| Passano diversi istanti, i quali sembrano ore per Ying, finché non nota con la coda dell'occhio una ragazzina pallida dai capelli bianchi che la affianca, dandole ragione. Avrà sì e no tredici anni, non ne è sicura, ma la cosa che la colpisce maggiormente sono le sue iridi rosee; mai aveva visto un colore del genere, però da quando la giovane shinobi è arrivata lì ha imparato a non stupirsi più di nulla. Neppure un istante dopo un'altra ragazzina si aggrega a loro, questa però ha i capelli e la pelle scura, mentre gli occhi sono azzurri, messi in risalto dai vestiti del medesimo colore. L'espressione della ragazza è seria mentre lei osserva entrambe, senza però essere ostile, al contrario è dispiaciuta. Delle shinobi così giovani, per quanta maturità ostentassero, sicuramente molta di più di quella di chi, più grande di loro, ha provocato tutto ciò, non dovrebbero neanche trovarsi lì in mezzo.
In quel momento Ying nota del movimento alla sua destra e, voltandosi, vede indietreggiare il ragazzino che ha aiutato; sta andando in direzione opposta a quella della folla, la quale sta avanzando per esprimere la propria opinione a riguardo. Lo osserva per un istante, non gliene fa certo una colpa se è tanto spaventato da non farsi avanti, anzi... "Aspetta!" lo chiama, sperando che abbia la decenza almeno di fermarsi, quindi, dopo aver lanciato una breve occhiata in direzione di dove sta avvenendo uno scontro tra i due leader, si gira verso le due ragazzine, tenendo d'occhio anche quanto sta avvenendo tra Shiroko e Giichi. "Dovete andarvene da qui subito, è meglio restare uniti però, vi accompagno io," dice loro in modo rassicurante, andando quindi in direzione opposta a dove sta per avvenire la battaglia, della quale sente già l'elettricità nell'aria alle sue spalle; si fa largo il più veloce possibile tra la gente, verso l'uscita più vicina, mentre cerca invano Makuto con lo sguardo.
La tensione è alle stelle, stavolta però non proviene da nessuno dei rivoltosi, che al contrario sono chi intimorito e chi invece eccitato nel sapere l'esito dello scontro. La shinobi controlla dietro di sé per assicurarsi che i ragazzini la stessero seguendo, in quel momento un fulmine nero come la pece squarcia il cielo e lei si ferma, tutto si ferma. Mai in vita sua ha visto un dominio di tale portata, fissa intimorita e al tempo stesso affascinata quella dimostrazione di controllo e potere sull'elemento; vuole arrivare a quei livelli di dominio del fulmine. Si sposta di lato per vedere meglio, guardando con attenzione laddove le è possibile, è solo allora che capisce che qualcosa non va: non riesce a vedere né la Sacerdotessa né tantomeno il Raikage, quattro figure ora se ne stanno in piedi vicino a dove i due suddetti stavano per combattere. Tra questi una donna dai capelli bianchi se ne sta in piedi, il suo sguardo è severo, distaccato e tutto di lei denota una certa esperienza in battaglia; le sue movenze sono sicure, perfette, come lo è la sua voce quando pronuncia a gran voce la sua opinione in merito.
Ying la guarda accigliata, non sapendo bene che fare. Se però nessuno sta osando contraddire la donna, stavolta ritiene saggio fare altrettanto. Abbassa lo sguardo accigliato verso i ragazzini che stava accompagnando per assicurarsi che fossero ancora lì con lei, e allora la sua espressione si ammorbidisce come a volerli rassicurare. Sta per annunciargli di seguirla verso l'uscita quando... "Se è scesa in campo lei, posso solo immaginare cosa significhi." La voce, bassa, di Makuto la fa sobbalzare e lei si volta a sinistra, trovandolo al fianco del giovane shinobi più lontano da lei, chiudendo quindi la fila, con le braccia conserte ed un'espressione grave. "Qualsiasi cosa succeda, non fiatate, non muovetevi da qui finché non sarà tutto finito e soprattutto non contradditela... mai." Ying lo guarda con espressione perplessa, tuttavia non commenta. Il modo in cui ha espresso le sue parole le fa capire che è meglio seguire il consiglio. Così lei lancia l'ennesima occhiata al gruppetto di ragazzini per controllarli e li rassicura ancora una volta, anche se è poco convinta delle sue parole, "Andrà tutto bene." Infine rimane ferma a osservare la scena ed attende.
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