Missione 10C - La Tratta delle Bianche, per .Ko

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view post Posted on 28/11/2016, 22:50     +1   -1
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L'uomo venne ingannato abilmente dall'abilità e dall'astuzia della sacerdotessa che non aspettava altro che mettergli le mani addosso, attese con quello sguardo supplichevole il momento più proprizio e, quando lo vide maneggiare tra le rozze mani la chiave per lei fu un sollievo. Annusò l'aria che già si stava impregnando dell'odore puro della morte, poteva sentirlo in maniera più chiara ad ogni passo che lo avvicinava al pervertito. Tuu tuum, tuu tuuum, tu tuum era il suono del suo cuore vivo che accellerava il suo battito ingannato dai desideri carichi di passione dell'uomo, l'odore invece era quello metallico del sangue e.. Prima ancora di muovere un muscolo sapeva ciò che sarebbe accaduto.
Un solo istante, ecco quanto le bastò a liberarsi dall'oggetto infernale per mettere le sue mani sulla pelle viscida dell'uomo. Probabilmente l'attacco fu così rapido che il poveretto non si accorse di nulla, la bella rossa gli pose le mani sulle tempie e con un salto acrobatico girò su se stessa andandogli spezzare l'osso del collo, successivamente tornando in piedi sulle due gambe, le ginocchia leggermente chine ad ammortizzare l'impatto con il pavimento della carovana.


Così teneri ed indifesi..



Commentò con sufficienza vedendo quel corpo inerme, ormai privo della linfa vitale che è solita sprizzare in coloro che si aggrappano al mondo materiale. La cella era già aperta dunque la ragazza non aveva alcun bisogno di cercare la chiave tra i vestiti del cadavere, spinta però forse da una cautela eccessiva decise comunque di prendere il mazzo scintillante dalle tasche.
L'adrenalina dell'omicidio silenzioso, quanto le era mancato? Nel tenebroso villaggio di oto gli unici su cui potesse mettere le sue mani erano i topi, una sera ne vide uno grande quanto un cane, non di quelli piccoli ed innocui, si intende! Si era così tanto abituata ad uccidere animali che si dimenticò il piacere che poteva provare in certi frangenti, con un uomo puoi goderti ogni più piccolo istante e variazione nell'espressione facciale, da quello più fintamente coraggioso a quello di puro e naturale terrore. Quando poi accadeva che a malapena si accorgevano di ciò che stava per accadere era la confusione a regnare sul loro volto, quel caratteristico aggrottamento di fronte e le labbra semiaperte come se le parole gli si fossero strozzate in gola.. Come aveva fatto a privarsene per tutto quel tempo?


Ed ecco una che ha perso la voglia di vivere



Pensò mentalmente, notando una brunetta che si allontanò dalla cella per raggiungere un luogo poco preciso. Dall'interno del freddo acciaio in cui erano state rinchiuse si potevano sentire le urla di dolore della ragazza che pochi istanti prima fu portata via da un ubriacone e, poteva solo immaginare a quali sporche torture veniva posta, non che la cosa le interessasse particolarmente.
Lo stesso non si poteva dire della brunetta che iniziò a correre verso l'uscita del vagone, rivolgendo i propri passi in direzione delle giunte metalliche tra le carovane in modo da non farsi cogliere dagli sguardi attenti delle guardie. La giovane necromante iniziò a seguirla facendo bene attenzione a tenere il pollice rotto il più dritto possibile, in barba al dolore quasi accecante che ancora la perseguitava.


Veloci, più tempo perdiamo e più ci avviciniamo al mare



Le fece segno di salire sul tetto del vagone. Inizialmente, la ragazza aveva pensato di ucciderla in modo da evitare guai più in avanti, l'istinto e la poca cautela portano alla morte, è una cosa che si impara presto quando si mettono i primi passi nel mondo, chissà se la brunetta aveva appreso questa importante lezione. Quando lei salì sul tetto, la sacerdotessa attese qualche istante e, quando vide che la sventurata "compagna" non ebbe visto nessuno, salì anche lei concentrando una piccola quantità di chakra ai piedi in modo da non volar via dalla carovana..

// Praticamente uso il camminare sulle pareti per rimanere attaccato e salire camminando xD//

Edited by .Ko - 30/11/2016, 22:37
 
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view post Posted on 3/12/2016, 17:41     +1   -1
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La ragazza dai capelli corvini avanzava nel trambusto scatenato dalle ruote di legno che correvano sulla terra. Nel frattempo Sayuri la seguiva, ma c'era qualcosa che non andava: come mai la prima si trovava due carrozze più avanti di lei se poco prima le aveva fatto cenno di salire? Beh, lo avrebbe scoperto solo vivendo. Infatti improvvisamente il carro prese un fosso, facendo perdere l'equilibrio alla civile. Ora si trovava appesa con le mani al cornicione del veicolo, sul lato destro.

DonnaMora: AIUTAMI!

Gridava e gridava, a gola aperta, verso la Kunoichi. Ma questo era un problema, avrebbe sicuramente allarmato le guardie. Infatti, se avesse cercato di aiutare o meno la giovane, improvvisamente un calcio l'avrebbe fatta finire dall'altra parte della carrozza. Ma chi era costui che osava sfidarla?

Uomosenzaunocchio: Dimmi cara: perché stai cercando di scappare?

Di nuovo lui, l'apparente capo dei rapitori. Continuava a portare sul suo volto quel sorriso, agghiacciante. Non sembrava essere infuriato, anche perché il rigonfiamento dei suoi pantaloni comunicava tutt'altro. Lesto si avvicinò alla giovane: fu più veloce del previsto. Ma quegli uomini non erano dei semplici civili?

Uomosenzaunocchio:Se fai la brava, ti mostro un bel giocattolino..

Sussurrò a Suyuri, spostandole i capelli dietro l'orecchio. Un dolore lancinante subito la penetrò, il fulcro nella parte sinistra della schiena. Conficcato vi era un Kunai, uno dei suoi. L'uomo le alzò con la punta delle dita la testa e le sorrise, baciandola subito dopo. In bocca il sapore del sangue.

CITAZIONE
GDROFF// Cerca di attaccare. Scappare. Qualunque cosa tu voglia //GDRON
 
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view post Posted on 8/12/2016, 01:40     +1   -1
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La sacerdotessa iniziò a correre sulle carrozze diretta verso l'inizio del mezzo alla ricerca di un modo per fermarlo ed uccidere i propri rapitori, magari proprio per ritrovare i suoi oggetti personali e l’arma da lei stessa forgiata. Pensare che riuscirci sarebbe stato semplice era da stupidi, si trattava di una trentina di garzoni – meno uno precedentemente ucciso – mossi da folli intenzioni e da un apparato genitale sin troppo attivo per i suoi gusti. Ogni cosa nella vita nasconde un lato positivo ed una controparte negativa, quella volta però la ragazza era convinta di avere un certo vantaggio grazie al suo aspetto, tanto apprezzato dai componenti del sesso “forte” quanto odiato ed invidiato dalle coetanee.
Purtroppo la corsa lungo le carrozze venne interrotta quasi subito a causa dell’impatto violento con un fosso che, fece perdere l’equilibrio alla moretta che si esibì in un capitombolo da cui riuscì salvarsi solo per miracolo. Le esili manine fecero a tempo a raggiungere il cornicione del mezzo prima che fosse troppo tardi, di certo non sarebbe morta ma dopo una caduta del genere il dolore diventerebbe il miglior amico di chiunque, quello che ti accompagna e che non ti lascia mai in pace.


