Missione 5S - Le Profondità, Per Quello lì e .Kuroro

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view post Posted on 26/3/2017, 15:07
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GdrOff// Terzo giro che Kuroro salta. Scaduta la settimana di tempo ha giustificato il ritardo causa studio e perchè era fuori città, ho aspettato quindi un'altra settimana ma infine si è arreso dicendomi che per problemi non riesce a postare. A meno di altre novità quindi andiamo avanti senza di lui ma premetto che gdr on potrebbero esserci conseguenze causa trama. Peace x.x //GdROn



E
ccolo davanti a lui, ripiegato su se stesso mentre affogava nei sensi di colpa. Non riuscì a provare pena per lui e nemmeno disprezzo, infondo lo considerava solo un povero pazzo che aveva iniziato una guerra che non poteva vincere. Un giovane uomo finito in qualcosa più grande di lui e che a stento riuscì a rivolgergli la parola chiedendogli spiegazioni su Ailish. Saito si vide minacciare di morte con una tale amarezza che il messaggio gli giunse come la promessa disperata di un debole; ne rise.

"Perchè dici? Il villaggio era esposto e non poteva esserlo. "

Tornando serio avvicinò nuovamente la pipa alle labbra e aspirò due volte lasciando che il fumo si espandesse tutto attorno. Quando riprese a parlare il suo tono canzonatorio e irriverente tornò a farsi sentire.

"Oto era un villaggio morente e con te sempre a zonzo a cavalcare verso il tramonto il vero potere ricadeva in mano ad Ailish, all'Ombra del Suono. Nell'ultimo periodo era diventata una vera spina nel fianco, mi stava continuamente con il fiato sul collo ma sai, non è quello il punto.. in un certo senso possiamo dire che sei stato proprio tu a ucciderla. "

L'angolo della sua bocca s'inclinò verso l'alto a formare una smorfia divertita mentre il suo occhio lo fissava noncurante.

"Correggimi se sbaglio ma fu proprio lei a volerti su questo trono, lei a supportarti e a servirti fedelmente e tu cosa hai fatto per sdebitarti? Tra Oto e Kiri hai scelto Kiri, sei corso via, ti sei messo in testa di liberare la tua terra natia.. tsk, quel branco di sporchi barbari incivili.

Se non avessi deciso di tenere due piedi in una scarpa a quest'ora lei sarebbe ancora viva.
"

Un'accusa potente, un dardo affilato dritto al cuore.
Saito era un ottimo oratore e sapeva come destreggiarsi in simili occasioni.

"E poi diciamolo, solo un imbecille poteva mettere un giovanotto come te al comando senza passare per numerosi intrighi o un evento straordinario. Non avevi la forza, nè eri un diplomatico raffinato. In primo luogo anzi, ho sempre pensato che fosse strana la tua presenza a Oto. Voglio dire, eri timido, impacciato, un tipo troppo gentile, come ci sei finito qui, cos'è che avevano visto esattamente in te Ailish e Otomika? "

Sminuendo il suo interlocutore forse sperava di innalzare se stesso ma ciò non cambiava ciò che era stato. Ailish credeva fermamente nelle tradizioni del Suono, nella fama costruita da guerrieri onorevoli, veri condottieri e cercatori di potere: per lei Yo Saito così come tutto il suo seguito non erano altro che un cancro da estirpare, un'anomalia del sistema, un'eredità del primo Kokage.

"Come tutti venendo qui sono finito in un'altra prigione, mi sono trovato al servizio di un kage assente e incapace, poi la guerra è finita, il mondo era in pace e da buon costruttore di ordigni da guerra non vidi altro che fumo negli occhi. Occorreva un cambiamento a Oto se non volevamo restare indietro. Uccidere lei e spodestare te è stata la vera liberazione, è solo grazie a me se adesso il Suono è davvero un villaggio libero e slegato dal sistema."

Il Corvo continuando quel monologo spiegò che Ailish non condivideva la sua idea di cambiamento, non riusciva a vedere il quadro completo e di come presto o tardi il villaggio sarebbe rimasto fuori da ogni trattativa.
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Per lei invece finita la guerra il villaggio doveva restare immobile, un baluardo di potere e determinazione anche in tempi avversi, l'aveva anche umiliato dicendogli che era solo per grazia divina se non aveva iniziato ad espellere elementi nocivi come lui. Lo aveva paragonato ad un topo da laboratorio, aveva insultato la sua arte e il suo genio e questo sottolineando di come nel vederlo così Otomika si sarebbe rivoltato nella tomba: nei suoi ultimi istanti di vita, prima di essere trafitta a tradimento da Saito, Ailish si era pentita di aver appoggiato il suo reclutamento.

"Potere, onore, libertà..
non faceva che blaterare e alla fine ho dovuto tapparle la bocca.
"

Con stampata di nuovo in faccia quella smorfia indisponente il Taishō allargò entrambe le braccia verso l'esterno e implicitamente provocatorio sembrò chiedergli:

(Soddisfatto Hideyoshi-kun?)



Edited by ~Angy. - 30/3/2017, 01:00
 
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view post Posted on 3/4/2017, 23:16
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Azione morta

Stm: 260 + 26(1/20 Stm Totale x 1.5 Goccia nel Fiume del Karma)= 286 + 10(Recupero aggiuntivo ogni 2 Turni)= 296

*La risposta del Taisho giunse lunga, articolata, inframezzata da risa e dal lento strisciare del fumo lungo il soffitto basso della stanza. Una cornice tetra, cupa, in cui l'immagine spettrale del Cantore si inseriva alla perfezione.
Hideyoshi stesso si aspettava una reazione simile da parte di Yo, che aveva fatto del sarcasmo una ragione di vita, ma come molto altro già emerso in quell'epopea di rancore e veleno, la risata dell'antico compagno gli apparve grottesca e mutilante. Ovvia, eppure sorprendente.*


(Che cosa siamo diventati? Topi, assassini, trafugatori di corpi... e ne ridiamo... creature oscure, più degne all'incubo di un poppante che non alla veste di shinobi...)

*Ascoltò senza dire una parola per il più lungo dei periodi; quanto aveva sognato quel momento? Quanto aveva odiato Yo? Eppure non riusciva a riscuotersi, non riusciva ad annientare quel senso di scoramento profondo che l'aveva stretto al rivedere il marionettista. Qualcosa in lui si struggeva in memoria di ciò che era stato, di ciò che sarebbe dovuto essere... ma altro sapeva bene che interrogarsi sui forse non aveva alcuno scopo, che era necessario agire lì e subito per correggere quanto la guerra aveva causato.
No, non la guerra...*


(In un altro mondo, in un'altra vita, avresti frenato la mano, Yo? Ti saresti piegato al volere altrui, come ho fatto io?)

*La domanda nacque e morì sull'onda delle parole di Yo, senza mai sperare di trasformarsi in parola. Il Taisho aveva semplicemente fatto quello che Hideyoshi avrebbe dovuto fare al momento della sua nomina... ne avesse avuto le capacità. Uccidere Ailish, prendere le redini del comando, cessare di essere una pedina... lo stesso senso del dovere che il Cantore aveva macerato in sé, aveva fatto di tutto per amare, gli veniva ora rinfacciato come la più sordida delle necessità. Qualcosa di imposto non da virtù, ma da vigliaccheria ed ingenuità.
Per via della propria debolezza, non era stato in grado di spodestarla. Per via della propria ingenuità, Oto si era trasformata da minaccia in diceria.
Ma non si era già posto mille e mille volte quella domanda? Dopo aver conosciuto il Suono, il volere di Otomika, non si era chiesto se l'alternativa non fosse unicamente tra combattere e fuggire?
Sottomettersi... aveva scelto di tornare, dopo averle opposto il proprio rifiuto... aveva deciso di accettare quella vuota nomina per diventare un simbolo. Qualcosa in cui Ailish aveva sempre creduto fermamente, ma che ancora oggi gli sfuggiva... esattamente come sfuggiva al Taisho, ma per tutte le ragioni sbagliate.*


(Come possiamo essere tanto simili, eppure essere arrivati a questo?)

*Hideyoshi percepì lo spazio che li divideva farsi sottile, sempre più insignificante... eppure insormontabile. Le parole di Yo tagliavano come l'acciaio rovente, aprendosi spazio nella coscienza del Cantore come se fosse stato egli stesso a parlare; aveva ragione, anche montando ogni singola giustificazione possibile, anche facendosi scudo della propria ingenuità giovanile, delle altrui macchinazioni, della mancanza di capacità combattive o diplomatiche o strategiche, Hide non aveva modo di negare quanto gli veniva detto.
Molto in lui era pronto a dare al Taisho ogni ragione... e questo Yo lo sapeva bene. Esattamente come avrebbe fatto Hideyoshi stesso, il compagno scelse saggiamente ogni parola da impiegare. Serpente contro serpente, ciascuno conosceva bene i trucchi dell'altro... ciò che la lingua è in grado di provocare nell'animo.
Pur sapendo di essere soggetto ad un vero e proprio assalto mirato, il Cantore non oppose alcuna resistenza. Fece sua ogni tonalità del monologo, si prostrò alle accuse dell'avversario come un martire di fronte al boia.
Nonostante fosse giunto lì con il desiderio di uccidere, Hideyoshi rimase disarmato per un tempo infinito.*


(È vero... non sono mai riuscito a capire cosa avesse spinto Ailish-sama a scegliermi, tra tutti... certo, la somiglianza con Otomika, la volontà di stabilire un continuo tra passato e presente... ma non ho mai creduto che ciò fosse altro se non un pretesto.
La Liberazione di Kiri, il recupero della Kubikiri, la resistenza a Watashi, il rintracciamento del cadavere di Illya...)


*Ciascuna delle principali operazioni compiute durante il suo mandato era stata ideata e manovrata dalla Nara, che si era attentamente mantenuta lontana da ogni esposizione politica. Hideyoshi era diventato il volto del Suono, la pedina sacrificabile, l'immagine di novità che nascondeva le stesse strutture di potere.
Di fronte a tanta incertezza, di fronte ad un vuoto tanto grande, poteva davvero biasimare il marionettista?
La risposta giunse con tale certezza e semplicità che non stette alla mente il merito di formularla: rarità per il Cantore, essa emerse dalle labbra già fatta e finita, quasi che avesse atteso lì tutto quel tempo.*


"Oto è ridotta in cenere, Yo-san, il suo peso politico inesistente. Quale che fosse il tuo proposito, hai fallito. Le mie azioni sono state manovrate da chi aveva più esperienza e forza, hai ragione... e la tua mancanza di entrambe è stata il canto del cigno per questo villaggio.
Tuttavia ti concederò l'occasione di riparare all'ultimo dei tuoi errori, di dirmi cosa ne hai fatto del corpo della sorella dell'Hokage... quindi farò in modo che tu raggiunga Gintan nel modo più dignitoso possibile.
In lei, nonostante tutto, avresti trovato l'unica anima disposta al perdono in questo luogo dimenticato dagli dèi."


*Disse, il corpo ridotto ad un'immobilità quasi totale. Impossibile descrivere con esattezza cosa stesse provando in quel momento; sapeva che lo spirito del Taisho gli era affine, che la loro visione del mondo non conosceva divergenze estreme... eppure il mondo lo aveva posto come suo avversario, lo aveva costretto a scelte estreme. Consapevole, inconsapevole, marionetta o marionettista, in quel momento il Taisho gli apparve come mai voleva farsi vedere ad occhi altrui: una creatura sola, debole, costretta dalla propria insignificanza a ricorrere agli artifici più terribili per guadagnare un vantaggio.
Meschino, mimesi e nemesi al tempo stesso.*


GDROFF///Phew, non sono molto soddisfatto del post... ma c'era una tale mole di roba che avrei voluto sviscerare che sarei stato qui fino a Natale senza fare altro che incasinare la questione.///GDRON
 
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view post Posted on 17/4/2017, 01:17
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C
onsapevole di essere stato poco più di un prestavolto in quegli anni il Cantore incassò ogni accusa lanciatagli, contrito nella sua immobilità ci fu un momento in cui Yo pensò di vederlo scoppiare in lacrime. Il gelo dell'albino tuttavia rimase solo gelo, del resto si sa, i serpenti hanno un metabolismo più lento e così come i rettili il suo ex compagno sembrò avere dei tempi di risposta diversi. Quando poi articolò qualcosa però lo fece con una spontaneità imprevista e fu sua volta giudizioso e percependo in quelle parole un'insolenza gratuita il sorriso beffardo sul volto di Saito si spense una volta per tutte lasciando il posto a una smorfia che dalle labbra si estese fino agli occhi e alla fronte: l'unica consolazione fu apprendere che quantomeno Hide era diventato un buon oratore.

