Missione B8 - Il mare cremisi

Sasaki era molto esperto nella lotta e questo sembrava essere piuttosto chiaro dal momento che sotto i suoi attacchi uno dei marini più vicini a lui restò letteralmente fritto a contatto con quel metallo per lui incandescente. A perdere i sensi, o forse la vita, questo ancora lo shinobi non avrebbe potuto accertarlo con sicurezza, non era stato il generale o quello strano pesce dalle abilità oscure ma uno dei quattro che erano sull’arena. Erano quindi rimasti tre di loro oltre i due pezzi grossi, cos’avrebbe fatto Sasaki? Sarebbe andato avanti così all’infinito nella speranza che potesse andare tutto bene? Oppure avrebbe fatto qualcosa anche per Chiisaru che non aveva potuto fare niente tranne che rimanere fermo a fissare le catene che tenevano legate la spada a quei pesci?
Studiando bene la spada, però, a scimmietta avrebbe potuto trovare non solo le catene che la legavano a quel luogo ma anche un grosso lucchetto che richiedeva una chiave per essere aperta, quei pesci sapevano custodire molto bene i propri tesori in fondo.
Forse il tempo stringeva e forse non voleva davvero scoprire cosa quel marino dalle abilità fuori dalla norma poteva nascondere. Forse aveva fretta e forse doveva solo capirlo.

Il generale ascoltò con particolare attenzione tutto quello che le copie avevano da dire ma quando nominarono l’armeria strizzò gli occhi. Non rese palese il suo malumore nel sapere che qualcuno stava cercando di ficcanasare ma era ovvio che doveva a tutti i costi proteggere il loro tesoro e, quindi, alla fine, alzò la voce con quelle copie che aveva davanti, digrignando i denti e innalzandosi in tutta la sua statura e il suo rango.

«Ora basta. Tacete. Non mi piacciono le parole e ancor meno gli inetti. Guardie, teneteli fermi e voi altri con me nell’arena, non mi piace per niente tutta questa storia.»

Tre guardie si staccarono dal suo seguito cercando di imprigionare Kira e le copie con delle catene di ferro pesante che avevano con loro mentre il generale con le restanti sette guardie si diresse verso la botola, verso quell’entrata all’inferno che Sasaki aveva scatenato solo per ottenere quella spada, solo per rubargli il loro prezioso tesoro.

L’idea di Sasaki fu molto buona e quando riuscì a raggiungere la spada, non fu difficile per lui allentare quella presa ferrea, sembrava proprio una missione adatta a lui e, alla fine, anche Chiisaru avrebbe potuto prendere la spada senza troppi problemi e fuggire all’eremo.
Soltanto allora il rosso avrebbe potuto iniziare a pensare ad un modo per poter uscire da lì e finire di mettere fuori combattimento i pesci rimasti. Proprio dopo che Sasaki ebbe utilizzato la propria Kekkei Genkai, tre lance si lanciarono verso di lui mentre il generale si lanciò contro di lui a spada sguainata pronto a farlo a fette o almeno a provarci. Non sembrava avere alcuna paura di lui, al contrario, sembrava pronto alla guerra.

Accanti ad Inochimori, Mirel poteva sentirlo respirare, in fondo abitava i fondali marini dove ogni suono, ogni rumore, era ovattato, dove il silenzio era così eterno da essere quasi surreale, quindi quel suono, alle loro orecchie, arrivava. Non chiaramente, non come un urlo, ma vicino com’era lui si poteva sentire.

L’espediente di Kira fu davvero molto buono ma, evidentemente, non sufficiente per poter far andare via tutti i marini. Quando le copie si trasformarono nessuno si mosse, guardarono tutti il generale in attesa di ordini che non tardarono ad arrivare.

«Tu vai dalle guardie che presiedono i confini, avvisali e metti la città in allarme rosso, generale. Devono essere trovati e ogni singolo shinobi della palude portati in prigione.»

Disse verso un marino che partì subito senza nemmeno fiatare.

