Missione 2S - L'ultimo frammento della Pace, Per .Astaroth

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view post Posted on 22/6/2018, 10:32     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Kakumei - Sarebbe del tutto inutile.

Le parole dell'uomo risultarono categoriche, limpide. Non c'era più speranza per Yason Mori, non dopo tutto quello che era successo. Per quanto Kirinaki avesse modificato il ceppo del Reuma, Orha ne rimaneva comunque contagiato, insieme all'intero regno ormai. Na Mori li avrebbe colpiti con un ultimo assedio per sottometterli e riunificare sotto un unico vessillo le Montagne dell'Argento e dell'Oro. Anche se l'ultimo dei Quattro Guerrieri fosse rimasto in vita per cercare di ricostruire, sarebbe sopravvissuto soltanto a Fuyuki e al tradimento di Midka, ma non avrebbe potuto nulla contro l'armata dei rivali.

Kakumei - Ricorda Fuyuki, questo era un piano studiato da Na Mori e che si sia inserita Kirinaki o meno, l'obbiettivo era di conquistare Yason Mori nel momento in cui fosse caduta su se stessa e... beh, è ormai caduta.

La vecchia spia osservò dunque Orha soffrire ancora per il sigillo impostogli e lo vide chiudere gli occhi nella sofferenza. Era la verità, un solo uomo e ciò che rimaneva di quella terra non avrebbero mai potuto resistere ad un attacco e l'unica via d'uscita sembrava essere piegarsi al dominio della famiglia che li aveva traditi. Na Mori aveva tradito tutti, anche Inai che in quella circostanza sembrava l'unica a portare nel cuore il sincero desiderio di mettere la parola fine a quella guerra nel migliore dei modi. L'Unificazione che tanto aveva bramato si sarebbe presto compiuta ma non nel modo che aveva sognato.

Orha - Risparmiato da chi ha decimato il mio popolo, tradito da chi avremmo dovuto distruggere al principio. E' la fine, Lora, Zoren, mio Re... perdonatemi, perdonate questo umile guerriero e accettatelo dove non esiste più sofferenza ma solo gloria.

Pronunciò quelle parole con gli occhi chiusi e la testa bassa, poi alzò lo sguardo verso Fuyuki mostrando quelle che erano lacrime di un combattente allo stremo, senza più speranza.

Orha - Il Reuma ha portato via ogni cosa, e consumerà anche te. Che possa anche tu trovare la pace nell'Oltre, ma sappi che non c'è posto per i mercenari. Nella vita e nella morte, con Yason Mori.

Alzò la mano cercando di vincere il vincolo imposto dall'avversario e mosse i lunghi e affilati artigli. Inai era in preda alle lacrime sconvolta, mentre Fuyuki e Kakumei lo videro infilzarsi con quelle micidiali armi e lasciare il mondo dei vivi nel sangue. Era l'ultimo respiro del baluardo più imponente del regno, la fine di chi aveva perso ogni cosa e che mai avrebbe accettato di cedere alla spada di tiranni. Un singulto anticipò la sua morte e il silenzio colse la città che improvvisamente non soffriva più, libera dai conquistatori, dalla piaga del Reuma, dalle fiamme che la stavano divorando. Ogni cosa era stata liberata per tornare lì dove non esiste la sofferenza, ai confini del creato dove le anime si prendono per mano e recitano il requiem della loro morte e in coro la gloriosa rinascita come angeli di onore e libertà. Yason Mori era caduta devastata dal Reuma, da Kirinaki e da uno straniero che aveva deciso di intraprendere un percorso di sangue calpestando i suoi avversari. Eppure non era ancora finita, il vero nemico non si era mai mostrato e tutto il dolore che doveva adesso lasciarsi alle spalle non poteva turbarlo. La piaga scorreva anche nel suo sangue e prima o poi avrebbe dovuto farci i conti.

Il potere donatogli da Inai si dissolse e Fuyuki tornò nella sua forma umana e provata. In quella terra la battaglia era però conclusa e i presenti avrebbero avuto il tempo di rifiatare sui corpi dei loro avversari.

Kakumei - Un regno così legato all'onore non poteva che fare questa fine. Non importa, dobbiamo andare, non possiamo rimanere qui a morire.

