Missione 6D - Terrore nella Foresta, Missione di caccia per Panda

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view post Posted on 15/9/2014, 17:15     +1   -1
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Mi mantenevo ad una distanza di sicurezza da lui, non troppo vicina da essere scoperta, non troppo lontana da perderlo di vista. Era una battuta di caccia in piena regola, la nostra e, come tale, la prendevo molto sul serio, nonostante il prurito dovuto all'arto fantasma, che continuava a batacchiare sulla mia coscia ad ogni mio passo.
Prendevo tutte le precauzioni possibili, per non farmi scoprire: assecondavo i miei respiri al soffiare del vento, mi sincronizzavo con la natura che, pullulante di vita, mi circondava in quel mare di verde semovente. Se, nel metter piede su un ramo, lo facevo scricchiolare o cadere qualche foglia, immediata fischiettavo il cinguettio di un'allodola o di un fringuello. Se calpestavo un ramo secco, nel cadere al suolo, immediatamente mi immobilizzavo, utilizzando quella tecnica che tempo immemore mi insegnarono all'accademia, facendo in modo che la mia ombra si mescolasse con quelle del bosco.
Facevo addirittura in modo che, nel spostarmi, non finissi mai a favore di vento, così da evitare che il mio odore potesse arrivare alle narici di quell'uomo.
Volevo fare di tutto per coglierlo di sorpresa, arrivargli alle spalle magari, per poi tagliargli la gola, però...
Ci serve vivo, mio piccolo coniglietto, lo sai bene. Solo lui sa dove si trovano gli altri suoi complici, e se lo uccidi adesso, non ci porterà mai al loro covo.
Era vero, eppure non riuscivo a frenare il mio sfrenato desiderio di sangue: quella fuga repentina da quei villici non aveva fatto altro che accrescere in me il desiderio di mieter vittime, e fu con una potente forza d'animo che evitai più volte di menare un fendente con la mia falce...
Sarebbe stata una morte rapida, inaspettata e indolore, sarei stata il suo Tristo Mietitore, ma sentivo la mano del Divino accarezzarmi placido il braccio armato, impedendomi così di fare qualche altra sciocchezza.
Se solo non mi fossi tagliata il braccio! Avrei potuto usare la balestra, colpirlo con un dardo avvelenato, o meglio col sonnifero! Così avrei potuto catturarlo e interrogarlo, magari anche torturarlo, ma...
Bisognava ammettere una cosa, riguardo alla mia persona: le armi che realizzo possono essere o una grandissima genialata o un tremendo buco nell'acqua. La mia balestra ne era un esempio.
Non aveva niente a che vedere con le solite balestre, grandi e ingombranti, per nulla. Ero riuscita a realizzarne una tanto piccola da poterla tenere sul polso, senza però perderne la potenza di tiro di una sua sorella maggiore. Non aveva un teniere vero e proprio, in quanto era assemblata su di un rivestimento rigido che fungeva da paracolpi sul braccio, e per merito di un semplice meccanismo, era possibile ripiegare l'arco su se stesso, girando le sue estremità su un perno. Per usarla bastava quindi estendere la corsia oltre il polso e far scattare il meccanismo che apriva l'archetto, che raggiungeva quindi la zona centrale del palmo della mano. A quel punto, incoccare il dardo e scoccare era una passeggiata.... Peccato che non avessi l'altro braccio per farlo!

La giovane donna si immobilizzò al suo posto nel sentire la voce dell'uomo. Come aveva fatto ad accorgersi della sua presenza? Eppure aveva usato tutte le precauzioni possibili per non farsi scoprire... Che fosse in possesso di abilità sensitive? O stava solo bluffando?
Trattenne il fiato, immobile, rannicchiata su quel ramo a pochi metri da lui, con la tecnica della trasparenza attiva, la mano rimastale stretta saldamente sul manico della sua Shimoto, pronta a scattare in caso di pericolo. E continuava a parlare, quell'uomo, cercando di convincerla a palesarsi, convinto che fosse lei. Cosa fare?
Stizzita, gli occhi della donna saettarono intorno a se, valutando la possibile eventualità che, nel seguirlo, potesse essere caduta in una trappola. Se così fosse stato, si sarebbe volentieri presa a randellate in testa, magari utilizzando una mazza chiodata, tanto per farsi più male...

Cosa ti fa credere che cerchiamo la stessa cosa?

Sibilò, ancora nascosta, per poi saltare sull'altro albero, un ramo robusto poco sotto al suo e, da quella posizione più in basso, lo guardò con occhi vacui e spenti, vuoti come il tono della sua voce.

E poi, perché mai dovrei crederti? Lavori per lui, no?

E, così dicendo, lanciò un'occhiata al fagotto che l'uomo portava sottobraccio.
 
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view post Posted on 19/9/2014, 18:04     +1   -1
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La kunoichi di Oto aveva valutato l'ipotesi di essere caduta in un tranello tesole da quell'uomo incappucciato, eppure se avesse avuto dei complici sarebbe stato più sensato farli attaccare mentre la ragazza era troppo impegnata a seguirlo, godendo del vantaggio dovuto alla sua menomazione.
Keigai balzò su un ramo più in basso rispetto alla posizione in cui era nascosta, lasciando che le sue parole arrivassero chiare al suo interlocutore. La figura rimase in silenzio a guardare l'inquietante braccio mozzato che la ragazza aveva cercato di tamponare al meglio per evitare troppe perdite di sangue, per poi rispondere alle domande poste.


Incappucciato: Non sono in molti ad arrivare qui e chiedere più informazioni sulle sparizioni di bambini. Il tuo interesse al bar in piazza mi ha suggerito che cerchi quella donna... Io agisco da solo, purtroppo.