-Aiutarti? Hai idea di cosa hai fatto? Tra qualche minuto saremmo potute essere fuori di qui, saremmo passate inosservate.. Ma tu no, complichiamoci la vita! Sai cosa? Non è colpa tua, il fosso per la strada non è stato calcolato, era un segno del destino. Il caos agisce secondo modi e luoghi a lui congeniali, opporsi è inutile!-



Esclamò scuotendo la nuca visibilmente delusa per ciò che era successo, chiara nel dire che non l’avrebbe aiutata e che sarebbe stata lasciata al suo destino, qualsiasi esso fosse. La teoria del caos era la regola da rispettare per la sacerdotessa, perché impegnarsi tanto a creare un piano se poi il destino potrebbe metterti i bastoni tra le ruote? La perfezione si poteva raggiungere, ma tramite l’istinto e la furbizia, la moretta ne avrebbe avuta abbastanza?
Poco prima di voltare il corpo verso la lunga fila di carrozze la bella rossa venne colta alla sprovvista da un piede che andò ad impattare con forza sulla sua fronte e la fece rotolare indietro di alcuni metri, riuscì a fermarsi solo concentrando il chakra sotto i piedi e nel palmo dell’unica mano disponibile. L’uomo –ancora non era stata in grado di vederlo in faccia- fu molto più veloce di quanto si aspettasse ed in un battito di ciglia le fu subito addosso, a pochi passi di distanza.


- Sai com’è, stanza sporca, non c’è nemmeno un letto in cui potermi riposare.. Dovreste proprio migliorare il vostro servizio -



Gli fece sarcastica con quella sua solita spavalderia, cercando di provocare l’uomo. Il tentativo ebbe subito successo ma le azioni dell’uomo la sorpresero a tal punto che rimase completamente immobile a giocare il ruolo della vittima, prima che potesse reagire venne colpita da un oggetto appuntito sul fulcro della spalla sinistra e digrignò i denti, facendo il possibile per non dare troppe soddisfazione al nemico, nonostante sul suo volto fosse palese la sofferenza provata.
L’uomo con un occhio –adesso poteva vederlo bene- approfittò del momento di confusione della ragazza e posò le sue labbra su quelle dell’avversaria, già godendosi il dolce sapore della vittoria. Era brutto, baciare un uomo che disprezzava fu più brutto di quanto si aspettasse, tutto il suo corpo lo rifiutava e le si strinse lo stomaco al solo pensiero che vi fosse la possibilità di passare direttamente a cose più fisiche.
Sayuri Maeda era forse l’avversaria più difficile che potesse incontrare, non a causa della sua forza, non a causa della sua determinazione, ma per la follia con cui affrontava la vita e che spesso e volentieri le faceva sottovalutare il pericolo, forte della convinzione di poter uccidere chiunque con il potere oscuro che nascondeva nel suo corpo. Passarono alcuni secondi da quando le loro labbra si erano unite e quasi svegliandosi da un profondo sonno la ragazza aprì di scatto gli occhi e serrò con forza i denti sulle labbra del nemico, con un movimento netto per strappare via un pezzo di carne e lasciargli la cicatrice a vita, ammettendo che si fosse salvato dalla vendetta della fanciulla.
La mano destra sarebbe dunque andata a recuperare l’arma ancora conficcata dietro la schiena, di seguito portandola davanti al volto per vedere con i propri occhi con quale diavoleria aveva avuto l’ardire di attaccarla..


- Non sarà il dolore a fermarmi, non saranno dieci o venti pugnalate e soprattutto.. Non sarai tu a poter fare di me la tua bambola personale -



Un ghigno malefico sarebbe dunque apparso sul suo volto, un espressione raccapricciante ed aggressiva che peggiorò esponenzialmente quando la ragazza strinse con la mancina la presa sul kunai, passandone col piatto della lama il proprio sangue sulle guance, pastrocchiandosi la faccia con il rosso vivo del liquido.

- Vuoi fare un gioco con me? -



Avrebbe sussurrato a denti stretti, facendo ciondolare le braccia prima a destra, poi a sinistra prima di scattare facendo leva sulle gambe per avvicinarsi ulteriormente all uomo per tirargli quello sembrava un semplice pugno. In realtà, la ragazza custodiva gelosamente un segreto che sarebbe stato la disfatta di qualsiasi avversario, durante la sua permanenza ad oto era stata sottoposta ad alcuni interventi che erano serviti ad impiantarle delle speciali armi sottopelle, su entrambi gli avambracci. Il pugno avrebbe dunque scatenato un effetto a catena ed anche qualora fosse stato eluso o parato completamente, si sarebbe fatto sentire ad ogni modo sul volto dell’uomo..


//OFF. Quando ancora mi masterava tiziano chiesi se potevo usare questa tecnica con una mano e mi dissero di si! Se c'è bisogno di calcoli dimmi che li aggiungo //

CITAZIONE
<bukijutsu ravvicinata> -Kyōmeisen, Stile Deabilitante- (Chk: 50)(Frz+50/100)(Necessita un Onpa heiki)
“La manipolazione del suono incanalata attraverso le armi-strumento funziona a più livelli. A volte La strada più subdola e indiretta è la migliore, e gli Otiani lo sanno bene. Il suono viene diretto contro un avversario a seguito di un attacco ravvicinato, in realtà consistente in un singolo, semplice colpo dato alla parte superiore del corpo. Che si eluda questa tecnica o la si difenda poco importa: il pugno stesso è una finta (ma fa comunque piuttosto male se colpisce) la manipolazione sonora che ne consegue è decisamente più terribile. Causa infatti danno all'udito, e anche se viene completamente parato o eluso causa 25/50 danni certi alla salute”
 
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view post Posted on 10/12/2016, 18:09     +1   -1
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Il pugno della ragazza passò attraverso la sagoma dell'uomo, le onde sonore sparsero nell'aria il suo essere. Era scomparso, com'era possibile? Nel frattempo la mora era caduta dal carro, non lasciando tracce, mentre il mezzo continuava sul suo percorso. Intorno a Sayuri aleggiava una nebbia molto fitta, che gli permetteva di vedere nulla nel raggio di due metri, oltre la luce ematana dalle lanterne poggiate sull'attrezzatura dei cavalli. Pochi secondi passarono che una forza le unì le mani, i piedi, il collo rigido. Non poteva muoversi, ma degli scossoni la scuotevano qua e là, il viso sbatteva su del materiale, invisibile. Odore pungente del sangue, una luce in avvicinamento.

Non ci mise molto a capirlo: era un sogno. La luce in avvicinamento era il sole, che risplendeva sulla sua pelle. Non si trovava più su quel mezzo in corsa, anzi, era fermo davanti lei in mezzo ad un campo ricco di verde. Intorno alberi, ad una cinquantina di metri il mare.

Uomosenzaunocchio: ti sei svegliata finalmente..

