Missione 13C - Un pacco molto speciale, per Rab e Sah Honami

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view post Posted on 3/8/2017, 23:46     +1   -1
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K U M O W A V E

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La voce di Ruri, tagliente e sarcastica, dà il colpo di grazie a quella discussione che, seppur inerente alla missione, è quanto mai piacevole - "parlare con un'amica lo è sempre" ha avuto da riflettere a riguardo Shin, sorridente. Ma a spezzarsi è anche l'ampio sorriso non appena la donna si rivolge a lei: incurva le labbra verso il basso, con gli occhioni, ancora riflettenti la propria contentezza per la presenza della compagna, smarriti. Si limita ad abbassare il capo come un cucciolo sconsolato, sentitamente dispiaciuta di aver fatto già qualcosa che non andasse, per quanto minimo e futile - e in effetti, è diventata piuttosto sensibile e critica con sé stessa in caso di errori da parte sua.

D'altra parte, lei cerca di migliorarsi per il proprio villaggio. Per non deluderne gli abitanti, per essere in grado di aiutarli, proteggerli. Per essere quella colonna portante che molti cercano: come avvicinarsi a sfiorare il più possibile il risultato? Allenandosi, diventando più forte. Diventando un buon medico che dà sé stesso per l'amor della felicità e dello star bene altrui. Diventando una buona Kunoichi, e qualcuno su cui le forze della nuvola possono contare e a cui possano dare cieca fiducia.

Certo un requisito per l'ottenimento di quest'ultimo obbiettivo non le manca: è estremamente rispettosa nel modo di fare - lo è sempre stata.
Che Shin possa ribellarsi? Ora come ora, suona come qualcosa di pressoché impossibile: è anzi quasi di sottomissione il suo atteggiamento, tanto che mormora delle scuse a quella che sarebbe stata a capo della missione per poi ammutolirsi. Con la coda dell'occhio, mentre camminano per dirigersi, e ha ben in mente anche questo percorso, alle porte del villaggio, non può che notare le reazioni della giovane Honami - regala alla mercenaria un'occhiata non proprio promettente, poi stringe i pugni: ora, non che Shin sia il massimo nella deduzione dei pensieri altrui - soprattutto vista e considerata la sua tendenza a considerarli sempre nella possibilità benevola, nonostante una situazione che possa far intendere il contrario - ma, nel notare le cose, i piccoli dettagli, non se l'è mai cavata male.

Corruga la fronte mentre si trova costretta a mettere in conto che alla Yotsuki la loro caposquadra non va particolarmente a genio: ecco, ora se il commento datole in precedenza fosse stato diretto alla più piccola, quella forse le avrebbe anche risposto a tono - e, oh, s-spera non lo faccia!

La magnetista non pensa Ruri sia cattiva - anzi, come è noto tende a dipingere delle persone un ritratto il più benevole possibile: tuttavia, chi assicura che non possa reagir male se la tredicenne iniziasse a mettere qualcosa in discussione?

"S-stai attenta...Honami-chan"


Parole che, silenziose, tacciono nella sua mente. Punta allora lo sguardo su di lei: pare quasi glielo voglia comunicare scrutandole dentro con i suoi occhi rosa ricolmi di preoccupazione - "non metterti nei guai, ho paura possa rivoltartisi contro" pare e cerca di dirle.

Honami, tuttavia, rivolge lo sguardo verso l'oggetto dell'attuale ansia della diciassettenne: scruta Ruri attenta attenta, tanto che, per un attimo, Shin ha paura voglia contestare qualcosa - e ne ha tanta che è lei a parlare prima che possano farlo altri.

"C-come d-dovrei chiamarla?" borbotta quindi intimorita dai suoi stessi pensieri.
Annuisce alla risposta della più grande, "va bene, Ruri-sempai" aggiunge: e, in fine, non può evitare sia Honami a prender parola.

Tanto vorticose e contorte sono le idee che si è fatta - idee che semplicemente sono da sempre tanto paranoiche e preoccupate da essere spesso radice di ansie e paure - che appena l'amica apre bocca trattiene il fiato: semplici delucidazioni riguardo la loro missione, nulla più; delucidazioni che per altro Shin ascolta interessata visto che, nel poco tempo in cui è stata sola assieme a Ruri, la sua mente è stata presa sotto scacco beh...da altro.

Alla sua risposta, scruta la mercenario con occhi curiosi: "non ha il coprifronte" - può dedurre come Honami, osservandola - "ma...pare saper combattere. Quindi, è qui per proteggerci e aiutarci a combattere?"

Le pare l'unica valida motivazione per cui la donna dovrebbe accompagnarle: eppure, se è così...quante avversità si troveranno davanti durante la missione? Stanno trasportando qualcosa di tanto pericoloso o per percorrere una strada estremamente insidiosa?

Si sente rabbrividire alla sola idea, e un tremolio le attraversa tutta la schiena ancor più quando, per la seconda volta, nota le mani di Honami stringersi a pugno: quanto ci vorrà perché smetta di reggere? Se solo potesse avvicinarsi e dirle di star attenta senza dare nell'occhio...

"Potremmo...potremmo incappare in grossi pericoli? In fondo, se fosse altrimenti, avrebbero potuto mandare due genin per la cosegna di un pacco in un paese limitrofo, credo..."

Rompe l'atmosfera così, ponendo anche lei la propria domanda: lo fa nella speranza di sapere qualcosa in più, di conoscere quel che stanno per affrontare.

Saper di brancolare nel buio anche sotto quest'aspetto non è un toccasana per la sua inquietitudine, non lo è di certo: e come peggiorare lo stato attuale se non con un intenso scambio tra le sue due compagne?

Tanto è presa dalla preoccupazione per ciò che affronteranno che la sua mente si rifiuta di metabolizzare in modo immediato il dialogo - lo fa bensì dopo un po', quando è già "troppo tardi": deglutisce e trae un sospiro di sollievo assieme dunque, perché ha sentito la tagliente risposta di Honami, ma può ringraziare che Ruri si sia limitata semplicemente a farsi beffe della più piccola - oh, per fortuna, per fortuna!

Cos'altro di rilevante ha colto? Il fatto che Honami sia diventata medico: sposta ancora gli occhi su di lei, ora non solo a volerle comunicare di trattenersi con Ruri, ma anche curiosa e felice che la giovane ragazza abbia deciso di intraprendere quella complessa quanto a suo parere meravigliosa strada.

"Giusto, mi aveva detto che i suoi sono medici, quella notte" si trova poi a ripensare, mentre, giunti alle porte del villaggio, si trovano alle prese con scartoffie varie per uscirvici. Approfitta del momento in cui Ruri è alle prese in prima persona con i documenti per poggiare una mano sulla spalla della Yotsuki accanto a lei e sussurrarle un flebile "Tranquilla" e regararle un sorriso: se non è in grado di tranquillizzare sé stessa, quando gli angoli della bocca le si sollevano creandole due piccole fossette e donandole quella dolce, timida espressione, di certo assume la terapeutica capacità di donare calma agli altri.

"Anche io sono diventata un medico, Honami-chan. Penso sia una cosa di cui andare orgogliosi" aggiunge, ancora sorridente.

Terminano i controlli, le porte di Kumo sono varcate; Shin si volta dietro di sé, regalando loro un ultimo sguardo: spero vada tutto bene e che io e Honami avremmo modo di ritornare qui il più possibile...a missione riuscita. Non fallirò. Non falliremo.

Una nuova domanda - quella che anche lei ha iniziato a porsi - giunge rapida da parte di Honami: dunque, il loro ricevente chi è?

La magnetista drizza le orecchie, pronta a cogliere un barlume di certezza nel mare di dubbi che già li affollano...per scoprire che si tratta di un'altra illusoria fiammella: non sanno cosa stanno trasportando, la pericolosità del loro compito, tanto meno da chi devono arrivare...

Accascia le spalle, sconfortata: certo, nei confronti di questa missione vuole partire con tutte le migliori intenzioni ma...come, viste le premesse?

Honami la coglie impreparata: cosa...cosa sente?

Mentre la Yotsuki si avvicina per tastare il pacco, Shin si fa rivenire alla mente di quando l'ha fatto lei stessa: quel che vi è all'interno è un materiale granuloso, ma che costituisce un blocco unico, compatto. Una sostanza metallica? Pensava più a qualcosa come qualche minerale, magari un cristallo di sale.

"Sì, ci aiuterebbe a capire...ma se lo rovinassimo?" sì, perché la situazione la preoccupa già oltremodo, e rischiare di compromettere il contenuto dell'involucro cilindrico, diretto ad un ignoto, non le suona bene. Per nulla.

Annuisce in compenso per il fare a turno, senza però covare gli stessi sospetti nei confronti della caposquadra: "Grazie, Honami-chan. Per ora riesco a tenerlo, tranquilla."

Approfitta per smorzare con un breve scambio, una rapida domanda a Honami, poi, una volta ottenuta la prima risposta, a Ruri:

"Quindi, come ti trovi in ospedale? Sai, non ti ho mai incrociata in tutto questo tempo. Da quanto sei diventata medico?"

"Ruri-sempai, lei è di Kumo?"

Non è qui per saziare la sua curiosità evidentemente: l'unica risposta che fornisce è un generico "non sono una Kunoichi"

Ci riprova: "combatte senza chakra quindi?" chiede dunque incuriosita, ottenendo ancora una volta, una mezza risposta: "spero di non dovervi mai mostrare come combatto, e credo lo speriate anche voi".

La osserva in tralice, confusa: quale sarebbe quindi il suo modo di combattere? Come ha appreso, essendo esterna alle arti ninja? Combatte come i samurai, ha creato uno stile proprio partendo da nessuna base?

Una risposta ci sarà, qualcosa che, quantomeno, possa far sapere loro di più riguardo la mercenaria: per la medesima volta tuttavia la liquida, stavolta in uno scherzoso "Mi ha insegnato un panda"

Sospira abbattuta, ma non si butta del tutto a terra: sembra gentile a modo suo nei loro confronti - forse, creando le giuste condizioni, si aprirà anche lei...

Poi, si volta indietro, alla ricerca con lo sguardo delle porte del villaggio, quell'entrata che sa di casa, che non può più vedere: andrà tutto bene. Andrà tutto bene.

anche qui, interazioni accordate con il master ^^
 
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Fran_Calore
view post Posted on 5/8/2017, 15:38     +1   -1




Le tre ragazze camminavano di buon passo per l'ampia e vuota strada che le avrebbe condotte di lì a poco nel paese del gelo. Ruri era davanti a loro, distratta ma intrattenuta allo stesso tempo dalle loro continue chiacchiere. Forse si sbagliava, forse sarebbe davvero stata una missione dalla facilità disarmante.
Quando scorse una alta torre in lontananza a nord si voltò verso le giovani accompagnatrici e disse con la voce di chi vuole mostrare di sapere ciò che fa, accompagnando il tutto con un sottile e genuino sorriso.


Ruri: Vedete quella torre ragazze? La TakaCom solitamente usa strutture di quel genere per ospitare gli operai durante la notte. Probabilmente siamo nei pressi di una delle loro miniere.

Detto ciò la mercenaria aspettò che le due genin annuissero per poi incamminarsi nuovamente. Il viaggio che le attendeva non era certo comodo e di lì a poche ora avrebbero fatto meglio a fare una pausa per mangiare qualcosa o avrebbero semplicemente rischiato di diventare dei bersagli facili per qualsiasi animale del bosco. Probabilmente era già giunto all'orecchio delle due ragazze da un po' di tempo il gorgoglio dello stomaco della donna che per accettare quell'incarico aveva completamente saltato il pasto quella mattina.

Ruri: Tra poco ci fermiamo ragazze, ho bisogno di addentare qualcosa, e non vorrei foste voi due...divento un pelo intrattabile quando ho fame vi avverto.

Sorrise con un non so che di forzato: era sempre così strana Ruri quando sorrideva, come se lo stesse facendo per fare un favore ai propri interlocutori;
o peggio come se servisse a mascherare qualcosa della sua personalità.
Persa nei suoi pensieri la ragazza non si rese conto dei rapidi passi che si dirigevano verso di loro finché non furono tremendamente vicini. Honami riuscì ad anticiparla leggermente grazie al suo udito sopraffino, Shin d'altro canto rimase in balia dei sussulti delle sue accompagnatrici.
La donna allargò le proprie braccia per proteggerle, i suoi muscoli si contrassero all'unisono gonfiandosi in modo spaventoso.


Ruri: Dietro di me ragazze! ORA!

Disse digrignando i denti la mercenaria mentre quattro lupi uscivano dalle siepi che si trovavano poco più avanti sulla strada. Erano demoniaci: avevano il pelo arruffato, la bocca grondante di saliva, schiumante di rabbia, gli occhi erano quasi totalmente neri tanto le iridi erano dilatate.
Ruri con degli ampi movimenti delle braccia ne stese due con un solo colpo, dopodiché afferrò il terzo per la mascella e lo stritolò facendolo stramazzare a terra. Nel frattempo il quarto saltò Ruri cercando di azzannare Shin dall'alto.
Non fecero in tempo a reagire che altri sei lupi uscirono ai loro fianchi per accerchiarle. Sembravano paurosamente tutti attratti dalla morbida carne di Shin. Sarebbero riuscite a reagire?
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 9/8/2017, 12:22     +1   -1




Legenda"Parlato Honami"
*Pensato Honami*



Aveva ragione, se fosse stato un materiale sensibile al Magnetismo, lo avrebbero rovinato e addio alla missione. Annuì quindi alla compagna. In ogni caso, riprendendo il cammino, non si sarebbe spiccicata da lei: con quel coso in mano poteva essere difficile difendersi da eventuali attacchi. In ogni caso l'argomento venne portato su altre vie e Honami fu un attimo spiazzata dalla domanda della ragazza.

"Bhè, diciamo che ho imparato da poco e sul campo. Un paio di giorni in effetti. Non ho avuto ancora occasione di lavorare in ospedale, ma sono davvero orgogliosa di poter finalmente utilizzare il Chakra Medico!"

