| Ripensare al passato. Lo faceva spesso. E volentieri. Il suo non era soltanto un mero tentativo di rivivere momenti trascorsi, felici o brutti che fossero, quanto un vero e proprio processo catartico destinato al raggiungimento di un sorta di purificazione interiore. In realtà il più delle volte accadeva spontaneamente e in contesti inusitati, al punto da risultare, nella maggior parte dei casi, vacuo e privo di qualsiasi fine pragmatico. Ma quando tale sforzo mnemonico trovava un sostegno valido nella quantomai opportuna vicinanza ad una tastiera quei suoi viaggi interiori, spesso definiti "film mentali" dai più, acquistavano un senso e lui riusciva a dare il meglio di sé.
Quella sera in particolare, come le tessere di un domino disposte una dietro l'altra, i suoi pensieri giacevano ordinati nella sua testa. Nessuno avrebbe potuto scomodarli. Come al solito però, il suo cervello aveva altro in serbo per lui e gli giocò uno dei classici tiri mancini cui era solito già da quando era un infante.
La prima tessera del domino? Il ricordo dello splendido periodo scolastico. A quei tempi era un ragazzino con pochi peletti sul mento e tanta voglia di... bhe... di non studiare. O di farlo quel tanto che bastava da non poter essere annoverato tra i nullafacenti. Era un bel periodo dal momento che qualsiasi cosa fosse coerente con la sua giovane età gli era consentita. Nei limiti della moralità e della legalità, naturalmente. Eppure lui aveva deciso di ascoltare il consiglio di quel suo amico che lo invitava ad iscriversi ad un gioco online. "GDR" lo chiamava.
Tre semplici lettere ed ecco che la prima tessera del domino decise di accasciarsi su quella successiva, come colta da un malore, e la seconda di seguito, abbattendo quella dopo. E così via.
GIOCO DI RUOLO. La prima cosa che ipotizzò nel momento esatto in cui ascoltò il significato di quell'acronimo era che si trattasse di un gioco online con tanto di personaggi creabili da zero, tante battaglie e, soprattutto, tanto divertimento. Quello che si trovò di fronte? Un gioco online in cui il tanto decantato divertimento consisteva nel descrivere qualsiasi cosa il proprio personaggio facesse.
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Come se la scuola non fosse già di per sé noiosa! E poi lui in italiano era abbonato al 4 con tanto di "sputo" accademico da parte della docente. Quel gioco non faceva per lui.
Furono le ripetute esortazioni di quel suo amico a convincerlo a provare. Decise dunque di stare al gioco, seguire il regolamento ed iscriversi all'accademia inerente al gdr con tanto di nozioni da imparare e un esame da affrontare. Ci vollero giorni per imparare tutto. Ma ce la fece. Quello che ne ricavò? Un'altra insufficienza da parte dell'insegnante... questa volta in game. Bocciato!
Davvero? Bocciato ad un gioco online? Ma io lascio tutto! Fu questa la sua prima reazione.
Nuova esortazione da parte dell'amico.
Nuova partita. Nuova identità.
Shinichi del Clan Loto. E il cognome? Troppo mainstream, niente cognome.
Riprovò di nuovo. Divenne un genin. Conobbe gente, conobbe amici e si inoltrò in avventure dattilografiche appassionanti, sebbene scritte, almeno nel suo caso, emulando i racconti per bambini per dimensioni e caratura intellettuale. In breve, tre righi erano sufficienti a raccontare un'intera giornata. Nonostante ciò, era divertente. Stentava a crederlo. E con lo stupore a fargli da guida continuava.
Affrontò un'altra grande sfida all'interno del gioco: il torneo Chunin. Dove, di grazia? A Kiri.
Questo nome non sarà famoso all'interno di circoli esclusivi dal cicchetto facile, ma nel mondo di Naruto....
Il Villaggio della Nebbia era conosciuto come uno dei più spietati. Una congerie di assassini, meglio noti come Spadaccini, era solita falciare vite a piacimento per il puro gusto di farlo. Il suo più grande esponente era uno dei più famosi membri del forum. Eccellente come pochi nel modo di esprimersi ma spietato... sempre in game ovviamente.
