Missione A/S Unmei 運命 – Gli Amanti, per Fuyuki e Chiaki Hyuga

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view post Posted on 7/11/2014, 17:50     +1   -1
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*Il resoconto del giovane uomo dalla scomposta zazzera corvina e gli occhi azzurro ghiaccio era risultato dettagliato, pulito e scorrevole.. come s’egli avesse avuto fra le mani un libro aperto e ne avesse letto le amare righe agli spettatori, trepidanti nel voler conoscere i dettagli di quella storia cruenta e dal finale disastroso. Fuyuki pareva furibondo, e più le parole del suo ragazzo si mischiavano ai duri sentimenti di quel suo cuore innocente più la sua furia accresceva. La sua lealtà e i suoi princìpi l’avevano portato a “risparmiare” quel verme, ad evitare di stranarlo e a proseguire nel suo percorso con quel poco tempo che gli rimaneva, e quel suo errore pareva adesso essere un pesante fardello sulle sue spalle. Quell’errore li aveva condannati tutti, poiché quell’uomo l’aveva fregato. Chiaki ascoltava le parole del figlio con estrema attenzione, e dei sentimenti contrastanti s’amalgamavano nel suo cuore. Gioia, tristezza, orgoglio, desolazione.. il suo bellissimo Aiko era cresciuto bene e aveva imparato i segreti delle erbe medicinali grazie alla sua attenzione, all’amore che aveva riversato su quel bambino abbandonato e rinnegato. Le sue attenzioni nel coinvolgerlo l’avevano fatto diventare quello che era, e le attenzioni che adesso suo padre capiva d’aver trascurato rendeva una strana felicità alla giovane donna. Eppure v’era sempre quella tremenda sensazione, quel cappio attorno al collo che pareva stringersi ad ogni secondo e quell’ignoto.. quel non sapere cosa di preciso fosse successo alla sua piccola. Avrebbe voluto conoscere, fare domande mirate e solvere quei dubbi che portava dentro al cuore, ma riconobbe da sola l’importanza di non scoprire troppo sul futuro. E se avesse avuto brutte notizie? Come avrebbe reagito? No. Al momento era meglio concentrarsi sull’uomo che aveva rovinato la loro vita e quella dei suoi figli e dell’eremo tutto.
Terminato il suo tremento racconto, l’Aiko del futuro passò istintivamente la mano destra sul volto pallido per togliere via quelle gocce salate ch’erano scivolate dai suoi occhi freddi e s’avvicinò a una delle candele che illuminava il rifugio dei due nukenin. Dava le spalle ad entrambi i suoi genitori, mentre questi cercavano altre informazioni riguardo la posizione e le possibilità del nemico ch’egli aveva avuto modo di strudiare più approfonditamente di loro.
*

Villaggio Tanuma, a qualche miglia a sud-est del Konohagakure No Sato. Nella vostra epoca dovrebbe essere un villaggio ancora in via di assestamento, quindi non è strano che ancora non ne abbiate sentito parlare.. ma prevedo comunque un gran movimento al suo interno, soprattuto di mercanti. Ci sono terre ben coltivate poco distanti da questo e la piazza d’un villaggio in rapida affermazione è un’ottima calamita per i lavoratori che vogliono vendere il frutto del proprio lavoro. Se l’è pensata bene, quel verme. Chi andrebbe mai a pensare a quel villaggio? Soprattutto nella vostra epoca. Il centro nevrargico della sua “attività” dovrebbe nascondersi dietro l’apparenza d’un grande deposito per merci. Non so fino a che punto si sono spinti nella costruzione, ma sono certo che quel bastardo non sarà solo. E’ troppo furbo per non circondarsi di tirapiedi e per non pensare a delle misure di sicurezza.

*Rispose al padre, facendogli facilmente intuire che nemmeno lui aveva voglia di perdere tempo in convenevoli. Quel sentimento d’odio nei confronti della persona che aveva distrutto ogni cosa era un sentimento fortemente condiviso da entrambi, ed entrambi avrebbero voluto affondare nello spregevole cuore di quel farabutto l’affilata punta di Namida, la lacrima cremisi. Fuyuki era il capo famiglia e come tale aveva l’obbligo di proteggere la propria cerchia d’affetti da ogni male possibile, ma entrambi i coniugi avevano già capito che quel fardello era stato posto anche sulle spalle del giovane figlio adottivo nel momento della loro dipartita. Come suo padre, Aiko sentiva d’aver fallito nel proteggere le persone che amava.. ma non avrebbe commesso lo stesso errore una seconda volta. Quella era la sua occasione per cancellare tutto, per cancellare gli errori del passato. *

(Dobbiamo muoverci. Ogni minuto che passiamo qui è un minuto in più per quel vile..)

*Quand’infine anche la bella Chiaki pose le sue domande, il giovane dalla zazzera corvina ebbe un sussulto e volse il capo dapprima verso la madre, poi verso il padre. La sua espressione non mentiva: non sapeva di quel potere.*

Una tecnica.. che controlla il tempo?! Non ero a conoscenza di questo dettaglio.. e di conseguenza non so rispondere alla tua domanda, Chiaki. Fuyuki, tu conosci questa tecnica? Ne ha mai fatto uso? Sapresti come eluderla? E no, non so di preciso quando avverrà lo scambio.. so solo che avverà in questo tempo. Spero solo d’esser riuscito a giocare d’anticipo..

(..altrimenti non avremo scelta e dovremo stanare le spie dell’Akatsuki prima che l’informazione giunga ad orecchie indiscrete. . e la cosa non è affatto facile. Sarebbe come una partita persa in partenza..)

*Proruppe nel discorso della giovane madre, non nascondendo la sua sorpresa alla nuova scoperta. Le carte erano in tavola e quel ragazzo venuto da quell’ipotetico futuro apocalittico aveva fornito loro ogni spicciola informazione ch’era riuscito a raccattare prima di giungere da loro.*



// C’è un tempo da schifo ed è un miracolo che io sia riuscita a scrivere e postare detto post. Vi ringrazio per la pazienza e schiumate l’attesa, riprendiamo. //
 
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view post Posted on 8/11/2014, 11:35     +1   -1
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Il nuovo arrivato voltò loro le spalle, mentre le perplessità che li avevano tormentati trovavano concretezza in parole che volavano alte, espandendosi fino a premere contro le pareti umide della stanza in cui si trovavano. Sia Fuyuki che Chiaki desideravano sapere e in tal modo saziare la sete di conoscenza che s'era impadronita delle loro anime. E per loro fortuna, anche stavolta le risposte non tardarono ad arrivare. Tanuma, un piccolo borgo a sud-est di Konoha: era questo il punto che Sanzu aveva scelto per edificare la propria base, che avrebbe dovuto trovare la propria ubicazione in un grande magazzino per merci. In men che si dica la mente del jonin volò lontano, scavando dentro la propria memoria per poter sfiorare i ricordi della sua prima missione in veste di ANBU, quando per la prima volta era venuto a contatto con quel criminale, catturandolo. Anche quella volta lui aveva scelto di celare le proprie attività all'interno di un luogo simile, in una città che rasentava quasi l'anonimato e chiamata Kitawashi. Erano passati gli anni, ma non le abitudini - pensò l'eremita, mentre il ricordo di Taki s'insinuava ancora una volta nel suo cuore. Non gli provocò rabbia o dolore tuttavia, anzi riuscì ad alimentare la fiamma di determinazione che ardeva dentro di lui. Era spaventato, incerto su come sarebbero andate le cose, ma ce l'avrebbe messa tutta per proteggere le persone che aveva a cuore. Tutte, nessuna esclusa.

Farò in modo che non faccia più del male a nessuno dei nostri compagni, Taki.

Si vide costretto a ritornare con i piedi per terra quando Aiko mostrò la propria ignoranza al riguardo della tecnica menzionata dalla bella kunoichi dalla chioma blu. Un'espressione impregnata di dubbio si dipinse sul volto dello Hyuga. Era stato lui, la sera prima, a mettere la sua amata al corrente dei poteri del nemico che avrebbero dovuto affrontare, ma non avrebbe mai pensato che il figlio adottivo non ne fosse a conoscenza. Ciò poteva significare soltanto una cosa: non era mai venuto direttamente a contatto con quel bastardo e, per questo, non aveva modo di conoscerne le tecniche. Fu così che il ventunenne prese un lungo respiro, pronto a svestirlo del velo d'ignoranza di cui era ammantato.

- Quel che so è che è una tecnica con la quale Sanzu è in grado di fermare il tempo e, con esso, bloccare le persone in un determinato momento. Non so come agisca, né come si possa eluderla.. durante il nostro ultimo scontro l'ha usata contro una squadra di ANBU, decidendo tuttavia di non bloccare me. Da ciò posso supporre che lui possa scegliere dei bersagli, piuttosto che agire sull'intero ambiente. Inoltre, l'ha usata anche alla residenza dell'Hokage per poter agire indisturbato. Ho agito durante la notte, bloccando meno di una decina di shinobi. Tutti i jutsu hanno un punto debole, nessuno escluso.. e, anche se sono solo supposizioni, forse è proprio qui che si nasconde la debolezza della tecnica. Il numero di bersagli e la concentrazione di Sanzu nel mantenere il controllo su di loro. Per questo motivo credo che il lavoro di squadra sia fondamentale e che nessuno di noi possa avere una possibilità, qualora dovesse fronteggiarlo da solo.

Parlava con conoscenza di causa, consapevole del fatto che anche lui fosse stato aiutato da un terzo l'ultima volta; un uomo dalle iridi smeraldine senza il quale, forse, non avrebbe mai potuto fare ritorno a casa. Guardò prima Chiaki, poi Aiko, affinché quel concetto potesse imprimersi in loro con maggiore facilità. A quel punto non vi era più niente da aggiungere, le informazioni di cui erano a conoscenza erano sufficienti per il momento e di certo avrebbero avuto modo di approfondirle e studiare meglio la situazione una volta giunti a Tanuma. Per scongiurare qualsiasi evenienza, l'ex ANBU pensò bene di creare due bunshin e di lasciarli lì affinché potessero accumulare chakra naturale; ne avrebbe avuto sicuramente bisogno, in caso di pericolo. In seguito si premurò di recuperare tutto il suo equipaggiamento, senza dimenticare di includere in esso anche il piccolo rotolo con il quale avrebbe potuto richiamare i cloni d'ombra dall'eremo. Infine accarezzò delicatamente l'elsa di Namida e, mentre la sua mano scivolava nuovamente lungo il fianco, i suoi occhi si spostarono verso quelli del figlio e sulle magnifiche iridi perlacee della donna che amava. Erano pronti a partire e lo avrebbero fatto in fretta, consapevoli di quanto sottile fosse il filo sul quale stavano camminando in equilibrio e del fatto che questo potesse venire reciso da un momento all'altro.

- Andiamo, non c'è tempo da perdere.

Ho evitato di dire che effettivamente il gruppo partiva e raggiungeva il villaggio, dato che non so cosa potrebbe accadere durante il cammino. Lascio a te quindi Simona l'arduo fardello :D
 