La sensazione provata nell'aiutare i sopravvissuti a Yamanota, era incredibile. Non voleva rinchiudersi in ospedale... Lei voleva aiutare sul campo!

La serie di domande che Shion porse alla donna, attirò poi tutta la sua attenzione: era curiosissima di scoprire quale fosse il suo stile di combattimento, ma, come al solito, non si sbilanciò più tanto. Alla richiesta di maggiori informazioni, la risposta di Ruri, fece sgranare gli occhi ad Honami.

*Con un panda? Non è che si è allenata con i panda, come io con le scimmie?*

La osservò. Non le sembrava di notare cimeli tipo il giubetto di Chiisaru, ma non era detto che fossero tutti degni di possedere un cimelio dell'Eremo... Se faceva parte di un Eremo anche lei. Fatto sta che, se prima la riteneva una tipa strana, si sentì più simile a lei dopo quell'affermazione. Che fosse solo una presa in giro o un modo di dire era scontato, ma fu un enorme passo avanti: non si fidava ancora, ma forse non poteva dire di più perchè era un segreto... Come l'esistenza dell'Eremo dei Primati; Honami lo avrebbe tenuto segreto. Osservò Shion sospirare sconsolata e le sorrise stringendosi nelle spalle, come per dire "pazienza".

In ogni caso il tempo passò lento e il paesaggio monotono: aveva già percorso quella strada e, in poco tempo, sarebbero arrivati nel Paese del Gelo. Non sentì nulla di particolare intorno a loro. Possibile che fosse così semplice la missione? Due Genin e una panda-style per una semplice consegna? In un periodo di emergenza come quello? Nemmeno l'ombra dello scimmione in ogni caso: il paesaggio era spoglio e sarebbe stato facile rintracciarlo anche a lunga distanza. A proposito, poteva cominciare a vedere cosa ne sapeva Shion. Non doveva per forza dirlo espressamente. Chissà, se la donna aveva qualche informazione, avrebbe potuto inserirsi nel discorso in completa autonomia.

"Shion-chan, hai sentito dei casini che stanno succedendo per il Paese del Fulmine? Si parla di un'esplosione di energia, ma io non ho percepito nulla. Ho subito pensato a Watashi quando l'ho sentito..."

Tra una chiacchiera e l'altra Ruri si fermò, indicando una torre in lontananza, spiegando a cosa servisse. Il fatto che fossero nei pressi di una miniera della TakaCom non la sorprese più di tanto, o meglio, non le fece nè caldo nè freddo. Quindi annuì senza aggiungere altro, tenendo le orecchie ben tese: si stavano avvicinando all'obbiettivo e, nonostante fosse il ricevente a dover riconoscere Ruri, accorgersi prima della presenza di qualcuno probabilmente sarebbe stato un grosso vantaggio.

E, più o meno, fu così. Sentì dei passi, ma non erano gli stessi che fino a quel momento lei e le sue compagne avevano prodotto. Era più uno scalpiccio veloce e furioso sulla nuda roccia del Paese del Fulmine.

"C'è... Qualcuno!"

Riuscì ad esclamare, non con una certa esitazione a causa della natura ignota di chi aveva prodotto quel rumore. Natura che, ben presto, si palesò ai suoi occhi. Lupi, rabbiosi e con la bava alla bocca, le accerchiarono senza esitazione. Erano spaventosi, sembravano malati ma non senza forze: le tornò in mente il cucciolo d'orso del suo Esame Genin, ma se il Sensei le avesse messo di fronte un esemplare con le stesse caratteristiche di quei lupi, non ci avrebbe pensato due volte ad eliminarlo; erano spaventosi, demoniaci. Non sentì quasi l'ammonimento della donna perchè, mentre lei si esibiva in strane mosse e movimenti, uno di quei disgraziati cercò di avventarsi su Shion.

Non glielo avrebbe permesso.

Con un lampo dorato, la sua Armatura la ricoprì. La pelle le pizzicava, la mente era lucida. Il misto tra adrenalina e Chakra del Fulmine ebbe l'effetto di accrescere la sua potenza e di scatenarla tutta con un doppio calcio sul muso di quel dannato lupo.

<attivazione> - Armatura Raiton - (Chk: 50) "E' l'arma principale del clan Yotsuki che venera il Fulmine; di composizione semplice, questa armatura è una semplice estensione di Chakra elementale sulla pelle dello Shinobi, che verrà perennamente potenziato da quest'arte segreta. L'Armatura Raiton garantisce un bonus a Frz e Int pari a 25 da Genin, 40 da Chunin, 55 da Jonin e 70 da Jonin-S. Durante l'utilizzo di questa Attivazione, ogni Taijutsu si trasforma in Nintaijutsu. Durante la difesa alle Genjutsu, l'armatura garantisce un bonus ulteriore di 70 da Genin, 100 da Chunin, 130 da Jonin e 160 da Jonin-S. Ci si può difendere a piacimento dalle Nintaijutsu sia con la Res che con la Dif, ma nel primo caso le eventuali ferite da Contusione saranno moltiplicate*1,1, nel secondo invece saranno moltiplicate*1,1 quelle di Sonnolenza e Paralisi. Ogni Nintaijutsu è d'elemento Fulmine

<nintaijutsu Ravvicinata> - DropKick! - [Stm: -4][Frz: +60]
“Le Taijutsu di Kumo, se così si possono definire, sono conosciute per la loro ''stranezza''. Per niente aggraziate e senza alcuna logica ninja risultano comunque estremamente efficaci per via della loro facilità d'esecuzione mischiata all'efficacia quasi unica che rara. In quest'attacco infatti lo Shinobi della Nuvola salta verso il proprio nemico e con uno slancio delle proprie gambe rifila un doppio calcio in faccia al proprio avversario.”

STM: 84 - 3(50/20) - 4= 77


Il colpo mise al tappeto il lupo che volò a qualche metro lontano dalla compagna. Ma non era finita lì. Sembravano moltiplicarsi per quanti ce n'erano!

"Shion-chan attenta!"

Con un gesto fluido, estrasse dalla sacca un Kunai e iniziò a vorticare su se stessa, caricando le gambe di Chakra.

<bukijutsu Ravvicinata> - Turbine di Ferro - [Chk: 50][Frz: +70+Bonus Arma]
"Afferrando la propria arma saldamente, il Ninja inizia a roteare rapidamente rivestendo le proprie gambe di chakra, in modo tale da aumentare la forza della rotazione prima di scagliarsi contro i nemici. La potenza del colpo è tale da farlo rimbalzare una volta colpito qualcuno verso un altro obbiettivo, permettendogli quindi di colpire 2 nemici con la stessa tecnica."

Utilizzo un Kunai insieme alla Tecnica.

STM: 77 - 3 (50/20)= 74


La sua intenzione era di colpire un paio di lupi per ferirli e allontanarli dalla compagna, che sembrava per qualche motivo attirare la loro attenzione. Non avrebbe permesso a nessuno di colpirla! Con quell'elegante giravolta, servendosi di tutta la sua potenza, avrebbe schiacciato quelle misere bestie! Avrebbe fatto vedere loro di che pasta erano fatte le Kunoichi di Kumo!

Ma in ogni caso, se fosse riuscita a colpirli o no, ne sarebbero rimasti comunque troppi. Colpirli tutti in poco tempo sarebbe stato forse impossibile. Dovevano metterli fuori gioco in qualche modo. Cercò quindi di concentrare una modesta quantità di Chakra in quante più menti possibile, tentando di addormentarne qualcuno.

<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – Liv 1: [Chk: 40] [Eff: 50]
"Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento. Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonnolenza e Paralisi."

STM: 74 - 4 (77/20)= 70


Non avrebbe, comunque, smesso di tenere le orecchie tese, in caso ci fossero altri pericoli in agguato.

<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati - [Stm: -2]

"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.
Udito: le orecchie del ninja captano il respiro e perfino il battito cardiaco del nemico, rendendo per lui uno scherzo udire i discorsi altrui anche da lontano. Questo, tuttavia rende sensibili i suoi timpani e quindi subisce +1PF dalle ferite all'Udito. Al Lv.0 l'abilità permette di percepire vagamente il mondo circostante tramite un meccanismo simile all'ecolocazione, ma con raggio pari ad 1/10 del normale;

Liv 6: 100 m di raggio

STM: 70-2= 68


La prima tecnica è autoconclusiva per benestare del master :3


kamonraijin

 
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view post Posted on 9/8/2017, 21:04     +1   -1
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K U M O W A V E

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Il paesaggio brullo, tratteggiato dagli aspri spigoli della roccia, sfila sotto gli attenti occhi di Shin senza subire il minimo mutamento: il passaggio dalle rigogliose foreste che delimitano la Nuvola a quell'ambiente desolato annuncia l'avvicinarsi alla spoglia, gelata tundra di Shimo no Kuni, quella attraversata poco tempo addietro per raggiungere il simile paese della Neve. Cosa possa esserci di tanto interessante nell'arido territorio ci si potrebbe chiedere - e la Kunoichi, di tutta risposta, l'inviterebbe con un sorriso a star in silenzio ed apprezzare la pacifica natura che sta loro attorno, come prima di lei il dottor Netsu è stato solito a professare: e così la più aguzza delle rocce, il più spoglio degli alberi, diventano uno spettacolo di quiete e bellezza per i sensi della minuta Kunoichi, che quasi lascia che il proprio corpo venga sospinto dal vento suo elemento - tira fresco, leggero; al suo soffio lascia gli occhi socchiudersi mentre la lunga, pallida chioma le svolazza attorno, creando ampie volute ricandendo poi sul corpicino; per la prima volta dall'inizio della missione, attorno a lei si sperimenta un'atmosfera di vera calma - se solo si rendesse conto e fosse in grado di inebriarsene anche in altre occasioni sarebbe tutto più facile: tuttavia, come di consueto, pare semplicemente assorta, accolta da pensieri nei quali ha modo di perdersi in tranquillità senza farsi cogliere dall'affanno di ciò che effettivamente accade.

"Chissà come sta il dottor Netsu" è in effetti ciò che si chiede, riconducendo la mente a quello che è stato un mentore in campo medico e, per alcuni aspetti, di vita: non ha più avuto modo di vederlo dal momento in cui le loro strade si sono separate, dallo stretto abbraccio datosi prima di tornare ognuno a casa propria; neanche i reparti ospedalieri hanno costituito un luogo di incontro per i due: l'occuparsi di pazienti e cinghiali poi le ha impedito di prendersi quanto necessario per scoprire dove abitasse - che fosse effettivamente assente?

Chissà.

Sta di fatto che una faccia nuova di certo la troverà per le frenetiche corsie: se la immagina la piccola Honami, energica e radiosa, una spruzzata di colore anche nell'asettico ospedale - la figura già ad andare in giro tutta sorridente e con indosso il proprio cartellino, volenterosa di dar quanto più aiuto possibile, e non può far a meno di lasciarsi andare a un grande sorriso intenerito, simile a quello che ha regalato alla giovane quando le ha parlato del suo nuovo ruolo di medico.

Nonostante sia di fatto la tredicenne quella coraggiosa e forte, Shin sente una sorta di istinto materno nei suoi confronti, fin dal momento in cui le loro mani si sono strette per aiutarsi a tirarsi fuori a vicenda dal caos creatosi a Kumo - e non si sono mai lasciate a dirla tutta, perché con il passare del tempo sono rimaste così, l'una al fianco dell'altra: è per questo che sente montare dentro di sé quello che è...orgoglio?
Sì. Orgoglio per tutti i passi in avanti fatti dall'amica Yotsuki.

Le piace pensare che lo stesso possa provare Taiki Netsu nel vederla tutta indaffarata e pronta a tutta perché possa aiutare gli altri, che siano persone o animali: dovrebbe andare da lui, al compimento di questa missione - di certo vorrà sapere anche come stiano i piccoli cinghiali, potrebbe portarlo a vederli da lei.

Quando Honami trascina l'attenzione della magnetista su di sé, quella si volta a osservarla stordita, con gli occhi spalancati - rattoppa le parole frammentariamente recepite, poi metabolizza la frase:

"Io...sì. Ma non ho percepito nulla. Ma, Watashi...i-io penso che sia un capitolo chiuso...mi chiedo cosa possa star accadendo"

Eppure, a fior di labbra aveva uno "spero" prontamente ricacciata indietro: non vuole neanche considerare l'eventualità di un ritorno di Watashi, eppure è il primo, lampante pensiero che coglie anche lei.

Non sono belli i ricordi che ha di Watashi. Sono offuscati da un velo d'un grigio opaco, sia quelli relativi al nucleo del villaggio che a quello famigliare e...non vuole ripensarci. No, non vuole.

Il rintanarsi e farsi sopraffare dai propri pensieri può essere tanto beneficio quanto trappola per sé stessa - può trovare quiete, così come un covo di ricordi, agitazioni e paure: è per questo che si trova a ringraziare che Ruri le abbia permesso di accantonare il tutto in poco meno di un minuto.
Oh, come ha fatto a non notarla?

La torre svetta alta, si erge giusto davanti a loro - destino vuole si tratti di una proprietà dall'azienda per la quale stanno lavorando, così spiega Ruri.

Una...una delle loro miniere?

Istintivamente, il suo sguardo punta a nord, in direzione dell'edificio, quasi stesse tentando di portare la vista oltre e scorgere il punto di estrazione: e se andando lì capissero cosa stanno portando?

Scuote la testa subito dopo, con un rimprovero che solo a sé stessa è rivolto: di nuovo in quell'errore vuole incappare?

Subito i ricordi, per l'ennesima volta, affiorano, sbattendole in faccia quanto quella situazione sia analoga alla precedente missione - deve tenerlo a mente: l'obbiettivo è portare a termine la missione. Tutto quello che non la concerne...no, non deve considerarlo. Deve iniziare a far lavorare la testa più da soldato e meno da ragazzina che cerca risposte a dubbi e incertezze.

