石炭影 - Sekitankage - Ombra di Carbone, per Makoto e BlackJin

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/7/2016, 23:17     +1   -1
Avatar

♫ Peace ♫

Group:
Member
Posts:
67,179

Status:


P
resto lo scontro entrò nel vivo e stavolta Katsumi si trovò contro degli avversari di tutto rispetto singolarmente ma anche e soprattutto nel gioco di squadra. Hitomaru e Mariko si conoscevano da tempo e facendo parte dello stesso clan sapevano bene come coordinarsi, doti queste, che la giovane armata di falce non mancò di notare e puntare a disfarsene. Se sulle prime cercò di separarli capì che era praticamente impossibile perchè quei due grazie alle loro strane ombre erano in grado di attaccarla anche stando fermi; dunque passò all'attacco e mirò con costanza il più debole dei due, la ragazza.

Katsumi: ".. sei mia!"

Quando la sua falce si bagnò di sangue lo scontro sembrò essere ormai agli sgoccioli, il chunin infatti non sarebbe mai riuscito a sconfiggerla da solo ne a proteggere i due genin per sempre. Nei guai fino al collo poi Hitomaru si vide sostenere da Jin tramite una genjutsu che tuttavia servì solo a ritardare l'inevitabile, dopo una serie di spostamenti infatti Katsumi riuscì a liberarsi dall'illusione e preparare il necessario per il suo rituale. Leccato il sangue di Mariko dalla sua lama la videro ferirsi da sola con la stessa ad una mano e tracciare in terra un simbolo, un triangolo dentro un cerchio e lei ferma nel mezzo.

Katsumi: "Tutto è pronto mio signore, guardami."

Hitomaru Nara: "Anf anf.. ma che diavolo sta- !"

In pieno affanno il Nara approfittò di quel momento per recuperare le energie e studiare un piano ma puntualmente Katsumi mandò tutto all'aria. Dopo essere entrata in quello strano cerchio la vide alzare le braccia al cielo e con ancora la falce impugnata si ferì nuovamente, stavolta trapassandosi da parte a parte. Che fosse una pazza glielo si leggeva negli occhi ma quando in contemporanea a quel gesto insano udirono le urla di dolore di Mariko fu inevitabile intuire il collegamento.

Hitomaru Nara: "KUSO ̄ !! Mariko.. cosa le hai fatto?!"

Le iridi scure del giovane si ridussero a due spilli fino quasi a sparire nel constatare quanto sangue stava perdendo la compagna. Rapido la raggiunse, erano a pochi passi dai due genin e Mariko non la smetteva di urlare e contorcersi dal dolore al fianco.

Katsumi: "HAHAHAAAHA, BAKA! Questo è solo l'inizio, cosa vuoi che le trapassi stavolta, sono stata gentile a prendere solo un rene. Passo al fegato che dici o ad un polmone? Dai gioca con me anche tu bel moretto lascia perdere il tuo amico, ormai è spacciato non vedi di che colore è diventato? "

Hitomaru Nara: "A-aspetta, ferma! Giocherò con te ma prima dimmi perchè lo stai facendo, perchè avete rapito la sorella di quel ragazzo?"

Katsumi: "Mh? Perchè lo faccio cosa? Uccidere è la mia vita, sacrifico quelle inutili e inferiori al mio dio. Me l'ha insegnato la mamma e mi piace da morire."

Pur avendo subito gravi ferite il corpo della nukenin non sembrò risentirne in egual modo, aveva perso abbondante sangue anche lei eppure non sembrava soffrirne, tutt'altro, ne godeva e sfruttando appieno quel tempo guadagnato Hitomaru ne ebbe la conferma quando la vide estrarre la lama dal ventre: i suoi gesti, l'inclinazione della voce, erano brividi di piacere quelli. Deglutendo dal nervoso si voltò per dedicare uno sguardo ai due ragazzi alle sue spalle, non aveva altre frecce al suo arco e l'espressione del suo viso sembrava chiedere scusa per non essere stato all'altezza.

Hitomaru Nara: "Ti ha insegnato davvero bene.."

Katsumi: "Comunque con chi credi di avere a che fare, so cosa stai cercando di fare.

..
...

Mi spiace dolcezza, avrei voluto giocare di più con te.
"

Levando ancora al cielo la sua falce l'adepta di Jashin la fece roteare e si preparò a colpire ancora usando il suo stesso corpo come una bambola voodoo ai danni di Mariko. Nel mentre tuttavia Makoto iniziò a riacquistare sensibilità nel corpo, il petto si gonfiava nuovamente da solo e i suoni attorno a lui tornarono a farsi nitidi; qualsiasi cosa avesse fatto Gamatatsu sul fondo di quel lago aveva funzionato e a giudicare dal gran numero di bollicine che stavano risalendo in superficie presto lo avrebbero scoperto. Proprio quando Katsumi fu sul punto di colpirsi qualcosa la interruppe: la testa di Yumiko schizzò fuori dall'acqua come un proiettile rotante e continuando a salire in alto presto fu seguita a dall'impavido rospo giallo.

Yumiko: "Aaaaaaaah, Katsumi-chaaaaann!"

Katsumi: "Mh? M-mamma?!"

Saltando in direzione dei due genin invece Gamatatsu si premurò di controllare lo stato del Senju, gli controllò il polso con le sue zampe bagnate e chiese conferma all'amico che lo stava assistendo.

Gamatatsu: " Fiuu che fatica, come sta adesso?

Spero di non averci messo troppo a trovare quella pazza tra le alghe dei fondali. Aveva tracciato uno strano simbolo con il sangue che aveva in bocca, non so bene cosa fosse ma l'ho tirata fuori da li ee guarda come vooola.. forse però è meglio se vado a recuperarla, la porto ad Akane-chan.
"

Ma c'era poco da perdersi in chiacchiere e infatti Hitomaru unendo le mani attivò istantaneamente la propagazione dell'ombra costringendo l'avversario ad abbandonare la posizione e indietreggiare senza fare troppa attenzione ai dettagli.

Hitomaru Nara: "Ragazzi non vorrei interrompere, davvero, ma qui mi servirebbe una mano."



GdROff// So che avevo detto che lo scontro poteva finire ma purtroppo non avete fatto molto di utile allo scopo, pur ahimè, non avendo limiti di sorta. Come vi dicevo l'altro giorno, Makoto non era costretto a rimanere li a soffrire, era si un fattore importante da tenere in conto ma poteva agire e parlare ma forse mi sono spiegata male io nell'off e al contempo voi lo avete dato per scontato vista la situazione. Comunque poco male, avete un'altra chance per fare la vostra parte.


  • Gamatatsu sentita la richiesta di Hitomaru resta con voi sul campo ed è pronto ad aiutare.

  • Mariko è morente e agonizzante, K.O. 3 xD.

    • - Potete pensare e attuare un piano per battere Katsumi, se volete e se riuscite, anche in collaborazione con il chunin e il rospo.

    Se ruolando la situazione vi rendete conto che il pg non riuscirebbe a muovere un dito perchè se la fa sotto, perchè è stanco, in preda allo sconforto o perchè pensa di fare più danni che altro e vorrebbe solo rintanarsi in un angolino (xD) va bene uguale; finchè è in character va sempre bene.


    Ovviamente se i vostri Pg vogliono agire insieme deve esserci comunicazione, se volete potete fare più post tra voi o al solito se preferite accordatevi in off sul "botta e risposta" e postate solo una volta riportando il tutto. Gdr On la tensione del momento richiede di agire e pensare in fretta visto che già uno è scappato, una testa è spersa nei boschi e c'è Mariko a terra che non se la passa bene. Agite in base alle informazioni che avete e le supposizioni che riuscite a fare in On - sulle abilità della jashinista così come sul possibile arrivo di supporti a breve - esempio Yosai che non si vede da un po' e Gamakichi che è tornato ad informare Akane.

    Che altro? Jin ha osservato meglio di Makoto il combattimento. Gamatatsu ha dato degli indizi e Makoto sa che il rospo conosceva Yumiko (la testa) e quindi sa che potrebbe sapere qualcosa di utile. Per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi guys^^//GdROn

     
    Web  Top
    Makoto
    view post Posted on 29/7/2016, 15:32     +1   -1





    Finalmente aria. Di colpo fece un grosso respiro rumoroso e i polmoni si riempirono nuovamente d'aria. Gli occhi si riaprirono di colpo e vide in cielo la testa di Yumiko che volava. Aveva il respiro affannato e il cuore batteva forte, ma si rimise seduto per cercare di capire cosa stesse accadendo. Quella testa non era più nello stagno ma stava volando via tra gli alberi qualche decina di metri più in là. Tutto questo grazie a Gamatatsu che era riuscito a scovarla nello stagno ed era riuscito ad interrompere qualsiasi stregoneria stesse facendo al povero Makoto. Riuscì ad ascoltare le parole del rospo, il quale voleva recuperare la testa di Yumiko e portarla dall'Hokage.
    Mentre il ragazzo riprendeva le energie, vide sullo sfondo un altro shinobi della foglia insieme ad una donna in fin di vita sotto l'attacco della strana Katsumi. Di fronte a lui c'era Jin, il ragazzo che era nello studio dell'Hokage e probabilmente gli aveva prestato soccorso insieme a Gamatatsu.


    Makoto: "G-grazie Gamatatsu, ti devo la vita. E anche tu, grazie. Non ricordo il tuo nome, mi pare fosse Jon. Scusami, ma in questo momento mi sento un po' stordito."

    Si alzò in piedi lentamente e appoggiò le mani sulle ginocchia piegandosi leggermente. Notò che il combattimento con Katsumi stava prendendo propio una brutta piega. Non c'era tempo per riposare e bisognava intervenire immediatamente. Si rivolse quindi prima al giovane Nara e poi al rospo.

    Makoto: "Conosco un modo per attirare l'attenzione di Katsumi, ma sarò in serio pericolo una volta raggiunto. Ti prego, cerca di fermarla prima che mi trovi. Gamatatsu, tu vieni con me; andiamo a caccia di teste!"

    Gamatatsu: "I-i-io? O-ok!"

    Il rospetto color giallo saltò sulla spalla del giovane Senju e insieme sopraggiunsero il confine in cui gli alberi si facevano più fitti. Prima di partire alla ricerca di Yumiko, Makoto si voltò verso la donna con la falce per attirare la sua attenzione.

    Makoto: "Ehi tu! Si dico a te! Vieni a salutare la tua mammina!"

    Controllò che la ragazza lo seguisse e si addentrò all'interno della vegetazione. Aveva visto la direzione della testa, ma non ne aveva la certezza; sperava quindi di ritrovarla prima di essere beccato da Katsumi o a quel punto sarebbe stato in grossi guai.

    Makoto: "Si può sapere chi diavolo è questa tizia con la falce e quella testa? Le conosci?"

    Gamatatsu: "Oh shi! L'abbiamo conoschiuta in mischione con Akane! E' una Jashinista pentita, che stava con un prete e il shuo allievo, e voleva prendere i voti per redimershi. Durante la misshione a persho la testa e io e mio fratello Gamakichi dovevamo prendercene cura finché Akane non risholveva la questione. Alla fine non ricordo che fine ha fatto la testa o il corpo."

    Makoto ci capì ben poco, vuoi per la corsa o vuoi per l'agitazione. Tutto Questo non spiegava ancora per quale motivo li stessero attaccando. Inoltre dei Jashinisti sapeva ben poco: era la prima volta che ne entrava in contatto e in Accademia non se ne parlava. Doveva aver letto qualcosa a riguardo nella libreria del padre, ma non riusciva a ricordare.
    Intanto si guardava a destra e sinistra per trovare la giusta via, mentre alle sue spalle gli sembrava che qualcuno lo stesse rincorrendo.


    Makoto: "Ci ho capito ben poco, ma adesso vediamo di salvarci la pelle. Dove è volata quella dannata testa carnivora? Mi pareva fosse andata di qua.

    Anche il rospo si guardò in torno in cerca di Yumiko e, una volta intravista dietro a dei cespugli, compì un saltello sulla spalla di Makoto per attirare l'attenzione.

    Gamatatsu: "Eccola lì! Sulla shinistra, dietro il cespuglio!"

    Makoto si voltò immediatamente e vide Yumiko con la guancia destra appoggiata sul terreno. Questa volta non ci pensava proprio di toccarla, così decise di utilizzare una jutsu per ricoprirla di radici. Avvicinò le mani e con le dita molto doloranti compose a stento qualche sigillo. Il dolore era forte, ma non era il momento di esitare.