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view post Posted on 13/11/2014, 17:16     +1   -1
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Lacrime, le stesse che scendevano dal volto di Aiko, rischiavano d'infrangere le barriere degli occhi cristallini della fanciulla. Non doveva permettersi di cedere ai sentimenti, non in quel momento. Doveva far forza al gruppo, doveva infondere in tutti loro la determinazione nel volersi tenere stretta la propria vita. Si, avrebbe retto lei, se fosse servito, lo stendardo della marcia contro Sanzu. Ogni volta che riusciva a trovare la consapevolezza di se stessa, una vocina fastidiosa le ronzava nelle orecchie sussurrandole: "Ma a chi vuoi darla a bere? Se non ci fosse Fuyuki tu non saresti nulla. Sei solo una pedina che protegge il re, una misera da sacrificare". Perché nonostante la forte determinazione che stava dimostrando al suo amato, ancora dentro di lei la pace interiore era soltanto un lontano miraggio. La missione che gli era stata posta davanti era soltanto un altro tassello, un pezzo della sua esistenza che se non portato a termine avrebbe compromesso per l'ennesima volta la quotidianità in cui si sollazzava.
Le avevano detto in accademia che essere ninja significava proteggere gli altri, essere forti, strategia, tecnica e quant'altro; anzi ora che ci rifletteva non aveva mai udito quelle parole uscire dalla bocca dei suoi sensei, non avevano mai detto nulla del genere piuttosto avevano creato una mappa dove ogni bambino affermava ciò che per loro era quel mestiere. Il ricordo la fece sorridere, probabilmente un giorno anche la sua dolce Amane avrebbe fatto la conoscenza di quello sciocco gioco e come sua madre avrebbe taciuto. Essere una reietta della società ormai l'aveva ridotta a scappare, nascondersi e occultare le sue tracce. Non si trattava più della carriera ma di un vero e proprio modo di vivere che non avrebbe mai voluto trasmettere ai suoi discendenti. Doveva sopportare sulle sue piccole spalle anche quel carico immenso, se lei fosse scomparsa insieme al marito invece i suoi piccoli avrebbero avuto una vita a Konoha, non sarebbero stati etichettati sotto il nome di sporchi traditori ma dietro di loro avrebbero comunque trascinato lo sporco che i genitori avevano portato a galla.
La pausa riflessiva terminò o meglio rimase in sospeso non appena Aiko riprese il discorso non portato a termine. Per quanto la Hyuga conoscesse bene le distese boschive del Paese del Fuoco non aveva mai udito del Villaggio di Tanuma. Dopo le spiegazioni del bel chunin non le sembrò poi tanto assurda la sua ignoranza sull'argomento, in fin dei conti era un villaggio ancora agli albori, frequentato per lo più da mercanti; erano proprio questi ad avere una lingua che si scioglieva molto facilmente. Loro erano a conoscenza di segreti provenienti da ogni dove, alcuni poco affidabili mentre altri rari avrebbero persino potuto decidere il destino, proprio come quello che avrebbe portato alla loro caduta. Chiaki non aveva mai temuti i mercanti ma era stata sempre accorta in loro presenza. I piccoli trucchetti che aveva appreso da quando era diventata una nukenin oltre ad essere utili, la salvaguardavano dalla sua reale identità. L'ex ANBU era stato preventivo nell'istruirla ma la sua assenza spesso l'aveva costretta ad arrangiarsi da sola, rendendola capace di trasmettere il suo sapere ai più piccoli, forse più per emergenza che per altro; non erano pronti per una vita così movimentata più di quanto non lo era stata lei al tempo. Insomma il loro ospite non aveva lasciato molto in loro possesso, se non supposizioni ed idee. In fin dei conti era solo un bambino nella loro epoca.
L'improvvisazione: sarebbe stato quello l'asso nella manica. Il colpo di scena avvenne nello scoprire che Aiko non sapeva, non conosceva poi così bene il loro nemico come invece la sedicenne aveva creduto fino a quel momento. Nel sonno non aveva ascoltato la loro discussione quindi non poteva sapere quello che il membro delle Nuvole Rosse aveva inculcato nella mente della kunoichi. La madre venne colta in contropiede, iniziando ad agitarsi e a non trovare le parole giuste per riprendere le nozioni accumulate nell'esperienza notturna. Fortunatamente fu proprio l'eremita a prendere la parola e giudicando dal contenuto del discorso le sue erano perlopiù supposizioni ma su una cosa aveva ragione, ogni jutsu aveva il suo punto debole e avrebbero scoperto anche quello della tecnica di Sanzu, in un modo o nell'altro. Fece cenno con la testa che tutto le era chiaro e senza aspettare oltre si lanciò di corsa tra le varie stanze per raccogliere tutto il materiale che nascondeva nel rifugio. Qualcosa aveva già con sé, ma data la difficoltà della missione era sempre meglio essere previdenti.
 
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view post Posted on 23/11/2014, 21:04     +1   -1
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*Quella concisa spiegazione, l’unica che il nukenin dell’organizzazione delle Nuvole Rosse fu in grado di fornire al giovane uomo dagli occhi di ghiaccio, fu sufficiente a far comprendere a coloro ai quali era rivolta la gravità dell’assurda situazione che, di punto in bianco, accompagnata da uno squarcio luminoso sul cielo oscurato, era piombata su di loro come una condanna. Sarebbe stato prudente studiare in maniera più approfondita le reali potenzialità del potente nemico, che pareva esser l’unico, in quell’intreccio, a potersi far beffa dello scorrere del tempo.. ma né Fuyuki, né Chiaki e né tanto meno il giovane Aiko potevano permettersi il lusso di temporeggiare. L’intricata matassa del destino sarebbe stato intrecciata in quell’epoca, o forse quello stesso destino che i tre s’accingevano a combattere era già stato scelto a loro insaputa, costringendoli ad una futile corsa contro il tempo nel tentativo di debellare la minaccia che incombeva sulla loro famiglia e sull’eremo. L’improvvisato ospite osservò con estrema concentrazione il padre adottivo, mentre questi esponeva il suo sapere, e quand’egli ebbe finito distolse lo sguardo e serrò la destra sull’elsa della sua Lacrima Cremisi ch’era poco distante dalla sua posizione. Il fuoco delle candele continuava a consumare la cera, specchiandosi nei suoi occhi colmi di risentimento e voglia di riscatto, e per un attimo la sua mente paragonò quel lento processo logorante alla storia dei suoi genitori. Come quelle candele, difatti, ogni minuto consumava il tempo che loro avevano a disposizione.*

(..se questo non fosse accaduto, probabilmente Chiaki avrebbe completato la cura e avremmo vissuto qui all’eremo una lunga vita. Perché sono stato così debole allora? Sono sempre rimasto nell’ombra, pur capendo ogni cosa.. pur capendo che Fuyuki non è più lo stesso da quando la malattia ha preso piede.. e nemmeno Chiaki, che per il nostro bene ha sempre tramutato la sua tristezza in un sorriso dolce e affettuoso..
Dovevo essere io la loro forza, come loro lo sono stati per me..
)

Hai ragione, non abbiamo un secondo da sprecare. Prendete tutto quello che vi serve, e qualche razione di cibo.. il viaggio da qui a Tanuma ci sottrarrà molto più di mezza giornata e se partiamo adesso e manteniamo un’andatura sostenuta potremmo sperare di arrivare col favore della notte e cominciare a capire quali movimenti ci sono al suo interno per poterci districare con più naturalezza.

*Proruppe infine, spezzando l’avanzamento di quei suoi cupi ragionamenti. Il suo modo d’esporsi, così autoritario e così oculato lo facevano sembrare un vero ANBU. Sicuramente sapeva cosa stava facendo, quali che fossero i suoi obiettivi e come raggiungerli.. eppure i genitori avevano avuto modo di vedere che il loro “piccolo” si dibatteva spesso fra ragione e istinto, e quando quest’ultimo prendeva il sopravvento sulla ragione non sempre i risultati erano positivi per il ragazzo. Bastava osservarlo mentre cercava d’alzarsi dal letto, nonostante la brutta ferita al fianco sinistro pareva logorargli l’animo dal dolore.
Prima di partire per il lungo viaggio che si prospettava davanti ai loro occhi perlacei, l’eremita compose rapidamente dei sigilli e creò due bushin – che, come precauzione, sarebbero rimasti in quel rifugio nel sottosuolo per accumulare quanto più chakra della natura possibile – prima di recuperare tutto l’equipaggiamento; la sua dolce metà si mosse invece per prendere tutto l’occorrente, medico e non, che sarebbe potuto essere utile nel loro viaggio. Aiko allacciò finalmente la sua giubba verde, nonostante questa fosse all’interno ancora sporca del suo stesso sangue, e sistemò il fodero della sua spada legandolo sotto il fianco sinistro. Quel peso che gli tirava leggermente la pelle del fianco gli causò dolore, ma impavido come sempre mantenne un perfetto decoro dinnanzi ai suoi genitori che, sapeva, si sarebbero preoccupati più del dovuto. Non aveva intenzione d’essere un peso, ma di certo non aveva intenzione di rimanere a marcire su di un letto nell’attesa dell’inevitabile. In quest’aspetto peculiare padre e figlio si somigliavano molto, nonostante il loro tempo assieme si fosse sempre limitato a pochi scambi. Da Chiaki aveva appreso invece a chiudere a doppia mandata i problemi dentro al cuore, per il bene di chi gli stava attorno. Quand’infine tutti e tre furono pronti per il viaggio, fecero per uscire con cautela dal rifugio.
*


EkNWK



*Il sole era sorto da un pezzo e la sua luce, ancora stranamente rossastra, pareva sfumare delicatamente nell’intenso verde della valle dell’eremo, facendolo risplendere di fresca rugiada. Quel fitto manto d’erba pareva esser costellato di stelle, e le folte fronde degli alberi parevano adornate da tanti piccoli gingilli argentei. L’ultimo ad esser baciato dal mite calore di quella palla di fuoco, stagliata nel cielo leggermente nuvoloso, fu il bel volto del giovane Aiko, che dovette leggermente strizzare gli occhi per poter mettere a fuoco e abituarsi a quella luce.*

Seguitemi..

*Bisbigliò ai suoi genitori guardingo, sapendo che non v’era un minuto da perdere. Quand’egli fece però per scattare verso il folto della foresta come aveva fatto la sera precedente, una voce cristallina e fin troppo conosciuta pietrificò il trio sul posto.*

Chiaki! Allora siete tornati!

*Risuonò la voce del piccolo Aiko che, a loro insaputa in un momento di distrazione, era uscito fuori dalla casa e li aveva sorpresi. L’Aiko del futuro ebbe quasi un mancamento e sentendo il suo io da piccolo aveva cercato di nascondere Namida dietro alla gamba, per celarla ai suoi occhi. Il piccolo s’era intanto avvicinato abbastanza e quando incrociò gli occhi di ghiaccio del suo futuro rimase anch’egli paralizzato sul posto, come se un fulmine gli avesse attraversato il cervello.

C-chi è lui..?!

*Chiese in maniera del tutto innocente, dopo un tempo che pareva esser stato per tutti loro infinito.*



// Qualsiasi precauzione utilizzate, Aiko piccolo vi sorprenderà. Quindi ruolate come meglio credete la cosa e sbrogliate questa bella matassa. //
 
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view post Posted on 24/11/2014, 11:13     +1   -1
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Le parole del padre adottivo non spaventarono o scoraggiarono il giovane chunin di Konoha, anzi lo resero più consapevole e in grado di valutare la situazione con occhio critico e ponderato. Adesso tutti loro sapevano bene con chi avevano a che fare e, terminata la spiegazione, fu lo stesso Aiko a spronare i genitori a raccogliere ciò che serviva così da poter partire in fretta alla volta di Tanuma. Il viaggio avrebbe occupato più di mezza giornata, stando a quanto l'ospite diceva, e ciò significava che il gruppo improvvisato avrebbe avuto modo di giungere a destinazione quando la luna avrebbe iniziato a baciare con la propria luce perlacea i loro volti, celati grazie al favore delle tenebre. In questo modo avrebbero sicuramente avuto maggiore libertà di movimento che durante la giornata, considerato il fatto che si trattava pur sempre di una città che affidava al mercato il proprio benessere. Fu così che, seguendo il consiglio del figlio, il jonin ultimò i preparativi. Dopo aver stretto con più enfasi il fodero di Namida alla propria schiena, si limitò a controllare che tutto il proprio equipaggiamento fosse sigillato all'interno dei suoi rotoli, prima di attendere che anche gli altri terminassero l'operazione. Lanciò a Chiaki, la quale aveva ben pensato di portare con sé tutto ciò che avrebbe potuto favorire il suo compito di medico, un'occhiata trasudante di fiducia e infine si avviò cauto e silenzioso verso l'uscita.
Una volta fuori, la rosea luce del sole mostrò ai suoi occhi l'eremo ancora dormiente che, lentamente, si affacciava verso un nuovo giorno. Una lieve brezza accarezzò i capelli e fece lo stesso con le fronde degli alberi che costellavano quel paesaggio lussureggiante, un angolo di paradiso immerso nel verde della natura e nel grigio dei ruderi appartenuti un tempo a una gloriosa civiltà. Il cielo appena oscurato dalle nubi avrebbe presto osservato quelle ombre attraversare la foresta, ma prima ancora che i tre potessero mettersi in marcia una voce li fermò. Un timbro familiare, che tutti e tre avrebbero sicuramente riconosciuto tra mille e che fece raggelare le ossa dello Hyuga.


Merda, questa non ci voleva!

Colto completamente in contropiede, l'ex ANBU per un attimo non fu in grado di reagire prontamente come invece avrebbe desiderato. Il monito del figlio adottivo risuonava ancora forte e nitido nella sua mente confusa; avrebbe rischiato di impazzire, se solo avesse incontrato colui che, adesso, stava proprio dinanzi a loro. Il piccolo Aiko, dal canto suo, sembrò altrettanto sorpreso di incontrare quegli occhi freddi come il ghiaccio, che tanto assomigliavano ai propri. Il tempo sembrò fermarsi improvvisamente e soltanto la sua domanda, scontata e titubante, riuscì a spezzare lo strato di gelo che aveva avvolto la situazione, congelandola in quell'istante di tensione palpabile. Soltanto in quel momento, una volta ritrovata la lucidità per affrontare quel piccolo inconveniente, Fuyuki fu in grado di riuscire. Grazie ai poteri dell'Hansha avrebbe fatto in modo che il bambino non vedesse i movimenti delle sue mani, che intanto avrebbero composto i sigilli per attivare uno dei genjutsu più comuni, ma al contempo uno dei più utili. Grazie a quel jutsu avrebbe tentato di far cadere il piccolo - che non aveva ancora iniziato a masticare i concetti del ninjutsu che, un giorno, il padre gli avrebbe tramandato - in un sonno profondo, dal quale difficilmente avrebbe potuto svegliarsi. Doveva essere rapido e preciso, così che il peggio venisse evitato per concedere al gruppo di mettersi finalmente in cammino alla volta della propria meta.

