| Q uanti colpi si stavano scambiando sui gradoni di quella piramide? Quante volte le sue sferzate colpivano solo l'aria?
La sua tattica aveva avuto successo, ma non sarebbe durato a lungo. Si, quel ragazzino iniziava a fare una cazzata dopo l'altra, ma presto o tardi, il divario di energie si sarebbe fatto sentire.
Inoltre, per quanto potesse provocarlo e rendere prevedibili le sue mosse, opportunamente intercettate da Misato o evitate all'ultimo dal suo agile corpo e da qualche trucchetto di nebbia, erano troppe. Tante. Inevitabili.
Tempeste su tempeste di colpi si abbattevano sul corpo di Sasaki, onde impetuose che si abbattono sugli scogli di un mare in tempesta. Per quanto robusto potessero essere i suoi muscoli, per quanto la sua superiorità fisica lo stesse aiutando, per quanta piccola fosse la forza e la massa dei colpi avversari, un semplice fattore numerico e fisico era entrato in gioco: il numero e la velocità. Se ne rendeva conto pure il bimbo, che con tanto ardire aveva perfino insultato Misato, usando un termine che dubitava fortemente potesse comprendere, forse insegnatogli dai babbei che ai piedi della piramide combattevano contro le scimmie.
Sasaki: ”Wowowo, che parole bimbo, è così che Akesaru ti ha educato? Non vorrai mica metterla in imbarazzo coi tuoi modi di fare, vero? Dai su, ti stai comportando come un vero figlio di puttana, ma a questo punto mi domando chi è la puttana, in base a quello che dici, eh? Prima di usare certi termini con me, devi avere qualche pelo sulle palle, marmocchio.”
Provocare fino all'ultimo. Heh. Ormai non gli rimaneva molto altro, le sue forze stavano calando a ritmo troppo accelerato. Presto il suo lucido berserk sarebbe terminato, e allora tutto il dolore soppresso, tutta l'adrenalina accumulata in corpo si sarebbero scaricate all'improvviso, generando un vortice di stanchezza e dolore che, probabilmente, lo avrebbe anche potuto uccidere.
O magari sarebbe stato il ragazzino. Non seppe se le sue parole erano state ascoltate, ma di certo la stecca che gli arrivò sui denti subito dopo si fece sentire....
Cazzo, cos'è successo? Non ricordo...che male alla mascella, cazzo...senti come scotta, cos'è sto schifo? Ferro? No, sarà il mio stesso sangue. Kami, non ricordo neppure cosa sia successo. Dove sono?
Cosa? Ah sì, sto combattendo una guerra che non so neppure perché...cazzo quel ragazzino mi ha colpito talmente forte da farmi svenire. Cosa...cosa sta succedendo? Vedo triplo? Non riesco a mettere a fuoco...dove cazzo sta andando? Non sento nulla, tutto fischia, tutto gira...
Ah, sì, lo sento. Comodo essere dei sensitivi, per quanto si faccia schifo in tale abilità...sì, lo sento avvicinarsi a Misato...dannato bastardo, prima devi terminare me! Prima devi terminare...
Sasaki: ”MEEE!”
Oh, quella camminata, quel passo, quei sentimenti di trionfo che stava provando...sapeva dove voleva parare. Incutere timore, non è vero? Il lento passo della morte che si avvicina...una tattica che sapeva fare anche lui. Ma che non gli avrebbe permesso.
Si erse in tutta la sua possanza, ruggendo di un'autentica ira berserker. Autentica, perché adesso non vi era più raziocinio, nessun super-io, nessun controllo o freno mentale, nessun blocco civile agli istinti primordiali dei cacciatori. La sua sarebbe stata un'ira devastante, infaticabile, indomabile. Sarebbe stata un uragano di collere e sangue. Arrivati a questo punto, non gli avrebbe permesso di toccare Misato per nulla al mondo.
