| Niente era come in patria. Dalla varietà di pesce al vestiario, dalla miseria delle baracche alla ricchezza dei colori della giungla, ma seppur differenti rimanevano comuni nello spirito. Nei modi. Nelle situazioni. Il peso del denaro, la povertà, la corruzione, o il cercare di rialzarsi dopo una sciagura. Il villaggio aveva, di sicuro, visto tempi migliori, giorni più prosperi. Passeggiare tra i suoi canali lasciava sulla pantera una strana sensazione. Ma non era data dal fatto di essere in una terra straniera ove era tutto nuovo, dai colori, al suono delle parole, dalla gente ai modi di fare, era qualcosa che aleggiava su di lui un po’ come il tanfo che proveniva da quei canali che parevano cloache a cielo aperto. Più procedeva, più si perdeva in questa nuova realtà e più la sensazione si acuiva. Cos’era esattamente non poteva nemmeno esserne certo, né dare un nome o una spiegazione; forse l’istinto di Hyou? Ormai sapeva riconoscere quando il ruggito della sua parte animale iniziava a farsi largo tra le pieghe della sua anima, lo riconosceva, come riconosceva il rizzarsi dei peli sulle braccia e sentire come un qualcosa di freddo scivolargli tra le viscere. Non era Hyou…era quel luogo a dargli questa sensazione. Una sensazione indefinita ma tangibile, vaga seppur la sua presenza si faceva largo tra i pensieri come una pianta malevola. Metteva radici eppure non riusciva a capire in che modo. Era famigliare, certo, ma perché lo era? Era come una cappa pesante, spessa che avvolgeva, invisibile ma presente, il villaggio e con esso anche Ryu. Avviluppandolo tra spire di mistero e sensazioni indefinite accarezzando la sua parte selvaggia e facendolo restare vigile. Troppo…
Kanashimi:"La caccia sarà presto su di te, Zetsubo... affrettati."
Non poteva dimenticare queste parole. Era a caccia…era predatore…era forse anche preda? Era questa la sensazione che stava provando? Il pericolo? Si fermò. Si guardò intorno. I suoi occhi scandagliarono le case, i canali, la giungla, il cielo, i suoi sensi si fecero tutt’uno con l’ambiente circostante eppure non riusciva a capire, definire, ma la riconosceva. Forse istintivamente; si scroccò il collo con un gesto meccanico, conosciuto, famigliare, un gesto di chi è nervoso, di chi è all’erta. Era come una quercia solitaria che si stagliava solitaria contro la linea dell’orizzonte. Sembrava volesse sfidare questa sensazione…eppure un piede venne messo uno di fronte all’altro e si perdette di nuovo nella foschia.
Era seduto su uno dei ceppi che consentivano l'ancoraggio delle canoe lungo uno dei canali. Guardava il suo falso sembiante nell’acqua torbida. Non riusciva a discernerlo con chiarezza, così come non era riuscito a trovare alcunché sui fantasmi. Il dubbio rosicchiò i suoi pensieri e certezze. Che Fune avesse ragione? Che la parte animale e selvaggia, Hyou, lo avesse fatto cadere preda della pazzia? Eppure era riuscito a riprendere in mano, non senza fatica o dolore, la sua coscienza e a domarlo. Ma poteva dirsi sicuro e certo di questo? E se la sua mente, a pezzi e scissa tra Hyou e Ryu per salvarsi avesse ideato tutto? Una prova autodistruttiva per poter riforgiare la sua anima e la sua forza nel fuoco della disperazione. I suoi occhi si persero tra piccole onde che sbattevano su di un legno marcio di una sgangherata canoa. Gli sembrò un immagine calzante di come si sentiva lui: una sgangherata canoa in preda ad onde pazze che si stagliavano all’orizzonte per poi abbattersi incessanti su di lui. Gli sembrò di non avere né forza né intelletto per poter resistere e uscirne fuori. Il braccio mancante bruciava. Strano come quando i dubbi corrodevano come acido il suo animo, quel braccio iniziava a fargli male, bruciare. Era un dolore che gli ricordava per cosa stava combattendo ma anche perché era lì. Ma soprattutto a come ci era arrivato. Ancora non credeva che fosse tutto frutto della sua immaginazione. Doveva tentare ancora. Di tempo né aveva , forse non era stato attento….e poi perché, prendendo per buona la sua pazzia, si sarebbe dovuto mandare proprio in quei luoghi così lontani dal suo vissuto? Per quanto avesse viaggiato in lungo e in largo per lettere degli shinobi, per quanto avesse visto le città libere dell’est, insieme ai barbari delle pianure non aveva ricordi di questi luoghi né gli aveva mai sentiti menzionare. Erano al di là della sua mente…Shinjitsu, nella sua pazzia e peregrinazioni alla ricerca di alleati e potere, mai vi era giunto e mai tali notizie erano arrivate alle orecchie attente della pantera. E se c’entrava Hitomi Uchiha e quei malefici occhi? Era ancora preda di chissà quale assurda tecnica? Più cercava di riordinare le idee più era come quell’acqua torbida: non c’era chiarezza solo vacuità. Una voce alle sue spalle sortì lo stesso effetto di un sasso lanciato nell’acqua. Ea emerso da una