Certi Occhi Illudono..., Quest tecniche clan chunin per ~ Flo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 10/6/2014, 01:31     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




- Ti dispiace metterti la lingua fra i denti e masticartela? - mancò poco per far sbottare totalmente la Kunoichi, ma non furono quelle continue parole del mago ad indispettirla maggiormente. Fu un suo errore, una sua distrazione che avrebbe potuto ritorcerglisi contro... Il manifesto della sua taglia era svolazzato via, il leggero venticello l'aveva lasciato fluttuare lontano da loro, ma ancora a portata d'occhio visto che potè osservare dove fosse finito e chi lo stesse raccattando. Come aveva potuto essere così stupida? Troppo presa dai giochi del moro e quelle provocazioni non ci aveva badato, quando in verità l'unica cosa di cui avrebbe dovuto preoccuparsi era la sua incolumità. Non aveva pensato a mascherare il suo aspetto, divenendo così una facile preda per chi avesse cercato di puntare alla sua taglia. Od altro...
Dopo aver abbandonato Kumo era entrata nella consapevolezza di divenire un Mukenin, tradendo così Konoha, ma non aveva ancora avuto le prove che il suo villaggio avesse scoperto la sua diserzione. Non fino a quel momento perlomeno. Che quell'Uchiha avesse parlato seriamente? Se così non fosse stato l'avrebbero data semplicemente per dispersa, anche se insieme a quel ragazzino c'erano altri possibili testimoni che avrebbero potuto adittarla come traditrice... Cos'era accaduto quindi?

- Va a divertirti da qualche altra parte idiota. -

Un'ultima occhiata truce verso il mago per poi concentrarsi sull'uomo che aveva appena raccolto il suo manifesto. Doveva agire e pensare in fretta... Avrebbe dovuto cambiare aspetto prim'ancora di giungere al villaggio, così come Ryu le aveva chiesto di fare durante la loro fuga da Kumo, ma troppo ingenua non aveva immaginato che perfino ad un passo dall'eremo qualcuno potesse minacciarla. Non così presto...
Concentrando il chakra nei suoi occhi smeraldini avrebbe tentato una mossa estrema. Attivando lo Sharingan avrebbe usato la sua abilità innata per praticare una Genjutsu su quel povero malcapitato o chiunque avrebbe avuto la bella idea di raccogliere quella cartaccia. Nulla di così complicato, ma nemmeno così semplice da riuscirci senza possibilità di errare. Far cadere un avversario in un'illusione non era difficile per un'Uchiha, ma era qualcosa di completamente diverso a ciò a cui era abituata la Kunoichi. Entrare nella mente di chi avrebbe guardato quel manifesto, per poi alterare la visione e percezione di ciò che i loro occhi avrebbero trasmesso alla mente. Non più una taglia su Ashi Uchiha, ma bensì su quell'uomo che aveva tentato di torturarla psicologicamente con i suoi giochetti. Una piccola rivincita sugli ultimi minuti trascorsi in sua amabile presenza, cosa che Ashi sperò non la intralciasse in quella strategia che avrebbe eseguito nel più stretto tempo necessario. Non era detto che il mago l'avrebbe lasciata fare, così come che la sua tecnica funzionasse, ma semmai tutto fosse andato secondo i suoi piani avrebbe salutato il moro semplicemente con un cenno della mancina ed un sorrisino compiaciuto; per poi allontanarsi nuovamente nella folla ed approfittare del chiasso ed il vorticare di gente per mutare il proprio aspetto. Trasformarsi in un'altra persona l'avrebbe aiutata a passar inosservata, così come avrebbe potuto guadagnare tempo e poter capire come agire nei minuti successivi. Tornare all'eremo? Era una delle sue priorità al momento, così come scoprire cosa stesse realmente accadendo.


// Ti ho già spiegato cosa cerca di fare, nel caso sai dove trovarmi :sese: Semmai questa sua strategia funzionasse Ashi usa quel contrattempo per infilarsi nella folla, usando la Trasformazione per diventare una bimba e così guadagnare tempo per decidere il da farsi.

P.s. Se mi vuoi male e servono calcoli dimmelo :sese:
 
Top
view post Posted on 18/6/2014, 08:56     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:


Il malcapitato che prese il manifesto di taglia non vide Ashi uchiha, o meglio la sua mente vide qualcos'altro: certi occhi illudono, cambiano la realtà delle cose ammansuendo il vortice caotico del tempo e della realtà alle proprie esigenze.
Si...dimostrava un lieve talento la giovane ma non era ancora così scaltra.
Distruggere e alterare questo era l'imperativo che il mago conosceva fin troppo bene ma amava giocare. Amava quelle increspature che muovevano la superficie immobile di un lago fatto di tempo e occasioni per vedere l'effetto che avrebbero avuto.
Un divertimento a cui lui non si sottraeva mai e che dava orgasmico piacere in una vita noiosa. La vide allontanarsi, piccola bambina e piccola falena attratta dalla luce, mentre uno schiocco di dita e il manifesto si decompose nelle mani del malcapitato e la realtà mutò nella sua mente e in chi gli stava attorno.
L'istante, bello e perfetto, si fermò mostrando ogni dettaglio e sfumatura anche quella di un sorriso carico di veleno e compiaciuto di sè. Ancora una volta il tempo si prostrò ai suoi piedi, l'attimo fu suo servo e tutto fu immobile mentre lui scompariva...scompariva ma non quegli occhi che incendiavano ogni cosa ed erano sempre protratti su di lei. Osservandola, voglioso e libidinoso, per distruggerla... per distruggerlo. Un ultimo sorriso e la vita scorreva di nuovo normale senza quella macchia, quell'increspatura, quell'eccezzione che sovvertiva ogni legge.
Questo era il momento del gioco...questo era il momento di ridurre un cuore a pezzi. Non avrebbe dovuto prenderlo sottogamba...un errore. Un errore che era un gioia in quelle iridi disseminate di punti gialli. nessuna emozione si affacciò in esse tranne quel sorriso tortuoso che nascondeva un logica labirintica.




Ashi si era intrufolata nella folla che, come una veste delicata, la proteggeva e il suo nuovo sembiante era, o così pensava, un buon nascondiglio per pensare. Per riflettere e darsi e farsi domande e risposte. Mentre da lontano, ancora, il Vulcano tremava...
 
Top
view post Posted on 18/6/2014, 23:48     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




La folla riuscì a farle da scudo, da protezione da quegli occhi che possedevano uno strano bagliore, sconosciuto alla Kunochi dalla chioma corvina che adesso passeggiava come se fosse una comune bambina... Pensava al da farsi nel frattempo, non mancando nel guardarsi intorno ed alle spalle, ma niente e nessuno sembrava seguirla. Ed in fondo come poteva accertarsene totalmente in quell'agglomerato di gente e fracasso? Quel mago strampalato avrebbe potuto aver usato la sua stessa strategia, standole alle spalle in quel momento... Chiunque poteva celarsi dietro un altro bambino od un uomo che cercava di abbordare una bella fanciulla. Non avrebbe potuto fidarsi di nessuno, ancora una volta si ritrovò sola, spaesata in un luogo sconosciuto e con la voglia incessante di ritornare indietro. Sentiva un brivido scorrerle lungo la spina dorsale ogniqualvolta il vulcano lasciava percepire la sua presenza, continuando a tremare e squassare la terra che mai come in quegli istanti le parve così lontana... Eppure sapeva che tutto avrebbe preso a prender forma una volta tornata all'eremo, ma come poteva con quell'idiota alle calcagna? Invertendo la marcia ritornò cautamente nei pressi della bancarella appena lasciatesi alle spalle, scoprendo con suo stupore che fosse completamente svanita nel nulla. Nessuna traccia del banco in legno, ne di quell'uomo che aveva giocato con la sua mente, scoprendo fin troppo gli fosse consentito.