I suoi occhi guardano ancora in alto, volti all'imponente torre, poi tornano davanti a sé, mentre stringe il pacchetto al petto.

Non deve pensarci. Devono portare a termine la missione.

Una sequela di gorgoglii è ciò che scandisce il proseguimento, gorgoglii che culminano nella proposta del loro capitano di fermarsi a mangiare qualcosa di lì a poco.

"Sì, Ruri-sempai" è ciò che si limita a rispondere Shin, per tornare a scrutare tutt'intenta il paesaggio attorno: povera ingenua - se avesse saputo che un mostro codato vi si aggirava nei dintorni, probabilmente le sarebbe toccato pensarci due volte prima di considerarlo un santuario di pace.

Pace che, ad ogni modo, la maniera di spezzarsi la trova: nasce dal tono forzato della mercenaria l'inizialmente velata irrequietezza, s'intensifica con l'allerta di Honami. Shin muove freneticamente gli occhi attorno a sé, visibilmente agitata, cingendo con forza il prezioso involucro cartaceo: ha giusto il tempo di voltarsi prima che soprassalgano.

C-cosa...cosa sono?

Lupi di fatto, ma se la loro natura non fosse resa evidente dalla fisionomia faticherebbe a definirli tali: gli occhi sono iniettati di sangue, la bocca grondante di saliva.

Sussulta Shin, ritraendosi non appena Ruri mette fuori gioco i primi due - più mossa dal suo timoroso istinto che dal fatto stesso che le sia stato detto.

Un altro degli animali s'avventa, finendo stritolato, e la magnetista non può che rendersi conto che, nonostante quegli esseri dalle fattezze demoniache la inquietino, sente uno strano malessere nel vederli ridotti in tal loro: non è colpa loro...sembrano...drogati?

Eccitati da qualche sostanza, direbbe dalle pupille completamente dilatate.

Non meritano questa fine.


Neanche lei la meriterebbe, in realtà, eppure ci va vicina: i fatali attimi di riflessione la portano a trovarsi un altro di quei lupi catapultato verso di lei.

Poi un lampo di luce, e Honami che le intima di stare attenta.

Attenta, sì. Deve aiutarle!

Per ora, la sua gratitudine all'amica non può che restar taciuta. Non c'è tempo.

Deglutisce...e ricaccia i fremiti di preoccupazione indietro.

Quattro lupi giacciono stesi a terra, altri sei, carichi, puntano verso loro tre - e, in particolare, verso di lei.

Al primo che le si avvicina risponde risponde controllando le correnti del vento suo alleato: una gelida ondata lo colpisce, fino a sbalzarlo contro una parete rocciosa, che gli fa perdere i sensi all'impatto.

<ninjutsu elementale> - - Fuuton: Alzata - [Chk: 50/70][Def/Res: +70/100] "Sfruttando il vento in modo più preciso ma meno efficace, il ninja crea una corrente ascensionale per cercare di deviare un attacco a distanza verso l'alto o proiettare in cielo l'avversario. Di conseguenza, se riesce ad parare completamente un attacco ravvicinato dell'avversario, esso si troverà proiettato verso l'alto di un paio di metri e vulnerabile a qualunque attacco; l'attacco successivo avrà un bonus di 1/10 del totale."[/font][/size]

Stm: 97 - (50/20=2,5=3) = 94


Poi, si getta nella mischia.

Se ne vede arrivare ben due addosso...veloci, troppo veloci...e va loro incontro.

Le sarebbero stati a nemmeno mezzo metro di distanza quando avrebbe provato a sostituirsi, con l'obbiettivo di far trovare i due canidi in lotta con il ciocco di legno - da qui, comparendo dietro di loro li avrebbe rapidamente sfiorati, trasferendo equamente tutte le possibili cariche: avessero voluto rivoltarsi contro di lei avrebbe sfruttato l'inversione dei poli delle cariche perché i due animali si trovassero immediatamente sbalzati lontano. Infine, chiudendosi in una posizione difensiva, si sarebbe anche lei messa con i sensi in allerta, acuendo la vista.

<tecnica/attivazione> - Sostituzione - [Stm -4/6/8/11] [Max 2 volte ad incontro] "Il ninja si sostituisce con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
- Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
- Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res Base pari al parametro stesso. E' chakrabile e potenziabile con attivazioni, tonici o simili.
Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate; contro attacchi a Raggio Totale non sarà possibile utilizzare la Sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica."

Stm: 94 - 4 = 90

<ninjutsu elementale ravvicinata> - Contatto Magnetico - (Chk: 45)(Int: +60) "Una fra le tecniche più semplici in assoluto del Clan, adatta ai più inesperti nell'arte del Magnetismo, ma raramente utilizzata da quelli che possiedono conoscenze più avanzate. Si tratta di un semplice scatto, che porta lo shinobi tanto vicino al proprio avversario da poterlo toccare, trasmettendo così senza alcuna difficoltà le cariche. Inizialmente, il contatto avveniva tramite un semplice tocco, ma la tecnica è stata poi rapidamente modificata, trasformando il semplice sfiorare il nemico in un pugno piuttosto violento. Il Contatto Magnetico infligge 1/5 dei danni che farebbe di norma e 1/3 dei normali punti ferita da Contusione, oltre ai punti ferita da paralisi per le tecniche del Magnetismo. Permette inoltre di distrubuire il normale quantitativo di carica sul nemico o sulla sua arma."

Stm: 90 - (45/20=2,25=2) = 88

Allora come allora, la prudenza non sarebbe stata mai troppa.

<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati - [Stm: -2] [Liv 6: 0/10]

"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.
[Si dovrà mantenere in scheda solo uno dei seguenti Sensi]

Vista: gli occhi del ninja sono acuti e vedono molto più lontano (raddoppio del raggio d'efficacia), ma sono anche più sensibili e ricevono +1PF dalle ferite da Accecamento. Al Lv.4 l'abilità permette di leggere il labiale a distanza (i portatori di Tecniche Oculari come Sharingan o Byakugan, o chi intende svilupparne di personali, sono obbligati a scegliere il senso della Vista);

NB: L'abilità Sensi Migliorati può scovare i nemici "Nascosti" o individuare le "Trappole" piazzate ma deve essere attivata per ogni trappola e ninja nascosto, se ad esempio l'avversario piazza due trappole e si nasconde; si userà tre volte.

Stm: 88 - 2 = 86


Anche qui un lupo mi è stato abbonato dalla gentile agenzia :sisi:. Al momento posto da cellulare, tempo di prendere in mano il computer e aggiungo tecniche e stamina consumata ^^ Fatto


Edited by R.A.B. - 9/8/2017, 22:40
 
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Fran_Calore
view post Posted on 10/8/2017, 00:31     +1   -1




Le due kuoichi di Kumo si mossero rapidamente e quasi all'unisono: lì dove Honami si era presa carico della difesa della propria compagna, Shin invece si stava occupando di ben tre di quelle belve famelica, dimostrando di poter badare a sé stessa. Quelle creature furono spazzate in un attimo dalla più preparata Yotsuki, alcune abbattute, la quarta semplicemente addormentata. I corpi delle prime tre finirono dilaniati dai colpi tremendi sferrati dalla kunoichi di Kumo.
La loro carne si aprì, fatta a brandelli con irrisoria facilità, come se fosse stata marcia. La testa del lupo colpito con forza dal piede di Honami si staccò di netto, ruzzolando solo pochi metri oltre.
Ruri rimase qualche secondo impassibile, prima di digrignare i denti in un'espressione raggelata: nonostante ne avesse appena abbattuti tre, quella violenza non riusciva proprio a digerirla.
Poco più lontano, Shin era riuscita con un'abile ninjutsu a respingere il primo dei tre attacchi che stavano incombendo su di lei. Gli altri due lupi si avventarono con ritrovato vigore ancora e ancora su di lei che, goffamente, componeva i sigilli per la sostituzione. Il più vicino dei lupi saltò, addentando la carta che copriva il pacco. Shin non era mai stata così tanto vicina dal fallire una missione da quel giorno. Attraverso l'uso, prima della sostituzione, poi della propria innata, la ragazzina riuscì comunque a respingere, anche grazie al tempestivo intervento di Ruri, i lupi sottomettendoli. Ce l'avevano fatta, erano sopravvissute.
Shin non fece nemmeno in tempo a controllare il pacco, che le arrivò, come una tempesta, un frontino da Ruri facendola indietreggiare di quasi un metro.


Ruri: Ma ci sei o ci fai? Dobbiamo stare attente a quel pacco e la prima cosa che ti viene in mente è farglielo pappare per pranzo a dei lupi! Congratulazioni!
Vorrei proprio sapere chi è quell'invertebrato che...


La sfuriata della mercenaria si interruppe (o meglio non fece in tempo a partire per davvero) quando giunse al suo orecchio un sottile suono simile a quello di una clessidra.
Il pacco si era bucato e da esso cadevano a terra poco a poco dei granelli quasi trasparenti. Ruri si zittì, si avvicinò alle gambe di Shin. Si chinò a terra. afferrò tra il pollice e l'indice un piccola manciata di granelli. Li annusò con cura, dopodiché li infilò in bocca. Sgranò gli occhi, ne prese altrettanti e, a forza, li infilò tra le labbra di Shin. Era...sale...semplice sale da cucina.


Ruri: Non mi piace per niente, molto meno che prima. Se poco fa avevo solo il sospetto che tramassero qualcosa, ora sono praticamente sicura...è un fottuto sale da cucina...
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 10/8/2017, 08:58     +1   -1




Legenda"Parlato Honami"
*Pensato Honami*



<attivazione> - Armatura Raiton - (Chk: 50/80/110/140) "E' l'arma principale del clan Yotsuki che venera il Fulmine; di composizione semplice, questa armatura è una semplice estensione di Chakra elementale sulla pelle dello Shinobi, che verrà perennamente potenziato da quest'arte segreta. L'Armatura Raiton garantisce un bonus a Frz e Int pari a 25 da Genin, 40 da Chunin, 55 da Jonin e 70 da Jonin-S. Durante l'utilizzo di questa Attivazione, ogni Taijutsu si trasforma in Nintaijutsu. Durante la difesa alle Genjutsu, l'armatura garantisce un bonus ulteriore di 70 da Genin, 100 da Chunin, 130 da Jonin e 160 da Jonin-S.

<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – Liv 1: [Chk: 40] [Eff: 50]
"Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento. Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonnolenza e Paralisi."

STM: 68 - 3(50/20) - 4(77/20) = 61


Il tutto avvenne molto velocemente, ma le conseguenze fecero raggelare il sangue della ragazzina. Il calcio sul muso di quel lupo doveva essere un deterrente all'attacco verso Shion e far volare tutto il corpo dell'animale a qualche metro... Non solo la testa... Non c'era però tempo di pensare a nulla, di riflettere... Di dispiacersi... Erano in pericolo. Anche i colpi successivi non fecero che accrescere il senso di nausea di Honami.

La carne dei lupi sembrava burro sotto il suo Kunai... Era la prima volta che colpiva mortalmente qualcuno o, dal loro aspetto, qualcosa. Aveva agito d'impulso, come sempre, aveva attaccato senza pensare e le conseguenze furono l'uccisione di tre di quei mostri. Erano mostri, sì, ma una morsa le strinse il cuore. Concentrando il Chakra nella mente degli avversari, riuscì semplicemente ad autoconvincersi che era difesa, solo difesa, da mostri rabbiosi, puzzolenti e demoniaci. Sembravano degli zombie... Esistevano gli zombie?

Quando tutto fu finito e il lupo cadde addormentato come un sasso, dovette fermarsi per riprendere fiato qualche secondo, l'Armatura ancora attiva e stridente intorno a lei, così come l'adrenalina che scorreva in tutto il corpo.
Si prese qualche secondo per osservare cosa avevano combinato e un senso di nausea le fece girare la testa alla vista di sangue e budella da tutte le parti. Doveva essere forte, doveva pensare che, se non si fossero difese, probabilmente ora sarebbero state loro le squarciate senza pietà. Buttò un occhio alle compagne, soprattutto Shion, assicurandosi che stessero bene.

*Sia ringraziato Raijin-sama...*

Sospirò e, mentre Ruri cominciava a dire qualcosa molto animatamente alla compagna, Honami si diresse con cautela verso il lupo addormentato. Il cuore le batteva forte, per paura e per senso di colpa. Però lui era ancora vivo, visibilmente malato. Se gli altri li aveva uccisi... Lui avrebbe provato a salvarlo...

Estrasse metà del filo di nylon che si era portata e, con molta... Moltissima cautela, legò strette le fauci del lupo, in modo che, se si fosse svegliato, avrebbe avuto un'iniziale difficoltà ad aprirle, per quanto potesse benissimo stracciarlo con molta facilità. Dopodichè si occupò delle zampe, legando anche quelle, per impedirgli di scappare.

Filo [15/30 m]


Le mani le tremarono per tutta l'operazione, per paura che potesse svegliarsi,
ma non esitò, nemmeno quando la colazione le risalì dallo stomaco e la morsa al petto si fece più stretta nel vedere in che condizioni aveva ridotto quella bestia. Era per il suo bene.

Tenne attiva l'Armtura, per essere pronta ad ogni evenienza. Sospirò e concentrò il Chakra Medico sulle mani, provando per prima cosa a sanare il muso, pieno di bava. Voleva che quella morsa al petto se ne andasse, che quel lupo stesse meglio, come una sorta di riscatto per i suoi compagni, perchè non si meritavano ciò che la squadra di Kumo aveva fatto loro, ciò che la Natura aveva fatto loro. Perchè di Natura si trattava... Vero?

