Missione 50 C - Il Sacrario, per Bloodyrose

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/9/2017, 20:11     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


Presente quella sensazione insofferente di quando non hai la benché minima intenzione di fare qualcosa, ma ti imponi di farla ugualmente perché devi? Assieme alla ferma negazione della mente, anche il corpo reagisce di riflesso ad essa e per quanto tu possa impuntarti, una cosa semplice e automatica come può essere camminare diviene d'un tratto più difficile, alle volte persino impossibile. Takumi dovette fare appello a tutta la sua buona volontà per muovere quei primi passi, immettendosi nell'area posta sotto attenta osservazione delle piccole testuggini di pietra screziate di corallo. L'ennesimo sospiro avvilito venne soffiato fuori dalle sue labbra, pesante per via della condensa d'umidità che andava a raccogliersi in piccole pozze traslucide sotto i suoi sandali. Non gli andava proprio di dover sottostare a quei giochetti del cavolo, ma d'altro canto, se le sue supposizioni erano esatte, così facendo avrebbe fatto un passo in più per uscire da quell'inferno d'acqua e roccia tutto d'un pezzo. Un inaspettato brivido di freddo gli corse lungo la spina dorsale, riuscendo ad infastidirlo più di quanto già non fosse. Quelle vesti sporche, pregne d'umidità e puzzo di visceri di pesci morti, impiastricciate addosso, e quella sensazione di bagnato sulla pelle non aiutavano certo a rimanere indifferente alla condizione climatica la sotto; non poteva neppure emanare un po' di Katon per riscaldarsi, vuoi perché non voleva rischiare di aumentare l'intensità percepibile del suo chakra, vuoi perché asciugando le vesti era quasi del tutto sicuro che l'olezzo putrido sarebbe salito alle narici con più prepotenza, facendolo odorare per lo più come un cassonetto d'immondizia rimasto per troppo tempo al sole.
Avanzò di poco, giusto qualche passo per addentrarsi di almeno un metro, e subito uno strano rumore gli giunge alle orecchie.
Kuso.. sussurrò a denti stretti, assottigliando lo sguardo e fermandosi sul posto non appena una delle piccole statuette si mosse per piazzarglisi dinnanzi. Sembrava innocua, mentre con quei suoi occhietti vuoti scavati nella pietra l'osservava: bocca sigillata, zampette ben piantate al suolo e abbastanza pesanti da non permettergli un agevole movimento, code che.. aspetta.. code?! Ecco cos'erano le strane protuberanze che aveva adocchiato appena mentre sostava nella parte franca di quel corridoio, e che nell'incisione sul portone in pietra blu mancavano! Certo, non era un dettaglio impellente in quel momento, considerato che ogni cellula del suo corpo gli urlava di correre e superare quel tratto il più in fretta possibile. Ma s'impose di rimanere fermo, almeno per un attimo, giusto il tempo di riprendersi dallo stato d'allerta per poter proseguire con il suo piano. Non doveva reagire.

D'accordo tartarughina.. io non piaccio a te e tu non piaci a me, per niente.. quindi ognuno per la sua strada d'accordo?

Si. Come no. Ognuno per la sua strada. Certo. Peccato che la strada di quella cazzo di mini scultura realizzata male e affamata peggio era la sua povera coscia destra! Mosse giusto un passo il castano, UNO, per cercare di avanzare pacato, nonostante rimanesse guardingo.. e cavoli se fece a botte col suo istinto per non correre via quando la piccola, cara, tartarughina piantò meglio le zampe pesanti sul pavimento e, sfruttando le tre code come leve per darsi lo slancio, spalancò le fauci emettendo un verso tanto fastidioso quanto surreale. Peggio dei polpastrelli sugli specchi, sparato nei timpani. Non voleva certo farsi toccare da quel coso, eppure qualsiasi cosa gli avesse fatto non doveva assolutamente muovere un muscolo e accettare sottomesso il trattamento nella speranza che nessuna delle altre innumerevoli statuette si muovesse per sopraffarlo. Dopotutto, la sua tesi non era stata ancora confutata e forse poteva cavarsela con pochi graffi. NNNNGHH..! trattenne quell'urlo a denti stretti, chiudendo gli occhi e arrestando il suo incedere non appena quella maledetta fece per aggrapparsi alla gamba e gli piantò quei fottutissimi denti di corallo sulla coscia, bucando gli hakama e trovando il muscolo che subito s'irrigidì, facendo un male cane. Ansimò, stringendo i pugni per cercare di evitare di toccare la statuetta conficcata nelle sue carni, aprendo gli occhi che adesso erano due specchi lucidi dal dolore e brucianti della collera che stava cominciando a consumarlo. Ah ma non gliel'avrebbe data la soddisfazione di urlare a quei luridi masochisti figli di una tartaruga rugosa dai gusti discutibili. Proprio no. Piuttosto avrebbe sofferto in silenzio, mordendosi la lingua a sangue. Gli sembrava quasi di essere tornato indietro nel tempo, quando era un povero bambino pieno di speranze e aspettative che venivano spente con una manciata di cenere e disilluse dalle parole di chi voleva solo vederlo soffrire. Ma adesso la storia era differente: era stato addestrato, a suon di percosse s'era fatto strada al riformatorio dove l'avevano mandato al suo fortuito arrivo al villaggio.. cosa poteva mai essere quel piccolo mostro di pietra sul suo cammino? Aveva superato ben di peggio. Facendosi convinto di questo, continuò a procedere cercando per quanto possibile di accelerare il passo.
Ne aveva fatte di stronzate nella vita, ma scendere in quel cavolo di buco lercio le batteva proprio tutte.