- Mai una volta che possa restarmene in pace... -

Sbuffò spazientita mentre raggiungeva quella postazione ormai vuota, arrotolandosi una ciocca di capelli fra le dita e saltellando, atteggiandosi come una semplice bimba che gironzolava nelle vie del villaggio. Che fosse una tattica per riportarla allo scoperto? O peggio ancora indurla a ritornare verso casa? In un modo o nell'altro avrebbe dovuto ritornare indietro comunque, di certo non poteva continuare a scappare e nascondersi in eterno fra quella folla chiassosa.
Lasciò trascorrere qualche altro minuto, necessario per guardarsi intorno e semmai il suo amico avesse voluto allietarla nuovamente della sua presenza, ma non ricevendo nessun segnale ne percependo qualcosa di anomalo ritornò verso quella fitta boscaglia lussureggiante. Essere così minuta e poco appariscente l'aiutò non poco, forse avrebbe dovuto pensarci sin dall'inizio nel mutare il suo aspetto. Era un Mukenin ormai, ed il pericolo appena scampato le avrebbe ricordato in altre circostanze di non ricommettere lo stesso errore. Qualcosa le diceva però che anche nei panni di una bambina il mago l'avrebbe adocchiata, non era un comune uomo, di questo ne era più che certa... Ma chi si celava dietro la sua maschera?


- Al diavolo lui ed i suoi teatrini... -

Mormorò fra se e se mentre ritornava a calpestare la terra più incolta della foresta, lasciando scricchiolare i suoi passi mentre i capelli castani le danzavano dinanzi agli occhietti grandi e vispi. Tornare nelle sue sembianze? Non avrebbe cambiato granchè al momento, di certo una presenza solitaria verso il percorso che portava all'eremo avrebbe destato sospetti per chiunque la stesse cercando. Semmai qualcuno continuasse ad osservarla. Tutti quei pensieri deconcentranti passarono in secondo piano però, una volta addentratasi nella natura, lasciò che i suoi sensi prendessero il sopravvento. Concentrandosi cercò di ottenere una visione sempre più chiara di ciò che la circondava man mano che correva verso il vulcano, lì dove avrebbe potuto ottenere spiegazioni, e chissà scoprire cosa stesse seriamente accadendo. Aveva speso e perso fin troppo tempo, agendo fin troppo razionalmente e lasciando prevalere l'accortezza all'istinto, ma semmai quel tizio le si fosse ripresentato stavolta avrebbe avuto perlomeno via libera nel poterlo attaccare. In quel villaggio, con tanti innocenti e bambini non avrebbe mai potuto... Non rischiando di far del male a dei civili. Era un Mukenin ormai, ma soltanto agli occhi di chi non conosceva la reale motivazione che l'aveva spinta a diventare una traditrice. Non era un'assassina, ne tantomeno priva di moralità ed ideali. Sentimenti che adesso la spingevano a tornare sempre più velocemente verso le sue nuove sorelle. Ryu era lontano, senza il loro eremita erano forse più esposte ai pericoli, ma preferì non pensare a lui. Non in quegli istanti, non durante quel distacco dal ragazzo che avrebbe continuato a logorarla chissà fino a quanto... Semmai fosse tornato. Ogniqualvolta che ci ripensava sentiva delle fitte nello stomaco, come se degli aghi la colpissero dall'interno, ma non poteva lasciare che la preoccupazione prendesse il sopravvento. Lui era forte e lei non avrebbe mostrato debolezza, non più.
 
Top
view post Posted on 20/6/2014, 20:31     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:


Nella foresta regnava il silenzio più cupo e più granitico che mai la giovane Uchiha avesse mai sentito. Di tanto in tanto rotto, da lontano dal Vulcano.
Un Vulcano che era una patria per una delle razze più orgogliose, spavalde, sadiche e malefiche che mai si erano affacciate su questa terra. Era lì a gorgogliare chissà cosa mentre la giovane calpestava erba e pietra pur di tornare tra quelle mura amiche. Amiche...chissà se fosse stato davvero così.



Tra le ombre altre ombre. Tra le fronde occhi. Tra l'erba katane. Ashi correva ma sentiva che vi era qualcosa che non andava; qualcosa che era come la prima volta che tentò di avvicinarsi all'eremo.
Sentiva che il nord e il sud si confondevano, che le prospettive, le direzioni, il senso delal vista era come se stesse andando in cortocircuito.
Più volte si ritrovò nello stesso punto di partenza, più volte vide il Vulcano avvicinarsi e poi allontanarsi ancora.
Rivide il villaggio eppure erano ore e ore che camminava, che correva, che tentava di arrivare all'eremo. Ma l'eremo era inaccessibile. La strada era ormai chiusa. Ma perchè?
E intanto sentiva che vi erano oscure presenze celate nell'ombra...ma quando avrebbero attaccato e dov'erano non poteva dirlo con certezza ma erano lì. Chi o cos'erano?
Si sarebbero mai palesate? Era ancora un gioco mentale di quel pazzo schizzofrenico? Forse...ma a volte l'inganno e la realtà si mischiano e si confondono.



Un fruscio leggero, un brillio d'acciaio passò vicino a lei. Ombre che si mossero e acciaio mortifero che era pronto a prendere la sua testa se non avesse opposto difesa.
Ombre che avevano le fattezze di salamandre e la sytavano attaccando.
Quattro erano e la chiusero in un cerchio: i loro occhi ardenti erano come stelle luminose nel mantello della notte, le armi letali e velenose. Denti aguzzi e veleno. le code schioccarono e volevano solo una cosa: lei!

I motivi? Non era dato saperli ma non erano nè un illusione, nè un mero trucco. Tra di loro vi era anche Ithaqua e le sue narici emettevano fuoco mentre saettava intorno a lei squarciandola e aprendo tagli vistosi e una palla di fuoco fu sputata su di lei.
nessuna spiegazione solo sangue, veleno e morte volevano dispensare.
 
Top
view post Posted on 27/6/2014, 01:11     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




La foresta, quella vasta zona lussureggiante, sembrava essere stata catapultata in uno scenario fin troppo quieto e silenzioso rispetto a pochi minuti prima... Troppa calma, troppi pochi suoni riecheggiavano fra quelle chiome sempreverdi e gli alti fusti degli alberi che la circondavano. Forse si trattava soltanto di una sua impressione, ancora turbata per l'incontro con quel mago, tendeva a sentire e vedere minacce anche dove non ce ne fossero... Eppure il suo istinto parlava chiaro, così come i suoi sensi che teneva in massima allerta mentre correva spedita verso il vulcano che di tanto in tanto lasciava sentire la sua presenza. Soltanto il riecheggiare di quel rilievo della massa terrestre provava ancora che ci fosse vita lì intorno, ma ben presto qualcosa iniziò a mutare in quella situazione di stallo. Camminava, correva la giovane Kunoichi, eppure nonostante i chilometri percorsi non le sembrava mai di avvicinarsi abbastanza al punto di arrivo... In un primo momento pensò che fosse esclusivamente legato al fatto di voler raggiungere al più presto l'eremo, ma dopo aver notato delle strane presenze tutt'intorno all'area iniziò ad insospettirsi. Il fiato iniziò a mancarle, per di più riconobbe un punto in cui le pareva d'essere già passata più volte. Imprimendo un segno sul tronco di un albero riprese il suo cammino dopo aver ripreso fiato per qualche attimo, ma come immaginava ritornò nuovamente in quel punto dopo aver ripreso la sua corsa. Per poi finire perfino nei pressi del villaggio che si era lasciata alle spalle...

