| Il primo passo fuori da quella casa fu il primo passo sulla porta dell'inferno. Nonostante la nebbia innaturale che impediva la visuale per buona parte dell'ambiente -o forse proprio a causa di quella, impenetrabile- fu subito chiaro che qualcosa non andava. Si ritrovò a camminare a memoria, senza poter contare sui suoi occhi, ma ben presto lo scenario peggiore si parò davanti a lui. Aveva lasciato la casa per sincerarsi della condizione dei suoi compagni, per avvertirli di Su, ed era successo questo...
Taiji. Quando lesse quel nome sulla lapide a terra, già il cuore di Takeshi perse un colpo. Non capiva. Non voleva capire. Come poteva essere vero quello che la sua mente si rifiutava di pensare? Poi arrivò la voce, dall'alto. Era Ai. Alzò lo sguardo, scorgendo le spoglie della Kansei appese allo scheletro della casa che fino a poco prima era preda delle fiamme. Non poteva essere reale. Era troppo crudele... la vita non poteva essere così crudele da riproporrgli due volte la stessa macabra situazione. Bastò un solo secondo, ma nel suo cuore era un'eternità. Il cadavere di Ai, soggetto solo alla forza di gravità, ondeggiava pigramente, si sovrappose per un istante al corpo di Nene, che tempo fa aveva visto cadere a terra con lo stesso moto irrealisticamente lento ai suoi occhi.
Spalancò gli occhi.
Ed esplose.
Avrebbe distrutto tutto. Richiamò il suo chakra con pochi, rapidi sigilli e lasciò che si irradiasse senza controllo dal suo corpo verso l'esterno. Non gli importava cosa sarebbe capitato, voleva solo che quella cosa, qualsiasi cosa fosse, finisse. Che fosse reale o meno aveva poca importanza adesso nella sua testa, Takeshi bramava solo di cancellare dall'esistenza chiunque fosse il responsabile. Stava giocando con la persona sbagliata. Gli occhi violetti del chunin si guardavano attorno furiosi oltre ogni limite, cercando qualcosa su cui scatenare la propria ira, e dei fuochi fatui cominciarono a galleggiare nell'aria attorno al suo corpo, danzando tra le scariche elettriche che l'aura di chakra di Takeshi produceva sporadicamente.
Fecero la loro comparsa Himitsu e Su: mentre la ragazza era tale e quale all'ultima volta che l'aveva vista -cioè "posseduta"- Himitsu pareva stranamente usuale, non troppo diversa dal solito. Questa apparizione permise al ragazzo di riguadagnare un minimo di controllo su sè stesso, quel che bastava per mantenere stabile il controllo del chakra. La misteriosa presenza era ancora tra di loro. In particolare Su, che si stava issando da terra, aveva ancora i capelli bianchi e il comportamento ostile che l'aveva contraddistinta da poco prima. La cartomante, invece, era alle prese con il suo mazzo, come sempre del resto. Le loro parole non fecero altro che scatenare un nuovo moto di furia bruciante nel giovane, che si manifestò come un ringhio ferale nei confronti delle due figure.
Prudenza, Rottura... Facile da dire, sono solo parole vuote. Allora, ditemelo voi cosa avrei dovuto fare!
La prima a ricevere le sue dure parole fu Himitsu, ma il contenuto per la prima volta fu diverso da quello che le aveva detto per tutta la giornata. Aveva un folle sorriso sul volto, la follia di chi si getta nel vuoto perchè non ha più niente da perdere, l'abisso della disperazione. Perchè non la capiva. il Suzaku non riusciva a comprendere la sua cieca fede nelle carte, e per questo l'aveva disprezzata fin dall'inizio. Sto aspettando, Fattucchiera! Non hai fatto altro che affidarti alle carte fino ad ora e fino ad ora ti ho opposto, ma ora hai la mia attenzione. In una situazione del genere, voglio sapere... cosa ci riserva il futuro?
Ma non si era di certo dimenticato di Su: si trovava sotto il corpo senza vita di Ai Kansei, quella che era stata la sua migliore amica e confidente, e fu cogliendo con la coda dell'occhio l'immagine del cadavere appeso che il ragazzo si rivolse non tanto a lei quanto a quell'entità che la stava controllando gridando fino a graffiarsi le corde vocali. Guardati attorno! Sei soddisfatto di tutto questo? È quello che volevi? Non so perchè lo hai fatto, ma hai distrutto tutto e tutti. Solo io sono ancora in piedi. Se pensi che questa sia la soluzione ai tuoi problemi vieni, VIENI E AFFRONTAMI!
Le fiamme cominciarono a vorticare più rapidamente attorno al corpo di Takeshi, preparandosi a sostenere l'impatto di un probabile attacco. Non avrebbe attaccato per primo a meno che qualcuno dei presenti non avesse mostrato nuovamente atteggiamenti ostili nei suoi confronti, ma era pronto a rispondere al fuoco con il fuoco e non avrebbe esitato un attimo a scagliare tutta la sua potenza su coloro che si fossero mostrati suoi nemici.
//La tecnica utilizzata è la seguente, con l'aggiunta di qualche fulmine per fare scena. Mi riservo di utilizzarla nel caso dovessero attaccarmi ^^
<ninjutsu elementale> - 火 - Katon: Fiamme Danzanti - [Chk: 40/60][Def/Res: +60/90] "Plasmando il fuoco liberato nell'aria, il ninja forma una serie di piccole masse di fuoco, instabili sia nella forma che nella posizione, appunto "danzanti" attorno a lui formando una difesa non certo eccelsa, ma sufficiente per attacchi di piccola entità. Se non tutte le fiammelle son state neutralizzate (leggasi, se l'attacco è stato parato senza residuo), ciò che rimane di esse potrà essere sfruttato nel successivo attacco di fuoco, dando a questo un bonus di 15/30."//
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