"Le parole sono merce facile ma i fatti sono ben altra cosa. Fare politica e uccidere non sono la stessa cosa e a differenza tua io non avrò rimpianti perchè ho fallito tentando. "

Talvolta la vita chiedeva di fare delle scelte ma fedele solo a se stesso il Taisho non stava scegliendo di battersi, era semplicemente convinto di star adempiendo al suo destino. Sentiva di essere nato per guidare quel villaggio e consapevole di non avere davanti l'ultimo degli sgherri si tenne pronto a iniziare lo scontro in qualsiasi momento.
Rivoltando la pipa ormai spenta con qualche ticchettio delle dita fece cadere a terra le ceneri e poi con tutta la calma del mondo ripose l'oggetto all'interno del kimono. Il braccio rimase li - come a riposo - ma anche il più inetto degli shinobi avrebbe potuto intuire che le dita stavano trafficando qualcosa, afferrando magari un'arma celata agli occhi.

Non sarebbe mai morto in quella stanza come Otomika, se lo era ripromesso a più riprese; non era un tipo orgoglioso o suscettibile ma non avrebbe accettato la pietà che gli veniva offerta.

"Ti ringrazio per la premura ma vedi, la dignità non è qualcosa di negoziabile né si tratta di qualcosa di mio interesse. "

Tutto sommato il Corvo non era una bestia rara, era solo un uomo semplice e pragmatico che anteponeva su tutto il fare e i risultati, se necessario calpestando etica e morale. Qualcuno per questo l'avrebbe definito subdolo oppure viscido ma lui non la vedeva in quell'ottica. Prendendo il controllo del Suono era andato contro quella che da sempre era la sua educazione - gli avevano insegnato a rispettare le autorità, non a calpestarle - ma come suo solito Yo viveva di conflitti interiori e quel giorno non faceva differenza.
Odiava il pensiero di doversi sporcare le mani con il sangue di Hideyoshi, per quanto lo ritenesse inadatto al comando proprio non riusciva a provare del risentimento per lui.

"Qualcosa su questi concetti astratti però la so, una volta persa la dignità non torna più e quindi in pratica quello che mi stai offrendo è il nulla, poco più che un volgare tentativo di sentirti a posto con la tua coscienza. "

Composto un primo sigillo ripensò a quello che Hide aveva appena definito come l'ultimo dei suoi errori, un qualcosa che invece per lui era stato il culmine del successo e la dimostrazione del suo ingegno applicato sul campo.
Grazie alla sua rete di corvi e di spie infatti era stato in grado di scoprire il giorno in cui l'Hokage sarebbe finita sotto i ferri - un'occasione imperdibile per un avvoltoio come lui - con un tempismo perfetto era riuscito ad architettare il suo piano di infiltrazione e furto di cadaveri. Aveva concretizzato il tutto per mezzo di Gintan, la sua opera migliore, lei che nel battersi non solo aveva portato a termine la missione ma aveva fatto sua una delle abilità della sovrana della Foglia, il controllo gravitazionale che gli stessi Hide e Kuro si erano visti usare contro.

"Prima che muoia di noia mettiamo da parte queste stronzate e lasciamo che sia la nostra forza a parlare per noi."

Estraendo di colpo il braccio dal kimono portò con se un rotolo di pergamena che venendo srotolato servì ad evocare davanti a se una marionetta longilinea e all'incirca della sua stessa altezza. Quando la nube bianca si dissolse l'arma prese le sembianze di una donna dai lunghi capelli corvini avvolta da un lungo camice bianco d'ospedale: si trattava proprio di Ayame Uchiha, impressionante la somiglianza con la sorella.

"Tashigama ci ha messo un po' a procurarmi due sharingan per questa bellezza perciò non sgualcirmela troppo."

Cingendola dalle spalle la mano meccanica di Yo finì per sfiorale i seni quasi come a voler accentuare quel suo commento e poi sporgendosi con la testa nell'incavo tra spalla e collo sembrò sussurrarle qualcosa all'orecchio quasi come fosse viva e apparendo in qualche modo premuroso e possessivo nei confronti di quel trofeo.

Stabilito il collegamento di fili con la sua marionetta umana ancor prima di indietreggiare e mandarla avanti qualcosa alle spalle del Cantore si mosse. Un quadro olografico che rappresentava due serpenti presero vita e consistenza, un jutsu trappola che in un attimo andò a coprire la distanza tra il muro e il bersaglio. L'obiettivo era quello di avvolgere i polsi in modo tale da impedirgli di eseguire sigilli e difendersi dai draghi di fuoco che a breve avrebbe sputato fuori la marionetta dalla sua bocca meccanica.


<abilità/tecnica> - Piazzare Trappole - [Liv 0: 61/60]
"Le trappole sono armi terribili capaci di seminare panico e distruzione, proprio per questo sono tanto care ai ninja che ne fanno ampio uso sia in combattimento che per tendere agguati. Il piazzare trappole spreca azione ed è utilizzabile solo in un' azione dove non si deve parare nessun attacco nemico. Quindi se il nemico attacca una volta, il ninja dovrà prima eludere/sostituire e nell'altra azione usare la trappola.

Per preparare una trappola durante uno scontro occorrono "10 mt di filo di nylon" e soddisfare UNO dei seguenti requisiti:
    - Essere nascosti
    - Aver usato con successo (no residuo) la tecnica della sostituzione o della moltiplicazione del corpo
    - L’ avversario si trova sotto l’ effetto di una genjutsu che altera le capacità visive o lo isola dalla realtà circostante
    - L’ avversario ha subito lo status accecamento minimo di quarto grado

Mentre per piazzarla fuori dal combattimento questi requisiti non sono necessari (ma occorre il consenso del master).

- Le trappole possono essere individuate tramite l'abilità "Sensi Migliorati (tatto e vista)" se questa è pari o superiore al livello di "Piazzare Trappole" avversario. Nel caso di Sensi migliorati (udito e olfatto) è possibile individuare le trappole avversarie solo se di livello superiore.

- Meccanismi che funzionano col chakra (trappole basate su Int), invece, sono individuati tramite l'abilità "Sensitivo" quando attiva, anch’essa di 1 livello superiore al <piazzare trappole> avversario.

Ci sono 3 tipi differenti di Trappole:

- Quelle basate sulla Frz che puntano a fare danni al nemico, possono essere utilizzate solamente se la propria Frz è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge un danno diretto alla salute, pari a:
    Liv 6: 10 [max 3 volte]
    Liv 5: 15 [max 2 volte]
    Liv 4: 25 [max 2 volte]
    Liv 3: 30 [max 2 volte]
    Liv 2: 60 [max 1 volta]
    Liv 1: 70 [max 1 volta]
    Liv 0: 90 [max 1 volta]

- Quelle basate sull'Int puntano a causare status al nemico, in base all'elemento che l'utilizzatore decide di inserirvi (può essere individuata da Sensitivo). Si può utilizzare solamente se la propria Int è superiore alla Vel dell'avversario. Volendo si può utilizzare una trappola di un livello inferiore al proprio ma garantendosi così un numero maggiore di utilizzi. Infligge status alterato dell'elemento scelto pari a:
    Liv 5: 10 PF [max 2 volte]
    Liv 4: 15 PF [max 2 volte]
    Liv 3: 20 PF [max 1 volta]
    Liv 2: 25 PF [max 1 volta]
    Liv 1: 30 PF [max 1 volta]
    Liv 0: 35 PF [max 1 volta]


- Quelle basate sulla Vel puntano a rallentare il nemico, più che trappole si tratta di impedimenti. Avranno effetto solamente se la propria Vel sia superiore alla Frz/Int dell'avversario. (ha effetto per tre turni; max 1 volta ad incontro; utilizzabile solamente dal livello 4 in poi) Dà malus alla velocità dell'avversario pari a:
    Liv 4: 20
    Liv 3: 40
    Liv 2: 60
    Liv 1: 80
    Liv 0: 100

<ninjutsu vasto raggio> - "Tecnica del Grande Drago di Fuoco" [Int: 1200]
"Questa tecnica è un'evoluzione, decisamente superiore, del Drago di Fuoco. La tecnica richiede un enorme quantitativo di chakra, soprattutto se si desidera generare più di un drago. Il chakra viene concentrato nei polmoni fino a raggiungere una densità critica e, a questo punto, viene esalato fuori. Libero di espandersi nell'aria rilascia un calore immenso incendiandosi. Il risultato è una gigantesca palla di fuoco dalle sembianze di un grosso drago seguito da una scia di fiamme. Gli Uchiha più esperti, e che possiedono più chakra, riescono addirittura a generare più di un drago (X è il numero di draghi oltre al primo), con effetti ovviamente devastanti. Se X=0 è considerata a lungo raggio, se X>0 è considerata a vasto raggio"

GdrOff// Difenditi come riesci e in base al risultato ruola come ritieni meglio l'effetto della trappola. Com'è ovvio lo studio imploderà su se stesso all'esecuzione della ninjutsu a vasto raggio ma per allora Saito sarà sgusciato via tirandosi dietro la marionetta attraverso un passaggio segreto (classico armadio a muro che gira). Per la fase offensiva puoi tranquillamente dire che lo raggiungi, ti ritroverai in uno spazio molto ampio per quanto "pieno"; la stanza nascosta è il suo laboratorio meccanico pieno di marionette, materiali e attrezzi del mestiere. //GdrOn

 
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view post Posted on 1/5/2017, 19:55
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"Fallito tentando..."

*Il Taisho finì sulla difensiva, come altro non poteva essere in quella situazione. Lo scontro volgeva al termine, i suoi ultimi sostenitori lo abbandonavano, e chi per una vita si è aggrappato a logica e pianificazione non può esimersi dal realizzare lo stato dei fatti: era finita.
Ma il Taisho non avrebbe voluto bere dal suo stesso calice di miseria e pietà; tutto il mondo gli andava crollando addosso, tutti i suoi sforzi stritolati tra quelle mura un tempo riparo sicuro... Yo non aveva altra scelta, come uomo e shinobi, se non continuare sulla propria strada sino alla fine. E non per un effimero senso dell'onore, ma per pura e semplice coerenza logica, per necessità di sopravvivenza. Anche questo Hideyoshi lo comprendeva pienamente, era l'essenza stessa tanto del suo avversario quanto del mondo in cui vivevano. Sciocca la pretesa di chi, sprezzante alle contingenze dell'esistenza, pretendesse di non fare proprio il comando del perdurare, del resistere con qualsiasi mezzo... e perché no, cogliere le poche opportunità e soddisfazioni che il mondo gli portasse, non importa quanto riprovevoli dal punto di vista di chi, fiero e splendido nel suo trono d'argento, giudicasse la vita altrui.
Il Cantore aveva fatto a pugni con questo elementare concetto fin dal malaugurato giorno in cui aveva messo piede fuori dalle porte di Kiri.
Il pensiero andò per un momento all'Hokage, alle aspirazioni che gli aveva confidato riguardo il futuro del Continente... anche allora Hide aveva avuto delle riserve, ma vestire Akane dei panni del giudice freddo e distaccato non gli parve corretto fin dal primo accenno.*


(Anche tu sei una kunoichi, Akane-san... anche tu hai visto e sofferto, commesso e patito, senza alcun dubbio. È il nostro destino, non importa quale la provenienza o l'aspirazione.)