«Tu, invece, vai a svegliare tutte le guardie che stanno riposando o facendo altro. Avvisa che siamo in allarme rosso e che tutte le guardie, i generali e anche il re devono essere in atto. Voglio che spieghi tutto nei minimi dettagli…e io penserò a scendere qui. Voi altri rimasti seguitemi.»

Era chiaro che loro intendevano assicurarsi che il loro tesoro fosse al sicuro. E mentre le due guardie partirono per adempiere ai propri compiti, il generale prese a scendere le scale e le altre guardie cercarono di portarsi dietro Kira in catene, trascinandola e spintonandola senza troppa grazia.
Inochimori avrebbe potuto sentire qualcuno in avvicinamento, dei passi e anche il rumore della botola che si chiudeva, ma ancora troppo lontani per poter essere visti. Ci sarebbe voluto poco, molto poco e quindi sarebbe stato bene prepararsi al loro arrivo anche se sarebbe stato difficile per lui capire quanti fossero dal momento che i loro passi non erano quelli canonici ma più battiti di pinne.

Il piano di Sasaki era davvero molto semplice e banale ma, spesso, nelle situazioni che sembrano più complicate, le soluzioni semplici possono effettivamente risultare le più efficaci. Davanti alla sua tecnica i marini si trovarono confusi e mentre Sasaki uscì dalla porta dando indicazioni veloci, non potè fare altro che sentire dei rumori di lotta, velocissimi, di pochissimi secondi e, alla fine, quando si ritrovò fuori notò che un marino era riuscito ad uscire da quel posto, lo stesso che non aveva mai alzato un dito su di loro, lo stesso da cui sentiva provenire quella forte fonte di chakra.
Non ebbe però molto tempo per dire o fare nulla perché ormai il generale era quasi arrivato a loro e poterono mettere in atto quel piano di fuga che sembrava essere comunque molto ingegnoso. I marini stavano arrivando ma ancora non erano in vista, ci sarebbe voluto poco però, anzi, pochissimo.

«Stanno per arrivare…sono vicinissimi…»

Disse semplicemente guardando il marino silenzioso con aria perplessa. Era evidente che lui stesso non lo conoscesse e quindi non sapeva bene né cosa dire né come comportarsi a riguardo.

Sasaki aveva in mente un piano suo, ben preciso eppure, nonostante la sua profonda decisione, c’era qualcosa che poteva cambiare e che quindi avrebbe potuto far variare i suoi piani. Il marino che aveva di fronte lo fissò ancora per un attimo prima di decidersi a parlare.

Non peggiorate la situazione generale. Facciamo la scenetta dove vi catturo così da potervi far uscire qui senza che nessun altro si possa fare del male.»

Una voce decisamente femminile, calma, posata. Non sembrava avere paura di lui, quasi come se fosse sicura di poterlo rivoltare come un calzino se solo lo avesse desiderato. E se il rosso avesse notato il suo modo di usare il plurale allora si, non sarebbe stato difficile capire che lei sapeva che erano lì in più persone, quindi aveva anche sentito la presenza di Inochimori.
Il generale con le sue guardie e con Kira era ormai vicinissimo e quindi Sasaki avrebbe dovuto decidere in pochi secondi se provare a fidarsi di quel marino sconosciuto oppure se continuare con il suo piano precedente.

Il marino ascoltò con grande attenzione Sasaki prima di annuire e prendere delle corde che fino a quel momento aveva avvolte in vita, quasi come se le portasse sempre dietro per qualsiasi evenienza, in fondo era pur sempre un guerriero.

«Non temete, vi condurrò al sicuro.»

Disse semplicemente prima di legare i polsi di Sasaki, Mirel e Inochimori, sapeva esattamente dove si trovava, non sembrò avere difficoltà a trovarlo. Tutti e tre poterono notare che erano abbastanza morbidi da potersi liberare nonostante alla vista sembrasse tutt’altro, era davvero in gamba con i nodi e con le apparenze.
Quando il generale giunse con la sua squadra e con Kira, li fissò con l’ira dipinta negli occhi.

«Che sta succedendo? Lo sapevo che non potevamo fidarci di te.»