 
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view post Posted on 24/11/2014, 17:41     +1   -1
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Come delle ombre nella notte avrebbero attraversato i boschi del Paese del Fuoco. Il momento più propizio, quando le difese erano più fievoli e molte volte assenti. Non ci sperava più di tanto la nukenin, ma pensarlo la rendeva più sicura su quello che stava per fare. Se avesse raccontato quella storia a qualcuno probabilmente sarebbe stata ignorata o alla peggio presa per pazza; l'unico che ci sarebbe sempre stato era proprio lui, l'uomo che di fianco a lei la sosteneva davanti a qualsiasi ostacolo. Strinse forte la cintura di stoffa sulla vita, li dove erano legati i due stiletti che gli aveva regalato il suo unico genitore ancora in vita. Indossarli probabilmente era un oltraggio alla persona che aveva creduto sempre in lei, ma il legame affettivo non le avrebbe permesso di separarsi dai suoi primi veri regali da parte del padre.
Ormai era pronta ad abbandonare tutto. Alzò il mento davanti alla grande rampa di scale che era pronta a lasciarla passare. Scattante, furtiva, resistente: la sua prova personale era appena cominciata, davanti a un figlio che era diventato quasi la fotocopia del padre adottivo. Unguenti e medicine andavano a riempire completamente la sacca della sedicenne, l'ultima cosa che voleva era che il loro Aiko del futuro avesse dei problemi lungo il tragitto. Sulla strada probabilmente avrebbe trovato anche delle erbe utili ma non sapeva quando e se ci sarebbe stata una sosta, sicuramente era fuori discussione per il momento. Le parole del loro ospite non facevano altro che spronarla, come se fosse sotto le direttive di un vero e proprio leader. Solitamente era Fuyuki a prendere quel posto e invece per la prima volta sembrava essersi messo da parte per dare occasione al giovane di guidarli verso la meta designata.
Le prime luci del cielo rischiararono i suoi piedi nudi, costantemente senza calzature rivelando l'ora inaspettata. Avrebbero dovuto andarsene prima e lei lo sapeva. Un brivido le percorse la schiena non appena intravide le due testoline dei suoi due più cari amici. Yin e Yang la stavano aspettando all'ingresso con i loro musetti bagnati e il pelo arruffato.

- Che fine avevate fatto? - chiese un po' scocciata ai due per averli persi durante il tragitto di ritorno.

Non ce l'aveva con loro, sapeva quanto potessero essere delle creature curiose ma soprattutto affamate. Avevano abbandonato la piccola abitazione di legno e pietra durante la notte e ora i flebili raggi provavano di tanti in tanto a catturarli, infondendogli il loro calore.

- E' una storia lunga. Prima siamo stati attaccati da un immenso bue, poi un fulmine è caduto proprio sullo stesso albero che stavamo percorrendo, in seguito la pioggia ha fatto franare il terreno in una zona qui vicino, poi il bue... - non fece in tempo a terminare la frase che suo fratello nero come la pece lo aveva già colpito mettendolo a tacere.

A Chiaki non restò che alzare un sopracciglio perplessa, prima di udire il "seguitemi" del moretto. Non aveva tempo per i litigi dei suoi due compagni di disavventure, il suo obiettivo era un altro. Fece un cenno con la mano per farsi seguire dai due mustelidi, ma prima di poter giungere verso le chiome alte e fitte della foresta una voce familiare la fece bloccare di colpo. Una voce infantile, una melodia che aveva sentito milioni e milioni di volte ma che non avrebbe voluto udire in quell'istante. Si girò di scatto incrociando i propri occhi chiari e limpidi in quelli azzurri del piccolino. Glielo si leggeva in viso alla Hyuga: era stata colta in flagrante a fare qualcosa che non doveva fare. In verità non c'era nulla di sbagliato, se non che loro figlio avrebbe dovuto essere a letto a quell'ora. Maledì mentalmente Okojo mentre lo immaginava addormentato sul divano con il suo solito sigaro in bocca, eppure gli aveva sempre raccomandato di non fumare in presenza dei bambini. Gli occhi della ragazza cercarono immediatamente quelli del suo amato, che come lei sembrava insicuro sul da farsi. Fu l'evocatrice ad avvicinarsi per prima al piccolo per rassicurarlo, per fargli capire con parole dolci che purtroppo la loro missione non era ancora terminata. Gli accarezzò la zazzera scura scompigliandola un po', per poi chinarsi e baciarlo sulla fronte.

- No piccolo non siamo ancora tornati...questo che stai vivendo è solamente un sogno e sai qual è il potere più misterioso dei sogni? Loro possono farti immaginare tutto ciò che tu d-desideri di più. Ti racconterò la storia della regina dei sogni e di sua sorella gemella, e della loro continua lotta per il dominio dei loro regni: i sogni e gli incubi. C'era una volta...

Fuyuki intanto si era attivato per deconcentrare il fanciullo. Semmai si fosse addormentato lei lo avrebbe accolto tra le sue braccia deponendolo delicatamente al suolo, coprendolo con il mantello da viaggio che si era infilata per le forti intemperie, esattamente come aveva fatto quella notte.
 
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*L’improbabile incontro delle due versioni di Aiko aveva lasciato col fiato sospeso gli interdetti genitori, colti in contropiede dalla pericolosa fatalità. Gli occhi del piccolo erano piantati su quelli glaciali del suo futuro, e gli eco dei loro cuori parevano quasi risuonare all’unisono. L’Aiko del futuro non si mosse e non emise alcun suono: ebbe soltanto la prontezza di nascondere la sua Lacrima Cremisi dietro la gamba, e la freddezza necessaria a sostenere lo sguardo del suo io del passato. Trascorsero secondi che ai due coniugi parvero interi minuti, poi il più piccolo balbettò la sua ingenua domanda e il clima teso parve quasi rasserenarsi. La dolce Chiaki s’avvicinò al suo bambino, scompigliandogli dolcemente i capelli già di per sé con poco garbo, e gli diede un bacio sulla fronte prima di tentare di distogliere l’attenzione dal loro ospite proveniente dal futuro. Nel frattempo, l’eremita prese a comporre dei veloci sigilli per un potente genjutsu - avendo cura di non farsi notare - con la speranza d’addormentare il bimbo dalla scomposta zazzera corvina. Distogliere l’attenzione del piccolo dall’Aiko del futuro fu una vera impresa, ma alla fine i suoi occhi chiari si posarono su quelli della madre adottiva – pronta a raccontargli una bella favola. Mentr’ella gli parlava dell’incantato mondo dei sogni e di quello oscuro degli incubi, Fuyuki intervenne silenziosamente e il bambino, beché tentasse di resistere con tutte le forze che aveva in corpo alla sonnolenza che l’aveva improvvisamente colto, non riuscì nemmeno a biascicare qualche parola che le palpebre gli si chiusero con prepotenza sugli occhi azzurri facendolo crollare fra le braccia di Morfeo. L’amorevole madre era pronta a sorreggerlo e ad accompagnarlo dolcemente sul manto erboso, coprendolo; l’infiltrato del Konohagakure No Sato nell’organizzazione delle Nuvole Rosse e l’Aiko proveniente dal futuro poterono invece tirare un sospiro di sollievo, anche se il secondo dei due pareva ancora piuttosto scosso per l’accaduto.*

(C’è mancato poco.. sento ancora il cuore battermi all’impazzata, come se stesse per esplodermi..)

Non abbiamo tempo da perdere, mettiamoci in cammino..

*Si rivolse ai suoi genitori in un sussurro, tentando con estrema maestria di mascherare lo shock per quanto appena avvenuto dinnanzi ai loro occhi increduli. Ci sarebbe egregiamente riuscito, se non fosse stato per il pallore diffuso ch’aveva preso possesso del suo bel volto.
Quando gli shinobi delle Nuvole Rosse furono nuovamente pronti per la partenza, il loro amato figliolo inspirò l’aria fresca della mattina e fletté le gambe per scattare e confondersi nuovamente nel folto della foresta smeraldina che circondava l’eremo dei mustelidi. Quel globo infuocato ch’era il sole era ormai alto nel cielo e il viaggio verso il villaggio di Tanuma procedeva piuttosto speditamente.
*

(Siamo stati degli incoscienti.. anzi, no, io sono stato un incosciente. Avrei dovuto fare più cautela, e probabilmente il me del passato non avrebbe mai visto il mio viso. Spero solo sia abbastanza forte da superare lo shock. Ha scosso parecchio anche me quest’incontro con lui.. non saprei dire se per la preoccupazione o se è questo il prodotto degli effetti devastanti della fusione fra passato e futuro..)

*Si ritrovò suo malgrado a pensare, mentre con disinvoltura saettava da un albero a all’altro seguito dai genitori adottivi. Pareva esser troppo silenzioso il giovane uomo dalla zazzera corvina e gli occhi di ghiaccio, e anche piuttosto rapido nonostante egli tentasse di mantenere un’andamento sostenuto ma abbordabile da tutti. La mezza giornata passò forse troppo in fretta, fra ansie e preoccupazioni per l’imminente futuro, e l’ora di pranzo li costrinse alla sosta. Avrebbero dovuto rifocillarsi e recuperare come meglio potevano, poiché la prossima marcia sarebbe stata ininterrotta sino alle porte di Tanuma.*



// Questo è un post di transizione necessario. Soprattutto per voi. Nella sosta potrete fare quello che volete e potrete interagire fra di voi e con Aiko, che ai vostri occhi sembrerà più “pensieroso” del solito. Questa potrebbe essere l’ultima occasione per parlarvi e sviluppare BG e/o strategie da attuare una volta arrivati a Tanuma. Sappiate che il siparietto del piccolo vi ha fatto perdere (ovviamente) del tempo e che siete in lieve ritardo sulla tabella di marcia, quindi se volete fare avere questa sensazione di “abbiamo perso del tempo prezioso” ai vostri PG potete liberamente farlo. Enjoy! //
 
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view post Posted on 7/12/2014, 12:38     +1   -1
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In fretta la kunoichi si avvicinò al piccolo, coprendogli la visuale e concedendo quindi al jonin l'opportunità di terminare il proprio lavoro senza il rischio di essere notato. Non ci volle molto prima che il genjutsu annientasse la coscienza del bambino, relegandolo alle braccia di Morfeo ancor prima che lui riuscisse a pronunciare qualsiasi parola in risposta a quegli eventi che si stavano susseguendo freneticamente. Non appena si fu abbandonato al sonno, Chiaki lo adagiò al suolo con la cura che solo una vera madre può vantare, mentre quasi all'unisono i due shinobi poterono tirare un sospiro di sollievo. L'eremita poté leggere facilmente sul volto del figlio adottivo le emozioni contrastanti che un simile shock aveva acceso; c'era mancato veramente poco - affinché ciò che aveva predetto il giovane del futuro si avverasse - ma per fortuna i due amanti erano riusciti a reagire prontamente, risolvendo la situazione nel minor tempo possibile. Non vi era però altro tempo da perdere e per questo, spronato dalle parole ferme e decise del ragazzo dalla zazzera corvina, il gruppo si mise immediatamente in cammino.
Si muovevano veloci come ombre affilate che venivano nascoste dalle folte chiome degli arbusti che costellavano la foresta; macinavano chilometri in fretta, calpestando ad ogni passo le paure e le preoccupazioni per il futuro che li avrebbe attesi alle porte di Tanuma. Per buona parte del viaggio infatti l'ex ANBU non aprì bocca, preferendo rinchiudersi nella propria interiorità nel disperato tentativo di combattere e debellare i timori che si erano impadroniti del suo cuore. Suo malgrado, tuttavia, qualsiasi sforzo si rivelò vano e a quel punto il ventunenne si vide costretto a convivere con ciò che lo tormentava, abbozzando per nascondere agli altri ciò che provava. Doveva mostrarsi forte dinanzi a coloro che voleva proteggere. Loro contavano sicuramente sul suo sostegno e lui doveva essere pronto a combattere per loro in ogni momento, lenendo il loro dolore piuttosto che il suo. Il dovere del sacrificio, un fardello che gravava sulle sue spalle ormai da troppo tempo e del quale la mano annerita e priva di vita che a lungo aveva nascosto, per vergogna, era un esempio lampante. Adesso riusciva a mostrarla senza alcun timore, anzi era fiero di poter dimostrare ai suoi compagni che lui, in qualsiasi momento, era pronto a sostenerli. L'occasione sembrò presentarsi quando Chiaki, approfittando della distanza che intercorreva tra Aiko e i genitori che lo seguivano, parlò con un fil di voce, cercando di attirare l'attenzione del suo uomo.


- Fuyuki...

- Abbiamo rischiato grosso prima. Sei stata brava a distrarre Aiko, mentre pensavo al genjutsu.

Avrebbe voluto dirglielo prima, ma soltanto adesso aveva avuto modo di svegliarsi dal sonno vigile che lo aveva costretto a contemplare i propri pensieri. Sul volto della dolce fanciulla tuttavia non lesse compiacimento per le parole che lui aveva speso nei suoi confronti, anzi; la conosceva bene ormai ed era certo che, dietro quello sguardo assente e quel silenzio prolungato, si nascondesse qualcosa che lei non riusciva ancora a dire. Fu così che la voce del nukenin risuonò ancora, nel tentativo di strappare dalla lingua della ragazza ciò che non vedeva l'ora di scappare dalle sue labbra rosee.

- Tutto bene? C'è per caso qualcosa che ti turba?

- Niente, stavo solo pensando... sai che qualsiasi cosa succeda io sarò sempre al tuo fianco?