 
Web  Top
view post Posted on 4/9/2017, 17:16     +1   -1
Avatar

The Almighty Shitlord

Group:
Kiri
Posts:
580

Status:


Il chunin non prova ad evitare il colpo, non si smuove di un millimetro per evitare l'attacco della statuina la quale, di lì a poco, impatta sulla coscia del povero Takumi.
Quello stridio fastidioso che sovente trova la sua fine, una fine dettata dal chiudersi secco delle fauci in pietra sulla gamba del ninja il quale potrà percepire un dolore lancinante nella zona colpita, con la statua che non solo non accenna minimamente a mollarlo ed anzi che si aggrappa con le tozze zampe alla figura dello shinobi mentre le code a loro volta vengono utilizzate come piccoli speroni a perforare le carni del ninja

*slash*

Un rumore di pelle che cede sotto alla pressione della dura pietra, la creaturina avida di sangue che strappa piccoli brandelli di pelle per poi tornare a mordere nuovamente con la stessa voracità di un predatore abissale.

-10 pf


Ma Takumi decide di continuare, il dolore che per un ninja del suo calibro è sopportabile e che quindi permette al ragazzo di continuare a incamminarsi lungo il corridoio, seppur con qualche difficoltà.
Harada che potrà notare come la creaturina paia entrare nel panico ad ogni metro che percorre, come non volesse che il povero shinobi riuscisse ad arrivare alla fine del corridoio. Panico che si traduce inevitabilmente in un movimento sempre più confuso e repentino man mano che avanza, come perdesse quel minimo di concentrazione che avevano portato la piccola tartaruga.
Infine, a fatica, il ninja riesce a terminare la sua avanzata lungo il corridoio per poi ritrovarsi all'interno di un'ampia sala circolare scavata interamente all'interno della nuda roccia ed illuminata dalle stesse alghe verdognole, ora tanto abbondanti da lasciare a malapena qualche ombra. La stanza ha un diametro di circa quindici metri ed è alta otto. le pareti tutt'attorno sono abbellite da motivi marini scavati direttamente in quello che sembra corallo invecchiato, a illuminarsi quando colpiti da parche gocce d'acqua. Un lavoro sicuramente notevole da parte di un abile artigiano.
Non appena Takumi metterà piede fuori dal corridoio sentirà la creaturina emanare uno verseggio strozzato mentre poco dopo la piccola figura si staccherà dalla sua gamba per poi stramazzare al suolo, rompendosi: qualsiasi fosse il meccanismo che ne regolava il funzionamento pare non avere il benchè minimo effetto una volta usciti dal corridoio, nessuna ulteriore statua che ha solo accennato a muoversi, come se una sola -stranamente- fosse stata quella effettivamente adibita a proteggere quel luogo.
Al centro della stanza giace una statua raffigurante una tartaruga rocciosa del tutto simile a quella che precedentemente aveva attaccato il chunin, seppur ora molto più dettagliata e grande. La tartaruga raffigurata possiede un ampio carapace ad angolo acuto costellato di punte acuminate e due ampie zampe anteriori ognuna con cinque dita. Non ha zampe posteriori ma tre ampie code che si distendono quella di destra verso il lato esterno destro, quella di sinistra verso il lato esterno sinistro e quella centrale rimane perfettamente parallela al suolo. Del muso del misterioso essere sono visibili un paio di enormi occhi minacciosi mentre il resto del volto pare inglobato da un paio di protuberanze ossee, l'una superiore e l'altra inferiore -verosimilmente costituente la mascella inferiore- che si raggiungono circa all'altezza del naso con una serie di punte acuminate e crudeli. Il collo è tozzo, minuto, mentre la rappresentazione estremamente dettagliata mette in risalto come la zona ventrale dell'essere sia privo di corazza, ma sia costituito da un tessuto striato simile probabilmente alla pelle del mostro.
Dietro alla statua, rispettivamente sul lato destro, sinistro e centrale, giaciono sulla parete opposta tre porte chiuse, recante ognuna un simbolo:

-Acqua
-Fauci
-Oscurità

Allo shinobi la scelta del percorso ora, ferito ma operativo.
 
Top
view post Posted on 5/9/2017, 22:46     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


SLT: 425-10=415
Spoiler aggiunto con il permesso del master, perché avevo dimenticato di sottrarre i PF.