Le mani ed i piedi legati in una trappola ancora più rigida, il collo bloccato tramite una specie di guinzaglio pieno di chiodi, la catena legata alla stretta gabbia.

Uomosenzaspecchio: Siamo rimasti noi due ad altri tre amici.. Le tue.. colleghe sono salpate questa mattina all'alba.. Sfortunatamente non ti hanno voluta comprare, perché ritenuta troppo pericolosa.. Ma sappiamo entrambi che non è così, vero?

Si chinò verso lei, fissandola negli occhi con quello sguardo ma maniaco. Aveva il labbro inferiore leggermente spaccato.

Uomosenzaspecchio: anche queste catene sono provviste di sonnifero.. Puoi anche provare a scappare, ma sappiamo entrambi che è fin troppo potente.. E comunque non ti ho toccata, aspetto che ti conceda a me di tua spontanea volontà..

Finì, mimando del sesso orale succhiando il suo indice.

Uomo1: Con lei abbiamo finito capo!

Da una porta di uno dei carri sbucò fuori un altro uomo, con in spalla la donna castana, completamente nuda piena di lividi, graffi, tagli ed i genitali martoriati. La gettò come se fosse stato un sacco di patate a terra.

Uomo2: Me la concedi?

Uomo1: Amico anche se non disgusti i morti non ti consiglio di giocarci.. Ieri sera ero strafatto, non mi ero accorto che questo fosse un'arma della Kunoichi e non un giocattolino..

Se ne andarono, lasciando la ragazza sola.

CITAZIONE
GDROFF// Buco spazio-temporale riempito. A te. Completa libertà //GDRON
 
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view post Posted on 11/12/2016, 02:02     +1   -1
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Nella mancina serrata in pugno aveva impresso tutta la forza che aveva in corpo eppure non sortì alcun effetto, la figura dell'uomo svanì in dissolvenza proprio davanti ai suoi occhi e nulla potè fare per evitarlo. La mora era caduta dal carro ma ciò poco importava alla sacerdotessa, ben più interessata a salvare la propria pellaccia da quelli stupratori seriali, un impresa che si stava rivelando più difficile di quanto si aspettasse.
Per un attimo il mondo intorno a lei iniziò a girare ed una fitta nebbia si levò dal cielo sino a quando non riuscì a vedere più nulla ad palmo dal naso, solo una bizzarra luce bianca che ondeggiava a fasi alterne dandole la sensazione di essere drogata o, di essere ormai vicina alla morte. Saranno stati i colpi alla testa presi ripetutamente, sarà stata la puzza di cavallo.. La giovane necromante si svegliò parecchio intontita e senza la più pallida idea di cosa le fosse accaduto, bastò però una rapida occhiata poichè si rendesse conto di essere in una situazione anche peggiore della precedente, questa volta era legata ad opera d'arte e non c'era alcun modo per liberarsi se non sperare in un briciolo di umanità dei rapitori, ipotesi che dire assurda è poco.


Fan***o



Fu l'unica risposta a mascella serrata da parte della donna dai capelli rossi, l'odio che provava per quegli uomini era destinato a crescere col passare dei secondi ed era questione di tempo prima che avesse raggiunto il grado massimo di sopportazione, a quel punto sarebbe diventata un vero e proprio animale senza controllo.
Trovandosi in quella situazione si guardò un attimo in torno con circospezione in cerca di qualcosa che potesse aiutarla, purtroppo il modo in cui era stata legata le negava qualsiasi tipo di movimento e senza le chiavi sfilare la mano dalle manette era più un suicidio che una salvezza, quella era forse la prima vera volta in cui la necromante si sentiva un topo in gabbia e non c'era nulla che potesse fare per cambiare le cose


Devo.. aspettare?



Pensò mentalmente tra se e se. Si, ma aspettare cosa? Nessuno l'avrebbe aiutata in quel posto sperduto e lasciare che le lancette dell'orologio scorressero era un azzardo bello e buono, l'uomo non avrebbe atteso a lungo prima di decidere di liberarsi di lei o di stuprarla definitivamente. Che fare?.. Che fare!?

// Mancu li cani! Cit.
Forse un pò scarno come post ma non credo mi sia possibile fare qualcosa per adesso, puoi far passare tranquillamente il tempo finchè non accadrà qualcos'altro xD //
 
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view post Posted on 12/12/2016, 08:10     +1   -1
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Uomo3: Me l'hai quasi fatta, puttana.

Un uomo era stato messo di guardia alla ragazza. Uno che si era lasciato ingannare dalle sue avance, uno che sarebbe morto se quelle manette non avessero rilasciato il sonnifero una volta forzate. Appena arrivato ai cospetti di Sayuri cominciò a raccontare come fosse andata, del colpo al collo tirato con cosi poca forza e dei suoi lamenti quando egli aveva provato a toccarla.

Uomo3: Se non fosse stato per il Capo avresti ora un bel mini me nel pancino! Oh aspetta, avrei sicuramente ucciso entrambi..

Picchiettava con le chiavi sulla cella stessa, in viso un sorriso malato: era divertito, godeva osservando quella tanto temuta ragazza ora sottomessa, amava giocare con le creature che si trovavano in situazioni di pericolo.

Uomo3: Presto arriveranno gli altri e tu sarai finita. Sai, se userai le tue.. "strambe stregonerie".. Prima ti mozzano le mani, poi ti tagliano i tendini e, infine, sarai utile solo per una scopata ahah

Puntò verso la ragazza morta.

Uomo3: lei ha ululato tutta la notte; penserai per il coltello nella fica come gli altri ma no, credo più per le nostre doti ahahah
 
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view post Posted on 14/12/2016, 00:30     +1   -1
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Il tempo trascorse e dopo essersi girata e rigirata nella cella la sacerdotessa sembrò aver trovato una posizione un pò più comoda, era assonata ed affamata tant'è che non ricordava l'ultima volta che aveva mangiato un pasto decente. Quanto tempo era passato da quando era stata presa? Ore, giorni, settimane? L'unica cosa di cui poteva esser certa era la direzione presa, gli uomini avevano parlato di una nave e di come sarebbe dovuta essere venduta come schiava.
I muscoli iniziarono a rilassarsi e se la ragazza non finì per addormentarsi nell'attesa fu proprio perchè qualcuno attirò la sua attenzione, si trattava proprio dell'uomo che aveva sognato di uccidere quello stesso giorno, a giudicare dalle sue parole non tutto era stato un sogno e se l'era vista proprio brutta contro di lei.


- Ucciso entrambi? Perchè non provi a ripeterlo con il tuo capo presente? Sono proprio curiosa di sapere cosa ne penserebbe se sapesse che vuoi ucciderlo. -



Ridacchiò divertita allargando le labbra in un sorriso, forse non sembrava ma la sacerdotessa era una fredda calcolatrice che difficilmente si perdeva qualche dettaglio, in quel caso il più succoso era un mix gustoso di ambizione e desiderio di potere che lei stessa conosceva bene. Sapeva come trattare con gente del genere e, se fosse stata fortunata sarebbe stato proprio lui a liberarla, bisognava solo riuscire a toccare i punti più "piccanti".