La figura incappucciata allungò una mano sul fazzoletto scuro che copriva il volto fino al di sopra del naso e lo fece scivolare verso il collo e, successivamente, fece la stessa cosa col cappuccio del medesimo colore; Keigai adesso poteva vedere negli occhi il suo interlocutore: si trattava di un uomo sulla quarantina, dai capelli brizzolati e la barba ispida. I segni del tempo erano giunti precocemente sul suo volto, eppure quegli occhi ambrati sembravano sprizzare vitalità come se fossero appartenuti ad un adolescente.

Incappucciato: Quel mostro ha rapito mio figlio qualche mese fa, e ha minacciato di ucciderlo se non avessi portato regolarmente altri bambini... da allora mi aggiro in questo villaggio come un fantasma, portando dolore agli ignari genitori contro la mia volontà...capisci la mia posizione? Sono stato una pedina dei suoi sporchi giochi per troppo tempo, e adesso è arrivato il momento di ribellarmi. Questa è l'occasione che aspettavo! Tutti quelli che sono venuti a cacciarla hanno fallito cercando di stanarla a muso duro, ma tu sei stata più astuta e con il mio aiuto potresti prenderla di sorpresa grazie a quest'altra creaturina.

Volse un rapido sguardo al fagotto, come a sperare che anch'esso fosse d'accordo per contribuire ad un bene superiore, per poi riprendere a specchiarsi negli occhi d'acquamarina della kunoichi.

Incappucciato: Io voglio salvare mio figlio, tu sarai certamente venuta per lei, visto che ho sentito che ha una taglia sulla testa... insieme potremmo avere un'occasione di sconfiggerla e guadagnare entrambi da questa collaborazione. Ci stai?

Le sue parole sembravano del tutto sincere e forse il suo piano non era poi così folle come poteva sembrare visto e considerato che l'obbiettivo della bella Keigai doveva fidarsi di lui, forte del fatto di tenerlo sotto scacco grazie al figlio.

//Ed eccoci ad un bivio. Se Keigai decide di collaborare, puoi descrivere che segue dalla distanza il tipo per alcune centinaia di metri fino ad arrivare ad una sorta di grotta scavata in una roccia enorme nella foresta più fitta; se invece ti rifiuti (lo attacchi, lo mandi a quel paese o vai avanti per conto tuo) dovrai descrivermi un viaggio molto più complesso nella foresta in quanto Keigai non ha indizi che la portino dalla sua preda e va in un certo senso all'avventura, fino ad arrivare davanti all'entrata della grotta. Per ogni dubbio, MP o Skype.//
 
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view post Posted on 19/9/2014, 20:46     +1   -1
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La giovane fanciulla dai capelli rosa inclinò leggermente il capo, ascoltando attentamente le parole dell'uomo. Nonostante l'aria stralunata, i suoi occhi acquamarina rimanevano fissi sulla sua figura, senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi ambrati dell'uomo, quasi a voler leggere, attraverso di essi, la verità insita nelle parole che pronunciava.
Appena questi ebbe finito di parlare, rimase a lungo in silenzio, senza perdere quell'aria stralunata che, probabilmente, avrebbe fatto dubitare chiunque del suo intelletto. Quando aprì bocca, dopo un tempo che parve infinito, la sua voce risuonò pura e limpida come quella di un bambino, e altrettanto dolce e innocente.

D'accordo, ti credo!

Disse, per poi sorridere tenera, ridacchiando leggermente.

Lavoriamo insieme per catturarla allora, che bello! Era da parecchio che non lavoravo con qualcuno...

L'unico con cui avesse mai fatto lavoro di squadra era stato il suo maestro che, in un qualche modo, le ricordava vagamente quell'uomo. Forse era per quella vaga rassomiglianza che aveva deciso di manifestare quell'aria tanto tenera e innocente. Da cacciatrice spietata, sembrava essere irrimediabilmente retrocessa a bambina di cinque anni, una cosa decisamente fuori dal normale.

Posso chiederti un favore, però?

Cantilenò, ancheggiando leggermente, così da far ballonzolare ulteriormente il suo braccio amputato contro il fianco, cosa che la fece ridacchiare ulteriormente.

Purtroppo con una mano sola mi è difficile, ma potresti fasciarmi meglio braccio e moncherino? Vorrei evitare di perdere troppo sangue e non vorrei che, nell'avvicinarci, la nostra amica possa sentirne l'odore... Oh, ma tu non devi preoccuparti! Dopo avermi fasciato, ti basterà lavarti le mani e urinare, così l'odore della tua pipì maschererà il flebile residuo del mio sangue. Ma lo sapevi che, se marchi un territorio con l'urina maschile, eviterai che animali feroci si avvicinino? E' per via del testosterone! Ecco perché la pipì di noi femminucce non va bene...

Straparlava Keigai, per poi zittirsi e, rivolgendo una nuova occhiata all'uomo, ridacchiare nuovamente, nascondendosi le labbra dietro le lunghe dita affusolate.

Tranquillo, non sbircerò, nel caso... Mi metterò in disparte, così da non metterti a disagio!

Infine giunse il momento di rimettersi in cammino: seguendo le stesse precauzioni, Keigai seguì l'uomo senza dare nell'occhio, facendo attenzione a non fare rumore e, soprattutto, evitando di mettersi a favore di vento, così da non disperdere il suo odore troppo in giro. Non dovette seguirlo a lungo, perché dopo qualche centinaia di metri, il papo - così aveva deciso di chiamarlo - si era fermato d'innanzi all'ingresso di quella che aveva tutta l'aria di essere una grotta scavata nella roccia. Se si trattava del covo della sua preda, doveva essere bello profondo, ma come fare ad intrufolarsi dentro, senza farsi scoprire?