    CITAZIONE
    <ninjutsu elementale a lungo raggio> - Nido avvolgente - [Int: +80][Chk: 45]“Il ninja controlla le radici del terreno usandole per intrappolare l'avversario, a questo punto l'utilizzatore decide se utilizzarla semplicemente come “catene” oppure per strangolare l'avversario causandogli seri danni.” [Il ninja subirà un malus alla velocità di residuo(senza assorbimento)/20 per un turno, anche in caso la tecnica non faccia danni a causa dell'assorbimento. Se non si vogliono infliggere danni il malus sarà residuo(senza assorbimento)/3]

    Dal terreno intorno alla testa sbucarono delle radici molto spesse che avvolsero più e più volte la testa di Yumiko, la quale ormai non vedeva più la luce.

    Makoto: "Bene, adesso nascondiamoci e mettiamoci al riparo"

    CITAZIONE
    <abilità/tecnica> - Nascondersi - [Stm: -5 in combattimento] [Liv 6: 0/10]
    "Se il terreno lo permette, il ninja è in grado di nascondersi nel primo rifugio che trova sfruttando la sua azione offensiva. Tutti i nemici non saranno in grado di attaccarlo, se non con una tecnica a raggio totale. Nascondersi potrà essere utilizzato in qualsiasi momento, tranne prima dell'attacco del nemico. In questo caso prima bisognerà occuparsi dell'attacco poi ci si potrà nascondere. Si può scovare il ninja Nascosto con l'abilità "Sensi Migliorati" (olfatto e udito) oppure con "Sensitivo" in modalità attiva, entrambe le abilità dovranno essere pari o superiore all'abilità Nascondersi del ninja per poterlo individuare. Nel caso di Sensi migliorati (vista e tatto) è possibile scoprire il ninja nascosto solo se superiore all'abilità "nascondersi" avversaria.

    - Se in nessuno dei casi sopracitati si riesce scovare il nemico nascosto, non bisognerà sprecare alcuna azione per cercare in quanto ogni volta che il ninja attacca, esce automaticamente allo scoperto. Tutte le volte in cui, da regolamento, è consentito attaccare il nemico rimanendo nascosti (es. clan Aburame, utilizzo dell'arma Blowgun ecc...) ad ogni attacco l’abilità Nascondersi subirà una diminuzione d'efficacia di due livelli fino ad un minimo del lv 6.

    - L'attacco eseguito dopo essersi nascosti otterrà un bonus pari ad 1/20 rispetto al totale dell'attacco per l'effetto sorpresa (non applicabile se il ninja è stato individuato dall'avversario prima che potesse attaccare). Questo bonus, tuttavia, non si può applicare e sommare all'abilità Piazzare Trappole.

    - Da Nascosti è possibile contrastare l'abilità "Sensitivo" sprecando utilizzi dell'abilità "Controllo del Chakra", ma per funzionare quest'ultima dovrà essere almeno di 1 livello superiore del sensitivo avversario”.

    Azioni che un ninja può eseguire da nascosto:
    - Mantenimento attivazioni o tecniche, tra cui le genjutsu, che sono state eseguite prima.
    - Recuperare stamina, attraverso l’ azione morta
    - Usare oggetti (anche quelli che normalmente non sono utilizzabili in combattimento)
    - Piazzare trappole

    [Utilizzabile 3 volte per scontro, se contro ninja di rango uguale o inferiore al proprio; max 2 volte contro ninja di rango superiore]

    Si lanciò letteralmente verso dei cespugli una decina di metri distanti da Yumiko prima che qualcuno potesse vederlo. Dalla sua posizione riusciva a vedere a fatica chi si avvicinasse al nido di radici. Si rivolse verso quel chiacchierone di Gamatatsu appoggiandogli una mano sulla bocca e facendogli segno di fare silenzio (con il mignolo perché le altre dita gli dolevano).
    Ora toccava a Hitomaru e Jin Nara.



    GdR Off//
    Spero vada tutto bene come concordato. Ho omesso i calcoli per il blocco del regolamento ma ho comunque inserito la descrizione delle tecniche per evidenziare al meglio le azioni.
     
    Top
    .BlackJin
    view post Posted on 3/8/2016, 19:33     +1   -1




    Si stava riprendendo, grazie al cielo. Lo vidi inspirare come avesse appena tirato la testa fuori dall’acqua, dopo alcuni interminabili minuti di apnea. Il petto si gonfiava e sgonfiava velocemente, e mentre l’ossigeno riprendeva a riempirgli i polmoni la mia testa si alleggeriva del peso della sua vita, così come il mio cuore. Temevo che non ce la facesse, ed allora avrei dovuto rispondere io del mancato soccorso. Mi sentii in colpa per non essermi impegnato ad aiutarlo, ma il richiamo dello scontro era stato più forte della compassione. Non ero sicuro mi piacesse questo aspetto di me.

    Avevo osservato bene lo scontro, ed avevo compreso grandi linee in cosa consisteva il sistema i combattimento della Kunoichi chiamata Katsumi. Era rapida, difficile da colpire a allo stesso tempo insidiosa: cercava di ferire, anche superficialmente, il proprio nemico e dopo aver eseguito una sorta di rituale poteva infierire su di lui senza nemmeno doverlo affrontare. Aveva tracciato un segno al suolo e pareva piuttosto importante ai fini della riuscita del rituale. Costringerla al movimento era la strategia migliore per evitare che facesse troppi danni, ma restava il problema della sua incredibile rapidità, senza contare la non trascurabile potenza dei suoi colpi – aveva messo al tappeto Mariko, una ninja dalle capacità enormemente più sviluppate delle mie. Se Hitomaru non riusciva a catturarla col controllo dell’ombra in un modo o nell’altro l’avrebbe fatta franca – o peggio, ci avrebbe fatto fuori tutti.

    La situazione volgeva per il peggio: Hitomaru ci aveva chiesto supporto mentre io aiutavo Makoto a mettersi seduto. In quei momenti di tensione il ragazzo appena ripresosi riuscì a strapparmi un sorriso, dimostrando di essere ancora confuso: non ricordava il mio nome e mi chiamò “Jon”, un nome che probabilmente nemmeno esisteva. Mi ricordò del mio compagno di allenamenti, anche lui un Senju ed anche lui sempre distratto, ma incredibilmente abile. Sarebbe stato meglio per noi che Makoto fosse stato altrettanto abile, perché adesso avevamo bisogno di tutto l’aiuto disponibile.

    Comunque, di sicuro era sveglio. Non appena riuscì a rimettersi in piedi eccolo tutto pronto a giocarsi le sue carte. Io al posto suo mi sarei preso del tempo per riflettere, lui invece era riuscito a mettere insieme le forze senza nemmeno doverle cercare prima. Uno dei due rospi che erano stati evocati dall’Hokage, quello giallastro ed apparentemente più ingenuo, gli saltò in spalla ed insieme scattarono in direzione della foresta. Se non avevo capito male, Makoto era riuscito ad individuare la direzione in cui era volata la testa parlante tanto cara a Katsumi. Forse voleva prenderla in ostaggio, e forse avrebbe anche funzionato ma intanto lei avrebbe cercato di inseguirlo ed allora sarebbe stato solo una preda, o un’esca.

    Non appena Makoto le aveva dato le spalle, dopo un istante di titubanza, partì all’inseguimento. Mi impressionò la potenza del suo scatto e rimasi interdetto per un istante: recuperò terreno ad una velocità incredibile e l’unica cosa che le impedì di raggiungere la sua preda fu un kunai che le passò dritto davanti al naso. Non so quale riflesso incondizionato mi avesse spinto ad agire, ma l’avevo fatto ed era servito. Nei suoi occhi lessi la ferocia selvaggia e l’indifferenza, la concentrazione di chi ha un unico obiettivo. L’inseguimento a catena che si era venuto a creare vedeva Makoto ad un capo, braccato dalla nukenin che ad ogni metro diventava più impaziente e preoccupata, avventata e pericolosa, e dalla parte opposta c’eravamo io ed Hitomaru che in ogni modo tentavamo di arrestare la marcia della pericolosa donna armata di falce. Avevamo entrambi tentato di raggiungerla con l’ombra, ma per quanto fossimo rapidi nello scagliare la peculiare ninjutsu del nostro clan, lei era sempre attenta e pronta a schivare. Per prenderla avremmo dovuto avvicinarci, ma non era così semplice entrare nel raggio d’azione della sua falce: in un istante era capace di voltarsi e colpirti mentre le eri alle spalle ed allora da predatore saresti diventato preda, un peso per l’intera operazione. Se solo ci fosse stata Mariko sarebbe stato tutto più semplice, o anche Gamakichi… Dov’era finito? Aveva detto che sarebbe andato a fare rapporto all’Hokage dopo che avevamo scoperto che il ninja fuggitivo non era altro che una copia di legno. Il ricordo della ovvia conseguenza di quella scoperta mi mise in allarme, colpendomi con la consapevolezza che la minaccia veniva anche dall’interno e Katsumi non era l’unico nostro problema. Eravamo riusciti ad intralciarla, al punto che quando ci avvicinavamo troppo lei distoglieva la sua attenzione per un attimo dalla preda ed eccola pronta a scagliare la sua falce per eliminare quella mosca fastidiosa che le intralciava il cammino, ma non si soffermava mai ad intraprendere uno scontro vero e proprio perché questo avrebbe voluto dire perdere definitivamente Makoto.

    Il Senju ad un certo punto sparì dietro un grosso albero senza più ricomparire, e non appena voltammo l’angolo non era più visibile: quello era il momento di colpire. Fino a quel momento mi ero mantenuto a distanza come Hitomaru mi aveva ordinato mentre partivamo all’inseguimento, ma mi ero reso conto da tempo che così facendo il mio supporto era minimo e non saremmo mai riusciti a fermarla. Mi feci coraggio e mi scagliai in sua direzione. Con la sinistra presi un kunai e lo scagliai verso la sua spalla destra, sperando di impedire che lei caricasse un colpo troppo rapido con la falce; nella destra invece tenevo ben stretto un kunai che avevo legato al poco filo di nylon che mi era rimasto. Feci per colpirla con un calcio ma quella non ebbe problemi a non subire il minimo danno, tuttavia quello non era che un tentativo di distrarla: mentre si scagliava contro di me per colpirmi lanciai il Kunai con il filo alle spalle di Katsumi, dove stava Hitomaru. L’ombra stretta e minuscola sotto il sole rovente partiva da me ed arrivava a quella dell’altro Nara passando per quella della nukenin armata costituendo un canale estremamente rapido per la ninjutsu Nara del chunin che riuscì a possedere la nostra avversaria un attimo prima che mi trafiggesse con la sua falce. Con la fronte imperlata di sudore ed il cuore in gola per aver visto la morte in faccia feci un salto indietro e cercai di aiutare Hitomaru unendo la mia ombra alla sua nel controllo.

    Jin: “Spero non ti dispiaccia dividere la preda con me un'altra volta

    Dissi, cercando di sdrammatizzare, ma in cuor mio speravo che Gamakichi si fosse allontanato anche per chiedere aiuto, e che presto si manifestasse insieme ad una squadra di supporto mandata da Akane, perché anche così la situazione era sul filo di un rasoio.

    GdrOff/

    Metto qualche calcolo, poi se non erano necessari bon. Ho tentato di non fare nulla che non fosse concordato, quindi ho potuto inventare poco non sapendo come avrebbe reagito Katsumi ad ogni azione

    CITAZIONE
    <abilità/attivazione> - Rapidità - [Stm: -7] [Liv 6 : 0/10]
    "Il ninja che sviluppa questa abilità è straordinariamente agile e bravo nella corsa, di conseguenza avrà dei bonus nelle varie situazioni in cui la velocità potrebbe tornare utile ai propri scopi, siano questi fuggire dal campo di battaglia o inseguire un nemico.
    Fuga - Il ninja che fugge dal campo di battaglia, può seminare più facilmente i propri inseguitori, moltiplicando la propria Vel base nell’azione di fuga [Vedere regole Fuga-Inseguimento]. Nel caso si utilizzi questa modalità, l’abilità avrà un bonus pari ai punti abilità su di essa.
    Inseguimento - Il ninja che insegue il suo avversario, può raggiungerlo più facilmente moltiplicando la propria Vel base nell’azione d’inseguimento [Vedere regole Fuga-Inseguimento]."
    Liv 6: Vel*1,1

    [Vel: 32 x 1.1 = 35,2]
    [Stm: 49 - 7 = 42]

    -

    CITAZIONE
    <abilità/attivazione> - Controllo Chakra - [Liv 6: 0/10]
    "Chi possiede questa abilità ha un perfetto controllo del chakra, un'abilità che va ben oltre l'aspetto manuale. Migliorandola nel tempo aumenterà la capacità di dilatare e rilassare il sistema circolatorio, in modo tale da garantire continue scariche tonificanti, che rilassano e distendono il corpo, ripristinando le energie appena consumate.
    Schermo: Questa abilità può essere utilizzata in via eccezionale quando si è "Nascosti", per contrastare il “Sensitivo” avversario. L'utilizzo controllo del chakra in questo frangente servirà per ridurre la propria energia spirituale e quindi per diminuire le probabilità di essere scoperti; questo utilizzo andrà a buon fine solo se il controllo chakra sarà superiore di almeno 1 Livello rispetto al Sensitivo avversario."
    [Utilizzabile 5 volte ad incontro. Come Schermo, sola 1 volta a turno]
    Liv 6: Ripristina 1 Stm alla fine del turno in cui è utilizzato

    Attacco chakrato con kunai:
    [Efc: 32 (For) + 2 (kunai) + 60 (Chk) = 94]

    Attacco con calcio:
    [Efc: 32 (For) + 60 (Chk) = 92]

    [Stm: 42 - 3 (Chk) - 3 (Chk) + 1 (Controllo)= 39]

    -

    CITAZIONE
    <attivazione> - Propagazione dell’ombra - [chk: 10 x turno]
    "Il ninja allarga la sua ombra dandole la forma che vuole. Man mano che il Nara diventa più capace, la sua ombra si riuscirà ad espandere più in lontananza. E' necessario usare questa attivazione per tutte le tecniche che implicano la manipolazione dell'ombra (l'attivazione va mantenuta insieme alle tecniche)."

