Henkō 変更 - Il Tuo Cuore Mi Appartiene, Missione 43 C per Fran_calore

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 6/7/2017, 18:16     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


Fu una battaglia aspra quella disputata dal giovane esponente delle fibre nere, senza la benché minima esclusione di colpi. Se in un primo momento la sorpresa, l'improvviso dolore alla spalla e lo stoicismo - suscitato in parte dalla visione del compagno dalla biondissima zazzera e il cuor di leone, lanciatosi senza timore verso gli assalitori della bella rossa priva di sensi per salvarla dal suo destino e portarla prontamente in salvo - avevano giocato un ruolo primario, quello che alla fine la fece da padrone fu quel senso di folle piacere nel veder piegato l'avversario, nel godere attimo dopo attimo dei presunti successi altrui che, incassati prontamente da un ostico corpo come il suo, s'infrangevano contro la dura realtà dei fatti. Digrignava i denti rabbioso, l'uomo dalla doppia lama.. essere schernito, preso sottogamba, non faceva piacere a nessuno, soprattutto se dall'altro lato non vi era nemmeno lo sforzo di operare una resistenza convincente. Arrivarono infatti ad un corpo a corpo, entrambi disarmati; dando sfoggio di un'agilità fuori dal comune, il nemico si avventò sul Tachikawa e cominciò a punirlo con foga, con pugni ripetuti al viso, talmente forti da farsi male persino alle nocche. Il viscoso liquido scarlatto insozzava il volto del ragazzo delle fibre nere e le mani del suo assalitore, ma il riso sguaiato del prevaricato era un qualcosa di anormale, agghiacciante. Alla crescente collera si unì lo stupore, che si dipinse rapido sul volto del nemico sopra di lui, visibilmente confuso e stanco.

C-che.. razza di mostro sei tu? - una domanda più che leggittima, considerando che l'avversario, nonostante avesse accusato i colpi a livello fisico, continuava a ridersela come un figlio di buona donna. A tutto c'era un limite, e quella follia non era affatto nella norma. Doveva fare qualcosa, escogitare un piano.. eppure l'avversario sotto di lui fu più veloce: stendendo il braccio, ad attenderlo trovò l'elsa dell'arma persa dal nemico. Con la punta delle dita la sfiorò, l'artigliò, l'avvicinò e l'agguantò saldamente per poi puntarla alla gola dell'uomo sopra di lui.

Arrendermi..?! - gli rispose quello dopo un primo momento di sbigottimento, paralizzato sul posto con la mano dominante avvinghiata a quella del nemico a cercare di tenere lontana la lama dal collo scoperto, ma altresì con un sorrisino fastidioso stampato sul volto. - Non credevo che i mostri fossero capaci di compassione.. - se la rise. Aveva capito che quel ragazzo non era affatto normale e che la sua ora, da li a poco, sarebbe giunta. Non aveva armi, non ce n'erano nelle vicinanze a parte quella il cui filo agognava affondare nella sua giugulare. Sarebbe morto con le grida dei compagni nelle orecchie e gli squittii di quelle puttane impaurite a pochi metri di distanza. - Se vuoi davvero porre fine a tutto questo, dovrai sudartela.. lurido.. bastardo..! - sollevò il ginocchio sinistro per piantarlo con forza sulla bocca dello stomaco, tenendosi in bilico con l'altro e facendo forza per togliere quella mano da sotto il collo e disarmarlo. L'unica speranza per lui era quella.

Nel frattempo, non troppo distante da loro, Kengo aveva già steso uno dei tre avversari, affondando la lama nella gola del malcapitato senza colpo ferire. Era una furia, con quel cuore vigoroso a pompare sangue in nome di qualcosa per lui superiore, importante. Era davvero un eroe, pronto a morire per la causa senza pensare a se stesso. Forse non aveva nulla da perdere, o contrariamente aveva tutto da perdere; in entrambi i casi era giustificato il suo combattere senza risparmiarsi, ferendo senza rimorsi e rimanendo ferito.

Nel bel mezzo del trambusto, la bella della lunga chioma cremisi schiuse debolmente gli occhi. Confusa, con la vista appannata dalla debolezza e le membra che parevano faticare a rispondere ai suoi comandi, vagò da una battaglia all'altra. Suoni ovattati, capogiri.. poi quel suo sguardo disorientato afferrò l'immagine dell'esponente delle fibre, il quale non s'accorse minimamente di quegli occhi speranzosi e felici che avevano agguantato la sua figura.