Topolino, topoletto, zum pa pa
è caduto giù dal letto zum pa pa
e la mamma poveretta zum pa pa
gli ha tirato la scopetta; zum pa pa
corri, corri dalla nonna, zum pa pa
gli ha tirato la colonna; zum pa pa
corri, corri dal nonnino, zum pa pa
gli ha tirato dietro il vino; zum pa pa
corri, corri in ospedale, zum pa pa
gli hanno detto: "Buon Natale!" zum pa pa
Corri, corri in farmacia, zum pa pa
gli hanno detto: "Pussa via!" zum pa pa
Corri, corri dalla sorella, zum pa pa
gli ha tirato la scodella. zum pa pa

Canticchiò in un fil di voce, tra se e se, mentre meditava l'idea di trasformarsi in un piccolo sorcino di campagna, così da poter seguire l'uomo.
 
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view post Posted on 21/9/2014, 14:23     +1   -1
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Le parole della kunoichi arrivarono alle orecchie dell'uomo come una melodia meravigliosa che non sentiva da tempo immemore. L'atteggiamento di Keigai in piazza lo aveva messo in allerta, eppure non la temeva; forse la reputava una ragazza di buon cuore, o più semplicemente era talmente disperato da accettare l'aiuto di chiunque si fosse dimostrato capace di non essere ucciso ne dalla donna-ragno ne dai villici xenofobi.
La ragazza sorrise come se stesse per andare a fare una passeggiata con un vecchio amico, lasciando perplesso l'uomo sulla sua sanità mentale e facendogli credere di non avere la minima idea sul fatto che stavano per affrontare un'assassina senza scrupoli, però il più grande preferì non protestare e si avvicinò alla nuova alleata per controllare la sua ferita come da lei richiesto.
L'uomo prese con entrambe le mani il braccio menomato e il fazzoletto con il quale era legato il moncherino per guardare da vicino; con grande stupore, notò che nonostante la ferita l'avesse menomata, Keigai sembrava non sentire alcun dolore e neanche sanguinava copiosamente come avrebbe dovuto.


Incappucciato: Dal braccio dovrebbe uscirti talmente tanto sangue da farti lasciare il mondo dei vivi nel giro di un'ora, eppure sembra che si stia quasi cicatrizzando da sola... davvero incredibile.
Purtroppo non sono un medico e non ho nulla per ricucirtelo anche solo momentaneamente; farò del mio meglio per fare in modo che la nostra amica non senta tutto questo sangue che hai perso.


Asserì placidamente.
L'uomo tirò fuori dalla lunga mantella una benda pulita e iniziò ad avvolgerla sul braccio di Keigai cambiando la stoffa impregnata di sangue che la ragazza aveva usato precedentemente. Nel frattempo fece finta di non sentire le battute sull'urina che la ragazza non smetteva di fare e, piuttosto, decise di darle più informazioni riguardo al loro piano d'azione.


Incappucciato: La donna che cerchiamo ha una strana mutazione corporea che le ha fatto sviluppare più arti. Grazie a quelli ha una forza di gran lunga superiore ad un umano e riesce a tessere delle tele come un ragno vero e proprio. Nella foresta è capace di muoversi con grande agilità e nascondersi agli occhi quindi, qualsiasi cosa accada, non farti incastrare nella vegetazione; è una maledetta cannibale e il suo rifugio è in una caverna non molto distante da qui... dovrai seguirmi a debita distanza per non destare sospetti e quando uscirà allo scoperto... allora colpiremo!

Una volta finiti i preparativi l'uomo si coprì nuovamente il volto come era solito fare in pubblico e i due si incamminarono come stabilito: lui davanti con il bambino in braccio e lei ad alcuni metri di distanza, facendo attenzione a non provocare rumore con i suoi passi ed occultando nel migliore dei modi la sua presenza.
Dopo alcuni minuti, il padre si fermò davanti all'entrata di una grotta scavata nella roccia calcarea della zona e Keigai rimase in attesa della sua preda sulle fronde degli alberi.
"E' strano, in genere quando arrivo in prossimità dell'entrata, si mostra per prendere il bambino" pensò l'uomo, chiedendosi se la preda fosse effettivamente dentro ad aspettare; senza indugio si immerse nell'oscurità della caverna per scoprire cosa stesse accadendo, lasciando la kunoichi ad attendere sugli alberi. Ma Keigai non era intenzionata a rimanere da parte, così sfruttò una delle tecniche basilari apprese in accademia e si trasformò in un piccolo topolino; grazie alla sua piccola taglia riuscì ad avvicinarsi senza problemi e con relativa facilità, entrando anch'ella nella caverna.
Il posto aveva un odore del tutto nauseabondo: umidità dovuta ai vari muschi che crescevano senza criterio lungo tutte le pareti e puzzo di morte che arrivava da carcasse di chissà cosa. A perdita d'occhio Keigai poteva vedere i resti di piccoli animali quali quaglie, corvi e addirittura ratti mangiati vivi, fino a notare quelli che erano palesemente resti umani disseminati per tutta la superficie della caverna.
Una presenza però attirò l'attenzione dei due ospiti che, di spalle, avevano notato un'ombra comparire dalla luce prodotta dai raggi solari che filtravano all'entrata della caverna; era proprio come veniva descritta dagli uomini del villaggio: un mostro con più arti, capelli lunghi e scompigliati che andavano in parte sul volto di un colore pallido come la morte stessa e vestiti in parte strappati e logori sporchi di sangue raggrumato. In una mano teneva ancora i resti di un qualche animaletto spolpato fino all'osso.


Tatsuya: Che ci fai qui dentro, vuoi fare la stessa fine dei resti che vedi per terra?... Qui non puoi entrare!

Gridò facendo echeggiare la sua voce nella caverna. La sua attenzione venne catturata in un primo momento da Keigai, o meglio, dal topolino Keigai; gli occhi della donna brillavano di un inquietante principio di follia e, prima ancora che potesse accorgersene, aveva già lanciato una tela per intrappolarla, ma fortunatamente l'uomo fu pronto a mostrare il fagotto per salvare la sua compagna.