*Allora quale il compasso morale? Quale l'etica fondante? Il mondo aveva perso la sua linea guida, se mai l'aveva avuta... e la moralità era diventata una questione privata, filosofia pratica di pochi benedetti dal fato.
Hideyoshi, dal canto suo, aveva esaurito la propria fonte di benevolenza da un pezzo, la propria nefasta assuefazione alla pietà. Nonostante quello che si erano detti, però, Yo non avrebbe presentato il collo. Troppa l'esigenza di sopravvivere, di proseguire: il Taisho non era uomo da fare dell'onore causa di morte, della sconfitta una fine. Avrebbe combattuto, sarebbe fuggito... su questo non c'erano dubbi.*


(Il fatto stesso che mi abbia atteso qui è stata una sorpresa al limite dello scioccante... e il fatto che, nonostante tutto, stia ancora parlando è ancor più incredibile.)

*Per un momento Hide aveva persino accarezzato l'idea che, in un raptus di scoramento e fatalismo, Yo avesse deciso di riversargli addosso un torrente di parole per poi lasciarsi andare... ma a mano a mano che la conversazione raccoglieva i propri germi, il Cantore si rese conto che l'unico obiettivo del Taisho poteva essere quello di guadagnare tempo.
Qualcosa, in lui, trasse un caustico respiro di sollievo.*


(Saresti stato in grado di ucciderlo se si fosse prostrato in ginocchio? Se avesse pregato... o peggio, se non l'avesse fatto? Se avesse accettato il suo destino?)

*Incredibilmente, nonostante il sangue di Gintan ancora fresco sulle mani, trovare una risposta affermativa a quelle domande si sarebbe rivelato più semplice di quanto non pensasse. Nonostante tutta la tristezza provata nel vedere Yo ridotto a quel modo, sentirlo rinfacciargli gli stessi doveri cui lui era venuto meno, Hide non aveva perso di vista lo scopo dell'operazione. Il Taisho non sarebbe uscito vivo da quel sotterraneo, non importa quale l'immagine presentata, la parola usata.
Ma l'animo del Cantore non poteva non rivoltarsi all'idea di dover fare non da liberatore, ma da boia. Non importa quale il crimine del Taisho: Hide avrebbe preferito mille e mille volte affrontarlo in combattimento che ucciderlo a sangue freddo, nonostante quanto aveva detto. E il peggio era che Yo questo doveva saperlo perfettamente, anche quando, la mano distrattamente infilata nel kimono, il marionettista cercò di mascherare un chiaro intento offensivo.
Lo sguardo del Cantore si strinse impercettibilmente: era ora questione di attimi.*


"... non ho mai avuto intenzione di ridonarti la dignità, Yo-san... entrambi l'abbiamo persa da un pezzo, qualsiasi cosa fosse. Se già per uno shonobi comune è merce rara... beh...

Ma la morte ha un modo tutto suo di nobilitare l'essere umano..."


*Parole lente, caute, distratte, foglie che cadono prima della tempesta. I loro sguardi erano l'uno nell'altro, entrambi concentrati, entrambi proiettati sull'immediato futuro... finché Yo non mise fine a quella farsa, con un unico movimento mostrando ad Hideyoshi quanto le sue stesse parole potessero ad un tempo trovare conferma ed essere distorte in maniera raccapricciante.
Un rotolo di pergamena, un movimento fulmineo, il kunai di Hideyoshi che si alza a difendere il viso... poi un'esplosione bianca, e lo spettacolo grottesco. Gli occhi del Cantore si fecero larghi per lo sgomento: di fronte a lui una bambola bianca di pelle e di veste, i capelli lunghi e neri. Un fantasma, l'espressione troppo umana, troppo familiare... Ayame Uchiha. Nessun dubbio.*


(Kami... Yo...)

*Gli occhi della marionetta lo osservavano spenti, vuoti, l'unica luce rappresentata dal riflesso degli schermi sulla parete. Eppure tanto lo sguardo quanto i lineamenti riconducevano irrimediabilmente al volto dell'Hokage, o come sarebbe apparso se la morte l'avesse spogliato della durezza che possedeva, l'avesse reso docile, impassibile.
Così gli apparve sua sorella, vestita come doveva esserlo il giorno che il suo corpo era stato trafugato. Se lo sguardo di qualche dio riusciva ancora a trafiggere quelle pareti di terra e cemento, doveva star piangendo per quello che il Taisho aveva fatto.
E non bastò; nel tentativo di sgomentare ancor più il suo avversario, Yo si avvicinò alla sua creazione con fare languido, le labbra all'orecchio mentre la mano meccanica scivolava lungo il corpo, artificio su artificio, il confine dell'umano travalicato da tempo.
La confidenza di un amante, immagine grottesca, atto ingiustificabile.*


"... mi correggo... non c'è alcuno spazio per la decenza... sei perdut..."

*Uno scatto secco alle sue spalle, rumore di legno sul legno, quindi una luce azzurra scivolò sulla stanza da dove era entrato. In un attimo due serpenti di chakra emersero dal muro, fantasmi, ciascuno mirando ai suoi polsi. Il Cantore ebbe prontezza di riflessi sufficiente a scansare la mano armata, ma nell'abbassarsi non poté che concedere l'altra alle spire della creatura.
L'essere ectoplasmico gli si avvinghiò all'arto, stringendo più della controparte reale, e bloccandolo sul posto mentre, nello stesso istante, un calore ustionante prendeva forma davanti a sé... assieme ad un'intensa luce rossa.
Riportando lo sguardo verso il corpo di Ayame, il Cantore vide le labbra della ragazza spalancate... e in fondo alla gola un inferno pronto a divorare lo studio. Di Yo più nessuna traccia; Hide ne vide svanire l'ombra dietro uno degli scaffali posti lungo la parete opposta agli schermi, convenientemente aperto per rivelare un passaggio.*


(DANNAZIONE!)

"Kawarimi no J-"

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<attivazione> - 1° Stadio del Sigillo - (Vta: - 5 x turno)
"Rilasciando in parte il Sigillo maledetto, il ninja del suono può divenire più potente a scapito della propria vitalità, che costituisce il “prezzo” dell'oscuro potere di cui il ninja si servirà per sconfiggere l'avversario. Esistono diverse varianti del sigillo,differenziate l'un l'altro dalla natura del soggetto portante."

- Kaze no Juin - (Frz/Chk/Vel: + 35)
"Il Segno Maledetto del Vento consiste in tre temi ricurvi e spiraliformi che, una volta raggiunto l'intero corpo, si mostrano come una emblematica griglia floreale. Fornisce un aumento sostanziale alla forza e alla rapidità dell'individuo, oltre ad amplificarne ulteriormente il proprio chakra.

<tecnica> -Sostituzione- [Stm -4/6/8/11][Max 2 volte ad incontro]
"Il ninja si sostituisca con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res pari al parametro stesso.
[E' chakrabile][Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a raggio totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

(Vel: 474 + 539 + 187 = 1200 - 1200 = 0 Completamente Eluso.
(Stm: 296 - 8 - 9 = 279)
(Slt: 888 - 5 = 883)


*Dalle labbra della vestale emerse un fuoco distruttore, il ruggito del drago un tutt'uno con l'urlo del Cantore e l'agonizzare dello studio. Schegge di legno volarono ovunque, il vetro degli schermi esplose in migliaia di frammenti prima di essere vaporizzato, e delle decorazioni che il Taisho aveva meticolosamente sostituito al precedente grigiore non rimase nemmeno il ricordo. In un istante il luogo si trasformò in un inferno, in una camera di purificazione, le pareti annerite e poi disciolte, più lucenti di quanto non sarebbero mai state.
Hideyoshi scomparve appena in tempo per permettere ad un serpente di legno di assorbire l'impatto al suo posto; la statua finì polverizzata in un istante, e tra lo svanire ed il riapparire il Cantore percepì il calore irradiargli le membra, il tocco della vittima rischiarargli la mente. Non c'era tempo da perdere. Quando tornò ad osservare la stanza, per un momento gli parve di essere scivolato nell'Oblio: non rimaneva nulla della presenza umana; la roccia appariva nuda e spoglia, plasmata dalla mano primigenia del magma. Ogni vezzo strappato, ogni segreto messo a nudo: il passaggio che Yo aveva usato per fuggire era ora spalancato... di Ayame nessuna traccia.
Cauto ma celere Hideyoshi prese la via dell'inseguimento, le gambe piegate per accomodare l'altezza del passaggio ed il profilo accentuato tanto per precauzione quanto per necessità. Il vapore dell'esplosione lo seguì, scivolando con lui lungo quello che si sarebbe rivelato un percorso angusto e in discesa.*


(Questo luogo non sembra avere mai fine. In questi anni ti sei adoperato per rendere il sotterraneo non soltanto una fortezza... ma una prigione, per l'anima tua ed altrui, Yo...)

*Pensò, ancora in mente il volto di porcellana di Ayame, le ultime parole di Gintan... il destino di Ki Momochi. Doveva raggiungere il punto più basso di quell'inferno, raggiungere Yo. Inconsapevolmente i passi presero ad accelerare, la mano attorno al kunai a stringersi... finché le mura non si schiusero, il sipario non si aprì, e di fronte a lui una platea muta ed immobile, impossibile da soddisfare, perché doveva aver assistito già ad ogni tipo di spettacolo raccapricciante.
I veri inquilini del girone infernale in cui era finito: marionette, di ogni foggia e materiale, appese e lasciate in disparte, finite ed appena prototipo. Il laboratorio che il Taisho aveva messo in piedi dopo il tradimento della Sabbia, tentando di racimolare gli strumenti cui un tempo aveva avuto facile accesso. Mute ed immobili lo osservavano dai loro occhi di vetro ed opale, animate da una lucerna sulla sommità della stanza... in ciascun riflesso lo sguardo dell'Uchiha, un'anima intrappolata, anche laddove di umano non c'era che la vaga imitazione.
Qualcosa, nello stomaco del ragazzo, si mosse.*


"Facciamola finita."

GDROFF///Sogno o son desto?///GDRON
 
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view post Posted on 8/5/2017, 16:57
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S
uperato quel muro di fiamme e ostinazione Hide raggiunse il suo avversario in quello che era la sua vera casa, uno spazio ampio e pieno di ogni attrezzo e materiale possibile, il sogno di qualsiasi artigiano, costruttore o - nel nostro caso - di un marionettista. Lasciare Suna non gli aveva impedito di progredire nella sua arte e anzi, al Suono era riuscita coltivarla e ad evolverla in un modo che nessuno mai avrebbe creduto possibile; Yo aveva fuso la meccanica alla tecnologia e la risultante era tutta li, in quei prototipi appesi alle parete, ai pezzi di ricambio sul tavolo, ai bulloni e ai cavi elettrici raccolti in un angolo.

"Sai, è davvero un peccato che tra i tuoi alleati non ci sia nessuno della Sabbia.."

Yo come molti altri scienziati non era il tipo che condivideva le sue scoperte eppure da quelle parole s'intuì che stava iniziando a ragionare in un'ottica del tutto diversa; probabilmente era la paura di morire a parlare per lui o forse solo l'idea che tutto il lavoro di anni sarebbe andato perduto e che senza di lui nessuno sarebbe mai riuscito a decifrare e apprezzare quell'arte. La sua eredità, persa per sempre.

Con le dita ancorate saldamente ai fili di chakra presto Saito diede inizio a un duello memorabile e in risposta ai movimenti delle sue mani Ayame prese ad attaccare il jonin in un botta e risposta incalzante. Più che un duello sembrò una danza, una di quelle fatte di colpi e sudore, di fendenti e di spade, di jutsu esplosi senza esitazione e di dardi sparati da angolazioni improbabili - o peggio - da congegni apparentemente privi di vita.
In quella stanza ogni cosa appariva come un'arma, dal più piccolo dei bulloni ad un semplice gancio che pendeva dal soffitto per mezzo di una catena, il Taisho era in grado di controllare ogni tipo di oggetto tra quelle mura e ben presto lo scontro non potè più considerarsi un banale duello uno contro uno: il Cantore ebbe come la sensazione di star affrontando un'armata intera, una di quelle ben addestrate e compatte. E se talvolta le marionette agivano in modo autonomo risultando imprecise, quando erano i suoi fili di chakra a comandarli, il bersaglio veniva sempre centrato. Yo era un cecchino, una macchina egli stesso.

Tutto d'un tratto poi venne lanciata una bomba fumogena e lo scontro subì un arresto.

"Non avrei mai pensato di dovervi fare ricorso.."