<abilità/attivazione> - Controllo Chakra [1/5]
"Chi possiede questa abilità ha un perfetto controllo del chakra, un'abilità che va ben oltre l'aspetto manuale. Migliorandola nel tempo aumenterà la capacità di dilatare e rilassare il sistema circolatorio, in modo tale da garantire continue scariche tonificanti, che rilassano e distendono il corpo, ripristinando le energie appena consumate.
Schermo: Questa abilità può essere utilizzata in via eccezionale quando si è "Nascosti", per contrastare il “Sensitivo” avversario. L'utilizzo controllo del chakra in questo frangente servirà per ridurre la propria energia spirituale e quindi per diminuire le probabilità di essere scoperti; questo utilizzo andrà a buon fine solo se il controllo chakra sarà superiore di almeno 1 Livello rispetto al Sensitivo avversario."
[Utilizzabile 5 volte ad incontro. Come Schermo, sola 1 volta a turno]

Liv 4: Ripristina 3 Stm alla fine del turno in cui è utilizzato

<ijutsu> - Konji Kin: Piccola Cura - [Chk: 40]
"Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 10 Punti Salute, ma tale valore aumenta di 5 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin."

STM: 61 - 4(77/20) + 3 = 60


Ma qualcosa non andava. Il suo aspetto non migliorò. Era come se il corpo non accettasse il Chakra della ragazza. Sentiva una sorta di resistenza, come se il sistema circolatorio fosse compromesso. C'era qualcosa di strano. Per quanto provasse, in tutto il corpo, non funzionava da nessuna parte. Digrignando i denti per la rabbia, si alzò in piedi e si rivolse alle compagne.

"Ragazze... C'è qualcosa di davvero strano in questi lupi... Non mi sembrano delle normali ferite... Il Chakra medico non funziona su di loro..."

Ma, sebbene l'ultima frase fu sputata fuori con molta rassegnazione, ciò che stavano facendo la bloccò sul posto: Ruri aveva appena ingerito una manciata dei granelli che fuoriuscivano dal pacco e ne aveva messi altrettanti con la forza in bocca a Shion.

"EHI! Ma che fai?! Potrebbe essere pericoloso!!"

Ma poi con orrore si accorse dell'orribile disgrazia...

"Oh per Raijin-sama! Il pacco si è rotto..."

Come avrebbero fatto a consegnarlo? Come avrebbero fatto a non far incavolare il ricevente? Era un guaio... Un guaio davvero grosso...


Autoconclusività concordata


kamonraijin

 
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view post Posted on 11/8/2017, 11:15     +1   -1
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L'impatto della mano di Ruri sulla propria fronte giunge improvviso, ma non inaspettato.

Il lupo che le si avventa contro; lei che si sostituisce prontamente, ma non prima che quello abbia azzannato di netto il pacco.

Il gusto amaro di un fallimento - l'ennesimo - la caccia in una sorta di stasi, simile a quella che prova quando si rintana in pensieri e idee proprie, ma dalla forma di vero incubo - inizia a respirare affannosamente, paralizzata, situazione che non può che peggiorare quando i suoi occhi cadono sulle bestie atterrate da Honami: i loro corpi, quasi come se fossero in putrefazione, sgretolati dal tempo, sono accasciati a terra morenti, sfaldati.

Rabbrividisce, incapace di smuoversi per cercare, come Honami sta tentando, di salvare le creature nonostante tutto - risulta sollevata del fatto che se ne occupi lei, così come nel vedere Ruri atterrare i due lupi da lei colpiti.

Ancora gli occhi cadono sugli animali, subito se ne separano: nessuno merita una fine del genere, nessuno... - questo lei è solita professare; tuttavia lo sa, le intenzioni della Yotsuki erano ben altre: com'è possibile inoltre che sia accuduto quel che è accaduto? Era assolutamente imprevidibile si ap-aprissero così e...no, basta.

La stringe di nuovo una morsa il pensiero, mentre un altro scuotimento coglie il proprio corpicino: ma non riesce a muoversi, tantomeno a cercare di capire cosa sia accaduto - e in quest'evenienza forse...neanche lo vuole sapere.

E quasi certamente supererebbe il terrore in un diverso momento, correrebbe al fianco degli animali e, per quanto turbata, tenterebbe di fare qualcosa, qualunque cosa pur di poter aiutare anche quelli - in fondo, da quando hanno iniziato ad affrontarli il suo obbiettivo è stato atterrarli senza che potessero farsi male, non...quello.


Istintivamente, l'unica cosa che riesce a fare è stringere a sé il pacco - lo tiene con forza, quasi se lo volesse spingere nel petto.

D'un tratto gli occhi acquistano nuova luce, liberandosi del velo opaco che li copriva: si sente viva mentre stringe l'oggetto cilindrico a sé, mentre sente di averlo salvato.

I suoi battiti accelerano, la morsa si fa più forte - l'ha salvato, è tra le sue braccia. L'ha salvato, non è ancora finita.

Ed è qui che il colpo di Ruri s'abbatte impetuoso, tanto da spedirla un metro lontano. Lei si lascia portare, immobile, conscia del pericolo in cui ha messo l'oggetto, consapevole di aver rischiato, di nuovo, di compromettere un incarico che era certa, nessuno avrebbe avuto fiducia nell'affidarle senza qualche compagno.

Un rumore, simile a quello di una clessidra che, lentamente e inesorabilmente, si riempie, l'accompagna.

Plink. Plink.

Quel leggero scandire l'avrebbe rilassata facendole distendere i nervi distogliendola dalla propria ansia con l'ipnotico ticchettio: ne avrebbe ricercato la fonte curiosa, distaccandosi da quel che attorno accade; nulla di tutto ciò accade, non ora che la mercenaria le vomita addosso il suo duro e veritiero monito.

E Shin, Shin non può che abbassare il capo, delusa dalla propria disattenzione - una tanto grande da poter mettere a repentaglio l'esito della missione.

Eppure ci prova tanto, ci prova disperatamente ad essere il sostegno di cui Kumo ha bisogno: dov'è esattamente che sbaglia? Perché...perché non riesce a essere come la sua amica?

Affonda ancor maggiormente la testa nel collo: Honami, la piccola Honami è cresciuta, molto più di quanto lei abbia fatto. Ed è in grado, molto più di quanto lo sia lei, di proteggere la Nuvola.

Plink. Plink.

Neanche più riesce a cogliere le parole della mercenaria, otturate dal frastuono nella sua mente e da quell'orribile rimbombare...orribile è diventato nella sua testa.

Porterebbe le mani a stringersi il capo, ma ancora serrate attorno il pacco...il pacco che è la fonte di quel rumore. Perché è solo una volta che Ruri si rende conto di esso e ne scova la provenienza che si rendono conto che, lentamente e inesorabilmente, il contenuto sta ricadendo a terra.

Granello per granello, come in una clessidra.


La consapevolezza la investe pian piano, mentre segue lo sguardo di Ruri: "fa che non siano i granuli del pacco, fa che non siano i granuli del pacco..." si ripete senza sosta; e infine, non le resta che guardare orripilata il terreno che lentamente, si ricopre dei piccoli granelli bianchi.

Finalmente anche i suoi occhi si puntano sul cilindro che, dopo l'attacco, non aveva ancora avuto modo di osservare: quattro fori, questo è ciò che hanno lasciato i canini dell'animale sul pacco.

Quattro piccoli fori la cui vista le provoca l'ennesimo sussulto.

E ora? Cosa, cosa dovrei fare?

Gli occhioni imperlati di lacrime si richiudono coperti dalle palpebre, perché neanche una goccia fuoriesca. E ora? Ora la paura l'attanaglia.

Per l'esito della missione, quello che accadrà lei, ciò che succederà ad Honami - perché deve, nuovamente, mettere nei guai anche lei? - e l'ennesima batosta di una Kunoichi inadatta che porterà a Kumo.


Lascia che le dita di Ruri le vengano forzate in bocca impassibile, senza neanche seguire le parole della Yotsuki consigliare di non farlo: il palato le si colma del sapore di sale, ma Shin tiene gli occhi sulle proprie mani.

"Scusate, è colpa mia..."

Se le dita sono la colonna portante della mano, e le loro mani la colonna portante di Kumo, il suo aiuto sta, via via, venendo meno: ma finché ci sono...lei è pronta a darle entrambe per Kumo. Anche se potrà non essere mai capace come altri Shinobi - ma se lo promette, cercherà di diventarlo per sé, per il villaggio e per chiunque ne abbia bisogno. E ancora non lascia sfuggire alcuna lacrima, perché ha anche un'altra promessa da mantenere, e questa non con sé stessa.

Tira su col naso, poi parla, con voce ancora flebile e tentennante - devono andar avanti, non possono permettersi di fallire. E devono far in modo di non perdere il carico.

"Po-potremmo mettere tutto in una sistemazione provvisoria" e afferrando un kunai, taglia un grosso lembo dell'ampia, spessa manica "magari mettendolo in un pezzo di stoffa e legandone i lembi. E ra-raccogliendo anche quello che è caduto, immagino sia stata chiesta una quantità ben precisa. Dobbiamo proseguire...riuscire nella missione."

Di nuovo china il capo, e i capelli le ricadono sul volto nascondendo l'espressione ancora stravolta: "Io...scusate. H-ho rischiato di compromettere la missione, ho commesso una disattenzione stupida...m-ma non lo rifarò. Rischio di mettere in difficoltà anche voi...sono pronta a prendere carico di tutti i miei errori. Voglio...voglio solo portare a termine e riuscire nell'incarico affidato dal villaggio! Mi dispiace..."

Specifico che mantengo sennsi migliorati attivi, appena sono da computer aggiorno ^^


Edited by R.A.B. - 11/8/2017, 19:13
 
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Fran_Calore
view post Posted on 12/8/2017, 16:58     +1   -1




Ruri strappò la stoffa dalle mani della piccola Genin di Kumo per poi fissare lo sguardo su di lei. Sorrise e le mise una mano sulla fronte soddisfatta del fatto che nonostante tutto non stesse piangendo.

Ruri:Non preoccuparti, ora sistemiamo tutto.

La mercenaria estrasse dal proprio giacchetto un cilindro metallico argentato.
Sorrise ancora, più mestamente.


Ruri:Possiamo usare questo ragazze...

Si allontanò di qualche passo da loro, con il contenitore ben stretto tra le braccia. Svitò il coperchio. Abbassò lo sguardo e sussurrò qualcosa di quasi incomprensibile per le due genin. Qualcosa che Honami riuscì a sentire solo grazie ai suoi sensi

Ruri:Vecchio mio, scusa se il viaggio è stato più corto del previsto, ma mi serve...

Detto questo la donna rovesciò la cenere contenuta nel cilindro a terra lasciandola trascinare via dal vento e dicendo addio in quel singolo attimo al suo panda.
Quando si voltò il suo volto era leggermente arrossato,
ma sorrideva. Ancora una volta Shin si sentì al centro dell'attenzione quando la mercenaria le indicò le proprie labbra, prima di passarle il contenitore di latta.


Ruri:Riempilo mentre preparo da mangiare

La donna si mise quindi ad osservare le belle prede che avevano catturato e ucciso e,
in fondo al suo cuore pensò che l'unico modo per restituire loro l'onore che avevano perso era cibarsi della loro carne. Fu per questo che dopo aver acceso un fuoco da campo con il suo Katon vi cucinò sopra i lupi uccisi. Quelli ancora vivi curiosamente erano ancora incoscienti.
Nonostante tutti quei problemi la missione stava continuando
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 13/8/2017, 14:52     +1   -1




Legenda"Parlato Honami"
*Pensato Honami*

"Parlato Ruri"



Non parvero averla sentita, come se non esistesse per nulla. Ma, sinceramente, non ci fece caso perché quel pacco, con i buchi dal quale uscivano i granelli di sale – da quello che diceva Ruri – era rovinato. Rotto. Honami era stata veloce, tanto che Shion non aveva subito danni, ma non era riuscita ad impedire che i lupi mordessero il cilindro. La compagna si stava prendendo la colpa di tutto: un incredibile dejavu la colpì, ma prima che potesse dire qualunque cosa, Ruri si avvicinò alla ragazzina. Così fece anche Honami: sgridarla ulteriormente non avrebbe portato a termine la missione. Senza esitazione aprì la bocca, quasi come a voler rispondere alla seconda scenata che la donna di lì a qualche attimo avrebbe sputato in faccia a Shion… Ma dovette bloccarsi, sbigottita.

Ruri aveva sussurrato parole gentili ad entrambe e, molto lentamente, come se fosse un rituale, svuotò delle ceneri da un'urna. Honami non aveva mai visto un'urna cineraria, ma quella aveva tutta l’aria di esserne una, soprattutto per le parole che sentí pronunciarle durante l'atto. Che fosse qualche persona importante per lei? Non poteva saperlo, ma quel gesto fu la prova del nove: se era arrivata a tanto pur di portare a termine la missione… Potevano fidarsi. Qualunque fosse il suo reale scopo, l'obbiettivo di quella persona ormai sulle ali del vento, Ruri l'aveva accantonato per fare in modo che la missione potesse concludersi nel migliore dei modi. Honami si sentì quasi in colpa per aver dubitato di lei.

Quando la vide girarsi, con il volto arrossato ma un sorriso in volto, non potè far altro che sorriderle di rimando, commossa, come a farle capire che apprezzava il gesto. Non avrebbe detto nulla però, non prima che ci fosse un minimo di confidenza tra loro.

Lo sguardo però tornò dubbioso quando sentì cosa ordinò poco dopo. In quel momento divenne importante il fatto che non se l'erano proprio calcolata, pochi attimi prima. Guardò entrambe le sue compagne, poi la carne marcia di quelle creature. Mangiarle? Non era una buona idea…

“Ehm… Non so se avete sentito cosa ho detto… Non riesco a curare le loro ferite… Siamo sicuri che sia sicuro mangiare la carne di questi lupi? Sembra marcia…”

Non voleva mancare di rispetto alla donna dopo quello che aveva fatto, ma non riuscì ad evitare di parlare. Fortunatamente non parve turbata e la risposta arrivò tranquilla.

“Non si è mai sicuri nella vita, ma quello che li ha resi così ha effetto sul chakra mi è parso, non sulla carne, che mi è parso sia semplicemente rimasta distrutta da quel flusso incontrollabile.”