Incappucciato: Aspetta! Ti ho portato... ti ho portato un altro bambino...

La donna sembrò dimenticarsi completamente di Keigai, avvicinandosi a otto zampe a quella povera creaturina ancora tra le mani dell'uomo. Un topolino era decisamente meno saporito di un cucciolo d'uomo. Quello doveva essere il momento per attaccare: sfruttare la frenesia da cibo del mostro per coglierla di sorpresa e metterla fuori gioco.

//Se non si fosse capito, il topolino Keigai viene intrappolato nella ragnatela sputata da Tatsuya ma fortunatamente la lascia perdere preferendo il bambino. Trova il modo per liberarti ed attaccare.//
 
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view post Posted on 24/9/2014, 16:25     +1   -1
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Com'è strano il mondo, visto con gli occhi di un topino piccino piccino!
tutto ti sembra molto, ma moooolto più grande di te, assume aspetti che, da grandi, nemmeno immagineresti potessero esserci. Un grosso sasso, visto da quaggiù, diventerebbe quasi un macigno, un basso tappeto d'erba, una foresta di bambù... Anche se non ho mai visto una foresta di bambù, quindi non saprei...
E' strano vedere il mondo da quaggiù, non lo pensi anche tu? Anche le cose più insignificanti improvvisamente assumono un aspetto tetro, cupo e pericoloso. Devi costantemente guardarti intorno, frenetico. Destra, sinistra, alto, basso... no, il basso non impensierisce più di tanto... ma comunque! Non sai mai da dove possa arrivare il pericolo e sei li, mentre ti muovi in un labirinto più grande di te, fremente, terrorizzato dall'idea di venir schiacciato o divorato da una bestia più grande di te.
E' dunque questa la stessa paura che provano gli esseri umani? Pensi che quella donnina che ho ucciso abbia provato la medesima sensazione che adesso provo io, in questo corpo da sorcietto?
Tu che ne pensi? ... Vero, a questo non avevo pensato! Le dimensioni poco contano, perché la paura, il terrore della morte, sono universali, che tu sia grande e grosso come un gigante, o piccolo e indifeso come un sorcietto, come sono io adesso...
E' fastidioso dover alzare sempre la testa, allungare il collo per riuscire a vedere poco più sopra del mio musetto baffuto, per non parlare del rimbombo dei passi del Papo, che adesso è tanto più grosso di me... Poveri topini, che vivono un'esistenza del genere.
Io mi ritengo fortunata, sai? Forse perché sono così alta, taaaanto alta! Talmente tanto che sono costretta ad incurvarmi leggermente, per poter guardare in faccia le persone. Ricordi come mi diceva il sensei, quando ero più piccina? Non piccina come un topolino, questo è certo, ma come una bambina! No, nemmeno... Ero sempre la più alta, rispetto agli altri bambini del mio villaggio. Era per questo che mi disprezzavano tanto? Non me lo ricordo, sai? Tu, invece? Te lo ricordi? Ma di cosa stavamo discutendo?
Ah, giusto! Del fatto che il sensei, quando ero piccina, mi diceva che ero lunga e sottile come uno stelo di frumento, un giunco sottile e flessibile che sopporta anche le più forti raffiche di vento, perché si piega, ma non si spezza.
Dici che potrei piegarmi anche io come un giunco? Dovrei provare, qualche volta, ma adesso sono un topino, non posso fare il giunco! E più sono topino e più mi rendo conto di come quelle piccole creaturine siano tanto sventurate e tristi... Ho deciso! Appena tornerò a casa, sempre se sarò in grado di ricordarmi la strada, prenderò un topolino! Vivrà con me, lo porterò ovunque, seduto sulla mia spalla, con quel suo musetto baffuto e le orecchie grandi, e con la coda sottile a farmi il solletico...
Siiiiiii! Non vedo l'ora di averne uno tutto mio! Ti piace anche te, l'idea? No?
... Come creatura non è abbastanza spietata e sanguinaria? Allora prenderò una pantegana! E' risaputo che sono decisamente più aggressive dei sorcini di campagna, però.... E' brutta, non mi piace! Nononononono!
Mi sento gli occhietti lucidi, ma un odore che mi è ben noto mi fa arricciare il nasino e fremere i baffi. Dov'è che ho già sentito questo odore?
Mh... Pensa Keigai, pensa.... Ma certo! Come ho fatto a non ricordarmene prima! Tu te lo ricordi, non è vero? E' lo stesso odore che regnava in quelle celle! Sangue, escrementi, urina, muffa e umidità, insieme all'odore delle carogne in decomposizione.
Ihhhh! Che schifo! Ma che è questa roba? Oddio, ho cambiato idea! Niente topi! Nononono! Sono troppo a diretto contatto con questo lerciume, che schifo! Oh, ma aspetta... E quello che cos'è? Ohhh! Che figata! Un teschio umano! Guardami, sono una creatura mostruosa, metà topo e metà scheletro! Uhhhhhh!
Aspetta, c'è un altro odore in arrivo e... Mamma mia quanto è brutta! E guarda quante braccia ha!! Possibile che con tutte quelle braccia non riesca a tenersi un minimo pulita? No, davvero, questi esseri umani non li capisco, non li concepisco proprio... Ma con tutte quelle braccia è comunque un essere umano? Tu che dici? No? Sul serio? Quindi potrei ucciderla, dato che non è umana? Yuppie!
Quasi quasi la prendo alle spalle e... Ehi, che hai da guardarmi a quel modo? Ihhh! Che schifo, sta sbavando! No, per favore, sta alla larga con quella roba appiccicosa, se no giuro che ti tappo la bocca a suon di pugni finché non sarai in grado di mangiare solo con una cannuccia!
Argh! Che schifo, mi ha sputato... MI HA SPUTATO ADDOSSO!!! Che orrore! Germi, microbi, batteri! Ed è tutto appiccicoso!
E no eh, basta! E' arrivato il momento di farla finita! Vediamo se ti piace sputare ancora sulla gente... Ehm, sui sorcini, se sei senza testa!