Quando il grigiore si diradò Hideyoshi capì di cosa stava parlando. Estendendosi a macchia d'olio la mutazione del segno era già in uno stadio avanzato, lo capì dal tono scuro della sua pelle e dall'espressione incattivita; la sua fu una vera e propria trasformazione in un ibrido uomo-corvo eppure osservandolo percepì disagio, non andava fiero di quella forma: come molti infatti Yo disprezzava quel potere. Protetto dalle sue nuove ali dal piumaggio nero tuttavia non potè soffermarsi su simili sciocchezze e schioccando il becco invitò l'albino a farsi avanti.

Non più forte o più resistente ma sicuramente più agile e versatile in quella forma il burattinaio di Oto guadagnò un netto vantaggio, potendo volare per brevi tratti i suoi attacchi divennero imprevedibili e in breve riuscì a mettere Hideyoshi alle strette. Impegnato nel corpo a corpo con Ayame d'improvviso lo vide scendere in picchiata e colpirlo all'addome con un calcio, l'impatto anche se non eccessivo bastò a scaraventarlo contro la parete dove in un baleno fu raggiunto da un dardo: un proiettile sparato a tutta velocità dal palmo della mano della marionetta.



GdrOff// Se hai un piano o una strategia è la tua occasione, nel descrivere il duello puoi posizionare degli elementi nella stanza o comunque farti un'idea di come battere Yo. Per quanto riguarda l'ultima parte ti lascio qualche opzione/direttiva:

    - Sostituendoti al dardo guadagneresti la possibilità di rendere inservibile la marionetta (Ayame), a tua discrezione se distruggerla in toto o in parte, in ogni caso non sarà più manovrabile tramite fili in quanto i meccanismi andranno a donnine

    - Puoi lasciarti colpire dal dardo e mettere in pratica il tuo piano eventuale/attaccare Yo; non hai la certezza che funzioni

Riguardo alla strategia non voglio porti grandi limiti, usa gli elementi presenti nella stanza, combinali con le tue tecniche e usa la fantasia. Non è la tua unica occasione, voglio solo spronarti e darti la possibilità di inventare qualcosa di creativo per fronteggiare e superare uno stratega nel suo stesso campo. Per qualsiasi dubbio chiedimi pure. //GdrOn

 
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view post Posted on 18/5/2017, 17:39
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"Già.. un peccato. Ho provato a chiedere anche al Kazekage, sai… ma non ci siamo fatti una gran nomea."

*Disse, ironico ma gelido, senza tradire sorrisi. Di nuovo attendeva la mossa dell’avversario, che tuttavia questa volta faceva altrettanto. Sapendo tuttavia di trovarsi questa volta davvero in pesante svantaggio, e non potendo sapere se Yo stesse o meno armeggiando con qualche trappola, Hideyoshi non tardò a compiere una brusca finta a sinistra. La mano scattò come a voler lanciare il kunai, e la gamba così com’era avanzata si ritrasse non appena il Taisho ebbe abboccato, a sua volta muovendo Ayame in posizione difensiva per poi far avanzare altre due marionette dalla parete.
Così incominciò l’atto finale di quell’epopea, la danza di acciaio, sangue e legno, di promesse spezzate e parole mai dette. Ciascuno lottava per sopravvivere, per guadagnarsi un futuro e garantirlo al Suono. Entrambi avevano vissuto per sentirsi miserabili, minuscoli; entrambi avevano consacrato loro stessi al raggiungimento di uno stato superiore, oltre la mera sopravvivenza. Lì le strade si ricongiungevano, ed una era destinata e sparire nell’altra.
Ma, fatale che fosse, questa consapevolezza non raggiunse mai la mente del Cantore. Fin da subito Hideyoshi si trovò in inferiorità numerica, a maledire la forza dei Kaguya, che lo aveva abbandonato. Anche avesse voluto consentire alla mente di stare al passo col corpo, la foga dei movimenti di Yo non glielo avrebbe consentito.
Mente contro corpo, dentro e fuori, perché se Hide aveva iniziato a lasciarsi andare al flusso dello scontro, la mano e l’occhio guidate dal singolo attimo, Yo non pareva aver perso la propria freddezza. Come sempre il marionettista lasciava che altri facesse il suo lavoro, inviando Ayame a scontrarsi con l’avversario mentre, a poco a poco, ne misurava forza e rapidità.
Altri costrutti si unirono alla lotta: se animati dal Taisho o dalla propria volontà, il Cantore non seppe dire. Ma lo raggiunsero, tentarono di ferirlo senza esito, si immolavano per consentire al padrone una singola occasione di colpire… che tuttavia tardava a giungere, perché se Yo stava cercando una misura esatta, questa continuava a sfuggirgli sulla scorta del progressivo aumentare del metabolismo di Hideyoshi.
Ad ogni colpo bloccato, ad ogni calcio sferrato, Hide sentiva le proprie membra accendersi di un fuoco annientante, purificatore. Ciò che in lui ancora lo legava ai fasti della Nebbia prese a risvegliarsi, e il ragazzo non oppose resistenza. Aveva perduto l’equilibrio, lo Shikotsumyaku, ma sangue e muscoli non si sottraevano al richiamo dello scontro. Il serpente che era in lui scattava e si ritraeva, spezzava e schivava lasciando solo alle schegge l’onore della stoccata.
Proseguirono così per diversi minuti, un'eternità per Hide, che sebbene sapesse, avesse di fronte a sé il suo obiettivo era impossibilitato a raggiungerlo dalla moltitudine che si frapponeva. Stallo, ma uno che il Cantore sapeva di non poter trarre a suo vantaggio: il Taisho era il padrone di casa, giocava sulla difensiva e dalla distanza. Quello era il suo elemento, ed il fatto che stesse riuscendo a mantenere un distacco rendeva ogni secondo più pericoloso, aperto a possibili manovre del marionettista. Era necessario spezzare quell'equilibrio, ma posto tra l'incudine ed il martello, bramato dalla foga dello scontro, il Cantore non riuscì ad individuare una visione d’insieme finché questa non gli si srotolò davanti agli occhi.
Man mano che infatti gli spettatori lasciavano la platea per raggiungerlo sul palco, ad Hide fu dato di osservare l’ambiente del laboratorio in tutta la sua complessa sobrietà: Nastri, scaffali, banconi ed utensili, apparecchiature immobili, che non erano ancora state elevate ad immagine e somiglianza del creatore. E poi, a completare il quadro, l’immagine di un lungo gancio in ferro a tintinnare sopra la sua testa.
Benché fino nell’uncino, lo strumento pendeva al capo di una grossa catena collegata ad un poderoso impianto carrucolare a sua volta fissato al soffitto. L’apparecchio serviva indubbiamente a spostare grossi carichi per il laboratorio, forse addirittura in maniera automatica, ed era alto abbastanza da raggiungere un soppalco sopra il punto in cui si trovava Yo. Qui, tra numerose giare e scatole dall’ignoto contenuto, riposavano immobili altri prototipi.
Il Cantore non poté tuttavia che riservargli uno sguardo fugace, data la distanza e l’importanza di quanto si trovava al suo livello: pareva infatti che la carrucola fosse sproporzionata rispetto all’impalcatura che la sosteneva, forse un’aggiunta successiva, e che per reggersi dovesse fare affidamento su sei tiranti fissati alle pareti del sotterraneo. Due a destra, due a sinistra, uno alle sue spalle ed uno alle spalle del Taisho.
Il loro vibrare, corde di violino al tocco dello scontro, suggerì ad Hideyoshi che dovevano effettivamente essere ancora in funzione. Fu qui che egli iniziò a ragionare, a calcolare, complice il calare della marea meccanica che il Taisho gli aveva inutilmente rovesciato addosso.*


(Quella carrucola è immensa… se riuscissi a tagliare i tiranti, se riuscissi a farla cedere di schianto… il suo peso potrebbe trascinare con sé l’intero soppalco e buona parte del soffitto… ma anche così non fosse, il solo peso dell’impianto e dei cavi sarebbe più che in grado di menomare un uomo.
Devo fare in modo che Yo si trovi sotto di essa, ci rimanga. Se il soppalco gli piove addosso non ha scampo.)


*Così immaginò, un momento prima che una bomba fumogena esplodesse alla posizione del Taisho, per un momento bloccando all’uno la vista dell’altro.
Dapprima saltato in guardia, Hideyoshi approfittò del momento per sferrare un colpo di kunai ad uno dei due tiranti che si trovavano alla sua sinistra, recidendolo di schianto e provocando un sinistro scricchiolio lungo la carrucola, che tuttavia resse.
Seguì un momento di immobilità, di tensione, scandito unicamente dal suo respiro affannato e dallo scricchiolio delle carcasse in assestamento a terra. Il luogo era già un cimitero, una discarica, ma presto agli occhi e ai sensi del Cantore prese a palesarsi un nuovo segno di decadimento, l’abbandono di una riserva che Yo Saito aveva mantenuto sin dal raduno nello Studio, anni prima, quando Watashi aveva attaccato.*


(Ci siamo dunque… il momento di dare il tutto per tutto è arrivato anche per te.)

*Dopo aver dissacrato i corpi di Gintan ed Ayame, averli utilizzati come scudo, al Taisho non rimaneva che sé stesso. Di nuovo, lontano nelle profondità del suo essere, confinato ed isolato dalla tensione annientante dello scontro, quel senso di tristezza prese a dibattersi; nel vedere Yo mutare nel mostro che odiava, Hide vide sé stesso. L’ineluttabilità della corruzione, l’ultima necessità della sua presenza, nonostante qualsiasi riserva di decenza. Per loro era l’ultima spiaggia, uno scoglio al quale Hideyoshi si era abbandonato oltre dieci anni prima, e che lo stesso Taisho doveva ora a forza dignificare.*

(Forse è sempre stata questa la differenza più rimarchevole tra noi… io, non importa quale il proposito, incapace di mettere me stesso prima di chiunque altro… e tu, al contrario, pronto a sacrificare il mondo per uno scopo.
Questa nostra attitudine dimostra il rapporto col Segno alla perfezione, pur entrambi alla ricerca di un potere superiore. Io ho scommesso la mia esistenza su di esso, tu l’hai sempre mantenuto a distanza, ultimo dei vantaggi.)


*Impossibile concludere sul quale dei due approcci sarebbe stato più adatto a guidare il Suono, né sufficiente il tempo per proseguire oltre su questa linea: Il Corvo spiccò di colpo il volo, una mano a controllare Ayame e l’altra ad incalzare direttamente il Cantore, che si trovò immediatamente in svantaggio, senza il tempo di poter organizzare una difesa.
I movimenti di Yo si fecero rapidi, studiati ma furenti, e pur sostenuto dal pieno regime del metabolismo rettile Hideyoshi iniziò a rimanere indietro. Non osò attivare Kaishi, tuttavia, non ancora: Era necessario portare Yo al limite della certezza di vittoria, fargli sospettare che l’avversario fosse al limite, instillare in lui il dubbio che il Cantore non fosse più in grado di combattere… e poi avrebbe rilasciato il Vuoto, avrebbe contrattaccato.
Cedere, dunque, come il mare fa con la spiaggia prima del possente ritorno. Hide si ritrovò a combattere per sopravvivere ad ogni movimento, indietreggiando, deviando e schivando ad un soffio dalla morte. Una lama lo raggiunse al fianco sinistro, un guizzo di fiamma gli ustionò una mano, ma fissa la mente rimaneva al piano stabilito.
Altri tre tiranti caddero sotto la furia del Corvo, due recisi da lui stesso, ed un quarto rimase severamente danneggiato da uno shuriken del Cantore. Egli era sul punto di spezzarlo quando, dopo una doppia capriola in ascensione, Yo si spinse con ala e gamba contro il soffitto per calare sul giovane con forza e velocità inaudita.
Un calcio spaventoso al ventre, ed Hide volò verso l'ingresso, schiantandosi contro gli scaffali della parete e sollevando una nuvola di polvere e frammenti. Sangue in bocca, gambe tremanti, sudore, respiro spezzato dalla compressione del fegato… stordimento.*


(Maledizione… non sono nemmeno… riuscito a v…)

*Un sibilo, un bagliore letale, la punta che emerge dal palmo meccanico del mostro. Yo non attese nemmeno di atterrare per scagliare il dardo letale, che testimoniato appena da un guizzo luminoso attraverso la nuvola di polvere per inchiodare il Cantore al muro.
Impossibile evitarlo, impossibile sostituirsi… ma l’ultimo tirante era lì, ad un passo da lui, e sferrato il calcio Yo si trovava a levitare esattamente tra il soppalco e la carrucola.*

(Avanti…. Avanti…. AVANTI!)

