Missione 5S - Le Profondità, Per Quello lì e .Kuroro

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view post Posted on 13/7/2016, 13:26
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K U M O W A V E

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Non male.
Davvero non male il trucchetto del primo Taisho: superata l'impalpabile patina di chakra si sono trovati impossibilitati a riattraversarla - già in trappola. Le ultime raccomandazioni prima che i gruppi si separino, poi Hideyoshi e Kuro si incamminano lungo il tratto che all'ex-kage è ben noto: la via ampia, relativamente illuminata, non mostra alcunché fuori posto - li dovrà condurre allo studio di Saito, portare verso la serie di gallerie che confluiscono al centro della costruzione. Scandito solo da sporadici rumori di natura ignota, il cammino, dopo qualche minuto, s'arresta: davanti a loro una marionetta fa da sentinella ad un portone di ferro apparentemente bloccato, inaccessibile - dietro al quale adesso tutto tace: sono stati rapidi i due Shinobi, fermatosi prima che la guardia potesse notarli e costretti ad acquattarsi contro un muro per non essere trovati in pochi attimi. Che avrebbero trovato qualcosa a bloccarli nel proprio percorso era un fatto già certo: se vogliono proseguire dovranno affrontare il nemico che gli si pone dinanzi. Ma, otre l'ampia strada troncata dal portone metallico, un'altra diramazione si apre lungo destra, in un percorso altrettanto ampio - e forse più sicuro?
La sentinella dall'altro lato, nascosti come sono da quella che è l'imboccatura della strada alternativa, la loro presenza non l'ha rilevata: di certo se vogliono evitare di dar nell'occhio fin da subito cambiare direzione potrebbe essere la soluzione - o ancora possono affrontare quella singola sorveglianza.
 
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view post Posted on 10/8/2016, 20:26
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*Avrebbe voluto accelerare il passo, anche se sapeva bene che sarebbe stato un errore.
Monotono e ripetitivo, il sotterraneo non gli diede nemmeno una possibilità per distrarsi... anche avesse voluto, avesse potuto. Sapeva di trovarsi nella tana del lupo, nel nido del corvo, ma coscienza e responsabilità non sembravano voler scendere a patti. Aveva permesso che Yo li separasse in un momento di avventatezza, e realizzando di non poter tornare indietro aveva fatto quello che meglio gli riusciva... parlare. Parole di conforto, parole autoritarie.
Sarebbero morti in quel sotterraneo, senza di lui. Piano o non piano.
Scosse la testa, cercando di nascondere il movimento a Kuro. Lo Spadaccino gli dava le spalle, muovendosi avanti a lui, tanto assecondandone il passo quanto, forse inavvertitamente, frenandolo. Non pareva lasciar trasparire alcuna emozione all'esterno, e considerato il luogo Hideyoshi non poté che dannarsi ancor di più.*


(Non è mai stato al Suono... non ho fatto che ammonirlo su cosa sarebbe accaduto... e sono io a tremare.
Non c'è un istante di tregua, un momento in cui il mondo non mi rammenti della mia debolezza.)


*La mente volò al diverbio avuto con Ki, alla ferita che portava sulla fronte.... Jiyuu, Libero. Espirò profondamente, ricacciando tanto il senso di commiserazione quanto quello di responsabilità.
C'era solo il suo passo, il corridoio, il suo compagno. Doveva disciplinarsi.

Fu Kuro ad arrestare il passo per primo, inevitabilmente bloccando anche Hideyoshi. Qualcosa non andava, e fu solo dopo che si furono separati, ciascuno dietro un pilastro del passaggio, che al Cantore fu dato osservare con attenzione ciò che allo Spadaccino non era sfuggito: il percorso si biforcava, proseguendo dritto per un tratto e correndo a destra qualche metro prima... ma una nota di legno e metallo si stagliava nel mezzo, dissonante tra la pietra del sotterraneo. Una marionetta.
Il costrutto pareva anonimo, almeno a prima vista, senza che Hide potesse distinguervi alcuna delle caratteristiche peculiari che Yo amava aggiungere alle proprie creazioni... ma appunto, di Yo si parlava.*


(Se sa che siamo stati noi due a venire per questa via... ai fili di quella cosa ci potrebbe essere lui in persona. A questo punto ha poca importanza, temo... le nostre speranze di mantenere un profilo anonimo sono andate perdute.)

*Si volse verso Kuro, rivolgendogli uno sguardo concentrato ma, come sempre, non privo di vibrazioni. Da quando Auron si era allontanato da lui, da quando Ailish era morta, lo Spadaccino era rimasto il solo al quale Hideyoshi non potesse opporre la propria maschera di ordine e diligenza.
E sicuramente non in quel momento, in cui le finzioni andavano morendo.*


"Posso toglierla di mezzo senza che emetta un suono... ma se Yo la controlla, saprà che sono io... e se lo conosco come lo conosco, sapeva già che questa marionetta ci avrebbe opposto il passo.
Altrimenti possiamo prendere il passaggio a destra, mantenendoci attaccati al muro... ma a quel punto saremmo esposti a qualsiasi cosa si nasconda oltre l'angolo..."


*Disse, attendendo una risposta e chinandosi a terra.
Tutti e cinque i polpastrelli incontrarono la terra polverosa, trovandola fredda ed ostile, diffidente... ma poi, non appena il chakra ebbe stabilito un contatto, il suo calore gli restituì un brivido, lanciandolo poi attraverso lo spazio circostante.*


<abilità/attivazione> - Sensi Migliorati - [Stm: -2] [Liv 6: 0/10]
"I ninja sviluppano i loro sensi per localizzare pericoli e nemici i agguato, ma ogni individuo possiede un senso che è naturalmente superiore agli altri. Può essere qualcosa di semplice come la vista, oppure più particolare, come il tatto o l'udito. Ogni senso ha le sue caratteristiche che comprendono sia svantaggi che vantaggi, ma ognuno è stato dato un solo dono da Madre Natura o dal duro allenamento.
[Si dovrà mantenere in scheda solo uno dei seguenti Sensi]

Tatto: il ninja è capace di percepire le vibrazioni del terreno con i polpastrelli delle dita di mani e piedi individuando anche i nemici più abili, per contro è limitato ad un'area più circoscritta (metà di quella prevista dal livello). Non è possibile usare questa abilità in movimento fino al Lv.1 e non funziona sui nemici in aria fino al Lv.2 quando il ninja potrà percepire gli spostamenti d'aria sulla pelle. In questi casi, tuttavia, sarà considerata di 2 livelli inferiore. Al Lv.2 sarà inoltre possibile individuare immediatamente i nemici sottoterra e in movimento.
Liv 6: 100 m di raggio

(Stm: 353 - 2 = 351)

 
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view post Posted on 26/8/2016, 16:01
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Il tempo scarseggiava, questo ormai era dato per scontato.
Erano li dentro da poco tempo eppure si avvertiva nell'aria una strana minaccia, come se il padrone di casa sapesse perfettamente della loro presenza. Si muovevano veloci ma con estrema cautela, osservando sempre più dettagliatamente i corridoi che stavano percorrendo. Poi una frenata improvvisa. Un flebile luccichio colorava il passaggio per l'ennesimo corridoio di quel fitto labirinto. Uno scudo forse, una barriera di qualche genere; dopo qualche tentativo con un cuna, Hideyoshi ne capì l'utilità: una barriera di rilevamento.


(Questo vuol dire che non è ancora perfettamente al corrente di quanta gente compone il nostro gruppo di assalto. E' positivo, per ora.)

Ripresero a camminare velocemente, varcando la barriera, prima il Kage, poi lo spadaccino, poi...
Non era affatto una barriera di rilevamento, bensì un muro di chakra messi li per dividere Hideyoshi dal restante gruppo. Solo i possessori del Segno Maledetto avrebbero potuto varcarlo, ancora una volta Kuro ed il Kaguya erano da soli.


- Voleva che tu fossi da solo, forse non si aspettava che qualcuno oltre te riuscisse a passare la barriera.

Riprendendo a camminare, senza aggiungere altro, Kuro si mise davanti, aprendo la fila ormai composta da soli due ninja.
Il suo passo era calmo, ma dentro di se iniziava a presentarsi qualche cenno di turbamento. Non poteva però tradirsi e mostrare insicurezza, non in quel momento, non ora che toccava nuovamente a lui proteggere Hideyoshi.