Disse digrignando i denti verso quel marino che, invece di lasciarsi andare all’ira, rimase calmo e pacato.

«Hanno colpito alcuni dei vostri e hanno tentato di intrufolarsi…devono essere giudicati secondo la nostra legge. Appartengono sicuramente alla mia gente e secondo i nostri patti di scambi devono essere prima giudicati da noi e poi da voi….o forse volete far scoppiare una guerra solo perché lei non è capace di tenere fede ai nostri trattati?»

Le parole del marino sembrarono aver colpito nel segno e davanti a quel discorso il generale fece qualche passo indietro facendo cenno ad una delle sue guardie di consegnare anche il marino Kira che avevano catturato al piano terra.

«Vi aspetto qui fra due giorni esatti per il loro processo ufficiale. Non un momento di più.»

«Al contrario vostro noi rispettiamo i patti concordati.»

Annuì il marino prima di portarsi via l’intera squadra.
Di nuovo il mare, quindi, mentre a nuoto tornavano nella città dalla quale erano partiti, mentre tornavano nella patria dei fabbri. Il marino li condusse al sicuro, nelle stesse sale dove avevano precedentemente deciso la strategia per potersi introdurre all’interno di quella città sottomarina dove avevano trovato l’inferno e la morte. Il marino parlò ad una delle guardie e solo quando furono finalmente al sicuro, con la porta ben chiusa, solo allora il marino rivelo le sue vere sembianze. Le squame sparirono e al suo posto ritrovarono il capitano che li aveva condotti lì in cerca di aiuto: non sembrava molto felice, al contrario, era arrabbiata.

«Se avevamo bisogno di far scoppiare una guerra potevo anche farlo da sola, senza introdurmi per mesi in quella città, io speravo che voi poteste farcela senza far scoppiare un putiferio ma sembra che la cosa non sia riuscita. Per vostra fortuna c’ero io altrimenti le cose sarebbero potute degenerare. È da mesi che tengo d’occhio quella spada e…»

Fu interrotta dall’arrivo del re che li squadrò tutti da cima a fondo. Anche lui sembrava piuttosto irato, glielo si poteva leggere negli occhi.

«Una guerra? Ryoko spero che tu stia scherzando. Sapevo che non sarebbe stato facile ma una guerra…che diavolo avete combinato?»

Il capitano rivolse una sguardo perplesso verso Sasaki e la sua squadra prima di prendere un profondo respiro e spiegare tutto. Aveva assistito alla scenetta che avevano fatto durante la festa, le mancava solo il pezzo del momento in cui avevano cercato di intrufolarsi perché lei stava già nell’arena.

«A loro ci vorrà poco tempo prima di capire che ci siamo ripresi ciò che era vostro ma nel frattempo proveranno a fare una dichiarazione di guerra quando Sasaki e gli altri se ne andranno…»

«ANDARSENE?!? NON SCHERZIAMO!»

Urlò il re sbattendo il pugno sul tavolo.

«Subiranno le conseguenze delle loro azioni e li consegneremo…noi non possiamo sostenere una guerra contro di loro.»

In quella sala si stavano decidendo le sorti della vita del rosso e degli altri ma Ryoko stava fronteggiando il re per proteggerli.

«Le loro azioni? Qui quelli che hanno sbagliato sono i vostri guerrieri marini rubando qualcosa che non era loro. I miei shinobi sono venuti solo per sistemare un guaio vostro, questa guerra non è affare loro, hanno soltanto eseguito l’ordine che voi avete dato.»

Urlò la donna di rimando, sbattendo anche lei il pugno sul tavolo e avvicinandosi al re guardandolo fissò negli occhi in cagnesco. Fu un lunghissimo istante che sembrò durare un’eternità quando, alla fine, il re si rialzò mettendosi in posizione eretta e cercando di riprendere il suo autocontrollo.

«Quindi? Che cosa proponi?»

Era abbastanza chiaro: nonostante tutto il casino che i sottoposti del capitano avevano fatto lui si fidava ancora di Ryoko.