A-Ai.. - un sussurro appena che si perse nel clangore della battaglia, mentre il cuore della giovane che pronunciava quel nome perdeva un battito per la felicità di rivedere colui che aveva cercato in lungo e in largo. Anche fosse stato un miraggio, frutto della sua mente confusa, andava bene: era li per lei, sano e salvo.



Ultimo post per te, sbizzarrisciti ad ammazzare il tipo se vuoi. Sappi solo che non ti accorgi di Yuri sveglia che ti osserva, fino alla fine; Kengo ne sta ancora combattendo due.
 
Web  Top
Fran_Calore
view post Posted on 7/7/2017, 11:15     +1   -1




Ai non rimase a guardare quanto stava facendo il proprio avversario nonostante oramai si fosse reso conto che semplicemente non poteva esserci partita tra loro due,
il Genin di kiri era praticamente invulnerabile ai suoi colpi e con ogni probabilità se avesse continuato a colpirlo tutto ciò che avrebbe ottenuto il rapitore sarebbe stato il frantumarsi sulle solide fibre che componevano ora il suo corpo. Il ragazzo sorrise malignamente prima di ribaltare la presa che stava subendo mettendo l'uomo sotto di sé. Lo bloccò con forza premendo con l'avambraccio destro sulla sua gola in modo da fugare ogni resistenza residua. Riusciva a sentire il suo respiro sempre più affannoso, riusciva ad avvertire il leggero tremito dei suoi arti nel mentre i suoi occhi erano piantati su quelli del soffocato che perdevano piano piano la propria lucentezza. Il soffocamento è tra tutte le morti quella che più di tutte collega la vittima e il carnefice: non solo per l'ovvio gioco di sguardi e per il contatto prolungato ma anche per la beffarda situazione che vede l'assalitore respirare proprio l'aria che sarebbe destinata alla vittima e in questo caso per quella sensazione, quella strana sensazione che Ai in quel momento non riusciva proprio a togliersi di dosso.
Quell'idea che dopo aver causato una morte involontariamente, mettendoci quasi una settimana per riprendersi, dopo aver ceduto al mostro delle fibre poco tempo prima stavolta stava davvero togliendo la vita ad un uomo usando le sue VERE mani e tanto gli bastava per rendersi conto che uccidere stava diventando semplicemente più facile. Lentamente il ragazzo alleggerì la pressione prima di togliere del tutto il braccio, semplicemente non riusciva a farlo, non riusciva a fare quel passo in più. Gli occhi, rossi e lacrima ti, quasi uscirono dalle orbite al rapitore che cominciò con forza a tossire tornando a respirare quell'aria che aveva tanto bramato negli ultimi attimi.


Ora togliti dalla mia vista perché ti sto concedendo una seconda possibilità...

Il ragazzo si alzò in piedi volgendo lo sguardo a Kengo per constatare se avesse avuto bisogno di aiuto ma, mentre il ragazzo si toglieva da sopra il rapitore questi gli sfilò un kunai dalla cintura per poi scagliarglielo contro con quanta forza aveva ancora in corpo quando Ai aveva già mosso alcuni passi da lui.
La reazione non tardò ad arrivare: le fibre immediatamente si allertarono ed il Genin bloccò il kunai ancora a mezz'aria prima di allungare le fibre del proprio braccio andandolo ad infilare delicatamente nella giugulare dell'uomo


Avevo detto una seconda,
la terza ti accompagna nella fossa...


Era finita, stavolta davvero...