Le parole pronunciate lo lasciarono a dir poco spiazzato. Nonostante gli facesse piacere sapere che la sua amata gli sarebbe rimasta vicina in ogni momento, ancor di più nelle difficoltà, tuttavia quei lemmi ammantati di mistero facevano nascere nella sua mente già affollata nuovi quesiti. Per quale motivo gli stava dicendo una cosa simile? Forse, come lui, era solo preoccupata per il pericolo che Sanzu rappresentava, dimostrandosi però incapace di nascondere le proprie paure. Un'espressione traboccante di comprensione si dipinse sul volto del jonin, che era già pronto a risponderle e forte del desiderio di tranquillizzarla.

- So che Sanzu è un nemico temibile, ma noi saremo preparati.. non ci accadrà nulla, vedrai.

- In realtà non stavo pensando a quello...

- A cosa, allora?

Chiese incalzandola, mentre l'espressione fiduciosa sul suo viso veniva rimpiazzata da una smorfia preoccupata che si faceva sempre più accentuata. Il silenzio che ne seguì fu il preannuncio di una tempesta nefasta che si abbatté con violenza sul soldato delle nuvole poco dopo, appiccando dentro il suo cuore un incendio che difficilmente avrebbe potuto estinguere.

- Te lo prometto, troverò la formula adatta per non perderti.

Diverse opzioni si mostrarono al giovane, venendo tuttavia scartate poiché reputate di poco conto. Si trattava di piccole cose che non avrebbero mai preoccupato Chiaki in quel modo o che forse, a causa della loro scarsa importanza, nemmeno potevano tangere un animo ancora puro e ingenuo come il suo. Come se non bastasse, lei stessa aveva escluso la questione di Sanzu dalla lista e, a quel punto, l'eremita rimase con nulla in mano, se non con un enorme timore del quale non poteva però avere certezza. Possibile che lei fosse venuta a conoscenza del segreto sulle sue condizioni di salute? Forse stava solo ragionando considerando la peggiore eventualità, ma quei lemmi ambigui che ancora risuonavano nella sua mente, tremendi come una sentenza, non facevano altro che alimentare la fiamma del dubbio che nel suo animo s'era insinuata e che non sembrava essere intenzionata a morire facilmente. Aveva sempre cercato di tenerla fuori da quella faccenda, al solo scopo di proteggerla, ma qualcosa doveva essere andato storto. E ciò che più lo frustrava era la consapevolezza di non poter trovare conferme per il proprio sospetto. Non riuscì a risponderle e, in ogni caso, non ne avrebbe avuto modo. Aiko aveva rallentato gradualmente il passo e infine si era fermato. Il sole era alto e cocente in cielo, ma sotto quelle fronde i tre avrebbero sicuramente trovato ristoro e un ambiente confortevole per poter consumare un pasto, così da riprendere le forze dopo quelle ore scandite da un'andatura piuttosto sostenuta.
Non appena si furono messi comodi, le razioni di cibo vennero equamente divise fra i tre. Nonostante non fosse in vena, preoccupato com'era, Fuyuki si impose di consumare il proprio pasto fino all'ultimo boccone. L'incontro con Sanzu era imminente e non poteva permettersi il lusso di non essere pronto. Avrebbe dovuto fronteggiarlo al massimo delle forze, se voleva avere almeno una chance di batterlo, ma con i pensieri che lo tormentavano il raggiungimento della forma ideale aveva quasi assunto i tratti di un'utopia. Avrebbe voluto porre domande sia a Chiaki, che ad Aiko, così da poter placare i propri dubbi, ma sapeva di non poterlo fare: nel primo caso avrebbe dovuto rimanere solo con la sua amata, nel secondo avrebbe rischiato di ottenere informazioni sul futuro che forse non avrebbe dovuto conoscere. Per questo una volta consumata la propria razione, si limitò a poche parole, che perlomeno avrebbero dato l'impressione che la situazione fosse normale e perfettamente sotto controllo.


- Spero che tu ti sia ripreso, Aiko.. abbiamo rischiato grosso prima, ma fortunatamente siamo riusciti a cavarcela con poco. Tuttavia continuo a vederti turbato. Se c'è qualcosa che non va, questo potrebbe essere forse l'ultima occasione che hai per farcelo sapere.

Cercò di metterlo a suo agio con un tono di voce calmo e pacato, piuttosto che inquisitorio e anziché pretendere una risposta immediata gli avrebbe dato tutto il tempo che gli serviva, approfittandone intanto per esporre quanto aveva ancora da dire.

- Ho pensato a come agire. Come avevamo già concordato, agiremo in incognito e quindi, prima di arrivare a Tanuma, useremo la tecnica della trasformazione. Dato che si tratta di una città dedita al mercato, una volta trasformati in mercanti potremo sicuramente muoverci all'interno del villaggio correndo meno rischi. Inoltre, sarà meglio dividerci e superare le porte in momenti diversi. In questo modo potremo agire più velocemente, in più punti.. e soprattutto, nel caso in cui uno di noi venisse scoperto, gli altri due potranno correre in suo aiuto. Se rimaniamo uniti invece saremo lenti e il rischio che l'intero gruppo venga messo in pericolo aumenterà esponenzialmente.

Fece una pausa, durante la quale prelevò dal proprio equipaggiamento e da quello della compagna tre ricetrasmittenti. Ne consegnò due ai suoi interlocutori, posizionò la propria sopra l'orecchio sinistro e in seguito spese qualche secondo affinché tutte e tre fossero collegate sulla stessa frequenza radio.

- Le accenderemo una volta arrivati a destinazione e le useremo per tenerci in contatto. Poiché per non dare nell'occhio sarà meglio parlare il meno possibile, soprattutto in presenza di altre persone, utilizzeremo l'alfabeto giapponese per parlare in codice, così da ridurre al minimo il tempo necessario per comunicare. Se vi imbattete in Sanzu, o in qualcuno che potrebbe essere lui, pronunciate "Shi", anche se non ne siete certi. Se invece siete certi di aver trovato il suo covo, allora "Ba" sarà ciò che dovrete dire. Se notate la presenza di uomini armati, o di ninja, "Ko". Se siete in pericolo, ma pensate di riuscire a cavarvela da soli, "Ze". Se invece avete bisogno di aiuto, "Tsu": in questo caso comunicate in breve la vostra posizione. Qualora la vostra copertura dovesse saltare, "Ri". Dopo una situazione di Ze, pronunciate "Fu" non appena sarete nuovamente in una situazione sicura. Se invece la situazione in cui vi trovate non rientra in nessuno di questi casi, pronunciate "Chi" e trovate un posto lontano da orecchie indiscrete per poter comunicare bene cosa è accaduto. La stessa cosa vale se siete entrati in possesso di informazioni importanti, ma in quel caso il codice sarà "Wa."
Ricordate, una volta arrivati a Tanuma il nostro compito sarà quello di ottenere quante più informazioni sul conto di Sanzu e di stanarlo. Non sono ammesse azioni individuali, non possiamo permetterci il lusso di sbagliare niente. Chiaro?


Avrebbe atteso eventuali domande, così da placare i dubbi dei suoi compagni, e in caso non avrebbe esitato a ripetere nuovamente l'elenco dei codici, in modo da facilitarne l'apprendimento. Anche se i pensieri riguardo ciò che Chiaki gli aveva detto continuavano inesorabilmente a divorare ciò che di sano rimaneva del suo animo, doveva essere risoluto e forte per loro. Un leader.. non un peso.

 
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view post Posted on 10/12/2014, 19:53     +1   -1
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Rilassò i muscoli in tensione non appena le palpebre del piccolo si chiusero definitivamente. Inventarsi storie non era mai stato un problema per lei che di fantasia ne aveva anche troppa, ma in quel momento l'ultima cosa che voleva era perdere altro tempo. Purtroppo le vicende che si erano susseguite a scaglioni da quando avevano conosciuto l'Aiko del futuro sembravano essere state fatte apposta per mettere loro i bastoni fra le ruote. Che qualche forza maggiore avesse scommesso a loro discapito? Spostò l'enorme ciocca di capelli blu dalla fronte umida, che sembrava quasi più pallida con la luce soffusa che baciava l'intero eremo. Vegliava in piedi quello che sarebbe diventato poi un giovane uomo prima di quanto lei avesse voluto; non l'avrebbe lasciato lì, se le circostanze non la avessero obbligata a prendere quella decisione repentina. Sentì il richiamo del nuovo compagno acquisito e gli lanciò uno sguardo d'intesa anche se non del tutto convinto. Non fece caso al suo stato di turbamento dato che anche lei versava nelle stesse condizioni; conosceva ciò che avrebbe potuto comportare l'incontro tra i due, anche se il chunin non era stato così chiaro quanto avrebbe desiderato la sua curiosità.

Si fece precedere e, mentre i due iniziavano a varcare le soglie del bosco, lei rimase li e in pochi secondi aveva già scritto sul terreno tutto quello che avrebbe voluto lasciare finché non avrebbe fatto ritorno. "Proteggi la fiamma che illuminerà il futuro", i kanji arsero per qualche secondo sul terreno secco vicino al fanciullo che dormiva beato. Il messaggio era chiaro e presto Okojo lo avrebbe letto, non appena si sarebbe accorto dell'assenza prolungata del piccolo. Lanciò un ultimo sguardo doloroso e poi, attivando la sua doujutsu, iniziò a macinare metri su metri cercando di riprendere il passo degli altri altrettanto veloci. Sembrava passato qualche mese da quando per la prima volta lei aveva raccontato una favola al bambino, cercando di rendergli meno difficoltoso il sonno, invece erano passati già tre anni dal loro primo incontro. Possibile che le cose potessero cambiare così radicalmente in un lasso di tempo così limitato? In fin dei conti si era ritrovata a essere una traditrice in meno di qualche ora... perché le venivano in mente ora questi ricordi nostalgici?
I suoi pensieri cambiarono immediatamente obiettivo, facendosi più tetri. Forse fu la figura del suo uomo a procurarle quell'immagine dolorosa, o forse il destino impervio con il quale dovevano giocare. Aiko li aveva lasciati da soli proseguendo qualche metro più avanti, tutti erano rinchiusi nel loro io interiore ma questa volta Chiaki aveva bisogno di farlo parlare. Gli alberi le scorrevano accanto, rilasciando quel profumo che solo la natura incontaminata sa donarti; sarebbe stato un momento perfetto per interloquire, se solo non si fossero buttati a capofitto in qualcosa di così strano ed enigmatico. Forse quella avrebbe potuto essere l'ultima volta in cui si sarebbero visti.

- Fuyuki... - fu così che la kunoichi scattò come un meccanismo a molla, pronunciando il nome del suo amato senza nemmeno rifletterci.

Si pentì immediatamente di ciò che aveva fatto ma le parole del partner invece che farla rintanare in se stessa, in parte le diedero la forza che cercava. Lo sguardo rimaneva criptico e serio, come se non sapesse esattamente come iniziare a dire ciò che il cuore le sussurrava attraverso gli spifferi della morsa che la opprimeva. Doveva condividere il peso del segreto che Ashi le aveva fatto carico prima della grande battaglia contro Watashi, doveva rassicurarlo per quanto lui avesse continuato a voler portare i suoi fardelli da solo.

- Niente, stavo solo pensando...sai che qualsiasi cosa succeda io sarò sempre al tuo fianco? - disse con un fil di voce, abbassando la testa per non incontrare lo sguardo interrogativo del jonin.

Non le sembrava un argomento in cui avrebbe potuto arrivare dritta al punto, anche perché nemmeno lei aveva la sicurezza di riuscirci o di lasciar perdere prima di aver detto qualcosa di sbagliato. E intanto una vocina dentro di lei le continuava a ripetere: ma cosa stai facendo? E come darle torto, sapeva sempre scegliere i momenti migliori per le rivelazioni. Non vide lo sguardo cristallino dell'eremita ma la frase che uscì dalle sue labbra e il tempo d'esecuzione le fecero capire che anche lui si stava interrogando su dove lei volesse arrivare. Sanzu e la sua vita erano le ultime preoccupazioni in una lista che avrebbe fatto invidia a quella d'un Daimyō quando va a fare spese.

- In realtà non stavo pensando a quello... - rivelò di rimando l'evocatrice, cercando ancora tra le varie frasi che si era preparata il modo più facile per riferirgli il nocciolo della questione.

Lui sembrava curioso e come non esserlo davanti a una ragazza che parla sporadicamente e improvvisamente sembra dover fare una rivelazione shock? Se da un lato quella breve ma lunga conversazione l'avevano condotta fino al punto giusto per sputare il rospo, dall'altro lato si sentiva troppo al centro dell'attenzione dell'ex ANBU. Stava per rinunciare, troppo era lo stress che aveva accumulato. Senza accorgersene il silenzio aveva preso parecchio piede nella conversazione, rischiando persino di farla cadere, ma poi accadde il miracolo e lei terminò.

- Te lo prometto, troverò la formula adatta per non perderti - tirò un sospiro di sollievo la nukenin e iniziò a sentirsi improvvisamente più leggera, quasi avesse perso chili e chili di massa dalle gambe.