porta sfondata di una piccola bottega situata in quel vicolo silente. Magro all’inverosimile, la sua pelle scura era tinta con una mistura calcarea, bianca come ossa esposte al sole, sia sulle braccia che sul viso. Ninnoli ne ricoprivano il corpo dando al suo aspetto una parvenza di spettralità. Straniero di maschere, così lo aveva chiamato. Non sfuggì questo dettaglio; a cosa si stava riferendo esattamente? E poi era arrivato così vicino a lui, da superare i suoi sensi. Ma non sentiva Hyou ruggire. Era di certo singolare ma non pericoloso, eppure vi erano serpenti di non lunghissime dimensioni, dai colori sgargianti e vividi che avevano i veleni più pericolosi. Il pericolo si annidava ovunque. E lui era uno straniero…non doveva dimenticarlo e pensare che tutto potesse essere un pericolo. Lui lì era preda. E poi per la prima volta qualcuno gli si era avvicinato. Perché? Era quasi tentato di domandargli se conoscesse Yorokobi eppure…eppure Ryu lo squadrò attentamente con quei suoi occhi diamantini. Aveva i modi della strada e delle puttane: invitare i clienti, offrire la mercanzia, mercanteggiare sciorinando parole a fiumi elogiando merce e inventando storie. Tu viene, viene ora…venire dove?
Perchè dovrei seguirti, amico? Hai qualche buona offerta per me?
Domanda pertinente ma il modo che aveva, la mano destra che sembrava non volesse lasciare la porta sgangherata, come se fosse un ancora di salvezza, come se volesse fuggire, i suoi occhi che dardeggiavano da quelli come laghi della pantera al vicolo come se da un momento all’altro una catastrofe dovesse giungergli addosso. No…aveva un modo di fare che lasciava presagire che avesse paura di qualcosa. Non aveva sciorinato né merce, né tantomeno datogli un motivo valido al seguirlo…eppure eccolo lì che lo invitava insistentemente a seguirlo. Come se lo volesse salvare da qualcosa, come se farlo significasse lottare con qualcosa che lo preoccupava, ma che parlare con la pantera fosse più importante. Forse si sarebbe spiegato perché i suoi occhi sembravano impazziti e perché la sua mano era sul punto di richiudere quella porta con veemenza. Oppure era solo quella foschia, quella sensazione che aveva a fargli vedere la realtà distorta…ma si era sempre vantato di essere uno che andava al di là delle verità degli occhi. E sebbene tutto facesse intendere al solito accattone, il suo comportamento e i suoi gesti cozzavano con quello che i suoi occhi, a prima vista, osservavano. Vi era altro al di là della foschia. Improvvisamente, un rumore di passi dall'angolo di una strada. Leggero, quasi impercettibile, ma non per Ryu, e i suoi occhi balzarono verso l’origine del rumore. Il gesto di Jir'do, da contraltare, si fece quasi convulso, le sue parole un sussurro... ma non osò lasciare lo stipite della porta per avvicinarsi al giovane leader delle nuvole rosse. Se prima pensava a qualche bizzarria ora i suoi dubbi divennero, quasi, certezze. Se non era paura quella, poco ci mancava. E quel vicolo, dapprima silente e solitario, ora si stava facendo chiassoso e stranamente frequentato. E non gli sembrò una coincidenza. La figura sembrava quasi facesse parte della foschia, come se fosse nata da essa e di essa ne portava la sostanza.
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YOTSUKI
Brutta parola da dire. Sopratutto in una situazione dove non si capisce assolutamente nulla, dove I confine sono fumosi e davanti ad un uomo ricercato da tutto il mondo degli shinobi. Soprattutto quando, di fronte ad una tecnica ninja, qualcuno lo vedeva per quello che era. Il manto rosso sembrò ancora più prezioso e le mani erano grinzose come quelle di un cadavere. Ma la voce era stonata. Tanto aveva degli strascichi della vecchiaia quanto la limpidezza e il vigore della gioventù. E Ryu si tramutò in Hyou: i suoi sensi si amplificarono, i suoi occhi serpeggiavano tra il manto dell’individuo per guardarlo negli occhi eppure non perse di vista il suo misterioso amico che ancora era lì accanto a lui. Iniziò a tremare di paura, la mano che dapprima lo invitava a seguirlo era fissa, inchiodata quasi come se fosse divenuta di pietra, lo sguardo fisso su di lui come a non volersi voltare. E il dubbio divenne certezza. E la certezza portò una domanda. Perché aveva paura? E perché sfidare tale paura per parlargli? Perché questi due erano davanti a Ryu e lo invitavano, ciascuno, a seguirli? Perché Kanashimi non gli parlava più? Prima doveva capire con chi avesse a che fare: sia Jir'do che l’altro potevano essere nemici e finchè non avesse capito con chi avesse a che fare, finchè non avesse trovato Yorokobi o una traccia di Kanashimi non si sarebbe fidato di niente e di nessuno. Né tantomeno di un uomo che riusciva a guardare oltre il velo degli inganni degli shinobi. Che sembrava parlare con fin troppa scioltezza la lingua della sua patria.