- Rimarrei volentieri qui a sentire le storie sulle tue improbabili doti ma sappiamo entrambi quanto poco mi interessi. Perchè non ci parliamo chiaramente? Potresti fare di me ciò che vuoi adesso, il tuo capetto non è qui, quindi cosa ti frena? La paura di chi detiene il potere, ovvio.. -



Ridacchiò divertita come se fosse lei quella ad avere il pugnale dalla parte del manico, le iridi dorate si voltarono per un attimo ad osservare il corpo ormai privo di vita della donna, se solo fosse riuscita a controllare i suoi poteri forse sarebbe stata in grado di usarla come guscio per le proprie tecniche. In passato ci aveva già provato con pessimi risultati, ogni qual volta che concentrava i propri poteri su un cadavere questo finiva con l'esplodere in tanti piccoli pezzettini. Era dannatamente difficile controllare l'energia negativa, in confronto riuscire ad utilizzare il fuuton era una passeggiata, il chakra aveva i suoi principi basilari mentre invece la necromanzia era un campo minato, nessuno la conosceva tranne Sayuri..

- ..Potresti usare me ed altre decine di donne in futuro ma saresti comunque soggetto a lui per poter fare i tuoi comodi.. Non deve essere per forza così, sai? Possiamo aiutarci a vicenda tu ed io. -



Cercò di alzarsi in posizione eretta facendo leva sulle gambe unite ed utilizzando le gabbie della cella all sue spalle per non perder l'equilibrio, in quel modo i due si sarebbero potuti guardare negli occhi più o meno alla stessa altezza. L'espressione dipinta sul volto della donna era quella di chi già si pregustava il sapore della libertà ed aveva voglia di vendicarsi per l'affronto subito il più in fretta possibile

- Come sai non ho alcun interesse per voi, tutto ciò che voglio è andarmene e tornare a fare i fatti miei. Perchè non mi liberi? Come ben sai sono riuscita a far saltare l'occhio ad uno di voi senza nemmeno usare le mani, se lo vorrai posso uccidere il tuo capo in modo che ci sia un posto vuoto nelle vostre gerarchie.. Sarai tu a prendere il potere, sarai tu ad avere l'esclusiva sulle prossime donne.. Che ne dici? -

 
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view post Posted on 14/12/2016, 11:15     +1   -1
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L'uomo sorrise alla proposta della giovane, mostrando ciò che restava di quelli che un tempo dovevano essere denti. Si avvicinò ancora di più alla ragazza, accarezzando la catena che la legava ad un carro. Mise la faccia in mezzo alle sbarre della gabbietta.

Uomo3: Sai come si dice dalle mie parti? La donna è bellezza, la donna è passione.. Ti riempe il cuore ma è anche un grande ingannatore!

Finì, tirando la corda e facendo sbattere la fronte di Sayuri contro una sbarra. Dopodiché si alzò, entrando nella cabina. Dopo un paio di minuti ritornò, tra le mani un pezzo di pane marcio e dell'acqua.

Uomo3: Il pranzo! Mangia, o ti spezzo l'altri pollice!

Capo: Non si trattano così le signorine, devi imparare le buone maniere..

Prese tra le mani il cibo, porgendolo per darle da mangiare. Aveva una benda ora sull'occhio, ma la cosa lì sotto non intendeva cambiare. Ogni volta che Sayuri si trovava sottomessa il suo appetito aumentava, ma non intendeva toccarla. Amava il gioco, amava l'attesa. Quel rapimento nella testa del tizio simboleggiava molto di più. Era un labirinto malato, con al centro una sola cosa: prolungare il più possibile il piacere dato dall'attesa e poi sfogare tutto in una violenta notte. Voleva che la ragazza si arrendesse, ma allo stesso tempo la amava quando non obbediva. Quel sorriso, quel sorriso agghiacciante, doveva smettere di vedere la luce del sole.

Capo: Non credevo ti arrendessi così facilmente
 
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Le sue parole scivolarono via e si dispersero nell'aria, era riuscito a convincerlo una volta e solo per colpa del sonnifero non era riuscita a scappare e liberarsi da quel branco di pervertiti. Riuscirci una seconda volta sarebbe stato più difficile ma forse lei sarebbe stata in grado di riuscirci, non trattandoli come dei comuni uomini magari.. Solo come maiali!
Il vero problema non erano le manette, da quelle poteva liberarsi in qualsiasi istante grazie all'osso precedentemente spezzato dalla mano, bensì il liquido che le sarebbe stato iniettato qualora avesse tentato di liberarsene.
Quest'ultima volta il pervertito non si fece ingannare dalle sue parole e rifiutò "gentilmente" l'offerta prima di tirare la corda e farla sbattere di faccia contro una delle sbarre. In quel momento la sacerdotessa perse completamente la testa e ringhiò come un animale all'indirizzo di colui che era stato in grado di arrivare a tanto, chiudendo l'occhio sinistro che era vicino al punto in cui a breve si sarebbe formato un bernoccolo.


Quindi, ti ho dato il mio potere per soccombere di fronte a questi patetici umani?



Riconobbe all'istante quella voce gutturale, era la stessa che aveva sentito quella volta in cui era entrata in coma dopo esser stata sopraffatta dalla seguace di Jashin e, proprio come allora, nel momento in cui la donna credeva che tutto fosse finito, che non ci fosse più nulla fare.. LUI si palesava.. Lo Yokai della morte!

Lascia che ti aiuti, sappiamo entrambi come finirà se continui a fare la cocciuta, vieni da me, vieni da me figlia mia! Ahahahahh



La macabra risata dello Yokai non rese le cose migliori, così come anche le sue parole. La ragazza non si sarebbe mai arresa a lui ma, quel fare da saccente e da "eroe" la innervosirono più del previsto, non riusciva proprio a credere che tutto ciò che le era accaduto corrispondesse al vero, la sua vita era già stata abbastanza difficile senza che si sentisse qualche fantasma nelle orecchie.
Erano passati solo un paio di minuti quando l'uomo sopraggiunse con un pezzo di pane marcio e dell'acqua, provocandola ulteriormente per costringerla a mangiare. Le iridi dorate si mossero rapidamente in maniera alternata dal volto dell'uomo al pezzo di pane, non poteva fidarsi di lui ma soprattutto non aveva alcuna voglia di prender da mangiare in quel modo, come se fosse un animale in gabbia in attesa di esser portato al macello.
Sayuri Maeda era il cacciatore e non la preda, qualsiasi cosa loro stessero pensando di farle avrebbero dovuto costringerla con la forza.


F*****i



Esclamò ad alta voce parole poco gentili mentre fece forza sulle gambe per allontanarsi da lui il più possibile, voleva solo stare in pace anche a costo di morire, era così difficile da capire? poco le interessava cosa fosse accaduto al cadavere della donna pochi metri più in là, non avrebbe dato loro la soddisfazione di vederla piangere o chiedere pietà, nè si sarebbe offerta volontariamente per soddisfare i loro bizzarri piaceri, qualsiasi essi fossero. Proprio per questo motivo quando il capo si avvicinò a lei mostrandosi fintamente gentile, allargò le labbra e rise di gusto con quel pizzico di follia che gli uomini di solito amavano.

Pensi di conoscermi?



Inspirò profondamente e si mise a giocare con la saliva in bocca poco prima di sputargli tutto l'odio dritto in faccia, senza farsi problema delle conseguenze..
 