    <ninjutsu a lungo raggio> - Controllo dell'ombra - [chk: variabile][Efc: Int+chk*2/3]
    "Unendo le due rispettive ombre, il ninja riesce a bloccare i movimenti dell'avversario, e lo costringe ad eseguire qualunque movimento il Nara faccia."

    [Efc: 70 (Int) + 50,7 (Chk x 2/3) + 9 (spec.) = 129,7]
    [Stm: 39 - 4 (Chk) = 35]

    Abbiate pietà, ho dovuto fare un casino per riuscire a connettermi col pc che ha problemi. Avevo il post pronto da due giorni ma non sono riuscito a connettermi.

     
    Top
    view post Posted on 8/8/2016, 00:20     +1   -1
    Avatar

    ♫ Peace ♫

    Group:
    Member
    Posts:
    67,179

    Status:


    R
    ipreso fiato il giovane Makoto capì di averla scampata per un soffio eppure questo non gli impedì di ripartire subito alla carica: si prese giusto il tempo di scambiare due parole con Gamatatsu e poi filò via. A giudicare da come si rivolse a Katsumi e dalla direzione presa i suoi compagni intuirono che aveva intenzione di fare da esca - non servì consultarsi - era praticamente certo che la nukenin della Neve lo avrebbe inseguito in quanto minacciava di catturare nuovamente la testa di sua madre. Questa lanciata dal rospo era caduta da qualche parte li intorno nella boscaglia, luogo dove ben presto si spostò l'intero gruppo di shinobi.

    Katsumi: "Dove credi di andare moccioso?! Giuro che se ti prendo rimpiangerai di essere nato, tu e quel mostriciattolo. "

    Pronta a braccare il Senju la kunoichi prima di scattare fu costretta a una battuta d'arresto quando un kunai le sfreccio ad un palmo dal naso. Con lo sguardo fulminò l'altro ragazzino e contrariata all'inverosimile per quello scontro impari iniziò a correre stando ben attenta dal non farsi prendere dai loro strani ninjutsu. Hitomaru e Jin infatti non persero tempo e alternando il lancio di armi al loro controllo dell'ombra cercarono in ogni modo di intralciare il suo cammino, non potevano assolutamente permetterle di raggiungere Makoto o per lui sarebbe stata la fine.

    Gamatatsu: " Per tutti i bitorzoli di 'Bunta nostro padre, c-ci ci ha trovati!"

    Fu un inseguimento breve ma intenso dove sul finire la kunoichi riuscì a individuare il suo obiettivo. Rossa dalla rabbia per come avevano intrappolato sua madre con quelle radici puntò dritto verso il nascondiglio, un'azione istintiva che le costò la cattura: costantemente seguita i due Nara osservando bene i suoi movimenti riuscirono a coordinarsi e combinando armi, filo e ombra riuscirono nell'impresa.

    Hitomaru Nara: "Ottimo lavoro ragazzi... ma non abbassiamo la guardia."

    Fermo sul posto con le mani unite nel segno del topo il chunin invitò i compagni a restare concentrati, non era ancora tempo di festeggiare e il suo ansimare la diceva lunga.

    Yumiko: "Katsumi-chan allora li hai finiti? Liberami alla svelta e andiamocene, sono stufa. "

    Katsumi: "C-ci sono quasi mam-ma, li affetto e sono da te."

    Nonostante il doppio jutsu a tenerla bloccata e l'evidente svantaggio numerico l'adepta di Jashin non si arrese e sfruttando tutta la sua forza fece i primi tentativi per liberarsi. Contraendo la muscolatura al suo limite riuscì a fare qualche lieve movimento scattoso verso Makoto e anche se il maleficio lanciato su Mariko era terminato e il suo colorito tornato normale, il fuoco nei suoi occhi non accennò a dissolversi e anzi diventava ogni secondo più inquietante. Come un topo in gabbia Katsumi sgranò gli occhi e mentre Hitomaru estese il suo controllo dell'ombra in un incerto strangolamento, la sclera arrossata di lei e i denti stretti ne evidenziarono lo sforzo. Se fosse riuscita a liberarsi con una rotazione della falce avrebbe potuto colpire anche tutti e tre in un colpo. Sulle prima la situazione sembrò sotto controllo ma lentamente lo strangolamento del Nara perse presa, sentì il controllo del jutsu scivolargli dalle mani e lo stesso valse per Jin, la determinazione del loro avversario poteva essere così grande da battere l'unione della loro abilità? Eppure era mingherlina, da dove traeva tutta quella forza, da quel fantomatico dio che chiamava Jashin?

    Poi Hitomaru sempre più affaticato barcollando cadde in ginocchio concedendo così altro movimento alla loro preziosa preda e fu allora che i compagni notarono la fonte del suo malessere: una macchia di sangue stava iniziando solo ora ad espandersi partendo da sotto l'ascella fino al basso ventre.

    Hitomaru Nara: "Nante taikutsu, mi sono fatto fregare all'ultimo. Non riusciremo a trattenerla ancora per molto, devi neutralizzarla Makoto. "

    Katsumi: "Si Makoto-chan, neutralizzami kyahhaha, vediamo cosa sai fare oltre che a prendertela con gli indifesi e scappare. Vieni !"

    Quella furia di Katsumi ormai era riuscita a fare diversi passi in avanti e presto si sarebbe liberata del controllo dell'ombra, sembrava non importare quante ferite auto inferte avesse o quanto chakra avesse consumato fino a quel momento, era semplicemente instancabile, immortale quasi.

    Sentita la richiesta del chunin intanto Gamtatsu balzò fuori dai cespugli in cui si era nascosto insieme al Genin e incerto sul da farsi spostò più volte il suo sguardo sui Nara passando per la follia incarnata in quella donna e finendo sul Senju. Come bloccato non riuscì a dire nulla ma nei suoi pensieri era il caos, sembrava quasi scorretto colpirla ora che era indifesa eppure non potevano permettersi simili scrupoli, non contro un avversario del genere che di onore e onestà probabilmente non ne sapeva nulla.

    Hitomaru Nara: "Presto! "



    GdROff// Allora, Jin sa di non potersi muovere perchè deve mantenere il pieno controllo dell'ombra, in caso comunque fosse tentato di fare altro (fosse anche grattarti il c..apo XD) sentirebbe chiaramente che Katsumi avanza più velocemente. In pratica Jin capisce che non può deconcentrarsi o lei riuscirebbe a liberarsi immediatamente e lo stesso accade se a mollare è Hitomaru; specifico ovviamente che parlare puoi parlare senza conseguenze quindi se vuoi dire qualcosa a qualcuno puoi :asd:

    Makoto invece facendo le valutazioni del caso è libero di agire come crede, esempio può sia aiutare a trattenerla con le sue radici sia arrivare pugnalarla al cuore; puoi essere autoconclusivo.


    In sostanza è un giro di post che mi serve per valutare un po' i ragionamenti che fanno i vostri pg e la loro morale, c'è qualcosa che va fatto ma come arrivano a questa decisione e come la vivono? Cercate di mostrarlo al meglio, Jin anche se non può fare nulla può comunque immedesimarsi nel compagno e non so, magari pensare che in quella situazione, visto tutto l'accaduto, gli riuscirebbe perfino difficile non ucciderla. //GdROn

     
    Web  Top
    Makoto
    view post Posted on 8/8/2016, 08:29     +1   -1




    Quella giornata non ne voleva sapere di finire: continuava a torturare Makoto opponendogli un ostacolo sempre più grande. Il suo piano sembrava aver funzionato e i due Nara erano sopraggiunti in tempo, prima che Katsumi potesse scovarlo e tagliarlo a fettine con la sua falce. Fortunatamente si concentrò esclusivamente su quel nido di radici solito il quale bisbigliava qualche parola la testa della madre attirando l'attenzione della figlia. Tento immediatamente di liberarla strappando le radici, ma si accorse di essersi immobilizzata e di non riuscire più a muoversi. Dritta nella trappola dell'ombra: Makoto poteva riprendere fiato senza rischiare di perdere la vita. La perdita della sorella, lo strano incontro con la ragazza, lo scioglimento dello stagno, il soffocamento e l'inseguimento: non c'era stato un attimo di tregua in quella maledetta giornata e non sembrava ancora voler terminare.
    Ecco che sotto i vestiti di Hitomaru si estendeva una macchia di un rosso scuro, la quale non presagiva niente di buono nei prossimi istanti. Ancora nascosto dietro i cespugli, Makoto sentì le parole del suo superiore chiedendosi se era giunto il fatidico momento. Il suo superiore gli aveva ordinato di neutralizzare il nemico, ovvero privargli delle forze e mettere fine a quello spiacevole incontro.
    Uscì fuori dal nascondiglio insieme a Gamatatsu e andò in panico facendosi assalire da quella che chiamava suo padre: la grande paura. Il primo nemico ucciso ti segna per sempre; porti per il resto della tua vita quell'espressione terrorizzata sul volto del malcapitato diventata indelebile nella tua mente e ti sembra di rivederla anche sulle facce degli altri nemici.

    ********************



    Makoto: "Papà ma dei miei compagni di classe mi hanno detto che gli shinobi fanno del male alle persone. Io non ci ho voluto credere, tu sei troppo buono per farlo!"

    Michihiro: "Mi dispiace deluderti Makoto, ma spesso mi capita di fare del male. A volte si è costretti a farlo dato che noi shinobi siamo il braccio esecutore di Konoha. Qualcuno deve pur farlo."

    Makoto: "Come puoi dire certe cose? Non si è mai costretti a farlo. La maestra ci dice sempre di non litigare perché i problemi si possono risolvere con calma e dialogando."

    Michihiro: "Ahahahahah! Sì è vero, ma non tutti sono di questa opinione e se qualcuno non vuole dialogare con noi, dobbiamo pur difenderci. Pensa se non ci fossi io a fermarlo: arriverebbero in un attimo alle persone a me care e io non potrei mai permettere che qualcuno vi faccia qualcosa."

    Makoto: "Non ti preoccupare, ci sarei io a difendere la mamma e Fumiki!"

    Michihiro: "Ma che dici? Tu sei ancora troppo piccolo! E poi dovessero farvi qualcosa ci penserei io; dovranno affrontare tutta la mia ira e non gli lascerò il tempo di respirare!"

    ******************



    Alla provocazione di Katsumi, Makoto scatenò tutta la sua ira. Il pensiero ricadde sulla sorella, la quale non era riuscita a proteggere, eppure fino a quel momento si era comportato come un totale fallimento. Non faceva che pensare e ripensare alle conseguenze senza mai agire e cambiare con i fatti il presente.
    Si diede una scossa e ripenso alle parole del padre; il suo volere doveva adesso realizzarsi in Makoto.

    Makoto: "STAI ZITTAAAAAA!"

    Lanciò un urlo verso Katsumi e compose nuovi sigilli sopportando il dolore alla mano.

    CITAZIONE
    <ninjutsu elementale a lungo raggio> - Suiton: Tentacolo Marino - [Chk: 45/95][Int: +60/105] "Manipolando una discreta quantità d'acqua, al ninja è possibile modellare un tentacolo che andrà lentamente ad abbattersi contro il nemico. Se l'attacco viene eluso, l'acqua si infrangerà sul terreno, creando un'onda che andrà ad intralciare l'avversario, indebolendo il suo successivo attacco di 20/35."

