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| CITAZIONE Narrato (Pensato) Non vi fu alcuna replica della stizzita Akemi, che ormai doveva essersi rassegnata alla boria della sua collega; gli sfollati vennero sbrigativamente accompagnati nei loro dormitori, e Megu già pregustava il sapore della vittoria. Quando l'ANBU invitò le due esaminate a tornare in Accademia, la Kamizuru si trattenne a stento dall'esultare rumorosamente. Era ora! avrebbe voluto dire. Sulla via del ritorno le due ragazzine non si scambiarono nemmeno una parola: Megu era troppo impegnata a compiacersi tra sé e sé delle sue gesta, e ormai aveva perso ogni interesse per Akemi; Akemi, per parte sua, comprensibilmente non doveva avere molta voglia di scontrarsi di nuovo contro quel muro di arroganza e spocchia che era la sua compagna di squadra...Tutti gli aspiranti Genin si ritrovarono davanti alla porta di un ufficio in Accademia, schierati in una fila ordinata ma chiassosa; si raccontavano le prove, pregavano, piagnucolavano, ridevano... L'ansia generale era notevolmente accresciuta dal fatto che dopo essere entrati nell'ufficio per parlare con il Sensei, si sarebbe dovuti uscire da un'altra porta posteriore: prima di varcare la soglia dell'ufficio, i ragazzini si affrettavano tutti a darsi appuntamenti. Nessuno invitò Megu, ma lei non diede alcun peso alla cosa. Aspettava il suo turno in silenzio, con le braccia incrociate sul petto e un sorrisino altezzoso stampato in faccia, schernendo tra sé e sé tutti quegli sciocchi così agitati ed esaltati. Non si era mai sentita tanto soddisfatta e felice di sé: aveva tanto temuto l'esame, ma alla fine tutto era filato via liscio come l'olio.Quando finalmente giunse il suo turno, Megu si presentò al cospetto di Iwamatsu-sensei con un ossequioso inchino, cercando di ostentare tutta la calma e la compostezza di chi non ha nulla da temere: ma quando i suoi occhi si posarono sullo scintillante coprifronte tra le mani del Sensei, il suo cuore accelerò i battiti e una buffa espressione fanciullescamente gongolante comparve sul suo volto. Ascoltò esterrefatta il pomposo discorso di quello che era stato il suo maestro: non si sarebbe mai aspettata una simile eloquenza da parte sua.(E tutti questi complimenti, poi...)Colta alla sprovvista dalle parole del giovane uomo, prelevò quasi con imbarazzo l'immacolato coprifronte dalle sue mani, ben attenta a non toccare la scintillante placca metallica: non voleva lasciarci sopra qualche ditata. Dovrà splendere come il sole quando lo mostrerò ai miei, pensò. Mormorando un "grazie" e abbozzando un altro inchino, Megu si affrettò a uscire all'aria aperta.Le sembrava passata un'eternità da quando, diverse ore prima, aveva varcato la soglia dell'Accademia, tesa e nervosa, ancora incerta sul suo destino... Adesso ne stava uscendo, stringendo in mano il tanto agognato simbolo della promozione. Quasi non poteva crederci: si stava lasciando alle spalle tutti i lunghi anni di addestramento, tutta la fatica e le sue ben celate incertezze... Ce l'aveva fatta. Camminando piano sulla strada di casa, per qualche istante si sentì quasi smarrita di fronte al futuro che ora le si schiudeva davanti. Ma quella giornata sarebbe stata ancora molto lunga. Non aveva tempo per mettersi a filosofeggiare su quello che l'aspettava e analizzare il suo controverso stato d'animo - più che altro, non ne aveva alcuna voglia. Voleva soltanto tornare a sentirsi euforica, voleva i complimenti, le pacche sulla spalla, e brindisi in suo onore... Era ora di tornare dai suoi, e dare inizio ai festeggiamenti.// OFF GDR Ti ringrazio anche qua per questa classe. È stato fantastico bitcheggiare liberamente sotto la tua guida. CITAZIONE Coinvolgimento Personale: Assolutamente 10. La missione era semplice, ma mi sono divertita tantissimo a muovere il mio PG in questa situazione, ha esaltato le sue qualità (negative) che mi diverte sottolineare. Non mi sono mai trovata nelle condizioni di non avere ispirazione per un post (suppongo sia chiaro dai papiri che ho lanciato qua e là). La comunicazione tra noi è stata ottima, sei stata gentile e paziente; in sostanza non ho niente di cui lamentarmi.
Tempistiche: Anche qua niente da ridire: 10. Avevo specificato chiaramente all'inizio che un ritmo di postaggio lento mi sarebbe andato bene, e ho accettato volentieri di fare la classe con te sapendo in anticipo che eri impegnata in molte altre cose. Hai comunicato sempre prima eventuali ritardi, non mi sono mai ritrovata sperduta e senza guida chiedendomi "Ma Egeria si è dimenticata che deve postare", e mi sei venuta incontro abbreviandomi l'esame, quindi non ho alcun motivo di abbassarti il voto. A presto, spero, on-GDR //
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