriera piuttosto fragile a fare da scudo al giovane. Attraverso il chakra in simbiosi con la divinità, Chiaki s’intromise nelle memorie del più piccolo. In realtà poco avevano di concreto quelle immagini ma nei sogni si sa, si riesce a rivivere tutti i piaceri e le insicurezze della vita. Una volta che Shiren fu completamente rilassato i suoi occhi si chiusero, delicatamente. Il suo volto contratto e squilibrato sembrò per la prima volta da quando lo vide, appartenere ad un comunissimo ragazzino un po’ troppo denutrito. Una strana musica goliardica aprì il sipario: finalmente anche l’evocatrice poteva ascoltare quelle note che facevano muovere le sue creazioni. Al solito, se stessa, comparve come una figura astratta in quel ricordo o scena fantastica. La canzoncina orecchiabile metteva in allegria ogni singolo spettatore accorso lì per godersi la scena. Piccoli esserini minuti e fragili dei sotto borghi di Konoha attendevano trepidanti che la loro star iniziasse la sua esibizione. Dai loro sguardi poteva notare la gioia di quel momento di svago, per quell’occasione fatta di frivolezze in cui avrebbero potuto dimenticare chi erano veramente ed aggrapparsi alla fantasia. Improvvisamente lui cominciò a cantare ed all’unisono anche la piccola folla iniziò a seguire le parole del giovane, quasi conoscessero a memoria l’esibizione. Eppure instancabili la osservavano ancora, realizzando insieme al compositore uno spettacolo su grande scala. La voce e le marionette erano i suoi strumenti, realizzati poveramente ma con tutto l’amore per ciò che faceva. Glielo si leggeva in volto quanto lo Shiren più giovane fosse felice del suo operato, quanto gli piacesse quello che stesse facendo. Doveva averci buttato parecchio tempo per comporre i fantocci, lo vedeva dalle sue mani piccole e callose per la sua età. La perfezione con cui plasmava la sua energia e la convogliava in quegli esseri che lui rendeva animati, sembrava essere nata per essere dedicata a quello. Anche l’espressione rilassata del paziente lo rendeva completamente un’altra persona. Improvvisamente però tutto mutò ed il giorno iniziò a giungere al termine. Con l’avvicinarsi del buio tra le strade i palazzi divennero inquietanti. Anche il pubblicò cominciò a scemare, finché la musica non mutò completamente e il protagonista del sogno non rimase da solo con le sue realizzazioni. Le stesse che cominciarono a sussurrargli idee e pensieri. La bella dalla chioma blu riusciva ad udirli, in quell’ambiente asettico che adesso li circondava. Lo supplicavano non riuscendo ad esternare le loro lacrime, infondo i loro componenti erano solo scarti d’oggetti. Il sogni si evolveva in incubo finché una piccola pargoletta non comparve dal nulla. Capelli blu come la notte con una coda che le pendeva dal lato sinistro. Non sembrava povera e malfamata come gli altri ma possedeva il loro stesso sorriso ingenuo ed allegro. Il rumore del suo applauso riempì l’ambiente, fissando colui che aveva dato vita al teatrino. Si avvicinò di corsa e timidamente, lasciando una monetina ai piedi del marionettista. Le voci sullo sfondo si attutirono per lasciare spazio ad un nuovo personaggio. La bambola di pezza dell’ospedale che Chiaki aveva detenuto fino a quel momento si trovava a qualche metro di distanza dai piedi del piccolo. Un'espressione impassibile caratterizzava il suo faccino ma le note della prima canzone riecheggiarono tutt’intorno, intonate da quest’ultima.

Puoi ancora realizzare i tuoi sogni... insieme crederanno in noi, devi solo essere tu a crederci

 
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Shiren ansimava, gli occhi smarriti e spaventati. C'era il dubbio nel suo cuore, il dubbio che quelle ombre dalla voce buona stessero effettivamente dicendo la verità.

«Voglio la mia musica... Lasciatemela... Per favore...»

"Shiren, quella musica ti ucciderà."

Il ragazzo era sempre più angosciato. Stringeva le sue marionette al petto, ma queste si sfaldarono in pochi attimi, tornando cenci, sughero e scarti.

Poi, d'improvviso, l'apparizione della bambina dai capelli blu. Malgrado lo spettacolo fosse finito, applaudì e, assieme alla bambola di pezza, gli offrì un'alternativa.

Seppur confuso, Shiren scelse rapidamente di avvicinarsi all'onirica Chiaki piuttosto che alle ombre verdi. Era poco più alto di lei, avrà dimostrato undici o dodici anni al massimo.