    Dal basso comparse un tentacolo d'acqua che sembrava partire dal corpo di Makoto. Il colpò si concentrò dritto sotto le ginocchia dell'immobile Katsumi, la quale non poté che incassare il colpo. Si sentì un forte rumore provenire dal corpo della ragazza e finì per accovacciarsi a terra perdendo la sua stabilità. Probabilmente una delle due tibie si era rotta e le sarebbe stato difficile inseguire di nuovo il ragazzo.
    Non le lasciò tregua. Altre radici fiorirono in un modo innaturale dal terreno e puntarono alla bocca della ragazza con la falce. Le entrarono direttamente in bocca prima che potesse proferir parola spingendosi fin dentro la gola.

    CITAZIONE
    <ninjutsu elementale a lungo raggio> - Nido avvolgente - [Int: +80][Chk: 45]“Il ninja controlla le radici del terreno usandole per intrappolare l'avversario, a questo punto l'utilizzatore decide se utilizzarla semplicemente come “catene” oppure per strangolare l'avversario causandogli seri danni.” [Il ninja subirà un malus alla velocità di residuo(senza assorbimento)/20 per un turno, anche in caso la tecnica non faccia danni a causa dell'assorbimento. Se non si vogliono infliggere danni il malus sarà residuo(senza assorbimento)/3]

    Un chunin a terra gli ordinava di neutralizzare un nemico assetato di sangue, che aveva attentato alla vita dei rospi, dei suoi compagni e la sua stessa. Era il momento di mettere la parola fine allo scontro; Fumiki era ancora in pericolo e lui non aveva tempo da perdere.
     
    Top
    .BlackJin
    view post Posted on 9/8/2016, 21:47     +1   -1




    Mi accorsi che stava cedendo. Come quando si sta portando in due un tavolo pesante ed uno molla, progressivamente, scaricandoti addosso il peso del tavolo e della sua stanchezza. Una goccia di sudore percorse la fronte dall’attaccatura dei capelli fino alle sopracciglia. Sopportai il pizzichio del sale sull’occhio. In quegli istanti di tensione, in cui ogni millimetro che cedevo era guadagnato dal nemico anche il minimo fastidio mi sembrava una tortura disumana. Sentii di avere il karma a remarmi contro.

    Jin: ‘Non adesso

    Guardando la ferita di Hitomaru mi pareva di soffrire lo stesso dolore che lui provava. La smorfia del suo viso pareva quantificarne la pena, la pelle del viso rossa dallo sforzo era percorsa da venuzze livide. Era allo stremo. Elesse Makoto a giudice, indirettamente, della vita che noi tenevamo immobile difronte a lui come un sacrificio umano ad una antica divinità. E proprio come un Dio, il ragazzino della foglia così giovane e inesperto avrebbe deciso se prendersi o meno la vita di quella ragazza.

    Come si può, in queste circostanze, non domandarsi cosa si farebbe stando dall’altra parte.
    Cosa avrei fatto io, se fossi stato al posto di Makoto ed avessi avuto la possibilità di avvicinarmi e strapparle il cuore senza che lei muovesse un solo dito? Senz’altro il primo pensiero fu alla missione: uccidendola, come avrei poi convinto l’altra a fornirci le informazioni che ci servivano? In situazioni come queste, in cui si ha bisogno di informazioni quanto dell’aria per respirare, catturare due ostaggi era una situazione estremamente favorevole: si poteva far leva sull’incolumità di una per strappare notizie all’altra. Decisamente ci serviva viva, decisamente io non l’avrei uccisa. Ma cosa avrei fatto aldilà della strategia? Se la sua vita mi fosse stata del tutto inutile, l’avrei risparmiata lo stesso? E se ad essere rapita fosse stata la mia sorellina, sarei stato così ragionevole.

    Quando all’accademia si parlava di etica, quando si domandava se fosse giusto uccidere un nemico la risposta era sempre fumosa. “Certo che è giusto, se serve alla causa.” “E se non serve invece? Se è solo un nemico?” Un sorrisetto sarcastico del sensei la diceva lunga su come avrebbe agito lui. Nessuno ti incolpa di omicidio se quello è un tuo nemico, anche se non ti stava facendo del male, oppure non era più in condizioni di fartene. La sua colpa era solamente quella di aver creduto in una causa diversa dalla tua, e di aver perso.


    Jin: ‘Questa non è giustizia

    Quella è la mentalità dello sterminio, la strada verso la dittatura. Non si crea la pace facendo la guerra a tutti quelli che non la pensano come te. All’epoca ne sapevo ancora poco di cosa fosse la giustizia, di cosa fosse veramente giusto o sbagliato ma sentivo che c’era un’altra strada. Sapevo che quel braccio di ferro non poteva essere a nostro favore per sempre, che prima o poi saremmo stati noi i “nemici” e qualcuno ci avrebbe fatto a pezzi, avrebbe fatto a pezzi i nostri cari.

    Makoto non sembrava essere del mio avviso. Le sue capacità di Senju, il leggendario clan tra i più antichi e rispettabili di Konoha, diventavano strumento dell’odio e del disprezzo, come una qualunque mannaia smussata nelle mani di un qualunque macellaio impazzito. Makoto spezzò le gambe della preda immobile colpendola con un tentacolo d’acqua sorto dal nulla e concluse la mattanza folle trafiggendola con delle radici aguzze spuntate dal suolo. Fu uno spettacolo orribile, trattenni un conato di vomito e cercai di non dare a vedere il mio disagio. Adesso che avevamo perso una delle due potenziali prigioniere avremmo dovuto ingegnarci a trovare un’altra soluzione per farci dire dove avevano nascosto la bambina rapita. Intanto, in vero, aveva la priorità allontanarsi dalla foresta dei Senju: con Hitomaru ridotto in quello stato, senza supporto di altro genere e non potendoci fidare dell’intero clan, l’unica cosa che ci restava da fare era riferire quanto sapevamo ad Akane, consegnare la testa ed attendere direttive.


    Jin: “Hitomaru-san, dovremmo tornare dall’Hokage-sama. Qui non siamo al sicuro.

    Non mi andava di suggerire cosa fare ad un mio superiore, tendono ad interpretare questo genere di comportamenti come un tentativo di ammutinamento, tuttavia non avevo voglia di prestare troppa attenzione all’etichetta, e forse Hitomaru adesso non era completamente lucido per via della ferita. Inoltre, la vista del corpo martoriato della kunoichi mi disturbava, non la volevo davanti agli occhi.

    Evitai accuratamente lo sguardo di Makoto, il mio sarebbe sembrato severo ed inoltre trovavo estremamente volgare la sua mancanza di contegno - per quanto giustificata.

     
    Top
    view post Posted on 11/8/2016, 12:59     +1   -1
    Avatar

    ♫ Peace ♫

    Group:
    Member
    Posts:
    67,179

    Status:


    Q
    uando la voce di Hitomaru riecheggiò nella foresta, più come una supplica che come un ordine, Makoto fece la sua mossa e raggiunto l'anfibio fuori dal nascondiglio diede sfogo a tutta la frustrazione accumulata. Venir privato della sorella mentre era sotto la sua custodia era stato già di per se uno smacco ma non essere riuscito in seguito a trovare il minimo indizio aveva portato la tensione alle stelle e il suo limite di sopportazione nei confronti di quella donna era stato agli sgoccioli. Così, forzando le dita rotte nel comporre nuovi sigilli il giovane Senju utilizzò una prima ninjutsu d'acqua e il suono delle ossa che si spezzavano sotto la pressione di quei tentacoli fu solo un assaggio. Senza alcuna pietà infatti il Senju richiamò dal terreno delle radici con cui senza pensare alle conseguenze delle sue azioni le diede il colpo di grazia. Lei che aveva continuato ad incitarlo fino all'ultimo, provocandolo e diffamandolo, urlò dal dolore ma nella sua follia non riuscì a togliersi di dosso quel ghigno sadico e divertito di chi si stava godendo appieno il momento. Quando le radici raggiunsero l'incavo orale finalmente la sua voce si spense e fu un sollievo per tutti i presenti che però nonostante tutto faticarono a comprendere l'eccitazione negli occhi sbarrati di lei.
    Priva del sostegno delle gambe, con la gola squarciata e il sangue a bagnare le vesti scure finalmente cadde a terra esanime e in quello stesso momento Hitomaru insieme a Jin mollarono la presa sull'ombra.

    Yumiko: "Cos'è successo? Accidenti non vedo nulla, toglimi queste cose di dosso ragazzino. Katsumi, Katsumi-chan?!"

    Troppo affaticato per commentare l'accaduto o criticare l'operato, il chunin si limitò ad annuire a Jin e recuperare le energie; spogliandosi della felpa verde applicò un unguento cicatrizzante sulla ferita e ingoiato un rimedio in pillole il suo pallore si attenuò rapidamente. Non si potè dire lo stesso però di Gamakichi e del suo colorito che dal giallo naturale passò ad un viola intenso: nauseato dalla scena ci mancò poco che non rimettesse tutti gli insetti che aveva ingurgitato giù al lago.

    Gamatatsu: " Finalmente non parla più, le mie orecchie ti ringraziano Makoto-chan, il mio stomaco però un po' meno, non potevi semplicemente stordirla? Posso mangiare qualsiasi cosa e non risentirne ma quando vedo queste cose capita che.. sai, già quella testa non è che mi-blhew.."

    Come non detto, correndo in un angolo Gamatatsu iniziò a vomitare anche l'anima.

    Hitomaru Nara: "Puoi anche tornare 'Tatsu, ripuliamo noi."

    Pronunciò quelle ultime parole con un tono davvero gelido, quello di chi sembrava abituato a occuparsi degli scarti o della feccia come quel nukenin stramazzato a terra. Nonostante le diverse sbavature comunque la situazione poteva dirsi risolta - o quantomeno placata - e Gamatatsu smettendo di cercare di riprendere il controllo sul suo apparato digerente accettò di buon grado l'invito del Nara scomparendo in una nube di fumo biancastra.
    Di nuovo in piedi Hitomaru prima di far trasportare in quel modo il corpo dall'Hokage preferì assicurarsi che Katsumi fosse davvero morta e innocua, barcollando leggermente si abbassò quindi fino a toccarle polso e collo con le mani non percepependo alcun segno vitale.

    Hitomaru Nara: "Affogata nel suo stesso sangue, brutale ma non si può dire che non se la sia cercata."

    Degnando finalmente Makoto di uno sguardo comprensivo l'interessato potè leggervi solo compassione, la linea tra le due cose infondo era molto sottile.

    Dalle profondità della foresta poi avanzando piano una voce familiare chiamò, si trattava di Yōsai, il Senju che per tutta la durata dell'inseguimento e degli scontri sembrava essere scomparso. Quando fu abbastanza vicino videro che non era da solo, con l'aiuto di un bambino biondo stava trasportando delicatamente Mariko e al loro seguito v'era un gruppo di bambini sporchi e spaventati. Erano tutti in età d'infanzia, tra i quattro ai sei anni e i più grandi al massimo arrivavano ad averne dieci.

    Yōsai Senju: "Heeey voooi! State bene? "

    Hitomaru Nara: "Mh? Oh finalmente, sempre puntuale Yō-baka."

    Yōsai Senju: "Scusa senpai, mentre seguivo le tracce ho trovato il nascondiglio dove tenevano altri bambini e per tirarli fuori incolumi ho avuto il mio bel da fare con tutte le trappole piazzate.

    ..

    ...

    Makoto-kun mi spiace ma Fumiki non era li.
    "

    Non volendo nutrire false speranze Yōsai preferì dirlo subito, spegnendo sul nascere l'entusiasmo del Genin nell'udire di quella scoperta.
    Poco dopo il bambino dalla chioma bionda iniziò a lamentare per il peso della donna che stavano trasportando, senza contare dell'emorragia che non erano riusciti ad arrestare del tutto.

    ??: "Ehm Yō-san.. "

    Yōsai Senju: "Oh scusa lasciala a me, la porto subito in ospedale. Potete accompagnarli voi nel villaggio? "

    ??: "Sarà fatto. "

    Mariko Nara: "A-aspetta.. Oniisan l'avete presa quella maledetta puttana? "

    Non aveva la forza per aprire gli occhi e pur essendo sul punto di svenire di nuovo non riuscì a trattenersi; quella parlantina unite alle sue parole rivelarono un legame di parentela con il Nara e Makoto non potè che stupirsi di come avesse gestito la situazione pur sapendola in quelle condizioni.