//Allora, è tempo di valutazioni: comincio dicendo che sono contentissimo di come è andata questa missione e che ti risceglierei mille volte (chissà se ricambi xD) comunque.
Coinvolgimento personale: 10 quello che c'è da dire è inversamente proporzionale alla qualità del tuo lavoro, semplicemente perfetto in tutto e per tutto, trama studiata a tavolino per Ai e per farlo agire e reagire, input dati a me ottimi per migliorare e lavorare, meritatissimo dieci.
Tempistiche: 10 qui c'è da aprire una piccola parentesi perché di sicuro potrebbe stonare un 10 su una C durata quasi un anno ma lì dove tutti i ritardi sono colpa mia (e solo mia) tu mi avevi promesso un ritmo di post lento ma sostenuto e sono rimasto molto sorpreso dal trovarti molto più veloce di quanto avevamo concordato. Insomma una sorpresa. Grazie ancora per avermi preso e spero di riaverti in futuro//
 
Top
view post Posted on 18/7/2017, 19:23     +1   -1
Avatar


Group:
Kiri
Posts:
8,590
Location:
Steins;Gate ~

Status:


Ci aveva provato. Si. Aveva provato con tutto se stesso a non cedere a quell'istinto omicida, a dare a quell'uomo insistente, cattivo, convinto, corrotto, un'opportunità di vita. Non c'era storia.. nemmeno una misera opportunità di vittoria per un semplice uomo come lui di sconfiggere le oscure fibre, alimentate da vita propria, che energiche si tendevano e distendevano all'interno di quel corpo solo apparentemente umano. Un ultimo disperato tentativo di sopravvivenza, di portare a termine il suo compito com'era volere dell'Hozuki, personificazione dei suoi diretti superiori, che terminò nel sangue. Ebbe giusto il tempo di sgranare lo sguardo, colto in contropiede, colmo di orrore, e di percepire quegli strani filamenti che si erano allungati dal corpo della sua vittima trafiggergli la giugulare. Il sangue, denso, cremisi, uscì a conati dalla ferita, insozzandolo, togliendogli la vita molto lentamente, appena in tempo di sentire quello che il mostro composto di fibre aveva da dirgli, serio. S'accasciò senza vita, sotto gli occhi freddi del Tachikawa e di quello incredulo e spaventato della giovane dai capelli rossi. Cos'aveva appena visto? Chi era quel ragazzo tanto simile a colui che amava, eppure così diverso?
S'incontrarono infine i loro occhi, mentre Kengo, messi in fuga gli ultimi due rimasti, sperduti a causa di quanto successo al loro capo, si fiondava verso le ragazze ancora legate, liberando dapprima la sorella della giovane Tomoko e poi la sua Kumiko - che strinse possessivo, constatando il suo stato con premura e un cenno di rabbia verso se stesso per non essere stato in grado di difenderla. Avrebbe sicuramente mosso qualche passo verso di lei, il giovane esponente delle fibre nere.. con un sorriso magari, soddisfatto di averla protetta e di averla di nuovo per lui dopo tutto quel tempo.. ma già al primo passo la ragazza parve ritrarsi, stringendosi a se stessa con le poche forze che le rimanevano.


N-non ti avvicinare.. n-no! - amare lacrime presero a solcarle il volto smunto, mentre cercava di gridare quelle parole che parvero più un sussurro acuto.

Nonostante fosse preso dalla sua amata, che fortunatamente sembrava soltanto stanca, sporca e forse un po' disidratata a causa delle condizioni in cui le avevano fatte vivere quegli sporchi animali, il biondissimo compagno del Tachikawa s'accorse di quello che stava accadendo a poca distanza da loro. Per un istante il suo sguardo si era posato sulla scena, tanto da lasciarlo contrito e forse un po' dispiaciuto per quel ragazzo che l'aveva aiutato nell'impresa.


Adesso ce ne andremo, Kumiko-sama. - sussurrò appena, cingendole la guancia e piazzandole un bacio sulla fronte, prima di alzarsi e raggiungere il ragazzo in difficoltà. Pochi passi, con andatura sicura. - Non avvicinarti.. non adesso.. - gli disse, ponendo la sinistra sulla sua spalla per incitarlo a fermarsi; se avesse continuato imperterrito, l'avrebbe spaventata a morte e non avrebbe ottenuto nulla. Quella ragazza era traumatizzata, era messa peggio delle altre. - Portiamole via da quest'inferno; prendi la ragazza coi capelli rosa.. la porterò io lei. - non era felice di dirgli quelle cose, ma doveva farlo. Lo stava aiutando dopotutto, e se voleva che la sua Yuri si riprendesse abbastanza da fronteggiarlo, da ascoltarlo, da parlargli, doveva sottostare a quella richiesta.