Maledetto il giorno in cui aveva deciso di mettere piede la dentro. Davvero. Mai aveva pensato di dover avanzare arrancando a causa di una piccola statua di pietra assetata di sangue, raffigurante per di più una stupidissima testuggine. Avrebbe potuto schiacciala con una facilità disarmante, staccarsela malamente con un impeto dalla gamba offesa e correre a perdifiato alla fine di quel corridoio infernale, dove oltre quella crescente sensazione di collera interna ad accompagnare ogni passo dolorante verso il limitare della nuova area ben illuminata c'era pure il disagio di dover subire sotto lo sguardo vuoto e impassibile di quelle statuette, che per quanto apparentemente inanimate parevano osservarlo e giudicarlo. Detestava a morte quel posto, ogni attimo sempre più. Desideroso più che mai di uscirne tutto d'un pezzo, di abbandonarsi alle spalle quella pessima esperienza vissuta in solitudine, condivisa soltanto con statue, acqua e pesci morti, accelerò per quanto possibile il passo, stringendo i denti, trattenendo a stento quei gemiti di dolore ogni qual volta quella dannata cosa gli conficcava le tre code nella carne, lacerandogli la pelle ripetutamente, o affondava i suoi denti in un posto diverso, con crescente veemenza e frequenza tanto più che si avvicinava alla nuova zona franca. Se solo avesse potuto incrociare lo sguardo con l'ideatore di quella stramaledettissima trappola! Sicuramente il suo, direzionato verso l'obiettivo da raggiungere, era adombrato da quegli stessi sentimenti oscuri che percepiva crescere dentro, divampare quasi fino a fargli male. Era traboccante di voglia di riscatto, di voglia di uccidere, di far passare un tremendo quarto d'ora all'artefice - o agli artefici, dipende - del suo dolore..

Fa un male cane, quest'insulsa bestia! E il problema più grande è che non ho niente con cui medicarmi, una volta che avrà finito di spolparmi la fottutissima gamba. Se mi si infetta prima del mio ritorno al villaggio sono fottuto. E con me pure loro, questo è poco ma sicuro, bastardi!

Superata finalmente la linea di demarcazione di quel deprecabile corridoio coperto di nicchie e statue, di cui nessuna fortunatamente aveva preso funzione per attaccarlo come quell'unica aggrappata alla gamba destra, sancendo la correttezza delle sue supposizioni, la dannatissima emise uno di quei versi fastidiosi e strozzati prima di mollarlo e precipitare a terra in mille pezzi. Nell'impeto del rancore per il dolore che aveva dovuto sopportare sino a quel momento, e per l'umiliazione subita nel non dover agire e sottostare a qualsiasi cosa gli avessero fatto, ne prese una delle parti, quella più grossa, e la lanciò contro la fottutissima statua gigante di quella stessa tartaruga dal carapace spesso e lo sguardo minaccioso, prima di crollare a sedere per riprendere un attimo la condizione mentale consona a continuare quel percorso. Le numerose ferite alla coscia destra bruciavano come non mai, adesso che la pelle lacerata non era più tediata dalla code puntute di quel piccolo mostriciattolo. Quei brutti buchi lasciati dai denti della testuggine di pietra e corallo spiccavano liberi all'aria aperta adesso, facendo sembrare quella parte dell'arto un campo minato. Sanguinava. Non copiosamente, ma il sangue fluiva e a lungo andare sarebbe stato un danno, sia per l'irrimediabile indebolimento del fisico causato dall'emorragia se non arrestata a dovere, sia nell'eventualità di qualche infezione ad aggravare la situazione già di per sé non rosea se la ferita fosse rimasta scoperta. Più s'ostinava a guardare il risultato ottenuto da quel marchingegno infernale, più sentiva il bisogno di sfogare quella rabbia che gli tormentava l'anima.. ma sicuramente non poteva urlare la dentro, e non era nemmeno il caso di farlo per tutta la durata della spedizione. Avrebbe dovuto conservarla, per poterla poi riversare fuori nel momento più opportuno. Com'è che diceva quel detto? Ah si, "la vendetta è un piatto che va consumato freddo".
Con un sospiro pesante tolse l'obi e lo strappò per la sua lunghezza, avendo cura che nessun lembo - o quantomeno la parte centrale, dato che era impossibile gestirlo bene per com'era messo - toccasse terra, avvolgendone una parte momentaneamente tra collo e busto e armeggiando con l'altra per fasciare bene la ferita e bloccare il sangue. Già non era uno di quelli che mangiavano troppo, ci mancava soltanto di stramazzare al suolo per un attacco di anemia. Dunque si sollevò con fatica, facendo leva sulla sinistra. Si guardò attorno, notando solo ora come quella sala fosse non soltanto più illuminata ma anche meglio realizzata, quasi fosse recipiente dell'altare principale. Armonici motivi erano stati sapientemente scavati nel corallo sbiadito, irradiato dalle numerose cascate di alghe che riflettevano su di essi una luce particolare, quasi il tutto volesse richiamare le increspature dell'oceano. Doveva ammetterlo: questa volta chi aveva lavorato quelle pareti era stato davvero bravo. Aveva davanti uno spettacolo di fattura mirabile che avrebbe catturato lo sguardo di avventori ignoranti e critici d'arte.. non fosse stato attirato da quell'enorme testuggine a tre code scolpita sin nei minimi particolari, piazzata proprio innanzi agli occhi, che con quei suoi bulbi oculari resi cattivi dall'espressione generale sembrava squadrare da testa a piedi e giudicare chiunque dall'alto vero il basso.


Forse è qui che venerano questo abominio.

Sorrise. Faceva davvero schifo. Più dettagli aggiungevano, più lo peggioravano. Dovevano proprio avere il gusto dell'orrido per fare un lavoro come quello. L'osservò per lunghi attimi, come a voler imprimere nella memoria quella figura che, come un incubo ricorrente, stava perseguitando il suo cammino. Avrebbe pur dovuto descrivere ai superiori cosa veneravano la sotto, e immagazzinare nella memoria ogni dettaglio, anche il più piccolo, era solo che un bene. Non appena ebbe fatto, ritenendosi soddisfatto, attaccò la parte di obi stracciato alla vita, tirandolo via dal collo con uno strattone. Dietro le tre code della bestia - una piegata verso sinistra, una verso destra e l'altra lasciata parallela al centro - facevano capolino tre porte, ognuna recante un simbolo già visto. Con la destra, il castano andò a grattarsi il capo. Ancora una volta non ci poteva credere. Di nuovo la stessa storia di prima, rimestata per l'ennesima volta.