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CITAZIONE
OFF || eccoci qui: mi pareva che l'ultima volta ti fossi trovato bene con l'addestramento di Sayuri (anzi, salvarle le chiappe di questo passo diventerà il mio lavoro a tempo pieno), so let's end this.

Sarò estremamente chiara su un punto: STICK. TO. THE. CHARACTER. Lo dico in inglese perché suona più incisivo di “incollati alla caratterizzazione come una mignatta sennò cazzitua”. Tu fai il tuo e la trama viene da sé, quella non deve essere una tua preoccupazione. Buon proseguimento || ON

La fiera cacciatrice palesò tutto il suo disprezzo in un unico gesto, considerato tra i più umilianti tra gli esseri umani; l'uomo con un occhio solo lo ricevette in pieno viso, sullo zigomo che ancora recava sano il lume della vista: il liquido denso s'infranse contro l'epidermide chiara in tante goccioline, scivolando poi lungo la guancia lentamente, come una lacrima ardente di sdegno.
L'uomo non provò neppure a scansarla, anzi... probabilmente è più corretto dire che accolse il dono della negromante, e l'accolse con un certo qual brivido di piacere: l'iride superstite si accese di uno scintillio vivido mentre lui piegava il collo, la palpebra si socchiudeva e le labbra si piegavano, sempre più schiuse in un ghigno estatico e pieno di malizia; attese che la goccia raggiungesse l'angolo della bocca, prima che la sua lingua sbocciasse vermiglia a raccogliere la sfida.

Sembrò soppesare l'aroma della fanciulla come un intenditore fa col vino, pregustando evidentemente il momento in cui ben altri umori avrebbero bagnato la lingua avida: inutile descrivere ciò che accadeva al di sotto della sua cintola, fin troppo prevedibile da suscitare il benché minimo interesse per lo storico al lavoro. Sembrò metterci ore intere, ma quando finalmente l'occhio tornò a fissarsi in quello aureo di Sayuri la decisione era presa: una sfida, quella vera, era appena iniziata e presto la fanciulla avrebbe scontato le prime conseguenze – a dispetto delle quali aveva adornato la guancia del suo odiato aguzzino. Un-Occhio difatti raccolse cibo ed acqua e le poggio lì, proprio a pochi centimetri fuori dalla portata della prigioniera: troppo lontano da sfiorarli anche solo con la punta delle dita, abbastanza prossimi perché la loro vista e il loro odore tormentassero la gola riarsa e il ventre vuoto della giovane donna.

Da quante ore non mangiava?
Da quante ore non beveva?
Quanto in fretta si sarebbe indebolito il suo corpo, nonostante l'oscuro potere dello Yokai che rideva, selvaggio e sprezzante, nella sua testa?

Dopotutto la carne è carne, sebbene il sangue sia corrotto.
La carne è carne, e va nutrita.
La carne non sarebbe andata lontano senza cibo, se anche avesse ricevuto la libertà per una grazia inattesa.

Allora cosa avrebbe fatto Sayuri Maeda?
Quale sarebbe stata la sua decisione?


“Non ti conosco...”

La voce sussurrò carezzevole, pura e candida come il velluto su cui giacciono due adulteri uniti nell'amplesso.

“... ma presto lo farò.”




“E tu conoscerai me.”



CITAZIONE
OFF || muy bien, qualche indicazione per proseguire: il tipo smolla il cibo dove non lo può raggiungere e resta lì a fissarti per una ventina di minuti, poi se ne va senza una parola. Torna qualche ora dopo e lascia uno spicchio di mela, stesso teatrino; la cosa si ripete (fino a completare la mela, poi ti porta addirittura del pane decente e una coscia di pollo arrostita), ma sempre senza che Sayuri possa metterci mano.
Due scelte: se cede fermati in quel momento e subentro io; se invece non cede, verso metà pomeriggio sverrà per il calo di zuccheri, e di nuovo lascia a me la palla.

Inoltre alcune richieste dallo staff (specifico che finché non saranno soddisfatte entrambe, la missione non avanzerà):

1) i Mecca chiedono di eliminare tutti i riferimenti alla lama rossa di cui si parla nel tuo primo post, e di tutti gli annessi e connessi (come produrla, eccetera). Per ulteriori chiarimenti apri pure in Faq, lo staff è a tua disposizione;

2) invia in Trame Missioni un post contenente le osservazioni che hai inviato al rapp. utenza.
Tu e Kickmass avrete lo stesso trattamento: un topic a testa in cui ciascuno potrà esprimersi liberamente, senza interferenze della controparte. È una menata doversi scambiare domande, risposte, chiarimenti e postille via MP e re-postare tutto per far leggere agli altri colleghi: almeno così possiamo chiederti dettagli direttamente, ed avere risposte altrettanto dirette e fruibili da tutti. Ti ricordo che solo tu e lo staff potrete accedere al topic che aprirai, quindi massima tranquillità.

Una volta ultimata la missione potremo parlare di pubblicare i vari contenuti, ma fino a quel momento non sarà possibile: contengono troppi riferimenti alla trama per essere messi a disposizione prima della fine della ruolata.

Aspetto la prossima mossa di Sayuri^^ || ON
 
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view post Posted on 31/12/2016, 00:45     +1   -1
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//So che magari la scelta non è delle più intelligenti, ma come hai detto anche tu: STICK. TO. THE. CHARACTER. Spero che sia di tuo gradimento//

La reazione dell'uomo apparve quantomai inaspettata, un pò come lo sarebbe un colpo di fortuna per la necromante. Nel momento in cui aveva deciso di sputargli in faccia tutto il suo odio si immaginò un'espressione di pura rabbia, magari contornata da un bel gonfiore di una vena al collo o vicino le tempie. Nulla, non vi fu alcun segno di astio sul volto dell'uomo ed il sorrisetto della donna morì prima ancora di palesarsi, in effetti il gesto compiuto sembrò avere l'effetto opposto su di lui. L'unico rigonfiamento palese era situato nei pantaloni all'altezza inguinale e mono-occhio non si premurò nemmeno di celare i suoi istinti primordiali. Il modo con cui attese che la goccia di saliva raggiungesse le sue labbra le causò uno strano brivido a solleticarle la spina dorsale, si trattava di semplice e puro disgusto per quel folle pervertito che si era permesso di umiliarla a tal modo.
Era stata testarda, insistente ed anche spavalda nel cercare di salvarsi la vita ma, adesso, l'istinto naturale di sopravvivenza andò affievolendosi facendo posto all'orgoglio ed alla rabbia. Orgoglio, una caratteristica che seguì la necromante in tutte le scelte più importanti ma che portato all'eccesso divenne superbia, quest'ultima radicata convinzione di superiorità si tradusse in atteggiamenti superficiali e di ostentato disprezzo verso gli altri.
Avrebbe potuto attendere e sperare nell'aiuto delle donne, forse in qualche modo sarebbero riuscite a trovare la chiave giusta per toglierle quelle manette infernali, ma la necromante non era abituata a lavorare in "gruppo" ed alla prima occasione utile le avrebbe tradite tutte senza alcun rimorso.


"L'orgoglio è fratello della superbia.
La superbia è figlia dell'ignoranza e madre dell'arroganza."



