Per un pezzo di pane, Addestramento medio per Karen91 (PA)

Non era stata una mossa corretta la sua ne era consapevole ma anche l'unica che in quel momento le infondeva sicurezza. Voleva riprendersi quei libri che con tanta fatica aveva ottenuto grazie all'aiuto di Yin. Il piccolo furetto color pece intanto osservava la scena da un enorme albero, scrutando gli atteggiamenti della sua compagna. Era così diversa da Chiaki, lei non avrebbe mai preso quella strada per ottenere dei semplici libri ma forse quel suo modo di fare aveva risparmiato delle vite. Tirò un sospiro si sollievo anche se avrebbe preferito guardare un interessante scontro in diretta, magari in compagnia di una preda succulenta. Il ragazzo aveva capito finalmente qual'era la sua posizione in tutta la vicenda, anche se Yume non avesse parlato probabilmente sarebbe giunto da solo a quell'epilogo. Shuuka non era così importante da rischiare di perdere tutto, dalla sua carriera appena raggiunta alla perdita di un compagno. Aspettò che lui s'avvicinasse ai piccoli ancora addormentati prima d'allontanarsi con una calma inaudita, chiaramente consapevole di non aver paura di chi le stesse di fronte. Alle parole del chunin rimase immobile, dedicandogli solo il suo sguardo che parlava da se. Era chiaro come tutta quella vicenda fosse stata solo un disturbo per lei. Si girò di scatto solo quando avvertì dei movimenti dietro di lei e non vide nulla. La ladra di libri se ne era andata, lasciando dietro di lei il bottino. Avrebbe potuto raggiungerla ma non aveva senso, non dopo l'enorme fatica che aveva fatto per riavere indietro i manufatti.

- Poteva almeno ringraziare - avrebbe dovuto suonare come ironia ma la sua voce la fece apparire in modo strano.

Stare nel mondo degli umani era così difficile. Da quando aveva acquisito tutti quei poteri poteva muoversi liberamente eppure non si sentiva ancora integrata tra di loro. Forse continuando a vivere insieme a Chiaki avrebbe capito meglio, forse avrebbe capito cosa spingeva gli uomini a lottare. Afferrò quello che era suo e senza perdere altro tempo s'avviò per il fitto bosco. La corsa non era il suo forte e le energie sembravano agli sgoccioli. Chiuse gli occhi la bella divinità lasciando il posto alla sua cara compagna. La lunga chioma blu adesso fluttuava nel vento, lasciando spazio a quel viso più fanciullesco. Stava tornando a casa e forse avrebbe potuto mettere mano su delle succulente scoperte.

- Sono felice che tu sia tornata - fece capolino la voce della piccola evocazione.

- Anche io - rispose sorridendo la giovane facendosi trascinare dal vento.