- Dannazione... -

Non era certa di ciò che stesse accadendo, ma se ricordava bene anche al suo ritorno con Ryu e Chiaki dopo la guerra contro Watashi avevano riscontrato lo stesso problema. Era come se l'eremo volesse tenere lontani tutto e tutti dal suo campo, imprigionando chiunque volesse avvicinarsi più del dovuto in quella sorta di Genjutsu protettiva. Ryu era riuscito a ritrovare la via in quanto eremita quella volta, ma lei? Come avrebbe potuto trovare la giusta via? Non ebbe modo di rispondere subito al suo stesso interrogativo, qualcosa o qualcuno l'osservava e non di certo da poco tempo. Sentiva di essere braccata, seguita sin dal suo arrivo nella foresta, e sebbene immaginasse che potesse trattarsi nuovamente di quel cartomante da strapazzo percepiva un chakra che le sembrava di conoscere... Che si stesse prendendo gioco di lei? Soggiogandola ancora? Rallentando il passo capì che continuando a correre avrebbe semplicemente camminato in tondo. Le serviva una strategia ed una soluzione, forse il solo modo per poter trovare la reale via per il vulcano era attivare lo Sharingan, ma prim'ancora che potesse concentrare il chakra negli occhi qualcosa iniziò a guizzare e strusciare fra i cespugli e l'erba tutt'intorno a lei.

- Non è decisamente il mio giorno fortunato... -

Ombre, figure dalle fattezze a lei familiari iniziarono a far la comparsa di fronte a lei, velocemente e talmente scaltramente da non permetterle di riconoscerle e decifrarle prima che le si fermassero dinanzi ad i suoi occhi smeraldini. Accerchiata, in un battito di ciglia si ritrovò senza vie d'uscita in un gruppetto di... Salamandre? Assottigliò lo sguardo, portando le mani ad i fianchi mentre ritornava nelle sue fattezze reali, ma non era il suo aspetto che sembrava ingannare gli occhi ardenti e sadici di quelle bestie.

- Che sta succedendo? Non riesco a tornare all'eremo. Ma che vi pr-... - non ebbe nemmeno modo di terminare la sua frase, sbuffando e pensando che le sue sorelle fossero arrivate per mostrarle la strada, passò lo sguardo tutt'intorno a lei riconoscendo perfino Ithaqua in quel quartetto che non era arrivato di certo per darle il benvenuto. Fu questione di attimi, istanti in cui riconobbe quegli sguardi carichi d'odio ed orgoglio, che la puntavano e non desideravano altro che il suo sangue in cui sguazzare. E partirono all'attacco, senza degnarle di una parola, la Kunoichi divenne meta dell'offensiva di quella piccola Salamandra rossastra che riuscì sin da subito a coglierla in contropiede. Tagli e squarci ben presto fecero la loro comparsa sulla sua pelle diafana e soffice, ma non un lamento fuoriuscì da quelle labbra rosee che vennero serrate mentre la sedicenne cercava di capire il motivo di quelle azioni. Un'altra illusione? Che fosse ancora vittima di qualche trucco? Il dolore che sentiva lungo quelle ferite appena infertele era reale, così come il sentimento di rabbia crescente che iniziò ad avvolgerla.

- Questo a Ryu non piacerà. Ed ancor meno a me! - il chakra venne concentrato nei suoi occhi, le cui iridi cristalline vennero sostituite da quei pozzi cremisi in cui due tomoe vorticarono facendo la loro comparsa. La sua abilità innata non l'avrebbe aiutata esclusivamente a sfuggire a quegli attacchi, ma anche a capire più velocemente cosa stesse realmente accadendo in quella foresta. Avrebbe provato a sostituirsi, in un ambiente come quello non avrebbe avuto problemi nel far prendere ad un tronco qualsiasi il suo posto, per poi ritrovarsi al di fuori di quell'accerchiamento e poter essere lei nella condizioni di poter contrattaccare quella piccola salamandra oltraggiosa. Che cercasse vendetta nei suoi confronti? Ancora per la storia legata a Fuyuki? Tutto era possibile, ma qualcosa non quadrava in quella situazione che aveva dell'incredibile. Doveva attaccare? O procedere con la via diplomatica? Quando si trattava delle Salamandre non esistevano compromessi.

- Non so quale sia il problema, ma forse potrei costringerti a parlare Ithaqua. - se fosse riuscita ad eludere quella palla di fuoco avrebbe usato una genjutsu contro l'avversaria, per poi comporre rapidi sigilli una volta rifatta la sua comparsa, così che intorno alla salamandra spuntasse una gabbia rocciosa che le avrebbe impedito di colpirla e ferirla ancora. Non avrebbe causato danni ad Ithaqua, non l'avrebbe colpita ne avrebbe tentato un reale attacco nei confronti delle altre bestie se prima non avesse capito cosa stesse accadendo. Se non fossero state disposte a collaborare però, tutto avrebbe preso un'altra piega.




<attivazione/passiva> -Sensitivo- (Stm: -4 (leggi testo)) [Liv 5 : 10/20] "Chi possiede questa abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, i chakra, di coloro presenti in una certa area d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte nella propria area d'azione. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Tuttavia il mantenimento di questa modalità è piuttosto dispendioso in termini di fatica (l'attivazione costerà 4 stm per ogni turno prima dell'attivazione effettiva, a quel punto il costo verrà moltiplicato turno dopo turno per 1,5). Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo (tecniche, attivazioni, direttive del master...) il proprio chakra e risulterà impossibile anche distinguere una genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto.
Liv 5 : 4 turni necessari all'attivazione; 100 metri di range; attivo per massimo 5 turni


-Attivazione-"Sharingan 2°Livello"[Frz: +10/Dif: +10/Int: +10][Chk x turno: 20] "Questo è il 2°Livello dello Sharingan. Quando il ninja raggiunge un certo livello di potere e una certa esperienza il suo Sharingan si evolve automaticamente aumentando il numero di tomoe a due per occhio. Le sue capacità sono vicine a quelle dello Sharingan a tre tomoe anche se ancora è in fase di sviluppo. Si possono intuire e prevedere limitatamente le mosse dell'avversario, in particolar modo i Taijutsu, la cui previsione risulta molto più semplice rispetto le altre tecniche. Si è in grado inoltre di capire la differenza fra corpi reali e illusori (L'attivazione dello Sharingan dissolve automaticamente ogni malus conferito dalla tecnica della moltiplicazione illusoria e le taijutsu hanno un malus di -10). (Livello Richiesto: 5)"


<tecnica> - Sostituzione [Stm -4/-6/-8/-11][Max 2 volte ad incontro]
"Il ninja si sostituisca con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res Base pari al parametro stesso. E' chakrabile e potenziabile con attivazioni, tonici o simili.
[Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a raggio totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

<genjutsu> - Tecnica del manto di gelo - [Chk: 35][Eff: +50] “Attraverso l’arte illusoria, il ninja riesce a mascherare le condizioni dell’ambiente circostante il campo di combattimento. Ivi, senz’alcun motivo apparente il terreno inizierà a gelare, mentre la temperatura sembrerà calare a livelli vertiginosi. Colui che subisce questa tecnica percepirà il calare progressivo del calore, tanto che il suo stesso corpo, ingannato dall’illusione, si raffredderà fino ad impedirne i movimenti più elementari. La tecnica infligge status Congelamento calcolato su residuo/2.”