    Hitomaru Nara: "Puoi dirlo forte sorella, mi stavo giusto assicurando che rimanesse a terra. Pensa a solo a riposare ora."

    uHldf8K



    Sicuro del verdetto Hitomaru fece per alzarsi ma proprio allora un battito animò il cuore immortale di Katsumi e d'improvviso per lui il tempo parve fermarsi, era troppo vicino per scamparla stavolta. Sconcertato fece a malapena in tempo ad alzare la guardia incrociando le braccia davanti a sè quando anche gli altri si accorsero della sua resurrezione. Serrando le mascelle la nukenin frantumò il legno che aveva in gola e facendo leva su un braccio arrivò a impugnare con l'altro la sua falce. Piegando le gambe Hitomaru saltò all'indietro e si preparò all'impatto pur conscio che la sua velocità stavolta non lo avrebbe salvato.

    Yōsai Senju: "Mokuton: Daijurin no Jutsu! "

    Tempestivo il Senju trasformò il suo braccio il un prolungamento ligneo con numerose estensioni che separandosi da un lato andarono a bloccare l'ultima e disperata offensiva della donna e dall'altro avvolsero il compagno spostandolo lontano dal suo raggio d'azione.
    Katsumi fece sudare la sua cattura fino all'ultimo.

    * * * *


    Lasciata Mariko all'ospedale presto rientrarono alla base e Akane se li ritrovò tutti in studio, bambini compresi dato che si trattava di importanti testimoni. Gamakichi era con lei e sulla scrivania esponeva un disordine non indifferente tra pergamene e cartelline impolverate che dovevano aver prelevate di fresco da un qualche archivio. Di certo mentre avevano combattuto e sudato per ritrovare quei bambini il Sandaime e i suoi non avevano perso tempo nel cercare di scoprire l'identità dell'uomo mascherato. Gli indizi portavano inevitabilmente a pensare ad un Senju traditore ma era un qualcosa di troppo vago e del resto da come ne discussero non era da scartare l'ipotesi che altri fossero riusciti a impiantarsi cellule del clan imparando a controllare quelle stesse tecniche; una mossa subdola, perfino troppo ingegnosa per quelle due Jashiniste ma che se si fosse rivelata vera rischiava davvero di piantare il seme del dubbio verso il clan e far nascere spiacevoli contrasti all'interno del villaggio.
    Ad un certo punto l'Hokage poi disse con un certo rammarico che la guerra contro Watashi aveva lasciato dietro di se molti caduti e altrettanti dispersi, molti nomi ancora oggi mancavano all'appello e le ipotesi più accreditate erano due: o i loro corpi erano andati distrutti o qualcuno li aveva trafugati approfittando della confusione di quegli anni.

    I due chunin facendo un passo avanti si erano presi a carico il compito di fare rapporto sull'accaduto per poi concludere così.

    Hitomaru Nara: "Con permesso ora andrei a farmi ricucire anch'io Hokage-sama."

    Yōsai Senju: "Le prigioniere sono nelle loro celle, quando vuole siamo li. "

    "Grazie, appena ho finito qui vi raggiungo. "

    Ad un primo ascolto le testimonianze dei rapiti non portarono a nulla di utile ma era presto per arrendersi, con quante precauzioni avessero preso i rapitori per non farsi riconoscere, il villaggio aveva diversi mezzi per poter scavare nelle loro menti. Purtroppo si trattava di bambini e occorreva procedere con cautela per una manovra così invasiva. La domanda principe però restava una..

    (Perchè hanno iniziato a rapire bambini ?)

    " Hachi? "

    Dedicando uno sguardo d'intesa al suo braccio destro l'uomo si alzò e affabile come suo solito strappò un sorriso a quei bambini terrorizzati. Rassicurandoli disse loro che potevano scegliere qualsiasi cosa per pranzo e che per il momento le domande erano finite. Uscendo dall'ufficio con quel nutrito seguito lo Yamanaka portò la stanza a svuotarsi lasciando all'interno solo Jin, Makoto e Hikarikage. Quest'ultimo non capirono perchè non avesse seguito il jonin poc'anzi e del resto non fu difficile notare che da quando avevano messe piede nel palazzo sembrava essersi isolato. Scuro in viso e spalle curve sembrava sapere già cosa lo aspettava.

    "Hikari tu non dimentichi nulla, ad esempio questo? "

    Sventolando un coprifronte di Konoha il Sandaime montò su un'espressione che aveva ben poco di amichevole e non era solo per via delle sue iridi scarlatte; per fortuna quando sembrò pronta a sbranarlo si limitò a lanciarglielo intimandogli di togliersi dai piedi. Il biondino stringendo l'oggetto tra le mani lo mise in tasca e girando i tacchi sussurrò qualcosa a denti stretti.

    "Tsk, almeno io ci ho provato. "

    "Come scusa, non ti abbiamo sentito, puoi ripetere? "

    "Nulla Hokage-sama, con permesso. "

    I due Genin faticarono nel capire cosa stesse accadendo ma se fino a poco prima non avevano pensato nemmeno per un momento che il piccolo fosse uno shinobi adesso avevano il sospetto che si trattasse del figlio di lei e di cui tanto si parlava nel villaggio. Doveva esserci qualche problema tra loro ma non stava a loro impicciarsi e l'unico che si sbilanciò fu il rospo arancione.

    Gamakichi: "Notevole, stavolta almeno non ha battuto i piedi. Piuttosto che fine ha fatto 'Tatsu? "

    "Ho provato ad evocarlo e non ha risposto ma non mi preoccuperei troppo, credo di sapere cos'ha.

    Ragazzi vi ho chiesto molto quest'oggi e avete fatto un ottimo lavoro, adesso come avrete capito ho da fare due "chiacchiere" con quelle due. Per il momento è tutto, Makoto appena ho novità ti farò chiamare.
    "

    Congedati i suoi shinobi si alzò dal suo posto e preparandosi per incontrare quelle squinternate sperò di vederci chiaro e in fretta.


    * * * *


    Nelle profondità della montagna una delle basi gestite dalle squadre speciali accoglieva le prigioni, una sorta di grande hangar piastrellato dove ogni ospite aveva il suo piccolo spazio personale. Ogni porta riportava sul fronte una targhetta con il nome del detenuto sistemato all'interno ma quando Akane varcò la soglia a quell'altezza non v'era ancora stato scritto nulla. Quando il metallo della serratura scattò alle sue spalle dall'interno una voce esordì sarcastica e contrariata al tempo stesso.

    Yumiko: "Chi si rivede, ti sembra questo il modo di trattare una vecchia amica?"

    Osservandola Akane faticò a riconoscere il suo sguardo minaccioso dietro le lenti e per quanto si trattasse ancora solo di una testa parlante, era cambiata molto dall'ultima volta. Per qualche strana ragione sembrava felice di rivederla eppure l'Uchiha avvertiva una chiara ostilità nei suoi confronti che la sola prigionia non era sufficiente a giustificare.

    "Non sono in vena Yumiko, ti conviene iniziare a parlare. Da cosa nasce questa ostilità?

    ..

    .. Perchè eravate nei paraggi?
    "

    "Come se ti importasse qualcosa di quei mocciosi, ammettilo per te non significano nulla."

    "Chi è il vostro complice con la maschera Han'nya?

    ..
    ...

    Dov'è la bambina che avete preso oggi?
    "

    "Non t'importa di lei come non ti è mai importato di me. Mi fai quasi pena per la facilità con cui dimentichi."

    Tirando indietro la testa dal nervoso Akane faticò non poco dal trattenersi ma il protocollo purtroppo prevedeva una procedura e prima di passare alle cattive doveva tentare con un interrogatorio.. classico.

    "Dimenticato c o s a? "

    "Di me."

    "Mh? Davvero non ti seguo e continuo a non capire cosa c'entri con tutto questo. "

    "HAI DIMENTICATO DELLA PROMESSA CHE MI AVEVI FATTO!

    Tu.. razza di stupida, i-o avevo creduto in te e invece cos'hai fatto? Mi hai dimenticata li, nella neve. Avevi promesso che ti saresti presa cura di me. Non mi sarei mai dovuta fidare di te e dei tuoi stupidi rospi! Non ricordi di quando il tuo scontro ha generato quell'immensa valanga travolgendo la locomotiva? Sono stata sballottata Oovunque e mi sono ritrovata da sola a congelarmi su quelle montagne.
    "

    Aggrottando la fronte Akane tornò indietro con la memoria a quel giorno ma c'era qualcosa che chiaramente le sfuggiva perchè credeva di aver messo in sicurezza tutti i passeggeri.

    "Credevo che.. "

    "Che c'è inizi a ricordare.. "Sekitankage"? "

    ".. "

    "Non avrei mai dovuto iniziare quel viaggio, sarei dovuta restare sempre fedele a Jashin, tsk, ecco a cosa porta la perdita della vera fede. Se non avessi dubitato non ti avrei mai incontrato e non sarei rimasta congelata in quelle lande per TRE ANNI! E' stato solo grazie a mia figlia se sono ancora viva, mi ha trovata, scongelata e nutrito la mia anima facendo sacrifici a Jashin in mia vece. Per il corpo sempre grazie a vossignoria non c'è stato nulla da fare, dopo che lo avevi usato come scudo contro i tuoi nemici è finito chissà dove a decomporsi. "

    Ascoltando la sua storia e i suoi sfoghi Akane iniziò a ricordare i dettagli di quel giorno e di quella missione di grado S che l'aveva portata a Yuki no kuni per recuperare una preziosa reliquia che sarebbe dovuta servire contro il Divoratore. Il tutto purtroppo alla fine si concluse con un nulla di fatto, l'intera missione scoprì essere partita tramite una soffiata di un uomo misterioso che aveva organizzato tutto - difficoltà e duelli compresi - solo per osservare lei e il suo operato.
    Un uomo semplice. Un topo di biblioteca era riuscito a mettere in scacco lo Yokai di Konoha, il generale dell'alleanza degli shinobi. Odiava ricordare quel fallimento ma d'improvviso si ricordò di un'altra promessa che aveva fatto quel giorno e d'improvviso non potè biasimare Yumiko: simili parole dette da una come lei avevano un peso e doveva fare più attenzione nel pronunciarle.

    (Avevo giurato a quell'uomo che ci saremmo rivisti ma con nuove priorità ogni giorno non ho più indagato..)

    "Mi spiace per quanto ti è successo Yumiko-san ma non puoi incolparmi di tutto. L'uomo che mi chiamava in quel modo, fu lui ad architettare tutto. "

    "No no no, basta fuggire, sei tu che non puoi accollare sempre ai tuoi nemici la colpa di ciò che ti viene sottratto, sei o non sei un kage? Se non riesci a mantenere la parola data e proteggere il tuo villaggio perchè ti fregi ancora di quel titolo? "

    Digrignando i denti in una smorfia l'Uchiha battè un pugno sul muro scheggiandolo. Le intimò di smetterla e quando rialzò lo sguardo su di lei il mangekyou sharingan fece la sua comparsa. Il tempo del dialogo era finito, non avrebbe mai portato a nulla: era giunta l'ora di estirpare informazioni con la forza.

    * * * *



    Diversi giorni Makoto fu di nuovo convocato ed entrando nello studio trovò il Sandaime in compagnia di Gamakichi e Gamatatsu ma inaspettatamente anche di Jin Nara. Terminati i convenevoli Akane ci tenne a ringraziare nuovamente i due per l'apporto dato per la cattura delle due Jashiniste, gli interrogatori avevano regalato loro diverse piste verso il riconoscimento dell'uomo mascherato e sulla posizione di Fumiki. Riportò inoltre ad entrambi i saluti di Mariko rassicurandoli sul suo stato, si stava riprendendo bene e anche se la fisioterapia l'avrebbe tenuta fuori gioco per molto aveva ancora una carriera davanti.

    "Ma non vi ho fatti chiamare solo per questo.. "

    Alzandosi in piedi tenendo le braccia dritte lungo i fianchi senza alcun preavviso la bella Hokage esibì un lieve inchino, questo spiazzando entrambi i ragazzi che iniziarono a chiedersi cosa le era preso tutto d'un colpo.

    ".. vi devo delle scuse. "

    Tornando dritta poi iniziò a spiegare con calma la vicenda.

    "Questi episodi di rapimenti sono nati per un errore che ho commesso in passato, Yumiko era davvero una brava persona quando l'ho conosciuta e probabilmente anche sua figlia Katsumi. Al tempo aveva rinnegato quel culto macabro ed era in viaggio proprio per redimersi e cercare una fede più grande, una religione come dire, più sana. Come ha provato a spiegarvi l'altro giorno Gamatatsu ha perso la testa nel tentativo di aiutarmi durante una difficile missione nel Paese della Neve e anche se la sua immortalità l'ha salvata dalla morte la mia dimenticanza non l'ha salvata dall'odio e da una vita meschina. Avevo promesso che mi sarei occupata di lei, l'avevo affidata nelle loro mani ma dovendomi occupare di problemi più grandi alla fine l'ho dimenticato.. "

    Ci fu un pizzico di vergogna in quell'ammissione, errare era umano certo ma quando uno sbaglio porta a simili conseguenze le giustificazioni perdono di valore. O almeno lei così credeva.