(Sento una strana sensazione in questo posto. La forza oscura del Segno impregna anche i mattoni del pavimento, questo luogo è malvagio, percepisco la stessa malvagità che mi attanaglia, la stessa sensazione che mi rende forte. )

Giunti in prossimità di una porta, un bivio bloccava il loro cammino. Un lieve rumore metallico attirò la loro attenzione: una marionetta ostruiva uno dei due passaggi, e ben prima che Kuro potesse iniziare a pensare al da farsi, Hide anticipò lo spadaccino, con la solita calma che lo avvolgeva. Avrebbe potuto togliere di mezzo quella marionetta senza farsi vedere e sentire, ma poi sarebbe stato scoperto ad ogni minimo attacco.

- - Sarebbe troppo rischioso esporti così tanto, Hideyoshi-sama. Non sappiamo se ci sono altre trappole, connesse al muro o al pavimento, è meglio non rischiare di prendere decisioni affrettate. C'è un modo per provare a far scattare qualche trappola, nel caso ci fossero.

La mano afferrò lentamente l'elsa di Shinso, facendo fuoriuscire parte del suo chakra. La lama sembrava sparita, un lieve alone grigiastro svolazzava attorno la sua mano, prima di ricomporre il filo metallico al proprio posto.

- - Ho imparato a manipolare alla perfezione le particelle delle mie armi, Hide-sama. Ora ho il totale controllo su ogni singolo elemento che compone il suo metallo.

Conficcando la lama nel terreno, questa andava a disintegrarsi centimetro dopo centimetro, sempre più in profondità. Nessun rumore, nessuna vibrazione, Shinso si era abbandonata definitivamente a Kuro, che ne controllava ogni parte ora.

- - Insegui.
Il Sawarabi no Mai, la tecnica Kaguya che mi ha sempre colpito.. Non conosci questa mia tecnica, sono fiero che il primo a vederla sarà un grande Kaguya.


Di li a breve, le particelle di Shinso si sarebbero ricomposte nel terreno, per poi sbucare sotto la marionetta, bloccandola.

- Spero solo che sia utile per far partire qualche trappola, le lame si ricomporranno nel terreno e sbucheranno fuori, ai piedi della marionetta. E' una prova solamente, ma se siamo fortunati, è una prova che può aiutarci.

<bukijutsu a raggio totale> (Combo Deformazione) • xxx : Insegui • (Stm: -12)(Frz:+180 + 1/3 Vel)(Necessita di Deformazione Lunghezza) "L'ennesima evoluzione delle tecniche offensive di Shinso risponde al comando Insegui e rispecchia la vecchia filosofia di combattimento dello shinobi del Suono, con qualche piccola aggiunta finale appresa negli anni.
Conficcando la lama della sua wakizashi nel terreno, la scompone e la frammenta, facendola ricomparire lungo tutto il campo di combattimento. Migliaia sono le lame che fuoriescono dal terreno per inseguire e colpire l'avversario da ogni punto, sotto i suoi piedi. Per esecuzione ricorda molto il Sawarabi no Mai del clan Kaguya, ma utilizza il suo chakra misto alla lama di Shinso.
Le ferite provocano status da Taglio.


GdROff - Trattandosi di una cosa ruolata non ho messo il calcolo di stamina e tecniche, se serve dimmelo e lo faccio :) - GdROn
 
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view post Posted on 16/9/2016, 23:29
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O
gni mossa ambiziosa ha un rischio e si sa, non c'è giustizia al mondo a meno che non siamo noi a farcela. Nell'ombra tuttavia il Corvo era ben consapevole anche di un'altra grande verità che regolava le leggi di questo mondo, ovvero che anche l'uomo più pericoloso può essere manipolato e in quel momento per lui nessuno era più pericoloso di Hideyoshi. Sapeva bene di aver agito alle sue spalle conquistando la sua casa, aveva messo in conto da tempo il suo ritorno per rivendicare il trono; lo aveva sentito arrivare, aveva da poco varcato il perimetro della sua speciale barriera e sapeva anche che non era da solo. Con lui c'era un altro infetto - così li definiva i portatori del segno, disprezzando in primis se stesso - e in cuor suo, per quanto freddo e calcolatore, un focolare di agitazione si accese: finalmente il giorno della resa dei conti era giunto.
Certo, sempre ammesso che il Cantore sarebbe sopravvissuto nel tentativo di arrivare a lui, la strada a dividerli era ancora lunga e disseminata di trappole, sentinelle ma anche di qualcos'altro, deterrenti per i malintenzionati. Saito li definiva "cani da guardia" e in effetti ne avevano un po' le sembianze e presto i due jonin ne avrebbero fiutato la presenza.

Un lieve ma costante tremore, questo suggerì il tocco con il terreno, qualcosa si muoveva ma fu difficile per l'albino capire di cosa si trattasse - era lontano - e forse si trattava solo vibrazioni riconducibili a scontri già in atto altrove. Quando poi la tecnica spettacolare di Kuro invase il corridoio con l'intento di far scattare eventuali trappole, Hide perse quel contatto, il metallo muovendosi nel sottosuolo confuse la sua percezione.

D'altra parte quella mossa ebbe degli effetti, non positivi ma nemmeno negativi all'apparenza. La marionetta che bloccava loro la strada venne colpita in pieno e trapassata da parte a parte vedendo quelle lame sbucare dal terreno si mise in allarme: una minuscola luce rossa prese a lampeggiare sulla sua spalla e al contempo cigolando e fumando per i danni subiti la testa iniziò compiere diversi giri su se stessa. Confusa nel suo non riuscire a individuare con gli "occhi" la fonte di quell'attacco prese come a ispezionare il terreno.. la sua intelligenza artificiale sembrò suggerirgli che il jutsu di Kuro fosse una trappola dei sotterranei. Andando avanti e indietro con fare agitato dopo poco la spia di allarme divenne gialla e sempre fluttuando alla fine si avvicinò al portone metallico. Allungando un braccio alcuni suoi meccanismi si attivarono creando come un artiglio meccanico che andò ad interagire con una sorta di pannello di controllo. Ingranaggi e circuiti emisero diversi suoni e all'ultimo bip la luce sulla spalla della sentinella divenne fissa e verde: a check concluso si spense e con lei anche la sentinella tornò dormiente.


Gdr Off// Ed eccoci qua, cerchiamo di procedere spediti per quanto possibile, l'evento è iniziato già da troppo e questa missione è la chiave per terminarlo. E' la prima S che mastero e spero di non fare minchionate, i rischi comunque li conoscete e visto il grado e quanto c'è in ballo non aspettatevi troppi suggerimenti, ne in On che in Off, okay il gioco ma se deve essere una sfida dovrete fare la vostra parte. Ovviamente per chiarimenti e quant'altro sono a disposizione e sapete dove trovarmi. Divertiamoci :superman: //Gdr On



Edited by ~Angy. - 23/5/2017, 21:19
 
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view post Posted on 20/9/2016, 19:04
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*Vibrazioni, fruscii, onde attraverso la pelle, i nervi e le ossa.
Il tatto era, tra tutti, il senso ad aver subito lo shock maggiore dal contatto con la Progenie. Quale che fosse stato il loro influsso, l'influsso del Segno, Hideyoshi poteva ancora solo supporlo... ed altrettanto avrebbe potuto fare con futuri sviluppi circa il proprio stato psicofisico.
Aggrottò le sopracciglia sopra gli occhi chiusi.*


(Mi basterebbe risultare utile, una volta tanto.)

*Pensò, realizzando quanto poco potesse distinguere delle palpitazioni che la roccia gli andava restituendo. Esplosioni? L'avanzare della seconda squadra?Semplici smottamenti naturali? Gli fu impossibile dirlo con certezza, e come sempre l'incognita vestiva di fallimento.
Improvvisamente l'acciaio di Kuro perforò la terra, cancellando ogni vibrazione che non fosse la propria, limpida e cristallina. La sua forza lo punse tanto nella mano quanto alla testa, forzandolo ad interrompere il contatto col suolo per ristabilirne uno visivo: in un solo istante, la lama era emersa moltiplicata nel numero, trafiggendo il legno della marionetta come poco più che carta.
Il Cantore si ritrasse lievemente dietro il proprio sostegno, quasi certo che l'avanzare di Shinso avrebbe fatto scattare qualche trappola... ma ben presto, oltre il sinistro pulsare di una luce rossa, nulla.*


(L'ha centrata in pieno, ed è andata in allarme... ciò significa che non è riuscito a metterla fuori gioco.)