Acqua, fauci, oscurità. Quante volte dovrò vedermi propinata questa manfrina qui dentro? Non c'è nemmeno bisogno di fare un ragionamento logico, tanto non ho alcun indizio su come procedere da qui in avanti. Una vale l'altra, come si suol dire. Se penso che la prima scelta che ho fatto fuori alla Baia del Cane mi ha portato in questo buco sperduto, non mi viene proprio cuore di scegliere di nuovo..

Un sospiro, ancora. Doveva scegliere nonostante tutto, e sperare che almeno una cazzo di volta la Dea Bendata gli sorridesse, portandogli un po' di fortuna e conducendolo rapidamente all'esterno di quella tomba umida.
Non ci fu un vero e proprio ragionamento sulla scelta. Era inutile dopotutto, che doveva ragionare a fare? Quel che è certo è che escluse a priori la porta con le fauci; diventare ipoteticamente cibo per quel tartarugone sin troppo cresciuto non era un'idea che lo solleticava particolarmente. Quella raffigurante l'oscurità lo attraeva come un magnete; non aveva paura del buio, non di quello fisico quantomeno, e poi aveva il Katon dalla sua, avrebbe potuto rischiararle quelle tenebre.. ma la scelta cadde su quella raffigurante i flutti marini, vuoi perché il ragionamento di qualche tempo prima sulla sequenzialità frullava nei meandri dell'intelletto, vuoi perché gli piaceva l'acqua, soprattutto se fredda, di quella frescura che schiarisce le idee e calma i bollenti spiriti.
Spero di non pentirmene amaramente.. tanto oramai.. borbottò al vento, muovendo i primi passi verso il nuovo, ignoto, destino.



Edited by ¬BloodyRose. - 6/9/2017, 11:02
 
Web  Top
view post Posted on 8/9/2017, 14:04     +1   -1
Avatar

The Almighty Shitlord

Group:
Kiri
Posts:
580

Status:


Infine il chunin compie la sua scelta dirigendosi verso la porta raffigurante al centro di essa delle rozze linee ondulate, a rappresentare sommariamente il mare così come aveva avuto modo di comprendere sin dal primo ostacolo che aveva incontrato lungo la sua strada.
Non appena Takumi giunge innanzi alla porta ecco che questa, con un sonoro clangore, prende a scivolare lentamente verso il basso onde consentire il passaggio allo shinobi.
L'attesa è snervante, la velocità con la quale tale spesso uscio rientra nel terreno dal quale era stata ricavata è tanto bassa che Harada avrà modo di studiare gradualmente ogni singolo dettaglio di ciò che lo attende.
L'umidità aumenta ancora, tanto che ora diviene percepibile come un brivido di freddo fastidioso lungo la schiena, quel genere di freddo tutt'altro che impossibile da affrontare eppure difficile da sconfiggere. Una semplice impressione che, alla stregua di un fastidioso e ostinato insetto, pare seguire il ninja, accompagnarlo come un fedele compagno.
Oltre quella porta giace un breve corridoio a malapena lungo sei metri e largo due, illuminato da quelle alghe verdognole che sembrano costituire ancora una fonte di luce sufficiente a permettere a chiunque di osservare attentamente i dintorni. Le due pareti del corridoio sono intarsiate con cura, e mostrano quello che sembra un vero e proprio oceano: barche sulla superficie, mentre sotto di essa si celano molteplici pesci, organismi e predatori più o meno grandi scolpiti con dovizia di particolari tali che nemmeno le incrostazioni e l'erosione dovute al tempo sono riuscite a cancellarli, seppur ormai sia evidente come rimangano quali null'altro che bagliori dell'opera che un tempo erano.
Oltre quel corridoio si apre una stanza quadrangolare dal diametro di sei metri, il soffitto alto. Al centro della stanza giace una statua di quella stessa tartaruga osservata poco prima ma con le fauci spalancate e le code raccolte sopra il dorso corazzato in una posa quasi intimidatoria. Il materiale con cui tale statua è scolpita sembra semplice...scoglio, evidente come per realizzarla ci sia voluta senza dubbio la mano di un esperto. Sulla parete opposta a quella d'ingresso giace una fenditura larga ed alta due metri circa incastonata nella parete dalla quale si può osservare giungere un bagliore di luce solare, probabilmente una via d'uscita più breve. Sulla medesima parete tuttavia sono scolpite nella roccia una serie di parole, non sono più avvertimenti ma sembrano odi, lodi per la creatura alla quale è stato rivolto questo antico e problematico tempio. Molte delle parole sono cancellate dal tempo, eppure Takumi potrà riconoscervi in una lingua a lui nota delle parole, frasi.