La Regina si asciugò le lacrime cercando di rialzarsi. Era distrutta, si sentiva tradita anche dal popolo che aveva guidato con dedizione e amore. Era tutta una farsa, l'Unificazione, la Pace. In quel mondo non esisteva che guerra, sempre e solo sangue e morte. Non c'erano più barlumi di speranza, non esisteva via d'uscita dal quel circolo a spirale che conduceva a un baratro d'oscurità. Non poteva fare altro, non voleva farlo.



Inai - Perché Kakumei? Na Mori, la mia gente, mi hanno tradita. Mi hanno usata per devastare un regno che volevo salvare. Volevo che i posteri potessero cantare della vittoria delle due famiglie reali unite, credevo in qualcosa che ho scoperto essere un sogno così effimero... No, non esiste speranza in questo mondo, non se torno verso chi era pronto a mentirmi ancora. Ho passato questi mesi a cercare di salvare la gente innocente che ogni giorno piangeva la morte di un proprio caro e per cosa?

L'uomo strinse i pugni nervosamente, proprio lui che era contraddistinto dall'inesauribile calma che gli permetteva di essere ovunque e contemporaneamente da nessuna parte. Era la spia per eccellenza che non cedeva mai ai sentimenti e alle emozioni, un guerriero calcolatore e spalla di chi aveva bisogno della più totale e cieca fiducia nei suoi confronti. Eppure lì e barcollava alle parole della Regina che trasmettevano amarezza e la più totale perdita di speranza.

Kakumei - No! Inai, non è tutto perduto, non ci sono solo Na Mori e Yason Mori al mondo. Aiutaci a trovare chi ha modificato il ceppo e sfruttiamolo a nostro vantaggio per ricostruire questo mondo. Non devi per forza tornare da chi ti ha tradita, conosco chi potrebbe alimentare un'ultima speranza per non venire sottomessi da tutto questo... schifo.

Inai - E' così? Dovrei semplicemente affidarmi a te e al tuo piano per sfruttare la piaga che ci ha distrutto? Io sono il Reuma, io sono il flagello che ha ucciso tutti quanti.

Tremava, non riusciva a smettere di piangere e di pensare che quello che stesse per dire fosse l'unica possibilità. Si rivolse stavolta a Fuyuki:

Inai - I Quattro Guerrieri mi hanno difesa e amata come forse nessuno prima d'ora e l'unica cosa che posso fare per ricambiare il loro amore è sacrificarmi per debellare per sempre la minaccia che ha distrutto Yason Mori e che potrebbe distruggere il mondo. Se tornassi a Na Mori tutto quello in cui ho sempre creduto svanirebbe all'istante ma se distruggo la piaga potremmo combatterli. Ho studiato abbastanza il sigillo per comprenderlo a fondo ma mi è sempre sfuggito il particolare più importante: io ero la chiave, il nucleo di questo male.

Kakumei scosse il capo e le afferrò un braccio:

Kakumei - Che cosa stai dicendo? Non puoi farlo!

Inai - Fuyuki, io ti chiedo di agire in nome dell'ultimo frammento della pace e ti supplico di uccidermi. Sono sicura che senza più la fonte primaria il sigillo si dissolverà e libererà tutti coloro che ne sono infetti, te compreso.

Kakumei - Non puoi farlo, non sappiamo che cosa possa succedere, senza il Reuma in corpo la gente infetta potrebbe anche morire insieme alla piaga. Non puoi avere nemmeno la certezza che non uccidi te. Io stesso potrei essere stato infettato stando qui. Non puoi semplicemente ucciderla e portarti con lei tutti noi. Fuyuki, sai bene chi è il nostro nemico... potremo usare lei per arrivare a Kirinaki.

Inai - Non capite? Non c'è più tempo. Io non so come Midka riuscisse a modificare il ceppo, con Fuyuki sono riuscita a sfruttarne il potere ma resta un infetto a livello avanzato. Potrebbe trasformarsi anche adesso, o tra pochi secondi. Ascoltami ti prego, esaudisci il mio ultimo desiderio, non lasciare che a Na Mori riescano a recuperare il loro portatore sano. Distruggi il Reuma, è questo che fino ad oggi hai combattuto. Le tue azioni non possono essere state inutili, non puoi portarti sulle spalle la morte di un'intero regno inutilmente. Questa piaga potrebbe distruggere ogni cosa.