<ninjutsu elementale a lungo raggio> -Doton: Gabbia Rocciosa- [Chk: 80] [Int: +65] "Smuovendo il terreno intorno all'avversario e costruendo una cupola di rocce che lo tenga imprigionato, il ninja riesce a bloccare completamente i movimenti dell'avversario. L'unico modo per sottrarsi è l'elusione; non infligge danni, ma qualora entri con residuo, l'intrappolato potrà solo tentare di liberarsi infliggendo un totale di 500 danni alla prigione, e eventuali attacchi diretti contro di lui attacchi intaccheranno la cupola, non il ninja. Tuttavia, se uno di questi attacchi verso il prigioniero distrugge la cupola, il residuo può essere solo parato con def/res+chk (ed eventualmente assorbito). È utilizzabile anche su sè stessi durante la propria fase offensiva, ottenendo lo stesso effetto."duo/2.”



 
Top
view post Posted on 27/6/2014, 12:38     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:


A NOI non fà piacere quello che hai fatto! Lurida puttana!

Per quanto Ashi avesse optato per un azione elusiva e non ferirle, il che mostrava un onore verso l'eremo non da meno, il problema restava che quel gruppo di assassine era stato mandato per ucciderla.
Gli occhi erano carichi d'odio di Ithaqua e le sue compagne iniziarono una manovra di accerchiamento, rapida e da più direzioni possibili, che lo Sharingan faceva fatica a seguire tali mosse con tale velocità di esecuzione.
In queste condizioni anche solo tentare una genjutsu era proibitivo: erano veloci e l'attaccavano a corta distanza tenendola impegnata e concentrata. le mani se avessero fatto anche solo un sigillo non avrebbero potuto imbastire una difesa e quelle lame erano ardenti di furia assassina; non aspettavano altro che un momento propizio per saziarsi.
Anche se Ithaqua era stata catturata non era stata domata, e nemmeno le sue compagne che da pari a lei attacavno a spron battuto.
Velocità, precisione, e furia assassina temprata, allenata da secoli e secoli di combattimenti.
Le salamandre lo avevano nel sangue ad essere maestre del combattimento e della guerra e Ithaqua non perse tempo a indicare la strategia migliore.

Non fatele muovere le mani! Una puttana di Uchiha è... null'altro! Statele addosso e appena mi libero mostratemi la sua figa che mi ci infilo dentro e la disintegro dall'interno!


Si pentirà di aver tradito la nostra fiducia...cagna lurida e bastarda! Se fossi un maschio ti avrei stuprata mille volte e poi altre mille e avrei strappato i tuoi seni e t'avrei soffocato col tuo sangue!


Parole d'ira, di sdegno, di furia e il calore e il magma fuoriuscirono da quella bocca che inveiva tutto il suo odio verso di lei, mentre fondeva la roccia e già si vedevano piccoli ardenti rossi occhi. Si sarebbe liberata mentre le sue compagne iniziavano a prendere il sopravvento su Ashi ferendola in più punti, aprendo squarci sul petto, sulle braccia.
Una tempesta di lame, fuoco e magma si stava abbattendo su di lei. Con un impeto, una precisione disarmante. Silenti erano ma da contraltare Ithaqua urlava, sbraitava anche troppo: per quanto loro erano mute, Ithaqua parlava fin troppo sputando tutto il veleno che covava dentro nei confronti della cagna, puttana, bagascia di Ryu come amava definirla in quei frangenti.

Solo una lurida stronza sei! Ti ucciderò con le mie mani! Rimpiangerai il giorno che sei nata...ti farò rimpiangere il momento in cui hai alzato una mano su una di noi!
NOI! Che ti abbiamo accolta e difesa...oh ti ucciderò...UCCIDO...UCCIDO...UCCIDO!

hai tradito la nostra fiducia e pagherai caro tutto quanto...tutto quello che hai fatto lo riceverai te per altre mille volte!
PUTTANA SUCCHIACAZZI!



La situazione è complicata: lo sharingan segue fino ad un certo punto le loro mosse ma non tutte. Sono troppe rapide per il tuo stato attuale, in seconda battuta ti stanno addosso non dandoti respiro e tempo per creare dei jutsu. Per cui nemmeno le genjutsu che su Ithaqua ha avuto un lieve effetto ma è troppo fuori di sè per fermarsi e sente poco quegli effetti; essendo 4 vs 1 è chiaro che attacando solo una lascia alle altre 3 l'occasione propizia di farti male: per cui ecco qui! XD.
Per cui tenta di attivare lo sharingan di terzo livello e la qualità di lanciare le tue genjutsu tramite gli occhi senza sigilli.
Prova se il post sarà buono saprai cosa succederà tramite Mp e continueremo il combattimento; in caso contrario...:P
 
Top
view post Posted on 22/9/2014, 19:22     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




Insopportabile. Se la ragazzina avesse potuto attribuire un aggettivo a quella piccola Salamandra indomabile, avrebbe usato quella semplice parola che continuava a riecheggiarle nella mente mentre cercava di razionalizzare su ciò che stava accadendo. Prima quel mago da strapazzo, adesso quelle che avrebbe dovuto considerare come alleate la attaccavano senza troppe preoccupazioni. Non scherzavano, Ithaqua non scherzava e a giudicare da quel tono così carico di risentimento qualcosa di assolutamente grave aveva scosso l'eremo. Ma in tutto quello, qual era la sua posizione? Perchè attaccare lei? Perchè accusarla di un qualcosa che ancora stentava a capire?
Sfuggire a quell'accerchiamento era stato facile, così come bloccare momentaneamente Ithaqua, ma non ebbe il tempo di attuare una seconda strategia. Così come non riuscì a prevedere prontamente ogni movimento ed attacco successivo delle sue avversarie. Era in svantaggio numerico, era nettamente più lenta e debole delle Salamandre che iniziarono a colpirla senza sosta... Le sue iridi cremisi l'aiutavano nel cercare di eludere e schivare gli attacchi più prevedibili, ma nemmeno lo Sharingan al suo stato attuale poteva renderla più forte. Dopo tutto, dopo le innumerevoli sfide affrontate, era ancora troppo debole per poter badare totalmente a se stessa. La consapevolezza del suo essere inadeguata, unita alla rabbia delle continue offese e calunnie di Ithaqua, riuscì a farle perdere quasi totalmente quella pazienza che a lungo aveva cercato di mantenere...


- Ithaqua giuro che ti strappo quella lingua a morsi! Dovreste spiegarmi, prima di agire! - fra i gemiti strozzati dovuti al dolore delle ferite infertele ripetutamente, Ashi riuscì a sibilare delle parole colme d'odio nei confronti di quella piccola Salamandra che pian piano sembrava liberarsi dalla gabbia in cui l'Uchiha l'aveva intrappolata. Non voleva combattere realmente contro di loro, non aveva tentato nemmeno di ferirle prima che il suo autocontrollo cominciasse a sgretolarsi... Ithaqua parlava di tradimento e di un danno arrecato contro una loro sorella. Ma quando avrebbe potuto compiere un atto del genere, se fino ad un attimo prima era rimasta coinvolta negli assurdi trucchi di quello strano mago?