Il povero piccolo topino guardò la figura sopra di se con tanto odio che mai si sarebbe potuto immaginare che una creaturina tanto piccina ne potesse serbare così tanto. Iniziò a rosicchiare frenetico la ragnatela, squittendo disgustato, dato il luogo da cui questa era stata sputata fuori. Fortuna che i suoi squitti passarono del tutto inosservati a quell'obbrobrio di creatura, così intenta a trattenere la bava mentre si avvicinava al fagotto portatole da quell'uomo.
Al piccolo topolino bastò liberare una zampina, l'unica zampina anteriore che aveva, per poi svanire in una nuvoletta piccina di fumo. I legacci fatti di bava collosa si ruppero non appena il corpo alto e sottile di Keigai prese il posto di quello del topino, mentre la lama della sua chitarra, completamente estratta, iniziava a compiere il movimento fulmineo del braccio, cercando di creare una traiettoria ad arco che, sperava, le avrebbe reciso, se non la testa, almeno qualche arto.

Ha troppa roba lercia attaccata a quel suo busto. Che ne dice di tagliarne via qualcuna?

 
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view post Posted on 26/9/2014, 13:26     +1   -1
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Quel piccolo topolino si agitava freneticamente per avere salva la vita. Muoveva le zampette per guadagnare spazio tra la ragnatela e la roccia umida, rosicchiando e squittendo come un vero animale selvatico. Keigai si stava davvero impegnando per essere credibile e infatti l'aracnide aveva direzionato tutta la sua attenzione sul pargolo tra le mani dell'uomo incappucciato.
Quest'ultimo aveva teso le mani e sudava freddo mentre guardava avvicinarsi quel corpo viscido e che odorava di sangue putrido in una maniera agghiacciante, intento a frenare a malapena la bava alla bocca all'idea di assaggiare nuovamente della succulenta carne di bambino... ma qualcosa di inaspettato accadde.
In una nuvoletta di fumo, il topino scomparve lasciando spazio ad una figura umana, che aveva strappato la ragnatela senza nemmeno sforzarsi e stava già menando un fendente con la sua falce verso l'inquietante donna. Quest'ultima però, con un movimento di bacino, si spostò lateralmente guardando le tre lame gemelle passare di fianco, tagliandole una piccola ciocca laterale di capelli scuri.
Gli occhi spalancati andarono a specchiarsi in quelli d'acquamarina della kunoichi di Oto; sul suo viso si dipinse un sorriso a trentadue denti che aveva dell'inquietante e folle allo stesso tempo, ma non durò più di qualche secondo.


Tatsuya: Mi spiace topolino, mi servono tutti. Non sai che porta sfortuna vedere un ragno di mattina?

Tatsuya balzò sul soffitto della caverna per rimanere lontana dalle due figure che avevano chiaramente architettato quel piano per metterla alle strette, ma in realtà forse erano loro ad essere caduti nella tela del ragno e ancora dovevano capirlo.
Il suo sguardo si voltò verso l'uomo incappucciato, che aveva istintivamente tenuto più saldamente al suo petto il fagotto per proteggerlo e gli regalò parole taglienti come rasoi appena affilati.


Tatsuya: Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, che mi avresti tradito pur di salvarlo e quindi mi sono preparata a dovere. Vai, vai in fondo a questa caverna e vedi un po' che fine ha fatto! Hahahahaha!

Quella risata era isterica e suscitava nel cuore dell'uomo un timore primordiale, un timore che l'aveva accompagnato da sempre ma che aveva voluto sopprimere sperando che la vita di suo figlio fosse risparmiata.
Corse inoltrandosi per qualche metro verso l'interno dell'anfratto e notò sulla parete più in fondo qualcosa, o meglio, qualcuno, intrappolato in una ragnatela: si trattava del cadavere di suo figlio. Era morto da chissà quanto tempo, ma aveva subito un destino troppo crudele per un bambino della sua età: morto di fame intrappolato in una spessa ragnatela.
L'incappucciato cadde sulle ginocchia davanti a quello spettacolo che nemmeno nei suoi incubi peggiori avrebbe immaginato ed iniziò mestamente a piangere urlando e maledicendo il giorno in cui aveva lasciato che tutto quello accadesse a sua insaputa.
Nel frattempo Keigai aveva visto tutta la scena senza perdere di vista la donna ragno. La nukenin iniziò a ridere nuovamente come in preda a delle convulsioni e si avviò, sempre camminando sul soffitto, verso l'uscita della caverna, per addentrarsi nella foresta.


Tatsuya: Forza topolino, vieni a giocare con me... non vedo l'ora di assaggiare la tua carne! Hahahah!

Con un braccio solo e forse senza la collaborazione dell'uomo ormai psicologicamente distrutto, Keigai avrebbe seguito il suo consiglio di non andare nella foresta o avrebbe agito di sua spontanea volontà credendo nelle sue capacità e nella sua abilità di cacciatrice? Una cosa era certa: la nukenin la stava sottovalutando tremendamente.

//Libero arbitrio. Puoi fare tutto quello che ti passa per la testa; seguire Tatsuya, elaborare una strategia e metterla in pratica, ma ovviamente non essere autoconclusiva.//
 
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view post Posted on 27/9/2014, 10:09     +1   -1
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Vuoi per la mira poco accurata di quel giunco dal ciuffo rosa, o per i riflessi pronti di quel lercio ragnetto, la falce mancò il bersaglio, recidendo però solo una ciocca di quel folto pelo lercio e lurido che le copriva il capo. Gli occhi di quelle creature tanto diverse, seppur simili nella fame bestiale che le guidava, si incrociarono per un attimo, mentre un sorriso dentato appariva sui visi di entrambe, quasi in contemporanea.