Kakumei - Non farlo, potrebbe richiedere un sacrificio troppo grande e lo sai bene.

Esaudire l'ultimo desiderio dell'ultimo vessillo di Pace rimasto al mondo poteva voler dire ridare la speranza a una terra corrotta dai desideri umani. Debellare il Reuma avrebbe concesso alla vita di ripartire seguendo il suo corso con o senza coloro che avevano minacciato di distruggerla. Il rischio di scomparire insieme alla piaga era però reale ma adesso Fuyuki doveva porsi la vera domanda che l'aveva portato fino a lì: perché combattere? La Pace era un desiderio effimero ma il bene della sua famiglia e della sua terra erano legati ad essa. Distruggere un regno doveva pur aver significato qualcosa e non rispettare la volontà di Inai ne avrebbe dissolto l'importanza. D'altra parte tornare a Na Mori, covo probabile di coloro che avevano manipolato tutti in quella vicenda, avrebbe dato a Kirinaki la possibilità di rimettere le mani sul loro portatore sano e nel frattempo la piaga avrebbe continuato il suo corso decimando gli infetti e devastando le terre. Fuyuki non sapeva chi o dove fossero i suoi nemici ma aveva davanti la possibilità di proteggere chi amava. Uccidere Inai o non farlo, in ogni caso avrebbe dovuto fare i conti con le coseguenze.

Inai - Fallo per proteggere chi ami, fallo per chi è morto per questo e per chi invece non deve farlo.

Kakumei - E' l'unico anello che ci lega a Kirinaki Fuyuki, lasciare in vita il Reuma potrebbe essere un sacrificio necessario per distruggere chi lo ha creato.

||Nella nuova condizione in cui versa, con il ceppo modificato leggermente da Inai, Fuyuki ricorda la sua famiglia, i loro visi e i loro nomi. Per lui adesso esiste soltanto il loro ricordo e la sua missione.||
 
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view post Posted on 22/6/2018, 13:06     +1   -1
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Le parole di Kakumei non scalfirono affatto la sicurezza di Fuyuki, il quale era certo che, con il giusto supporto, Orha avrebbe potuto organizzare l'ultima strenua difesa della città per resistere alle armate di Na Mori. La spia era un uomo scaltro, questo era vero, ma lui era un soldato, un ex generale che aveva guidato parte delle truppe dell'alleanza durante l'aspra battaglia contro Watashi. Ciò che pronunciò il Guerriero, invece, ebbe un effetto totalmente diverso. La sua voce lo ferì nel profondo, mettendolo davanti a ciò che era realmente diventato. Uno shinobi per il quale non sarebbe mai esistito né l'inferno, né il paradiso, un giovane il cui cuore era diviso tra l'affetto per la famiglia e la totale assenza di pietà nei confronti dei suoi nemici. Come un'ombra Namida aveva privato i Quattro Guerrieri non solo della vita, ma anche della dignità sulla cui solidità avevano costruito un impero. Aveva agito esattamente come anni prima, quando da ANBU aveva indossato una maschera di porcellana per nascondere al mondo intero il proprio volto insozzato dalle atrocità commesse... e sebbene quello fosse un passato lontano, offuscato dal Reuma, il ragazzo sentì la pesantezza di ciò che gli copriva il volto. Non sapeva chi fosse realmente, se un soldato leale come Orha o un approfittatore come gli alti vertici di Na Mori. In un momento completamente egoistico, tuttavia, non riuscì a pensare ad altro, nemmeno quando i suoi occhi videro l'ultima resistenza della città annientarsi da solo, preferendo la morte a ciò che l'ira dei nemici avrebbe potuto portare.
Così moriva Orha Duren. Così, una volta per tutte, cadeva il regno di Yason Mori.