*E non soltanto: la marionetta parve immediatamente optare per una procedura d'ispezione, quasi che non rilevasse l'attacco come una diretta minaccia. La testa ruotò su sé stessa, controllando prima il proprio stato e quindi quello del ferro che l'aveva immobilizzata.
Poi, anziché contrattaccare, o perlomeno prendere atto dell'ostilità, l'allarme passò incredibilmente dal rosso al giallo.*


(Possibile... possibile che chiunque controlli quell'affare non si renda conto di quanto è successo? A meno che... no...)

*L'eventualità lo colpì come una mazzata, e non per la portata del fatto stesso, quanto per la sua probabilità. Hideyoshi aveva sempre pensato alle marionette come manichini... marionette, appunto, vincolate ad avere qualcuno che le muovesse direttamente. Ma Yo era stato in grado di progettare ben più di normali fantocci... dunque perché non un sistema completamente autonomo?*

(Automi difensivi... se è vero, le nostre speranze di mantenere un effetto sorpresa... no, una superiorità tattica di qualche tipo non sono mai esistite.
Ma come.... come? Le marionette richiedono fili di chakra, come può qualcosa controllarle autonomamente?)


*Domande a cui non avrebbe potuto dare risposta, non con le magre nozioni che aveva in materia. Dovette risolversi a tornare in sé, perché l'automa, o supposto tale, aveva rimosso l'allerta. Quale che fosse il comando inserito nel pannello alle sue spalle, impossibile dire, ma nulla seguì.
Il Cantore si alzò in piedi, uscendo silenziosamente dal riparo.*


"Ben fatto."

*Disse, a voce appena sufficiente perché arrivasse al compagno.*

"Ma il tuo colpo non è stato in grado di disattivarla, o bloccarla completamente. Qualsiasi cosa abbia digitato, deve aver preso atto del danno inflittole... il che può significare guai in arrivo.
Oppure potrebbe semplicemente aver sbloccato il portone... sia come sia, se davvero c'è qualcuno ai comandi di quella marionetta, sta mandando qualcun'altro, o qualcos'altro, ad investigare."


*Ponderò sul da farsi, lo sguardo fisso sul portone metallico.*

"Quel portone è la via più diretta per lo Studio... ed è probabile che eventuali rinforzi arriveranno da lì. Possiamo scegliere di attenderli qui, in agguato, o di prendere la via a destra ed aggirarli.
Per quanto mi turbi il proposito, propongo di avanzare per il percorso alternativo."


*La strada secondaria era altrettanto ampia, dunque non avrebbero dovuto sacrificare spazio di manovra... solo tempo, ed in quella situazione poteva significare tutto.*
 
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view post Posted on 1/10/2016, 19:05
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Null'altro se non il fastidioso suono di una luce pulsante, rossa, intermittente.
Quello che apparentemente poteva sembrare una buona strategia per far scattare qualche trappola o, nel migliore dei casi, intrappolare la marionetta che rappresentava per loro un grosso problema, svanì in un nulla di fatto.
La coreografia che le lame andarono a comporre era quasi surreale, danzavano e destra e manca senza sosta, come se qualcosa stesse guidando il loro cammino incontrastatamente, senza sosta, ma con una meta ben precisa.


(Niente, davvero? Nessuna trappola nel terreno? Nulla di fatto? Ma..)

Come se avesse una volontà propria, la marionetta si mosse, da prima ruotando su se stessa, per poi voltarsi e digitare un codice che fece placare il pulsare della luce che da rossa divenne improvvisamente gialla.

(Possibile che quel fantoccio avesse una volontà propria e si muovesse in maniera autonoma e senziente?)

Lo stupore di Kuro era sempre maggiore, non aveva mai visto una marionetta di Suna all'opera, ricordava solo di averne sentito parlare, ma per ogni marionetta era sempre associato un marionettista pronto a farla muovere secondo la sua volontà.

- Ma com'è possibile che si muova da sola...

Pronta la riposta di Hide a spezzare il silenzio creatosi dopo la sua tecnica.
Erano palesemente e nuovamente davanti ad un bivio. Ancora una volta la scelta era: fronteggiare la minaccia faccia a faccia o cercare di eludere il suo occhio provando la via secondaria?
Velocemente Kuro cercò di spremere le meningi quanto più possibile, ma lo stupore regnava stranamente sovrano nella mente dello spadaccino che, a differenza di prima, non potè esprimersi chiaramente, cercando di assecondare il Cantore.


- Penso che andare per la via secondaria sia la migliore delle ipotesi. Non sappiamo esattamente quanti e che tipo di rinforzi possano giungere da quel portone, non dimentichiamo che siamo solo in due, nonostante tutto. Non potremo resistere ad una ondata di grossa portata, considerando che se i fantocci hanno una volontà propria, saremmo gli unici a sprecare le energie.

GdROff - Post fatto col culo, ma per andare avanti penso possa andare bene, trattandosi comunque di un post di transizione. Sapete la mia situazione, il 4 torno a casa e, fortuna permettendo, dovrei esserci sempre. - GdROn
 
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view post Posted on 4/10/2016, 23:18
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D
evi conoscere una terra per dominarla. Le sue piante, i suoi fiumi, le strade, il popolo. Regole semplici muovevano gli ingranaggi del mondo e Oto le rappresentava appieno, là dove la conoscenza è potere, un dogma: il nindo del primo Taisho. Grazie ai suoi uccelletti Yo era diventato un maestro indiscusso delle spie, nel tempo aveva concretizzare quel semplice concetto in marionette quasi del tutto autonome, spie di latta che viaggiando senza sosta raccoglievano per lui immagini, parole e dati in ogni dove ed era forse proprio per questa sua estesa conoscenza che non successe nulla dopo la dimostrazione di Kuro. Possibile che avesse già visto quella tecnica e che non lo impensieriva affatto? Quale che fosse la ragione di quella calma apparente, alla fine i due jonin decisero di scartare la porta e la sua guardia e si incamminarono nel lungo corridoio sulla destra, un passaggio altrettanto ampio che li portò a seguire un percorso curvilineo e a tratti discendente.
Avanzando verso le profondità dei sotterranei nel giro di poco l'umidità si fece persistente e nel silenzio scandito solo dai loro passi, un tintinnio accompagnò quel loro breve viaggio - acqua molto probabilmente - che gocciolava dal soffitto e che riecheggiava in un loop infinito e quasi ipnotico.

1ictrFs


Nonostante le premesse non ci fu nessuna trappola o agguato a coglierli di sorpresa, dietro l'angolo la via era inaspettatamente libera e solo dopo dieci minuti di corsa il corridoio iniziò a restringersi, i soffitti ad abbassarsi e le mura a farsi più vicine tra loro. Costretti così ad avanzare l'uno davanti all'altro laddove prima v'era una debole luce artificiale ad illuminare il loro cammino, la visibilità si ridusse ulteriormente e furono costretti a proseguire affidandosi alla vita delle fiamme racchiuse in piccole lanterne incastonate nella roccia.
Finalmente poi dopo l'ennesima curva intravidero l'uscita, per così dire, e superato quell'arco i due si ritrovarono in un'ampio salone circolare, un'enorme caverna naturale che fredda e inospitale trovava la sua unica fonte di illuminazione nella grande colonna posta in centro. Traslucida la superficie di questa aveva un che di mistico, più opaca e torbida rispetto al ghiaccio si trattava di una formazione calcarea, l'unione di una stalattite e una stalagmite che fuse insieme nel tempo si era inspessita fino a raggiungere il diametro di una decina di metri.
Sulle loro teste fu difficile individuare il punto più alto, frastagliata la roccia avrebbe confuso anche l'occhio più esperto. Il tempo di guardarsi attorno e un tremore generale scombussolò quelle terre, una scossa seguita da un suono metallico che portò Hideyoshi e Kuro a voltarsi scoprendo della chiusura del passaggio che li aveva condotti li.

"Benvenuto Cantore, ti stavo aspettando."

Solenne la voce di Saito giunse a loro confermando ogni timore: sapeva del loro arrivo e si era preparato ad accoglierli. Da quando tutti i preparativi per quella missione erano iniziati tuttavia quella era la traccia più concreta che avevano di Saito e ora avevano la certezza che si trovasse nei paraggi. Localizzarlo solo dalla voce ovviamente non fu possibile in quanto proveniva da diversi punti di quell'area - per mezzo di ripetitori intuirono - ma se trasmettevano significava che era nascosto da qualche parte in quei sotterranei.