Oh povero ragnetto... E adesso cosa fai, tutto solo te ne andrai?

Cantilenò il giunco sottile, mentre si infilava la tracolla della chitarra, dato che, per il momento, lo scontro sembrava rimandato, almeno per il momento.
Un'amara verità aveva infatti rivelato quel malefico ragnetto, a quel padre che tanto sperava di riabbracciare il figlio perduto che, per la crudeltà nefasta di quell'essere, aveva patito la peggiore delle morti.
Keigai seguì con lo sguardo quell'uomo mentre, inoltratosi un pò di più nella caverna, poté assistere a quell'orrido scenario, con quel corpicino rinsecchito appeso alla parete, nemmeno si trattasse della più orripilante delle arti raffigurative. Rimase immobile, quel giunco sottile, col capo leggermente reclinato su un lato, come faceva al solito, gli occhi fissi su quell'esile corpicino senza vita.

Donagli eterno riposo, mio Signore. Sorreggilo tra le tue braccia nella vita eterna che verrà...

Sussurrò fiocamente la donna, concedendo una preghiera per quell'anima piccina che, sapeva, ora viveva un'esistenza migliore, accanto al Divino, ma non poteva lasciare impunito uno scempio del genere. Perché i bambini sono puri e innocenti, teneri agnellini che non sanno ancora nulla del mondo e che, per la loro ignoranza, devono essere istruiti alla Sua Via. E ora, quella morte, temeva, avrebbe potuto, forse, in qualche modo ostacolare l'ascesa di quell'anima tra le braccia di Jashin?
Gli occhi acquamarina saettarono sulla creatura immonda, con un feroce luccichio scarlatto, quasi a dare rappresentazione visiva del suo furore cocente. La vide strisciare sul soffitto della caverna, ma di certo il giunco rosa non aveva alcuna intenzione di lasciarla fuggire tanto in fretta.

Whisky il ragnetto
che sale la caverna
ma questa ora trema
e Whisky cade giù, giù, giù!

Cantilenò con la sua vocina sottile, mentre con l'unica mano rimasta pizzicava le corde della chitarra, concentrandovi in esse quanto più chakra possibile. Il suono che ne uscì risultò estremamente stridulo, alto e acuto, tanto intenso che avrebbe fatto vibrare la caverna e fatto dolere i timpani, dato che avrebbe sfruttato il ritorno d'onda generato in quello spazio tanto angusto. Sperava, infatti, che una mossa del genere avrebbe fatto perdere la presa al ragno, oltre che a stordirlo, approfittando così del momento.

Infondo alla caverna
chissà cosa l'aspetta
la lama si avvicina
e Whisky non c'è più, più, più!



La canzoncina segue questa ritmica :eho: Video
Provo a sfruttare le potenze sonore della chitarra amplificata dal chakra, proprio come un bravo ninja del suono :asd:
Se la tizia si frastona per bene, è facilmente intuibile dalla filastrocca che Keigai canta cosa ha in mente XD


Edited by lovely.panda - 27/9/2014, 11:44
 
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view post Posted on 27/9/2014, 10:52     +1   -1
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Dopo aver recitato una breve preghiera per quel povero bambino che aveva lasciato la terra degli uomini così bruscamente, Kieigai sembrò essere mossa da un impeto di rabbia, o forse era semplicemente l'estasi della caccia che finalmente aveva preso il sopravvento.
Prima che Tatsuya potesse sgusciare via dalla caverna, la kunoichi dai capelli rosa riprese con l'unica mano libera la fedele chitarra ed iniziò a pizzicare con dolcezza le corde, ampliandone successivamente la potenza del suono grazie al chakra. La caverna era di conformazione lunga e stretta, e per quanto l'entrata fosse prossima per l'assassina, il suono venne ampliato a dismisura facendole perdere l'equilibrio e quindi cadendo a terra rovinosamente.
Ancora intenta a coprirsi le orecchie con due delle mani a sua disposizione, l'aracnide tentò di muoversi a gattoni verso la foresta, ma ad attenderla alle sue spalle vi era l'incappucciato. Forse il suono l'aveva risvegliato dal suo stato di vuotezza psicologica, forse gli aveva fatto tornare alla mente che colei che gli aveva provocato tutta quella sofferenza era li poco distante e aveva l'opportunità di sbarazzarsene dopo averle fatto provare le stesse pene.
Senza pensarci due volte, e con una ferocia impressionante, l'uomo sferrò un pugno in pieno volto all'aracnide, e ne seguì un altro, e un altro ancora, finché la donna non parve aver perso la forza di resistere e scappare, ridotta ad una maschera di sangue (stavolta il suo). Si era sfogato anche se minimamente e, sempre per precauzione, sollevò da terra il corpo di Tatsuya e lo tenne stretto in una morsa alle sue spalle per bloccarle le braccia in più.


Incappucciato: Finiscila! Falla soffrire come lei ha fatto soffrire tutte quelle persone...