Si erge sul suo corpo uno spettro del passato. Un fantasma di chakra fiammeggiante e tuonante, dalle forme familiari. Mai in vita sua avrebbe pensato di sentire una simile vicinanza per lui. Mai si sarebbe aspettato di sentirsi così arrabbiato. Arrabbiato per cosa, poi? Perché la vita di quella ragazza gli è così cara?
”Perché Sasaki?
Perché, perché....?
Perché ti rialzi?
Perché continui a batterti?
Per la libertà? Per la pace? Non dirmi che è l'onore?
Non erano illusioni? Non erano fandonie create dalla mente umana per sopportare un mondo troppo colmo di ingiustizie?
Perché allora ti rialzi?
Perché, perché Sasaki? Perché PERSISTI?”
Uao, quasi non ci crede. In un momento simile, gli pare di sentire la sua voce. E lo sta pure sgridando. Lo sgrida per il suo modo di pensare del passato, per le sue idee, per i suoi atteggiamenti. Perfino in una situazione del genere, nel tutto per tutto della sua vita, gli pare di sentirlo fargli la ramanzina.
Che palle. Non aveva mai osato rispondere negli anni precedenti. Troppa la paura, troppo il timore, troppo il rispetto per quell'uomo visto come un padre, come un carnefice, come un salvatore.
Ma ora.
Ora è diverso.
Sasaki: ”Perché così ho scelto!”
Doveva sembrare un vero pazzo in quel momento a parlare da solo. Sarà stata la stanchezza, sarà stata lo spirito guerriero. Sarebbe stato buffo guardarsi da fuori.
Sasaki: ”E NON VOGLIO IL TUO AIUTO!”
Con chi ce l'ha? Con chi urla? Difficile dirlo, ma il mietitore di chakra che si è eretto dal suo corpo pare interdetto. Fissa il corpo dal quale ha preso forma, fissa Misato Kojima. Sembra dubbioso su cosa fare.
Sasaki allarga le braccia, lanciando un urlo a squarciagola. Ne avesse il potere, quell'urlo farebbe tremare le pareti. Qualcosa si spezza nel mostro di chakra. Si incrina, una larga crepa inizia a lacerarlo. Ma gli occhi della bestia non sembrano adirati. Sembrano...soddisfatti?
Scompare tornando in corpo a Sasaki. Riesplode il chakra elementare dal corpo del rosso, si erge il possente drago di chakra, prima sua creatura di energia manifestata tanti anni fa. Ruggisce il drago, mentre lentamente avanza verso il ragazzino.
Sasaki: ”S-s-sono venuto qui per dare calci in culo e bere saké ragazzo...saké non ne vedo, non ho molta scelta, eh? Hehehehe!”
Ormai è più un rantolo di follia. Ogni passi gli costa una fatica immane, ogni movimento è un'impresa degna di un poema epico. Canteranno i passi di Sasaki Keigo sullo ziggurat dei Primati i posteri? Bella domanda.
Qualcuno urla il suo nome. Non capisce neppure cosa stia succedendo, la vista è offuscata, vede solo dei cosi che boh, si muovono ai piedi della piramide e sciamano in sua direzione. Un coso bianco ed enorme fa qualcosa che boh, difficile capirlo. Qualcosa vola in sua direzione. Woh, che cazzo? Lo afferra al volo per puro istinto, mentre le giunture della sua scapola destra esplodono in mille pezzi, il braccio sembra staccarsi dalle giunture, la colonna vertebrale si disgrega, il suo corpo dà forfait, adesso basta, troppa fatica accumulata, basta, si arrende, inutile andare avanti, diamine...o almeno è così che sente il suo corpo.
Curioso. Quella cosa che ha afferrato sembra trasmettere energia. Caspita, trasmette tanta energia, che sta succedendo?
Accade qualcosa di curioso quando tocca il bastone. Per un istante, si sente come collegato al tutto. Le sue abilità da sensitivo esplodono, percependo ogni singola forma di vita nel raggio di chilometri. Che cos'è questa energia? Che cos'è questa sensazione?