Si accese una sigaretta, mentre con la coda dell'occhio vedeva la Regina sfogare il suo dolore, versando calde lacrime per commemorare chi, insieme ai suoi compagni, l'aveva accolta e accudita, coltivando con lei il sogno di unificare i due regni. Era assurdo pensare che a tradirla fosse stata proprio la sua gente, gli eredi di suo padre; che Kirinaki si fosse o meno intromessa, Na Mori aveva pianificato tutto ciò dal principio, rendendo lei e l'ex membro di Akatsuki delle mere pedine alla sua mercé. Era quello, il pensiero di essere stato raggirato, che scuoteva l'animo dello shinobi anche più delle ultime parole di Orha Duren.
Annuì quando la spia intimò il gruppo di muoversi, ma non poté che sbuffare un po' di fumo, quando la ragazzina li interruppe, richiamando la loro attenzione. La diatriba che ne scaturì, beh, fu forse l'imprevisto più inaspettato avuto fino a quel momento... eppure, tanto bastò per piegare le certezze dello Hyuga. Ciò che Kakumei voleva era fare ritorno a Na Mori, nascondendosi presso qualcuno di sua fiducia, così da poter continuare ad indagare sulla Nebbia Piangente ed arrivare infine a stanarli. D'altro canto, senza più nulla su cui poter contare, Inai sperava di poter dare la propria vita, lasciando così che il Reuma venisse estirpato dalla radice e la maledizione fosse di conseguenza spezzata. Lo sguardo di Fuyuki si faceva sempre più dubbioso, man mano che le argomentazioni venivano messe a nudo nel tentativo di surclassare le altre. Bastò poco però, affinché il suo cuore venisse stretto in una morsa letale quanto dolce.

"Chiaki, Aiko, Amane..."
Mentre la piaga sul suo corpo regrediva, privandolo delle fattezze immonde con le quali aveva combattuto Orha, parte dei suoi ricordi tornarono a galla. Poté sentire il dolce profumo di sua moglie, osservare le ciocche more e ribelli del suo figlio maggiore e perdersi negli occhi verdi della sua bambina, la sua unica e vera regina. Per lui era quello il suo mondo, non esisteva null'altro, né re, né regni che valesse la pena difendere. La sua famiglia era la cosa per la quale aveva deciso di continuare a lottare, l'unica cosa che gli impediva di smettere di essere umano. Provò a non riflettere sulle parole pronunciate da Inai, ma non poté fare a meno di immaginare quel morbo diffondersi a macchia d'olio, fino a bussare alla porta di coloro che amava. Per quel motivo, senza troppi ripensamenti, aveva permesso agli infetti di infestare il secondo anello... oh sì, adesso lo ricordava bene. Se aveva permesso che centinaia di innocenti venissero divorati da quei mostri era stato per proteggere soltanto la sua famiglia e l'eremo. Un ragionamento egoista, quasi diabolico, ma di fronte alla salvaguardia dei suoi cari non esisteva missione, né popolo che non avrebbe piegato al suo volere.

- Kakumei ha ragione. Se tu morissi adesso, Inai, perderemmo la possibilità di stanare quei figli di puttana.

"Ma come possiamo essere certi che Na Mori non ci trovi e non ci uccida? È un salto nel buio, Kami bastardi."
E quasi tossì, ingoiando fumo, nel realizzare che lo era anche accontentare il desiderio della più giovane. La maledizione si sarebbe spezzata, forse, ma nessuno di loro poteva conoscere le conseguenze; per quanto ne sapevano, gli infetti avrebbero potuto perdere la vita insieme a lei, cancellando ogni traccia del sigillo creato dalla Nebbia Piangente. Come un giudice, Fuyuki Hyuga si trovò a dover soppesare i pro e i contro di scelte ugualmente rischiose... e a quel punto il ragionamento da compiere era completamente differente. Doveva decidere cos'era più importante, se trovare Kirinaki o se proteggere chi lo meritava, anche a costo di mettere a rischio la sua vita. E per loro, come aveva già ampiamente dimostrato, era disposto a passare sul cadavere di donne e bambini, figuriamoci su quello di una mocciosa che stava chiedendo ad alta voce di essere uccisa.

- Voi non lo sapete, ma ho fatto una promessa ad una donna che ha dato la sua vita per questa causa. Ho giurato che Kirinaki l'avrebbe pagata per il dolore che ci aveva causato. Credevo fermamente in questa promessa e lei era certa che l'avrei rispettata, andando fino in fondo a questa vicenda...