Come aveva fatto a capire del flusso di Chakra?

"E comunque glie lo dobbiamo"

Fu la risposta che la zittì. Sì, glielo dovevano. Li avevano maciullati e, chiaramente, non stavano agendo di propria volontà. Annuì e guardò Shion, per capire se avesse anche lei qualcosa da dire.

Per quanto avesse senso però, la sua preoccupazione per la salute di tutti, la spinse a prevenire, anziché curare. E se il Chakra aveva contaminato la carne degli animali? Se avesse fatto loro del male? Dovevano essere pronte a tutto.

“Mentre la carne si cuoce, io faccio un giro e vedo se riesco a trovare qualche erba che possa tornarci utile durante il tragitto in caso di necessità”

Prima di allontanarsi però, si avvicinò al lupo ancora sotto la sua genjutsu. Se si fosse allontanata probabilmente l'effetto del sonno illusorio sarebbe scomparso, tanto valeva provare a capire se, rilasciandola, le sue compagne correvano dei rischi. Ritiró piano piano il Chakra, senza fretta e con il cuore che inizió a battere con più frequenza: se si fosse svegliato lo avrebbero dovuto abbattere… E non le andava… Ma, fortunatamente, non si svegliò. Era incosciente. Possibile che la genjutsu lo avesse steso a quel punto? C'era qualcosa di strano… Troppo strano…

“Ragazze… Avevo compiuto una genjutsu del sonno illusorio verso questo lupo, ma sciogliendola è rimasto incosciente… L'ho legato, ma state comunque attente ok?”

Le avvertí prima di allontanarsi.

Tenne le orecchie tese, non poteva sapere cosa c'era in agguato per quei sentieri. Infatti non si allontanò molto dalle compagne, cercando sempre di tenerle in vista. Il paesaggio era brullo, nulla a che vedere con le foreste del paese dell'erba o del fuoco o la giungla del cielo. Raccolse qualche erba commestibile dagli arbusti accanto al sentiero e la sua ricerca si concluse quando trovò un paio di pianticelle di un comune muschio viola che veniva usato solitamente per curare l'avvelenamento: all'occorrenza sarebbero state utili anche per curare un semplice mal di pancia, ma se la carne era marcia, velenosa, sarebbero andate benissimo. Sorrise soddisfatta e tornò sui suoi passi, diretta al campo.

Le faccende necessarie erano state compiute, avevano bisogno di parlare della missione a quel punto.


appena ho il computer metto i codici. Da questa scampagnata guadagno per concessione di fra delle erbe commestibili e 2 piantine che curano "avvelenamento". In ogni caso shin e ruri sono sempre visibili da honami.

Edit: inseriti i codici


kamonraijin



Edited by .:.Honami.:. - 14/8/2017, 14:15
 
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view post Posted on 14/8/2017, 12:36     +1   -1
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La stoffa le viene strappata dalle mani in un gesto secco: è così che la Kunoichi si prepara ad una seconda sfuriata, tendendo il viso all'indietro e strizzando gli occhi; la mano di Ruri le si posa nuovamente sulla fronte, già arrossata dal precedente colpo - tuttavia, questa volta, il tocco è leggero, il poggiarsi del palmo delicato.

Spalanca gli occhi Shin, attonita per l'impatto violento che mai arriva - in fondo, lo avrebbe meritato...no?

Eppure la mercenaria sembra aver rimosso tutto: quello che le lascia non è più che una carezza materna, e parole di conforto, per entrambe.

Tira su col naso la magnetista, ricacciando indietro i rimasugli dei propri singulti, poi sorride:

"S-sì"

Inclina la testa di lato mentre segue i movimenti della donna con un bagliore di curiosità; non appena ella tira fuori un contenitore metallico, di certo più resistente dell'involucro cartaceo, Shin sorride: "ma...è perfetto!"

E allora sorride alla mercenaria, col volto di chi ancora è dispiaciuto per ciò che ha fatto ma che è felice si sia tutto risolto per il meglio - o almeno, che si sia risolto per il meglio crede lei.

Gli angoli della bocca dell'adolescente tornano lentamente verso il basso, a donarle un'espressione tra il preoccupato e confuso, perché quello che Ruri indirizza loro non è un'aria altrettanto sorridente - e anzi, il volto assume un aspetto mesto mentre prende le distanze da loro, svitando il coperchio dell'oggetto.

Cosa...che cosa succede?

Ne sente la voce, mormora qualcosa: parole bisbigliate al vento che lei non potrà mai sentire.

Il panico la assale: tortura le dita e prende ad agitarsi all'idea di non sapere perché la mercenaria stia facendo...cosa sta facendo, esattamente?

Di nuovo, avrebbe preferito non saperlo...se solo avesse potuto saperla prima quella risposta che, puntuale, giunge come una secchiata d'acqua gelata: sospinta dal vento, la cenere riversata dal contenitore volteggia nell'aria, come un triste, doloroso spettacolo di cui la Kunoichi non perde neanche un movimento.

Definitivamente, ora le sue labbra sono incurvate verso il basso.

Cosa ho fatto...ha dovuto, per colpa mia...

Il fallimento precedente s'abbate come un macigno su di lei - ma la posta messa in gioco con il suo errore è diventata ancora più alta. Troppo alta.

È un circolo vizioso: se ciò di cui si può per davvero ritenere colpevole è l'aver fatto rovinare il contenitore e rischiato di compromettere la missione, passa ad incolparsi in prima persona anche di ciò - se accadesse ancora qualcosa correlato? Ben venga! Non farebbe che aggiungere carne sul fuoco.

Gli occhi perdono il timido bagliore fino a restare vacui, assenti: si distolgono anche dai residui della cenere, gira prontamente la testa di lato, stringendo le palpebre - è abbastanza, non vuole più...vedere.

Si volta appena solo quando sente i passi di Ruri accostarsi di nuovo a loro: non vorrebbe guardarla. Non ha la forza di guardarla negli occhi: eppure, se lo merita. La colpa è sua.

E i loro occhi si incrociano così, in un attimo fuggente, quello necessario perché Shin possa vedere il volto arrossato della donna forzatamente contratto in un sorriso, un sorriso che le fa cenno di osservare.

Subito riporta la testolina a osservare il terreno, poi lentamente lo solleva fino a che, nonostante abbia alzato il capo solo parzialmente, alzando lo sguardo può guardarla di nuovo, e lo fa: sopracciglia inarcate verso il basso, sguardo ancora spento ma, anche da parte sua, un forzato sorriso. Un tacito scusarsi, perché non sa quanto sia adatto continuare a rinfangare: non sa neanche se potrà mai essere perdonata, non sa neanche se si sentirà mai discolpata - e ora quanto mai sente quanto accaduto come un peso opprimente, che vorrebbe farla fermare e tornare indietro. Abbracciarla e chiederle scusa piangendo, riversando lacrime su lacrime, lasciandole infine libere di sgorgare. Ma sa anche che non vuole essere lei il peso. Che non vuole remotamente possa verificarsi l'eventualità che Ruri si dispiaccia per un'eccessivamente emotiva reazione della giovane. Che non vuole rallentarli ancora, che desidera Ruri stia meglio - ed è certa che quello che vuole la mercenaria sia non fallire nell'incarico per il quale ha dovuto sacrificare qualcosa di tanto prezioso: e in quell'istante la riuscita della missione è diventata fondamentale non solo per dare un successo alla tanto amata Kumo, quella per cui lotterebbe e che proteggerebbe a costo della vita; si tratta di riuscire per proteggere anche qualcos'altro - per proteggere i sentimenti della mercenaria che per loro ha sacrificato qualcosa di caro. Qualcosa che merita di avere qualcuno che lotti per essa: e questa volta, sia perché la colpa è sua, sia per il suo forte desiderio altruista, intende prendersene carico in prima persona - perché cosa c'è di più bello che vedere la felicità riflessa negli occhi altrui per mano propria.

Passa così quell'attimo che pare interminabile, e la ragazzina si ritrova il contenitore tra le mani: lo tiene delicatamente, come se fosse - e lo è - qualcosa di estremamente caro e prezioso. Poi annuisce, seguendo lo sguardo della donna puntarsi sui lupi. E quindi...dovranno mangiarli, dopotutto?

Le provoca una stretta al cuore l'idea ma...se la sente davvero di controbattere?

Un po' perché inebriata da tutt'altri pensieri, un po' perché non se lo merita, dopo tutto questo, di essere messa in discussione, e un po' perché le tocca poco dopo ammettere che in effetti non è che abbiano altro a disposizione - e a digiuno per non si sa ancora quanto non possono restare. Hanno bisogno di tenersi in forze.


Per questo non risponde altro, e si limita ad ascoltare ciò che Honami ha da dire: incontra lo sguardo dell'amica, e anche a lei annuisce.

In effetti, glielo devono. È...è il meglio che possono fare per loro, piuttosto che lasciarli lì a marcire - non hanno neanche potuto curarli.

Certo, in altre occasioni avrebbe evitato cercando - come Honami ha intelligentemente pensato - qualcosa di commestibile per attutire i morsi della fame: ora come ora, hanno semplicemente bisogno di mangiare per non rischiare il collasso - ed è il meglio che possono fare per loro, continua a ripeterselo.

Si inginocchia lì dove i primi granuli caduti, con il loro insistente ticchettio, hanno attirato la loro attenzione, e, dopo aver spostato il contenuto del pacco - fatto di pezzi ancor compattati - nel prezioso oggetto metallico, inizia a recuperare i granuli ad uno ad uno - li raccoglie tra le dita sottili, pollice e anulare, e sui più insozzati di terra soffia delicatamente in modo da farla cadere via, poi li ripone al proprio posto, lavorando meticolosamente fino a che non ha recuperato tutto.

Ora inizia ad averlo anche lei un certo languorino.

Edited by R.A.B. - 14/8/2017, 14:09
 
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Fran_Calore
view post Posted on 14/8/2017, 15:17     +1   -1




Le ragazze si accomodarono attorno al fuoco acceso da Ruri e, per un istante, sembrò quasi loro di trovarsi in un'allegra vacanza e che in fondo non sarebbe stato così stonato se Ruri di punto in bianco si fosse messa a raccontare una storia dell'orrore. Invece erano lì, tutte e tre con i loro motivi per essere preoccupate, o adirate, o semplicemente troppo stanche per divertirsi: Ruri, oramai sazia, sorseggiava silenziosamente dalla fiaschetta che portava sempre con sé. I suoi occhiali da sole riflettevano le vivide fiamme del falò dandole un non so che di inquietante. All'altro vertice del triangolo la piccola Honami azzannava i pochi bocconi che si era presa, solo dopo aver porto le erbe raccolte alle proprie compagne. Shin d'altro canto aveva impiegato poco tempo a saziare il proprio piccolo stomaco ed ora era intenta ad osservare le proprie compagne di missione con fare curioso. Dopo che ebbero mangiato tutte e tre, Ruri agitò con ampi gesti la fiaschetta, con aria malinconica, per sentire quanto del suo prezioso contenuto fosse avanzato alla sua tristezza. Aguzzò l'udito. un dito, forse due. Allungò la fiaschetta alle due ragazze.

Ruri: Volete un goccio di vino di riso? Meglio togliervi lo sfizio ora prima di finire come me.

Ridacchiò tra sé e sé schifata da quanto non le andasse a genio quel "me",
da quanto la vecchia Ruri ancora la tormentasse notte dopo notte.


Ruri: Non permettete...

Si interruppe brusca, come catturata da un pensiero fugace, per poi non riprendere più il discorso. Sembrava così diversa da quando aveva acceso il fuoco, così tremendamente malinconica. O forse era colpa delle ceneri.

Ruri: Voi avete un maestro, piccole topoline?

Disse con voce tenue, per poi proseguire senza attendere una risposta dalle due ragazzine

Ruri: Io lo avevo, Sen Kumaneko

Ridacchiò ancora fra sé e sé. Poi si zittì e si stese a riposare. E in breve tempo, nonostante la voglia di fare altro, le due ragazzine crollarono come la mercenaria, improvvisamente tranquille e rilassate.

// Da questo punto in poi della missione, abbiamo scelto di adottare un piccolo esperimento sociale :asd: le due masterate sono state invitate a postare senza leggere il post dell'altra e la parte riguardante la propria compagna nei miei post. Ne risulta che, per favorire questo (con la gentile collaborazione di Honami riguardo ai codici) ho separato le due parti con dei link alle rispettive all'inizio di ogni parte.//

Honamiseparatore Shin



Honami si risvegliò dal torpore, indolenzita e assetata. Forse un goccio di vino di riso non sarebbe stato una cattiva idea in fondo, nonostante l'alcol che conteneva.
Attorno a lei, un ambiente inospitale: il falò oramai spento, le compagne sparite, ma l'inquietante sensazione di essere osservata. Forse qualcosa l'aveva fatte fuggire e, nella foga, non avevano fatto in tempo a svegliare la povera Honami.
Forse i nodi che aveva fatto al lupo rabbioso erano troppo lenti e l'aveva aggredite nel sonno? Era tutta colpa sua? Queste domande furono interrotte da un forte ruggito che attirò l'attenzione della ragazza: un orso enorme le si stava avvicinando, passo dopo passo, terrificante. Nel suo cuore la ragazza avvertì distintamente la sensazione di non poterlo affrontare direttamente.



separatore



Shin si svegliò nel bel mezzo della notte, stanca, infreddolita e con la testa pesante. Attorno al falò non riusciva più a scorgere le proprie compagne ed improvvisamente la solitudine l'aveva attanagliata. Una sottile nebbiolina faceva sembrare quel posto, prima molto accogliente, quasi posseduto da degli spiriti. Mentre il falò si era oramai ridotto ad una sottile brace, la piccola Shin, con la gola secca e un forte mal di stomaco, si alzò in piedi cercando con lo sguardo le proprie compagne di missione che sembrava essere svanite nel nulla. Forse scappate, lasciandola indietro, come al solito.
All'improvviso udì un rumore, il forte digrignare dei denti, cercò con lo sguardo i lupi ancora in vita, li scorse: grossi e rabbiosi, sembravano puntarla.
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 15/8/2017, 22:30     +1   -1




Legenda"Parlato Honami"
*Pensato Honami*

"Parlato Ruri"



Quando tornò all'accampamento, l'odore della carne era decisamente invitante... Troppo invitante... Peccatamente invitante. Non sembrava essere andata a male. Sentì lo stomaco brontolare e si sentì ancora più in colpa: non era una gran mangiatrice di carne, soprattutto nell'ultimo periodo, dato che con i Primati si era abituata a consumare frutta e verdura principalmente; certo, non mancavano banchetti a base di arrosto alla locanda con Sasaki... Ma lì, carne di lupo, impazzito per qualche motivo, anche che fosse semplicemente un flusso di Chakra alterato, non ne servivano. Odorava di selvaggina, come se fosse semplice cinghiale... Ma lei li aveva visti "vivi" quei lupi.