Signore di sale e roccia, il cui occhio inesorabile osserva e
giudica, eppure sarà il giorno in cui non sarà più osservatore ma carnefice.
Bastione degli oceani, alla cui spietata caccia nulla sfugge,
Vile e coraggioso, forte e debole, lento e veloce,
Niente potranno contro l'ira del signore degli abissi.
Il cui viaggio prosegue sempre, lontano da occhio umano e da ciò che la prima impressione regala.
Solo il meritevole potrà sperare di attirare su di sé lo sguardo del Signore.
E solo l'eccezionale potrà su di sé trattenerlo a lungo.
Così come il suo signore questo luogo appartiene ai flutti.
Ed in essi, un giorno tornerà


Non appena terminato di leggere quelle parole Takumi potrà sentire ora il rumore delle..onde, come se ora la marea stesse nuovamente salendo: che sia una casualità o semplice decorso naturale è evidente che al ninja non rimane molto tempo per uscire da quel luogo.
 
Top
view post Posted on 12/9/2017, 20:31     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


Non appena s'avvicinò alla porta prescelta, quel tanto che bastava per ispezionarla a dovere nel tentativo di trovare un modo efficace per aprirla senza troppe scene, essa parve reagire automaticamente alla sua presenza. Percepire così repentinamente quel debole scossone sotto i piedi, seguito subito dal sonante e molesto clangore che diede partenza all'inesorabile e pigro calare della pietra con su inciso il simbolo dei flutti marini che, con quel movimento oscillatorio, parvero quasi animarsi, mise in allerta il castano; dopotutto, non aveva idea di cosa potesse trovare oltre quella porta, o chi. Assottigliò lo sguardo, assumendo una posizione pronta allo scatto, mentre con la sinistra, aggrappata saldamente al fodero della sua preziosa alleata, fra il kurigata e lo tsuba, distanziava il guardamano dell'arma attraverso l'ausilio del pollice, mostrandone appena la lama. A quel punto sarebbe stato un attimo, appena un guizzo perché la destra agguantasse l'elsa e la sguainasse del tutto, ma fortunatamente non ci fu bisogno di estrarla. Sospirò, alquanto sollevato nel constatare che oltre non vi fosse nessuno se non l'ennesimo corridoio illuminato dalla luce malaticcia delle alghe disseminate lungo le pareti dello stesso che, sino a quel momento, erano state una costante tanto quanto le rappresentazioni di quel tartarugone deforme e bastardo con pargoletti in miniatura annessi. Da solo s'era avventurato in quel buco lercio e umido e da solo ne sarebbe uscito, o quantomeno questo sperava in cuor suo; dopo tutta la sfiga che aveva avuto da quando aveva messo piede la dentro non poteva certo andarci leggero nel cantar vittoria, non prima del tempo debito.
Fu uno strazio attendere che quel dannato ostacolo si levasse del tutto dai piedi, sprofondando nel terreno. Infastidito dal bruciore alla coscia, dall'umidità e dall'intera situazione che aveva dovuto vivere e sopportare all'interno di quel ritrovo per fanatici di testuggini mostruose, attendere era proprio la ciliegina sulla torta. Sbuffò parecchie volte in quel lasso di tempo che pareva non finire mai, incrociando le braccia al petto, mugugnando, stringendo i denti rabbioso ogni qual volta il cervello connetteva con il dolore alla gamba.. la pazienza era proprio al limite. Faceva pure un freddo cane con tutta quell'umidità accumulata addosso! D'accordo che era sopportabile, ma stare fermo non è che giovava molto a contrastare i brividi che correvano rapidi lungo la schiena.


E devo pure controllare queste altre due porte, per avere un quadro completo di quello che ci sta quaggiù e fare rapporto dettagliato. Oltre al danno pure la beffa! Spero proprio che vi prenda una brutta polmonite a stare qua sotto, dannati voi e i vostri stupidi trabocchetti.

Solamente intarsi corrosi dal tempo e dalle intemperie e un'infinità d'alghe lungo le pareti, ad accompagnarlo lungo il corridoio nel momento in cui mosse - finalmente, era proprio il caso di dirlo - i suoi primi passi nelle nuova area. Ci fece caso osservando al di la della soglia mentre la dannatissima porta dinnanzi a lui s'infossava e ne ebbe conferma adesso che s'era immesso ufficialmente nel corridoio: nessuna trappola all'orizzonte. Wow.. hanno smesso di fare i burloni.. commentò sarcastico, a denti stretti, con un tono talmente basso che parve il riecheggio di un lamento sconnesso. Superatolo, ecco l'ennesima stanza quadrangolare con l'ennesima, gigantesca, dannatissima, statua del tartarugone scolpita nei minimi dettagli. Ridondanti e scontati, davvero stucchevole come cosa. Avevano giusto cambiato la posizione, rendendolo più minaccioso di prima.. ma nulla di non visto insomma. Era talmente stanco e voglioso di andarsene il più presto possibile che decise di non soffermarsi più su tutto quello che vedeva, a meno che non fosse un dettaglio importante ai fini della sua riuscita. La profonda fenditura sita nella parete di fronte era uno di questi dettagli succulenti ed essenziali, dato che da essa pareva filtrare la luce del sole.

Probabilmente da li potrò risalire e uscire da questo postaccio, ma prima devo finire di ispezionare qui dentro.. e poi tornare indietro. Non sopporto fare le cose a metà.