"Vorrei essere li a complimentarmi di persona per quanto hai montato su, ne convengo, un piano davvero ardito e degno di uno shinobi di Otogakure.

Come si dice... se vuoi ingannare i tuoi nemici, prima inganna i tuoi alleati, e tutta quella roba lì. Il tuo fido amico ci resterà davvero male quando capirà come stanno davvero le cose hmhmhm.. eeh, beh, godetevi l'antipasto.
"


Dapprima accomodante Yo fece delle strane allusioni e terminando con delle risa provocatorie terminò la comunicazione.
Un nuovo tremore quindi fece irrigidire le articolazioni dei due che pronti a scattare alla prima minaccia furono portati a guardarsi le spalle a vicenda. Breve ma più intensa la scossa portò cambiamenti significativi, avvertirono delle presenze tutt'attorno, ostili e numerose illuminate solo dal lieve riverbero della colonna portante. Sforzando la vista riuscirono a mettere a fuoco sagome umanoidi indefinite dagli occhi famelici che nell'ombra si mossero per circondarli.

Il primo di loro che si mosse per attaccare scelse un approccio animalesco e presto gli altri avrebbero seguito il suo esempio, quell'unica mossa tuttavia bastò per far capire l'entità del pericolo che correvano: corpulento e al tempo stesso agile da solo mirò ad entrambi con le sue braccia deformi e le mani più simili a martelli che semplici arti. Tutti quegli esseri avevano subito delle trasformazioni, impianti, propulsori, lame e chi più ne ha più ne metta, era un'orda frutto di anni e anni di esperimenti, sia successi che fallimenti; cavie umane che trasformate e alterate nel loro dna ormai avevano perso ogni briciola di umanità.
La battaglia per la conquista del suono era ufficialmente iniziata e ad ogni pugno e cozzare di armi la colonna della caverna veniva pervasa da uno scintillio sinistro, una luce più intensa in base alla forza di ogni impatto.


FOGinK3



Gdr Off// Per forza di cose sono obbligata a mettere un limite di posting di 7 giorni dall'invio di questo mio post. Se non riuscite a postare in tempo vi salterò impostando l'azione come riesco, se capiterà più volte non si esclude l'esclusione dalla missione e dall'evento. Se avete problemi avvisatemi, posso prolungare la scadenza di qualche atro giorno ma senza ripetere la cosa all'infinito, non per cattiveria ma perchè si rischia di rallentare altri utenti che vogliono giocare e andare avanti.//Gdr On



Edited by ~Angy. - 23/5/2017, 21:23
 
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*Seguirono il percorso secondario, avanti e in basso finché anche Hideyoshi rischiò di perdersi. La strada, benché ampia quanto quella da cui provenivano, ben presto assunse una veste molto diverse, più consona alle profondità che la ospitavano. Dapprima fu l'aria, poi l'umidità, poi, più sinistro, il silenzio.
Dal canto suo, Hide non trovò la variazione sua nemica: da tempo ormai era abituato al buio, al silenzio più profondo, e la prova superata nella caverna di Ryuchi non aveva fatto che confermare questo suo nuovo stato mentale e fisico. L'umidità lo aiutava a preservare la temperatura corporea, mentre l'aria rarefatta gli consentiva di mantenere il metabolismo a livelli minimali.
Il corpo era lasciato quasi a sé stesso, un manichino ambulante al servizio di una mente che non voleva essere disturbata. Una marionetta.*


(Ho passato mesi in questi sotterranei... a pensare, a pianificare, a risolvere, a fuggire... allora ero diverso in molti sensi, indeciso, aggrappato ad Ailish-sama, eppure questo luogo non mi è mai parso una prigione.
Tetro, inospitale, certo, ma mai un luogo dal quale dovessi guardarmi. Ora invece non voglio averci nulla a che fare.)


*Il valore del sotterraneo non poteva sfuggirgli: era lì, nelle profondità della terra, che Oto era nata e cresciuta, germinando come una pianta fino a raggiungere la superficie. Riportando l'abitato sottoterra il Taisho aveva soltanto rispolverato un'antica tradizione... assieme a molte altre, peggiori, il Cantore dovette immaginare.*

(Non ti farò una colpa di aver ripreso la sperimentazione Yo... la conoscenza è potere, tu lo sai meglio di chiunque altro. Hai tentato di insegnarlo a me, così come Keiichi-sama tentò con Otomika.... ma non vivrai per vedere i frutti del tuo operato.)

*Pensò, mentre passo dopo passo la via prendeva a contrarsi, a rabbuiarsi. Il pericolo, in punti tanto angusti e silenziosi, era massimo, ed il Cantore dovette riaversi dalle proprie tribolazioni meglio che poté.
Avanti a lui Kuro proseguiva nel massimo silenzio, anch'egli indubbiamente preso dalle proprie valutazioni; di lanterna in lanterna Hide lo vedeva svanire, la capigliatura nera catturata dall'oscurità in agguato, pronta poi a riapparire qualche metro più avanti.
Finché, di colpo, non furono fianco a fianco di nuovo.
La stanza in cui erano sbucati non aveva nulla di familiare per il Cantore, ed il disorientamento, unito allo sbalzo termico sopportato, finì col metterlo immediatamente sull'attenti. Ampio, circolare e gelido, il luogo era illuminato attraverso un'unica fonte: una colonna dal colorito pallido, opaco, più stretta in vita che alla base ed invisibile alla sommità. La luce pareva gravitarle attorno, quasi che le riuscisse più facile catturarla che non emetterla.
Difficile dire cosa ci facesse in quel luogo, o fare ipotesi circa l'origine.*


"Una formazione naturale? Ma sola? Non..."

*Uno schiocco secco, l'accesso da cui erano entrati che si sigilla, una voce metallica nell'aria. Nel giro di pochi istanti Hideyoshi sentì i propri battiti accelerare, il proprio respiro farsi più avido, i muscoli vibrare di calore bruciante al freddo circostante.
Yo Saito gli parlava di nuovo, e questa volta attraverso le proprie macchine. Impossibile dire da dove stesse comunicando, in ogni caso, perché la voce pareva provenire dalla roccia stessa, e della roccia aveva ereditato una tonalità echeggiante, sinistra. Era il signore del labirinto, un'apparizione per le sue pedine.
Hideyoshi si volse verso Kuro, ma non rispose, né stette a domandarsi cosa il Taisho volesse intendere. Tra tutti, Kuro era colui che aveva ingannato meno, e sapeva bene che non sarebbero state vuote parole a far vacillare la fiducia che lo Spadaccino riponeva in lui.
O almeno, lo sperò vivamente.*


(Non posso garantire che Kuro non vacilli, che dubiti di me.... non dopo il poco tempo che abbiamo condiviso dal nostro risveglio.... ma mi deve la sua vita, ed io a lui la mia. Questo dovrà pur valere più della parola di un estraneo.)

*Ma, come prevedibile, Yo non si sarebbe limitato a giochi di parole: un secondo tremito attraversò la stanza, questa volta più forte e pluridirezionale, immediatamente forzando i due ad estrarre le proprie armi. Corretta intuizione, perché dalla penombra una ad una delle sagome emersero per bagnarsi alla luce della colonna. Il fascio bianco, già deformante per via della pianta circolare della stanza, non fece nulla per nascondere le fattezze delle creature: alte, sproporzionate, deviate fisicamente e meccanicamente al punto che divenisse impossibile distinguere la mano dall'arma. Ciascuna caracollò in avanti, nelle loro voci un unico ansimo agonizzante, disperato, ma nei loro occhi nient'altro che cieca fame. Bestie.*

(Ed ecco la nostra grande eredità... ciò che abbiamo finito per creare sulla strada della conoscenza.)