«Se non avete niente in contrario lascerei in custodia la spada a Sasaki mentre noi sistemiamo le questioni burocratiche. Se non dovessimo riuscire a sistemare il disastro ho una squadra di shinobi, di mercenari, pronti a combattere per noi. Dovranno essere pagati a peso d’oro, questo lo capisco, ma saranno essenziali se dovesse arrivare il peggio.»

Il re rimase in silenzio qualche istante a riflettere, cercando di ipotizzare tutte le strategie possibile e scoprendo che quello proposto da Ryoko era la migliore: prima la diplomazia, poi il ferro e il fuoco.

«E sia. Sasaki terrà la spada ma quando tutto sarà finito dovrà tornare da noi e allora decideremo se è degno di quel dono oppure no.»

Tutto sembrava essere finito per il meglio e Ryoko potè tirare un sospiro di sollievo.

***

Dovevano fuggire in fretta da quei pericolosi flutti e Ryoko non attese molto, lasciò loro il tempo di raccattare le proprie cose, salutare Mirel e fuggire subito raggiungendo la superficie a nuoto con l’aiuto di una squadra di marini che avrebbe trasportato gli shinobi. Quando finalmente giunsero nei pressi della nave poterono finalmente salire e il capitano diede ordini ben precisi al suo vice.

«Koko devi ricondurre la nave il più velocemente possibile al porto, come se avessi il diavolo alle calcagna. Una volta giunto lì parla con il responsabile delle partenze e digli che ho bisogno di un recupero, lui sa già cosa fare. Non tornare, attendimi alla locanda del picco, io ti farò avere mie notizie il prima possibile.»

Fredda, concisa. Era chiaro che i due erano affezionati l’uno all’altro, come due guerrieri, ma erano uomini di mare e non si sarebbero lasciati andare alle lacrime anche se si poteva respirare qualcosa di pericoloso nell’aria. Si limito ad annuire.

«Ci vediamo presto capitano, non farmi attendere troppo. Sai che odio rimanere a lungo sulla terra ferma.»

I due si sorrisero, forse per l’ultima volta, prima che Ryoko si rituffasse in mare e Koko prendesse le redini del comando per riportare tutti a riva.

Partiamo con il dire che io mi sono abbastanza divertita, non come avrei voluto ma hey non si può avere tutto nella vita XD credo di dover chiedere scusa a Mem per i tempi prolungati ma in fondo lo aveva avvisato fin dall’inizio, penso che sia molto colpa di questo fattori che forse alcuni dei tuoi post erano scritti un po’ male XD ma pazienza, ci rifaremo, il problema principale è stato che per cercare di venirti incontro anche io ho dovuto fare dei brutti post non riuscendo quindi a divertirmi totalmente su una trama che mi aveva fatto cadere in un brodo di giuggiole tanto che mi piaceva XD ad ogni modo ho visto grande coerenza con il tuo personaggio e anche a livello di scrittura, a parte qualche parte un po’ meh, si vede che sei abbastanza bravo e su questo nessuno penso possa dire qualcosa in contrario.
Principalmente voglio dirti che hai visto che non sono un master che non guarda la lunghezza e che ha tempi un po’ prolungati ^^ durante la missione mi sembra di aver capito che questi sono due fattori che ti hanno seccato molto quindi ti consiglio di trovare un master più idoneo al tuo modo di giocare ^^ è evidente che io non lo sono!
Per quanto riguarda la strategia è stato uno dei motivi per cui la missione ha preso una piega tanto lunga. Non c’era una scelta giusta o una sbagliata ma nel fare il teatrino hai perso un sacco di tempo e anche quello ha contribuito nell’allungare la missione ^^ ad ogni modo gg e ti sei pure beccato la spada XD

• 5 PM
• 2800 exp (+560 per pesi di allenamento)
• 10 pt stat
• 3 pt evo per Chiisaru
• 10 PS
• 3 PA
• 3 PT
• 210 ryo

Premio: Lama rossa (puoi chiamarla come vuoi ^^) – Dai Katana
La lama rossa come il fuoco e l’elsa non particolarmente intagliata, molto semplice e spartana.
Migliorata: Liv 3 +50 Frz/Def/Res