Dopo aver mostrato tutta la sua follia, mono-occhio si allontanò dalla ragazza e portò brevi quanto decisi passi verso l'accampamento in cui conservava tutto ciò che gli era stato utile nel viaggio, un paio di iridi color dell'oro lo seguirono per tutto il tempo curiose ed affilate come una lama. Avrebbe preso un qualche attrezzo di tortura? O forse si era finalmente deciso a spogliarla di ogni vestito per abusare con lussuria del suo corpo? Nè uno nè l'altro, anche se forse le azioni del pervertito potevano essere accostate a quelle delle peggiori torture che la mente umana potesse partorire. Tornò indietro con entrambe le mani occupate, in una reggeva una ciotola con alcune cibarie e nell'altra un pò di semplice acqua che agli occhi di una assetata assunse le sembianze del più grande dei tesori. Le appoggiò sul terreno a pochi passi dalla cella ma bastò un occhiata fugace per notare che non ci sarebbe mai arrivata con le sue piccole braccia, una conseguenza della ridotta altezza che madre natura le aveva donato -A dispetto delle curve procaci che tanto apprezzavano gli uomini-, evidentemente non era del tutto vera la storia del "vino buono" nella botte piccola.

Sentì il ticchettio immaginario di un orologio all'angolo della cella, le lancette scandivano con straordinaria cura il passare del tempo quasi ad avvertirla che per lei non ne sarebbe rimasto ancora molto, quanto sarebbe riuscita a resistere il suo corpo? Labbra e lingua ormai secche cambiarono tonalità ed assunsero sfumature più scure e prive della solita vivacità giovanile, a nulla servirono i suoi sforzi di bagnarsi le labbra ed ogni tentativo sortì l'effetto opposto.
A rendere peggiore la sua permanenza tra le sbarre furono i crampi allo stomaco dettati dalla fame, il suo corpo la stava avvertendo che a breve sarebbe arrivato al limite in quella che fu una tacita richiesta di aiuto, richiesta che la necromante rifiutò di assecondare con tutte le sue forze.
La linea che contraddistingueva preda e predatore era molto sottile, l'esser stata per qualche tempo dall'altro lato le diede una visione più chiara di insieme, per chi si era seduto all'apice della catena alimentare non c'era nulla di più bello che vedere lo spirito di una preda spezzarsi in tanti piccoli pezzi. Avrebbe voluto mangiare con foga, dissetarsi con dell'acqua fresca e magari riprendere le forza ormai perse... Ma perchè farlo? Arrendersi all'uomo significava anche abbandonare tutti i principi ed i codici "morali" che aveva seguito nella sua vita, e questi per quanto folli e deviati le furono utili per non cadere nei momenti di debolezza.


La testa, come gira la testa..



Si lamentò a bassa voce poggiando l'esile corpo contro le sbarre della cella, se avesse avuto le mani libere probabilmente avrebbe fatto di tutto per reggersi la testa che non smetteva di girare. L'uomo tornò un ultima volta a farle visita ma ancor prima che si palesasse la necromante sapeva che era lì, nella condizione in cui era potè riconoscere subito l'aroma di pollo arrosto insinuarsi di prepotenza tra le sue narici. Chi poteva essere se non lui? Il pervertito era tornato ed aveva tutta l'intenzione di portare la ragazza all'estremo, ogni volta con cibi sempre più buoni ed appetitosi nel tentativo di farla cedere.

Sono stanca.. Devo riposare, un poco.. Solo qualche minuto..



Furono le ultime parole che vennero pronunciate dalle sue labbra prima che perdesse il controllo del corpo, le forze l'abbandonarono e si lasciò cadere inerme da un lato con gli occhi semichiusi, le pupille rivolte verso l'alto. Ad un osservatore inesperto la necromante sembrò ormai morta, facendo però più attenzione si notava il movimento impercettibile del diaframma ed il cuore che pompava faticosamente per tenerla in vita.. Non era ancora morta, ma adesso non poteva difendersi in alcun modo.. Cosa ne sarebbe stato di lei?
 
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view post Posted on 7/1/2017, 22:20     +1   -1
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ON // è esattamente quello che devi fare u.u
Fai attenzione a un passaggio, non so se tu ti sia espresso male o cosa:

CITAZIONE
Era stata testarda, insistente ed anche spavalda nel cercare di salvarsi la vita ma, adesso, l'istinto naturale di sopravvivenza andò affievolendosi facendo posto all'orgoglio ed alla rabbia.

Se utilizzi una congiunzione avversativa, uno pensa che la seconda frase andrà in una direzione opposta alla precedente... ma questo non accade. Rabbia ed orgoglio mal si accordano con l'istinto di sopravvivenza, almeno in questo caso.

Per le prossime evoluzioni di Sayuri inoltre ti consiglierei davvero di riflettere su quella che sarà la base del suo carattere: lo scopo è trovare una coerenza al pg, che nella parte precedente della missione si è mostrato poco coeso con sé stesso (ti forniremo maggiori dettagli a fine missione).
Si tratta di una pg calcolatrice, ma che perde le staffe facilmente o una tipa impulsiva di fondo, ma capace di accendere il cervello di tanto in tanto? (pensaci con calma, è un compito per casa XD) // OFF


Più che il bisbiglio nelle orecchie, fu lo scossone ad una spalla a strapparla al suo torpore comatoso: lo scossone e lo scorrere di acqua fresca sulle labbra riarse. “Andiamo, svegliati” le intimò la voce femminile, forzata in un mormorio carico d'urgenza “non eri tu quella che faceva la dura? Forza, bevi tutto” la esortò, premendole contro la bocca il collo di un piccolo otre di pelle. Il liquido rinfrescò immediatamente la gola e riportò la vita in quelle membra stremate, e quando Sayuri ebbe terminato di dissetarsi avrebbe potuto sentire del cibo venirle poggiato alle labbra: prima la mela, uno spicchio dietro l'altro, e poi persino la carne arrostita.
Quando la sua ritrovata coscienza glie l'avesse consentito, la necromante avrebbe notato il velluto blu petrolio trapuntato di stelle che aveva ammantato il cielo, la gelida carezza della brezza notturna, l'aroma della legna bruciata dei fuochi da campo spandersi leggera nell'aria ed un silenzio soddisfatto, accompagnato dal frinire dei grilli.

Mentre era intenta a masticare l'ultimo boccone poi, con sommo sollievo, la sua salvatrice – perché di altri non si trattava, che della corvina battagliera – avrebbe preso ad armeggiare col lucchetto che serrava le catene attorno ai polsi della fanciulla: con la chiave giusta nessun ago sarebbe schizzato fuori ad ottundere i sensi della fuggitiva, anche se il sangue che tornava a riversarsi prepotente nelle dita le ricordò le condizioni pessime in cui vertevano i suoi pollici. Gonfi e violacei, rigidi, le carni gridavano di dolore al mero passaggio del fluido corporeo che avrebbe dovuto nutrirle. “Hai le ossa rotte” - osservò l'altra donna, con tono tra il sorpreso e il preoccupato “Credevo che fossi riuscita a sfilarti le manette con un trucco da... lasciamo perdere. Dobbiamo sbrigarci. Sono fuggita, non ti ho vista con le altre, ho capito che quel verme schifoso ti voleva per sé... so che sei più forte di tutte noi, ma ho temuto che qualcosa non fosse andato per il verso giusto. Non mi sbagliavo... alla fine sei fatta di carne come noialtre”, e così dicendo si affannava attorno alle catene attorno alle caviglie.