*Gridò, al suo spirito e alla sua mano, al suo ventre inerme dopo il colpo. Le dita non trovarono il proprio kunai, ma una delle lame perse dalle marionette. Il palmo la strinse, incidendosi, tutt’uno col ferro, ed il braccio si lanciò alla volta del cavo all’immediata destra.
Il corpo lo seguì, uno slancio unico, sofferente… non forte abbastanza da incidere il ferro.
Ma a pochi centimetri dall’impatto il dardo sopraggiunse ad inchiodare la spalla, spingendola contro il muro assieme al colpo in chiusura, dandogli lo slancio che mancava.
Il tirante si spezzò con uno schiocco poderoso, la sua dipartita pianta dall’intera struttura del laboratorio, e mentre il Cantore veniva attraversato da un dolore lancinante, la stanza soffriva a sua volta… Hide poté solo sperare che le fosse fatale.*


(Perforazione di 5° Grado, Perforazione Lieve: -20 Frz, -20 Vel, -20 Slt per turno)

GDROFF///Non mi sono scalato la salute, non conoscendo il danno certo. In questo caso dovrebbero essere 100 non assorbibili.///GDRON
 
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view post Posted on 23/5/2017, 20:28
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GdrOff// Si con 20 PF facendo il calcolo inverso sono -100 alla salute //GdrOn

R
esistendo e reagendo ad ogni colpo il Cantore dimostrò a pieno campo il suo spirito combattivo eppure nonostante gli sforzi e l'impegno costante non sembrò arrivare a nulla. Difesi o intercettati i suoi attacchi non rispondevano alle aspettative e anzi, da quando il Corvo spiccò il volo la situazione iniziò a precipitare. Sempre più vicino e minaccioso Saito salì in netto vantaggio e quando quel dardo inchiodò il suo avversario al muro, un brivido destabilizzò le sue membra: quello che vedeva era la sua vittoria eppure qualcosa giunse puntuale a minacciarlo e ad infrangere le sue speranze. Il clangore delle catene, il metallo che batte su metallo, il cemento che cede e si sbriciola ad un soffio dalla sua testa. Fu un attimo.
I colpi di Hideyoshi andati a vuoto insieme a quelli che aveva creduto di schivare abilmente erano stati studiati invece per giungere a quell'esatto istante volto a intrappolarlo sotto le macerie e quando i primi sassi cozzarono contro le sue ali nere fece presto a cadere a terra e a venir sopraffatto. In trappola come un topo si vide arrivare addosso altro peso e questo fino a quando non gli mancò il fiato e il sigillo venne meno al suo controllo.

Seppur sofferente, rimasto alla parete, l'ex Kokage non fu travolto dal cedimento del soffitto e quando tra la polvere e gli scricchioli vide un movimento provenire da sotto le macerie capì che il suo piano era riuscito. Yo stavolta doveva aver subito ingenti e ne ebbe la prova quando il suo braccio meccanico sbucò fuori dalle macerie ammaccato e sfrigolante; aveva perso il pollice e le altre dita si muovevano a scatti come se i circuiti fossero impazziti e non rispondessero ai comandi.

"Cooff.. cofh.."

Tossendo e arrancando tentò di risalire in superficie ma guardando in alto la poca luce rimasta parve sempre più distante e si diede dell'idiota da solo per aver iniziato quello scontro e aver voluto tentare a tutti i costi di farcela con le sue sole forze, o meglio, senza l'utilizzo dei suoi stratagemmi che più di una volta gli avevano fatto guadagnare la vittoria ancor prima di iniziare uno scontro.
Aveva perso, sembrava.
Il braccio perse vigore ma allora perchè quel risolino sommesso? Yo non era impazzito e lo capì quando percepì anch'egli l'eco di passi nei dintorni, erano molteplici e sicuramente non si trattava di alleati. Mentre la polvere si posava Hideyoshi ne arrivò a contare almeno dieci o quindici, erano entrati dal piano superiore sfruttando il crollo e ora si erano disposti tutt'attorno.

"Uho, siamo arrivati tardi."

"Tardi per cosa? Se non è stato in grado di mantenere il suo posto significa che non lo meritava."

"Che schifo, già pronti a seguire un nuovo padrone, come dar credito alle voci che circolano su Oto."

"Mi stai dando forse del voltagabbana?"


"HAHAH HA.. "

Non riuscendo più a trattenersi Yo scoppiò a ridere come mai aveva fatto prima e quando uno di loro arrivò a tirarlo fuori dalle macerie fu lampante l'odio e la follia stampata sul suo volto, al pari delle ferite e del sangue che macchiavano le sue vesti.

"Che cazzo ride, è un morto che cammina. "

"Riesci a stare in piedi sulle tue gambe o ti serve un'altra protesi?"


Grosso come pochi lo shinobi del Suono che lo aveva tirato fuori per la collottola gli assestò un pugno alla bocca dello stomaco che tuttavia, pur sortendo il suo effetto, non riuscì a togliere quel ghigno sadico dalla sua faccia. Irritato lo scaraventò ai piedi dell'albino come per invitarlo a finire l'opera e tutti gli altri superstiti di quella guerra civile rimasero in silenzio a guardare.
Chiedevano di assistere a un'esecuzione ma poi.. sarebbe bastato questo per ottenere il loro rispetto?
Mentre pensava a cosa avrebbe dovuto fare o dire Saito si tirò su a fatica e riprese a ridere in modo sommesso: sotto la frangia scomposta il suo occhio umano si faceva ancora beffe del ragazzo che vedeva.

"Tu e quell'altro piantagrane.. il vostro destino è stato segnato nell'esatto istante in cui avete varcato quella barriera. Credi.. credi davvero che fosse un caso che solo un marchiato potesse attraversarla?"

Pronunciò quella parole con affanno ma non sembrava affatto un bluff. Cercando di darsi un contegno tirò fuori dall'haori la sua pipa che tuttavia scoprì essere danneggiata irrimediabilmente: segnata per tutta la lunghezza era ormai inservibile e trovandosi a dover rinunciare al piacere del fumo lasciò cadere la testa all'indietro.

"Gli unici a potermi mettere i bastoni tra le ruote erano i portatori del segno, quando presi il comando installai quella barriera come contromisura per chi tra loro mi si fosse rivoltato contro.

Un sistema di tracciamento continuo, un marchio nel marchio. Ciò mi ha permesso di sapere dove si trovavano ma cosa più importante.. mi ha affidato il controllo sulle loro vite.
"

Ignari di tutto gli spettatori apparvero confusi, non sembravano sapere nulla dell'asso nella manica di cui stava blaterando il Taisho e di cosa significassero davvero quelle sue parole sprezzanti. Che amasse spiare tutto e tutti era risaputo ma allora perchè avevano la netta sensazione che ci fosse dell'altro sotto?


Edited by ~Angy. - 29/5/2017, 16:19
 
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(Perforazione di 5° Grado, Perforazione Lieve: -20 Frz, -20 Vel, -20 Slt per turno)
(Frz: 528)(Vel: 419)
(Slt: 883 -100 -20= 763)

Con clamore assordante, dolente, l'intero deposito crollò sulla testa del Taisho, schiacciandolo sotto il peso di una spaventosa ironia. Ferro, legno, argilla: i progetti scartati o non ultimati piovvero addosso al creatore, sollevando polvere nella polvere. Al Cantore non sfuggì questo aspetto, nonostante la concitazione; era la natura di eventi come quello a generare in lui il dubbio che i Kami non stessero davvero osservandoli da dietro l'angolo, pronti a rivoltare contro ciascuno i propri trucchi, le proprie aspirazioni, nell'intento di mortificare l'ambizione umana. Era questo un pensiero ricorrente, tanto in lui quanto in molti altri shinobi,
che della fede, di fronte al mondo in cui vivevano, avevano fatto motivo di amaro sarcasmo piuttosto che di movente.
Ma non sarebbe finita lì, con quel triste scherzo, Hideyoshi lo sentiva. Yo non era uomo da lasciarsi spezzare a quel modo, non ancora, non dopo quanto era accaduto; gli aveva imposto una resa senza condizioni, gli aveva posto di fronte nient'altro che l'oblio… e se ad un primo sguardo il Cantore aveva potuto accarezzare, quasi senza alcuna logica, l'idea che il Taisho si sarebbe arreso al proprio destino, ora non poteva avere dubbio alcuno: cominciato lo scontro, Yo sarebbe morto solo combattendo, solo portando con sé quanto più poteva dell'avversario.
Ed eccolo, a poco a poco, rimaterializzarsi di fronte ai suoi occhi. Il braccio meccanico era stato pesantemente danneggiato dal crollo, e si trascinava ora come un moncherino senza né carne né ossa, guizzante e fibrillato da scariche di scintille, le dita tarantolate. A poco a poco il Taisho riemerse dalle macerie, ferito ed abbattuto, lanciando un confuso sguardo alla luce del soffitto ora divelto.
Il Cantore strinse i denti, prese il respiro e lo rilasciò di colpo mentre la mano libera estraeva il dardo dalla spalla. Un dolore profondo e bruciante gli attraversò il legamento, forte dello scemare dell'adrenalina montata al momento dell'impatto.*


(Avanti... mostrami cos'altro ti è rimasto...)

*Il corpo di Ayame giaceva poco distante, risparmiato anch'esso dal crollo ma coperto di polvere. Hideyoshi lo tenne d'occhio, non sapendo fino a che punto il Taisho fosse ancora in grado di controllarne le mosse. Se si fosse rialzato, nonostante tutto, il Cantore sarebbe stato ancora in forte svantaggio.
Ma era presto per valutare numericamente la situazione; una ad una, fantasmi calanti tra la polvere, altre figure apparvero sulla scena senza annuncio. Istintivamente Hide si preparò alla difesa, immaginando ulteriori costrutti, ma subito, pur ancora nascosti dalla caligine, essi presero a parlare tra loro. Uomini, ninja del Suono, corvi venuti a divorare due carcasse. Il Cantore si forzò in piedi, a poco a poco superando la debilitazione di gambe e ventre. Sentì un rivolo di sangue affacciarsi al lato della bocca, unirsi a quello in caduta dalla fronte, e si passò una manica. Nel frattempo l'attenzione dei nuovi arrivati si era focalizzata sul Taisho, il loro scherno una cornice appropriata per lo spettacolo tragicomico che vedeva Yo come protagonista. La sua risata, il suo tossire convulso, il suo ghigno distorto dalle fitte... tutto parafrasava alla perfezione lo stato d'animo del marionettista, la spirale di disperazione e sarcastica autocommiserazione che egli si riservava, riservava a tutti i presenti. Hide soprattutto: lo sguardo del Taisho non vagò mai troppo lontano dal suo.
Freddo, glaciale, il Cantore rispose a quella pantomima nel solo modo che gli venisse congeniale: pena e rabbia. Li vide colpirlo, spingerlo tra la polvere, lanciarlo ai suoi piedi... e rimase impassibile, sempre cercando nello sguardo di Yo un qualcosa, un frammento di rimorso, uno stralcio di supplica.*


(Perché mi faccio questo... non mi chiederai mai pietà, non mi supplicherai mai di perdonarti... quella porta non si è mai aperta tra noi, né sono certo di poterla varcare.)