    "Ci fu uno scontro e una valanga travolse ogni cosa, noi due compresi. Fummo costretti a lasciare il campo.. puff e la testa è rimasta li, da sola. "

    "Al termine della missione fui costretta a rientrare al campo base, la guerra contro la progenie era ancora nel vivo e diedi per scontato che i soccorsi si occupassero di tutti i passeggeri ma a quanto pare mi sbagliai perchè di Yumiko trovarono solo il corpo. Lo seppellirono da qualche parte e mentre questi si decomponeva due metri sotto terra la sua testa rimase a congelare su quelle montagne. Katsumi ha ritrovato sua madre solo tre anni dopo, a guerra finita e da li hanno iniziato a coltivare l'odio nei miei confronti. Yumiko ha finito per riabbracciare la sua vecchia fede fatta di sangue e sacrifici umani.. quei bambini rapiti tramite qualche tipo di rituale sembra servissero per mantenere in vita Yumiko. "

    "Anche noi vi chiediamo scusa, in particolare a te Makoto che oltre a rischiare la pelle l'altro giorno hai perso le tracce di tua sorella. "

    Ai piedi della scrivania Gamatatsu sembrò distratto e si vide colpire alla nuca dal fratello con una sberla che lo spinse ad imitarlo.

    "Aio! Voglio dire si, ci dispiace tanto, faremo il possibile per rimediare. "

    Sorridendo amaramente di quella scena Akane dopo un po' fece un gesto con la mano e alzando un dito come per dire "aspettate un attimo" si mosse verso la parete destra dello studio. I due la videro afferrare un grosso rotolo dalle tinte verdi e rosse per poi aprirlo sulla scrivania già in disordine.

    OFaGW1F



    "Questa esperienza ha creato un legame tra noi e dopo aver ascoltato i pareri di 'Kichi e 'Tatsu vorrei suggellarlo offrendovi l'opportunità di firmare il contratto di evocazione con i Rospi. Non posso dire di conoscervi davvero ma voglio fidarmi del mio istinto e del loro. Non avete battuto ciglio davanti al pericolo, siete stati coraggiosi ma anche onesti e coerenti con voi stessi.. "

    Spiegò quindi che rospi per natura non erano creature belligeranti ma che quando c'era da combattere per quella che ritenevano una giusta causa, non si tiravano mai indietro e che di base erano il simbolo principe dell'incorruttibilità.

    "..beh certo al di fuori del cibo con Gamatatsu, quello direi che non vale. "

    Con quella battuta cercò di sdrammatizzare e aspettando una risposta dai due sperò che nessuno dei due interpretasse quel gesto come un modo per rimediare agli errori - o presunti tali - fatti in quel lontano passato.


    GdROff// Ultimo post prima delle ricompense. Avete un arco di tempo abbastanza ampio da ruolare in cui potete dire anche di esservi incontrati o quello che volete insomma. Se accettate di firmare fate pure e dite liberamente che Akane vi mostra di nuovo i sigilli per effettuare il richiamo; se non volete firmare va bene uguale xD.//GdROn



    Edited by ~Angy. - 18/11/2020, 22:00
     
    Web  Top
    Makoto
    view post Posted on 12/8/2016, 11:44     +1   -1




    Non avrebbe mai più dimenticato lo sguardo di Katsumi: non vi era la paura della morte, ma soltanto un insolito atteggiamento scherzoso verso chi aveva di fronte. Sembrava volessi perseguitare il giovane Senju anche dopo la sua morte, magari nei suoi sogni.
    Finalmente si accasciò a terra e i due Nara potettero ritirare quell'ombra imprigionante. Da sotto le radici si sentì quella testa urlare a squarciagola, probabilmente preoccupata di non sentire più quell'insopportabile voce di Katsumi. Anch'ella si rivolse al povero Makoto, supplica solo di rimuovere le radici.
    Niente da dire, aveva fatto un ottimo lavoro stavolta e si era tolto un grosso peso di dosso. Quella ragazza con la falce aveva portato nient'altro che guai e qualcun altro oltre la ragazza amica di Hitomaru e il chunin stesso si sarebbe ferito: magari Makoto che sembrava essere il prossimo bersaglio delle due. Gamatatsu con una voce sofferente si stupì del finale a sorpresa organizzato dal Senju complimentandosi con lui per il successo, ma lamentandosi per i modi. In fondo il rospo aveva ragione, ma Makoto non aveva vissuto con tranquillità quella situazione.

    Makoto: "Hai ragione Gamatatsu... però in questo modo nessun altro si effetto male. I prossimi saremmo stati io e te..."

    Il rospo cambio il suo colore naturale e si allontanò di qualche metro dal Senju. Fortuna che Hitomaru diede il consenso al povero rospo di ritirarsi altrimenti avrebbero assistito ad una nuova scena disgustosa. Gamatatsu non se lo fece ripetere due volte e scomparse all'interno di una nuvola di fumo bianco. Chissà se l'avrebbe più rivisto.
    Intanto Hitomaru frugò nella sua borsa per ricercare degli oggetti curativi adeguati. Tolta la parte di sopra del suo abito, la sua ferita era evidente e fuoriusciva un bel po' di sangue. Applicò qualcosa che Makoto non conosceva e inghiottì una pillola: non aveva idea di che roba fosse, la medicina non faceva per lui.
    Finita la cura Hitomaru si avvicinò al corpo senza vita di Katsumi: uccisa in un modo brutale, ma era stata neutralizzata alla perfezione. Il chunin si complimentò con il Senju per il lavoro svolto degnandogli finalmente di uno sguardo apparentemente compassionevole. Makoto non resse a lungo e decise di abbassare lo sguardo mestamente per evitare quello del suo superiore. I complimenti erano arrivati, ma forse aveva fatto il lavoro di un assassino e non quello di uno shinobi: la linea tra le due parti era piuttosto sottile.
    Una voce familiare provenì tra gli alberi della foresta: era Yosai insieme ad un altro ragazzino dai capelli biondi. Makoto si domandò che fine avesse fatto il suo compagno in tutto questo tempo e perché non era lì con lui a dargli man forte contro Katsumi. Fortuna che era riuscito a reggere con la sua strategia lo scontro con la ragazza o ci avrebbe rimesso la pelle al primo incontro.
    Yosai trasportava insieme al ragazzino biondo la kunoichi di nome Mariko, la quale era stata ferita nei pressi nello stagno ma per fortuna sembrava essere ancora in vita. Quando scorse un gruppo di ragazzini dietro Yosai, gli occhi di Makoto brillarono e il collo si distese verso l'alto. Una ragazzina bionda, una rossa, un ragazzino...
    Fu interrotto subito da Yosai, che dopo aver spiegato il recupero di quei bambini dal nascondiglio della donna con la falce, distrusse le speranze di Makoto: Fumiki non era lì. Abbassò di nuovo lo sguardo mestamente e si lasciò cadere con il sedere per terra per riposarsi e riflettere sulla situazione. Se sua sorella non era nel nascondiglio di quelle donne, allora doveva essere ancora con l'uomo dalla
    Maschera demoniaca o peggio ancora già morta. No, non ci voleva pensare.
    Dopo che il ragazzino biondo si lamentò per l'eccessivo peso, Yosai decise di lasciare il gruppo portando Mariko in ospedale affidando agli altri il gruppo di bambini spaventati. Prima che potesse andar via, Mariko pronunciò a stento qualche parola; si rivolse al fratello chiedendogli che fine avesse fatto Katsumi. Con lo stupore di Makoto, Hitomaru rispose che era tutto apposto. Quei due erano fratelli e, nonostante sia sorella fosse ferita, Hitomaru era riuscito ad andare avanti lasciandola da sola e ferita vicino allo stagno. A Makoto non era andata altrettanto bene, ma ammiro il chunin per la sua forza d'animo. Si sentì un debole.
    Improvvisamente Hitomaru alzò la guardia nelle vicinanze del corpo morto di Katsumi, che tanto morto non era visto che si rimise in piedi riafferrando quella dannata falce. Makoto spalancò la bocca incredulo rimanendo fermo sulle gambe per lo stupore. Non era capace neanche di uccidere?
    Prima che potesse capire cosa stesse accadendo, Yosai intervenne con il suo fantastico Mokuton, proteggendo Hitomaru e catturando nuovamente Katsumi con fatica.
    Dopo alcuni minuti, la ragazza con la falce e sua madre solo testa furono imprigionate per bene e condotte in qualche cella di Konoha.

    *******************


    Erano tutti lì riuniti nello studio dell'Hokage, che mentre loro combattevano contro Katsumi e sua madre, ella probabilmente aveva combattuto contro scartoffie e pergamene varie per il disordine che c'era in quella stanza. Il rospo color arancione affidato a Jin, era lì con la sua evocatrice e Makoto si chiese che ruolo avesse svolto durante quell'indimenticabile mattina.
    Anche il gruppo di bambini salvati era in quella stanza e magari potevano aver visto Fumiki, ma non fu facile ottenere informazioni da quei piccoli. A quanto pare Jin aveva rincorso l'uomo dalla maschera demoniaca, ritrovando però soltanto una copia lignea: questa tecnica era utilizzata soltanto dai Senju, per cui l'identità del rapitore cominciava a delinearsi. Makoto era incredulo; non conosceva nessuno all'interno del suo clan da potercela avere con Fumiki o la sua famiglia. Magari suo nonno Aritomo non era apprezzato da tutti, ma quel gesto era davvero oltre ogni limite.
    L'Hokage spiegò come durante la guerra molto corpi erano stati abbandonati al loro destino è faine tè qualcuno espero i genetica avrebbe potuto ricavare le cellule dei Senju; un discorso che filava alla perfezione, ma perché proprio Fumiki? Se suo padre Michihiro fosse stato ancora lì, non i sarebbe dato pace e l'avrebbe cercata per tutto il mondo. Makoto, però, era ancora troppo piccolo per farlo.
    Anche l'identità di Katsumi e sua madre fu chiarita: erano due Jashiniste e quindi dotate dell'immortalità, i bambini rapiti servivano per essere sacrificati al loro dio. Makoto ne aveva sentito parlare in qualche libro dell'Accademia, tuttavia le considerava una sorta di leggenda e lontane dalla sua realtà.
    Hitomaru e Yosai si congedarono e abbandonarono lo studio dell'Hokage; Makoto li salutò seguendoli con lo sguardo magari ringraziandoli per bene quando quella giornata-incubo sarebbe finita.
    Akane richiamò lo Yamanaka Hachi, il quale promise a quei bambini qualsiasi cosa per il pranzo e condusse il gruppo fuori dallo studio. Makoto seguì la loro uscita con lo sguardo ritenendo quelle piccole vite così fortunate rispetto sua sorella. Rimase il ragazzino dai capelli biondi, il quale interagì con degli strani toni con l'Hokage. Gli fu lanciato un coprifronte e uscì dalla stanza quasi sbuffando. Fu in quel momento che Makoto realizzò che si trattasse del figlio del kage e si stupì di come il ragazzino la chiamasse "Hokage" e non un semplice "mamma".
    Il rospo arancione commentò l'uscita del biondo, ma Makoto non ci capì un bel niente; lanciò uno sguardo confuso a Jin che gli stava affianco. Poi proseguì chiedendo notizie di Gamatatsu e l'Hokage rispose sostenendo di sapere cosa avesse. Makoto si sentì in colpa e non esitò a scusarsi.

    Makoto: "Mi dispiace, io non immaginavo..."

    L'Hokage si congratulò con i due shinobi per il lavoro svolto, anche se Makoto non ci vedeva niente di positivo nel suo operato. Sua sorella era stata rapita, l'uomo con la maschera era scappato senza lasciare traccia se non una copia lignea, Katsumi non era stata neutralizzata perché immortale e sopratutto Fumiki non era stata recuperata. Rimase con un viso mesto di fronte alle parole dell'Hokage ma non proferì parola. I due genin abbandonarono lo studio e Makoto eseguì un inchino verso il suo kage e verso il rospo arancione.
    Sulla strada di ritorno, Makoto osservò Jin per tutto il tempo cercando di capire cosa pensasse dell'accaduto ma non osò chiedergli niente.

    Makoto: "Ora che ci penso, ti chiami Jin e non Jon. Scusami veramente, non so dove mi sia uscito!"