«Se mi tolgono la musica... Come faccio? I bambini si aspettano che io faccia dei begli spettacoli... Ed è la musica a suggerirmeli. Se non riuscissi a ricrearla più?»

Insomma, voleva crederle, fidarsi di lei. Purtroppo la realtà contingente non glielo permetteva, non interamente quantomeno.
L'idea stava piantando le sue radici, però. E si sapeva, che una volta che un'idea si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla.



 
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Il piccolo protagonista era confuso, preoccupato, impaurito... ma Chiaki avrebbe fatto di tutto per dissipare l’incubo che strada facendo si faceva più vivido. Voci astratte che appartenevano alla sua vita reale: di questo la kunoichi né era più che sicura e già delle idee le avevano sfiorato la mente. I dottori volevano frugare nella mente di quel cucciolo spaventato e lei che poteri aveva in merito? Non le avevano lasciato nemmeno una scheda dettagliata per capire le basi fondamentali della sua patologia. A prima vista non le sembrava un tipo pericoloso ma solo bisognoso d’essere capito, senza il muro di formalità a cui i dottori erano abituati. Forse le aveva fatto perdere una mattinata intera con quella sua marachella, ma in cuor suo un po’ lo ringraziava. Ogni esperienza lasciava sempre una briciola di sole nella propria memoria, per quanto negativa fosse, se esisteva il buio allora c’era spazio anche per il suo elemento diametralmente opposto. La supplica del giovane Shiren si perse nell’aria, senza trovare risposta. Anche lì dentro sembrava che nessuno gli desse retta o volesse ascoltarlo. Solo, stretto nei suoi ricordi di un passato spensierato. Le parole che echeggiavano non facevano che iniettare paura, di farlo sentire come un topo in gabbia. Tutte le sue ansie si riversarono sulla fanciulla che, empaticamente secondo dopo secondo, sembrava riuscire a comprendere meglio la situazione. La difficoltà stava proprio nel muovere i fili invisibili del sogno senza che la vittima se ne accorgesse, ma allo stesso tempo innestare l’idea che le cose non dovessero andare per forza come si era sempre pensato. Le strade erano molteplici ma quando ci si arrendeva all’evidenza molti perdevano il giusto sentiero, avventurandosi nella foresta. Le preziose realizzazioni del paziente improvvisamente si sfaldarono nelle sue stesse mani, riducendosi ad essere dei materiali basici. Adesso era ufficialmente solo, senza più nulla di suo. Gli era stato portato via l’unica cosa che amasse veramente. Solo quando fece il suo ingresso Chiaki in scena, nelle sue sembianze infantili, sentì il cuore del malato riprendere vigore. Quella era la sua occasione, l’avvetiva. Prima di poter scappare via e dissolversi nel nulla, la timida bambina attese che il marionettista le si avvicinasse. Sembrava attratto dalla figura minuta della sua presenza lì, una compagnia quasi inaspettata considerando che tutti se ne fossero andati. All’inizio apparve un po’ spaventata, riprendendo i panni del suo carattere fanciullesco, poi appena le venne rivolta la parola prese una strana consapevolezza.

- La musica viene da qui dentro - ed ingenuamente indicò con l’indice il petto dell’undicenne - Non possono toglierti questo. I bambini ti aspettano ancora... sempre nello stesso posto, non puoi deluderli, loro hanno bisogno di te. I tuoi spettacoli ci distraggono e ci fanno fantasticare... un problema può tramutarsi in un racconto fantastico grazie alla tua immaginazione.

A quel punto la spettatrice si tolse un fiore dai capelli e glielo porse, lo stesso che indossava la reale kunoichi fuori dal mondo onirico.

- Apri gli occhi e guarda bene chi hai intorno... sono in pochi ma sapranno come aiutarti. Non faranno appassire la tua musica, te lo prometto - concluse accennando un timido sorriso in direzione dell’interlocutore.

La bambola intanto continuava a cantare parole d’incoraggiamento, sulle note del brano iniziale. A terra non si muoveva ma riusciva a creare la giusta atmosfera per quei discorsi profondi, rimanendo comunque un oggetto di sfondo, senza surclassare la conversazione principale. Sarebbe riuscito il medico a intaccare la coscienza di Shiren?

 
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«Da... Qui dentro?»
Si toccò il petto confuso, guardando la piccola Chiaki con occhi smarriti.
«Ma io la sento qua...» rispose indicandosi la tempia «E loro vogliono aprirmi qua... Ma...»