*No, non perdonare: aveva deciso fin da principio di non percorrere quella strada... eppure non poté guardare altrove, distogliere lo sguardo dall'occhio contuso del marionettista ai suoi piedi, un uomo ferito, finito, preso e gettatogli in pasto. Se ancora qualcosa in lui nutriva ambizioni di dignità e nobiltà, avrebbe fatto bene a voltarsi dall'altra parte. Quanto sarebbe durata ancora?
Fece un passo di lato, permettendo a Yo di rialzarsi usando la parete come guida. Piegato nel corpo il Taisho si voltò verso tutti i presenti, ma ancora era solo ad Hideyoshi che si rivolse. Le parole che proferì non colpirono immediatamente nel segno; dapprima suonarono come una sfuriata, una vuota minaccia, ma né l'espressione né il carattere del Taisho tendevano a simili cedimenti... poi, a poco a poco, Hide realizzò l'entità di quanto il padrone di casa andava farfugliando; qualcosa su cui Hide aveva riflettuto al momento ma poi, tradito dalla necessità di procedere oltre, aveva rimosso: la barriera, il muro invisibile che aveva impedito a Kinji, Shinta ed Orinosuke di seguirlo, comportava necessariamente un progresso di Yo negli studi del Segno. Ma che egli fosse riuscito a creare una fuuinjutsu o una ninjutsu capace di reagire al chakra maledetto non era di per sé motivo di sorpresa: isolare il chakra del Segno era anzi un’operazione piuttosto semplice.
Controllarlo e manipolarlo, d'altro canto, apriva a prospettive molto più rivoluzionarie e, in questo caso, inquietanti.*


("Il controllo sulle loro vite"... possibile che sia riuscito a capire? A vedere quel che io ho visto?)

*Qualcosa in lui voleva assistere al concretizzarsi della minaccia, osservare fino a che punto Yo fosse riuscito a progredire in sua assenza... ma non poteva rischiare di trovarsi nuovamente in trappola. Non appena ebbe preso coscienza che quanto stava ascoltando equivaleva ad un pericolo diretto, Hideyoshi si lanciò verso il marionettista, un secondo kunai nella mano sinistra.*

"Questa follia finisce qui!"
 
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view post Posted on 29/5/2017, 15:23
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C
he sguardo, che sguardo sprezzante! Lo stesso che aveva visto nello specchio una volta saputo della dipartita di Hideyoshi. Potersi rivedere in quegli occhi rabbiosi fu un dolce sollievo e una soddisfazione appagante come poche altre. Un sentimento in cui tuttavia il jonin non si crogiolò a lungo e che, consapevole dei potenziali rischi, preferì partire alla carica per non dare il tempo al suo rivale di concretizzare la minaccia di cui andava blaterando.
Peccato però che alcuni dei presenti non fossero dello stesso avviso. Altrettanto furiosi ma per lo più spaventati da quelle rivelazioni, scesero in campo bloccando l'avanzata del Cantore frapponendosi tra i lui e il marionettista. Erano solo in tre, una kunoichi dai capelli corti e lo sguardo felino, uno spadaccino pallido con i capelli raccolti in una coda e l'energumeno di poco prima che sembrava aver decisamente cambiato atteggiamento; nonostante tutto Saito era riuscito a fargli abbassare la cresta e a fargli rimangiare tutto quanto.

"Aspetta!"

"Non pensare di poter decidere da solo per tutti, non sei l'unico qui ad avere quel marchio infame sulla pelle. "

"Infatti. Per quanto preferisca te al Corvo, non voglio essere la pedina sacrificale che ti farà riottenere il comando. E tu, spiegati, cosa intendevi dire poco fa!?"


Ahhh quella rabbia.. era ben fissa nei loro occhi e mescolata alla paura era ancor più eccitante. Spinto così da un moto di falsa modestia sogghignando acconsentì alla richiesta e rivolgendosi a tutti i presenti impostò la voce in modo che potessero udire tutta la sua genialità. Dovevano temerlo, solo così lo avrebbero seguito.

"Quella barriera applica una carica esplosiva nel punto esatto in cui si è stati marchiati. Vuoi una dimostrazione Motoki-san? Ti accontento subito."

Senza nemmeno dargli il tempo di rispondere o farsi un'idea lo videro unire le mani e l'istante seguente il segno sul collo dell'energumeno che poco fa lo aveva colpito allo stomaco, iniziò a brillare e a bruciare. Letteralmente. Quando la parte arrivò all'apice della luminosità ci fu un'esplosione fragorosa e dell'uomo, con raccapriccio di tutti i presenti, non rimase più nulla.

"Ora.. mi rendo conto che deve essere difficile da accettare ma le cose stanno così. Vi ho sempre avuti in pugno e tu Hideyoshi-san, ti ho dato solo l'illusione di potercela fare, di poter combattere e far tornare le cose com'erano. "

Il Corvo azzannato alla gola risorse come un'antica fenice e lo fece in grande stile dichiarandosi pronta ad affondare i suoi artigli nella carne del serpente.
Li aveva in pugno.


k864apm




GdrOff// Il pericolo è reale sia per il tuo pg che per quello di Kuroro quindi pensa bene a come agire. Hide si rende conto che se solo l'avesse voluto Yo li avrebbe fermati a inizio missione eppure così non è stato, puoi fare le tue supposizioni e ovviamente non è impensabile che intendesse sfruttare la guerra civile così come quello stesso momento - lo scontro tra l'ex kokage e il taisho - a suo vantaggio.
Palla a te dunque, scegli come reagire e come parlare. Se ti servono risposte dagli npc o info di sorta sai dove trovarmi.
Dai che siamo alle battute finali :D //GdrOn

 
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view post Posted on 2/6/2017, 23:52
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(Frz: 528)(Vel: 419)
(Slt: 763 -20= 743)

*Lo bloccarono, impedendogli di proseguire oltre e di fermare il Taisho. La debole spinta delle gambe fu insufficiente a superare l’ostacolo fisico che si frappose, e mani improvvisamente ostili lo spinsero nuovamente contro la parte, impotente, accusato di voler decidere per la vita altrui.

(Sono completamente impazziti?! Yo non ha alcuna intenzione di risparmiarli, ha intenzione di utilizzarli contro di me! La loro vita è già nelle mani di qualcun altro!)

”Siete dei poveri idioti se… se pensate che il mio agire significherebbe la vostra fine… è il mio inagire a... è la sua follia…”

*Rantolò a fatica, ma nemmeno il tempo di finire che chi aveva osato alzare un dito contro il Taisho prese a contorcersi nel dolore, il proprio Segno da nero a lucente e sfrigolante nel giro di attimi. Una pulsazione, una vibrazione intensa, e il corpo del ninja finì polverizzato esplodendo dall’interno. Un odore terrificante invase la stanza, assieme alle reazioni sgomente dei convenuti, Hideyoshi compreso. Ciò che restava di Motoki erano cenere, vapore e l'eco delle sue urla; una morte orripilante, il concretizzarsi delle minacce di Yo, che vedeva il suo macabro gioco arrivare a compimento.
Erano tutti alla sua mercé, asserviti ad un piano che il Taisho aveva messo in moto fin dall’inizio per dare al Cantore l’illusione di poter arrivare ad un passo dalla vittoria. Difficile descrivere le sensazioni che attraversarono in quel momento il cuore di Hideyoshi: sgomento, orrore, rabbia, angoscia. Kuro era ancora la fuori, un marchio impresso sul corpo, una bomba pronta ad esplodere… e il detonatore era nelle mani di Yo.
Già, una bomba. L’espressione del Cantore si fece via via più controllata, a mano a mano che un sentimento diverso si apriva la strada dal petto alla mente. Una strana vena di sollievo, di amara rivincita: se ciò cui aveva appena assistito rappresentava uno spettacolo abominevole per chiunque avesse il Segno, egli era probabilmente l’unica persona nella stanza a non dover temere alcunché. Yo non poteva sapere, non aveva visto quel che lui aveva visto… la consapevolezza di ciò tornò a dargli conforto, nonostante il pericolo corso da Kuro.*


(È riuscito a creare una fuuinjutsu nella fuuinjutsu, niente di più… e come potrebbe essere altrimenti? Non ha avuto alcun contatto con l’Oblio, non ha avuto un contatto simile al mio con la Progenie… non sa nulla...)

*Lo sguardo di Hideyoshi non si sganciò da quello del Taisho nemmeno per un istante; il respiro, dapprima affaticato e dolente, tornò a farsi controllato, e così il battito del cuore, il ritmo dei pensieri. Doveva rimanere freddo, in piena padronanza di sé, se voleva riuscire in quello che stava per fare.
Respirò a fondo, sforzandosi di non vacillare all'odore di carne bruciata che si spandeva nell'ambiente. Quindi, riflettuto su cosa dire, parlò.*


"Ti suggerisco di provare allora, Yo-san... ma fai in fretta, perché ho l'impressione che il gioco ti stia per sfuggire di mano..."

Talento personale - Hōritsu Bōkyaku, Legge dell'Oblio[Liv. 1 51/60]
"L'esposizione di Hideyoshi alla corruzione di Watashi ha fatto da catalizzatore per il chakra maledetto, rompendo le ultime barriere che lo separavano dalla completa unione con il corpo del ragazzo. Il marchio sulla pelle è sparito, spezzato, e il Cantore ha raggiunto un punto di non ritorno.
Se prima il Segno era una presenza usuale, la sua influenza controllata e il suo uso occasionale, ora è indistinguibile, diluito nell'anima. Quale che fosse la parte ancora intatta dello spirito di Hide, la rottura del sigillo l'ha corrotta ed irreversibilmente piegata. L'azzurro del chakra è divenuto viola scuro, denso, il verde limpido degli occhi si è macchiato di riflessi ambrati, e la pelle è poco più che un guscio, una muta, pallida e sottile.
Il senno del Cantore è costantemente attratto altrove, mentre è sveglio. Immagini che non appartengono a questo mondo, invisibili a chiunque non sia sotto l'effetto del Segno, gli appaiono davanti come allucinazioni. Ricordi, persone, creature, paesaggi, manifestati dal chakra naturale limitrofo e sollecitati dal suo, lo accompagnano e comunicano con lui, ricordandogli quanto sia profondo l'abisso in cui è sprofondato. Quando dorme, il ragazzo proietta sé stesso nella forma primordiale dell'ambiente circostante, come in un sogno, ed è in grado di osservare il flusso naturale nella sua interezza. La corruzione qui è visibile, tangibile, se presente, e il Cantore può percepirla ed estirparla. Viceversa può lui stesso infettare la corrente, se non presta la dovuta attenzione o lo ritiene necessario.
Mano mano che la sua capacità di legarsi al flusso naturale aumenta, Hideyoshi ottiene le seguenti facoltà:
6° Grado: Mentre dorme Hide può percepire le entità viventi nell'area circostante, ma mai interagirvi.
5° Grado: Mentre dorme Hide può interagire con le creature nel suo raggio d'azione, ma solo dormienti.
4° Grado: Da sveglio Hide è in grado di purificare o corrompere l'ambiente con l'uso del Segno.
3° Grado: Da sveglio Hide è in grado di immettersi nel flusso naturale, modificando parti del proprio corpo in relazione agli elementi circostanti.
2° Grado: Mentre dorme Hide può insinuarsi nel flusso di una creatura circostante, e recidere o potenziare temporaneamente il legame con il chakra ambientale.
1° Grado: Da sveglio, per due turni ed una volta a missione, Hide può trasportare le creature nelle vicinanze nell'Oblio, raddoppiando i costi del Segno.

Mentre dorme Hide non può superare una zona ristretta, e non può usare questa capacità per esplorare senza rischio una zona pericolosa, dato che il mondo visto in sogno è una mera traccia di quello reale.
Corrompere significa trasformare in Progenie, e purificare ha l'effetto inverso.
Il terzo grado non ha alcun effetto numerico.
Il quarto, il secondo e il primo grado sono a discrezione del master circa gli effetti pratici e la riuscita.

<attivazione> - 1° Stadio del Sigillo - (Vta: - 5 x turno)
"Rilasciando in parte il Sigillo maledetto, il ninja del suono può divenire più potente a scapito della propria vitalità, che costituisce il “prezzo” dell'oscuro potere di cui il ninja si servirà per sconfiggere l'avversario. Esistono diverse varianti del sigillo,differenziate l'un l'altro dalla natura del soggetto portante."

- Kaze no Juin - (Frz/Chk/Vel: + 35)
"Il Segno Maledetto del Vento consiste in tre temi ricurvi e spiraliformi che, una volta raggiunto l'intero corpo, si mostrano come una emblematica griglia floreale. Fornisce un aumento sostanziale alla forza e alla rapidità dell'individuo, oltre ad amplificarne ulteriormente il proprio chakra.