Oltretutto conquistò un imbarazzante silenzio regalato da suo marito, ma che fortunatamente venne smorzato dalla pausa indetta dalla loro guida. Chiaki lanciò al suo sensei brevi e intensi sguardi ma ogni volta che lui si trovava a guardarla, lei abbassava meccanicamente gli occhi, come se si sentisse in colpa per qualcosa. I piedi le dolevano dopo le diverse miglia che i suoi arti avevano dovuto accusare, ma non riuscì a rimare ferma a prendere aria, già le sue mani erano all'opera per fornire un lauto pasto ai presenti. Fortunatamente era stata previdente ed aveva portato con sé alcune scorte del magazzino sotterraneo, senza contare che tra i suoi rotoli non potevano mai mancare le erbe ed il cibo. Qualcosa di freddo e che non avrebbe occupato troppo tempo venne lasciato a disposizione di tutti mentre lei, che di mangiare sapeva farne anche a meno, iniziò a seguire le tracce di qualche pianta che le occorreva. Alcune potevano mantenersi intatte e funzionali per lunghi periodi, come le radici, ma altre avevano bisogno d'essere fresche, anzi la loro efficacia derivava proprio da questo piccolo dettaglio. Non poté fare miracoli in quel poco tempo, ma quello che avrebbe raccolto lo avrebbe posizionato tra le bende pulite di quello che lei ancora definiva un suo paziente.
Quando tutto fu pronto s'accinse ad ascoltare Fuyuki che sembrava intenzionato a discutere con loro di qualcosa di molto importante; il viaggio probabilmente gli aveva fatto bene. Nonostante non avessero nulla in mano, lui era comunque riuscito a raggiungere una specie di piano provvisorio che avrebbe in qualche modo smistato i lavori abbastanza facilmente. La prima parte fu abbastanza scorrevole e chiara ma quando si arrivò al punto di ricordare così tante iniziali per ogni singola mossa che si faceva, alla Hyuga iniziò a girare la testa; la sua attenzione veniva compromessa da qualsiasi cosa anche una semplice farfalla che volava a poca distanza di fiore in fiore. Indossò la ricetrasmittente che il membro delle nuvole rosse aveva preso dal rotolo di lei e pazientando attese che lui concludesse il suo discorso.

- Ehm... - disse diventando rossa la bella ninja e grattandosi la testa imbarazzata - Potresti r-ripetere giusto qualche codice, m-magari i più importanti...

Sapeva che sicuramente quella più in difficoltà per quelle cose sarebbe stata lei lì in mezzo, anche perché Aiko ricopriva già un'alta carica nel Villaggio della Foglia. Le vesti della fanciulla si iniziarono a muovere all'altezza della schiena e una piccola testolina sbucò dal nulla con una tranquillità assoluta.

- Chiaki me le ricordo io tutte le lettere dell'alfabeto, vai tranquilla - disse Yin facendo il suo solito ingresso in scena maestoso.

<fuuinjutsu> - Sigillo di incisione - (Costo: NA)(Eff: variabile) "E' una tecnica più che di sigillo, affine a molte altre tecniche, e necessaria per utilizzare i sigilli "permanenti" che vanno letteralmente bruciati sulla pelle delle persone. Consiste nel concentrare il proprio chakra in un dito, rendendolo di fatto ustionante. Passando il dito su qualsiasi superficie, questo lascerà una scia bruciata al suo passaggio, permettendo così di scrivere senza inchiostro o altri artifici. Non è una semplice ustione, oltretutto: è virtualmente impossibile rimuovere le scritte tracciate in questo modo, se non distruggendo la superficie su cui sono state incise. Nel caso sia "vivente", anche se i lembo di pelle dovesse danneggiarsi o venire rimosso, guarirebbe con la scritta ancora presente, preservando qualsiasi proprietà magica avesse il sigillo tracciato in questo modo. La modalità di rilascio di questa tecnica funziona unicamente per scritte non legate ad altri sigilli. Se si vogliono cancellare sigilli scritti con questa tecnica, si dovrà invertire quelli, e non questa."

Razione Media di Cibo: una confezione più capiente e resistente ai malanni del tempo. Rigenera un quantitativo di Stamina pari a 50.[2 Razioni medie occupano 1 slot item].

Ricetrasmittente[utilizzabile solo in missione]: piccola radio ricetrasmittente da posizionare sull'orecchio in modo che non possa impedire movimenti o tenere occupate le mani durante delle azioni. Particolarmente utile per coordinare azioni nel caso in cui ci si trovi ad una distanza tale da non poter comunicare liberamente con i propri compagni di team.
Se la distanza che intercorre tra gli utilizzatori è inferiore ai 100 m, la comunicazione e l’impiego dell’oggetto (se già estratto e posizionato sull'orecchio) non costerà nessuna azione.
Al contrario, se la distanza tra gli utilizzatori supera i 100 m, sarà necessario sprecare un’azione per ricercare il segnale e sincronizzarsi su di uno a banda più larga.
 
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view post Posted on 17/12/2014, 23:07     +1   -1
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*Rapido era scattato in direzione della foresta con al seguito i suoi genitori adottivi e altrettanto rapidamente saettava da un appiglio all’altro con destrezza, nonostante i movimenti solitamente morbidi erano divenuti meccanici a causa della ferita al fianco non rimarginata. Non era strano, difatti, che a un movimento un po’ più brusco vi fosse una smorfia di dolore dipinta sul suo bel viso baciato a intervalli irregolari dalla tiepida luce del sole mattutino, che scivolava dolcemente fra le foglie verdi delle fronde bagnate di rugiada. Fortunatamente per lui, essere il primo della fila era un vantaggio per non far preoccupare i due nukenin apprensivi. Con la sinistra a bloccare verso il fianco il fodero contenente la sua Lacrima Cremisi, dono indebito del padre oramai deceduto, continuò il suo viaggio nel silenzio. Chiudersi nei propri oscuri pensieri non era un qualcosa ch’egli amava fare, anche perché quelli potevano essere più crudeli della realtà ch’era stato costretto a vivere in prima persona. Era quasi scontato affermare che da questi sarebbero venuti a generarsi dubbi su dubbi, e che questi dubbi gli avrebbero fatto più male di qualsiasi altra cosa. Le due persone al suo seguito - coloro i quali l’avevano accolto nella loro famiglia e amato come un figlio leggittimo - erano distanti abbastanza da non permettergli di sentire la loro conversazione. L’unica cosa di cui il giovane dalla zazzera corvina e gli occhi azzurri pareva preoccuparsi era di non riflettere troppo su determinate faccende e di mantenere un andamento costante per non far perdere le proprie tracce.
Quando il sole fu più cocente, stagliato nel cielo azzuro e poco nuvoloso a segnare all’incirca il mezzodì, i tre avventurieri rallentarono il passo e trovarono uno spiazzo d’ombra dove consumare il proprio pasto prima della ripartenza. Mentre Chiaki s’apprestava a distribuire ai suoi uomini le razioni di cibo ch’aveva portato, il giovane Aiko s’era intanto accomodato contro la corteccia d’un grosso albero e se ne stava pensieroso a rimuginare. Non disse una parola, se non un semplice “grazie” alla madre che gli aveva passato la sua razione. Dunque Fuyuki e Aiko consumarono il magro pasto, che li avrebbe mantenuti in forze e abbastanza leggeri per continuare la corsa sino al Villaggio Tanuma; la donna medico s’era invece allontanata per cercare qualche erba medicinale nei dintorni, per poter preparare un impacco da sostituire a quello già spalmato sulla ferita del suo giovane paziente. Non trovò molto nel poco tempo di cui disponeva e non s’aspettava nemmeno di trovare chissà che, anche perché non era il caso d’allontanarsi troppo dal resto del gruppo. La fortuna, quel giorno, volle però baciarla facendole trovare un’erba dalle proprietà disinfettanti e cicatrizzanti – non il massimo per alleviare il dolore, ma ottima per accellerare la guarigione della brutta ferita. Raccolta, tornò indietro e preparò l’impacco. Il padre e il figlio avevano finito di pranzare nel silenzio dei loro pensieri e ragionamenti, ma Fuyuki volle spendere qualche parola di conforto per il suo Aiko. Non era molto quello che avrebbe potuto dire in quell’occasione, soprattutto considerato il fatto che suo malgrado non lo conosceva abbastanza bene come Chiaki da poter trovare le parole e gli argomenti esatti per rasserenare l’animo del figlio.. ma questi parve apprezzare e rispose a quelle parole con un accenno e un sorriso abbozzato, come per confermargli d’aver capito e di non avere nulla di preoccupante da doverlo preoccupare.
*

(Grazie Fuyuki. So che per te significa molto proteggere tutti noi, e so anche che ti è difficile rapportarti a me in questo momento perché credi di non esserci stato nel breve tempo che ci hanno concesso.. ma non è così. Sei stato sempre il mio esempio, sei stato il mio punto fermo. Se io sono qui a lottare con voi lo devo al coraggio che tu mi hai trasmesso.)

*Pensò, seppur non disse quelle parole al genitore per via della poca propensione alle smancerie. Non voleva apparire debole o sdolcinato, non di fronte al padre adottivo. Portava sulle proprie spalle un fardello simile a quello che aveva portato lui per lunghi anni e adesso il suo contributo era fondamentale tanto quanto la sua serietà e concentrazione.
Prima che il nukenin delle Nuvole Rosse esponesse un piano, Chiaki aveva costretto il figlio a stendersi sull’erba e a porgerle il fianco per poter spalmare l’impacco sulla ferita. Nonostante le smorfie per il bruciore che l’erba medicinale gli provocava, il giovane Aiko aveva ascoltato attentamente ogni parola e aveva capito ogni punto del discorso del padre.
*

Shi, Ba, Ko, Ze, Tsu, Ri, Fu, Chi, Wa..

*Ripeté mnemonicamente a bassa voce, fissando quei suoni alle possibili situazioni elencante dal nukenin. Dunque s’alzò da terra, sistemando la maglia scura e la giacca avendo cura di non sgualcire in alcun modo la nuova garza che proteggeva la ferita, che gli avrebbe sicuramente procurato un bruciore più intenso di quello che già provava a causa dell’erba disinfettante.*

Il primo ad entrare a Tanuma sarò io, ovviamente sotto copertura. Poi entrerete voi e ci terremo in contatto secondo i codici espressi da Fuyuki. Le vie più importanti del villaggio convogliano tutte nella piazza principale, mentre i magazzini sono situati più in periferia. L’affollamento della piazza potrebbe giocarci un vantaggio per confondere il nostro avversario in caso di un inseguimento o di superiorità numerica, dunque tenetela il considerazione, qualsiasi cosa capiti..

*Completò così il piano del padre, imponendosi come primo a varcare i confini fisici del villaggio. Dopotutto, trasformato o meno nessuno conosceva il suo volto in quell’epoca e rispetto a Chiaki e Fuyuki poteva avere più possibilità di trovare il covo senza destare sospetti in eventuali cani da guardia. Stabilito ciò, raccattarono nuovamente le loro cose e partirono. Il caldo del mattino aveva lasciato posto alla frescura della sera, e quel sole che li aveva accompagnati s’era nascosto in fretta oltre l’orizzonte.
Giunsero nei pressi del Villaggio Tanuma nelle prime ore del giorno, quando ancora la luna e le stelle brillavano nel firmamento scuro e il sole rimaneva una mera speranza per il mattino. Rimasero immersi nella foresta per la trasformazione, lontani da occhi e orecchie indiscrete. Come stabilito, il primo fu Aiko. Compose velocemente dei sigilli e si trasformò in un mercante, con tanto di mantella color paglia e cappello a coprirgli quasi del tutto il volto.
*

Vado.. buona fortuna a entrambi..

*Sussurrò, accennando e scambiando cenni d’intesa. Dunque attivò la sua ricetrasmittente e s’addentrò nell’agglomerato urbano sotto gli occhi preoccupati dei suoi genitori che, da li a poco, avrebbero seguito le sue orme per tentare di cambiare il loro destino.*



// Dunque, adesso agite come meglio credete. Ovviamente, il primo a postare deve essere il primo che entra al villaggio e, da questo momento in poi, siete divisi ma comunque in contatto (sarò io nei post a seguire a farvi ricevere i messaggi dell’altro, quindi non siate autoconclusivi). Se avete dubbi su come muovervi o su cosa potete fare o meno sapete dove trovarmi. Buon divertimento (spero di farvene vedere delle belle) e soprattutto buona fortuna a Chiaki: le sorti del tuo passaggio di rango sono maggiormente concentrate qui, quindi continua come sai fare e fai uscire il personaggio anche più di prima se possibile. Metticela tutta. ^^ //
 
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view post Posted on 19/12/2014, 20:52     +1   -1
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Da una Lacrima di Luna

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Yin l'aveva salvata per l'ennesima volta e grazie e lui il suo amato non avrebbe dovuto perdere altro prezioso tempo per le spiegazioni. Giocherellò con la poltiglia che colorava la sua pelle diafana di un verde lucido, mentre osservava il suo figlioccio rivestirsi. Aveva avuto fortuna nella ricerca delle erbe giuste, chissà se si poteva dire anche lo stesso per il loro futuro prossimo. Rimise tutto accuratamente in ordine, pulendosi come meglio poteva con l'acqua della sua borraccia. Non esordì con molte parole, prestando piuttosto attenzione alle parole dei due uomini del gruppo. Nonostante avesse dovuto svolgere il ruolo della madre, nonostante lei dovesse proteggere Aiko, li in mezzo continuava lei a sentirsi quella protetta.
Bastava guardare i suoi due cari e il modo in cui prendevano ossessivamente la missione, tanto da riuscire persino a prevedere il peggio; probabilmente non era propriamente così ma questa era l'impressione che lasciavano sfuggire i loro dialoghi. Ed eccolo, quel senso di incompletezza, irrequietudine e nullità tornò a bussare alla sua porta tempestivamente. Nel suo volto solare si dipinse una leggera ombra che venne dimenticata dall'urgenza dei compiti. Lo shinobi del futuro sarebbe andato per primo nel villaggio di Tanuma, lasciando loro la possibilità di scegliere chi l'avrebbe seguito per secondo. Chiaki fissò lo Hyuga, indecisa se poter esprimere realmente il suo parere finché non si arrese a una qualsiasi decisione.