Deglutì forte, era palese il conflitto interiore. Nel sogno, tutto suggeriva di fidarsi di quella bambina. Il reale Shiren naturalmente avrebbe avuto problemi a farlo, ma nel mondo onirico governato dalla Hyuga le regole erano molto più facili da plasmare.

Quindi il marionettista abbozzò un sorriso timido e prese il fiore. Lo guardò, lo annusò, poi sorrise con più convinzione.

«D'accordo... Hai ragione. Se la musica è dentro di me, riuscirò a tirarla fuori di nuovo! Ora...» Guardò la bambola di pezza, e sorrise anche a lei. La musica del sogno intanto era cambiata di nuovo, passando da una melodia nervosa e concitata a qualcosa di molto più tranquillo e rilassante. Incoraggiante, quasi.



Strinse il fiore tra le dita e prese per mano Chiaki, mentre le ombre verdi e minacciose apparivano di nuovo, ma restando ferme in attesa. Shiren le guardò, e tenendo la piccola per mano iniziò ad incamminarsi verso di loro. C'era rassegnazione, timore, ma anche un senso di determinazione alimentato da un coraggio di fondo che il ragazzino possedeva, da sveglio e dormiente.

E su quelle note, il sogno finì. Shiren aprì gli occhi, vide Chiaki -quella vera e adulta- e lì per lì fu confuso. La sua marionetta si era distesa a terra, seguendo il suo creatore, ma ciò che più attirò l'attenzione del paziente era il fiore che la Hyuga portava tra i capelli.
Aggrottò le sopracciglia, aprì la bocca, la richiuse. Sembrò voler dire qualcosa, ma poi scosse la testa e lasciò perdere, sospirando.

«Va bene» borbottò di malavoglia. «Vengo con te. Ma...»
Protese la mano, imbronciato come un bambino che fa i capricci, e mormorò la sua unica richiesta.
«Quella la rivoglio. E devi dire ai medici che non mi interessa delle loro procedure di sterilizzazione... La voglio con me in sala operatoria.»




CITAZIONE
Eeee siamo alla conclusione! Nel prossimo post ti chiedo di lasciarmi le valutazioni per il mio operato, poi chiuderò io con ricompense, voti, ricchi premi e cotillons.

Shiren non sarà troppo entusiasta, ma seguirà Chiaki e libererà sia Yin che Takahashi dalla danza irresistibile, anche se per l'infermiere farà più storie (pare proprio che Takahashi non gli piaccia, e sarebbe più che felice di continuare a farlo ballare fino allo sfinimento).
 
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Il ragazzino sembrò perplesso sul discorso della bambina, ma questa rimase inflessibile sulla sua idea. Lo guardò convinta annuendo alle parole del più grande. Lui forse credeva che ogni cosa venisse dalla sua mente ma quando una passione ti appartiene, il tuo stesso corpo cerca di ricordare quegli stessi movimenti familiari. Non poteva garantirgli l’incolumità assoluta, non conosceva l’operazione che si sarebbe succeduta in quei giorni. Spiegare il concetto medico con termini infantili però non sarebbe stato semplice così la piccola cercò di rimanere sul vago.

- Se necessario sapranno compensarsi... - rispose di rimando, cercando di infondere sempre più sicurezza.

Non poteva essere sicuro al cento per cento che tutto quello che lei le stesse dicendo fosse reale ma la pargoletta gli trasmetteva tranquillità e sicurezza. Le ombre intorno rimasero lontane e per il momento sembrò sentirsi soddisfatto anche così. Afferrò il delicato regalo e ne annusò il delizioso profumo primaverile. L’odore però non si fermava ad un unico genere ma cambiava in mille sfaccettature come il ritmo della musica che lui adorava riprodurre. Forse fu quella la scintilla che lo convinse a rispondere positivamente alle parole della sua interlocutrice, o semplicemente la voglia di risolvere le sue questioni irrisolte. Il peso per la perdita della sua vita e della sua musica si era manifestato nella sua coscienza senza troppi filtri, dimostrando quanto potesse sentirsi inadeguato al ruolo che gli era stato assegnato. Tutt’intorno la melodia cambiò per l’ennesima volta... ma la sua esecuzione più tranquilla e pacifica fece rasserenare persino la fanciulla. Gli sorrise amabilmente allungando la mano in direzione del marionettista. Lo stava invitando a danzare mentre le sue guance chiare si tingevano di un bel rosso acceso. A contatto l’uno con l’altra si avvicinarono elegantemente alla minacciosa presenza che li circondava. Insieme ce l’avrebbero fatta. Shiren non sarebbe più stato solo, non dopo aver conosciuto una persona come Chiaki, nonostante ancora non ne fosse pienamente cosciente. La tenera controparte della kunoichi continuava a sorridere e guardare negli occhi il suo inesperto cavaliere, cercando d’attrarre a se la sua attenzione. Le ombre non avrebbero potuto intaccare la loro pace interiore, non adesso. Il sogno svanì e lentamente il giovane riaprì gli occhi, ma prima che potesse mettere a fuoco ciò che lo circondava, la copia di troppo era scomparsa lasciando la scena all’evocatrice. La diciassettenne notò subito il modo in cui la guardava e naturalmente immaginò anche il perché. Aveva messo appositamente degli elementi di collegamento tra lo spazio reale e quello onirico, dettagli che potevano tornarle utili nel mondo effettivo. La coscienza li percepiva per quanto non essenziali come qualcosa di profondo e sconosciuto; se il sogno era positivo allora avrebbero preso una piega di fiducia del soggetto nella realtà circostante. Provò a dire qualcosa il paziente ma desistette subito, lasciando spazio al medico.