(Slt: 743 - 10 = 733)



*Era stanco e ferito, lo spirito provato dagli scontri combattuti e dalla presenza incombente del Segno... ma proprio quest'ultima gli avrebbe fornito la leva necessaria per premere contro i confini della sua mente, spezzare il vincolo che la teneva ferma nella cornice della realtà. A poco a poco sentì il limite tra sé e l'Oblio farsi sottile, sempre meno consistente, l'energia del Segno un torrente in piena entro e fuori di sé, lungo il pavimento, attraverso il legno martoriato delle marionette, la pelle e i muscoli di chi gli stava attorno.
C'era vicinissimo... appena un passo...*


GDROFF///Vediamo di sconvolgere un po' la situazione.///GDRON
 
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view post Posted on 7/6/2017, 19:51
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        Yo non era un folle, né aspirava a fare la cosa giusta,
        lui voleva semplicemente fare la storia.


N
essuno prende il potere con l'intenzione di lasciarlo ad altri e il Taisho non faceva differenza in questo, aspirava anzi al controllo assoluto. Del resto basava il suo nindo sul potere della conoscenza e aveva scelto di rischiare tutto scatenando una guerra civile consapevole fin dall'inizio che la sua presa di potere non sarebbe mai bastata da sola ad assicurargli un posto di comando al Suono. Aveva aspettato quell'incontro con trepidazione, non aveva mai dubitato del ritorno di Hideyoshi - lo aveva desiderato anzi - e di fatti la messa a punto di quella barriera tracciante era iniziata proprio pensando a lui, per rivoltargli contro il suo stesso impeto. Il motivo? Semplice, senza una prova di forza, senza battere il suo predecessore, non avrebbe mai tenuto in riga gli altri shinobi del villaggio.
Potere e smania di controllo, qualità legate nel profondo - ossessioni - desiderate, ripugnate eppure necessarie a qualsiasi leader che si rispetti.

"MOTOKI !"

Non ebbero nemmeno il tempo di reagire o di tentare alcunchè, in un lampo l'autocombustione si consumò e il gruppo dovette arretrare per non rischiare di rimanere coinvolto nell'esplosione. Fu uno spettacolo agghiacciante, il sangue sparso, l'odore di carne bruciata e la realizzazione stessa di quella minaccia; in pochi attimi il Corvo tenne fede alle sue parole risultando infame a livello umano eppure così maledettamente carismatico e spaventoso a livello tecnico.
L'urlo che si lasciò scappare la donna fu istintivo eppure alla morte del compagno non seguirono lacrime ma solo silenzio e uno sguardo preoccupato: capì di essere finita in mezzo a due fuochi e di non aver fatto altro che stare al gioco di quell'essere, era finita per essere di nuovo uno strumento in mano altrui.
Lo temeva certo, sotto sotto forse lo rispettava perfino, ma il suo essere infido e manipolatore con i suoi stessi uomini gli impediva di accettarlo come capo.

"Continuando così sarai il re del nulla Saito. Non ci presteremo a questo gioco malato, andiamo via Renji."

" Fanculo al Suono. Fanculo Saito e fanculo anche tutti voi!"


Quando gli rivolsero quelle parole d'odio il Corvo fu sul punto di attivare di nuovo la sua tecnica di controllo per zittirli ma evidentemente Hideyoshi fu più rapido. D'improvviso tra i detriti tutt'attorno si estese una strana energia, un soffio gelido tra le ombre di quei sotterranei, una forza sinistra che iniziò come ad impadronirsi e cibarsi della materia, trasformandola e ripiegandola su se stessa fino a sputarne fuori una versione più tetra eppure dallo spirito così maledettamente familiare al Taisho.

"Questo, posto.. Cos'è?"

Guardandosi attorno disorientato sforzò il suo occhio meccanico ma componendo un sigillo con la mano buona - quella in carne e ossa - non seguì nessuna esplosione, il tracciamento per qualche strano motivo dava problemi, non gli era mai capitato. Un rischio non calcolato, un imprevisto: niente era più odioso per un maniaco del controllo.


GdrOff// Ordunque nel fare la tua mossa descrivi a dovere cosa fa il tuo talento e cosa vedono e percepiscono i coinvolti; considera il tuo prossimo post come il primo turno di attivazione del talento. In base al tuo post deciderò se riuscirai o meno a liberarti una volta per tutte di Yo e quindi salvo imprevisti sarà il tuo penultimo post. //GdrOn

 
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view post Posted on 19/6/2017, 18:00
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(Frz: 528)(Vel: 419)
(Slt: 733 -20 -20(Segno x2)= 693)

*Il Taisho non ebbe il tempo di realizzare quanto stava accadendo, né di operare alcuna contromisura: le pareti del laboratorio si disfecero sull'onda del Segno di Hideyoshi, quella spinta distorcente che prendeva forza da un punto indistinto della sua mente, strisciava lungo il corpo e poi oltre, fino a trascinare con sé il corpo e la coscienza di chi gli stava attorno.
Il processo lo avrebbe consumato, Hide lo sapeva bene, ma se il corpo avrebbe patito lo sforzo inumano di fare della realtà un sogno e viceversa, la mente poteva sfruttare quel momento per scaricare sul nemico il peso accumulato sin lì.
Il soffitto finì per separarsi dalle mura ormai ridotte a brandelli, e tonnellate su tonnellate di terra e roccia, che un momento prima li imprigionavano in quel tugurio, ora avevano preso la via del cielo, levitando come pianeti di varia foggia e dimensione attorno alla scena. Ancor più in alto, costantemente sospinte da un vento serrato ed impercettibile, nubi scure su un cielo inquinato correvano all'orizzonte, fuggendo frenetiche. Il sole era distante, contratto, nero quanto la notte più nera.
Un mondo senza gravità, senza coerenza.*


"Un mondo creato a nostra immagine e somiglianza. Un mondo in cui i morti..."

"... hanno appello. Hai distrutto tutto ciò in cui credevamo."



*La voce della donna raggiunse Yo alle spalle, ciascuna parola, ciascuna fattezza modellata su desiderio del Cantore. Ailish apparve così come Hideyoshi l'aveva vista l'ultima volta, la sera prima di partire per il deserto: alta, le forme celate ed accentuate ad un tempo dalle vesti nere, sinuose, tutt'uno con i capelli lunghi e l'ombra che si lasciava cadere alle spalle. La pelle diafana appariva spettrale alla luce verdastra dell'Oblio, e benché al loro ultimo incontro l'Ombra gli fosse apparsa stanca, provata dalle fatiche che Watashi aveva imposto al Suono,
ora in volto non c'era alcuna espressione. Solo che occhi neri, due labbra rosse.
Avanzò verso il Taisho, lentamente sollevando un braccio ed un indice in direzione di Yo... ed oltre.*


"Se in te c'era ancora qualche briciolo di dignità, l'hai seppellita assieme al villaggio. Nient'altro che per...

"... un gioco, non ero altro per te, papà?"



*Disse la bambina, d'improvviso apparsa alle spalle del Taisho. Il sangue sul vestitino, il volto dolorante e coperto di polvere, una mano a coprire la ferita che il Cantore gli aveva inferto. Gintan fece a sua volta un passo, debolmente, quindi un altro, a sua volta levando la mano libera verso suo padre... ma non in accusa, quanto in un gesto di supplica.*

"Sei un vero bastardo, lo sai? Usare un trucco del genere per una dimostrazione, nemmeno fossi..."



"... una cavia da laboratorio."

*E ancora si aggiunse l'immagine di Motoki, redivivo, le fattezze solcate da profonde scie rosse sottopelle laddove le ossa si erano frantumate nell'esplodere dall'interno. Anch'egli avanzò verso il Taisho, frammento dell'immaginazione di Hideyoshi, il cui desiderio di vendetta in quel mondo trovava forza e sostanza, animandosi nelle immagini di coloro che avevano patito il dispotismo di Yo Saito.
Tre convitati, ma il Cantore non aveva intenzione di fermarsi. Sue erano le fila che animavano quelle marionette, suo il pugno a scrivere le loro battute.*


Brucerai all'inferno, Yo. Il mondo saprà...



"... quel che sei diventato."

*Ayame si levò ad ultimare quel quartetto, le sue sembianze tornate all'umanità che il processo di marionettizzazione le aveva rubato. Hideyoshi non l'aveva mai vista prima che morisse, che finisse nelle mani del macellaio, e dunque la sua immaginazione lavorò partendo da ciò che poteva recuperare: un corpo mutilato, un calco artificiale privato di sguardi ed espressioni che il Cantore riempì quasi inconsciamente con quelli di Akane. Ciò che risultò sorprese persino il suo creatore: Ayame appariva sé stessa nella forma, vulnerabile nel logoro e misero abito che vestiva, pallida come fosse morta da cento anni, ma occhi e voce avevano la durezza dell'Hokage, il fuoco inestinguibile di chi, a mille miglia da quel luogo, desiderava vendetta.
Una ad una fu poi il momento per le marionette di alzarsi; sottratte al controllo del loro padrone, le figure presero a ricomporsi e levarsi come un assembramento funebre: ciascuna dritta, composta, silente, i loro occhi di vetro e le loro bocche mute. Lo circondarono, gli si strinsero attorno, allungarono una mano per afferrarlo.
Nell'altra stringevano delle lame.*


GDROFF///Post travagliato, ho preferito rimuovere la parte finale e fermarmi qui. In sostanza appare come un linciaggio.///GDRON
 
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view post Posted on 23/6/2017, 19:55
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La guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri.
[cit]

S
eppur in senso lato, la guerra è evoluzione. Il cambiamento che si prospettava a Oto tuttavia era ben diverso da quello messo in programma da Saito, il quale finì per trovarsi in balia di un potere a lui sconosciuto: quando sapere è il tuo mestiere, non c'è niente di peggio che essere colti alla sprovvista. Ogni tentativo di rimediare fu vano, lentamente dovette cedere il passo ai personaggi che gli si pararono davanti nell'Oblio e presto capì che ogni passo indietro era uno in più verso il baratro: ne era consapevole eppure non riuscì a contrastare quell'invasione. Sapeva bene che quei volti non erano reali eppure continuò a indietreggiare e nel disperato tentativo di liberarsene tentò più volte la tecnica della liberazione accorgendosi però che in quel luogo le illusioni erano di tutt'altra pasta, impossibili da disperdere. Al tempo stesso provò e riprovò ad attivare la sua fuunijutsu di tracciamento ma le voci non smisero e il suo spazio si ridusse all'osso.
Gli fu presto chiaro che qualcos'altro stava plasmando il suo tormento, un'arte e un'arma che il suo rivale aveva saputo impugnare con grande diligenza e probabilmente con un pizzico di scelleratezza.

"Questa.. è la fine."

Fu così che Yo trovò la risposta al suo quesito. La consapevolezza della morte imminente venne espressa appieno in quello sguardo vacuo e che andava ben oltre le sue marionette, era perso in quel cielo verde e contorto.
Accadde in un soffio, avvertì un grande calore scorrere nelle vene e poi nulla più, solo il gelo della sua solitudine.
Mentre lentamente il mondo andava riacquisendo forme conosciute il Taisho comprese di aver azzardato troppo e che la sua corsa era finita: disteso a terra mentre affogava nel suo stesso sangue sembrava domandarsi come era potuto succedere eppure nemmeno per un istante ripudiò le sue scelte e le sue convinzioni. Al contrario i suoi ultimi pensieri furono rivolti a Hideyoshi di cui finalmente seppe riconoscerne la superiorità.

"Non sarebbe dovuta finire in questo modo.. tu sia maledetto Kaguya."

No, non kaguya. Non più.
Da qualche tempo a questa parte Hideyoshi era diventato "Jiyuu" - libero - e con lui presto lo sarebbe stato anche Oto.



Come preannunciato la guerra è evoluzione e nel bene o nel male cambia lo stato delle cose: da li in avanti stava proprio al Cantore stabilire i dettagli di questa evoluzione. Fatto ritorno nel buio di quei sotterranei trovò molte paia di occhi a osservarlo, gli shinobi del Suono erano pronti a seguirlo ma ancor prima, a tirarlo fuori da li. Al battere di qualcuno dall'alto venne aperto uno spiraglio che dava in superficie e da quel piccolo foro filtrò la luce accecante di una nuova alba.