Aveva abbassato lo sguardo, quasi riempendosi di vergogna, ma quando lo rialzò, incrociando gli occhi di Inai, l'atmosfera si fece carica di tensione. In un istante scattò verso di lei, sguainando il pugnale dal fodero e infilzandola al cuore. Senza versare una lacrima, lasciò che il proprio volto s'insozzasse di sangue e che l'ultima vittima pagasse il prezzo del suo egoismo.

- ... ma adesso non ha più importanza.

Dentro di sé piangeva per il modo in cui aveva infranto l'unica promessa a cui aveva mai tenuto. Tuttavia, prima o poi, avrebbe trovato il modo di stanare quei bastardi... ma di proteggere i suoi cari da quel male chiamato Reuma, beh, forse non avrebbe mai più avuto occasione. Inai sarebbe dunque morta lì, in quello scenario cosparso di cenere, sangue e fiamme, convinta che lo Hyuga avesse esaudito il suo desiderio per commemorare ciò che i Quattro Guerrieri avevano fatto per lei. Avrebbe perso la vita ignara di avere davanti colui che li aveva uccisi tutti, uno ad uno, mostrandosi ben più letale e pericoloso del jutsu che aveva dato inizio al declino del regno. Sarebbe morta non per il suo desiderio, ma per l'egoistica volontà di Fuyuki di perseguire i suoi obiettivi, persino a discapito di tutto ciò per il quale si era battuto fino a quel momento. Lentamente, il giovane percepì il corpo esile della bella ragazzina farsi sempre più freddo e con cautela l'avrebbe accompagnato al suolo, attendendo il suo destino. Forse sarebbe morto con lei, ma a quel punto niente aveva davvero più importanza. Magari, oltre che dal Reuma, il mondo sarebbe stato privato della maledizione chiamata Namida, la Lacrima Cremisi.

 
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view post Posted on 22/6/2018, 17:45     +1   -1
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E con l'ultimo singulto di Inai, con finalmente l'ultimo istante della sua sofferenza il tempo si fermò. Le radici del Reuma erano state estirpate e con lei la maledizione che aveva afflitto il paese si dissolse come una singola goccia di sangue nell'oceano. Ciò che quel gesto aveva causato però avrebbe portato a conseguenze ben più gravi del morbo stesso. Il cuore dello shinobi della foglia si fermò e i suoi occhi perlacei osservarono il vuoto prima di divenire totalmente vacui. Kakumei scattò verso di lui afferrandolo prima che cadesse al suolo, imprecando i kami per quella sua maledetta stupidità.

Kakumei - Sei solo un ragazzino! Finché non deciderai di usare la testa non crescerai mai. Kami maledetti

Su Yason Mori era sopraggiunta la notte e con lei una forte e tacita brezza che ricoprì tutti i corpi degli infetti liberati, adesso al suolo e senza vita. Avrebbero costellato un regno con la loro presenza come memoria indelebile di ciò che avevano causato Na Mori con il suo tradimento, il Reuma e lo stesso Hyuga. I sopravvissuti al massacro erano allo sbando, i Quattro Guerrieri erano morti così come la famiglia Reale e al regno confinante sarebbe bastato poco per completare l'invasione e conquistare ciò che rimaneva di quelle rovine, per farle rinascere sotto un nuovo vessillo. L'ombra di Kirinaki in quella vicenda rimase tale così come la maniera in cui era riuscita a interferire con il normale funzionamento del morbo. Quanto a Na Mori invece, la perdita di Inai sarebbe stato un duro colpo sebbene il voler scavalcarla da parte degli altri vertici più bellicosi era una costante. La sua morte era una perdita più per ciò che rappresentava il Reuma che per altro, sebbene la possibilità di ricostruirlo da zero non poteva essere sottovalutata.

Finiva così la guerra delle Montagne dell'Oro e dell'Argento. Na Mori ne era uscita vittoriosa seppur senza Inai e la pergamena con gli studi sul Reuma che aveva effettuato. La seconda perdita risultava per loro forse più importante della prima ma non aveva più importanza. Con la ricchezza di quella catena montuosa avrebbero torreggiato nuovamente non solo sulle loro terre ma prima o poi, chissà, anche oltre.