Sente il suo corpo rigenerarsi...no, non è propriamente corretto. Sente qualcosa spingere oltre il suo corpo, un motore immobile e silenzioso che sospinge i suoi meccanismi, una sorta di panacea per tutti i mali. Un'energia immensa, potente. Qualcosa che gli conferisca un'altra chance. Qualcosa che gli permetta di proteggere Misato dalla furia cieca di quel ragazzino.
Un bastone. Arma particolare. Nel suo addestramento da Samurai, diversi anni fa, fu la prima arma con la quale Tetsuya Keigo lo addestrò. Curioso.
Con un veloce balzo, Sasaki si portò di fronte al moccioso, tuonando di un'energia biancastra dai riflessi smeraldini. Era una bella sensazione, non c'era che dire.
Sasaki: ”Bella botta ragazzino, mi hai talmente rintronato che devo ancora carburare e capire cosa stia succedendo. Ma qui è dove ti fermi, Qui finisce tutto. Hai capito?”
Yoori, è finita.
Sasaki si stupì di sentire una voce provenire dal bastone. Riconobbe in essa la voce del Re dei Primati. Stava per fare un commento su quanto fosse strana la cosa, ma si risparmiò.
Sasaki: ”Ah, adesso molte cose sono più chiare...Misato, stai bene? La ringrazio per l'aiuto, Enma-dono”
Yoori sgranò gli occhi di fronte a quella conversazione. Era troppo per lui. Era la goccia che faceva traboccare il vaso.
Saettò in direzione di Sasaki.
Ricevette una tale legnata in testa che mammamia, povero ragazzo!
Sasaki: ”Movimenti scontati, banali, prevedibili...e ora sono al pieno delle energie...Yoori. Arrenditi. Non hai molte chance”
Yoori si limitò ad urlare un “MAI” e sputare in faccia a Sasaki. Iniziarono a scambiarsi una rapidissima serie di colpi, Certo che quel ragazzo aveva l'argento vivo addosso, le sue braccia sembravano mulini da quanti colpi di nunchaku e pugni sferravano. Sasaki intercettava i colpi, li schivava, li respingeva col bastone. Senza fatica. Senza spesa eccessiva di energia. Era stranamente...rapido. Stranamente forte. Sembrava prevedere i colpi di Yoori dal suo flusso del chakra. Era tutto così...curioso.
Avverto la tua meraviglia, Sasaki. Credevo che Keiichi ti avesse spiegato la sensazione del chakra naturale.
Sasaki: ”In verità, tra tutte le possibili cose che Keiichi mi ha inculcato in testa, questa non me l'ha mai spiegata. Ho solo visto cosa può fare il chakra naturale, ho visto i suoi effetti...ma mai spiegato nulla al riguardo”
Tutte le possibili cose? Heh. Di cosa ti parlava?
Sasaki: ”Medicina. Filosofia. Politica. Storia. A dire il vero, a volte sembrava più intento a parlare da solo che conversare effettivamente con me.”
Possibile. Parlava sicuramente con Shinigami, voleva renderti partecipe dei loro pensieri.
Sasaki: ”Non mi ha mai raccontato del tutto la vostra storia. So che salvò una scimmietta in una foresta, e che da lì nacque tutto. Il suo arrivo all'eremo, il suo addestramento. Ma non mi ha mai detto nulla in seguito.”
Il Keiichi di un tempo era un ragazzo così puro e ingenuo...mi piange il cuore ogni volta che ci penso.
Eh sì. Sasaki dialogava tranquillamente con Enma mentre combatteva contro Yoori. Talmente superiore era la sua abilità marziale dopo il boost del chakra naturale, che non doveva davvero sforzarsi. La cosa sembrava mandare ancora di più su tutte le furie Yoori, che iniziava a sbraitare insulti di tutti i tipi. Sasaki gli rifilò un violento schiaffo sulla faccia. Yoori rimase attonito da una simile offesa.