Quantomeno una buona notizia, dopo il pessimo destino toccato alla sua coscia: sapeva che strada prendere per tentare la fuga, qualora fosse stato necessario. Non poteva correre bene, questo senza dubbio, ma almeno adesso aveva il vantaggio dell'orientamento. Al fianco però erano incise altre parole lungo la parete, alcune più comprensibili di altre. Vi si avvicino piano, facendo meno peso possibile sulla gamba offesa, cercando di leggere, comprendere e memorizzare per quanto ne fosse in grado. Sembrava un'ode, un'altisonante poesia in onore di quella bestia mostruosa ritenuta sacra da chissà quali e quanti idioti.
Sarebbe tornato indietro a quel punto, era pronto a voltare le spalle a quell'iscrizione e tornare sui suoi passi, ma ovviamente..
Oh andiamoo~! Non sapeva se esserne felice o se andare su tutte le furie, richiamando all'ordine qualche Kami. Adesso ci si metteva pure la marea! Se n'era rimasta buona buona tutto quel tempo, e invece adesso era pronta a mettergli i bastoni fra le ruote. Proprio ora che gli mancava un tanto così per completare il suo compito senza rimpianti di sorta. Il continuo scrosciare delle onde era chiaro, e si faceva più intenso man mano che passava il tempo; doveva andarsene da li, e anche di gran carriera. Digrignò i denti, strinse i pugni.. non poter completare il lavoro come voleva gli faceva contorcere le viscere dalla collera, ma non aveva scelta. Cercando di fare in fretta, pur sentendo la coscia martoriata protestare a quei movimenti repentini, s'immise nella fenditura dalla quale proveniva quel fievole spiraglio di luce naturale, nella speranza di risalire presto in superficie. Molto presto quel posto sarebbe stato sommerso dalle acque, precludendo a lui e al mondo intero di conoscere ulteriormente la verità su quello strambo culto della tartaruga dalla tre code.

 
Web  Top
view post Posted on 15/9/2017, 20:48     +1   -1
Avatar

The Almighty Shitlord

Group:
Kiri
Posts:
580

Status:


Harada si muove verso quella fenditura, tanto brutta e irregolare da rovinare le incisioni sulle pareti, i motivi marini che arricchivano quella sala in cui sino a poco prima il ragazzo sostava.
Un elemento dell'ambiente talmente sbagliato da far quasi rabbia.
Eppure il caso vuole che sia proprio quella crepa l'unica strada per sfuggire all'incombente marea, che ora comincia a palesarsi rilasciando timide ondate di acqua -a malapena sufficienti da bagnare la suola dei sandali- di Takumi, un segno come un altro che la scritta pareva profetica visto il tempismo con cui il mare con egoismo ritorna a reclamare quel luogo profondo.
Dietro a quella stessa fenditura il chunin potrà trovare una scala intagliata rozzamente nella roccia nera e umida che costituisce la pietra costiera lunga un gran numero di metri e disposta interamente in pendenza: una fatica non da poco ripercorrerla in tutta fretta visto il rischio di mettere il piede in fallo e di cadere nell'oblio, prigioniero di quelle acque, quelle rocce, che avevano aperto la strada a quel bizzarro e sacrilego santuario.
Una volta ripercorsa la scala tortuosa il ninja di Kiri si ritroverà in superficie, con l'acqua che, salendo repentinamente attraverso il foro nel quale la scala si collocava, impedirà di osservare persino la strada percorsa in tutta tranquillità sino a poco prima: l'acqua è nera, carica di sporcizia, detriti, e con qualche bagliore di...rosso. Come se il suo sangue dovesse permanere per sempre all'interno di quelle acque, a eterno memento dei rischi che si corrono entrando in santuari di demoni dimenticati eppure mai come ora reali.
Takumi si ritroverà a circa 3 km a Ovest rispetto al punto di partenza, potendo in lontananza osservare la Baia del cane da cui era entrato e-di conseguenza-potendo facilmente tornare a casa e fare rapporto.
Il vento soffia con forza, ne sferza il volto eppure lo asciuga: ora il ragazzo è nuovamente in superficie e sentire nuovamente aria fresca -per quanto puzzolente- nei polmoni gli provocherà una bella sensazione, così come lo sferzare del vento, ora non più così fastidioso come poco prima.
Il mare che torna a fendere con insistenza gli scogli mentre, in lontananza, il ragazzo potrà nuovamente udire lo stridio dei gabbiani ed ombre di pesci nelle acque costieri sottostanti: la vita torna a popolare quel luogo.

GDROFF:

Allora allora eccoci alla fine, sappi che ti ho odiato fortissimo perchè tutta la quest era una prova a tempo: in dipendenza da quanto ci mettevi a risolvere gli indovinelli la marea sarebbe giunta prima o dopo, precludendoti di raccimolare informazioni o-in casi estremi-uccidendoti. E invece sei stata brava e non mi hai lasciato questa soddisfazione.
Shame on you.
buuuh u_u

Passiamo ai voti, per via della quest necessariamente più corta del previsto detrarrò il 20% dalle ricompense finali.