//Descrivi come reagisce Keigai alla vista del pestaggio (magari se vuole partecipare pure lei puoi farlo) e subito dopo hai il pieno controllo di tutto ciò che avviene. Puoi uccidere o stordire l'aracnide (visto che mi pare tu la voglia viva), interagire con l'uomo (magari per questo ti do delle indicazioni in privato) e se non vuoi far tornare subito a casa Keigai, fai una capatina al villaggio e ammazza tutto quello che si muove xD
Il tuo sarà l'ultimo post della missione, dopodiché ti darò voto e ricompense varie. Se vuoi lasciare anche un commento se ti è piaciuta o meno la gestione di questa D sei la benvenuta; i commenti costruttivi sono sempre ben accetti ^^//
 
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view post Posted on 27/9/2014, 14:34     +1   -1
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Quell'unica nota stridula continuava a vibrare tonante nell'aria, stemperandosi pian piano, lasciando però spazio al ticchettare leggero dei tacchi della donna, che dovettero però zittirsi a quello più ovattato ma meno delicato dei colpi feroci che l'uomo incappucciato, in uno slancio estremo, stava ora infliggendo a quella creatura viscida e orrenda.
La giovane Keigai, con la cinghia della tracolla sistemata sulle spalle, sistemò meglio la chitarra dietro la schiena, avvicinandosi così di qualche passo, col capo inclinato da un lato e gli occhi acquamarina che, incuriositi, cercavano di vedere oltre le spalle ansanti dell'uomo.

Avevo detto, io, che il ragnetto avrebbe fatto una brutta fine... Kukukukuku!

Disse in un fil di voce, mentre l'uomo, accorgendosi nuovamente della sua presenza, si tirava su, bloccando così la donna mostruosa che, ormai priva di sensi, aveva il viso completamente imbrattato di sangue e, in alcuni punti, ormai prossimo a gonfiarsi per i colpi subiti.
Fu con un estrema calma e leggiadria che Keigai si avvicinò alla donna, cercando di scrutarne il viso in parte nascosto dai lerci capelli scuri, per poi rivolgere all'uomo un delicato sorriso.

Oh, non temete brav'uomo... Soffrirà, eccome se soffrirà, ma non nel modo in cui pensate voi, anzi. Rimpiangerà la sofferenza corporea, dato ciò che l'attende.

Sillabò, per poi avvicinarsi ai due bambini presenti in quella grotta, quello vivo e quello morto.

Mi aiuterebbe, gentilmente, a portarli fuori? Voglio distruggere quanto prima questo posto nefasto...

Sentenziò la giovane, lasciando per un attimo basito l'uomo che, ripresosi, iniziò a trascinare fuori l'aracnide, seguendolo di filato, col bambino ancora addormentato stretto sotto il braccio rimasto.
Lo adagiò con cura su un morbido tappeto di foglie secche, scostandogli delicata una ciocca di capelli dalla fronte, per poi rivolgere tutta la sua attenzione alla donna che, gettata contro un albero dall'uomo, aveva iniziato a gemere fiocamente.
L'ombra di quello che era un topolino si stagliò imponente su quella del ragnetto, mentre alcuni spiedi apparvero nella mano della giovane, luccicanti agli ultimi raggi di sole.


Hai visto ciò che ha fatto quest'essere immondo, mio Signore?
Uccidere i tuoi piccoli agnelli per appagare il suo appetito... Disgustoso sopra ogni dire!
Non merita alcuna clemenza, alcuna grazia, e non ho alcuna intenzione di concedergliela. Quindi, ti prego mio Signore, dammi la forza, nella mia mano, per compiere quello che va fatto, quello che è giusto che vada fatto.
Fa, per mezzo di me, che la Tua venerabile Giustizia ricada su queste creature immonde, che nulla hanno capito di questo mondo. Che il Dolore sia la via verso la loro redenzione, sempre se ne sono meritevoli. E allora i loro spiriti si alzeranno su ali d'aquila, sorretti dalla tua Volontà.
Ma se tutto ciò non viene loro meritato, che subiscano i tormenti peggiori, sia nello spirito che nel corpo, nella vita e nella morte, così che per loro non vi sia alcuna pace, se non eterna sofferenza e dolore. Perenne morte e desolazione.
Guida la mia mano, Sommo e Potente Jashin, sussurrami il tuo volere, e io non vacillerò mai davanti al tuo comando.
Stringeva tra le braccia il corpo esanime di suo figlio quando l'uomo si impietrì, sull'uscita della caverna, davanti allo spettacolo osceno che si ritrovò d'innanzi agli occhi.
Appesa all'albero, inchiodata mani e piedi con dei lunghi spiedi, l'aracnide versava, senza vita, il suo sangue da una ferita al petto che, copioso, ricadeva sul terreno dove, avvicinandosi, poté notare era stato tracciato lo stesso sigillo che più volte aveva visto scrivere distrattamente dalla donna, con lo stesso liquido scarlatto appartenente alla donna. Fu allora che notò la ferita: uno squarcio enorme, come se le fosse stato strappato qualcosa... Ed effettivamente era così, dato che Keigai, con la sua solita aria impassibile e l'estrema calma che l'accompagnava, stringeva in mano quello che doveva essere il cuore della donna, ancora palpitante. Orripilato la vide mentre tirava un morso a quell'organo, imbrattandosi così il viso e il petto di sangue.
Un unico morso, un unico boccone, mentre il resto di quel cuore veniva poi gettato alle spalle dell'uomo, all'interno della grotta.

Date fuoco a quella grotta, brav'uomo, cosicché il suo spirito brucerà per sempre nelle fiamme della disperazione. Non merita pace nemmeno da morta.

Sentenziò gelida la fanciulla, mentre si sfilava la chitarra da dietro la schiena con una certa difficoltà. Il fendente che poi menò fu preciso e netto, andando a tagliare con cura la testa della creatura che, con un tonfo sordo, cadde a terra, rotolando giù per qualche metro.

Portatela con voi al villaggio e fatela vedere, cosicché anche la paura verso di lei, da parte dei villici, morirà da questo giorno in avanti, facendo perdere di lei anche il ricordo.

Agguantò la testa mozzata per i capelli, per poi lanciarla ai piedi dell'uomo, dedicandosi infine al corpo inchiodato. Con estrema cura e delicatezza tolse gli spiedi che lo tenevano inchiodato all'albero, con un espressione sul viso da farla apparire come una bimba che cura amorevole il suo gattino.