- Io non ho fatto nulla, non ero nemmeno nei pressi del vulcano finora! - non l'avrebbero ascoltata, l'orgoglio delle salamandre era talmente forte da accecarle anche dinanzi alla verità. Avrebbe dovuto lasciarsi punire nonostante fosse totalmente innocente? Fra una ferita e l'altra, mentre rivoli di liquido cremisi le imbrattavano sempre più la pelle diafana, il suo di orgoglio iniziò a farsi vivo. Misto alla rabbia ed il risentimento, lasciò accrescere in lei una sensazione totalmente nuova ed indefinibile. Erano i suoi occhi però a lanciarle dei nuovi segnali, come se improvvisamente un nuovo potere si fosse impossessato delle sue iridi particolari. Tre tomoe presero infatti il posto dei due precedenti, segno che qualcosa era realmente cambiato in lei e nella sua abilità...

- Ok, adesso basta!

Sentì che dagli occhi cominciava a riversarsi in lei una forza nuova: la gemella della sua rabbia. Quest'ultima sembrava nutrirsi della forza delle sue iridi cremisi, che a loro volta, presero a nutrirsi della sua rabbia. Le due correnti le attraversarono il corpo, una sensazione terrificante ma seducente allo stesso tempo. Quelle sensazioni ed emozioni così potenti la attraversarono, afferrando la sua ira e fluendo con essa. Nonostante non potesse compiere sigilli e non riuscisse a tener testa alle sue avversarie infatti, quel panico che si era impossessato di lei sembrò svanire, lasciando spazio ad un sentimento del tutto nuovo. Non era pienamente consapevole di come e del perchè, ma seppe di poter assoggettare le menti delle salamandre che l'attaccavano semplicemente rivolgendo loro uno sguardo. O perlomeno fu quello che cercò di fare spinta dalla rabbia, concentrando così tanto chakra da tentare di colpire un nemico alla volta con una delle sue illusioni... Una genjutsu che le avrebbe potuto far guadagnare tempo, rallentando una salamandra alla volta mentre cercava di sfuggire agli attacchi delle restanti. Attimi necessari per capire ciò che fosse accaduto a sua insaputa. E magari, se fosse stata ancora in grado di reggersi in piedi e combattere, concedere una lezione alla piccola Salamandra rossastra che non aveva intenzione di smetterla di inveire contro di lei.



-Attivazione-"Sharingan 3°Livello"[Frz +20/Dif +20/Int +20/Res +5][Chk x turno: 45] "Questo Sharingan è quello tradizionale ed è caratterizzato dai tre classici segni neri. Si evolve automaticamente dal 2°Livello, e il suo potere è ormai quello definitivo e comune a tutti gli Uchiha. In realtà l'occhio non ha ancora sviluppato la propria peculiarità tipica che lo rende unico e ancora più temibile. La sue capacità sono tuttavia sviluppate in senso generale: con questi occhi si sarà in grado di copiare le tecniche avversarie (di ogni tipo), di prevederle grazie al maggiore potere predittivo (ciò causerà un malus di -10 a tutte le tecniche) ed infine di assoggettare le menti deboli (in ogni caso non ninja) in modo simile al primo stadio di dominazione dello Sharingan della Dominazione. (Livello Richiesto: 15)"

<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – “ Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento. Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di
sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonno.”
Liv 2: [Chk: 60][Eff: 75]




 
Top
view post Posted on 17/10/2014, 18:20     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:



Ithaqua si era liberata e con lei tutto il suo odio. Un odio che divampava nei suoi occhi, fumo che usciva dalle narici e getto di fiamme che era la sua volontà, il suo orgoglio e il disprezzo che provava per quella donnicciola.
La voleva morta, sbudellata e cospargere le sue interiora, per un quarto di miglio, intorno a quel luogo: opera d’arte macabra al suo trionfo e alla sua vendetta personale contro la giovane Uchiha che nel mentre, sola e con i dubbi nel cuore e nella mente, fronteggiava un attacco di quelle che, in teoria, dovevano essere sue alleate. Ma che così non era e che di alleanza le salamandre l’avrebbero strette con chiunque tranne, e in quel momento, con lei. La giovane cercò di rispondere, di difendersi…ma quelle creature non erano lì per giocare: la volontà di uccidere ottenebrava i loro sensi, facendo si che solo Ashi facesse parte di un mondo dove non vi era nulla di più importante che la sua morte. Ma soprattutto erano troppo veloci: mettere a fuoco, sentire il chakra, anche solo disturbarlo era impresa titanica se i loro attacchi erano in una direzione, poi dall’altra e, in una danza orgiastica per e con la morte, erano attorno a lei e mille tagli si aprirono sulla sua pelle diafana e perfetta.
Una coda di quelle maledette si attorcigliò sul suo collo perfetto, stringendo, strozzando facendo mancare aria ai polmoni e sollevandola di peso.
Le braccia le vennero prese, con forza e decisione, e spinte indietro come se volessero far uscire le spalle e strappargliele. Ithaqua si avventò su di lei: spruzzi di sangue scarlatto misto a carne bruciata. Fiamme e sangue, il corpo della lucertola ne fu immerso e rossetto malefico si disegnò le labbra: vezzo femminile condito di sadica crudeltà. Sorriso malvagio e occhi allucinanti di desiderio ferale.
Il petto della giovane, ove si mostravano i seni ridotti a carne tagliuzzata, si alzava a fatica, il sangue gocciolava a terra in un ticchettio spasmodico, inquietante in un silenzio che era come cappa di morte e innaturale.
Non vi era nulla che il respiro affannoso delle bestie, il gocciolare del sangue e la risatina, sardonica, crudele, bassa – come un rantolare di belva – di Ithaqua.
Avvicinò il suo muso al viso della giovane, leccando via il sangue e emettendo versi orgasmici nel farlo: si stava gustando il momento in ogni sua forma. Pochi parole, lemmi malvagi che potevano aprire molti scenari… o chiuderli.

Tu pagherai…

E detto ciò il dolore e le sevizie furono tremende che lei svenne. Oppure morì…le urla si persero in quella foresta e orecchie attente le captarono, occhi malvagi si gustarono la scena e un sorriso compiaciuto comparve, come ferita di pugnale, in un viso feroce e duro.


Ea7RfGg


Cara la mia Ashi, la tua goccia incresperà la superficie e diventerà maremoto. Oh…si…sarà bello vedere ora.

E il vento soffiò fra le fronde e portò via con sé quelle parole e lui.










Umidità e gocciolare d’acqua. Qualcosa di duro era sotto di lei e freddo. Penombra rischiarata da deboli fiaccole, un qualcosa che assomigliava ad una camera…ma camera non era.
Fredda pietra, sbarre e molte altre che si affacciavano davanti a lei, in un corridoio di pietra dove si intravedevano gli ex ospiti: scheletri con ossa frantumate o che ancora avevano addosso pezzi di carne, alcune gabbie che scendevano da un soffitto altissimo, che si perdeva in una tenebra fitta come il mondo dei Demoni, da cui penzolavano scheletri. Il fetore della putrefazione, della carne morta e della morte.
Lei era sdraiata per terra, in questo luogo dove non vi era nessun suono tranne il suo respiro e quello del ticchettio dell’acqua.
Era bendata, le sue ferite erano fasciate e si sentiva debole ma viva.
Davanti a lei, seduta, vi era Eris…espressione pensierosa a guardare un punto lontano, persa nei suoi pensieri.

Oh…ti sei svegliata…bene.