“Quei porci sono tutti ubriachi, hanno festeggiato i proventi della nostra vendita. Ora dormono per smaltire la sbornia. Non è stato difficile sottrarre le chiavi... adesso però dobbiamo andarcene subito, prima che qualcuno si svegli e gli venga in mente di divertirsi con te. Seguimi, conosco la strada migliore per allontanarmi di nascosto”.

OFF // Non riesci a vedere chiaramente le fattezze della donna, la riconosci dalla voce; i carri sono parcheggiati in ordine sparso al limitare di un bosco: i tronchi e il sottobosco, unitamente alle tenebre, limitano di molto la visibilità. Puoi percepire il bagliore di un fuoco da campo provenire da tre carri raggruppati diversi più avanti, mentre tu ti trovi tra i carri (ormai vuoti) destinati alle prigioniere. Puoi decidere di seguire la moretta come no, in ogni caso fermati subito dopo aver fatto a tua scelta; potrai comporre sigilli, ma con difficoltà e senza poter evitare forti gemiti di dolore. // ON

 
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view post Posted on 11/1/2017, 02:04     +1   -1
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//Si, in effetti ogni tanto pur rileggendo qualche sbroccola scappa comunque! xD
NOTA: Mi sono rotto un solo pollice per liberarmi, non entrambi.. Non so se lo sai ma leggendo la tua nota a margine ci tenevo a fartelo sapere, non che cambi molto eh!


Per quanto riguarda Sayuri invece ti dirò la verità, ciò che hai letto nelle mie azioni è stato da me voluto, desiderato e cercato sin dalla creazione stessa di Sayuri. Il problema non sono state le azioni da me compiute, ma il fatto di non averle supportate da un adeguata introspezione (come sono solito fare e come ho fatto anche nell'addestramento), questo purtroppo lo ammetto è stata colpa mia.. Quando sono tanto insofferente verso una missione o la protraggo all'infinito come è successo coi gatti oppure cerco di fare in fretta per levarmela subito dal groppone, proprio questa fretta non mi ha permesso magari di fare le cose come si deve (Ma a dirla tutta nemmeno ne avevo la voglia, con 2 pagine del "nulla" più totale in una cella spero potrai capirmi).

In ogni caso se la tua idea è stata quella di un personaggio non "coeso" con se stesso ti potrà sembrare strano, nel mio piccolo ne sono contento. Comunque se c'è qualcosa che non ti è chiara nelle mie azioni ti invito a mandarmi un PM e ti risponderò il prima possibile, oppure se invece preferisci scrivere qui alla fine della missione fa lo stesso, insomma decidi ciò che ti è più comodo! :D //

Avvolta dall'oscurità la ragazza riacquistò lentamente frammenti di coscienza e memoria, la gabbia in cui era rinchiusa venne disintegrata da una calda luce, dai riflessi quasi abbaglianti. Abituata a vivere nelle tenebre quel contatto le risultò del tutto inaspettato, non seppe come definirlo ma ne fu contemporaneamente impaurita ed attratta, proprio come un gattino che annusa uno sconosciuto rimanendone diffidente.
Curiosa allungò la manina esile nel tentativo di rubare per se tutto quel calore, lo seguì in maniera meccanica e senza alcun motivo apparente, lo desiderava e fremeva al sol pensiero che le solleticasse la pelle diafana, rubandola con egoismo al mondo intero.
Non seppe con sicurezza quando tempo era passato ma per un attimo credette di esserci riuscita, il piacere le fu però negato e venne catapultata all'istante nel suo corpo, occhi aperti seppur pesanti come un macigno.
Le labbra dapprima calde e secche vennero bagnate da un liquido dolce come il miele e fresco come le cascate di sorgente, riconobbe sul suo corpo il tocco delicato di una donna ma era ancora troppo debole per alzare lo sguardo. Si chiese chi potesse essere l'angelo nero che decise di salvarla, le orecchie intontite captarono solo il timbro di voce apprensivo ma non riuscirono a collegarlo con nessun volto.


A..cqua, A-cqua..


Si lamentò con la poca forza che aveva in corpo, le sue condizioni erano pessime e fu davvero un miracolo che la linfa vitale sgorgasse ancora nelle sue vene corvine. Dopo aver bevuto tutto il contenuto della borraccia fu finalmente l’ora di metter qualcosa di sostanzioso sotto i denti, la sua salvatrice le venne nuovamente in soccorso porgendole una ad una tutte le pietanze mostrate dal pervertito. La ragazza si avventò come un animale selvatico prendendo bocconi sempre più grossi man mano che abituava lo stomaco al proprio lavoro, i primi furono piccoli ma voraci e per poco non rischiò di affogarsi.
Il pollo era quello con l’aspetto più invitante anche se ormai si era raffreddato, l’odore che emanava fu un richiamo sufficiente ad attirare l’attenzione della sacerdotessa che mollò la mela per dedicarsi interamente alle teneri carni di ciò che era stato un essere vivente.


Perché mi hai salvata?



Furono le vere prime parole che rivolse alla sua salvatrice pur non guardandola in volto. Non riuscì a capire cosa potesse spingere un estranea a rischiare la propria vita per quella di un’altra persona, si erano parlate poco e lo fecero perché costrette dalla comune esigenza di voler fuggire. A differenza di Sayuri la morettina ci era riuscita da sola, una ragazza comune ma abbastanza coraggiosa - o stupida- da procurarsi una vita di uscita, lei invece? Il massimo che fece fu rompersi un dito e provocare le ire dei carcerieri. Stupida, stupida e ancora stupida! Il solo pensiero la irritò a tal punto che prese a graffiare con le lunghe unghia le proprie gambe, lasciandosi pervadere da un senso di inferiorità ed impotenza.

Io ti avrei lasciata indietro, vi avrei lasciate tutte in quella cella e me ne sarei andata se solo mi si fosse presentata l’opportunità.



Lo ammise senza troppi problemi, era curiosa di conoscere il pensiero della donna in merito. L’avrebbe considerata un mostro? Su questo Sayuri ne era certa, tecnicamente nacque da uno Yokai della morte ed il suo destino era quello di diventare una vendicatrice, la migliore se si considerava tutto l’odio che le si stringeva in petto.
Finalmente fu libera ma le gambe le impedirono di fuggire via, il corpo era come paralizzato e si rifiutò di eseguire i movimenti che la razionalità imponeva. Non era per nulla soddisfatta di come stava finendo, nella sua chiusura mentale si era immaginata a lasciare quel posto da vincitrice e non da codarda, quello era successo sin troppo spesso e la cosa iniziava ad infastidirla. Ogni volta che la vita la metteva innanzi ad una prova lei sopravviveva, ma lo faceva da umiliata, da vittima..

Non posso andarmene, non posso.. So che dovrei scappare via e non voltarmi più indietro, non sono stupida sai? Succede sempre così, non riesco mai a badare a me stessa ed ogni volta vengo picchiata, umiliata e.. Chissà cosa sarebbe successo se non fossi arrivata tu. Lui voleva, voleva..