Sasaki: ”Dai della cagna a Misato, insulti Enma, insulti i tuoi fratelli Primati, disturbi la mia conversazione sproloquiando parolacce. Hai imparato davvero il peggio dal mondo degli uomini, per quanto poco ne hai avuto a che fare, eh?”
Yoori gli saltò addosso. Le catene di Sasaki saettarono in sua direzione, avvolgendolo come una mosca catturata da un ragno. Sasaki lo fece schizzare verso l'alto. Le catene lo tennero lì sospeso, avvolte dall'energia bianco-smeraldina. Ai piedi della piramide, gli uomini osservarono la scena attoniti.
Sasaki: ”Senza fare troppe stronzate, gettate le armi. Non ho voglia di spargere altro sangue. Adesso basta. Vi do una sola possibilità. Se uno solo di voi fa una cazzata, vi trucido tutti.”
La sua voce era potente, carica di autorità. Gli uomini osservarono il piccoletto strillare come una bestia ferita, piangere e bestemmiare ogni singolo presente. Gettarono le armi a terra. Molti primati stavano per avventarsi su di loro. Sasaki li fermò.
Sasaki: ”Niente spargimenti di sangue ho detto. Servono braccia per ricostruire l'eremo. Credo che ci siano molti volontari, NO? VERO CHE VOLETE RICOSTRUIRE L'EREMO? Ci sono interi edifici da ricostruire e NESSUNO STRUMENTO PER FARLO, CHE SFIGA, NIENTE CARRIOLE, NIENTE MARTELLI, UN CAZZO DI NIENTE! Mi sa che dovrete fare tutto con le braccia, eh sì cazzo, eh sì...”
Potè percepire le risatine delle due scimmiette attaccate ad Enma.
Intanto Yoori strillava a più non posso. La sua voce si fece squillante dalla frustrazione.
Sasaki: ”Curioso come gli animali più piccoli abbiano i polmoni più potenti, non trovate tutti?”
Ci fu un accenno di assenso da parte di tutti. Mentre gli uomini venivano disarmati e incatenati, Yoori veniva abbassato. Akesaru si fece strada tra i presenti. Sasaki glielo porse, ancora avvolto ovviamente. Il ragazzino aveva copiose lacrime in viso e non osava guardare in faccia la madre adottiva. Mormorò qualcosa sull'essere stato sconfitto e sull'accettare la morte.
Sasaki: ”Come scusa? Prego? Per chi mi hai preso? Ho detto che non ti volevo neppure fare del male, credi che ora voglia ucciderti?
Ragazzo, credi che te la lascerò passare così comoda?
Ascoltami Yoori, ucciderti non servirebbe a nulla. Sarebbe solo uno spreco di vita. Uno spreco di talento. Vedi, non potrai mai davvero ripagare per quello che hai fatto, lo capirai col tempo. Ma puoi provarci. Questa è la grande potenza dell'uomo. La determinazione. La stessa che ti ha spinto a fare questa follia, se ben indirizzata, può farti fare grandi cose. Senti qua la mia idea, ragazzo, lo dirò una sola volta. Misato-chan, ho bisogno del tuo aiuto in questo caso. Ascoltate.
Yoori, non puoi più restare qua, ma non ti lascerò a piede libero. Hai una forza notevole per la tua età, merito dell'addestramento impartito fin dalla più tenera età. Ucciderti sarebbe solo sprecare questo talento. Hai fato quello che hai fatto perché non conosci il mondo degli uomini. Non posso fartelo conoscere io. Non ho una casa, sono un nukenin e ricercato, con me non sei per nulla al sicuro.
Ma Misato ha una casa. Allora sentite la mia idea. Ragazzino, ti sarà applicato un sigillo che interdirà molto i tuoi poteri e ti metterà sotto controllo mio e di Misato. Se Misato-chan vorrà accettare, vivrai con lei per un po'. Non so per quanto, il tempo di lasciarti conoscere il mondo degli uomini. Di farti capire cosa significhi interagire con altri tuoi simili. Il tempo di prepararmi...