Non vi era affetto nelle sue parole, come al solito e non vi era quella sua timidezza e goffaggine. La guardò profondamente come a capire, carpire qualcosa…


Ti farò una sola domanda Ashi Uchiha, bada a dirmi la verità… Un attimo di silenzio come a dar peso alle sue parole, come a fargliele capire. Le mani strinsero le ginocchia e Eris abbassò la testa, per poi eruttare tutto quello che aveva dentro.

Sei stata tu ad attaccare e a ridurre in fin di vita Bethor? Sei stata proprio tu o sei solo una pazza scriteriata?
Cosa si annida in quel tuo cuore? Bada bene donna…o mi dici la verità o ti ucciderò io stessa con le mie mani!


E tutto il suo animo da salamandra eruttò, come un vulcano, fuori: scattò in piedi e mai quegli occhi furono così feroci.




Allora il tuo attacco non và a buon fine per l'impossibilità di seguire le loro traiettorie. Vi era solo un modo per salvarsi da questo attacco: usare lo sharingan e il suo potere di prevedere e copiare le mosse avversarie, in modo tale da poter agevolmente fronteggiare le loro offensive.
Non avendolo fatto ti ritrovi in questo stato: ti si preclude una parte di quest e capire chi fosse il tizio, i suoi trascorsi ecc ecc. ma si va avanti e ti ritrovi a fronteggiare un attacco di 300, status taglio e perforazione, non difendibile con tecniche, non eludibile, non contrattaccabile, non sostituibile - per ovvie ragioni.
Calcola i malus e si continua :P

Ti ritrovi in una prigione e in una situazione che ti si vede accusata di aver quasi ucciso Bethor: le modalità - per non farti fare decine di post di domanda e risposta, si terranno così: basta che mi mandi un mp dicendomi su cosa vuoi rispondere e/o domandare e io ti risponderò.
Una sorta di botta e risposta celere per ovviare a mille post di transizione e poter entrare nella seconda parte di questa quest.
Tengo a precisare che non sei messa bene e che adesso il prossimo sbaglio te la vedrai male...ma molto peggio di così :P
In bocca al lupo...
 
Top
view post Posted on 25/1/2016, 20:40     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




Non ci fu il tempo di capire, accadde tutto in un attimo e lei sembrò scomparire. Eppure, in quegli istanti di totale agonia e dolore, la Kunoichi riuscì ad assaporare per un ultimo breve momento la sorpresa e la disperazione che si unirono in sconforto. Non aveva mai pensato alla sua morte in maniera così tangibile, ma semmai ci avesse provato non era quella la fine che si sarebbe aspettata... Probabilmente in battaglia, per una giusta causa, quella che credeva di seguire dopo aver abbandonato Konoha. Ma non decisamente in quella maniera, non per mano di chi aveva deciso di considerare la sua nuova famiglia. Non che le Salamandre potessero reputarsi tali in quanto ad affetto, ma qual era lo scopo del loro patto di sangue? Sapeva d'essere innocente, era più che certa del malinteso di cui Ithaqua sembrava fortemente convinta, ma probabilmente l'antipatia che la piccola salamandra rossastra provava per l'Uchiha andava al di là di qualsiasi spiegazione razionale. Aveva finalmente avuto l'occasione di sbarazzarsi di quella nullità, cosa che non tardò a fare, riducendo Ashi in fin di vita probabilmente. Troppe ferite, nell'aria olezzava soltanto l'odore metallico del sangue, così come quello del fuoco che bruciava le sue carni; quella pelle diafana ed innocente che si macchiò ben presto del suo stesso fluido cremisi. Ed infine tutto si fece buio, tutto svanì, all'infuori del dolore che l'accompagnò anche in quel lungo trapasso.


Senzatitolo-1-1_zps811c5a10


Aprì gli occhi piano. Quanto tempo fosse passato non ne aveva idea, ma tutto era buio e dolore. Era immersa nella penombra, in un ambiente squallido ed umido, dove l'unico suono era quello lento e ripetitivo del gocciolare d'acqua. Non ricordava nulla, non aveva idea di dove si trovasse, si sentiva soltanto confusa e totalmente intontita. Le ci volle qualche minuto per riprendere possesso del suo corpo e soprattutto le sue facoltà mentali, sbattendo più volte le palpebre e tirandosi su piano si portò seduta, su quella lastra fredda e rigida che fungeva da branda. Non appena la vista le si fece meno annebbiata, scrutò il suo corpo fasciato e bendato, percorrendo lentamente con le mani ogni lembo di pelle che le doleva al solo tocco. Tutto era al proprio posto, ma si sentiva terribilmente debole.
Alzando lo sguardo, ebbe poi finalmente la totale visione del luogo in cui si trovava. Sembrava una cella, davanti a lei si stagliavano altre "gabbie" come la sua, anche se i loro ospiti non parevano aver avuto una fine memorabile. Era finita in una sottospecie di prigione, lugubre e da brivido, ma per quale motivo? Ogni incognita venne risolta nell'attimo in cui i suoi occhi cristallini intravidero la presenza che non faticò nel riconoscere: Eris. Capì e ricollegò ogni ricordo, ogni dettaglio del suo scontro finito male con le Salamandre, ma soprattutto con Ithaqua. Sebbene avesse risolto l'enigma di chi fosse e dove si trovasse, non aveva ancora idea di cosa fosse accaduto subito dopo però, ne della reale locazione in cui si trovava e soprattutto quando... Era troppo sconfortata ed infuriata con chiunque per poter soffermarsi su quei quesiti però, così come troppo confusa ed incerta sul da farsi ora che la situazione sembrava precipitata. Perfino Eris la accusava di qualcosa, le sue parole furono taglienti e decise, anche se a differenza della sorella le stava offrendo una via d'uscita: la verità.




- Sai, il fa-tto che voi pensiate che IO possa ridurre uno come Bethor in fin di vita mi lusinga, davvero. - mormorò dopo aver tossito, sistemandosi meglio seduta e poggiando la schiena contro la parete fredda, non accennando ad alzarsi ne tantomeno avvicinarsi alle sbarre della cella ed Eris.

- Ma credi sul serio che ne sia capace, anche volendolo? Insomma guardami, Ithaqua è riuscita a ridurmi in queste condizioni ed io avrei avuto la meglio su Bethor? Ha un non so che di esilarante... oltre il tragico. - aggiunse poi dopo un sospiro, non staccando gli occhi dalla Salamandra mentre meditava se raggiungerla o meno. Non era sicura di poter stare in piedi, anche se i segnali che le mandava il suo corpo erano piuttosto contrastanti, si concesse ancora qualche minuto di riposo...

- Te lo dirò soltanto una volta: io non ho fatto nulla. Non ho attaccato Bethor, non ho tradito nessuno e non ho la benchè minima idea di cosa mi stiate accusando ingiustamente. Ero perfino lontana dall'eremo prima che mi attaccaste. Ora, che tu voglia credermi o meno, questa è la mia verità. Anche se dubito vogliate realmente ascoltarmi o credermi, quindi fate un pò come vi pare... - non c'era rassegnazione nel suo tono di voce, ma bensì rabbia ed una lieve traccia di risentimento. Qualcosa le diceva che qualsiasi fosse stata la sua versione, nessuno l'avrebbe creduta in quel posto, eccetto Ryu probabilmente. Ma lui era lontano, lui non era più con lei e quel distacco cominciava a farsi sempre più pesante.