GdrOff// Fai pure il tuo ultimo post decidendo che farne del corpo di Yo e della marionetta di Ayame; puoi muovere gli NPC e dire che hanno trovato Kuro ferito gravemente ad una mano. //GdrOn

 
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view post Posted on 5/7/2017, 13:46
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*Era finita.
Le fattezze dell'universo riscivolarono lentamente al loro posto, come un pubblico che tornava a sedersi dopo l'ovazione. Gli attori si erano dissipati, lasciando sulla scena soltanto un corpo agonizzante, inerme... l'ultimo atto volgeva al termine.
Gli occhi del Cantore indugiarono sulla figura dell'avversario, attraversati da ogni possibile emozione nota all'uomo... ma quel senso di profonda tristezza, di perdita e di angoscia continuava a fare da sfondo, dando forma e colore ad ogni altro. Lo impregnava, lo appesantiva, ed ogni respiro era ormai divenuto una sfida contro sé stesso.
Ma era finita, ce l'aveva fatta, il Taisho era stato sconfitto... la sua vendetta, il suo riscatto, completi... preziosi che fossero.
Allentò la presa sul kunai, la fasciatura sull'acciaio consumatasi assieme al palmo.*


(Che dovesse finire così, tra tutti gli esiti... io che ti guardo morire per mano altrui, quando è stata la mia ad uccidere una bambina per raggiungerti.)

*Ma l'ironia dei Kami non poteva rubare nulla a quel momento. Per la prima volta da anni, per la prima volta da quando aveva deciso di assumere la guida del Suono, Hideyoshi si sentì attraversato da una calma annientante, capace di prosciugare ogni singola forza rimasta. L'adrenalina aveva smesso di pompargli nelle vene, lasciando un vuoto bruciante.
I volti attorno a lui erano estranei, confusi, quasi sfocati. Per un interminabile istante ci furono solo lui e Yo, le sue parole inquinate dal gorgoglio del sangue in bocca, il suo sguardo quasi cieco, ma per qualche ragione capace di trovarlo anche al buio... e poi più nulla, il respiro finalmente rubato al petto agonizzante.
Il Taisho era morto, e con lui si chiudeva per Hideyoshi una fase di lotta contro il tempo e vendetta, vagabondaggio, frustrazione e disorientamento. Era di nuovo il Kokage... di cosa, era presto per dirlo.*


???: "È... è morto."

???: "Si, beh... meglio lui che noi."

???: "Sopra ancora si stanno ammazzando, dobbiamo uscire e..."

"No. Andate a cercare Kuro-sama, la mia guardia del corpo. Nell'ultima immagine che ho avuto di lui stava scendendo per una lunga scala a chiocciola, non so diretto dove.
Trovatelo, e ditegli che "la nostra strada continua". Poi raggiungetemi fuori."


*I due non sembrarono elettrizzati dalla prospettiva di addentrarsi ancora in quella trappola mortale, ma era evidente che l'alternativa, in quel momento, era rimanerci. Non che non avessero già ricevuto la loro ampia dose di minacce da Yo, ma a scontro terminato, e mancante una controparte che contendesse ad Hideyoshi potere ed autorità, non avevano molte alternative. Il Cantore poteva solo sperare che non se la dessero a gambe... ma in quel momento non aveva alternative: doveva essere lui ad uscire, a dichiarare terminato lo scontro. La risalita gli risultò decisamente più leggera della discesa, e senza alcuna sorpresa: nonostante la fatica sopportata, nonostante le sfide ancora avanti a sé, la mente di Hideyoshi era sgombra, i suoi pensieri privi di peso e sostanza. Cosa avrebbe detto? Cosa avrebbe fatto?*

(C'è ancora una promessa da mantenere... prima di ricostruire il villaggio.)

*Il corpo di Ayame andava restituito all'Hokage... avrebbe dovuto inviarle un messaggio alla prima occasione utile. E il corpo di Yo...*

(Non voglio sapere cosa ne abbia fatto del corpo di Ailish... ma non credo riuscirei a fare scempio del suo. Per quanto riguarda le protesi e la tecnologia... una volta rimossa vedremo quanto è recuperabile.)

*Si disse; era presto per qualsiasi valutazione in tal senso, ma, pur non essendosi mai detto particolarmente religioso, Hideyoshi non avrebbe mai potuto giustificare alla propria coscienza un atto di tale crudeltà e violenza... non a mente fredda, comunque.
Lo avrebbe seppellito, nonostante tutto... il dove e il come erano da decidersi.
A questo pensava, ed improvvisamente la ricetrasmittente riprese a funzionare, ormai dimenticata. Un crepitio sommesso ma inconfondibile, il primo segnale dall'esterno prima che, dall'angolo superiore destro del corridoio che stava attraversando, un crollo non rivelasse la luce del mattino.
Fuori, dopo un primo momento di incertezza, volti amici. Nessuno dei suoi luogotenenti, ma riconobbe i mantelli della forza lealista di Hiroga. Il Cantore si fece aiutare fuori, concedendosi un momento per superare il giramento di testa inflittogli dalla vertiginosa variazione d'ossigeno... quindi, con voce sorprendentemente stanca, annunciò a chiunque potesse sentirlo.*


"Qui è il Kokage; il Taisho è morto, l'operazione è conclusa. Rientrate tutti alla base."



*Parole sintetiche, tanto nella quantità quanto nella sostanza, prive di qualsivoglia carica emotiva. Ci sarebbe stato un momento per i festeggiamenti, ma non per lui: Oto era distrutta, meno che l'ombra di ciò che era stata. Quella vittoria aveva lanciato il villaggio indietro di cinquant'anni.
Ma si sarebbe ripreso, questo Hideyoshi lo doveva non solo a sé stesso, ma a tutti coloro che avevano creduto in quell'operazione.*


"Scendete qui, voltate a sinistra e raggiungete il laboratorio del Taisho sotto lo Studio. Lì troverete il corpo di Yo Saito e quello di un'altra donna. Avvolgeteli in due sudari e portateli alla mia tenda... con discrezione."

*Ordinò, scambiando uno sguardo appena con i due prima che sparissero nelle profondità. Solo, si volse per un momento all'orizzonte, gli occhi stanchi immediatamente sconfitti dalla luce dell'alba...*

(Ce l'ho fatta Ailish-sama... Keiichi-sama... Ki)

*Un'improvvisa folata di vento spazzò la foresta, strisciando tra i capelli sudati e sporchi per rivelare la cicatrice che aveva sopra l'occhio destro. Fu in quel momento, forse più di ogni altro, che il Cantore realizzò appieno la morte di Ailish. Ora era solo; il Suono, per la prima volta, era sua intera responsabilità.*

(O quasi...)

*Si disse, con un mezzo sorriso, vedendo apparire dalla distanza Kuro e i due ninja sopravvissuti. Il compagno si trascinava, lievemente ferito ad una gamba, mentre il braccio destro era sostenuto da una fusciacca fatta di ciò che rimaneva della propria veste, e passata attorno al collo.
Lo Spadaccino ricambiò il suo sorriso: Hideyoshi gli doveva tutto, e ringraziò i Kami per avergli riservato occasione di ricambiare.*
 
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view post Posted on 5/7/2017, 20:37
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|| Giubilio nel regno, abbiamo finitoooh! Da programma con 1 giro di post a settimana avremmo dovuto finire a Maggio ma tra ritardi vari, giri di post che ho dovuto far saltare ad ad Ale (e poi il suo ritiro) le cose non sono andate come previsto. Anche il finale non era così che me lo ero immaginato ma tutto sommato mi ha soddisfatto e il merito va sicuramente a te giammo. Mi sarei potuta dilungare ancora un po' sul finale ma ho trovato fosse meglio che fossi tu a gestire il modo e il tipo di cambiamento che vuoi dare al villaggio, magari con una sessione autogestita o delle role libere. ||

##VALUTAZIONI##



Quello li - Missione completata
    Role: 10
    Scrittura: 10
    Strategia/Approccio: 9
    Conoscenza del Regolamento:10

    Voto Medio: 9.7

    Sempre coerente nel role e mai banale nello scritto, leggere i tuoi post è sempre un piacere. Questa missione era incentrata molto sul bg di Hide, doveva servire a chiudere i conti in sospeso, questo prendendo finalmente il posto che gli era stato lasciato e che per un motivo o per un altro ha sempre dovuto mettere in secondo piano. In ogni post traspare questo sentimento e insieme a tutti i suoi conflitti credo che Hideyoshi sia uno dei pg più belli in circolazioni e sicuramente uno dei più vissuti.
    Ti ho tolto un punticino in Strategia/Approccio semplicemente perchè nella fase iniziale della battaglia contro Gintan sei stato un po' troppo in disparte mettendo in pericolo Kuro; a livello di Role e introspezione solo un post mi ha un po' deluso, quello in cui uccidi Gintan: diciamo che dopo tutte le premesse fatte sul se era giusto o meno ucciderla è mancato di patos.

    PM: 10
    Ryo: 0 (non c'è un committente)

    P.ti Exp: 5.850 (di cui 1.000 su cui calcolare il bonus pesi)
    PA: 6
    PT: 6
    PS: 24
    P.ti Stat: 24
    P.ti Stat Evo: 5 per Oogata (un solo richiamo che non è servito a molto)



Kuroro - Ritirato
    Role: 8.5
    Scrittura: 7.5
    Strategia/Approccio: 9
    Conoscenza del Regolamento: 10

    Voto Medio: 8.7

    Te possino Ale, tre volte hai saltato la scadenza prima di fare un avviso e alla fine ti sei perso un quarto di missione e più.. *sospira* nell'inviare i post ti perdi in errori di battitura molto facilmente e con tua stessa ammissione talvolta non hai dato il massimo causa mancanza di voglia, esami, problemi ecc.. e da qui il 7.5; forse è una valutazione severa ma in una S mi aspetto un impegno serio e costante.
    Andando più nello specifico, nel role, quando Hide continua a nascondersi, non si capisce per quale motivo Kuro continua a combattere, in quel passaggio ho sentito una mancanza di introspezione. Punto di forza invece è stato il post in cui corre contro Hide con tutta l'intenzione di spaccarlo ma poi mira alla colonna; lì hai rullato U.U

    Se mai tornerai a giocare prima di fare qualsiasi cosa - scomodando giammo con un medico NPC - dovrai affrontare un'operazione alla mano per una ferita di 1° grado da contusione/ustione; in pratica in uno dei suoi tentativi Yo è riuscito ad attivare il tracciamento della sua tecnica su di te, quindi mentre eri nei laboratori all'improvviso hai sentito il sigillo sul palmo bruciare fino ad esplodere.
    In base a come andrà l'operazione potrai o meno recuperare l'uso della mano.


    PM: 0
    Ryo: 0 (non c'è un committente)

    P.ti Exp: 5.250 3.700 (riduzione per abbandono, già comprensivo di bonus pesi)
    PA: 5 4
    PT: 5 4
    PS: 21 16
    P.ti Stat: 21 16
    P.ti Stat Evo: 17 12 per Ninken


PS: per chi valuterà la missione suggerisco di assegnare il massimo di P.ti Fama a Hide (70) e la metà circa a Kuro (30), la motivazione risiede ovviamente nell'importanza del colpo di stato, in come si spargerà la voce del ritorno e quindi sull'aiuto che ha ricevuto da Kuro.




Ricorda(te) di valutare il mio operato dando un voto da 1 a 10 su Tempistiche e Coinvolgimento Personale. Di mio spero di avervi divertito almeno un po' e niente, per il resto giammo sa bene quanto ero riluttante nel prendere in consegna questa S (la mia prima) e soprattutto il fulcro di un mini evento. Yo purtroppo non è il tipo di pg che giocherei ma nonostante tutto spero di averlo reso almeno la metà di com'era nelle mani del suo creatore (dubito ma ci ho provato XD).

Buona continuazione^^
 
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61 replies since 13/7/2016, 13:26   2177 views
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