*Per un momento, prima che l'assalto lo richiamasse al momento presente, la mente del giovane volò alla conversazione avuta con l'Hokage. "... il Sigillo è un fardello che è destinato a me, esattamente come Oto.", aveva detto lui; "Dono o condanna?" aveva domandato lei. Quello era il momento che aveva atteso sin dal Torneo, il momento in cui la responsabilità tornava a chiamarlo in prima persona.
Avrebbe voluto tentare di riportare quelle creature al loro stato originario, di ripescare l'ultimo stralcio di umanità che avevano.... ma la responsabilità domandava altrimenti, imponeva che avanzassero rapidi, che rimuovessero l'ostacolo.
E così Hideyoshi si sarebbe adoperato, mantenendo fede alla parola data, cercando nel proprio Nindo la crudeltà per seppellire l'empatia che lo aveva sempre azzoppato. La cicatrice sopra l'occhio destro prese a pulsare, il calore in tutto il corpo si fece insopportabile, l'energia rilasciata visibile al gelo della stanza, quasi condensa.
Poi esplose, un rivolo d'argento sulla scia nera del Segno.*


<taijutsu Ravvicinata> -Stile della Luna: Morte Silente - (Stm: 3)(Frz: +40 +Bonus Arma*3/2)
“Lo Stile della Luna è un particolare modo di maneggiare le armi da taglio, di qualsiasi tipo esse siano. Le tecniche basate su tale stile si contraddistinguono per la grande fluidità ed eleganza dei movimenti, quasi come se fossero una semplice e piacevole danza e non un’arte ninja sviluppata per uccidere il nemico. La Morte Silente si configura pienamente in tale descrizione: una serie, seppur breve, di movimenti estremamente complessi, in grado di confondere anche il nemico più esperto, consentendo allo shinobi che esegue questo ballo di avvicinarsi al nemico, per poi colpirlo inaspettatamente con un singolo fendente. Se chi esegue questa tecnica è specializzato in taijutsu, avrà un bonus pari a Vel*3/10.”
(Stm: 353 - 3 = 350)
(Vta: 177 - 5(1° stadio del Segno, talento personale) = 172)



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*Il primo attacco gli giunse addosso quando ancora Kuro era alle sue spalle, ed il Cantore non lo eluse. Estrasse un kunai, stringendolo con tutte le forze e muovendolo verso il polso della bestia con un guizzo istantaneo. Il martello volò tangente al punto in cui era stato reciso, ma la creatura venne trafitta altre dieci volte prima che atterrasse.
Poi, percepito il compagno muoversi, Hide lo fece a sua volta, balzando nella mischia. A poco a poco il sangue gli andò alla testa, assieme all'influsso del Segno Maledetto. Il potere dei Kaguya poteva averlo abbandonato, ma la furia non sarebbe stata tanto semplice da placare, da sradicare. Una danza mortale prese il posto della compostezza, i pensieri lasciati indietro, troppo lenti e pesanti per restare al passo. Lo stesso Hideyoshi non si accorse del cambiamento attorno a lui, dell'accrescersi della luce a mano a mano che l'energia rilasciata dal combattimento riecheggiava tra quelle mura.
C'era solo lo scontro, la lotta, la lama e il sangue altrui. Ogni respiro era un balzo, ogni viso una vittima, ogni colpo una sfida. In pochi secondi la mente del giovane corse a ritroso senza rendersene conto, attraverso lo scontro con Ki, quello con il Generale, quello con Kuro e con Keiichi fino a Shogun e Jin, fino al momento in cui aveva realizzato di essere un debole.*


GDROFF///Ho deciso di rendere autoconclusive le prime fasi dello scontro, principalmente perché Angy dice che la colonna si illumina con i colpi, dunque che la battaglia inizia e prosegue prima della fine del suo post.... lol non è vero, è perché volevo menare le mani XD

L'inserimento della stm e della vita consumate è un riferimento per il master più che altro. Se non serve, faccio a meno.///GDR ON
 
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view post Posted on 11/10/2016, 22:33
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La strada scelta dai due Jonin per aggirare quella particolare marionetta girava a sinistra e proseguiva con un lungo corridoio lievemente illuminato ai lati. Non proferivano parola, non parlavano, non si consultavano. Tra tutti i ninja del mondo, forse quella che si era creata era la formazione più silenziosa tra tutte, ma non per scarsi metodi di comunicazione, bensì perchè la loro intesa fin da subito era diventata estremamente forte, non servivano parole, sarebbero bastati solo sguardi.. ed a volte neanche quelli.
Camminavano rapidi in fila indiana, col Cantore avanti; le pareti del percorso andavano ad avvicinarsi sempre più, al continuo rumore dei passi si affiancò quello del tintinnio di gocce d'acqua che, metodicamente, accompagnavano i due shinobi nel loro percorso. Sempre più stretto il cunicolo terminò una grossa caverna, leggermente illuminata da una strana colonna centrale. La natura aveva creato quell'enorme pilastro che iniziava per terra e terminava nelle sconfinate rocce del soffitto.


(Mmmh questo posto mi convince molto poco, siamo stati indirizzati qui, non è un caso che un cunicolo del genere ci abbia condotti in una sala tanto ampia, e non è possibile che sia solo la strada che abbiamo usato per arrivare l'unica via di uscita. C'è qualcosa non va, non mi fido per nulla. )

- Hide-sama, non è tutto così str...

Non appena provò ad aprir bocca, una voce metallica sovrastò la sua, echeggiando possente nell'aria. Dei ripetitori sparsi un po' ovunque e ben nascosti facevano in modo che i due non comprendessero la reale direzione di quella voce, tanto familiare al Cantore. <b>

(Sebbene questa voce venga trasmessa con altri mezzi, deve essere qui da qualche parte e soprattutto.. è in grado di vederci in qualche modo.)

<b>La cosa che colpì non fu tanto la voce, ma il contenuto del suo discorso, mirato a mettere in discussione la veridicità dei racconti di Hideyoshi, accusato di aver preso in giro tutti, Kuro compreso.
Lo sguardo dello spadaccino rimase immobile e freddo come sempre, attento e pronto a reagire, sembrava che le parole appena ascoltate non avessero intaccato minimamente la fiducia riposta nel compagno; nell'esatto istante in cui Hideyoshi si voltò verso Kuro, questi senza staccare gli occhi dalla colonna e dalle rocce parlò velocemente, spezzando nuovamente il silenzio che si era venuto a creare non appena la voce metallica svanì.


- Non dubito affatto di te, ne dei tuoi metodi. Mi hai salvato la vita in passato, mi hai reso quello che sono ora, non starò qui a discutere con te le tue decisioni, non è affar mio. Mi fido dell'uomo che ho conosciuto, mi basta questo.

Il tutto si susseguiva in rapida successione, prima la voce, poi il discorso, ora il reale pericolo arrivava dalle ombre: occhi luminosi iniziarono a materializzarsi tutto intorno a loro, si muovevano, si avvicinavano, sempre più velocemente, in massa.

(Ma cosa diavolo sono!? N-non..sono.. umani. )

Gambe metalliche, schiene contorte, braccia simili ad utensili ed armi, quello non era un normale esercito, erano esperimenti, marionette, uomini, tutti fusi in un agglomerato di orrore.
Il primo ad essere attaccato fu Hideyoshi, che prontamente reagì, ma Kuro non ebbe il tempo di seguire le sue mosse, tre uomoni-marionetta lo stavano attaccando dal lato sinistro. Cercò di reprimere l'istinto iniziale di sfoderare il sigillo maledetto, voleva tenerlo nascosto. Nonostante Yo fosse al corrente del fatto che Kuro potesse usare il Sigillo, dal momento che aveva passato la barriera di chakra all'inizio della caverna, non era a conoscenza delle sue potenzialità.
Sguainò Shinso, iniziò a correre contro i suoi avversari, balzando davanti i primi due: con un fendente unico dal basso verso l'alto scagliò i due mostri a circa un metro di altezza per poi calciarli, portandoli ancora più in alto. La terza marionetta saltò verso di lui cercando di raggiungerlo in aria, cosa che lo spadaccino gradì particolarmente. Stava per mettere in pratica una nuova tecnica, solamente ideata, ma era giunto il momento di testarla realmente. Non appena i tre corpi furono in aria, Kuro iniziò a roteare su se stesso, balzando da un corpo all'altro, lanciando fendenti ed affondi ad una notevole velocità. I tre corpi apparentemente esanimi caddero per terra, seguiti da Kuro, che rimase sorpreso nel vedere che la colonna centrale iniziava ad acquisire lucentezza per ogni scontro avvenuto.


- Hide! La colonna! Si sta illuminando!
 
