CITAZIONE
Narrato
"Pensato Sandayu"
-Parlato Sandayu-
<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100]
“Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno.
Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan.
Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”
Stamina: 62- (40/20) = 60 (mantenimento)
Nulla da fare, a prescindere da quale tentativo facesse o da come tentasse di smuoverla, quella ragazza era semplicemente un fascio instabile di emotività. Capire chi gli avesse concesso il copri-fronte diventava un dubbio immane a quel punto.
Visto chi erano e il motivo per cui erano lì Sandayu non ritenne nemmeno opportuno rispondere alle nuove lamentele della ragazza, che servirono solo ad esaurire la poca stima che forse ancora poteva nutrire.
Come se non bastasse, il paziente cedette, lasciando al suo posto uno scuro grumo ribollente che andava formandosi in fondo al suo stomaco, mentre le sue mani si allontanavano e lo sguardo si faceva vacuo e distaccato.
La ragazza, riprese a parlare, attirando la sua attenzione e inevitabilmente il suo sguardo.
Le guardava letteralmente attraverso, ma non c'erano dubbi che stavolta per un breve istante la sua attenzione era completamente concentrata su di lei. Uno strano barlume di quello che sembrava odio si riflesse per un istante negli occhi bianchi, prima che l'espressione apatica spaziasse attraverso il breve miraggio, nascosto sotto una dose immane di autocontrollo.
Voleva tentare un'amputazione: le condizioni della ragazzina non erano buone, anche se non al livello del paziente precedente. Il vero problema era che Kazuhito li aveva avvertiti che era necessario lavorare in coppia, ancora peggio non aveva nessuna fiducia nella suo forzata compagna dopo l'ultimo insuccesso. Se avesse avuto una delle sue crisi durante l'amputazione, avrebbe ucciso un secondo paziente.
Il problema era che anche se avessero tentato di rimettere in forma il ragazzo, in condizioni migliori e al momento più stabili, la ragazza non sembrava intenzionata a rendergli la vita facile e dargli una base stabile a cui interfacciarsi.
A quel punto per lui sarebbe stato decisamente più facile tentare la Konji-ki da solo e su punti mirati. Aveva avuto modo di sperimentare il processo per intero, e senza il problema di dover variare il flusso per regolarlo rispetto a quello della compagna aveva migliori possibilità di raffinarlo e sfruttarne l'efficacia.
Il giovane ninja, analizzata la situazione, si sollevò spostandosi dalla sua posizione senza dire altro, limitandosi a posizionarsi affianco alla ragazzina, in attesa che l'amputazione cominciasse. Intanto cominciò a posizionare le mani, osservando con cura il flusso circolatorio del chakra della paziente e cominciando a raccogliere il chakra regolando il proprio flusso, raccogliendo da quel cupo grumo alla base del suo stomaco manciate di cupa determinazione.
Era evidente che aveva perso ogni fiducia nella ragazza e aveva deciso di lavorare basandosi sulle sue forze quanto più possibile per poter avere una valutazione più precisa delle possibilità di successo. Doveva solo augurarsi che la ragazza fosse in grado di effettuare in maniera rapida e pulita la sua parte di piano o non avrebbe più potuto ignorare la situazione. Non stava a lui interferire nella prova altrui, ma non solo la ragazza non era stata di aiuto nell'apprendimento delle basi, sino ad allora era stata un peso inamovibile. Non poteva tollerarlo se erano altri a farne le spese: la mancanza di motivazione e determinazione non era una scusante valida per uno shinobi, ai suoi occhi.
Con un basso respiro tentò di individuare il punto delle gambe in cui il flusso di chakra iniziava ad essere maggiormente disturbato: se le gambe erano in condizioni tali da non essere salvate, i danni ai canali di chakra sarebbero stati probabilmente visibili. A quel punto avrebbe potuto indicare con un tocco leggero dove cominciava la zona compromessa e la ragazza avrebbe potuto valutare quanto al di sopra amputare. Per il resto era pronto, aveva visualizzato mentalmente le nozioni apprese per cercare di avere una visione ideale dei maggiori vasi sanguigni: un vaso era piccolo e se avesse agito con prontezza e precisione avrebbe potuto concentrare il chakra in maniera consequenziale e rimarginare i vasi lesionati in fretta cominciando gradualmente al momento stesso del taglio. Un medico esperto forse sarebbe riuscito a utilizzare una cura più vasta ed efficace, ma aveva avuto l'impressione che la dispersione della Konji-ki avrebbe perso troppa efficacia se non si fosse concentrato su zone ben precise. Avrebbe agito rapidamente, in sequenza, sull'arteria più importante: quella poplitea a giudicare dalla posizione, per poi passare ai vasi adiacenti e infine al resto.
-Se hai un laccio emostatico per ridurre il flusso sanguigno prima dell'intervento, aumenteremo lo sue possibilità di sopravvivere..-Ricordò con voce atona senza distogliere occhi o mani dal suo esame della zona, pronto ad intervenire appena necessario. Non era difficile trovare qualcosa da utilizzare a quello scopo: in casi estremi anche il laccio della tracolla andava bene. Aspettava solo che l'altra cominciasse: se non lo avesse fatto la compagna e non avesse trovato un laccio, avrebbe tentato di usare una delle mani per comprimere l'arteria femorale al momento del taglio, mentre l'altra mano si posizionava lungo le zone da trattare.