Deglutì e, sospirando, si avvicinò a Shion. Prese una manciata di pianticelle commestibili e gliele porse, insieme ad uno dei due muschi antiveleno.

"Ho trovato queste. Sono commestibili e questo muschio è utile contro il veleno, ma potrebbe anche andare contro il mal di pancia... O almeno credo..."

Non serviva ribadire che avesse paura della bontà della carne, sia per non ferire la loro compagna, sia perchè quell'odore era maledettamente invitante. Si sedette quindi accanto alla compagna, in attesa che la pietanza fosse pronta.

Shion la ringraziò, ma non con la sua solita vocina flebile e timorosa. Sorrideva. Honami le sorrise di rimando. Forse la strigliata di Ruri o la sua comprensione le avevano dato sicurezza. Sembrava un'altra persona, anche rispetto a tutto il viaggio. Doveva ammetterlo, l'attacco dei lupi l'aveva sfiancata, se non tanto dal punto di vista fisico, da quello psicologico. Perchè le avevano attaccate? Perchè si erano fiondati su Shion? Era preoccupata... Mentre lei... Sembrava rilassata. Che fosse l'odore di carne? Il calore rassicurante del fuoco? L'idea che stessero perdendo tempo, accampate lì, era inevitabile, ma dovevano fermarsi, altrimenti non avrebbero recuperato le forze, in vista della notte che piano piano cominciava a calare.

"Non dire così Shion-chan. Sono riuscita ad accorgermi dei lupi perchè li ho sentiti arrivare. Tu avevi il pacco in mano e hai avuto difficoltà. Poi quei lupi... Non stavano bene... Anzi..."

Si fermò un attimo e, osservando prima la carne e poi la donna, le tornò in mente il motivo per il quale aveva avuto tanta fretta nel tornare lì dalla mini scampagnata tra gli arbusti. Aveva delle domande... Doveva risponderle...

"Come hai fatto a capire che avessero il flusso di Chakra alterato?"

Non ne aveva parlato... Anzi non era sicura nemmeno che l'avessero ascoltata poco prima... Che avesse qualche abilità particolare?

"Non penso che abbia realmente senso per te, ma ho vissuto abbastanza da sapere queste cose"

Ehm... Cioè? Che significava? La guardò aggrottando le sopracciglia e riflettendo sulla situazione. Dei lupi fuori controllo, con il Chakra alterato, le avevano attaccate, puntando una di loro, e lei faceva ancora l'evasiva? Non le aveva chiesto dell'urna... Poteva risponderle... Perchè voleva nascondere le sue abilità? Ora che ci pensava bene... Perchè proprio Shion? Puntò lo sguardo sul contenitore e riprese parola.

"Quindi... Secondo te potrebbe avere a che fare con questo... Sale?"

Sinceramente non riusciva a capire perchè stessero trasportando del sale al confine con il Paese del Gelo, ma loro lo avevano assaggiato e sembravano in salute. Possibile che fosse solo sale da cucina?

"Non penso, è più facile pensare che sia stata una spiacevole coincidenza"

Sì, per lei era semplice sale da cucina. Ma aveva detto che c'era qualcosa che non quadrava.

"E non ti preoccupa che ci siano dei lupi con il circolo del Chakra alterato... Che ci hanno attaccato?"

La domanda uscì fuori con un po' troppa enfasi, il tono che andava crescendo inevitabilmente alla fine della frase. Scetticismo? Sì, un pochino...

"Non mi preoccupa ciò che non ci può ferire finchè sono con voi se permetti"

Fu la risposta della donna. Le sopracciglia della ragazzina si unirono a quella risposta. Che voleva dire? Le stava sminuendo? Stava facendo loro un complimento? La squadrò, ma, oltre le fiamme riflesse, dai suoi occhiali era impossibile percepire il suo sguardo. Decise di non replicare e lasciar perdere. Forse stava semplicemente esagerando, facendosi problemi inutili. Sia Ruri che Shion sembravano calme, come se quella fosse un'allegra scampagnata per le montagne. A parte quell'attacco, che poteva essere benissimo una coincidenza come aveva detto Ruri, non c'erano stati problemi e il guaio del pacco era stato subito risolto. Un po' di meritato riposo ci stava, in fondo. Per qualche secondo le venne anche in mente che quei lupi potessero essere spaventati a causa dello scimmione-demone, influenzati da qualche suo potere... Ma non volle soffermarsi troppo su questa idea...

Quindi si ritrovò presto con un pezzo di quella carne profumata e calda tra le mani. La osservò soffiandoci sopra, scettica. Non era sicura, non voleva mangiarla, ma il suo stomaco stava brontolando ormai troppo rumorosamente per ignorarlo. Le erbe non erano per nulla bastate, dopo una giornata di marcia come quella, concentrata su eventuali pericoli, e dopo il combattimento. Adocchiò un attimo il sopravvissuto, ancora stranamente incosciente, e poi chiuse gli occhi. Avvicinò molto lentamente i denti alla carne e, quando sentì il pezzo urtare, ne strappò un microscopico boccone, masticando molto lentamente. Nel farlo, i mille sapori schifosi e marci che si era immaginata, scomparvero, lasciando spazio a carne succosa e saporita, come una qualsiasi altra carne. Magari dal sapore un po' più pungente... Ma niente di strano...

Tirò un sospiro di sollievo e mangiò con più gusto. Il dispiacere non se ne andò... Infatti non si strafogò come avrebbe fatto di solito, ma approfittò semplicemente per riempirsi lo stomaco quanto bastava per saziarsi e mettere da parte il resto, come scorta se ce ne fosse stato bisogno più avanti. Quando ebbe finito, notò che Ruri stava scuotendo una fiaschetta, come a voler capire quanto liquido ci fosse ancora dentro. E quando le invitò a bere... Honami sgranò gli occhi, arrossendo. Scrutò Shion di sottecchi e scosse la testa

"Ehm... No grazie... L'ho già provato e... Non lo reggo diciamo..."

La prima volta che avevano assaggiato il vino, lei e Shion erano insieme. Un solo bicchiere le aveva fatto girare la testa per tutta la sera, per non parlare del vomito e del mal di testa che ne conseguirono! Fortunatamente la sua Armatura aveva consumato tutto l'alcol che aveva in corpo... Rabbrividì al pensiero dell'Arena insanguinata...

Una cosa però la notò... Ruri era malinconica. Che fosse l'alcol? Forse le aveva fatto male. Parlava di un Sensei. Forse era quello dell'urna. Chiese anche loro se ne avessero uno e, sebbene non volle sentire effettivamente la risposta, Honami si trovò a riflettere. Aveva un Sensei? La prima persona che le venne in mente fu Razan... Ma lui era un sacerdote... Anche Akesaru, ma non ci si era allenata molto, se non per la Tecnica del Richiamo... Forse Sasaki. Sì, lui poteva essere il suo Sensei. Avevano combattuto durante il rito di iniziazione all'Eremo, le aveva insegnato effettivamente a non essere impulsiva - nonostante gli fossero piaciuti i suoi comportamenti. Non poteva però rivelare il suo nome. Era un ricercato di Kiri, non poteva sapere quella donna se fosse di Kiri o di Kumo. Non avrebbe messo in pericolo l'Eremo con una sconosciuta.

"Sì, si chiama Akai"

Disse semplicemente. Shion non lo conosceva, poteva anche chiederle qualcosa, ma lei avrebbe fatto finta di niente. Non si potevano conoscere tutti di Kumo no? Cercò di non risultare sospetta e continuò ad osservare il fuoco.

Il calore era rilassante. Nonostante fosse in missione, qualcosa in quella serata, la rilassava. Tutto sommato, prima probabilmente si stava facendo veramente troppi problemi. Forse era la fame. L'indomani si sarebbero alzate, avrebbero consegnato il pacco e sarebbe andata a finire tutto bene. Si stese accanto a Shion, osservando le stelle sopra di se. Ripensò a Sasaki e Chiisaru: forse stavano semplicemente facendo una delle solite missioni contro i monaci del Cielo, non c'era da preoccuparsi. Stavano bene. Per qualche secondo le parve anche di vedere un enorme scimmione unendo quei puntini luminosi, con dei grossi tentacoli di fuoco e fulmini. Ma probabilmente era la sua testa, catturata inevitabilmente, dal mondo dei sogni.




...






Si risvegliò di colpo, nel bel mezzo della notte. Stava sognando, ma, sinceramente, non ricordava cosa. Forse era un incubo, a giudicare dai battiti accelerati e la schiena dolorante. Si guardò intorno, ma non vedeva nulla. Le stelle non erano abbastanza luminose e il fuoco era spento. Aveva sete, sentiva la gola secca. Senza pensarci due volte, afferrò la borraccia dalla sacca e bevve un sorso, provando immediatamente sollievo. Però... C'era qualcosa di strano...

*Ma... Che cosa...*

C'era troppo silenzio. Inoltre, sentiva una sensazione sgradevole. Aguzzò la vista e constatò, con orrore, di essere sola. Ruri e Shion erano scomparse. Scattò in piedi come una molla, tanto che la testa le vorticò per qualche secondo. Si voltò in tutte le direzioni, ma di loro nessuna traccia. La bruttissima sensazione non faceva che peggiorare. Si portò le mani alla fronte, cercando di concentrarsi e ragionare. Era sola, inaspettatamente. Perchè? Perchè non c'erano?

*Il lupo...*

Si voltò verso il luogo dove, fino alla sera precedente, l'unico sopravvissuto giaceva incosciente. Possibile che si fosse liberato e le avesse attaccate? No, se ne sarebbe accorta! Con il cuore che le batteva dolorosamente contro la gabbia toracica, cominciò a cercare in giro segni di lotta. Ma non c'era nulla, solo lei, il falò spento e le stelle. Si portò di nuovo le mani ai capelli, in preda ad un attacco di panico. Anche il contenitore era sparito.

Si sentiva piccola. Per la prima volta in vita sua, sotto quel cielo stellato, provò la reale sensazione di essere una nullità. Le tenebre attorno a lei non facevano altro che peggiorare la situazione. Nemmeno nella foresta alla ricerca del Kirin si era sentita in quel modo. Lì, per lo meno, c'era la locanda ad attenderla al suo ritorno e Sasaki che conosceva il luogo a cui chiedere. In mezzo a quel sentiero del Paese del Fulmine cosa aveva? Nulla. Non poteva proseguire perchè non c'era Ruri con lei e il ricevente non l'avrebbe riconosciuta, inoltre non aveva nemmeno il pacco da consegnare; non poteva tornare a Kumo con un altro fallimento sulle spalle; aveva perso le sue compagne. Anzi... LA sua compagna. Era rimasta colpita dal gesto dell'urna di Ruri, ma non la conosceva così tanto da fidarsi ciecamente. Possibile che il lupo le avesse aggredite? E perchè Honami non era stata colpita? No... Era molto più probabile che Ruri avesse rapito Shion e preso il contenitore per se. Forse Honami era un peso per qualche motivo.

Si portò una mano al petto. Non riusciva a togliersi la bruttissima sensazione che l'aveva colpita dal momento stesso in cui si era svegliata. Non riusciva a muovere un muscolo, non riusciva a prendere una decisione. Non riusciva ad aprire bocca nemmeno per chiamare le sue compagne. Era bloccata, lì, alla ricerca di qualcosa, qualunque cosa, che la spingesse a muoversi, a reagire. Era in un pericoloso limbo dal quale non sarebbe uscita facilmente. Le tempie le pulsavano, al ritmo frenetico del cuore. Un vero attacco di panico, ecco cosa l'aveva colpita. Mai le era successa una cosa simile. Il tutto, peggiorato da quell'orribile sensazione. La sensazione di essere osservata... Nonostante fosse sola...

Decise quindi di concentrarsi su quello per darsi una svegliata. Prese un bel respiro e aguzzò l'udito.

Ciò che sentì, però, non le piacque. Respiro regolare e profondo, passi pesanti e lenti, con il sottofondo dell'acqua di un fiumiciattolo dietro di lei. Sgranando gli occhi, si voltò lentamente verso la fonte delle sue preoccupazioni.

Ecco perchè sentiva una presenza. Ecco perchè, nonostante fosse sola, sentiva lo sguardo di qualcuno puntato su di lei. Un'enorme sagoma scura, si stagliava contro il cielo stellato. Non ebbe difficoltà nel capire si trattasse di un orso. Un orso enorme, probabilmente affamato, che si avvicinava con passi pesanti verso di lei.

Il dejavù la colpì in pieno, solo che quella volta non era un cucciolo ferito a volerla attaccare, alla luce del fuoco del Sensei, in una situazione controllata. Quella era la vita reale, un orso adulto, nelle tenebre della notte.

Era impietrita, solo dopo un altro paio di passi dell'animale capì che doveva fare qualcosa, altrimenti sarebbe finita male. Poteva spaventarlo e contemporaneamente fare un po' di luce. Forse anche lui era ferito come il cucciolo quella volta. Forse poteva risolvere la situazione pacificamente. E poi, l'Armatura, il potere di Raijin, l'avrebbe aiutata. La scarica del Fulmine l'avrebbe svegliata, le avrebbe dato coraggio. Sì, doveva farcela.