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view post Posted on 13/10/2016, 23:40
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F
u Hideyoshi il primo ad aprire le danze, come sempre controllato e superbo nella sua reazione. Letale anche. Dietro di lui poi fu il turno di Kuro che senza ricorrere al sigillo maledetto imitò il compagno, questo dando sfoggio delle sue abilità di spada ed esibendosi in tecniche in grado di spazzare via diversi avversari in un colpo solo. Affondi, schivate, talvolta prese e ribaltamenti, il tutto si susseguì ad un ritmo frenetico e concatenato mentre, ruggenti, quelle creature continuavano a farsi avanti e se all'inizio arrivavano uno alla volta, con il passare del tempo si fecero più audaci: l'impressione che davano era che non provassero alcuna paura ma soprattutto che fossero immuni al dolore fisico.
C'era qualcosa di profondamente sbagliato in quegli esseri, ormai era chiaro. Nei loro occhi non traspariva alcuna coscienza di sè, di ciò che li circondava o di chi attaccavano ed entrambi gli ospiti di quei sotterranei giurarono di averne visti alcuni azzuffarsi tra loro utilizzando quella stessa violenza.
Sfrontati, ciechi, folli, tanti i modi per definirli, ogni volta che finivano a terra si trascinavano sul fianco o si calpestavano l'un l'altro pur di rialzarsi per primi e, dopo aver barcollato per qualche istante, eccoli che tornavano alla carica come nulla fosse. Per quanto fossero in netto vantaggio tuttavia nulla poterono contro le abilità dei due jonin, uno dopo l'altra le aberrazioni infatti vennero respinte, trafitte e nel peggiore dei casi ridotte a brandelli. Dopo molta fatica e sudore ci fu un attimo in cui credettero di averla avuta vinta - erano liberi di cercare un'altra via - gli attacchi erano finalmente cessati e il buio tornò ad avvolgere ogni cosa. Il silenzio rotto solo da qualche rantolo tuttavia presto infranse quella speranza: le aberrazioni ancora integre e in grado di muoversi sulle proprie gambe tornarono a sbraitare e senza che vi fosse alcun contatto d'improvviso la colonna portante s'illuminò nella sua interezza in un flash che fu in grado di irradiare l'intera grotta.

Furono minuti interminabili quelli che seguirono il "risveglio", attimi psichedelici e inquietanti specie quando lo scricchiolio di ossa riportò il forzamento dei legamenti e delle articolazioni - tutto! - pur di permettere alla carne di muoversi, ai pugni di battere e alle lame di ferire.
Affrontando e sterminando quei gusci vuoti animati da un'energia innaturale e deviata, i due diedero vita ad uno spettacolo osceno che dipingeva entrambi più come macellai che come giustizieri o conquistatori.

Occorreva tempo respingerli ancora e anche in caso di vittoria nulla poteva assicurare loro che non potessero essere rianimati una seconda volta o peggio, che arrivasse una nuova ondata: divevano studiare un piano se volevano avere qualche speranza di raggiungere il Taisho prima che fosse troppo tardi. Come di riflesso a quel pensiero nell'ansia generale si udí nuovamente l'accensione dell'interfono, un fischio che come un comando frenò le bestie prima che potessero riprendere la battaglia: un'azione che fece capire ad entrambi che Saito aveva il pieno controllo.
Divertite quindi le sue risa contenute furono seguite da una semplice insinuazione che instillò nel Cantore l'idea di essere stato spiato per tutto il tempo, compresa quella sera al lago al termine del torneo di Kiri.

"..toglimi una curiosità Hideyoshi-san, credi davvero che questo sia il tuo fardello?

Non per deriderti davanti al tuo prode amico ma, lasciatelo dire, tu non sai niente di questi sotterranei e di cosa hanno vissuto queste mura, faresti bene ad ascoltare il mio consiglio: rinuncia, tornartene a casa prima che qualcuno ci rimetta le penne. Fallo adesso e prometto di non ostacolare la vostra fuga, prendilo come un dono di congedo, le mie scusa per averti soffiato la poltrona.

E' un'offerta ragionevole non credi ?
"


Così, lasciando libero spazio alle interpretazioni, la comunicazione venne di nuovo interrotta e il fischio di chiusura rianimò la vita delle Profondità.


Gdr Off// Al termine della comunicazione gli esseri tornano all'attacco, si fermeranno solo ad un'eventuale resa espressa da parte vostra (se lo fate verrà emesso di nuovo quel fischio e la porta da cui siete entrati si aprirà). Al contrario potete continuare a lottare e se avete in mente qualcosa di particolare e vi servono maggiori dettagli chiedetemi pure così ci mettiamo d'accordo su eventuali azioni autoconclusive o su cosa vedete-sentite o cosa succede. //Gdr On



Edited by ~Angy. - 14/10/2016, 01:04
 
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view post Posted on 20/10/2016, 15:02
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(Vta: 172 - 5(1° stadio del Segno, talento personale) = 167)

*Sangue; rosso, nero, bianco, ogni goccia uno spettro di luce differente, un proiettile gelido sulla pelle già fradicia del ragazzo. L'esplosione metabolica lo lasciò presto stremato, il corpo sostenuto dalla sola voglia di combattere, di autodistruggersi in quello scontro impari. Sentì le parole di Kuro, vide gli esseri cadere e rialzarsi decine di volte, ma non gli importò. Ancora e ancora diede spettacolo per il Taisho, fece quello che Yo voleva facesse, gettando al vento mesi di preparazione mentale e fiumi di parole, di promesse.
Quando i piedi toccarono nuovamente terra, quando i kunai e i pugni a stringerli non furono che macchie scure, fumanti ed indistinte, Hideyoshi dovette tuttavia guardarsi attorno. Ansimò, respirando fuoco, e voltandosi verso Kuro tentò di incrociarne lo sguardo, non riuscendovi.
La luce invase ogni angolo della stanza, il bagliore candido ed intenso, ma freddo. L'energia rilasciata dal pilastro si fece palpabile, un brivido sulla pelle del Cantore come sulle creature, che presero lentamente a ricomporsi. Il rumore delle ossa e dei tendini forzati a tornare in posizione divenne presto l'unico rumore udibile, almeno fino al ritorno dei lamenti.*


(Tutto inutile... quella colonna...)

*Strinse le proprie armi, preparandosi all'assalto, ma all'improvviso un nuovo suono attraversò l'ambiente. Acuto, stridente: un fischio, e poi, dalla sua scia, una risata.
Le creature si fermarono come automi, come mastini al comando del proprio padrone, e allo stesso modo tacquero quasi che i lamenti stessi fossero nient'altro che una pantomima, uno spettacolo creato al solo scopo di colpevolizzare Hideyoshi... di farlo adirare.
E ci stavano riuscendo; Hide non riusciva a trovare la calma, il filo conduttore dei propri pensieri. Sentì Yo parlare di nuovo, deriderlo, trovando nella sua voce quella vena di ostentata sicurezza ed arroganza che fin dal principio aveva detestato in lui. Anche quando era lui ad essere il Kokage.*


(A Kiri mi sono guardato attorno cercando persone... sguardi o movimenti sospetti... non avevo idea che le tue marionette avessero raggiunto un simile livello di autonomia, Yo...)

*Quando aveva attaccato lo Yamanaka, quando aveva parlato di fronte ai Kage, quando si era sentito male tra le strade di Kiri, quando aveva conferito con l'Hokage... forse persino quando aveva tentato di riportare indietro Auron. Yo doveva averlo spiato per tutto quel tempo, chissà con quale dispositivo. Hideyoshi si era concesso il lusso di pianificare dando per scontata la propria condizione, sospettando la consapevolezza del Taisho ma mai inserendola davvero tra le possibili eventualità.
Era morto, dopotutto... morto per sé stesso, morto per chiunque lo avesse conosciuto, praticamente morto anche per coloro che lo avevano soccorso.
Sorrise amaramente sopra i denti serrati.*


(Che tra tutti sia stato proprio tu a rimanermi vicino... pur alla tua maniera... è una triste ironia. Avevi scommesso sulla mia sopravvivenza? Hai cercato un momento per colpire?)

"Qualcuno..."

*Balbettò oltre la maschera di sangue e sudore, ascoltando il contatto chiudersi prima di sussurrare il proprio veleno.*

"Qualcuno ci ha già rimesso le penne... hai ucciso Ailish, io ucciderò te."

