MA CHE ACCIDENTI STAI DICENDO, PER TUTTI I DIAVOLI? Aaaargh cazzo. Sono allo stremo e devo ringraziare che un minimo da quel maledetto giorno in ospedale mi sono allenato a controllare meglio 'sto maledetto Chakra, altrimenti sarei già a terra sfinito. Non riesco a capire, cazzo. Caaaazzo! « Ah, cazzo! » Oh per tutti i Kami, se lo dico un'altra volta che succede, vinco un premio? Sta zitto e pensa, stupido Shi del presente. Okay, quanto mi sta dicendo 'sta pazza non è proprio falso. Il chakra è un'energia, così come il movimento muscolare può essere canalizzato e direzionato. Linfa lo scrive spesso, nei suoi libri, sottolineando l'importanza di tale pratica nell'arte medica. Il problema è che, esattamente come per i muscoli, fargli imparare nuovi movimenti è una cosa decisamente complicata. Un po' come cercare di imparare a muovere le narici. Sono quelle cose che o le sai fare o non le fai. Probabilmente è questo il problema della sciroccata nel spiegarsi così male. 'Ste stronzate le fa da tutta la vita, a differenza mia. Sono impresse nella sua mente come il respiro.
Ma cazzo, ho disegnato in aria, figuriamoci se mi arrendo proprio adesso.
Tiro su col naso un bel po' d'aria, a riprendere un minimo di fiato dallo sforzo che mi sta lacerando il braccio. La presa sul pastello si sta allentando, facendo tremare leggermente le dita e tracciando in aria un rigolo ulteriore. Ci mancava la mosca con la coda. Non mi faccio distrarre. Il Chakra medico assume questa colorazione per un motivo: il suo movimento riverbera la luce in modo diverso dal solito, per questo motivo il Chakra di vento ottiene spesso delle colorazioni simili, vorticano. Quindi devo cercare prima di tutto di "bloccare" questo movimento continuo senza spezzare il tutto. « Okay! Okay! Ci sono! » no, non è vero. Al primo tentativo di "cristallizzare" la cera, l'ho sentita chiaramente scricchiolare. Immediatamente riprendo il movimento circolatorio del chakra medico. Così non va, non va. « Ci sono! Ci sono! » no, non è proprio vero. Troppa foga, forse, o troppa fretta. Bloccare il chakra di colpo è stata una pessima idea, in ogni caso. La mosca si sbriciola, senza che io nemmeno stacchi la "penna dal foglio", scivolando a terra... Insieme al pastello. « Merda. »
Sbuffo pesantemente, questa ci mancava. Mi massaggio con l'altra mano il polso indolenzito, cercando di rilassare i nervi fracassati da tutto quel tendersi. Il pastello viola? Nah, sta benissimo dove sta. Ne prenderò un altro, non sto qui a fare chissà quali acrobazie per recuperarlo. Lei potrebbe prendere a ridersela, però... Non credo sia esattamente la tipa, non adesso almeno. L'ho notato, nella ricerca dei suoi consigli, come il suo atteggiamento sia cambiato non appena la prima linea di cera è stata tracciata in aria. « Ci riprovo. » esclamo senza troppi giri di parole. Come prima, tiro leggermente ontano il kimono da permettere alla mano di sgusciarci all'interno. Recupero un secondo pastello. Verde e... Consunto. Consunto.
Aspettate un attimo.
Questo pastello è veramente, ma veramente vecchio. Ne restano pochi centimetri, inoltre la carta che lo avvolge è ingiallita, quasi oleosa. E' sporca di... Cera. Cera, giusto. Ma non è solo quello. E' qualcosa di molto, molto simile alla cera, che tutti noi abbiamo addosso. Sporcizia. Pelle morta. Semplicemente, tracce umane. Ah, cazzo, ma certo! Stringo il mozzicone fra le dita, quindi senza alcun indugio smuovo la mano in avanti. Irradio di Chakra il tutto, ma questa volta... Questa volta non ho bisogno del Chakra medico per disegnare. Muovo lesto il pastello, sì, il peso c'è ancora, ma questa volta tutto è molto più fluido. Disegnare nell'aria non è così difficile. Con mano più ferma - ma non meno indolenzita - ricreo la mosca, ma questo giro di verde c'è solo il colore del pastello. Come sto facendo? Semplice. Sto imbrogliando.
La nostra pelle è coperta di sebo, una sostanza oleosa, un grasso. Grasso, come la cera che compone i pastelli. Non sono affatto dissimili. Trascinarla via dalla mano, come catalizzatore, mi permette di avere un collante molto più concreto del semplice chakra. E così...
« E' fatta. » osservo soddisfatto la mia creazione spiccare il volo. Nah, non è poi così difficile imparare a muovere le narici del naso. Non so ancora farlo, però ho fatto muovere una mosca di cera. Direi che è comunque qualcosa. Basta prendere coscienza del "muscolo", senza muoverlo freneticamente per tenerlo insieme, ed il gioco è fatto. Dato un ordine, semplice e basilare, la creatura s'è sollevata dal mio pastello... E vortica, a casaccio in aria. Sempre lo stesso movimento. Prima su, poi giù, rimanendo a mezz'aria.
Meglio di niente.
... Cazzo come brucia la mano.