Scrittura: lo stile lo padroneggi molto bene, ma a volte tendi ad essere troppo prolissa (anche in situazioni in cui effettivamente il personaggio fa poco) e ciò, specie se devo cogliere in 4k di caratteri una semplice azione come 'si muove a destra' o 'va avanti' a volte mina la piacevolezza della tua azione, consiglio-assolutamente personale- di provare ad essere quando la situazione lo richiede più sintetica. 7.5

Role: l'interpretazione di Takumi traspare veramente tanto (forse anche troppo vedi voce precedente è_é) su questo onestamente, per quanto preferisca uno stile con minori pensieri, non posso far altro che guardare e tolta la precedente considerazione imparare: 8

Strategia: tolto il primo indovinello te la sei cavata veramente bene, purtroppo ti sei persa quasi tutti gli effetti collaterali che avevo in mente ç_ç. 9

Conoscenza del regolamento: 10

Totale: 8.6

Ricompense: 1400 px - 320 (20%) = 1080 px, 8 pti stat, 1 pa, 5 ps, 1 pt , 200 ryo, Inoltre il personaggio ha ricevuto possibili indizi sul Sanbi.

NB: niente fama dato che hai compiuto una esplorazione per cui non ti ha visto nessuno.

E niente, valutazione finita, appena puoi assegnami a tua volta un voto secondo i parametri di:
Coinvolgimento
Tempistiche

Luv <3

/GDROFF
 
Top
view post Posted on 18/9/2017, 20:15     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


Sin dal principio di quella stramba esplorazione in mezzo a rocce scivolose, sospette incisioni, visceri puzzolenti di pesci in decomposizione e trappole insidiose, l'acqua, per quanto distante dalle problematiche più imminenti, era stata sin da subito un elemento importante delle sue riflessioni. Non poteva sapere quando la marea si sarebbe nuovamente sollevata e, a pensarci bene, non aveva neppure la più pallida idea da quanto tempo essa aveva deciso di ritrarsi, prima che quel foglio di carta contenente i suoi ordini gli fosse arrivato fra le mani.. ma adesso non aveva più alcuna importanza, poiché finalmente quell'elemento naturale che si stagliava come un grosso interrogativo adesso era divenuto un dato di fatto e doveva andarsene, alla svelta pure. Pavidamente l'acqua del mare aveva deciso di reclamare nuovamente il suo segreto, di seppellirlo, come se aver letto quell'ultima iscrizione sulla parete di fianco alla fenditura frastagliata avesse richiamato qualcosa e fosse stata in qualche modo profetica. Non gli piaceva non aver avuto modo di esplorare quelle altre due misteriose stanze; sentiva come se avesse fatto un lavoro incompleto e questo era uno smacco al suo orgoglio e al suo disperato desiderio di perfezione e controllo.
Ad accompagnarlo sino alla sua salvezza fu il suono dell'acqua che andava accumulandosi, e quello tipico dell'impatto con la sua superficie generato dai sandali. Una scala color pece, ricavata alla bene e meglio dalla roccia entro la quale era incastonata, lo separava dal sole, che con i suoi raggi riusciva persino a penetrare la terra e a rischiarare in parte quel cunicolo oscuro. Stringendo i denti, ansimando per il dolore alla gamba ma mai rallentando il passo, s'aggrappò come poteva alle pareti scoscese e scalò quelle sporgenze col cuore in gola ma anche con grande determinazione. Aveva promesso a sé stesso che non sarebbe morto in quel buco dimenticato dai kami, e così sarebbe stato.
In un paio di minuti fu fuori da quell'incubo. Piantando entrambe le mani sul bordo dell'apertura, artigliando la superficie solida poco più in la, fece forza per issarsi e si trascinò fuori. La ferita alla coscia bruciava da impazzire a causa del sale che la benda improvvisata aveva raccolto strofinando sulla roccia umida e anche per via dello sforzo alla quale era stata sottoposta. Cazzo se voleva urlare al mondo la sua frustrazione in quell'istante, ma tacque. Ansimò, buttando indietro il capo e chiudendo gli occhi dopo aver visto quale schifo l'acqua aveva fatto risalire. Detriti, sangue, sudore e deliri. Gli ultimi in principal modo, che sarebbero rimasti sepolti insieme al tartarugone e compagnia cantante per chissà quanto altro tempo.. forse.


Non pensavo che la marea sarebbe risalita così presto, e la cosa mi fa alquanto incazzare.. ma sapete che cosa c'è? Vi accontenterete di quello che ho da dirvi, luridi stronzi. Se volete saperne di più, aspetterete il nuovo ritrarsi del mare e vi ci infilerete voi all'interno di questo schifo. Per quanto mi riguarda ho già dato.

Respirò a pieni polmoni, pentendosi subito dopo di averlo fatto. Una smorfia scocciata si dipinse sul suo volto a quel puzzo tremendo, ma quantomeno aveva cominciato a sopportare meglio gli spifferi ora che l'umidità era stata fatta evaporare dalle vesti dal timido sole oltre la coltre di nebbia e da quelle stesse sferzate sul viso. Qualche istante per guardarsi attorno, sollevandosi e guadagnando nuovamente la posizione eretta. A occhio e croce non doveva essere troppo distante dal punto da cui era arrivato, quindi, dopo aver fatto qualche calcolo e ripreso l'orientamento, cominciò a camminare in direzione di casa. Aveva un rapporto da fare al più presto possibile, e oh se aveva voglia di farlo. Già pregustava le facce inorridite dal puzzo di interiora e sudore che si portava dietro. E dovevano pure ringraziarlo. Quella era una piccola sofferenza se paragonata alla ferita che si portava alla gamba. Oltretutto.. fare subito rapporto ai propri superiori, senza prima lavarsi né curarsi, mettendo davanti a tutto la pronta disponibilità delle informazioni racimolate, non era sinonimo forse di efficienza? E' questo che cercano da me, no? Si espresse in una piccola risata liberatoria, dopo aver mormorato dette parole al vento. E nonostante un molesto tarlo fosse entrato nel suo cervello, scavando nella curiosità che quasi certamente i superiori non avrebbero soddisfatto, era certo che una volta completato il suo giro finale sarebbe andato alla ricerca di qualche libro per soddisfare la sua voglia di completezza. Magari esisteva qualcosa di documentato su quel culto e sulla mastodontica testuggine dalle tre code.