// Mi stai trasformando in una cicatrice che cammina, sadico che non sei altro
 
Top
view post Posted on 26/1/2016, 13:16     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:


“ Ogni volta che mi guardi / nasco nei tuoi occhi “.
( Jorge Riechmann)






Eris la guardò. Ma la guardò veramente. Non le diede solo un occhiata, non la guardò superficialmente, non si limitò a far scivolare su di lei uno sguardo vacuo. La guardò profondamente, la guardò nei suoi occhi, cercò di entrarle tra le pieghe dell’anima, di prendere una decisione e di pregare fosse quella giusta.
Di dare fiducia o di stroncare una vita. Ma non una vita qualsiasi, quella di Ashi Uchiha legata a doppio filo ad un'altra vita che aveva a cuore. La vita di Ryu…così lontano da lei, da loro, da Ashi eppure così presente nei pensieri della salamandra. Cosa fare? Questo esternavano quei suoi occhi tristi.
Occhi innamorati ma di un amore che Ashi non poteva sospettare, non poteva capire. Lei così di fuoco non avrebbe mai capito cosa significasse stare a contemplare il proprio amore da lontano.
Aris ed Iris erano maligne, troie, subdole e pazze. Ma Eris era diversa da loro. Era molto diversa e molto più timida, introversa, insicura. L’insicurezza di un’anima fragile e tenera.
L’amore…l’amore l’aveva resa schiava. Di Ryu…di un uomo… di occhi. Eppure sapeva come nel cuore del soldato delle Nuvole Rosse vi fosse stampato a fuoco vivido il viso di Ashi. E allora che fare? Come amare?

Ti credo…

Disse con un filo di voce. Perché? Perché le credeva? Eppure ora aveva la possibilità di toglierla di mezzo, ucciderla, far si che quella pelle che aveva ammaliato il suo amore divenisse macchiata di sangue e marcisse divorata dai vermi. Quegli occhi che tenevano legato Ryu, profondi con quel colore verde smeraldo così magnifico, erano così diversi da quelli del suo amore; più malinconici, azzurro ghiaccio velati da tristezza e da un pesante fardello, ma allo stesso tempo fieri, indomiti e selvaggi. Come i suoi…i capelli di lei neri, di Ryu biondi, ma lisci, tanti… simili.
E lei cosa aveva? Aveva solo un corpo da salamandra, pelle liscia ma squamosa, occhi gialli, un corpo da donna…da donna? O un abominio?
Ryu era un essere umano…lei una salamandra…Ashi era una donna magnifica e bellissima. E Ryu l’aveva a cuore. Poteva ucciderla?
Si voltò, soffocando un singhiozzo, e le lacrime scesero copiose a rigarle le guance. Lei doveva ucciderla. Quegli occhi erano stati così…così maledettamente convincenti. Ma come aveva potuto anche solo pensare a fare una cosa del genere?
Per amore? Uccidere la donna che amava Ryu? Uccidere l’amore di un altro per uno stramaledetto egoismo? E cosa sarebbe successo se gli occhi tristi dello Yotsuki l’avessero perseguitata a vita? Poteva essere così falsa? Avrebbe avuto tale coraggio?
Ryu era fedele, stramaledettamente vanaglorioso, contraddittorio, pazzo e sbruffone ma era sincero e leale a modo suo. Combatteva per l’eremo e per l’eremo avrebbe dato la sua vita…per ognuno di loro Ryu si sarebbe gettato in mille inferni solo per salvare quelli che considerava fratelli. Amava l’eremo…era sufficiente. Perché non l’aveva capito? Perché stava per far scorrere il sangue di Ashi? Perché si era lasciata convincere da quegli occhi?
Non sapeva che certi occhi illudono? Si era lasciata convincere…

Ti chiedo perdono Ashi…sono uno stupida imbecille. Credevo fossi colpevole, volevo ardentemente che tu lo fossi…sono indegna del mio popolo…

Era indegna anche di lui. Ashi potè vedere che era ferita al fianco. Il sangue come una corolla di fiori che si apriva, si disegnava su una benda messa alla belle e meglio. Chiazza rosso scuro che non smetteva di aprirsi.
La contraddizione…il volerla morta e il volerla viva…solo e tutto per lui e per lei stessa. Per lui perché sarebbe stato al sicuro, protetto dall’eremo e non schiavo di passioni, di un amore che lo poteva e lo avrebbe condotto ad una morte certa; per lei perché così sarebbe stata felice. Insieme a lui…
Ma saperla morta, saperla sotto terra e guardare gli occhi tristi di Ryu, divenire ancora più tristi e di ghiaccio…no… non avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo. Perché il crimine, la colpa, l’accusa vi avrebbe letto. Sempre e comunque. Ed ecco perché era ferita: aveva salvato Ashi da morte certa, eppure anche ora, a mente fredda e lucida, non riusciva a spiegarsi quel gesto.
L’amore a volte può essere davvero folle. L'animo umano è un mare profondo dove vi alberga luce e tenebra...a volte vince l'una a volte l'altra bisogna imparare a camminarci insieme. Eris aveva imparato questa lezione e al tempo stesso aveva salvato Ashi perchè era giusto. Anche se si voleva convincere che lei era colpevole...no...non lo era e lo sapeva molto bene.

Io…Io…

Le prese le mani. Mani sporche di sangue. Di Eris e di Ashi. Insieme. Fusi…un collegamento. Perché cos’è un patto di sangue? Cosa lega una salamandra ad un uomo? Vi sono innumerevoli patti nella vita: per l’onore, per la vendetta, per l’egoismo, per il potere, per l’amore.
E poi vi sono quelli di sangue. Mischiarsi, fondersi, compenetrasi e divenire un anima in due corpi. Firmare con le evocazioni significava divenire quell’evocazione. Significava unire due mondi, gettare un ponte e guardarsi a vicenda e riscoprirsi nello sguardo dell’altro.
Ashi guardò gli occhi della salamandra e vi vide se stessa, Eris vi vide la sua immagine. Questo era il patto tra evocazioni e uomini.
E poi il sangue…il sangue era caldo di Eris, così come lo era quello di Ashi e potè vedere. Vide un volto di un uomo che conosceva bene, vide la sua lingua biforcuta iniettare veleno nel cuore di Eris.
Lo stesso uomo che l’aveva aggredita. Lo stesso che era comparso dal nulla. Lo stesso uomo che ora convinceva Eris ad ucciderla e a prendersi l’amore della sua vita, in un insano atto di egoismo e follia.
Occhi scarlatti che si accesero e in essi vorticarono tre punti neri come se danzassero. E quella danza fece sprofondare Eris nella pazzia.
La pazzia di stare nascosta e di vedere Ashi aggredire Bethor, il kunai brillare di luce nefasta e chiazzarsi di rosso.
Il silenzio…non un grido da parte sua e osservare, nascosta quel tradimento.
Soffocare un singhiozzo, non avere la forza di guardare ed essere anche lei complice. Ma soprattutto assassina.
Assassina di silenzi, di verità non dette, assassina dell’onore e dell’orgoglio. E Bethor cadde sotto colpi forti, sicuri così diversi da quello che era Ashi Uchiha.
Perché potè vedere come quegli occhi fossero diversi…tre tomoi…lei ne aveva solo due…e vi vide l’agonia di Eris e la rabbia di essere stata sfruttata per loschi scopi. Vi vide la contraddizione dell’animo di Eris e una scelta fatta per amore e per altruismo, vincere la pazzia di quegli occhi che germogliarono in lei come un insana pianta.
L’amore che vinceva quegli occhi…occhi che illudevano, che gettavano tenebre ma che non potevano sconfiggere la luce. La luce che illuminava il cuore di Eris e che si riversava nelle lacrime, calde e copiose, che picchiettavano sulle mani di Ashi. Lacrime d’amore ma anche di altruismo. Nella contraddizione una scelta…
E il suo sangue, il sangue degli Uchiha, si risvegliò.
Anche lei doveva fare una scelta come Eris…doveva anche lei riuscire a vincere quegli occhi, ad aprirgli alla luce. Se lo sharingan fosse divenuto o meno completo solo il cuore di Ashi, solo il suo amore, semmai nel suo cuore vi fosse stato amore per l’eremo e per Ryu, potevano farlo vorticare e farlo divenire quasi completo.
La rabbia avrebbe permesso di far si che si accendessero, che vi vorticassero tre tomoi di speranza, di luce…ma solo il suo cuore, solo le sue scelte, solo una presa ferma e di posizione potevano battere gli occhi che illudevano, e di vincere quella battaglia e di riappropriarsi del suo onore, della sua vita e di sé stessa.