*Se lo conosco bene manderà a me per seconda, così da potermi coprire le spalle in caso di problemi*

Nonostante non conoscessero bene l'ambiente sembrava che, qualsiasi strada avrebbero preso, si sarebbero rincontrati tutti in un'enorme piazza. Occorreva scegliere un ruolo in quella storia e tenere fede al copione fino alla fine. Delle semplici direttive erano utili, ma il miglior mezzo per capire ed ambientarsi era interagire con l'ambiente e la nukenin non vedeva l'ora di essere finalmente dentro. Da una parte la paura le faceva battere forte il cuore, dall'altro l'adrenalina la spronava ad andare fino in fondo con quella storia. La zona centrale sarebbe stata la loro salvezza, sia per disperdersi e sia per gli agguati. Annuì affermativa, afferrando le sue cose; il tempo per la pausa era terminato. Il resto del tragitto passò in silenzio rispetto all'andata e in parte la kunoichi ne fu felice; doveva rimanere concentrata se avesse voluto avere qualche idea brillante, senza contare che in quel frangente la compagnia di Fuyuki la metteva relativamente a disagio. Sembravano essere passati pochi minuti e invece dal cielo spuntarono dei piccoli brillantini splendenti, come quelli incastonati nei vestiti delle principesse.
La notte era bellissima ed era proprio grazie all'oscurità che la giovane poteva rilassare i suoi muscoli facciali. L'essere gentile e cordiale faceva parte del suo carattere ma la serenità che cercava di emanare costantemente per non far preoccupare le persone a lei vicine era qualcosa che non sempre riusciva a controllare. Lo sguardo si fece serio, riflessivo mentre presupponeva tutte le possibili condizioni che avrebbero potuto andarle contro. Il destino poteva essere cambiato seriamente oppure c'era qualcuno dietro a tirare le corde dello spettacolo che lo faceva solo credere? Si morse il labbro nervosa, mentre con la mano stringeva la veste di una tonalità più chiara rispetto ai suoi capelli. Alla testa del gruppo Aiko fermò la sua folle corsa per rannicchiarsi in quello che sarebbe stato il loro ultimo punto d'incontro. Non lo immaginava l'evocatrice, ma già era giunto il loro turno. Tanuma era appena visibile o meglio le lanterne e fiaccole che circondavano il luogo e che erano gli unici oggetti a dare vita al posto. Senza attendere oltre, come aveva già annunciato precedentemente, Aiko prese immediatamente le sembianze di un mercante, niente d'eccentrico o vistoso, un trucco perfetto per passare inosservati.

Poi fu il turno della bella dalla chioma scura come il cielo che li sormontava: la sua trasformazione non fu imminente quanto piuttosto ponderata, lasciando spazio alla sua fantasia. Un kimono lungo e grigio con alcuni trafiletti verdognoli che staccavano dallo sfondo triste come le giornate uggiose; capelli bianchi e setosi attorcigliati in un acconciatura pratica ma un po' scompigliata per via delle condizioni fisiche che fingeva di sopportare; delle bende che avvolgevano gli occhi, nascondendo il potere mistico della casata degli Hyuga; un cerchietto ingombrante ma raffinato che identificava la giovane come una donna di un certo ceto sociale; un'enorme biwa utilizzata per allietare i momenti tristi o i lunghi viaggi; ed infine una cassettina di legno tenuta a tracolla dove alcuni unguenti facevano capolino nelle loro diverse variazioni colorate. Yin e Yang scesero per osservare il nuovo aspetto della loro sorella e quando lei li ebbe messi a fuoco tra le insenature delle fasce, sorrise.

- Che ve ne pare? - chiese con curiosità l'unica donna del gruppo - Comunque riguardo a voi due...Yin dato che tu r-ricordi i segnali in codice di Fuyuki, nasconditi sotto le mie vesti, mentre tu Yang, vorrei che seguissi Fuyuki nel caso le ricetrasmittenti potessero avere qualche problema. Meglio non affidare nulla al caso.

La chunin avrebbe voluto mandare qualcuno anche a supervisionare Aiko, ma le loro forze alleate dovevano mantenersi minime se non avrebbero voluto essere scoperti prima di arrivare a destinazione. Cercò per un'ultima volta gli occhi dell'ex ANBU per poi rivolgergli un saluto impacciato.

- Sensi all'erta - disse allontanandosi verso una delle tante vie che davano verso il villaggio, lontano da dove aveva fatto il suo ingresso il foglioso.

Il selciato scricchiolava sotto i suoi sandali, ma il rumore che si portava dietro non era l'unico a infestare i pochi insediamenti. Nell'oscurità della notte poteva osservare parecchi edifici in legno, niente d'eccentrico ma quanto bastava per dar risalto soprattutto ai diversi negozietti al piano terra. C'era veramente di tutto da quelle parti ma un po' la gioia del posto veniva oscurata dall'ora notturna. Le sarebbe piaciuto vivere quell'esperienza in modo diverso, non come un'infiltrata con sulle spalle il destino della sua famiglia, ma come una visita di piacere. Doveva ringraziare gli astri nel cielo del fatto che le sue sembianze non venissero smascherate subito dai raggi caldi del sole. Se all'inizio avevano dato l'idea di giocare un ruolo principale, adesso al buio le bende le davano un'impressione diversa: le sembrava la sciocchezza più grande che avesse potuto fare, quella di nascondere il suo senso migliore.
Dovette attivare immediatamente il doujutsu per non andare a sbattere contro qualche insegna o gradino di troppo. Sarebbe stato il caso di raggiungere il prima possibile la piazza o era meglio temporeggiare dando un'occhiata in giro? Come un gatto nell'ombra la dolce fanciulla si muoveva, fu quando un colpo di tosse si propagò alle sue spalle che fece un sussulto per lo spavento. Da quando aveva varcato la soglia di quel posto non aveva notato nessuno, ma quel rumore poteva significare tutto o niente. Spostò solo i suoi occhi perlacei mentre rimaneva immobile e mise immediatamente a fuoco un'energia debole e non perfettamente regolare; capire che si trattava di un'anziana signora fu un gioco da ragazzi. Avrebbe dovuto proseguire ma un secondo colpo di tosse più forte la fecero titubare, fino a decidere di fare retromarcia. Lungo le scalette di legno che salivano al secondo piano, la donna rimaneva ammantata nel suo scialle, nonostante le temperature non fossero le più favorevoli per una simile costituzione. Senza scrupoli la sedicenne si presentò davanti a lei e le porse una delle sue ampolle.

- Questa fa al caso suo: malva ed oli essenziali. Ne basta una goccia nella tisana prima di andare a d-dormire e in qualche giorno si leverà quella brutta tosse - disse attendendo pazientemente che l'anziana accettasse il dono.

- Ehm scusami ma non ho soldi da darti qui con me... - rispose lei un po' abbattuta.

- Non importa, mi accontento di una semplice informazione. La piazza dista tanto da qui? Non sono del posto e alcuni m-mercanti mi hanno parlato veramente bene di questa città per fare affari. Lei cosa ne pensa? - chiese con il suo solito sorriso gentile stampato sulle labbra.

Sperava che quell'anima pia le rivelasse qualcosa, altrimenti avrebbe proseguito lungo la strada, esattamente come aveva accordato precedentemente con gli altri, osservando accuratamente con i suoi occhi tutto ciò che poteva saltarle sospetto, senza lasciare mai scoperti i suoi due compagni infiltrati.

<tecnica> - Trasformazione - (Chk: variabile) "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione non altera fisicamente il ninja, è solo un cambio di aspetto dato da una tecnica ninjutsu. Vuol dire che massa e volume del ninja non cambiano, e il ninja non ottiene capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia. In qualunque cosa si sia trasformati, si può combattere, ma qualsiasi danno, difesa, assorbimento, spezzano l'effetto. Il byakugan, lo sharingan, scoprono il trucco immediatamente (il primo perchè vede attraverso la copertura, il secondo perchè riconosce la presenza di una ninjutsu in azione) le abilità fiuto e sensitivo funzioneranno in contrapposizione alla abilità nascondersi del ninja che usa questa tecnica, come se fosse nascosto (ma senza usufruire degli altri bonus dati dal nascondersi, nè numerici, nè altrimenti). Non è possibile trasformarsi in combattimento contro un avversario.
E' possibile rimanere trasformati per lunghi periodi di tempo solo laddove il consumo di chakra per turno sia inferiore alla stamina recuperata in una azione morta. Il consumo di chakra varia a seconda di cosa ci si sta trasformando:
- Oggetti, animali, persone delle stesse dimensioni del ninja: 10 Chk

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 20/40/70/100] [Frz/Vel: + 25/40/60/90] "Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi chiari che non mostrano alcuna pupilla. Attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente: grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo raggio d'azione di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno."
 
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view post Posted on 20/12/2014, 13:01     +1   -1
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I suoi codici potevano non essere di semplice memorizzazione e non si stupì quando la ragazza chiese, con notevole imbarazzo, che questi venissero ripetuti; per fortuna il piccolo Yin sembrava aver già assimilato quanto detto dall'eremita e in tal modo quest'ultimo avrebbe potuto evitare di elencare di nuovo i codici, ma soprattutto avrebbe avuto meno preoccupazioni per la propria amata. Purtroppo non correva buon sangue tra lui e il furetto, tuttavia il giovane conosceva bene le sue capacità e sapeva che, con lui al suo fianco, Chiaki avrebbe corso meno rischi. Non avrebbe voluto ammetterlo, ma non poteva nascondere la verità e mai avrebbe privato la fanciulla di una compagnia valida, la quale avrebbe potuto vegliare su di lei in sua assenza. Aiko invece non aveva avuto alcun problema di comprensione, dando così conferma delle proprie potenzialità; era un ANBU in fin dei conti e per lui quella faccenda non era altro che mero pane quotidiano. Gli occhi impregnati di fiducia del padre si posarono su di lui, mentre con calma esponeva ulteriori informazioni sulla struttura della città. I magazzini, lì dove era più probabile localizzare il covo di Sanzu, erano situati in periferia e tutte le strade avrebbero condotto a un'enorme piazza centrale, un luogo affollato e sicuramente ideale per far perdere le proprie tracce. Era proprio quello che pensava, ma sentire i propri pensieri prendere vita grazie alle parole del figlio gli donarono una sensazione di pieno compiacimento. In quella dimensione Aiko era ancora un ragazzino, puro e innocente, anche se con un passato imbrattato di fuoco e sangue, ma presto il tempo avrebbe forgiato in lui l'anima di un vero shinobi, plasmata a immagine e somiglianza del padre.

La nostra famiglia e l'eremo saranno al sicuro, quando sarai tu a proteggerle.. figlio mio.

Non vi era più altro tempo da perdere e quindi, non appena tutti ebbero raccattato le proprie cose, il gruppo si mise nuovamente in moto. La tabella di marcia era stata rispettata e le aspettative dei tre non vennero deluse. Quando furono giunti nei pressi di Tanuma, ebbero modo di vedere in lontananza le abitazioni di una città che veniva baciata dalla luce perlacea della luna, mentre le stelle si esibivano in tutto il loro splendore sul firmamento ammantato d'un blu scuro e profondo. Come prestabilito, sarebbe stato Aiko il primo ad addentrarsi all'interno della città. Fuyuki scambiò con lui un breve sguardo d'intesa, rispondendo al suo augurio con un cenno di assenso e rimanendo impassibile, mentre lo vedeva scomparire in lontananza, ammantato di sembianze con gli appartenevano. Fu poi il turno della fanciulla dalla splendida chioma blu; il jonin avrebbe mandato lei per seconda, ma lei sembrava aver già compreso quali fossero le sue intenzioni e per questo motivo, senza perder tempo, aveva usato l'Henge. Al posto dei lineamenti che lo Hyuga conosceva fin troppo bene, apparve una donna immersa in un lungo kimono, con una grossa biwa e delle bende a coprire gli occhi. Una cieca, uno stratagemma astuto per poter usare il byakugan senza doversi preoccupare di essere visti.

- Sei perfetta.