*Concluse, più tra sé e sé che tentando di farsi udire. Le creature avevano ripreso ad animarsi, saturando la stanza coi propri lamenti ben prima che il Cantore avesse terminato.
Solo poche ore prima non avrebbe saputo dire fino a che punto detestava il Taisho; l'uso scriteriato che aveva fatto dei doni che i loro predecessori gli avevano fatto, la sua arroganza nel farlo, la sua vigliaccheria, tutto, in quel momento non c'era un pensiero che non lo riportasse al desiderio di vendetta... di giustizia, tanto per il Suono, per Ailish, quanto per sé stesso.*


(Ad ogni passo sono stato reso una pedina... anche da te, Yo, da un mio coetaneo e compagno. Ti ho permesso di utilizzare i sotterranei di questo villaggio, e me li hai rivoltati contro. Ti ho introdotto ai Serpenti, e me li hai rivoltati contro...)

*Si voltò verso Kuro, questa volta individuandolo in un istante grazie allo spazio creatosi dalla ritirata delle bestie. Lo guardò senza vederlo, gli occhi impregnati di sdegno ed ira.*

"... non questa volta."

*Dichiarò, prima di lanciarsi nuovamente contro le aberrazioni. Le punte dei kunai non avevano ancora smesso di gocciolare quando le affondò nuovamente nei loro volti, sognando, sperando che tra uno di essi capitasse quello di Yo. Di nuovo si abbandonò in quella lotta che sapeva essere senza fine, cercando disperatamente di seppellirvi la propria furia, di restituirsi la pace interiore che aveva perduto all'ingresso.
Non pensò più, non parlò più, ma tra i lamenti e le ossa spezzate mantenne gli occhi sulla luce emanata dal pilastro. La sua energia lo richiamò, e con essa la consapevolezza di dovervi mettere fine.
Non l'avrebbe raggiunta prima di consumarsi.*


GDROFF///Angela faremo più giri di post alla fine. Chiedo scusa per il ritardo.///GDR ON
 
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view post Posted on 25/10/2016, 21:57
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Le forze stavano venendo meno scontro dopo scontro. Più le sue armi andavano a demolire i suoi nemici, più questi si ricomponevano misteriosamente, anticipati da una forte luce proveniente dalla colonna. Il tutto poteva essere collegato, ma riuscire a ragionare, riuscire a pensare in maniera utile in quella situazione si era rivelato essere sempre più complesso.

Continuava a non voler utilizzare il potere donatogli dal Segno Maledetto, non aveva mai staccato i piedi dal pavimento. Non era ancora pronto a svelare le sue abilità e non l'avrebbe fatto se non in un ipotetico scontro contro Yo in persona. Se i sospetti di Hideyoshi fossero risultati veri, in quel bunker dell'orrore, il Taisho era cresciuto, aveva incrementato le sue abilità oltre ogni misura, quindi sarebbe servita ogni minima risorsa per poterlo rivaleggiare.


(Che maledizione si cela dietro queste bestie? Perchè non bastano i colpi che io ed Hideyoshi stiamo usando? Yo non può essere così forte da manipolare per tutto questo tempo questi esseri, non col suo chakra.
Ma c'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo..Hide..)


Il suo Kage e compagno sembrava ormai essere impazzito. Uno strano alone di malvagità ora lo accerchiava, non era più l'uomo che aveva aiutato in passato, non più quello calmo di sempre, sembrava nient'altro che una bestia in caccia, affamata, assetata di vendetta e odio.
Per un breve attimo, tra un fendente e l'altro, Kuro cercò lo sguardo di Hideyoshi, ma proprio mentre i loro sguardi si erano raggiunti, ancora una volta la colonna infiammò, irradiando la sala con la sua forte luce, che, avvolgendo nuovamente quei corpi, fece si che le aberrazioni si rianimassero e tornassero esattamente come prima dello scontro. Sembrava che le parole di Yo avessero fatto infuriare il Kage in una maniera mai vista prima dallo spadaccino, ma in tutto questo Kuro ebbe il tempo di provare ad analizzare la situazione.


(Mi sembra molto chiaro che sia la colonna ad essere la nostra maggiore fonte di problemi.. ma come arrivarci senza essere ostacolati da Yo, ma soprattutto senza avere tra i piedi queste bestie? Non posso suggerire ad Hideyoshi di fermarsi ed attaccarla, sarebbe rischioso sprecare così la nostra unica occasione ed a noi serve utilizzare un attacco con una forza abbastanza grande da poter interrompere il ciclo... Come..)

Prima di fare la sua mossa, ci volle una gran dose di coraggio e di forza di volontà. Avrebbe rischiato non sono di rimanere schiacciato dalle aberrazioni, ma anche di perdere la fiducia di Hideyoshi se, in preda alla foga, non avesse compreso il suo piano.
Scatenandosi nuovamente, per un'ultima volta, contro quelle creature, cercò il più in fretta possibile di allontanarle da se, tagliando e fendendo qualunque cosa si muovesse nell'arco di un metro dal suo corpo. Quando ebbe abbastanza vantaggio sulle creature, conficcò la spada per terra, lanciandola a circa due metri di distanza da lui, in segno di resa. Posò il ginocchio per terra, assistendo allo scontro del compagno, prima di parlare a gran voce.


- E' tutto inutile, Hideyoshi-sama. Dobbiamo arrenderci, non possiamo nulla contra di loro, sono troppi, noi troppo pochi. Le nostre forze presto verranno meno. Io..mi arrendo.

Hideyoshi si trovava tra Kura e la colonne; non appena lo spadaccino finì di parlare, sembrò come se le creature che lo accerchiavano smisero di avvicinarsi. Un forte rumore, seguito da una lieve scossa del terreno. Poi il suono metallico echeggiò nell'aria, la porta alle loro spalle iniziò ad aprirsi.

- Scusami, Hide.

GdROff - Ho presupposto che bastasse la resa anche solo di Kuro per far bloccare le creature e far suonare l'allarme. In caso ho sbagliato modifico!

Edit: ho modificato una frase sotto consenso del master. - GdROn

Edited by .Kuroro - 26/10/2016, 13:41
 
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view post Posted on 30/10/2016, 17:38
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*Sapeva di non poter raggiungere la colonna; non da solo. Combatté, si getto sulle bestie, si trascinò sui loro corpi, li vide riformarsi e superarlo, spingerlo indietro con la sola forza del numero. Ancora ed ancora, finché, per suo sgomento, lo scontro non prese a rallentare. Gli storpi caddero ancora di fronte a lui, si riformarono, ma non gli concessero più scuse per accanirsi: rimasero presto fermi, immobili come quando il maestro aveva parlato.
Poi il fischio, e la porta alle sue spalle.*


(No....)

*Si voltò, da testa a piedi coperto di sangue, gli occhi freneticamente alla ricerca di un bagliore. Lo trovò, piantato nel suolo, separato dal suo legittimo proprietario: Shinso era immobile, il suo profilo nero tanto quanto quello del Cantore, gli spiragli d'acciaio lucenti quanto lo sguardo di chi osservava.
E Kuro... in ginocchio, le braccia lungo le gambe, il viso rivolto al suolo. Non aveva il coraggio di guardarlo, ed anche lo avesse fatto Hideyoshi non avrebbe potuto guardarlo in faccia. La loro spedizione era iniziata e finita, tanto quanto la fiducia che riponevano l'uno nell'altro.
Le parole dette, i patti stretti, le fatiche sopportate... tutto passò di fronte agli occhi del giovane in un istante, assieme a mille domande troppo esigenti, troppo frenetiche perché potessero ricevere risposta. L'eco della sua voce ancora gli ronzava in testa quando urlò a pieni polmoni, un grido disperato, furente, proveniente proprio da lui che, tra tutti, si era ritenuto sotto controllo.
Era bastata la voce di Yo a dividerli.*


<attivazione> - 2° Stadio del Sigillo - (Vta: - 8 x turno)
"Rilasciando completamente il Seal maledetto, il ninja viene sopraffatto dall'oscuro potere cambiando il proprio aspetto fisico e aumentando notevolmente le proprie capacità. Consuma maggiori quantità di energia vitale, ma gli effetti liberati risultano quasi prodigiosi. Esistono quattro varianti di questo Sigillo, ognuna rappresentata da un elemento."

- Kaze no Juin - (Frz/Chk/Vel: + 55)
"Probabilmente il sigillo più utile e funzionale nel combattimento con armi, poichè dona all'individuo una precisione e risolutezza fuori dal comune. In questo stadio ,infatti, il soggetto pare dominare le armi stesse che possiede, scagliandole contro il nemico senza esitazione alcuna. Da un ulteriore bonus a tutte le bukijutsu e taijutsu armate pari a + 20."

