CITAZIONE
Narrato
Parlato Raiden
Pensato
Ogni muscolo del mio corpo era in tensione. Occhi fissi sull'obbiettivo, il piede dietro che faceva da perno, il bacino in torsione per favorire la spalla la quale stava andando in completo allungo per trasferire tutta la forza al mio diretto. Stavo quasi per colpire quella forma di chakra compattato quando sentii una frase pronunciata con tanta autorità, e decibel, da farmela distinguere nonostante la mia concentrazione. La sfera si frantumò a mezz'aria prima di scoprire se fossi in grado di contrastarla o solo di rompermi un braccio, mandando il mio colpo a vuoto e facendomi quasi perdere l'equilibrio per lo slancio. Mi ricomposi in fretta voltandomi verso la voce che avevo sentito, l'avevo riconosciuta ancor prima di guardare a chi appartenesse, dopotutto per tutta la mia permanenza lì al tempio non avevo parlato con molte persone. Ne ebbi la conferma quando il nuovo arrivato sbatté a terra il suo bastone e con un solo colpo diradò tutto il fumo che il mio compagno aveva creato lì dentro: era il monaco Haru. E quella mossa fu cazzutissima.
Ero così preso dall'incrociare il suo sguardo che non mi accorsi subito di Kaori che camminava verso di me mentre riacquistava la sua forma originale. Oppure era quella sua forma originale e la ragazzina solo una copertura? In ogni caso le differenze erano unicamente fisiche, caratterialmente restava sempre la stessa arpia.
Perciò erba di Idra un corno, se può ritrasformarsi quando vuoleNon riuscii a trattenere una smorfia quando constatai in effetti che stava solo giocando con noi e che poteva smettere da un momento all'altro, considerando la facilità con cui era tornata un'adorabile ragazzina. E non provò neanche a nasconderlo, disse chiaramente che si stava divertendo, aggiungendo al danno la beffa. Non risposi ad alta voce alla sua ultima provocazione unicamente per la presenza di Haru, mi limitai solo a scandire bene col labiale "s t r o n z a" e mi assicurai che lo capisse prima di voltarsi e andare verso il monaco. Oh ma lo avrei fatto, sarei tornato anche dopo anni per vendicarmi e prenderle a calci le ali. Disse un'ultima cosa al suo mentore riguardo una medicina prima di andarsene, senza convenevoli, senza salutare, niente di niente. La odiavo. Lasciai che Haru curasse le ferite guadagnate nello scontro, che a dirla tutta facevano un male cane, specialmente dopo avermi scaraventato contro una parete. Il suo parlare della trasformazione di Kaori come un capriccio adolescenziale mi strappò uno sbuffo sarcastico.
Oh sì, le ragazze tendono a non parlare con gli adulti del loro ciclo e dei loro artigli da demoneQuando terminò di curarci ci stava raccontando della sacerdotessa, delle sue sembianze, della sua storia e della sua poca gentilezza verso gli altri. Ascoltai tutto con attenzione anche se la mia faccia non lo dava a vedere e alla fine non potei fare a meno di provare un po' di compassione nei suoi confronti. In fin dei conti era come me, si presentava indisponente e presuntuosa per difendersi dagli altri che per troppo tempo l'avevano emarginata.. e lo stesso facevo io. Certo, non perché ero un mostro con le ali e le zampe da pollo, io venivo maltrattato per le mie mezze origini, ma la sostanza era la stessa.
Anche se pensi che lei ti odi non lasciarla sola. Ha bisogno di te e delle persone, nonostante non voglia ammetterlo e non lo ammetterà maiMi sentii in dovere di dirlo ad Haru quando confessò di sentirsi in colpa per la sua situazione, capendo bene come ci si sente ad essere dall'altra parte. Parlavo di Kaori, ma parlavo anche un po' di me. Mi ero seduto per farmi curare dal monaco, dicendo quelle parole mi alzai e mossi un po' tutti gli altri del corpo per verificare che effettivamente stessi bene e che le ferite si fossero rimarginate. La schiena non mi faceva più male e i tagli erano spariti; quel monaco sapeva fare un sacco di altre cose oltre a pregare. Col suo ultimo gesto in particolare il mio umore cambiò radicalmente così come sparì tutta la tensione accumulata in quella stanza.
UUUOOOOOOOOOO! Sì che mi appartiene vecchio Haru, GRAZIE, grazie davveroCon il racconto della storia di Kaori mi ero quasi dimenticato che tutto questo lo stavo facendo per avere la mia promozione a genin. L'etichetta se ne andò a quel paese, trattai il monaco come uno dei miei più vecchi amici e quasi gli strappai il coprifronte dalle mani. Era bellissimo, lucido, nuovo, con inciso sopra il simbolo di Kumo. E soprattutto, era mio. Lo tenni ancora un po' tra le mani osservandolo per bene, prima di annodarlo dove è giusto che stia, e per un attimo i brividi corsero lungo tutto il corpo. Da quel momento iniziava tutto, avrei dimostrato a tutti quelli che si prendevano gioco di me che sbagliavano e avrei reso fiero chi credeva in me. Iniziava la mia storia.
Salutai il monaco Haru ringraziandolo, dopotutto era grazie a lui se Kaori non si era spinta troppo oltre, poi il mio compagno, anche lui col coprifronte in testa e immagino pieno di speranze. Corsi letteralmente via da quel posto, ero al settimo cielo, non impiegai nulla a trovare l'uscita, ormai conoscevo bene la struttura del tempio e per il resto della mia vita non avrei mai dimenticato quel luogo. Credo sia per tutti la stessa cosa. Mentre me ne andavo ripensai a tutto quello che avevo affrontato in quei giorni.
Poi un pensiero mi balenò in testa quando arrivai al momento in cui ricevetti il coprifronte da Haru.
"Uuuooo"? Ho urlato davvero "u o o"? Oddio, sto diventando mio padreUn brivido mi salì lungo la schiena.
Bene, come gentilmente riferitomi da Egeria ho completato con l'ultimo post il mio vecchio esame. Devo dire che non è stato facile rientrare nel mood di 6 anni fa e in quello che avevo dentro la testa