    Gli rivolse un triste cenno con la bocca sperando che il ragazzo non se la fosse presa. Quando i due dovettero separarsi per percorrere strade diverse, Makoto gli rivolse delle ultime parole.

    Makoto: "È ora di salutarci, grazie di cuore per l'aiuto anche se non è finita come speravo... A presto!"

    Con gli occhi lucidi fece un mezzo inchino al Nara e si diresse verso sud per uscire dal villaggio. La prossima destinazione era quella che temeva da un po'.

    ****************


    Entrò in casa aprendo silenziosamente la porta d'ingresso. Si tolse le scarpe senza fare rumore e percorse con passo lento il corridoio. Sulla sua sinistra vi era sua madre seduta sulla sedia in cucina a fissare il vuoto. Quando la vide, Makoto stava per proseguire verso camera sua non avendo il coraggio di guardarla in faccia. Sua madre però la fermò in tempo con voce tremolante.

    Ami: "Makoto, vieni qui."

    Si alzò in piedi avvicinandosi al ragazzo; anche Makoto fece un passo avanti. Si guardarono negli occhi in silenzio entrambi con le lacrime pronte a scoppiare; guardava sua madre poco più alta di lui.

    Makoto: "Mi dispiace! Mi dispiace tanto!"

    Sua madre lo zittì prima che potesse proseguire con delle stupide scuse. Abbassò lo sguardo sulle mani del ragazzo ed osservò con attenzione la destra.

    Ami: "Sarà meglio farti medicare subito queste dita. Penso dovranno essere immobilizzate per qualche giorno"

    Pronunciò queste parole cercando di farsi forza senza mostrarsi debole davanti suo figlio. Makoto annuì con la testa e la abbracciò con forza. Entrambi scoppiarono in lacrime.

    Ami: "Non devi scusarti, non è colpa tua!"

    Il nonno Aritomo non era in casa, per cui Makoto non lo incrociò quel giorno. Probabilmente era con gli altri saggi del clan per discutere sull'accaduto.
    La notte fu una persecuzione. Restare in silenzio ma assalito dal rumore dei pensieri era uno strazio. Decise di alzarsi dal letto per dirigersi in cucina e bere dell'acqua. Incamminatosi nel corridoio sentì oltre la porta della camera di sua madre dei singhiozzi. La donna stava piangendo disperatamente è quasi sembrava le mancasse l'affanno. Makoto non osò aprire quella porta, ma scappò di casa indossando la prima cosa che gli capitava.
    L'idea era folle: tornò nel cuore della notte nel posto in cui sua sorella era stata rapita. Impensabile che un posto così bello potesse nascondere un fatto così terribile. Scoppiò in lacrime accasciandosi sul terreno e sbattendo i pugni a terra. Le rane nello stagno gracchiavano facendo un gran casino durante la notte.

    Makoto: "PERCHÉ LEIIIIIIIII!!!!!! DIMMI PERCHÉ NON ME!!!! NON HA FATTO NIENTE DI MALE!!!!! AAAAAAAAAAAAH!"

    Strillò con tutta la voce che aveva e improvvisamente le rane non gracchiavano più. Si accasciò sul fianco rannicchiandosi e continuando a piangere.

    *****************


    Qualche giorno dopo Makoto di risveglio con la mano destra indolenzita. Provò a muoverla dimenticandosi che un medicoe o clan gliel'aveva immobilizzata. Doveva stare circa una settimana a riposo e questo significava non poter uscire e distrarsi dai suoi pensieri. Quei giorni riposò poco e niente; ne approfitto per allenarsi e migliorare l'uso della sua mano sinistra riuscendo adesso a lanciare gli shuriken decentemente. Nella sua testa ancora la sensazione di debolezza provata nel corso di quella giornata. Doveva diventare più forte e per questo aspettava l'arrivo di Kinji per iniziare il loro addestramento. Sua madre Ali piangeva tutte le notti, mentre suo nonno Aritomo l'aveva visto ma non gli aveva detto neanche una parola.
    Chissà se era deluso o arrabbiato in Makoto, ma a questo avrebbe pensato dopo. Nell'ingresso di casa una lettera con il sigillo dell'Hokage giaceva per terra: poteva essere una buona o una cattiva notizia. Fece una corsa per recuperarla e aprirla ma si accorse che era già stato strappato il sigillo. Lesse il contenuto che lo convocava oggi nello studio dell'Hokage tra circa un'ora. Si voltò indietro dove vi era sua madre.

    Ami: "Scusami, non ho potuto farne a meno. Ho visto il sigillo e ho letto. Pensavo fossero buone notizie. Non lo farò più...

    Makoto fece cenno con la mano alla madre di stare tranquilla e che non se l'era di certo presa. Incredibile come sua madre riusciva a rimanere gentile anche in quella situazione. Piuttosto si sbrigò a prepararsi indossando coprifronte ed equipaggiamento.
    Si incamminò subito verso la stanza dell'Hokage, presentandosi in perfetto orario o forse con qualche minuto di anticipo. Ma non era il primo, inaspettatamente Jin era già lì. Insieme all'Hokage c'erano anche i due rospi evocanti qualche giorno fa; Gamatatsu sembrava stare bene. Fece quindi l'inchino verso i presenti.
    Akane raccontò di Mariko, la quale stava bene e non rischiava la carriera per fortuna. Poi disse di aver ottenuto alcune informazioni dalle due Jashiniste e in quale momento Makoto faticò a trattenersi. Avrebbe voluto tempestarla di domande, ma probabilmente il nonno Aritomo era già stato informato dal capoclan.
    Con lo stupore di entrambi i genin, l'Hokage si scusò. I rapimenti delle due Jashiniste erano dovuti a dei suoi errori in passato. Le due erano cambiate e continuavano a svolgere una vita peccaminosa agli occhi dei kami, ma non del loro Jashin, sacrificando bambini di giovane età. Gamakichi aiutò la sua evocatrice a spiegare i fatti. C'era poco da dire e commentare: fatalità. La colpa non era proprio dell'Hokage, ma ci tenne. Inique a mostrare le sue scuse. Inoltre anche il rospo arancione ci tenne a scusarsi con Makoto per la perdita della sorella, seguito da Gamatatsu dopo una scenetta comica.
    Non finiva lì, Akane prese un grosso rotolo verde e lo aprì dinnanzi ai due genin sulla scrivania già in disordine. Al suo interno vi erano delle firme in rosso di alcuni shinobi, i quali avevano nomi di clan di Konoha e alcuni sconosciuti.
    L'Hokage offrì loro la possibilità di firmare un contratto evocativo con i rospi dopo che i suoi fedeli avevano testato l'animo dei due shinobi. Parlò di incorruttibilità, ovvero la capacità di lottare per ciò che si ritiene giusto. I rospi sono pacifici e non combattono mai se non esiste un motivo valido. Una scelta di vita nobile che poteva essere anche quella di Makoto: fino ad oggi lo aveva dimostrato e poteva essere così anche in futuro.
    Credette alle parole di Akane, vedendo quel rotolo come un'occasione di riscatto. Fumiki amava i rospi, i rospi avevano aiutato Makoto nelle ricerche e Makoto rispettava quegli animali pacifici che combattono per difendere il loro stagno.

    Makoto: "io vi ringrazio tutti per questa opportunità. Non sapete che gioia provi nel sapere che qualcuno crede in me e nelle mie capacità. Accetto di firmare questo rotolo giurando di collaborare con i rospi solo per un motivo nobile."

    Le firme sul rotolo erano già numerose e di colore rosso. Ricordò di come Akane si ferì il pollice permettendo al sangue di fuoriuscire prima di evocare i rospi. Intuì quindi che il patto andava firmato con il sangue e si ferì quindi il pollice sinistro con i denti. Poggiò la sua firma con la mano sinistra tremolante accanto a quella di un certo Kyōmei Yūzora, che non aveva mai sentito. Segnata la sua firma, fece un passo indietro e si chinò nuovamente.

    Makoto: "Grazie, grazie, grazie!"

    Disse rimanendo con la testa bassa e voce tremolante. I suoi occhi erano carichi di lacrime che a fatica riusciva a trattenere.
    Quando rialzò lo sguardo, l'Hokage mostrò loro i sigilli per effettuare il richiamo. Quei movimenti non poteva ripeterli per la mano bloccata, ma li memorizzò nella sua testa ripensando a Fumiki che inseguiva le rane.
     
    Top
    .BlackJin
    view post Posted on 19/8/2016, 01:23     +1   -1




    Le prime gocce di pioggia bagnarono il vetro della finestra nella mia stanza mentre io me ne stavo seduto a guardare fuori. Erano stati dei giorni difficili, dopo la vicenda di Katsumi. I fuochi della guerra si erano spenti, ma alcuni focolari ancora ardevano; i villaggi adesso dovevano affrontare una fuga di informazioni che mai era capitata prima, che li rendeva vulnerabili alle loro stesse armi. L’ipotesi dell’Hokage secondo la quale la copia lignea che tanto avevamo faticato a catturare fosse il risultato di un furto di materiale genetico rinvenuto sui campi di battaglia era rassicurante da un lato, poiché poteva voler dire che nessuno all’interno del villaggio agiva ai danni dei propri concittadini ma dall’altro poteva significare che quello non era un caso isolato, e che lì fuori poteva esserci un intero esercito di ninja dalle abilità identiche alle nostre pronto a colpirci proprio dove eravamo più deboli. Pensai che la generazione di ninja alla quale io appartenevo avrebbe avuto il compito di risanare le ferite che erano state inferte dalle aberrazioni di Watashi agli uomini e alle loro costruzioni. Non era facile, ma cosa in questo mondo lo è? Mi abbandonai all’abbraccio del futon comodo, pensando che avrei voluto le cose si risolvessero da sole, e che l’indomani mi sarei potuto risvegliare accorgendomi che nulla era davvero accaduto: non l’inseguimento, non lo sfogo crudele e disgustoso di Makoto, non la paura per i bambini rapiti e nemmeno la guerra, i morti, le fughe e i ritorni.

    Quando il giorno dopo mi svegliai, il dolore provocatomi dall’ustione al fianco fece sfumare le speranze della notte prima. Mi ero procurato quella ferita quando, distrattamente, mi ero appostato troppo vicino alle trappole esplosive che io stesso avevo piazzato. A parte quella, un’altra brutta ferita me l’aveva inflitta Katsumi durante l’inseguimento. Un taglio poco profondo ma molto esteso che percorreva l’intera lunghezza delle clavicole, da spalla a spalla. Se avesse colpito solo di qualche centimetro più in alto mi avrebbe tagliato la gola. Ero stato molto fortunato, o forse il destino aveva altri piani per me.

    Credevo al destino, ma ancora di più alla fortuna. Bisogna essere fortunati nella vita, come lo era stato Hitomaru. Aveva creduto morta Katsumi - tutti lo avevamo creduto – la quale, malgrado la gola perforata dalle radici aguzze come coltelli invocate da Makoto nel momento della sua furia ceca, si era rialzata ed una volta afferrata la sua falce si era abbattuta con tutta la sua forza sul giovane Nara non lasciandogli scampo, ed è qui che entra in gioco la fortuna. Il caso volle che Yosai fosse arrivato al momento giusto da noi, e che fosse pronto a scagliare le proprie tecniche per difendere il compagno e al tempo stesso catturare l’aggressore.

    Il momento nello studio dell’Hokage era stato penoso. I bambini recuperati erano terrorizzati per quanto gli era successo e probabilmente, col tempo, qualcuno avrebbe ripulito la loro memoria da quegli avvenimenti traumatizzanti per evitargli una vita di incubi e timori; un ragazzino che aveva supportato Yosai nel recupero degli ostaggi era stato bacchettato dall’Hokage, e dal modo in cui reagì qualcuno avrebbe potuto pensare che vi fosse un legame di parentela tra i due, mentre il rapporto di Hitomaru sembrò un umiliante elenco di fallimenti: non avevamo coperto a chi appartenesse la copia, non avevamo trovato la bambina scomparsa e la cattura di Katsumi era costata sangue e fatica a tutti noi, e quasi la vita alla povera Mariko.

    Stavo giusto andandola a trovare quel giorno. Avevo saputo da alcuni parenti comuni che stava meglio e che poteva ricevere visite per adesso. Lungo il tragitto, pensai al modo in cui era stata così facilmente sconfitta ed alle capacità dela nukenin. Pareva che servisse una divinità dalla oscura reputazione, la quale forniva a lei e sua madre l’immortalità; inoltre, attraverso un rituale con il sangue era capace di ferire i propri nemici senza nemmeno doverli toccare. Tutto questo la rendeva decisamente il ninja più pericoloso di cui avessi mai sentito parlare. Proprio mentre mi accingevo ad entrare in ospedale fui fermato da un ninja un po’ affannato che mi mise una mano sulla spalla per fermarmi.