Vi era sincerità nelle sue parole, ma anche amarezza per non poter discutere con lei riguardo l'argomento che avevano affrontato lungo la strada per Tanuma. Yang sarebbe rimasto con lui, in modo da poter avere un contatto nel caso in cui le ricetrasmittenti avessero dato dei problemi. In quel momento la kunoichi sembrava più lucida e astuta di quanto potesse esserlo il suo sensei, in bilico tra il desiderio di fermarla e chiedere spiegazioni e la consapevolezza di non poter sprecare altro tempo. Il tempo giocò un ruolo fondamentale in quella scelta, che sfumò quando dopo un ultimo saluto la fanciulla si addentrò nella città, lasciando il ventunenne con l'amaro in bocca. Quest'ultimo attese quindi che lei fosse lontana, prima di entrare in azione. Il furetto dal pelo candido come la neve lo guardò con fare interrogativo per alcuni secondi, cercando di leggere cosa si nascondesse dietro quegli occhi traboccanti di ardente determinazione. Sorpresa fu invece quella che si dipinse sui suoi occhietti scuri, quando il soldato delle nuvole rosse incrociò le mani. Due bunshin già trasformati in due mercanti di mezz'età corsero in fretta, insinuandosi senza dir nulla tra le vie della città.

Si entra in scena.

- Cosa stai combinando, Fuyuki?!

Ciò che il jonin aveva appena fatto andava espressamente contro quanto era stato concordato fra i tre ninja e di ciò ne era consapevole Yang, tanto quanto Fuyuki. Era normale che il piccolo mustelide fosse rimasto basito di fronte a un cambio così repentino, eppure vi era una precisa ragione dietro le azioni del nukenin. Lui era fatto in quel modo e mai nessuno avrebbe potuto cambiare il sentimento di protezione che nutriva nei confronti della sua amata e della sua famiglia.

- La nostra ricetrasmittente non è ancora accesa, quindi loro non possono sentirci. Questa missione presenta una notevole percentuale di rischio e quei due cloni saranno i miei occhi che veglieranno su di loro al posto mio. In caso di pericolo, basterà che scompaiano, così da farmi arrivare tutte le informazioni necessarie. Guarderò le spalle a mia moglie e a mio figlio.. non permetterò che accada qualcosa alle persone che amo.

La sua voce trasudava determinazione, ma anche il rifiuto di qualsiasi replica da parte di Yang. Quest'ultimo ormai conosceva bene il ragazzo dalla chioma castana e sapeva che niente e nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea. I bunshin avrebbero coperto le spalle a Chiaki e Aiko, proteggendoli da minacce che magari non avrebbero potuto vedere. Sotto i cappelli che coprivano loro il volto avrebbero avuto modo di utilizzare il doujutsu del clan Hyuga senza correre il rischio di venire scoperti e lo stesso avrebbe fatto Fuyuki. Il copricapo di paglia avrebbe nascosto quasi completamente il suo volto, tranne la smorfia compiaciuta che su di esso si era disegnata durante gli ultimi secondi. Il suo nuovo aspetto era quello d'un mercante dall'abbigliamento poco vistoso, al cui interno Yang riuscì a nascondersi facilmente, e di giovane età, un dettaglio che poteva tornargli utile in caso di incontri indesiderati.
Il byakugan sarebbe stato utile per ispezionare ogni anfratto delle strade di Tanuma e per questo motivo venne immediatamente attivato dal suo utilizzatore; in seguito accese la ricetrasmittente e infine si immerse tra le vie della città. Le ricerche del jonin sarebbero iniziate dalla zona periferica. Mancava ancora del tempo all'alba e, approfittando del favore delle tenebre, avrebbe sicuramente potuto muoversi senza dare troppo nell'occhio. Per il momento avrebbe evitato le zone più affollate; ci avrebbe pensato, in caso, durante le ore del giorno, quando le strade sarebbero state più affollate e sarebbe stato più semplice far sciogliere le lingue.

 
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view post Posted on 16/1/2015, 12:22     +1   -1
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*Nel momento in cui il giovane uomo dagli scompigliati capelli corvini, magistralmente camuffato nell’anonimo mercante errante, s’addentrò all’interno del nascente villaggio facendo perdere le proprie tracce, fu il turno della nukenin dai capelli color della notte. Anch’ella, usufruendo con astuzia della tecnica della trasformazione appresa all’accademia ninja, si tramutò in un’affascinante musicista cieca dotata di bende per gli occhi e di una enorme biwa: non il travestimento più anonimo che potesse ottenere con quella tecnica, ma sicuramente ottimo per poter usufruire indisturbata della sua innata una volta addentratasi nel villaggio. L’uomo a cui chiese consiglio le suggerì d’essere perfetta, e forse fu proprio quel suo essere condiscendente a renderla maggiormente sicura all’interno di quei panni che non le appartenevano. Il furetto dal pelo scuro, seguendo l’ordine della sua evocatrice e protetta, le s’intrufolò fra le vesti per poterle facilmente suggerire i codici di dialogo stipulati nella radura; al gemello dal pelo chiaro fu invece ordinato di rimanere con Fuyuki, nel caso in cui vi fossero stati problemi di comunicazione fra le ricetrasmittenti. Giunse dunque il momento della separazione, sancito da un saluto veloce e impacciato.
Quando anch’ella scomparve in mezzo alle numerose costruzioni del villaggio, il jonin delle nuvole rosse decise di cambiare le carte in tavola destando sospetti nella creaturina dal pelo bianco che, come prevedibile, gli chiese cos’avesse in mente di fare. Convinto della necessità di dover essere la colonna portante della propria famiglia e, probabilmente, spaventato all’idea di poter perdere per sempre o l’adorata moglie o l’impavido figliolo, Fuyuki compose i sigilli necessari a creare due bushin – camuffati in anonimi mercanti di mezz’età che corsero presto in avanscoperta per raggiungere e tenere d’occhio Chiaki e Aiko – e si tramutò anch’egli in un mercante dall’abbigliamento poco vistoso e di più giovane età, spiegando al piccolo furetto di non avere intenzione di perdere la propria famiglia. Quest’ultimo, intuendo facilmente i sentimenti che animavano l’eremita, non aggiunse altro e si nascose all’interno delle sue vesti similmente a come aveva fatto il gemello con Chiaki.
Infine, terminati gli ultimi preparativi, anche Fuyuki avanzò per andare incontro al suo destino.
*




@Chiaki Hyuga

*Nascondere gli occhi all’interno del giro di bende divenne ai suoi occhi una mossa astuta e stupida al contempo: nell’impossibilità di vedere con la naturale vista di cui madre natura le aveva fatto dono, Chiaki fu costretta ad attivare la propria innata per non inciampare o sbattere contro qualche costruzione in legno, usufruendo sin da subito di preziose riserve d’energia. Fortunatamente per lei, l’oscurità della notte celava l’improbabile sicurezza dei suoi passi e il suo curioso aspetto che, alla luce del giorno, avrebbe potuto attirare l’attenzione di qualcuno. Tutto questo le permise d’addentrarsi senza problemi per macinare terreno alla ricerca della piazza principale di cui, però, non conosceva l’esatta ubicazione. Un improvviso colpo di tosse nel silenzio la fece sussultare, ma quando l’innata andò a configurare una fonte d’energia molto debole il suo animo s’acquietò subito. Quando un secondo colpo irruppe nella ritrovata tranquillità nottura, la giovane medico non poté fare a meno di bloccare il suo incedere per fare retromarcia e aiutare. L’autrice di quei brutti colpi di tosse era un’anziana signora avvolta in un pesante scialle, rannicchiata lungo una scala in legno che portava al secondo piano di una grande costruzione. Gentilmente, la sconosciuta le porse un’ampolla piena di liquido incolore indicandola come rimedio per la tosse e suggerendole le dosi da diluire in una calda tisana. L’anziana parve titubare a quell’inaspettato dono, ammettendo di non avere nulla con sé per ripagare l’unguento, ma la dolce Chiaki le suggerì con tranquillità di non voler esser pagata con delle monete: le sarebbero bastate delle semplici informazioni sul luogo. Convinta dal modo di fare della sconosciuta, o forse semplicemente desiderosa di sentirsi meglio, la vecchietta allungò la mano tremante ed afferrò l’ampolla che l’interlocutrice le stava offrendo, benedicendola per la sua gentilezza. Dunque l’ascoltò chiedere quello per cui s’era avvicinata.*

Altre due traverse, mia cara.. solo due e sei alla piazza. E’ lì che la vita sboccia al mattino, con mercanti d’ogni dove che portano merci pregiate per chi può permetterselo, e merci utili a noi poveri vecchietti.. come questo scialle o della buona verdura per preparare un gustoso stufato caldo.

*Le rispose, con un mezzo sorriso ad illuminarle il volto rugoso.
Quand’ebbero terminato la breve chiacchierata, l’anziana donna ringraziò ancora una volta la sconosciuta che le aveva fatto dono d’una speranza di guarigione o, nel peggiore dei casi, d’una piacevole chiacchierata notturna, mentre Chiaki – dopo i ringraziamenti di rito - s’avviò nella direzione indicatale. La piazza era vicina, nonostante le traverse fossero parecchio distanti l’una dall’altra. Superata la prima traversa, uno spettacolo che mai nella sua vita avrebbe voluto vedere le si materializzò a qualche traversa di distanza: grazie all’azione del byakugan, la giovane madre poté vedere tre uomini – di cui un mercante – e una donna. Il mercante era stato accerchiato dagli altri due uomini e la donna, al di fuori della portata, pareva parlare con le braccia incrociate. Bastarono pochi istanti e la rissa scoppiò in piena notte, sancita dal primo destro del mercante ai danni di uno dei due uomini. Il secondo, più massiccio e sicuramente pronto a menare le mani dall’atteggiamento che aveva mostrato sino a quell’istante, bloccò il secondo colpo dell’agile mercante e lo centrò al fianco sinistro. Col fiato mozzato, il mercante s’accasciò e un destro lo colpì in pieno volto facendogli perdere i sensi. L’uomo corpulento sputò a terra, massaggiandosi le nocche mentre l’altro s’alzava asciugandosi il sangue dal naso. Dunque la donna fece un cenno ai due e l’uomo corpulento prese in spalla il mercante per portarlo chissà dove. Quand’ebbe modo di vedere meglio, Chiaki non ebbe più alcun dubbio e il cuore in tumulto per quello che malauguratamente s’aspettava perse un battito: quel mercante piegato da un colpo al fianco sinistro era il suo Aiko.
Nella foga del momento, la nukenin non s’accorse nemmeno che l’anziano mercante inviatole dal marito l’aveva agganciata a distanza.
*



@Fuyuki Hyuga

*Tramutatosi in un anonimo mercante di più giovane stazza, Fuyuki si convinse d’esplorare con minuzia ogni angolo delle vie periferiche che il suo byakugan riuscisse a setacciare. Avanzava piano, guardingo, con la speranza nel cuore di stanare quel maledetto che aveva messo in pericolo la sua famiglia e l’eremo e di sapere che la moglie e il figlio erano al sicuro. Aver mandato avanti i due bushin era stato un ottimo modo per acquietare l’animo, ma la preoccupazione di non sapere nulla saliva man a mano che avanzava. Non v’erano state notizie né da parte di Chiaki né tantomeno di Aiko, ch’era stato il primo ad addentrarsi per le vie di quel villaggio sconosciuto e pericoloso. Conciato in quella maniera, poteva solo sperare che non avesse incontrato nulla di anomalo e che si fosse ricongiunto con la moglie alla piazza principale. Ma non era soltanto quello a destabilizzarlo nella sua ricerca ossessiva, quanto più degli strani dolori che gli prendevano il petto all’altezza del cuore e lo costringevano quantomeno a rallentare il suo incedere e a respirare più profondamente.*

Fuyuki, stai bene? Che ti succede?