Ma... Non ce la fece...

Aveva richiamato come al solito il Chakra dal centro del petto, ma non si era mosso, come se ci fosse un blocco. Sgranò gli occhi e tentò ancora... E ancora... E ancora... Con altre tecniche... In altre forme...

Ma nulla... E l'orso si avvicinava...

*Oh Kami... Oh Kami...*

Sentì il sangue raggelare nelle vene. Cosa doveva fare? E se quell'orso aveva mangiato Ruri e Shion? Era riuscito a battere le sue due compagne... Come poteva lei da sola senza la sua Armatura? Perchè Raijin l'aveva abbandonata? Lo aveva offeso in qualche modo?!

No... No... Doveva farcela... Doveva fare qualcosa...

E così fece... Molto lentamente, ficcò la mano nella sacca. Con sua gioia, sentì la carne ancora tiepida nell'involucro di stoffa nel quale l'aveva inserito la sera precedente. Sarebbe dovuto essere una scorda per quella missione... Ma se poteva essere un'esca per quella bestia... L'avrebbe sprecata senza esitazione!

L'avrebbe quindi sfilata dalla sacca e, pronta a scattare nell'eventualità di una carica da parte dell'orso, l'avrebbe messa in bella mostra sopra la sua testa.

"La vuoi? Ha-ai fame?"

Avrebbe chiesto con un filo di voce. Non poteva rispondere, non sapeva parlare, ma il panico giocava brutti scherzi. Voleva provare con le buone prima di qualunque cosa: il fatto di non riuscire ad attivare la sua Armatura la spaventava a morte.

Aveva un piano che sperò con tutto il cuore funzionasse. Avere la carne con se era un bene, che le diede un piccolo barlume di speranza. Avrebbe infatti agitato la carne in modo che l'odore colpisse l'orso, per poi lanciargliela contro e scappare il più velocemente possibile alle sue spalle, verso il ruscello, verso un qualunque albero o roccia abbastanza alta da permetterle di arrampicarcisi senza che quella bestia la raggiungesse.

Doveva farcela...


Azioni autoconclusive concordate.


kamonraijin

 
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view post Posted on 15/8/2017, 22:31     +1   -1
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Le fiamme del focolare si protraggono tremolanti verso il cielo che va ad imbrunire, e il loro scintillio crea giochi di luce e ombre sui volti delle tre protagoniste dello scenario - gli occhi di Shin, svolazzanti di tanto in tanto su Ruri, di tanto in tanto su Honami, assumono brillanti toni aranciati, così come la chiara chioma, che si dipinge di tale colore.

Sbocconcella il suo pezzo di carne lentamente, più interessata a scrutare le altre due a dirla tutta: sono entrambe silenti, eppure s'è creata un'atmosfera calma piatta - e forse, l'unica cosa che potrebbe agitarla in quel quadretto tranquillo è il bagliore riflesso nelle scure lenti della mercenaria.

Solo il discorso intrattenuto dalle sue compagne - a cui lei non ha partecipato - è riuscito a rompere il religioso silenzio, quello portato avanti subito dopo il ritorno della più giovane con i propri generosi doni: parole rassicuranti arrivano da parte della mercenaria, parole che l'aiutano a chiudere gli occhi e abbandonarsi a una relativa serenità - anche Honami forse ha preso a fidarsi di lei. Shin giurerebbe di sì, ormai, e ne è felice. Sono una squadra.

Finalmente possono rilassarsi, ristorarsi e pensare: pensare a ciò che vogliono, tranquille di vagare nei propri pensieri come tanto la magnetista ama - e odia - fare.

Questo la Kunoichi si domanda: a cosa staranno pensando?

Honami che termina il proprio passo, Ruri che sorseggia - forse acqua? - dalla propria borraccia. Le osserva con fare curioso, timida e remissiva come sempre: potrebbe far le cose molto più semplice, e chiedere loro cosa le occupa la mente, ma non se la sente - e anzi, prova quasi sensi di colpa all'idea di interrompere quello stato di quiete in cui, forse, anche le sue compagne stanno rilassandosi.

E Shin, invece? Cosa pensa Shin?

È riuscita a essere sopraffatta da quella tranquillità e se ne bea finché può, prima che l'agitazione possa, per un motivo e per un altro, assalirla di nuovo - e, visto e considerato che stanno arrivando al cuore della missione, ne è certa, lo farà.

Osserva Ruri, si domanda cosa stia pensando. Se sia arrabbiata, triste...oh, cosa ha fatto.

Stringe istintivamente a sé il contenitore metallico, ancora in suo possesso, e lo accarezza appena on le pallide dita - non permetterà che gli accada qualcosa. Non stavolta.

In quell'oggetto porta qualcosa che è molto più grande e importante di una massa salina.


Ancora, regge stentatamente lo sguardo - presupponendo lei stia rispondendo - della mercenaria, perché sente ancora la colpevolezza scorrerle nelle vene: nonostante voglia davvero far in modo che il suo sacrificio non sia stato vano, proteggere quel sentimento trascinato via dal vento, si sente ancora tremendamente male all'idea che la causa sia stata sua.

<i>Una mera disattenzione.

Eppure...è sempre tanto sull'attenti...


Passa a scrutare il fuoco; le fiammelle, tutte un tremolio, le scaldano in quella fredda sera: che siano al confine con il paese del Gelo lo rende evidente anche il clima, ma di riscaldarsi non ne ha poi tanto bisogno
- regge bene le basse temperature, tanto che si scosta un po' indietro, come a invitare pure le altre due ad avvicinarsi al falò.

Guarda Honami: ancora la ringrazia mentalmente per averla difesa tempestivamente dall'attacco del primo lupo, poi si ricorda che di fatto non è più riuscita a farlo di persona - pensava...ad altro.

Ci pensa un attimo su: vuole interromperlo, questo pacifico silenzio - vuole prendersi anche questa "colpa"?

"Beh, buttare una parolina magari farà bene" si dice, e si rivolge alla Yotsuki:

"Grazie per prima, Honami-chan, senza di te penso proprio che mi sarei fatta cogliere alla sprovvista"

Le sorride dolcemente, poi si rivolge all'altra compagna:

"E anche a te, Ruri-sempai...grazie."

Con la coda dell'occhio, nota una certa malinconia dipinta sul volto della capo squadra: l'ha vista solo di sfuggita, ma di nuovo un senso di tristezza le attanaglia lo stomaco. Abbassa il viso fino a che le altre due non possono vedere altro che il suo cuoio capelluto, e tiene gli occhi fissi sul terreno scuro.

Ora, semplicemente avrebbe voluto non rompere quel silenzio - in fondo, avrebbe potuto ringraziare l'amica l'indomani.

Beh...non può stare a rimuginarci troppo, ormai. È...è contenta di averglielo detto: ora spera solamente possano ripiombare in quello stato di quiete che tanto l'ha fatta star bene fino ad allora
; desiderio che, naturalmente, non trova realizzazione.

È Ruri a prendere parola, e Shin drizza le orecchie e si irriggidisce nel sentire proprio la sua di voce, salvo poi socchiudere gli occhi, distendere i nervi e rialzare poco alla volta il volto cercando di starsene più tranquilla. Offre loro la sua bevanda - non acqua ma vino di riso - e la Genin scuote la testolina, facendo un cenno di ringraziamento.

È su quel "come me" che la magnetista si concentra.

La donna riprende a parlare con quello che sembra voler essere un consiglio, e subito si ferma.

Cosa intende? E cosa voleva dirci?

Com'è Ruri?

Arriva così, di domanda in domanda, a chiedersi quale sia effettivamente la personalità della donna: qual è la realtà tra quello che ha visto?

Una persona sicura di sé, forse troppo, dall'ironia a volte pungente, provata da eventi passati ma dotata di una grande forza d'animo, aggressiva ma con un certo rispetto per gli individui che la circondano, anche in grado di essere dolce, a modo suo.

Sì, probabilmente è un misto di ciò: certo, le tocca anche ammettere che i pensieri iniziano a diventare vorticosi, confusi...

"Che stanchezza"

Eppure, si sente rilassata, come se i suoi sensi fossero ovattati - quasi come fosse sedata.


La donna chiede loro se hanno un maestro, ma non lascia loro rispondere - e probabilmente, a stento ci sarebbe riuscita lei in queste condizioni: il nome del proprio di maestro, questa è l'ultima cosa che dice - poi ridacchia e si corica così come se nulla fosse.

In un'altra situazione, in un'altra sera, l'Akiyama le avrebbe regalato un'occhiata curiosa e apprensiva: non l'avrebbe disturbata, ma si sarebbe preoccupa che magari non si sentisse bene - probabilmente avrebbe anche ripensato a quello che era accaduto prima.

Ora come ora, si sente solo intorpidita. Stanca, assente, ma stranamente tranquilla. Crolla così, lentamente, senza pensieri ma con tante cose da dire, e lo stesso fa Honami. I loro occhi si chiudono, i respiri diventano lenti e regolari.

Il silenzio che tanto agognava è tornato.




*********






È un sonno movimentato il suo: a dire il vero parte come tranquillo, privo di turbamenti, una calma piatta simile a quella con cui ha chiuso gli occhi; non che la parte successiva si possa descrivere come paurosa - piuttosto...è semplicemente curiosa: il susseguirsi di forme e colori, di voci e movimenti, diventa sempre più vorticoso. Vede le proprie compagne, fauci con grossi canini, un giglio, zanne di cinghiale, poi fiammelle luminose, e una scia di non saprebbe ben definire cosa trascinata dal vento - forse sale...o, forse, cenere?

Apre gli occhi - non li apre di scatto, o in modo frenetico: semplicemente, si aprono, come se avesse appena riaperto le palpebre dopo averle sbattutte, in un gesto naturale.

È calata la notte attorno a lei, e il freddo è diventato più pungente di quanto s'aspettasse, tant'è che trema al contatto con il gelido suolo: unica fonte di luce e calore residuo è la brace che è rimasta del falò, ancora colorata d'arancio ardente in alcuni punti. Appoggia la testa pesante sul palmo, rendendosi conto di quanto effettivamente sia stanca...e di quanto gola e stomaco le siano di intralcio, la prima per secchezza, il secondo a furia di duolere.

Si alza, barcollante, poco stabile sulle gambe minute; cerca di mettere ben a fuoco quel che le sta davanti: sembra tutto...così sfocato. Non saprebbe se attribuirlo a quel forte senso di malessere e torpore o a un clima nebbioso.

Ha così tanto sonno, troppo per pensarci.


"Meglio che torni a dormire" si dice. Deve essere carica e in forze per il giorno seguente. Per la missione.

Quasi istintivamente, si limita a darsi un'occhiata attorno. A cercare con lo sguardo le compagne, probabilmente anche loro appisolate - o forse qualcuna di loro è rimasta a far di guardia?

Ma no, l'avrebbe notata e rivolto la parola: forse avrebbero fatto meglio a tenere qualcuno di vedetta ma pare tutto tranquillo - la prossima volta staranno più attente...che possa restare lei sveglia a vegliare?

Decide di far così: è solo allora che guarda effettivamente nella zona e se ne accorge. Un brivido le attraversa la schiena, ma stavolta non è mosso dal freddo clima: le...le ragazze...

D-dove sono?!


Nulla, neanche l'ombra delle compagne: l'ultima cosa che avrebbe potuto immaginare si sublima davanti ai suoi occhi sottoforma di spazio vuoto; a dirla tutta, pare che nessuno ci sia mai stato lì, tant'è vero che l'unico segno tangibile che la missione non sia stata tutto frutto di immaginazione è il contenitore, riposto vicino a lei. Lucente, solo.

I pensieri prendono ad accavallarsi, tempestivi, terribili nella loro agitazione e negatività: cosa le è successo? Sono...sono state rapite? Sono vive? No...no...non può essere successo qualcosa! Non può essere successo qualcosa senza che lei abbia potuto aiutarle!

Dormendo...


Respira affannosamente, torturando in modo frenetico le dita: affera il contenitore, lo stringe a sé, si guarda attorno maggiormente scossa, e l'ambiente circostante le pare sempre più confuso.

"Che...se ne fossero andate?"

Il pensiero balena in mente un attimo, uno solo, in cui sgrana gli occhi e deglutisce, mentre la possibilità le si concretizza in mente.

Distrutta.

Distrutta, forse in condizioni anche peggiori sarebbe stata se fosse stato plausibile...ma no.

Se avessero voluto proseguire la missione senza di lei il contenitore - ancora pieno - l'avrebbero portato.


Cerca di tenersi stretto il sottile filo della ragione, appellarsi a tutta la propria lucidità per non perdere la testa per davvero. Ha paura, ne ha tanta. E la sua ansia è palpabile, chiunque potrebbe notarla tanto la sua espressione e il suo gesticolare parlano chiaro.

Deve...deve capire cosa può essere successo...deve farlo ora e aiutarle!

Si piega in due: una fitta allo stomaco, la testa le sbatte ancora, i contorni di ciò che guarda appaiono ancora non ben definiti, sfumati.

E in un attimo, un'idea: che si sia sentita male per qualcosa ingerito, o inalato? Allucinazioni?

A cosa si possa in effetti addebitare il malessere fisico e quanto regga la sua teoria non se lo domanda - non ha la forza di domandarselo.

In parte rassicurata dalla sua supposizione, rapida infila le mani in una tasca dei pantaloncini neri per tirarne fuori l'erba medica datole da Honami - e anche stavolta è lei a salvarmi...grazie, Nami-chan.

Ingurgita l'erba, fiduciosa nel risultato: mastica in fretta, nel tentativo di fare il prima possibile, fino a ridurre il tutto in una poltiglia verdognola. In quel luogo silenzioso, la cui quiete è rotta solo dal suo masticare, può allora sentire un altro rumore - anch'esso di denti, ma tutta'altro che i suoi; il digrignio, poi dei ringhi bassi: vorrebbe bloccarsi sul posto per potersi mai girare, invece si volta di scatto, consapevole di ciò che l'attende una volta guardato dall'altra parte.