- Come ti senti? Tutto bene? - domandò lei mantenendo il suo solito tono pacifico.

La risposta arrivò inaspettata e diretta, senza troppi giri di parole. Il fuggitivo sembrava aver preso coscienza di ciò che lo attendeva e acconsentì senza paura a seguire la Hyuga. Il fine per tutto quello che aveva fatto era stato raggiunto ma quasi rimase basita per la riuscita della prova. Yume sarebbe stata fiera di lei per aver imparato a manovrare così egregiamente la sua tecnica, o semplicemente avrebbe utilizzato qualche frase criptica per evidenziare che si trattasse solo di un caso e che il peggio in verità si nasconde dietro l’angolo. A distrarla dai suoi pensieri fu di nuovo il biondino che pretendeva il fantoccio di cui si era impadronito il jonin. Senza esitazione lo estrasse dalla sua tasca, in cui sbucava solo con la testolina, facendo particolare attenzione a non toccarlo direttamente ma utilizzando la stoffa della sta stessa veste. L’ultima cosa che voleva era che tornasse a ballare come una forsennata, soprattutto in un momento così delicato.

- Va bene te lo prometto, ma tu fai il bravo - disse lei sorridendogli - Appena avrai finito verrò a trovarti. Ma prima abbiamo da liberare qualcuno dal tuo tranello...

Indirizzò un occhiolino nella sua direzione, cercando di trasmettere il suo buon umore. In lontananza grazie al Byakugan poteva vedere uno Yin ancora saltellante alle prese con la porta, sembrava non essere riuscito ad aprirla per via dei movimenti scoordinati che gli davano impiccio. Shiren non sembrò molto entusiasta della richiesta del ninja ma fortunatamente non fece troppe storie e tutto si concluse nel migliore dei modi, anche se il furetto color pece finì per insultarlo finché le loro strade non si furono divise.

Coinvolgimento personale: 9
Una trama semplice e lineare, che mi ha fatto comunque sorridere e sperare fino all’ultimo che tutto si concludesse per il meglio. Sei stata attenta al BG e hai preso elementi che c’entrassero con la storia di Chiaki, dandomi massima libertà. All’inizio pensavo fosse un racconto creepy e siccome era una cosa diversa che non avevo mai fatto, ci stavo veramente sotto (sapendo per l’appunto che Chiaki è una fifona). Poi la ripresa del ballo ha reso tutto molto più ridicolo ma il mio PG è molto semplice e quindi si adatta facilmente alle situazioni, anche se lo ammetto: ha poco di ninja. Forse dopo aver saputo da .Adramelech che avevo già fatto un addestramento sul ballo avrei evitato ma questo è stato molto più sciolto, senza essere dovuta andare proprio sullo specifico studio dei passi. In un periodo come questo mi ci sarei tagliata a fare una cosa del genere. Mi è piaciuto molto anche come hai giostrato il sogno e come mi hai messo in difficoltà, anche se immagino volessi andare più a fondo con la faccenda ma hai dovuto tagliare qualcosa. Spero di non aver fatto un disastro.

Tempistiche: 10
Sei stata molto disponibile, anche in privata sede. Mi hai sempre chiarito le idee quando necessario e i tuoi post sono stati velocissimi; fai paura! La lumachina sono io che comunque non pensavo di finire così sommersa dagli impegni. Potevo risparmiarmelo l’addestramento così non ti mettevo in difficoltà con l’inizio dell’evento. Mi dispiace, la prossima volta cercherò di fare più attenzione. Grazie di tutto e spero che avrai ancora voglia di prendermi sotto la tua ala.