Forse mi ha scambiato per qualcun’altro. Può capitare…le auguro una buona giornata. Io e questo mio amico stavamo concludendo un affare.
E guardò ancora quel misterioso individuo che rimaneva una statua di sale. Voleva capire perchè ne avesse tanta paura. Riuscire a leggergli l'anima; capire significava addentrarsi di più in quel territorio, osservare, sapersi muovere. Conoscere il terreno di caccia era primario. Non voleva restare preda troppo a lungo.
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Abilità in passiva
Talento personale: Il talento comporta un malus gdr on di puro terrore e inadeguatezza appena avvertirà la presenza di Hyou. Per non esserne afflitti bisogna essere di pari grado con uno scarto di livelli di almeno 10 punti, oppure essere di un grado superiore. In più comporta che essendo Hyou il cacciatore definitivo in gdr on non potrà mai essere preso alle spalle o colto alla sprovvista, se non per direttive del master.
Sensitivo [Liv 1 : 51/60]
Abilità in Uso: <tecnica> - Trasformazione - [Chk: variabile] "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il byakugan, lo sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perchè vede attraverso la copertura, il secondo perchè riconosce la presenza di una ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, nè numerici, nè altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario. E' possibile rimanere trasformati per lunghi periodi di tempo solo laddove il consumo di chakra per turno sia inferiore alla stamina recuperata in una azione morta. Il consumo di chakra varia a seconda di cosa ci si sta trasformando: - Oggetti, animali, persone delle stesse dimensioni del ninja: 10 chk
abilità/attivazione> - Sensi Migliorati - [Stm: -2] [Liv 6: 0/10] "I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento. Olfatto: l'odorato del ninja è fine come quello di un segugio e gli permette le seguire le tracce di chi vuole a patto di conoscerne prima l'odore. Le tracce che egli è in grado di percepire possono essere vecchie di tanti giorni quanto più alto è il livello dell'abilità (di oggi con Lv.6, vecchie di un giorno con Lv.5, due giorni con Lv.4 e così via); Liv 1: 600 m di raggio
Conoscenze in uso Shinri-gaku. Psicologia. Per compiere le proprie missioni, i ninja non si affidano solamente alla forza delle armi, devono essere anche abili psicologi, tanto nei rapporti intrapersonali (relativi, cioè, alla propria psiche), quanto in quelli interpersonali (che coinvolgono altri individui). I principi della psicologia ninja sono l’adattabilità e la resistenza, come suggerisce lo stesso kanji nin, traducibile in “paziente sopportazione”. Di fatto, gli shinobi sono tenuti ad utilizzare ogni mezzo a loro disposizione e a sopportare ogni avversità per raggiungere il proprio obiettivo. Sono addestrati ad essere sempre attenti all’ambiente circostante e in sintonia con gli eventi e i processi naturali o provocati dall’uomo. Il loro pensiero deve essere elastico, tale da consentirgli di adeguare i propri piani in caso vi siano nuovi sviluppi, opportunità o limitazioni. La loro reazione alle persone, alle vicende o alle situazioni non è dettata da esse stesse, non dai preconcetti, ma da una scrupolosa ed obiettiva analisi dei fatti. Di conseguenza, si può dire che i ninja abili nell’affidarsi alla psicologia, sono maestri nel vedere la realtà, non semplicemente ciò che presumono o vogliono.
Stm 293.5- 0.5-2=291 //Finchè non sò che succede non mi fido nemmeno della mia stessa ombra. per cui sfrutto sensitivo in passiva, fiuto in attiva per scandagliare la zona. Poi utilizzo la conoscenza psicologia per capire se è davvero paura quella che ha il nostro amico e se i suoi gesti sono dettati o dalla recitazione o sono genuini, in modo tale da capire ancora di più come muovermi e prendere decisioni più mirate. Al momento prendo tempo e cerco anche di portare quell'altro a sbottonarsi di più. ho bisogno di più informazioni e capire sennò faccio la fine del topo XD Sempre che già non lo sia //
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