Averti sorpreso con la storia del bonus elusione, piuttosto che con il resto dei ragionamenti/soluzioni ai seguenti enigmi non mi può che rendere orgogliosa. u.u Non ho proprio rimpianti se ti ho spiazzato. u.u
Comunque passiamo alle cose serie.

COINVOLGIMENTO: 7.5
Partiamo dal presupposto che l'idea del dungeon a tempo era una figata pazzesca e che, nonostante i numerosi indovinelli che uff (si, odio gli indovinelli a morte, vado in overthinking facile XD), ogni passo mi ha permesso di esprimere Takumi nella sua sfaccettatura più scazzata/esasperata che molte volte mi ha fatto ridere da sola.. ma mancava qualcosa. ^^' Ho ragionato tanto, e questo è un bene, ma non ci sono stati grossi colpi di scena o grosse scoperte. E' stato un continuare in un posto quasi sempre uguale, e questo non è mai un bene perché io sono rodata e magari (come hai visto) mi coinvolgo da sola in qualche modo, ma altri giocatori oddio.. non so se resistono. XD Sarebbe stato carino trovare qualcuno in fondo al tunnel, oppure fare comunque quel combattimento con la statua che mi avevi detto. E' stato tutto un po' piatto da questo punto di vista, senza grossi colpi di scena.. ma se non vado errato è una delle tue prime esperienze da master, quindi hai ampi margini di miglioramento in questo senso. u.u
Forza e coraggio che ti voglio vedere a masterare cose più impegnative!

TEMPISTICHE: 9.5
Diciamocelo, sei stato un razzo (poi rispetto a me lasciamo proprio perdere, ho solo da pregare di diventare così rapida). XD Giusto uno 0.5 in meno al massimo voto perché non sempre hai postato il giorno dopo, ma son dettagli irrilevanti, hai un ritmo splendido e l'ultimo post (più in ritardo rispetto agli altri) non lo metto proprio in conto che lo sappiamo che avevi problemZ con il wi-fi.

Che ti devo dire più Bernie? Grazie per l'avventura e speriamo di beccarci o GDR ON con i nostri PG (e stai attento, che anche se te hai lo spadone io stupro le menti uguale u.u) oppure in un'altra missione.. con te da master, sia chiaro.. oramai sei nelle mie mani e non mi puoi ricattare più MWAHAHAHAH! :3
 
Web  Top
view post Posted on 13/1/2018, 02:05     +1   -1
Avatar


Group:
Kumo
Posts:
2,722

Status:


Ecchime!

Coinvolgimento personale: 7.5

Tempistiche: 9.5

Trama e impostazione: 4
La trama era lineare, anche troppo. Non che mi dispiacesse l'idea del gioco a tempo costellato da indovinelli, anzi, ma come ha detto Simona, non vi sono stati colpi di scena. Un susseguirsi di tartarughe e caverne. L'impegno che hai messo per creare gli indovinelli ha, sicuramente, alzato il voto. Il problema degli stessi, però, è che non sai mai precisamente quando si tratta di bravura da parte del questato, o magnanimità da parte del master. (Non me ne volere Simo, ovviamente non sto mettendo in dubbio la tua bravura come player :asd:)

Scrittura: 7
Non posso dire che tu scriva male, anzi, però ho notato molti problemini. Tolti gli sporadici errori di battitura (davvero pochi) i grattacapi erano altri. Le ripetizioni sono la tua maledizione. Tante, troppe. E' una sfortuna perché nel complesso ti esprimi bene, ma alle volte cerchi di descrivere più del dovuto e ti ripeti inutilmente, basterebbe trovare sinonimi. :sisi: Altro problemino che ho notato è la punteggiatura. Molto spesso fai frasi troppo lunghe, piene di virgole, anche quattro o cinque righe. Altre volte, invece, non metti virgole dove ci starebbero proprio bene. Ti consiglio, in generale, di abbreviare i periodi. Più punti, meno virgole. (Parlo per esperienza personale, tempo fa consigliarono la stessa cosa anche a me. :asd:)

Ambientazione e caratterizzazione NPC: 5
Come detto, le sale erano tutte molto, troppo simili. Inizialmente ho adorato l'idea della caverna rivelata dal ritirarsi del mare, ma alla lunga la cosa si è fatta ripetitiva. Non essendovi NPC non posso valutare nella sua interezza questa voce.

Vorrei che non te la prendessi per questi voti non eccelsi, le mie sono tutte critiche costruttive. Se davvero è una delle tue prime esperienze è normale che la cosa non sia stata semplice, ma il margine di miglioramento c'è eccome. Spero di valutare presto qualcosa di tuo e di vedere quei miglioramenti, perché sono sicuro che ci saranno. :sisi:

Media: 6.6

Paga: 330 Ryo.

See yà.
 
Top
22 replies since 3/6/2017, 11:22   540 views
  Share