 
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view post Posted on 22/9/2017, 09:27     +1   -1
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Artificial Flower's Lullaby

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CITAZIONE
In verità è stato proprio il sapere che Chiaki aveva già fatto un addestramento sul ballo che mi ha fatto accendere la lampadina sul "Vediamo se si ricorda come ballare!"
Poi ho volutamente tenuto le prime parti sul creepy andante ma non essendo troppo capace di creare scene horror soddisfacenti ho preferito il contrasto con un furetto ciccioso e ballerino *^*
Purtroppo non mi sono resa conto subito che la trama che avevo impostato necessitava di più post, ma spero tu non abbia risentito troppo degli stagliuzzamenti e sia riuscita a godertelo. La difficoltà era nell'approccio a Shiren, ma con l'escamotage del sogno sei riuscita perfettamente ad ammansirlo. Se avessi sbagliato qualcosa avresti dovuto combattere contro il temibile COSO (Costrutto Ostruzionista Spietatamente Oblungo) armato di flebo.

Passiamo a dare i numeri.

Role: 10, niente da dire, si vede che giochi Chiaki da molto tempo e sei in perfetta sintonia
Scrittura: 9
Strategia/Approccio: 10
Conoscenza del Regolamento: //

Voto Medio: 9.6

Ricompense: 702 P.ti Exp di cui 602 di role e 100 di combat, 6 PT, 6 PA e 6 PS


Se poi ti interessa sapere cosa succede a Shiren per usarlo in role da qualche parte, rimango a tua disposizione u.u

Grazie per aver volato con gaeshiairlines, speriamo di riavervi presto a bordo


Edited by ~Angy. - 24/9/2017, 22:37
 
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view post Posted on 24/9/2017, 21:36     +1   -1
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♫ Peace ♫

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Passo per correggere le ricompense assegnate.. il risultato alla fine è lo stesso ma per pura coincidenza :asd:

CITAZIONE
Ricompense: 702 P.ti Exp di cui 602 di role e 100 di combat, 6 PT, 6 PA e 6 PS

Cito dal Topic centrale addestramenti

CITAZIONE
- Gli Addestramenti danno un premio fisso in P.ti Exp in base al voto Medio ricevuto e a seconda di chi è il Sensei (PG-Sensei o un Master/Quester con un Sensei-NPC)

Voto 10-7 (Bene)
Voto 6-5 (Medio)
Voto 4-1 (Male)

Addestramento Superiore

Premio Exp: Bene (1.170 Exp)


Addestramento con Sensei - NPC

Superiore --> Premio 1.170*3/4 = 877 P.ti Exp

Nota Bene: se si indossano dei pesi di allenamento questi forniranno la loro percentuale di exp da calcolare sia che l'addestramento comprenda un vero e proprio combattimento sia con una lotta svolta di solo role (o un allenamento psicologico e affini).

La percentuale sarà in ogni caso da calcolare sull'exp che a fine addestramento il master assegna, quindi già con eventuali sottrazioni per quanto riguarda il sensei NPC o con la riduzione del 20% per poter prendere PA/PT/PS.

Per cui la ricompensa per Karen è:
    1.170 (Bene)*3/4 add. svolto con NPC = 877 P.ti Exp

    877 P.ti Exp -20% Add. incentrato sui PA/PT/PS = 701.6 P.ti Exp

    701.6 P.ti Exp +30% pesi di allenamento Jonin = 912 P.ti Exp

    PA/PT/PS totali da distribuire: 6
 
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view post Posted on 2/2/2018, 17:42     +1   -1
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Mi sono divertito molto a leggere questo addestramento. È scritto bene e anche l'idea di fondo mi piace un sacco. Immagino che ci sarebbe stato anche altro in serbo ma (s)fortunatamente Karen è stata brava a gestire l'incontro, un pochino egoisticamente mi dispiace. Il ragazzo con la musica nella testa per me è fatto proprio bene, più che altro vedo una coerenza nei suoi comportamenti e pensieri che spesso viene a mancare con nog del genere. Ben fatto!
Coinvolgimento: 9
Tempistiche: 10
Scrittura: 10
Trama e impostazione: 9
Ambientazione e caratterizzazione npc: 10
Voto finale: 9.6 (+)
Quasi dimenticavo: con le nuove regole prendi 384 ryo, goditeli finché sei in tempo.

Edited by ~Angy. - 3/2/2018, 16:04
 
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