    ???: “Sei tu Jin Nara, vero?

    Jin: “Sì, sono io

    ???: “Ah... Finalmente! Sei convocato nell’ufficio dell’Hokaege, devi andarci proprio adesso

    Lessi la pergamena che intanto mi aveva allungato. Quando mi fui accertato che l’ordine era originale, guardai l’ospedale un po’ tentato di passare prima di Mariko ma poi misi il dovere davanti alla curiosità e mi recai alla residenza di Akane. Immaginai che volesse solo fornirci ulteriori sviluppi riguardo il caso Fumiki, ma mi sbagliavo.
    Aspettammo che anche Makoto ci raggiungesse. Nei minuti che trascorsi in piedi difronte a lei ebbi modo di guardarla con attenzione per la prima volta. Era bella, la stanza circolare era impregnata del suo odore dolce e tipicamente femminile; non l’avevo mai guardata così e non so perché mi sorprese scoprire una donna sotto i panni di Hokage. I seni gonfi si notavano appena sotto la giacca bianca e la divisa militare, la forma a clessidra della vita era mascherata dallo spessore della giubba ma era evidente ad una occhiata più accorta e le gambe lunghe e sode erano affogate nell’abbraccio severo del tessuto. Makoto non tardò molto e quando fummo insieme l’Hokage iniziò a raccontarci, prevedibilmente, del buon esito degli interrogatori e delle già note condizioni di Mariko. Ciò che invece non avevo previsto fu il suo inchino. Interdetto dal gesto improvviso ed ancora di più dalle sue scuse, mi sentii immobilizzato. Non feci nulla, se non sgranare gli occhi.

    I motivi di quel comportamento furono chiari non appena ci spiegò tutto. Provai pena per lei, nella sua posizione ogni decisione pesava come un macigno ed ogni errore aveva conseguenze catastrofiche che si riversavano su chiunque vivesse sotto il suo comando. Era quella solo una parte dell’immenso fardello di cui doveva farsi carico chi vestiva le sue spoglie.

    Non mi piacque che quell’offerta di firmare il contratto di evocazione coi rospi fosse seguita proprio alla sua ammissione di colpa, ma intuii la sincerità delle sue parole dalla nota triste che aveva assunto la sua voce, forse l’unica breccia nella rocciosa corazza che sembrava schermarla da qualsiasi emozione. Ripensandoci, mentre Makoto si cimentava a firmare sprizzando gioia da tutti i pori come un bambino che riceve in dono il suo giuoco preferito, tutto il discorso metteva in evidenza un’umanità spiccata e forse la speranza di trovare in noi dei compagni fedeli e non dei semplici sottoposti. I suoi elogi non mi avevano scalfito, poiché ero abituato ad essere enormemente severo con me stesso ma l’idea di poter lavorare di nuovo con Gamakichi mi metteva in qualche modo allegria, la sua compagnia nella missione ed il suo aiuto avevano reso tutto più sopportabile. Mi resi conto che tutti mi stavano guardando, dovevo aver dato l’impressione di non aver intenzione di firmare. Feci un passo avanti, mi ferii il dito con i denti ed eseguii il rituale. Non sapevo a cosa mi avrebbe portato quel patto, per il momento mi limitai a sollevare il capo e sorridere in direzione di Gamakichi che mi guardava soddisfatto, prima di esibirmi in un breve e rispettoso inchino, come è d’uso fare in quelle circostanze.


    Jin: “Grazie per la fiducia

    GdrOff//
    Ho postato appena mi è stato possibile. Naturalmente io sono molto più contento di Jin che lui abbia firmato questo rotolo perché ho in mente di legarlo molto a queste bestioline che mi hanno molto ispirato guardando l'anime e leggendo il manga. Spero proprio che mi portino fortuna (e qualche gradito aiuto) per il futuro :riot:

    Ah e volevo fare i complimenti ad Angela. Penso sia stata una delle più belle giocate a cui abbia partecipato su questo gioco... L'alternativa alla solita quest di firma (per la quale devo ringraziare anche Makoto) dove il firmatario miracolosamente scopre dell'esistenza delle bestie magiche e chiede di firmare un patto con loro ha reso tutto davvero molto più bello e inaspettato.

    Inoltre adesso posso affrontare un Jashinista senza fare meta per evitare di essere spappolato :sisi:
    //GdrOn

     
    Top
    view post Posted on 20/8/2016, 00:57     +1   -1
    Avatar

    ♫ Peace ♫

    Group:
    Member
    Posts:
    67,179

    Status:




    || Pensavo di metterci un po' meno a finire ma con l'inizio dello stage da parte mia, le vacanze per voi, verso la fine un po' abbiamo rallentato. Comunque direi che ormai è sfatato il mito, dopo simona e sara, altri due giocatori non sono scomparsi sotto il mio masteraggio.. me felice





    Alluura, priama di dare i premi faccio giusto qualche considerazione per aiutare chi valuterà.

    Ho ridotto al minimo i post di transizione spingendo i giocatori verso una maggiore comunicazione in via privata tra me e loro ma anche e soprattutto, tra loro. L'ho fatto nella speranza di far interagire i due pg rendendo al massimo sia nel realismo dei dialoghi che nell'applicazione di strategie e devo dire che il risultato è stato piuttosto buono.
    Per quanto riguarda la trama, viste le premesse e l'impostazione, non è stata una quest firma classica con la solita prova da superare per capire personalità dei pg e la loro affinità al nindo, alla fine si può dire che la è stata solo la naturale evoluzione degli eventi data dall'incipit di Makoto che aveva appena ruolato il rapimento della sorella nell'autogestita (per sopperire comunque ho messo delle piccole scelte da fare e chiesto di fare quanta più introspezione possibile). Prima di iniziare la quest mi sono fatta mandare oltre al classico riassunto del passato anche una visione ipotetica del futuro dei pg e quando Makoto mi ha parlato del padre che viene ammaliato/manipolato da una jashinista, il collegamento con la mia vecchia missione è venuto da se; ho pensato fosse una buona cosa creare dei legami intrecciando le trame e per il continuo della vicenda ovviamente mi rendo disponibile a future missioni :asd:

      ##VALUTAZIONI##

    Poco da dire sul vostro role, avete entrambi un ottimo controllo del vostro pg. A livello di scrittura tra i due devo dire che già dai primi giri ho preferito Jin in quanto costruisce periodi più fluidi e piacevoli da leggere, cosa che tra l'altro aiuta molto a mettere in evidenza il carattere del pg. Tra le strategie applicate su tutte ho apprezzato quella di Jin legata agli shoji, gran bella mossa. Su Makoto, ben giocata la disperazione data dalla tragicità della situazione, spece nel finale quando attacca Katsumi, per quanto non fosse una mossa molto furba da fare sei rimasto in character sfogando tutto lo stress accumulato - giustamente - dal pg.

    Detto questo mi spiace non avervi mostrato l'eremo dei rospi ma come dire, in un certo senso è stata una "scelta" obbligata, gdr on non avrebbe avuto alcun senso portarvi li con tutto quello che è successo (e del resto non l'ho fatto nemmeno con lucifer che ha firmato poco prima di voi), in ogni caso presto o tardi magari faremo un salto li tutti insieme :yoballo:; tenete presente che nel mentre non potrete andarci, non potrete dire che i rospi vi ci portano, per ora effettivamente non sapete nemmeno cos'è un eremo, non ne avete mai sentito parlare e se ruolando con i rospi vi troverete a chiedere "ma dove vivete?" vi descriveranno a parole il luogo ma senza darvi coordinate o simili, al limite rimandando la visita a "un giorno".

    Discorso simile per quanto riguarda gli equip, pur essendocene 2 liberi temo di non poterne consegnare questa volta. Se da una parte (in off) non sono riuscita ad inquadrare bene il pg di Makoto dall'altra c'è Jin che (in on) nonostante la notevole maturità per un neo-genin, è un ninja ancora troppo giovane per un riconoscimento del genere. Spero non la prendiate a male ma preferisco fare le cose per bene e darveli magari più in la, magari proprio quando vi porterò all'eremo^^




    Makoto
      Role: 8
      Scrittura: 7.5
      Strategia/Approccio: 9
      Conoscenza del Regolamento: 10

      Voto Medio: 8.6
      P.ti Exp: 300 (Bene, voto 10-7) 344


    BlackJin
      Role: 10
      Scrittura: 10
      Strategia/Approccio: 10
      Conoscenza del Regolamento: 10

      Voto Medio: 10
      P.ti Exp: 300 (Bene, voto 10-7) 400


      Ricordo che a meno di vero e proprio pvp non si applica il bonus all'exp dei pesi indossati, il combattimento è stato gdr on, di mio non ho chiesto calcoli. Visto che ne avete fatti però ho ritenuto opportuno premiare lo sforzo contando il voto su conoscenza del regolamento.


    E' stato un piacere ragazzuoli, non vi dimenticate di lasciare il vostro feedback con i voti su Tempistiche e Coinvolgimento Personale.
    Buona continuazione :riot:


    PS: qualcuno qui non me la conta giusta comunque.. "i seni gonfi e le gambe lunghe e sode" [cit BlackJin] mlmlml :gusperm: ||



    Edited by NGDR - Staff - 31/8/2016, 22:26
     
    Web  Top
    .BlackJin
    view post Posted on 20/8/2016, 07:55     +1   -1




    GdrOff//

    Valutazioni Master


    Tempistiche: Devo dire che non ho mai aspettato "troppo" un post del master. La quest è stata scorrevole, se non per qualche blocco dovuto (sopratutto da parte mia) alle varie vacanze, lo studio ed il lavoro. Comunque non mi aspettavo nulla di più conoscendo Angy e i suoi ritmi, per questo mi sono trovato bene. Pertanto il mio voto è 10.

    Coinvolgimento personale: Vale quello che ho detto nel mio ultimo post. Mi sarei annoiato a morte con una solita quest dove si viene "testati" dalle creature per vedere se si è degni o meno della firma... A dirla tutta la vedo una forzatura e mi sarebbe dispiaciuto che un passaggio così importante per il bg del mio personaggio fosse una cosa fatta male o comunque fin troppo comune. Non sapevamo mai cosa aspettarci e gli avvenimenti mi hano stimolato molto. Detto questo, il mio voto è 10.

    PS. Beh Jin si sta facendo grande, comincia a lanciare lo sguardo verso i luoghi di interesse. Poi ho pensato, visti gli avvenimenti di Kumo, che non fosse giusto lasciare Konoha troppo "all'asciutto" :guru: //GdrOn

     
    Top
    Makoto
    view post Posted on 20/8/2016, 11:45     +1   -1




    GdR Off//
    Tempistiche: La quest è durata abbastanza a causa del periodo poco proficuo tra esami e vacanze dove io stesso ho riscontrato difficoltà nello scrivere i post. Sei comunque riuscita a mantenere un ottimo ritmo e abbiamo sempre aspettato poco il tuo post. Considerando che sei sempre impegnatissima per lo staff la tua velocità è notevole. Per tutti i master considero il voto 10 una risposta esattamente il giorno dopo, quindi giusto un voto sotto. Voto: 9

    Coinvolgimento personale: la trama è stata studiata ad hoc sul mio pg e sono felicissimo di come sia stata sviluppata. La tua esperienza c'è e si vede tutta e sei stata molto disponibile nell'ascoltare le mie richieste soddisfacendole appieno. Voto: 10
     
    Top
    view post Posted on 2/10/2016, 23:10     +1   -1
    Avatar


    Group:
    Narratori
    Posts:
    5,484

    Status:


    Non so se abbia senso adottare la griglia, ma visto che ho i feedback perché non farlo?
    È proprio bello quando hai un pg in gioco da anni, ed infiniti spunti "storici" a cui riagganciarti per le quest future: trovo che dia molta profondità alle situazioni. Giusto l'ex-sensei in carrozzella era più solare di quanto ricordassi XD quell'esame mi aveva fatto calare una depressione pazzesca.
    Scrittura pulitissima e gradevole, trama ottima così (appunto, ne abbiamo le tasche piene delle prove da superare); unico "peccato" è stato il non essere riusciti a sviscerare per bene l'essenza dei pg; va benissimo la decisione sugli equip, dopotutto è una cosa che dovete ponderare voi eremiti. Ci sarà tempo in futuro di provvedere, se sarà opportuno.

    CITAZIONE
    Coinvolgimento Personale: 9.5
    Tempistiche: 10
    Trama e Impostazione: 8.5
    Scrittura: 9
    Ambientazione e Caratterizzazione NPC: 10
    Voto Medio: 9.4
     
    Top
    27 replies since 2/6/2016, 00:19   754 views
      Share