Kengo non fece fatica ad avvicinarsi alla bella dalla chioma rossa; riuscì a rasserenarla quel tanto che bastava per farsi accordare il permesso di trasportarla in braccio sino al villaggio, e così, stretta ad uno sconosciuto, chiuse gli occhi nuovamente. Sospirò Kengo, mentre la sacerdotessa dalla chioma violacea lo affiancava debolmente, sorretta da una volontà incrollabile e.. forse anche da quella strana luce? Si.. il Tachikawa vide chiaramente un'ombra di luce, in un riflesso di appena un nanosecondo, sorreggerla, accompagnarla.. un'ombra così simile al giovane Kengo da sembrare un gemello.
Tornarono dunque a Kiri, stanchi, chi distrutto nel fisico, chi nella mente.. ma il Tachikawa, a differenza di tutti, era distrutto nel cuore.



Termina qui questa nostra avventura, fatta di alti e bassi e di "colpi di scena" che spero ti abbiano divertito (a giudicare dai voti che mi hai dato suppongo di si, quindi ti ringrazio molto per aver apprezzato). ^^

Questo post finale vuole darti modo di procedere per un'eventuale autogestita, approfondendo questo stato confusionale di Yuri - usando le fibre nere sotto i suoi occhi, uccidendo quell'uomo, mi sembra reazione normale che si sia spaventata.. anche perché porella non sta bene al momento, non è capace di ragionare come si deve. Sappi che Kengo vi accompagna, Tomoko vi accoglierà in casa tutti ma Kengo e Kumiko se ne andranno quasi subito (stanno giusto una notte, e si faranno i cavoli loro). Se vuoi usare Kengo per scambiare due parole prima che se ne va, mandami un MP per sapere cosa direbbe e come reagirebbe.. è un NPC complesso nel carattere, l'hai visto tu stesso che si porta dentro una rabbia tremenda. XD Per il resto non ho voluto mettere bocca sul tuo rapporto con Yuri; fai tu.

Passiamo alle valutazioni, che come ti ho anticipato non saranno belle come volevo che fossero. Hai troppi alti e bassi, nonostante tu abbia tutte le carte in regola per tirare fuori robe belle con questo PG sembra che alle volte ti impegni, altre no, altre lasci le cose "a metà" oppure non leggi attentamente le indicazioni. Forse è stato complice il momento di latitanza che ci ha fatto rallentare bruscamente, ma purtroppo non posso addolcire la pillola per quella. Passiamo ai voti.

ROLE. 7
Ho sempre detto che questo personaggio, se giocato bene, può risultare affascinante; ovviamente lo sai ruolare, sai porre l'accento sulla lotta interiore che ha tra l'uccidere e il non farlo, fra l'essere un mostro e l'essere un umano. Molto bello questo, ma pecchi di alti e bassi.. alle volte sembra quasi che il PG non ci sia fra le righe, come se spegnesse l'interruttore delle emozioni per diventare un po' piatto. Per esempio, l'ostinazione iniziale l'ha fatto diventare un po' piatto, perché non condita da troppi pensieri; piuttosto che il momento in cui Kengo gli arriva a muso duro esce fuori bene.
Con l'ambientazione inoltre hai fatto qualche castronata, tipo palare di edificio quando io ho detto che sono in una conca naturale; piuttosto che qui sul finale, che non hai considerato l'indicazione che ti ho dato sulle fibre intorpidite. Mi spiace di non potermi spingere più in la con il voto, ma queste sono cose che devo considerare.

SCRITTURA. 7
Scrivi bene, con qualche errorino qua e la e con la punteggiatura che fa a pugni perché manca in certi passi e non ti fa capire bene come spezzare il discorso per comprenderlo meglio. Non eccelso, ma decente. Cerca di non essere troppo frettoloso, che alle volte passi da una cosa all'altra alla velocità della luce; prova a soffermarti di più sugli aspetti importanti. ;P