Ricordava benissimo quando lo aveva conosciuto la prima volta. Un ragazzo era andato da lui per chiedergli una spada e zac... gli aveva tagliato la testa descrivendo una scena che sarebbe stata accadente persino nella pubblicità del tonno rio mare. Per intenderci "così tenero che si taglia con un grissino".
Doveva dunque adoperarsi per non finire decapitato come quel povero ragazzo e il modo migliore per riuscirci era quello di fare in modo che quei tre righi descrittivi di un'azione diventassero almeno quattro. Quattro, davvero? Ovviamente no, il terrore di vedere frantumati i propri sogni da genin con al seguito gli sforzi di quest e missioni varie lo spinsero a produrre pagine e pagine di testo anche solo per raccontare una banale azione quale ad esempio allacciarsi le scarpe durante un loto frontale.
Il torneo durò parecchio. Ne valse la pena? Eccome! Chunin con pomiciata accademica. Si dice così, no?
Ad ogni modo, il periodo seguente pullulò di grandi avvenimenti per Shinichi, sia il Pg che l'avventore di forum. Quest'ultimo in particolare vide i suoi sforzi che producevano frutti. Quest su quest non solo portarono il suo alter ego digitate a superare traguardi che lo condussero sull'olimpo dei Jonin, ma anche la sua carriera scolastica a migliorare. Ricordate il quattro in italiano? Divenne un otto. Ci vollero quattro anni, sì, ma ne era valsa la pena.
Ora Shinichi del clan loto era la proiezione di quello che avrebbe voluto essere lui nella vita vera.Rispettato, riconosciuto per i suoi meriti, premiato per la sua costanza. Lo adorava. Adorava interpretare il suo ruolo.
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Ma come ogni idillio che si rispetti, anche quello era destinato a terminare. Impegni scolastici poeticamente personificati dalla figura della sua algida quanto terrificante professoressa di filosofia lo costrinsero a chiudere quel bellissimo capitolo della sua vita per dedicarsi unicamente a quelli considerati socialmente più utili.
Quattro anni dopo di quel ricordo mai sbiadito dal tempo era rimasta soltanto la sua tastiera impolverata e la home di quel forum totalmente irriconoscibile da un punto di vista grafico ma pullulante di prove tangibili del suo passaggio. Molti avrebbero potuto definirli come degli Easter Eggs. Lui preferiva definirli frammenti di sé stesso. Erano i suoi Horcrux. (Strizzata d'occhio ai fan di Harry Potter). Sì, perché ridendo e scherzando quello che fino a qualche anno prima era considerato un gioco adolescenziale era diventato inavvertitamente il punto di partenza della sua nuova vita. Scrivere non era di certo la sua professione (anche se sperava con tutto il cuore in un miracolo che lo consentisse), ma era stata la sua valvola di sfogo in un periodo storico segnato dalla crisi, dalle scarse possibilità di trovare un lavoro e dalla scarsa fiducia nel pezzo di carta meglio conosciuto come "laurea". Per quello stesso motivo non avrebbe mai smesso di ringraziare quel forum e le persone conosciute lì. Non avrebbe mai smesso di ricordarle con un sorriso. Con un po' di immancabile nostalgia.
Tutto questo sermone per ricordare i vecchi tempi trascorsi qui e per ringraziare tutti quelli che ho conosciuto e con cui ho condiviso momenti magnifici. Grazie a tutti.
Nella speranza di poter ricominciare un giorno, magari quando avrò imparato a gestire bene i miei impegni giornalieri, vi saluto!! Ciao belli!
Edited by |=Shinichi=| - 29/7/2015, 03:16
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Narratori
se avessi la certezza di riuscire ad essere costante certamente 
purtroppo dato il momento di confusione in cui tergiverso non sono in grado di stabilirlo in questo momento. Comunque è bello sentirti