*Gli chiese sottovoce il piccolo furetto dal pelo bianco, notando immediatamente al contatto col corpo dell’eremita quei profondi respiri che mal s’addicevano al ninja forte che era. Dovette tossire, sentendo un male acuto salirgli dal petto e imbrattargli la gola e la lingua d’un gusto metallico. Se avesse sputato, avrebbe notato molto facilmente alcune tracce di sangue. Che la malattia avesse deciso di stroncarlo proprio nel momento in cui c’era più bisogno del suo intervento? No. Questo non poteva permetterselo.
Determinato ad andare comunque avanti, il nukenin delle nuvole rosse continuò a setacciare con la sua vista suprema i meandri del villaggio e, d’improvviso, qualcosa parve scorgere. Abbastanza distante da non poter essere acciuffato, c’era un uomo avvolto in una mantella scura e – dettaglio questo che sicuramente non sarebbe sfuggito agli occhi di Fuyuki - col braccio mozzato.. lo stesso che, nel passato di cui il nukenin era stato protagonista, aveva perso Sanzu.
*



// Riprendiamo anche con voi.
Perdonerete l’attesa, ma sono con la bronchite e col mal di testa due volte si e una no. Volevo postarvi ieri, ma solo guardare lo schermo era come conficcarmi degli aghi negli occhi. Spero comunque che quello che verrà vi ripaghi e vi soddisfi. //
 
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view post Posted on 17/1/2015, 11:22     +1   -1
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Passi lenti e cauti calpestavano il suolo di Tanuma, mentre questo veniva accarezzato dal tocco pallido e gentile della luna, ancora alta nel manto scuro della notte. Lo sguardo vigile del jonin si spostava continuamente, esaminando con perizia e zelo ogni anfratto delle vie che percorreva nel tentativo di mettersi sulle tracce del suo nemico. Per diversi minuti si dedicò unicamente alle ricerche, determinato a stanare quel bastardo che nascondeva, nei segreti che custodiva gelosamente, il potenziale per accendere una scintilla.. un piccolo innesco che avrebbe dato vita a una tremenda deflagrazione, la quale a sua volta si sarebbe prima abbattuta sulla sua famiglia e, successivamente, sul suo amato villaggio. Non solo lui, ma anche Aiko e Chiaki stavano rischiando grosso, con l'unico obiettivo di proteggere i propri cari, evitando che il tetro scenario descritto dal chunin venuto dal futuro trovasse concretezza anche nella loro dimensione. Per questo motivo, con il passare dei minuti, l'assenza di notizie da parte dei due alimentava l'ansia, che già da parecchio s'era insinuata nel suo animo; l'aver mandato alle loro spalle i due bunshin lo rendeva appena più tranquillo, ma quel silenzio prolungato poteva significare tutto, così come nulla al tempo stesso. Forse stavano già raggiungendo la piazza, là dove avrebbero potuto ricongiungersi, e per questo si impose di non pensare al peggio, attribuendo la responsabilità della mancanza di comunicazione a delle ricerche infruttuose da parte di entrambi. Era certo tuttavia che stessero facendo del loro meglio e lui non poteva, anzi non doveva essere da meno. Purtroppo però, per quanto buoni fossero i suoi propositi, il fato non sembrava intenzionato a giocare a suo favore.
Un improvviso malore lo colse e fitte sempre più acute al petto lo costrinsero a rallentare la sua andatura, fino a fermarsi del tutto. Rimase non poco sorpreso e una crescente sensazione di panico investì il suo cuore, mandando in tilt le sue capacità razionali per diversi secondi, che in quella situazione sembravano capaci di durare quanto interi minuti. Il suo fisico era in perfetta salute e non aveva subito alcuna ferita di recente. La responsabilità di quel malessere così inaspettato comprendeva una cerchia di fattori talmente ristretta da essere costituita da una sola causa. La stessa che, quando il sapore metallico del sangue inondò la bocca del malcapitato, venne confermata dai timori dello sfortunato nukenin.


No, non adesso!

Tentava in ogni modo di trattenere ghigni di dolore, soffocando in gola qualsiasi suono cercasse di fuggire da essa. Non voleva far preoccupare il furetto dal manto candido come la neve, che accortosi del respiro irregolare e affannato del suo eremita aveva già attivato alcuni campanelli d'allarme. Si trovava in una pessima condizione l'ex ANBU e, come se non bastasse, poteva sentire gli occhi della sua amata puntati su di lui, attraverso quelli del piccolo Yang. Forse lei conosceva il suo segreto e quell'episodio, se interpretato nel modo corretto dal mustelide e raccontato alla fanciulla, avrebbe eventualmente confermato le sue ipotesi. La paura di essere stato scoperto era alta dunque, ma non riusciva ancora a superare il timore di morire lì, stroncato da quella maledizione, senza prima essere riuscito a togliere dai giochi quel bastardo di Sanzu.

Non posso morire, non adesso.. ho bisogno di più tempo..

Scosse il capo in segno di dissenso, in risposta a quanto gli era stato chiesto dal suo compagno di sventure. Si prese qualche secondo in più per calmarsi e ritrovare la lucidità necessaria per controbattere, ma i risultati che avrebbe ottenuto non sarebbero stati tra i più gratificanti.

- Andiamo.. non abbiamo tempo da perdere..

Persino la sua voce tradiva una spossatezza evidente, tuttavia il giovane si impose di tacere sui propri malori. Era un conto alla rovescia e, in quelle condizioni, qualunque secondo poteva essere l'ultimo. L'ultima pagina della storia di Fuyuki era ancora bianca e non avrebbe permesso al sangue che continuava a mandar giù di imbrattarla. La penna dello scrittore si sarebbe mossa lesta, tracciando gli ultimi atti del protagonista, che fino alla fine avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per portare l'acerrimo nemico con sé nella tomba. E fu proprio questo ad apparire, quasi come un fantasma, poco dopo la sua decisione di proseguire il cammino. Il suo byakugan aveva scovato una figura lontana, celato sotto un manto scuro che tuttavia tradiva un dettaglio fondamentale: l'assenza di un braccio, lo stesso che era stato strappato dal corpo di Sanzu dalla sete insaziabile di Namida. Perse un battito lo Hyuga, incredulo di aver già trovato una traccia, tuttavia pensò bene di non correre a conclusioni affrettate.

Sarà meglio continuare a pedinarlo rimanendo a debita distanza.. voglio vedere dove mi porta, il bastardo.

E, soprattutto, voleva accertarsi che si trattasse proprio di lui. Un braccio mancante, anche se lo stesso, poteva sempre rappresentare una coincidenza e per il momento il soldato delle nuvole rosse sospettava di quella situazione. Esporsi in quel modo non era nello stile di Sanzu e, anche se la convinzione di essere a sicuro in quella città di cui molti ignoravano l'esistenza poteva spingerlo a peccare di superbia, lo Hyuga non sarebbe stato così stupido da sottovalutare la situazione.

- Shi.

Shi. Si trattava di una lettera dell’alfabeto giapponese, ma il ventunenne non l’aveva scelta casualmente. Quel dittongo aveva anche valore di vera e propria parola e il suo significato bene rispecchiava la personalità di quel criminale infame: morte. L'allarme fu ugualmente lanciato, poiché era giusto informare i propri compagni di quanto aveva appena visto; avrebbe atteso ancora prima di confermare il codice, dato che questo poteva essere comunicato anche in caso di avvistamenti di persone riconducibili alla figura di Sanzu, pur non avendone la certezza. Consapevole di essere quindi in dovere di comunicare con precisione gli sviluppi della vicenda di cui aveva dato notizia e speranzoso di ricevere comunicazioni da parte degli altri due, Fuyuki strinse i denti e si decise a proseguire il pedinamento. Avrebbe tenuto il proprio byakugan attivo, così da seguire gli spostamenti del sospettato, e sarebbe rimasto a debita distanza per non essere scoperto. La situazione in cui si trovava richiedeva calma e cautela, doti che di certo a un ANBU ben addestrato come lui non mancavano. Poteva sempre trattarsi di un tranello e, nel caso in cui i suoi timori fossero stati fondati, era meglio adottare tutte le misure precauzionali per evitare di essere colto di sorpresa.

 
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view post Posted on 17/1/2015, 23:25     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Le mani della giovane sfiorarono quelle raggrinzite dell’anziana donna, che le rispose con un sorriso stanco e afflitto. La malattia, per quanto superficiale, sembrava provare parecchio la sconosciuta che, data l’età approssimativa, sicuramente doveva già combattere con reumatismi e quant’altro. Avrebbe voluto chiederle molte più cos,e ma si limitò alle informazioni essenziali per non risultare troppo sospetta. In fin dei conti per il momento le dritte della signora sarebbero bastate, giunta alla piazza avrebbe successivamente pensato a come muoversi. Proprio come suo figlio le aveva fatto notare, la zona centrale non era poi così lontana e molte strade giungevano a destinazione se non tutte. La kunoichi fece un elegante inchino e rilasciò le sue ultime parole di cortesia.

- La ringrazio infinitamente per il suo prezioso aiuto. S-speriamo di rivederci presto al mercato e che lei stia meglio con la salute - disse lei scendendo cautamente le scale mantenendo fede alla sua copertura.

Quando ebbe ripreso la strada maestra continuò il suo cammino, percorrendo lateralmente il tragitto sotto qualche lanterna difettosa dei negozi. L’aria notturna lasciava dei leggeri brividi sulla pelle e le palpebre si chiudevano con più frequenza per colpa dello sforzo. Il loro fisico allenato era forte, sottoposto a duri allenamenti per poter dare il massimo duranti i loro incarichi. Eppure loro erano uomini e non divinità, anche loro avvertivano la stanchezza, l’ansia del gravoso compito e la preoccupazione che qualcosa potesse andare storto da un momento all’altro. In tal senso Chiaki non costituiva un’eccezione.
Si stava sistemando meglio le bende che si erano leggermente spostate con i movimenti continui degli occhi, quando qualcosa catturò immediatamente la sua attenzione. I muscoli si bloccarono di colpo e successivamente il corpo si appiattì alla parete che l’affiancava, più per lo spavento per quanto aveva visto accadere a diverse traverse di distanza che per l’effettivo pericolo che correva, quasi nullo a quella distanza. Prima ancora che potesse pensare qualcosa, coloro che riuscì a scorgere erano già giunti a rimedi drastici. Un tizio era stato accerchiato e per difendersi aveva dato sfogo alle sue energie, spente immediatamente dopo il colpo bruto dato da uno dei tre. Uno contro tre? Osservò meglio il chakra che scorreva in quel mercante dalle false sembianze e lo riconobbe immediatamente. Aiko. Scattò in avanti senza pensare, pronta a fare di tutto per tirare fuori dai guai il suo bambino. Fortunatamente i vari sussulti e i blocchi improvvisi avevano messo in allerta il mustelide scuro che con il suo muso era uscito a fatica dalle vesti della sedicenne.

- Chiaki, che cosa sta succedendo? - chiese la creatura, attendendo una risposta dettagliata.

I passi della nukenin si bloccarono di colpo e fu allora che lei si rese conto di ciò che stava per fare. Il suo cuore era combattuto in quella scelta e, in seguito a quello scatto acceso da sentimenti impulsivi, si capacitò del fatto di aver quasi fatto saltare la propria copertura. Ragionare, doveva ragionare. Non aveva nessun’altra scelta a disposizione e, anche se con immensa fatica, si impose di mettere a tacere la propria anima per lasciar spazio al buon senso e a ciò che il suo sensei le aveva saggiamente tramandato. Se anche lei fosse finita nelle mani di quegli strani tipi non avrebbe potuto più fare niente per il compagno di sventure e di conseguenza avrebbe soltanto reso le cose più complicate per il marito.
Li avrebbe seguiti, rimanendo a distanza di sicurezza per non rimanere coinvolta e nella speranza che questi potessero condurla in un luogo rilevante in quella vicenda. Avrebbe atteso il momento opportuno per entrare in azione, o ancora meglio avrebbe chiesto aiuto allo Hyuga. In fin dei conti quegli sconosciuti, se davvero erano riusciti a mettere fuori combattimento un ANBU, dovevano pur valere qualcosa. Rilassò i muscoli, che per la tensione si erano irrigiditi, facendo diventare bianche le nocche chiuse a pugno.

- “Shi”, “Fu”, “Ri”...che cosa devo pronunciare in questo caso? Aaaaaah sono confusa - disse lei, tornando al centro della via per potersi così avvicinare cautamente al luogo dove era avvenuto lo scontro.

- Con calma Chiaki, dimmi cosa hai visto - stranamente disse con voce quieta suo fratello, che dati gli strani comportamenti della fanciulla stava già pensando al peggio.

- Aiko è stato p-preso. Si, credo che Aiko sia stato fatto prigioniero. E se lo uccidono? Non posso rimanere qui, muoviamoci... - disse agitata la kunoichi, mantenendo comunque un tono basso di voce.

Yin intanto, senza farsi ripetere due volte le informazioni della giovane già aveva attivato la ricetrasmittente sull’orecchio della sua evocatrice per dichiarare il codice “Ko” e affermare la cattura del giovane ninja venuto dal futuro. C’era anche da dire che quel passaggio, che sembrava all’inizio superficiale, doveva essere fatto per avvisare l’altro shinobi dei pericoli che poteva correre andando avanti. Come avevano fatto a scoprire l’ANBU di Konoha? Dal suo chakra? Lui nella loro realtà non aveva una vera e propria identità, non almeno conosciuta da tutti. E se avesse invece incontrato qualcuno prima di giungere da loro? E se non gli avesse raccontato esattamente tutto? Se avevano scoperto lui e non Chiaki, le cose in ballo cambiavano: o si trattava di una trappola, o Aiko aveva avuto veramente sfortuna, oppure i misteri irrisolti iniziavano ad espandersi come un virus. Rimase riflessiva e immobile, mentre la sensazione d’impotenza che provava continuava a darle il tormento. Non credeva che tutto quello stesse succedendo a lei e la mano si impossessò dell’elsa della katana sulla sua schiena, resistendo però fortunatamente all’impulso di fare qualcosa d’eccessivo. Si morse il labbro superiore fino a far uscire il sangue, cercando di attutire il dolore al cuore, che fastidiosamente le faceva mancare il fiato.

- Se Fuyuki non risponde devo pensare a qualcosa...e se evocassimo Yang? Lui potrà riferirgli d-direttamente l’informazione - farfugliò la sola la ragazza dalla lunga chioma blu.

Intanto nel buio della notte un’ombra si muoveva sulle tracce di coloro che avevano osato mettere le mani sul suo bambino, determinata a scovare e combattere i colpevoli prima che loro avessero la brillante idea di torcere un solo capello allo shinobi. Come un felino slanciato danzava tra le ombre, che nella notte riusciva a rendere sue.
 
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