Prendetevi cura di quel bambino, brav'uomo. La preghiera di sua madre è stata ascoltata: una vita è stata data in salvezza della sua, il pedaggio pagato. Anche se il Divino veglia su di lui, non può rimanere da solo in questo mondo infausto. Crescetelo e accuditelo come se fosse vostro figlio, in memoria di quello che avete perduto. Che non sia un rimpiazzo, ma un eterno elogio al suo sacrificio, perché ora non soffre, ma gioisce nelle grazie del nostro Salvatore.

Il corpo si accasciò come un guanto vuoto ai piedi della giovane, mentre iniziava a rovistare in una delle sue tasche, in cerca di qualcosa.
Rimase in religioso silenzio, sotto lo sguardo spaesato dell'uomo incappucciato, in cerca di un rotolo che immediato prese vita dalle sue mani, srotolandosi e avvolgendosi intorno a quel corpo esanime, fasciandolo tanto stretto da farlo assomigliare ad un bozzolo simile a quello in cui il piccolo era stato imprigionato.
Se lo caricò in spalla, Keigai, senza dire una parola, lasciandosi dietro di se quell'uomo e il resto di quella feccia vivente che erano gli esseri umani.


Continua qui



//Che dire, bella trama, nulla da ridire a proposito, peccato che, in certi punti, forse perché non riesco ancora a gestire bene questo personaggio in fatto di stile di role o forse non so per cos'altro, mi sono sentita quasi costretta a fare determinate scelte, sentendomi così con le mani legate. Diciamo che mi hai costretta a far di Keigai un detective che un segugio, in alcuni punti, però penso di essere comunque riuscita a far trasparire l'insanità di questo PG, e questo perché mi hai concesso buona libertà d'azione.
Poi in alcuni punti mi sei sembrato contraddittorio e, infatti, devo ancora capire come abbia fatto il tizio a catturare il bambino, dato che era con Keigai al momento della sparizione XDD Ma vabbè, cura meglio questi dettagli, e vedrai che le prossime missioni/quest saranno perfette XD
Grazie mille per avermi masterato e perdonami se ti ho dovuto affliggere con sto sventurato PG XD
Alla prossima! :3 //

Edited by lovely.panda - 27/9/2014, 15:50
 
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view post Posted on 27/9/2014, 15:17     +1   -1
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Allora, inizio dicendo che avevo immaginato una trama moooolto più basata sull'investigazione e sull'arguzia per scoprire chi fosse realmente il rapitore, ma poi ho notato che Keigai non è molto portata e ho cercato di modificare ed indirizzarti verso la giusta via (in fondo è una D, quindi immagino che così vada bene) mi spiace solo che delle volte ti è sembrato di essere un po' forzata a fare determinate scelte ma, ripeto, sarebbe durata molto di più se avessimo fatto totale libertà sempre. Ruoli bene il personaggio e, a parte i post iniziali dove tu stessa devi capire come ruolare tra il narrato e pensato di Keigai e Jashin, sei riuscita anche a rendere bene l'idea che si, voleva uccidere gente, ma per il bene della missione è riuscita a trattenersi (circa xD) quindi un punto a favore per te.
La questione del tizio che rapisce il bambino è molto semplice: tu l'hai visto in piazza a rapimento già avvenuto. La madre ti ha detto che ha notato la sparizione una volta tornata a casa, ma questo non esclude che l'uomo abbia rapito il bambino, l'abbia nascosto e poi -quando tutti i villici si sono radunati- abbia deciso di spostarlo per paura di essere scoperto e quindi l'ha portato con se quando lo rivede Keigai. Doveva deviare i sospetti che sarebbero caduti inevitabilmente sugli unici due stranieri. ;)
Comunque tutto sommato direi che te la sei cavata molto bene e quindi posso affermare che Keigai mi piace persino più di Yumi come personaggio, complimenti anche per le canzoncine malate xD.

Ti becchi:

Voto: 8.5
1PM
850 punti exp
5 punti Statistiche/Specializzazioni
2 PA/PT
450 Ryo (Metà taglia che immagino ti verrà data dal kokage-capitano-quello-che-è)
1 Punto immortalità (per aver ucciso Tatsuya, che era nel bingo)



Alla prossima!
 
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view post Posted on 5/1/2015, 19:13     +1   -1
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.::VALUTAZIONE MASTER::.

In questo poco tempo - poco, davvero poco - a mia disposizione ho deciso di dare una rilettura veloce a questa missione che avevo già seguito a tempo debito e di valutarla per darti finalmente una media (anche in previsione della quest medica che dovrai fare ad Awazashi, seppur la media da missione non ti serva a un piffero in quel caso.. ma poco male, si ha un'indicazione su come gestisci le cose).

La trama era molto molto carina e le ambientazioni/situazioni ben descritte nel complesso, seppur qualche errorino c'è e, in alcuni casi, si nota. Forse la troppa velocità o, molto più probabilmente, il confronto con un PG di certo non facile come quello di Keigai ti ha giocato un po' di confusione, facendo risentire alcuni post - so di cosa sei capace, e alcuni post qui sono frettolosi e a volte "contraddittori", nel senso che piccoli dettagli sono stati cambiati e/o ignorati nel giro di poco senza che te ne accorgessi.
Nel complesso, però, la trama è bella e i PNG da te creati e utilizzati mi son piaciuti tutti: dal barista alla donna disperata che s'appiglia al primo che capita senza ragionare per ritrovare il figlio; dai villici infuriati, all'incappucciato misterioso e all'obiettivo principale (animalesco forse più di Keigai).
Mi sarebbe piaciuto leggere un confronto più lungo, ma questa è una D e quindi stanare l'obiettivo era relativamente semplice.

Per questi motivi il mio voto è un 7, e ti chapi pure quel bel gruzzolo di 210 ryo.

PS. Lo sai che sono pignola sul mio "lavoro", non odiarmi.. <3 XD
 
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