STRATEGIA/APPROCCIO. 5
Qui devo purtroppo essere lapidaria, perché non siamo andati benissimo - soprattutto nella parte finale. Passi la storia del bambino che, con una semplice stordimento (genjutsu magari) o scappando semplicemente via non avrebbe destato più di tanti sospetti - crederesti tu a un bambino urlante col moccio che gli cola dal naso se ti dice "ho visto un mostro che mangiava una persona"? - ma alla fine purtroppo non hai prestato molta attenzione ai dettagli. Ti ho lasciato molta libertà proprio per darti la facilità di esprimerti, ma non hai considerato tante cose. Accedendo alla struttura hai detto "devo vedere il capo, gli ANBU ci sono addosso".. perfetto, il tipo fuori era più peerla e passi.. ma col capo non reggeva molto questa. Il carro lasciato a metà strada? Magari potevi usarlo come rafforzativo per dire "abbiamo cercato di depistarli", cosa che non hai fatto, tanto che poi palesemente non ti ha creduto e ti ha messo alla prova chiedendoti di uccidere le ragazze.. prova che tu non hai superato ovviamente e che non potevi superare se non arrivando direttamente alle mani. Purtroppo li è caduto il castello e non hai considerato i piccoli dettagli sulle fibre che ti avevo indicato in OFF, dando sfoggio a un duello a senso unico (cosa che con quell'escamotage avrebbe potuto aiutarti a fare uscire meglio la difficoltà). Con Kengo, il tuo compagno, le interazioni sono state ridotte all'osso.. mi aspettavo lo aiutassi, dato che ne aveva tre contro, una volta sistemato il primo.. ma forse la fretta di voler finire ti ha giocato lo scherzo.

CONOSCENZA REGOLAMENTO. ///
Noi siamo bimbi speciali e non lo usiamo, sorry guyz.

Tutto questo ambaradan si traduce in..
VOTO MEDIO: 6.3
1000 PT EXP
+3PM
5 PT STAT
1 PA
1 PT
3 PS
120 ryo

Avresti potuto prendere molto di più, 'naggia a te; dovrei mangiarti il cuore per questo ma non lo faccio perché sono buona. Cerca di impegnarti alla prossima. ;P


Edited by ¬BloodyRose. - 19/7/2017, 13:16
 
Web  Top
Fran_Calore
view post Posted on 19/7/2017, 00:20     +1   -1




Ai ce l'aveva fatta, era riuscito a salvarle tutte, anche se solo con l'aiuto di Kengo: nonostante avesse acquisito tutto quel potere, ancora non era in grado di proteggere la donna che amava. Gli parve di rabbrividire un istante, dopodiché si voltò verso la ragazza, sorrise e mosse un primo passo verso di lei.

Yuri: N-non ti avvicinare.. n-no!

La kunoichi indebolita si fece indietro spingendo quanto poteva con i piedi.
Il genin di Kiri si immobilizzò dopo aver visto quella reazione: come poteva fargli quello dopo tutto ciò che aveva fatto per lei? Centinaia di pensieri si susseguirono vorticosi nella sua mente, migliaia di emozioni gli apparvero sul volto, comprimendolo in un'espressione grottesca e quasi terrificante. Se Ai avesse avuto ancora lacrime da piangere sicuramente l'avrebbe fatto, se avesse avuto ancora delle vene da tagliare...no, non era colpa della sua Yuri, era semplicemente stanca. Doveva essere quello, non poteva tollerare altro in quel giorno disgraziato, il suo cuore non avrebbe retto altrimenti...i suoi cuori.
Ai indietreggiò di quello stesso passo che aveva mosso verso la sua amata: non voleva turbarla, voleva fare quanto in suo potere per farla tornare la sorridente ragazza che all'esame genin aveva risposto alla domanda del test con un sonoro "che palle", quella stessa giovane che era tanto forte e decisa contro Kyoshi,
quanto stomachevolmente tremolante in quel momento. Era più forte di lui,
Ai non ce la faceva a guardarla in quella condizione: gli faceva provare una strana sensazione di inadeguatezza che non aveva mai sentito prima d'ora.
Fin da quando era partito alla ricerca del potere, aveva sempre pensato che tutto ciò di cui aveva bisogno per vivere felice con la sua Yuri, fosse semplicemente la forza necessaria a tenerla al sicuro. Solo adesso si rendeva conto che forse il costo che aveva pagato, sebbene non troppo alto per lui, per la giovane donna invece lo era stato.
Calò quindi un silenzio prolungato, di quelli che ti fanno fischiare le orecchie,
e per ogni istante di quell'assordante vuoto di parole, Ai pregò che qualcuno lo interrompesse e, con esso, il flusso dei suoi pensieri. Fu allora che intervenne Kengo, quel Kengo, così strano, così perfetto, così luminoso, così rassicurante per Yuri in quel momento da fargli semplicemente gelare il sangue dalla rabbia.
Rabbia che finì solamente per diventare gratitudine espressa attraverso un sorriso, un cenno del capo, e un tono basso.