(Vta: 167 - 8=159)



*Il chakra nero esplose da ogni singolo poro della pelle, sospinto dal calore corporeo in rapida salita. La luce emanata dalla colonna si fece di un viola sanguigno, inquietante, filtrando attraverso la cortina e rovesciandosi su Kuro in uno spettacolo quasi più macabro di quello presente.
Hideyoshi balzò in avanti, gli occhi accecati dalle lacrime, dalla rabbia, dalla sua stessa oscurità, puntando al compagno disarmato ed uccidendolo già cento volte nella sua mente.*


GDROFF///Mi scuso per il ritardo, di nuovo.///GDRON
 
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view post Posted on 4/11/2016, 15:47
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Fare del male al suo amico, l'uomo che l'aveva reso quello che era, colui che aveva fatto si che il potere diventasse parte di se e la sicurezza parte della sua vita. L'unico modo per riuscire a far qualcosa in quella situazione era agire d'istinto, non comunicare, cercare il più possibile di nascondere i suoi intenti ad Hideyoshi, così da poterli nascondere anche a Yo.
Nel momento in cui la sua spada si conficcò nel terreno ed il suo corpo cadde sulle ginocchia, la porta iniziò aprirsi, le bestie si fermarono all'istante, lasciando a Kuro la libertà per poter attuare il suo piano. Non appena alzò lo sguardo cercando di alzarsi il più in fretta possibile però, quello che non si aspettava e che non aveva calcolato si materializzò davanti a lui come una doccia fredda: Hideyoshi, con tutta la sua rabbia ed avvolto dal chakra violaceo del sigillo maledetto, stava correndo verso di lui. La fiducia ormai svanita, la rabbia sempre crescente, come un toro stava avanzando pronto a fare di Kuro il suo nuovo nemico.
Kuro accelerò la sua mossa, cercando il modo più svelto e congeniale per evitare Hideyoshi. Si sarebbero scontrati prima o poi, e questo sarebbe stato inevitabile..ma non era quello il momento adatto.


- Scusami, Hide. Non potevo fare altrimenti, perdonami.

La punta del piede destro si conficcò nel terreno, il chakra iniziò ad avvolgere i suoi piedi. Kuro si alzò scattando in avanti, afferrando Shinso, a pochi metri da lui. La frenetica corsa verso Hideyoshi ebbe inizio, ma da parte di Kuro, non v'era neanche l'ombra del chakra del segno, ancora represso dentro di lui. Lo sguardo freddo e vigile, pronto a tutto.
Giunto a circa due metri dall'amico ormai nemico, Kuro balzò in avanti, con un salto funambolico cercò di evitare il Kaguya, passando dalla parte opposta, scavalcandolo agilmente, per poi riprendere la sua corsa.
Il chakra iniziò a passare in maniera instancabile dai suoi piedi alle sue braccia, utilizzando i corpi immobili delle bestie per muoversi in maniera svelta ed agile, mentre una grossa dose della sua forza vitale penetrava in Shinso, la sua lama diventava sempre più nera.
Ora il suo obbiettivo era sempre più chiaro, passo dopo passo: la colonna. Si scagliò su quel grosso luminoso con un poderoso attacco, sperando che Hideyoshi fosse riuscito a comprendere il suo scopo e seguirlo.


di Deformazione Larghezza) "Usare le sue lame, le sue abilità e le sue gambe come se fossero tutti parte di un unico corpo. La simbiosi è quasi terminata e Kuro è in grado di evolvere le sue tecniche in maniera sempre migliore inserendo nei suoi meccanismi di combattimento sempre più complesse. Sfruttando la Valle di Lame e la sua abilità nel manipolare le molecole e la consistenza delle sue armi, Kuro vola tra una spada e l'altra utilizzando la sua creazione come rampa di lancio per eludere e schivare attacchi anche utilizzando il suo talento nel volo."
 
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view post Posted on 6/11/2016, 00:06
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D
all'alto del suo trono costruito sul sangue e sulle menzogne Saito non potè credere ai suoi occhi e alle sue orecchie, era bastato davvero poco per spingerli alla resa e metterli l'uno contro l'altro. Portandosi in avanti quasi come a voler trapassare lo schermo e con ancora il dito sul tasto rosso, i suoi occhi scrutarono quelle immagini in ogni dettaglio come a voler cogliere maggiori informazioni: provò un principio di sollievo che tuttavia privo di appagamento non riuscì a essere goduto appieno sul momento, e mai. Perchè vi domandate? Semplice, i due invasori avevano messo su una bella recita - Kuro quantomeno - in quanto negli occhi e nelle urla furiose di Hideyoshi infatti non trovò traccia alcuna di quel cambio di rotta: se infatti l'amico non si fosse scansato all'ultimo secondo lo avrebbe ucciso per davvero, un'improvvisazione pianificata, geniale, una cosa resa possibile grazie alla profonda conoscenza l'uno dell'altro.

"Tsk.. e da quando è il cane a conoscere a fondo il suo padrone e non il contrario? Me l'ha fatta sotto il naso."

Così detto si lasciò cadere all'indietro e affondando sullo schienale avverti il suo trono diventare più scomodo ogni minuto che passava. Accigliato quindi indugiò sul da farsi e mentre la stanza veniva pervasa da ripetuti abbagli risultanti dalla mossa di Kuro, rimase in religioso silenzio. La colonna si stava frantumando rilasciando e disperdendo l'energia raccolta in chissà quanti anni di esperimenti, i tremori del sisma generato inoltre furono percepite fin li, nel suo studio.

"Padre, lasciate che sia io a occuparmene, non sopporto di vedervi così."

L'uomo reagì scagliando la prima cosa a portata di mano mandando in frantumi lo schermo, odiava perdere e peggio ancora essere sconfitto al suo stesso gioco. Odiava anche farsi vedere in quello stato e così fece girare la sedia ma prima di sparire e abbandonarsi ai suoi pensieri allungò il braccio buono in un gesto: fece come per scacciarla, era il suo modo per dirle di sbrigarsi.

* * * *


Agile nella complessità di esecuzione della sua tecnica Kuro volò letteralmente su un mare di cadaveri e aberrazioni in stasi, sopra un Hideyoshi cieco e sopra l'arroganza di Saito. Salì in alto, sempre più in alto, fin dove il suo spirito guerriero lo avrebbe portato, fin dove il suo legame con Hide non rischiò di spezzarsi e una volta raggiunta la posizione programmata, ecco che la lama furente di Shinso incontrò la formazione portante della caverna che, nuda e indifesa, nulla potè contro quell'impeto. Il fendente incise in profondità creando una spaccatura che presto si diramò in ogni direzione; schioccando a più non posso la colonna perse i primi pezzi e mentre la luce al suo interno brillò, uno dopo l'altro da ogni fenditura iniziarono a fuoriuscire numerosi fasci di luce. Multidirezionali e di un candore distorto più di prima, questi spinsero fino a far esplodere la costruzione dall'interno minacciando così di colpire entrambi gli shinobi.
Terminata la prima eruzione di luce poi toccó anche agli ultimi rimasugli andare via e dissolversi, ribollendo e continuando ad espandersi tutt'attorno per un lungo minuto finí per scivolare e riversi verso il basso. Così come nell'utilizzo del ghiaccio secco ciò che rimase alla fine di tutto fu un pulviscolo leggero e una distesa intensa ai loro piedi che coprì interamente quel luogo - corpi macellati compresi - e presto avrebbe accolto nel suo freddo abbraccio anche le creature rimanenti.
Esatto perchè una volta distrutta la colonna questi semplicemente caddero e l'unica ipotesi possibile vedeva come morti anche quelli che non avevano fatto in tempo, probabilmente già erano stati trapassati, schiacciati e chissà che altro per poi essere stati rianimati da quell'energia mistica. L'unico sollievo in tutta quella storia fu la cancellazione di quello strumento maligno, nessuna forza li avrebbe più ricomposti portando eterna dannazione nella loro vuota esistenza.

Guardandosi poi attorno in quel luogo divenuto spettrale, notarono con altrettanto sollievo che la porta era rimasta aperta, un masso forse aveva evitato che si richiudesse una volta scoperto l'inganno o chissà, era stato danneggiato il meccanismo durante i crolli.
Tra un cumulo di macerie e di corpi restavano solo loro due a condividere quel silenzio carico di tensione per l'accaduto: erano di nuovo soli e ancora vivi per combattere i loro demoni.


Edited by ~Angy. - 14/1/2017, 14:57
 
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