Vedi, il tempo che passerai con Misato è il tempo che un minatore passa a raccogliere il metallo in miniera. Spaccare le pietre, prendere le pietre con tracce di metallo, separarle...c'è del buono in te, lo posso sentire. Lo capisco dalle tue lacrime.
Quando le pietre minerarie vengono raccolte, si passa al setaccio del materiale. Lascerò questa parte sempre a Misato.
Ma
quando avrà finito di raccogliere tutto il materiale....
lo passerà al fabbro.
E qui intervengo io, marmocchio. Quando giungerà il momento, io busserò alla porta. E sarà meglio che ti prepari già da ora, perché la forgia è un processo lungo e laborioso. E voglio fare di te la migliore delle spade che abbia mai creato, ci vorranno anni. Assaggerai il ghiaccio e il fuoco ragazzo, servirà a irrobustirti. Sarai martellato a più non posso, non sarò per niente caritatevole. Per forgiare il ferro, bisogna essere precisi e saldi nelle proprie convinzioni. Probabilmente mi odierai, ma non temere. Non sarò eccessivamente severo. Sarò fermo, ma giusto. Ho già sperimentato sulla pelle cosa significa avere un maestro...quasi potrei dire crudele. I risultati si vedono, certo, ma a che prezzo? A costo di metterci più tempo, non sarò uno stronzo con te. La forgiatura perfetta richiede pazienza.
Viaggerai assieme a me. Io ti guiderò, e tutto ciò che so, te lo insegnerò. Finché arriverà il giorno in cui tu riuscirai a fare a meno di me. Fino a che tu non lo insegnerai ad un altro come te. Come me. Questo è il retaggio degli uomini.
Quando sarai pronto, ti toglierò personalmente quel sigillo. Lo farò solo se sarò sicuro che sei cambiato. Se sarò sicuro che sei pronto a dare il tuo contributo per il mondo. A ripagare, in qualche modo, il debito di sangue che hai nei confronti della tua famiglia adottiva.
Non credermi uno sprovveduto però. Yoori. Ingannami, tradiscimi, tradisci Misato, tradisci ancora i Primati. Non avrai un'altra opportunità. Ti toglierò la vita senza pietà. Perché se ancora dopo tutto questo non hai ancora capito nulla, spiacente, ma sei solo una minaccia per la vita altrui. E che tu ci creda o no, io ci tengo al valore della vita.
Questo piano si può attuare solo se Misato-chan accetta, certo...Non ti preoccupare Chisaru, il sigillo che gli metteremo sarà tale che se prova a fare qualcosa di sbagliato...passerà un brutto quarto d'ora.”
Molti cenni d'assenso si sentirono dai Primati. Enma riassunse la sua forma normale, con le due piccole scimmiette attaccate al suo corpo.
Sasaki: ”Bene. Tenetelo fermo con cura, mi raccomando. Sto per svenire.”
Gorira si fece avanti con una robusta corda. Man mano che Sasaki scioglieva la sua catena, il possente gorilla avvolgeva il ragazzino con la corda. Non aveva emesso una parola da quando era stato catturato. Si limitava a fissarsi i piedi, per così dire, piangendo a più non posso.
Quando Gorira ebbe finito, come previsto, Sasaki collassò a terra. Il suo fisico era troppo provato per tirare avanti.
Ho dato solo una veloce rilettura al post. Sono stanco e malato, non voglio bloccare troppo la quest. Mi è venuto meglio di quanto pensassi. Eventuale errori sintattici, mancanza ci coerenza e coesione del testo, spero mi venga perdonata, ma a meno di postare un altro giorno, non riesco a fare di meglio. EDIT: Uddioh i typos... Edited by Memphos - 26/5/2016, 13:04
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