Era passato del tempo, nessuno in quel momento poteva dirgli esattamente quanto. Riuscì però ad aprire gli occhi e credeva di sentire cosa venisse detto nella stanza. Non si erano ancora accorti di lui, quindi era lì a spiare una conversazione che forse non avrebbe dovuto nemmeno sentire. Una voce la conosceva, nelle sue memorie l'aveva già associata a un volto senz'altro, sebbene non gli risultò semplice farlo nuovamente:

Kakumei - E' messo male, non so nemmeno come riesca a tenersi aggrappato al mondo dei vivi, forse a causa della modifica che Inai aveva fatto alla sua condizione. Che razza di stupido, abbiamo perso la nostra più grande occasione per colpa sua.

L'altra voce non l'aveva mai sentita, era bizzarra, forse appartenente a uno straniero:

??? - E' miracolo, o forse sua voglia di concludere ciò che ha cominciato. In ogni caso, boss non ne sarà felice.

Kakumei - Mi assumo le mie responsabilità. Per ora lo terremo qui, quando sarà il momento andrò al covo e farò rapporto. Potrebbe essere un alleato prezioso se guidato nel giusto modo e poi... sarebbe stato uno spreco lasciarlo morire.

??? - Se lo sarebbe meritato.

Kakumei - Forse. A ogni modo non ci resta che sperare che Mira torni presto, è l'unico medico abbastanza bravo che gli possa salvare la vita.

La mente di Fuyuki era annebbiata, poi si lasciò cogliere nuovamente dal sonno e si lasciò cullare da sogni e desideri. Di nuovo buio.

||La missione l'hai fallita nel momento in cui è morta Inai, quindi niente ricompense in termini di Ryo e Punti Missione. Tutto il resto al prossimo post. Fai il tuo conclusivo tenendo presente che rimarrai per ora incosciente o semi incosciente, ruola insomma ciò che hai sentito.||
 
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view post Posted on 22/6/2018, 18:55     +1   -1
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E poi arrivò ciò che avrebbe dovuto prevedere, il prezzo salato da pagare per la scelta atroce che aveva commesso. Il suo cuore si fermò, privandolo di ogni energia. Perse la presa su Inai, permettendo al suo corpo esanime di cadere al suolo pesantemente; le labbra si spalancarono, facendo precipitare sulla terra colma di cenere ciò che rimaneva della sua sigaretta. Fu avvolto da un turbinio di emozioni, prime fra tutti la paura dell'ignoto e il timore di morire davvero lì, in quelle terre devastate dalla guerra e lontane dal mondo che un tempo conosceva. Kakumei lo afferrò prima che potesse cadere, ma era ormai troppo tardi. Stava morendo, lui stesso poteva sentire il respiro farsi più affannato e la vista annebbiata da una stanchezza impossibile da combattere. Riuscì soltanto a distinguere le parole pronunciate dalla spia, prima di perdere del tutto i sensi. Lemmi forti - e sicuramente traboccanti di ragione, dal suo punto di vista - ma l'uomo non avrebbe mai potuto immaginare a che prezzo Namida avesse preso una decisione simile. Era stato un azzardo e soltanto adesso si rendeva conto di aver perso: da morto, non avrebbe di certo potuto far molto per eliminare la minaccia di Kirinaki.
Perlomeno la sua famiglia era salva e decise di portare proprio quel pensiero nella tomba. Forse a breve avrebbe attraversato le porte dell'inferno, una volta essere stato maledetto dai Kami e avrebbe oltrepassato le fila di persone che aveva ucciso negli ultimi giorni. Che spettacolo del cazzo - pensò lui - ma ahimè, era proprio ciò che meritava.

- Tu non puoi... capire.