DEVO ucciderli, devo ucciderli, il sangue mi chiama ed io devo andare. E’ una dolce cantilena, non lo sai? Tic tac, ti tac e la falce nera canterà! Tic tac, la falce nera aspettare non potrà!



Dondolava sul posto e le manine strinsero le ginocchia al petto, le sue stesse parole furono l’impulso che scatenò la rabbia e la frustrazione. Cuore e cervello combatterono in una guerra tra titani; Da una parte vi era il cuore che esigeva di riprendersi l’arma e la dignità perduta, dall altra vi fu il cervello che le consigliò di fuggire. La guerra eterna veniva ripetuta di volta in volta senza che ci fosse mai un vero vincitore, vi era solo un armistizio che dichiarava chi dei due meritasse la supremazia momentanea.

No, di combattere non posso. Andiamo via. Un giorno tornerò a reclamare le loro teste e che maledetti siano sino a quel momento, perché io non dimentico e non dimenticherò..



Quella volta a vincere fu la ragione, non era nelle condizioni di combattere ed il problema non fu solo l’osso che si era rotta in precedenza, si era appena ripresa e la debolezza fu tale che faticò a reggersi in piedi, costretta a trovare un appiglio per non ricadere all indietro nel carretto. In quelle condizioni sarebbe riuscita a fuggire? Era una corsa contro il tempo e contro il destino, ma se i pervertiti si fossero svegliati avrebbe venduto cara la pelle..

Edited by .Ko - 11/1/2017, 02:21
 
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view post Posted on 12/1/2017, 22:14     +1   -1
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Off || ok per l'osso, non mi metto a editare ma l'altro dallo per integro.
Così va molto meglio per la caratterizzazione; capisco il tuo punto di vista, ma non sforzarsi nonostante il frangente poco congeniale equivale a darsi la zappa sui piedi con una percentuale prossima al 100%.
Per il resto preferisco comunicare in off da topic, salvo casi urgenti: visti i casini che saltano fuori, vorrei che il masteraggio restasse “pulito” almeno per l'ultimo tratto fino alla chiusura. || On



La vaga ombra nera della donna precedette la negromante nell'oscurità del bosco, producendo solo lievi fruscii con i suoi piedi scalzi sul suolo erboso; ogni tanto si fermava giusto un istante, lo stretto necessario per capire se la ragazza la stesse seguendo, per poi lanciarsi di nuovo lungo un tragitto noto solo a lei tra alberi, carrozzoni immoti e cespugli frondosi.

Tutto sembra andare per il meglio, liscio come olio di semi di sesamo, almeno finché quei latrati selvaggi non ridussero il silenzio a brandelli, assieme al grido disperato della donna. Sayuri avrebbe visto la sua ombra collassare a terra, presa d'assedio da un bastardo dal muso schiacciato alto quasi come la ruota di un carro: prima la caviglia, poi il braccio con cui la poveretta tentava di ripararsi il viso, il collo palpitante, e le prime voci impastate che si levano dalla loro destra, dove arde il fuoco da campo.

Si stanno svegliando.

Presto saranno lì.

Due possibilità, due strade: la fuga senza rimorso alcuno, o ciò che mai la giovane aveva sperimentato in vita sua. Tendere una mano, risollevare chi è caduto.

Due possibili futuri nello spazio di un battito di ciglia.



Off || nel caso in cui fosse poco chiaro: iniziate a scappare, non è necessario che Sayuri segua la donna (mi sono tenuta sul vago); fatto sta che quando state per oltrepassare i 2/3 del campo occupato dai carrozzoni parcheggiati, la mora viene aggredita da uno dei cani da guardia. Sayuri si ferma a salvarla o no? Fai la tua scelta come da caratterizzazione: se deciderai di aiutarla descrivi come cercherai di liberarti del cane, in caso contrario ruola pure non più di 10 secondi di fuga (lol), poi rientro io || On

 
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view post Posted on 9/2/2017, 22:58     +1   -1
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Le poche energie che aveva in corpo vennero usate in un limitato tentativo di fuga, si affannò a rimanere dietro la sua "salvatrice" stringendo i denti per far fronte al dolore. Le sue condizioni non erano delle migliori ed i suoi passi pesanti rischiarono di allarmare i pervertiti, anche la vista le giocò più di qualche scherzetto annebbiandosi improvvisamente. Il tragitto conosciuto dalla donna passava proprio tra i carrozzoni che tanto odiava, nascoste nell'ombra le due sembrarono poter evitare ogni incombenza ed ormai mancava poco alla libertà. Era proprio così che sarebbe finita? Non c'era che potesse fare? La necromante fu combattuta a lungo nonostante avesse già preso la sua decisione, strinse le mani contro le braccia e ne graffiò nervosamente la pelle tentando di rivolgere altrove i propri pensieri.
Il futuro era arido di promesse ma nulla le avrebbe impedito di diventare la donna che desiderava, aveva la determinazione e le ambizioni necessarie per trasformare il mondo a proprio piacimento, solo il tempo avrebbe sentenziato se e soprattutto quando ci sarebbe riuscita. Corrotta e delusa la ragazza si era trovata spesso e volentieri nella spiacevole situazione di non riuscire a distinguere passato, presente e futuro, poteva provarci per giorni interi ma nessun evento le scivolò mai di dosso. La sua forza fu proprio questa, andare avanti per la propria strada ed incanalare le emozioni -perlopiù negative- in energia viva, non esisteva dolore o pena che l'avrebbe spezzata ed il suo ramo sarebbe rimasto intatto.


Tamburi che rullano e passo felpato, la caccia è iniziata, la mattanza è aperta.

Prima ancora che il cane mostrasse le sue possenti fauci la negromante si accorse della sua presenza, dotata di un udito superiore a quello dei comuni esseri viventi si rese subito conto come qualcosa non andasse, glielo sussurrarono le radici dei cespugli spezzate dall'avanzata poderosa del canide.
La sua salvatrice non era una combattente e nel tornare indietro a salvare la negromante non ne calcolò i rischi, fu lei la prima vittima del segugio e venne trascinata per un metro prima che la figura ne venisse totalmente sovrastata. Cosa fare? Salvare la donna e rischiare secondi preziosi o fuggire approfittando di una rara opportunità? Questione di secondi, momenti in cui non si ha il tempo di pensare e valutare ogni ipotesi, qualora avesse potuto forse Sayuri avrebbe preso una scelta logica, più in linea con la propria indole.


Per diventare la rugiada che disseta la terra, per salvare le sabbie, i mari, i cieli, ti offro questo sacrificio.

L'istinto le sussurò di fuggire, correre via ed allontanarsi il più in fretta possibile da quel posto maledetto dai Kami, poco importava se così facendo avesse condannato a morte la brunetta. Era stata sincera ad avvertirla, perchè rischiare per una sconosciuta? Un salvataggio casuale non bastava per guadagnarsi la sua fiducia nè la lealtà.

Nata per odiare e cresciuta col sangue, la maledizione della strega dal cuor di ghiaccio non venne infranta..



//Sono stato poco bene, un paio di giorni e torno al 100% ma non volevo perdere altro tempo!//
 
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