Ti ringrazio, Kengo...

Accompagnò le parole con una pacca amichevole sulla spalla del ninja. Doveva sopprimere quella rabbia, la stessa che gli faceva fare delle scelte scellerate, la scelta che l'aveva portato lontano da Yuri. Per giorni si era chiesto se quel potere spaventoso l'avesse cercato per proteggerla o per compiacere un malsano desiderio di vendetta, la risposta ora aveva paura di saperla: aveva scacciato ogni figura vicina della sua vita, la madre, il padre, ora era la volta della bella dai capelli rossi. Si morse con forza il labbro per aver anche solo pensato che questa situazione potesse essere degenerata fino a quel punto, rise tra sé e sé: in pochi giorni Yuri sarebbe tornata quella di sempre, lo sapeva,
lo sentiva nel profondo del suo petto, non poteva sbagliarsi.
Più sicuro di prima andò a sollevare la ragazzetta dai capelli rosa, sarebbe bastato il tempo a sistemare tutto...tutto si sarebbe aggiustato.


Tomoko li accolse tutti sotto il proprio tetto, felice di poter riaprire le porte della propria casa per tutti loro: i suoi eroi, parola che non mancò di esprimere per la gioia dell'ex Yuki. Eppure restarono per poco tempo lì: furono delle ore per lo più silenziose siccome le ragazze avevano bisogno di riposare. Non passò però un istante senza che Ai sorvegliasse la sua Yuri, non riusciva a perderla di vista,
non più.
Al termine della notte Kengo e la sua Kumiko lasciarono la casa nonostante le preghiere di Tomoko e sua sorella di restare ancora per qualche tempo. Il giovane genin avrebbe potuto dirgli qualcosa, ma da quando si erano incontrati,
poco meno di ventiquattro ore prima, il loro non era mai stato un rapporto basato sul dialogo e, per questo, il genin sapeva bene che ogni ulteriore ringraziamento sarebbe stato solo stupido e ridondante: non l'avrebbe dimenticato e, in cuor suo, sperava che non l'avrebbe fatto nemmeno il biondo giovane.
Ancora poche ore e fu la volta di Ai di lasciare la bella abitazione, ma non prima di chiedere un favore a Tomoko.


So che ti sto chiedendo molto, ma Yuri potrebbe dormire qui ancora per qualche giorno? Non mi fido a riportarla a casa...

Tomoko: Va bene, grazie ancora per l'aiuto, tornerai a trovarci?

Il ragazzo annuì sorridendo mentre si incamminava verso la porta d'ingresso.

Ogni giorno Tomoko

Si arrestò d'improvviso, piantò i propri occhi sulla ragazza e spalancò le labbra in un ampio sorriso.

A proposito, con tutto il casino non ricordo nemmeno se ti ho detto il mio nome: Sono Ai, Ai Tachikawa. Arrivederci Tomoko.

Detto questo si voltò e se ne andò, consapevole che sarebbe sicuramente tornato l'indomani.
 
Top
view post Posted on 17/12/2017, 21:16     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


'ccidenti a te Bloody, con ste trame mi metti suspence e mi strizzi il cuore. Ergo: absolutely perfect.

I post sono curati eccetto forse per qualche ripetizione, non comprendo la continuità nel voler allungare però ogni post ponendo quello che fa il masterato, ma non sta a me giudicare il modus operandi; la sostanza c'è e anche l'equilibrio, tanto basta.

Sulla grammatica e sugli npc niente da ridire.

SBEBEM!


Coinvolgimento: 10
Tempistiche: 10
Scrittura: 8
Trama e Impostazione: 10
Ambientazione e Caratterizzazione NPC: 10

Voto Medio: 9.6, paga 500 <--- Edit Angy: 480 ryo


Se vedemu.

Edited by ~Angy. - 17/12/2017, 23:52
 
Contacts  Top
34 replies since 17/5/2016, 17:56   840 views
  Share