Deglutisce l'erba tutta d'un colpo, fino a sentire una sorta di groppo in gola - beh, ne ha uno anche concreto ora.

Pelo scuro, occhi iniettati di sangue, fauci schiumanti di saliva: ancora?!

Ancora
, questo le resta da chiedersi quando vede i lupi: identici a quelli stesi poco prima, speculari ai due contro cui ha adoperato il magnetismo.

Il suo vero incubo, quelli che hanno fatto sì che il pacco venisse distrutto.

No, stavolta, non può permetterlo, non può permetterlo! Pur essendo conscia del fatto che il metallo sia un ostacolo invalicabile o quasi per quegli aguzzi canini, non vuole neanche che possano sfiorarlo. Deve proteggerlo.


Prova a usare il magnetismo sull'oggetto, perché possa averne pieno controllo fino a condurlo in alto, lì dove non può essere raggiunto. Prova soltanto, perché si rende conto di non potere.

No, non c'è tempo per chiedersi il perché: fulmineamente lancia il pacco in aria, nel tentativo di eliminare il rischio che i due animali possano avventarvicisi contro - lo avrebbe recupereto dopo se tutto fosse andato liscio, non appena fosse ricaduto verso il basso; poi, mentre si sarebbe trovato ancora a mezz'aria, avrebbe provato a scatenare la forza protettiva del vento su di loro: nuovamente contro i due animali inferociti avrebbe scagliato una folata, affinché potessero trovarsi sbalzati via, magari perdendo i sensi nell'impatto con qualche oggetto. Ancora, vorrebbe solo renderli inoffensivi, nonostante non abbiano mostrato la propria ostilità attaccandola: nelle condizioni in cui si trova meglio non farsi prendere alla sprovvista ad ogni modo.

Può funzionare. Deve funzionare.

Ancora, vuole solo proteggerlo.
 
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Fran_Calore
view post Posted on 16/8/2017, 01:28     +1   -1




Honamiseparatore Shin



La piccola Honami lanciò la carne verso l'enorme orso, nella speranza che questo venisse attirato dal forte odore che ancora emanava la cacciagione. Eppure, nonostante tutto, se in un primo momento l'orso si era arrestato, subito dopo cominciò a seguire la giovane, con sempre maggiore foga. Sembrava quasi che si trattasse di una faccenda personale. La Yotsuki correva rapida alla ricerca di un riparo, che trovò in un albero morto nelle vicinanze del ruscello. Era alto poco più di quattro metri, forse il rifugio di cui aveva bisogno. L'arrampicata sarebbe stata complicata senza utilizzare il chakra, eppure doveva farcela poiché sembrava ai suoi occhi, in quel momento, l'unico modo per salvarsi la vita.
L'orso girò attorno a quell'albero solo per qualche minuto, emettendo versi infernali; ad Honami tuttavia, quelle poche centinaia di secondi sembrarono ore, avvertiva le braccia stancarsi molto più rapidamente del solito e l'aria abbandonarle molto più velocemente i polmoni.
Infine l'animale si allontanò, lasciando dietro di sé un oggetto luccicante e metallico. Che fosse l'urna che portava Shin? Una prova che l'orso famelico l'avesse divorata? Quando la ragazza scrutò meglio si rese conto che si trattava semplicemente della fiaschetta di Ruri. Stavolta conteneva uno solo dei due sorsi di vino di riso che la giovane era riuscita a contare grazie al proprio udito acuto, che fosse un portafortuna per lei?


separatore



Come spaventati dai movimenti di Shin i due lupi si allontanarono rapidamente, uno per primo, l'altro all'inseguimento. La piccola kunoichi non conosceva certo bene le abitudini degli animali della foresta, certo non di quelli che non avevano le zanne, ma le parve subito un comportamento insolito. Il suo olfatto fu infine catturato dal forte odore emanato dalla carne che avevano cotto solo poche ore prima, ora rovesciata a terra proprio dove erano i lupi poco prima. Possibile che quegli animali folli di rabbia e fame si fossero dati al cannibalismo? I pensieri di Shin si sovrapposero in un attimo e gli istanti parvero quasi accavallarsi per quanto passarono velocemente i seguenti minuti. La piccola Akiyama si sentiva rallentata, appesantita, quasi immobilizzata. Quando poi spuntò nuovamente un lupo il tempo tornò alla normalità. Aveva una saliva rossa, probabilmente a causa del sangue delle compagne di missione della ragazzina. Il panico la assalì, e, come un treno in corsa, la travolse. Si sentiva sola, abbandonata, persa. Eppure in un istante tutti quei sentimenti si trasformarono in cruda rabbia verso quell'animale.
 
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.:.Honami.:.
view post Posted on 16/8/2017, 10:24     +1   -1




Legenda"Parlato Honami"
*Pensato Honami*



E finalmente ce la fece. Lanciò la carne con tutta la foga che aveva in corpo verso l'orso per distrarlo e prese a correre come se la sua vita dipendesse da quello... Cosa che era assolutamente vera. Non si voltò indietro per capire se effettivamente la sua trappola avesse funzionato alla perfezione, ma sentì silenzio... Che si trasformò in pesantissimi tonfi dopo qualche secondo.

La stava seguendo. Il panico tornò ad attanagliare la ragazzina. Era lenta, lo capiva dal fatto che l'animale fosse sempre più vicino, dal suo respiro fetido e caldo che l'inondava. Se avesse avuto l'Armatura, lo avrebbe seminato senza problemi, invece solo il giubetto di Chiisaru le stava probabilmente dando una chance di sopravvivenza. Quello, e l'adrenalina che scorreva potente nelle vene.
Sentiva il cuore battere frenetico, pompare l'ormone in ogni fibra del suo corpo per evitare di essere mangiata. Stava scappando, lei di solito non scappava,
ma non voleva combattere contro quell'animale. Il perchè non lo sapeva nemmeno lei. Forse era consapevole di non farcela semplicemente con le sue forze, senza Armatura, o forse non voleva ferirlo.

Il ruscello si avvicinava, ma quel luogo faceva schifo, non un albero, non una roccia, non c'era nulla che potesse aiutarla. Le gambe le facevano male. La nuda pietra sotto i piedi faceva sì che l'impatto di ogni passo si riflettesse senza assorbimento alle gambe. Non le era mai successo, nemmeno che il fiato le si mozzasse così in fretta durante una corsa o un allenamento. In fondo per quasi un mese aveva imparato a saltare di albero in albero come Chiisaru, cosa che anche prima era perfettamente in grado di fare, ma che aveva perfezionato con la convivenza all'Eremo... Perchè una semplice corsa la stava stancando in quel modo? Probabilmente perchè quella non era una semplice corsa...

E poi finalmente lo vide. Era secco, brutto, spoglio, sulla riva del ruscello... Ma era alto, altissimo. Le venne automatico concentrare una minima quantità di Chakra sotto i piedi per renderli "appiccicosi" e correre con nonchalance sul tronco per salvarsi la vita, ma la massa spirituale era ancora immobile. Digrignò i denti e compì un piccolo balzo per aggrapparsi ad un ramo, il più basso. Fece forza quindi per sollevare tutto il corpo.

L'orso era vicino, troppo vicino! Continuò a salire, velocemente, grazie all'adrenalina e alla sola forza fisica, ma con molta fatica... Più di quanto si sarebbe aspettata. Era in quel modo che le persone non abili nel Controllo del Chakra facevano le cose. Anche lei, da piccola, era un'abile scalatrice dei picchi rocciosi di Kumo senza Chakra, era anche abbastanza brava... Poi era anche una Kunoichi abbastanza forte... Allora, perchè si stava stancando così tanto?

Ora uno sforzo e l'altro, infine, arrivò in cima. Per tutta la scalata i ruggiti dell'orso le avevano raggelato il sangue, facendole vibrare le ossa dall'interno. Era stata fortunata a trovare quell'albero, era stata fortunata ad arrivare in cima. Con il fiato mozzato, le braccia e le gambe indolenzite, la schiena a pezzi, non potè far altro che digrignare i denti ad ogni ruggito dell'animale.

Per quanto tempo era rimasto lì a girare intorno a quell'albero? Per quanto tempo aveva sperato che non colpisse la corteccia e rompesse il legno fragile di quell'appiglio? Tanto, forse ore. Ore che trascorsero lente. Non aveva la forza di gridare, di dirgli di andarsene, ma solo di sperare che lo facesse da solo. Non voleva attaccarlo. Forse non sarebbe riuscita a sopravvivere. Se non avesse avuto pesanti distrazioni, l'idea di essere una nullità le sarebbe tornata alla mente senza troppi perchè.

Alla fine sembrò stancarsi. Molto pacificamente se ne andò. Ma Honami non scese, tenne le orecchie tese e continuò a scrutare i dintorni. Scendere dall'albero significava abbandonare un luogo sicuro. Certo, nulla le avrebbe impedito di risalire... Nonostante la stanchezza... Ma volle rimanere lì per sicurezza. Anche perchè, che doveva scendere a fare? Era sola, le compagne scomparse. Senza una fonte di luce che l'aiutasse, come avrebbe fatto a trovarle? Poi c'era l'orso. Stava quasi per tornarle il magone, ma qualcosa a terra attirò la sua attenzione. Un luccichio le fece quasi sperare che si trattasse del contenitore, ma ad una seconda occhiata riconobbe la fiaschetta di Ruri.

*La fiaschetta di Ruri?!*

Che ci faceva lì? L'aveva fatta cadere l'orso!?

*Per Raijin-sama!*

La paura tornò a possederla. Ruri era misteriosa, strana certe volte, ma non si meritava di essere mangiata da un orso. E se lei era stata mangiata...

*No... NO!*

Shion. Dov'era Shion?! Al diavolo il contenitore e la missione. Shion era stata mangiata dall'orso! Sicuramente quell'orso era arrivato durante la notte e le aveva mangiate senza che lei se ne accorgesse. Perchè non si era svegliata?
Era stato così veloce ed astuto da non farsi vedere? Non avevano nemmeno fatto in tempo a lottare. Si portò di nuovo le mani alla testa, cercando di non scoppiare in lacrime. Non poteva pensarci che Shion fosse morta per colpa sua.
Sentì gli occhi pizzicare per le lacrime che volevano uscire, un groppone alla gola e tutto il corpo tremare.

Non seppe quanto altro tempo passò, secondi, minuti, ore, ma non si mosse da lì, impietrita dalla paura e dal dispiacere. E pensare che Shion l'aveva anche ringraziata per averla salvata dai lupi. No, non si meritava il suo ringraziamento. Non si meritava proprio niente! Aveva permesso che morisse, che venisse divorata da quell'orso. Era stata una sciocca. Dormire durante un attacco! Fu inevitabile che alla fine le lacrime le rigarono gli occhi e dei sommessi singhiozzi riempirono l'aria notturna.

Era senza forze. La scalata, l'adrenalina scomparsa dal corpo, il dolore, il dispiacere. Il cuore batteva ancora forte, ma tutto il corpo le doleva come se fosse passata sotto uno schiacciasassi. Era esausta. Voleva solo tornare a casa e dormire per giorni interi, anni, forse non voleva più alzarsi, morire anche lei.
Aveva perso due compagne di missione, aveva perso un'amica. Che senso aveva vivere ancora? Se non era riuscita a proteggere loro, come poteva proteggere Kumo, come poteva essere il Pilastro che il Villaggio si meritava? Tanto valeva cercare l'orso e fargli compiere ciò per cui era andato a cercarla. Fargli finire il lavoro. Osservò la fiaschetta luccicante e, con un balzò, senza più timore, scese dall'albero. Nel farlo, inciampò e ruzzolò a terra. Aveva sbattuto il fianco, ma non disse nulla. Non c'era nulla da dire.

Si rialzò e raccolse la fiaschetta. Senza esitazione la scosse: c'era meno liquido rispetto la sera precedente. Spese qualche secondo ad osservarla, ma scacciò quasi subito il barlume di speranza che in realtà quell'oggetto fosse solo stato rubato dall'orso a Ruri. Forse erano ancora vive, forse si stava facendo troppi problemi. Non voleva però aggrapparsi troppo a quella speranza. Ruri era forte, aveva steso tanti lupi, ma quello era un orso davvero grande.

In ogni caso, l'unica cosa che poteva fare era cercare l'orso, cercare tracce,
cercare qualcosa. Forse voleva vendicare Shion, forse inconsciamente voleva scoprire se fosse ancora viva, ma non voleva ammetterlo per non darsi false speranze. Le tornò in mente il contenitore, pieno di sale. La missione aveva ancora importanza? Senza l'oggetto da portare al confine, senza colei che il ricevente doveva riconoscere, senza la sua compagna. Forse non avrebbe nemmeno potuto rimettere piede a Kumo. Dove sarebbe andata? Probabilmente all'Eremo. Cosa avrebbero detto i genitori? E Razan? Era una delusione per tutti.

Sbuffò e si tirò un pacco sulla fronte. Stava ricominciando il vortice dei pensieri negativi e non era il caso. La missione era fallita ormai: se avesse avuto il contenitore avrebbe almeno potuto tentare di portarla a termine da sola per onorare la memoria dell'amica scomparsa. Invece non poteva. Digrignò i denti:
la paura e la delusione si trasformarono d'un tratto in rabbia. Che cavolo le stava succedendo?

"DOVE SEI!? CHE HAI FATTO A SHION?! DOV'E' RURI! ESCI FUORI!"

Gridò così tanto che i polmoni e la gola le fecero male. Contemporaneamente cominciò a camminare, in cerca di altri indizi, tornando verso il campo. Non sapeva di preciso cosa voleva fare, se morire anche lei, se uccidere l'orso...
Ma qualcosa doveva farla...


kamonraijin

 
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50 replies since 13/4/2017, 17:48   1059 views
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