EkNWK

Quando si risvegliò - o meglio, nel breve arco di tempo in cui ebbe modo di percepire qualcosa - fu investito da una confusione inaudita. Si sforzò di ricordare cosa fosse successo, ma le immagini passavano davanti ai suoi occhi senza che lui potesse dar loro un senso. Le sue orecchie poi, diamine, continuavano a percepire il gocciolare di un rubinetto non del tutto aperto. Le sue narici, invece, erano disgustate dal fetore di sangue e cenere del secondo anello. Era dovunque, tornato nel laboratorio di Maldia e nel luogo in cui si era consumato il suo omicidio più efferato... e al tempo stesso da nessuna parte. Erano ricordi e per quanto intendesse aggrapparsi ad essi li sentiva scivolare via dalle dita, quasi come se stesse tentando di afferrare il fumo.
E poi la sentì, la voce dell'uomo che aveva visto prima di morire, il quale non riusciva a credere di vederlo ancora vivo. Per un momento, il giovane credette di star sognando; lui era morto, maledizione, quello se lo ricordava bene. Eppure, dal poco che riuscì a comprendere, non sembrava ancora del tutto finita. Fu tempestato di domande, ma ben presto il sonno ebbe di nuovo la meglio. Poté distinguere un solo nome, pronunciato da Kakumei... Mira. Ma chissà, in quello stato era arduo stabilire cosa avrebbe potuto ricordare, ammesso che i suoi occhi potessero ammirare ancora una volta la luce del sole.

Si chiuse così nel mondo dei sogni.
Là dove, nei suoi incubi, l'ira delle sue vittime lo avrebbe perseguitato per sempre.

Adesso che è finita, questa missione lascerà dentro di me un vuoto incolmabile. Mamma mia.

Coinvolgimento: la missione migliore che io abbia mai affrontato. E cazzo, sia chiaro che di missioni fighissime ne ho fatte parecchie, ma questa ha sputato in faccia a tutte piazzandosi sul podio. Non solo perché è stata tremendamente difficile, ma perché per tutto il tempo ho avuto l'impressione di trovarmi dentro una storia coerente, piena di sfaccettature, la quale si modificava ad ogni mia azione. Man mano che andavo avanti mi ritrovavo a pensare:" "come sarebbero andate le cose, se avessi fatto questo o quest'altro?". Tutto era studiato affinché le rivelazioni arrivassero pian piano, ogni volta battendo il terreno sotto i miei piedi e stravolgendolo. I personaggi poi, boh, ognuno assurdo e bellissimo nella propria singolarità. Tralasciando Mera e Kakumei, che sono pietre miliari delle nostre vecchie role, come non apprezzare il fascino dei Quattro Guerrieri ma soprattutto del dottor Maldia? Ognuno di loro è stato talmente presente nella trama che sembra quasi che la missione possa dividersi in fasi, ognuna delle quali legata all'incontro - o scontro, nel caso dei guerrieri - con uno dei personaggi secondari. Bellissimo, davvero.
Poi oh, il finale. Fare una scelta simile dopo aver già seminato panico e distruzione. Sapevo che uccidendo Inai avrei mandato a puttane la missione - era l'obiettivo da riportare a casa, in fondo - ma ho apprezzato che tu mi abbia permesso di farlo. Era in linea con ciò che avevo ruolato fino a quel momento e se tu avessi per forza voluto mettermi su dei binari, sarebbe bastato che Kakumei impedisse a Fuyuki di farlo, anche con la forza. Do voto 10, a mani basse proprio.

Tempistiche: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH. Un anno di missione si commenta da sé, ma chissene. Hai tardato laddove anch'io me la sono presa decisamente troppo comoda, ma eravamo d'accordo nel farlo. Darti 10, sebbene fossimo consapevoli della cosa, mi sembra una cazzata, ma meno non avrebbe senso, in quanto non mi hai danneggiato, dato che io ero il primo a dirti di andarci relax con i tempi. Facciamo che ti do voto X da bravo italiano, che non fa male a nessuno.
 
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view post Posted on 23/6/2018, 11:20     +1   -1
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Eeee fine. Incredibile quanto questa missione sia durata sia come tempistica che come effettiva lunghezza. Ti avevo avvertito fin dall'inizio che sarebbe stato un lungo e difficile cammino in cui Fuyuki avrebbe dovuto scegliere veramente chi lui fosse. Inoltre, considerando che inizialmente questa trama l'avevo ideata per essere la tua passaggio di rango a Jonin S è abbastanza impressionante che tu l'abbia fallita proprio per rimanere coerente con ciò che Fuyuki è diventato: un potente shinobi, senz'altro, ma che ha ormai perso di vista qualsiasi obbiettivo di bene comune che dovrebbe avere un positivo ninja di Konoha. L'ho vissuta con te, ho amato e odiato Fuyuki da lettore e appassionato e l'ho seguito e messo in difficolà da master, quasi come se la stessi vivendo anche io da masterato e questo mi rende orgoglioso di come sia venuta fuori. L'hai giocata alla grande, rimanendo sempre fedele con te stesso al costo di, a volte, fare anche grosse minchiate. Andiamo però con ordine:

Role:
Nel corso di questa missione Fuyuki non è "cambiato", si è "consacrato". Era già diventato lo shinobi disposto a tutto per la sua famiglia e per Konoha ma la vicenda che lo ha coinvolto a Yason Mori lo ha fatto capire anche a lui stesso. Ha compreso di avere dentro di sé un riflesso della sua più grande nemesi, Jagura, e come hai introdotto questo suo lato oscuro è stato meraviglioso. Lui è un distruttore, uno spietato assassino, proprio come lo era il Joker, ma a differenza sua lo fa per Konoha e per la sua famiglia. Magari ne soffre ma trova in questi valori la motivazione per non collassare. Ti do 10 perché non posso darti di più.

Scrittura:
Mi ricordo ancora quando eravamo due pischelli del gdr, con tipo sette o otto anni meno ma capaci di scrivere già cose abbastanza di lusso. Vuoi o non vuoi si matura e il tuo modo di scrivere ha subito un evoluzione in tutto questo tempo che si è reso ancora più godibile. Ti fai leggere con piacere, con una scrittura pulita e quando è il caso anche ricercata, perché in fondo sai fare anche quella. Voto diesci.

Strategia e approccio:
Arriviamo a questo punto che, ahimé, è il dolente del caso.
A volte rimanere fedeli al proprio personaggio e fare Roleplay porta inesorabilmente a prendere scelte sbagliate. Non c'è scampo, è così e se a qualcuno non è mai capitato allora non sa effettivamente fare roleplay. E' quello che è successo a Fuyuki in questa missione, continuamente. Potrei citare tanti casi, tipo il destino che riserva a Lora quando chiaramente non aveva più nulla da raccontare. La donna aveva di fatto già confessato ciò che sapeva ma Fuyuki ha continuato a torturarla e umiliarla, nonostante avesse ormai capito quanto questi guerrieri fossero legati a un loro codice di onore. Si è messo contro l'intero paese facendo quello che ha fatto e in fondo ne era consapevole, scelta davvero poco intelligente ma in linea, ripeto, con il personaggio. Volendo trovare i peli nell'uovo anche con Orha poteva gestirla meglio: provare a risparmiarlo per manipolarlo in futuro era un tentativo inutile, soprattutto con il leader di un gruppo di guerrieri mossi, ancora, dall'onore. Poi beh, anche il finale con Inai: era chiaro che uccidendo lei la missione sarebbe andata allo scatafascio ma lo ha fatto ugualmente, accettando perfino di morire nonostante gli avvertimenti di Kakumei. Poteva in fondo continuare ad indagare su Kirinaki per magari trovare una cura al Reuma in maniera meno rischiosa, portando anche a casa la missione. Come vedete però, sono tutte scelte "discutibili" e se vogliamo proprio "sbagliate" nate sempre e soltanto per un corretto roleplay. Fare la scelta giusta sarebbe stato uscire dal personaggio e magari avrebbe recuperato punti qui ma ne avrebbe persi in role. E' dura valutare in questi casi, diciamo che scelgo la via meno severa e do comunque la sufficienza premiando la coerenza globale di quanto successo. Voto 6

Media voto: 8 e mezzo

Ricompense:
Niente PM
Niente Ryo
Exp: 5100 di cui 2500 di combattimenti (Hai di fatto affrontato 4 bossfight)
Punti stat: 22
Punti Abilità: 4
Punti Specializzazione: 22
Punti Talento: 4

Se manca qualcosa dimmi pure che aggiusto. Detto ciò, è stato davvero un piacere!
 
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