Puoi imparare
-Attivazione-"Sharingan 3°Livello"[Frz +20/Dif +20/Int +20/Res +5][Chk x turno: 45] "Questo Sharingan è quello tradizionale ed è caratterizzato dai tre classici segni neri. Si evolve automaticamente dal 2°Livello, e il suo potere è ormai quello definitivo e comune a tutti gli Uchiha. In realtà l'occhio non ha ancora sviluppato la propria peculiarità tipica che lo rende unico e ancora più temibile. La sue capacità sono tuttavia sviluppate in senso generale: con questi occhi si sarà in grado di copiare le tecniche avversarie (di ogni tipo), di prevederle grazie al maggiore potere predittivo (ciò causerà un malus di -10 a tutte le tecniche) ed infine di assoggettare le menti deboli (in ogni caso non ninja) in modo simile al primo stadio di dominazione dello Sharingan della Dominazione. (Livello Richiesto: 15)"

Puoi sfruttare quello che ho scritto oppure altro, a te la scelta.


Edit: un uccellino mi ha detto che gli occhi di Ashi non sono NERI bensì VERDI SONO VERDIIIIH. Per cui mi prosto, mi lavo il capo di cenere e cambio il pezzetto dove dico che i suoi occhi erano neri e profondi.
Scusatemi.


Edited by Wrigel - 28/1/2016, 17:38
 
Top
view post Posted on 30/1/2016, 02:25     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




Era ormai consapevole che se Eris non avrebbe creduto alla sua versione, allora non c'erano più speranze di lasciare quel posto incolume. La Salamandra medico era la più docile e gentile dell'eremo, ma perfino quell'animo più misericordioso pareva non voler ascoltare totalmente la giovane Uchiha. Cos'era realmente accaduto in sua assenza? E soprattutto chi era riuscito a ferire quasi mortalmente Bethor? Trovare il reale colpevole avrebbe sicuramente smentito le accuse contro di lei, ma era pronta a continuare a convivere con chi aveva quasi cercato di ucciderla ingiustamente? Il risentimento e la mancanza di fiducia che le Salamandre avevano rivolto verso la Kunoichi, erano ormai un sentimento predominante anche nello stato d'animo della ragazza. Questo però non le avrebbe impedito di continuare a lottare, anche se ovviamente al momento cercava più che altro di capire e razionalizzare sull'accaduto. Non voleva finire i suoi giorni in quella cella - nella migliori delle ipotesi - ne tantomeno fare la stessa fine di tutti gli ospiti arrivati in quel posto prima di lei... Conosceva i mezzi persuasivi che possedevano le Salamandre e di certo non era in condizioni di sopportare null'altro al momento.
Fu Eris stessa a stupire Ashi però, non solo con la sua reazione anomala e totalmente indecifrabile, ma anche perchè alla fine di quel teatrino ammise perfino di crederle. Totalmente interrogativa, la ragazza si portò in piedi, constatando che nonostante le innumerevoli ferite il suo corpo non era ridotto poi così male... Cosa che non poteva dirsi della sua compagna, vista la ferita sanguinante che possedeva su di un fianco, fasciata fin troppo frettolosamente a giudicare dall'emorragia.


- Quindi questo che vuol dire? Puoi per favore, spiegarmi cosa sta succedendo? - disse cercando d'essere il più calma possibile, anche se la sua pazienza momentaneamente sembrava essersi volatizzata. Era stanca, ma non solo fisicamente, soprattutto emotivamente... Da quando aveva preso la decisione di abbandonare Konoha, nulla pareva aver preso la piega giusta nella sua vita. Era una calamita attira guai, anche se stavolta aveva realmente superato il limite consentito.
In guardia, indietreggiò leggermente non appena Eris le si avvicinò, ma non era intenzionata a farle del male: le afferrò le mani, continuando a stranirla ed incuriosirla con il suo atteggiamento del tutto strambo. Rimase comunque sulla difensiva, finchè i suoi occhi cristallini non incrociarono quelli della Salamandra, in uno scambio di sguardi che le provocò una strana sensazione... Ed allora vide, in una maniera che non avrebbe saputo spiegare, venne a conoscenza di tutto quello che era accaduto durante la sua assenza. E soprattutto a chi avrebbe potuto attribuire la colpa dell'intera situazione: il mago, quell'assurdo individuo da strapazzo incontrato nel villaggio poco distante dal vulcano... Ma perchè? La rabbia e la voglia di far luce sull'accaduto ripresero a farsi spazio nella Nukenin, che quasi senza controllo sentì il chakra fluire fin troppo ardentemente nel proprio corpo, fino a raggiungere i suoi occhi smeraldini che ben presto lasciarono il posto allo Sharingan. Adesso sarebbe stato facile cedere alla furia, alterata com'era era sicura che Ithaqua e chiunque le si fosse imposto sul cammino avrebbe ricevuto una sonora lezione, ma non era quello il momento di riprendersi una rivincita. Cercando di non lasciarsi annebbiare la mente dalla brama di vendetta, respirò profondamente prima di ritornare con l'attenzione su Eris. Quella Salamandra oltre che a incuriosirla sembrava nasconderle qualcosa, ma non poteva di certo sapere che si trattava dei suoi sentimenti per Ryu...


- Devo scoprire chi è questo tizio e soprattutto cos'ha a che fare con me. Sai se qualche nemico di Ryu potrebbe fare una cosa simile? - chiese rivolgendosi verso Eris, visto che non aveva le benchè minima idea da dove poter iniziare ad indagare.

- Bethor può dirci qualcosa? O forse puoi portarmi nel punto in cui è stato attaccato. Ad Ithaqua penserò dopo... - aveva già in mente ciò che avrebbe chiesto alla Salamandra rossastra una volta scagionatasi, ma non aveva nulla a che vedere con la violenza od uno scontro. Orgogliosa com'era, sapeva su quale punto andare a tastare per ricevere la dovuta vendetta.

 
Top
view post Posted on 1/2/2016, 13:30     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:



Eris fece un cenno con la testa. Anche se, in cuor suo, non voleva che la giovane ragazza rischiasse la sua vita in quella storia, ammirava la forza di volontà e il coraggio dimostrato in quel frangente.
Per un attimo le due erano entrate in comunione, aveva potuto leggere nel suo cuore anche se…

Stai attenta Ashi. Ithaqua è ancora nei paraggi e quell’uomo…quell’uomo fa paura

La paura. La paura per una salamandra era una sensazione sconosciuta. Non vi era paura nel loro cuore, solo eccitamento, orgoglio, volontà ruggente come un vulcano per la battaglia, la lotta, il sangue.
Vi era la voglia di misurarsi sempre con avversari più forti. Con avversari degni e di sollazzarsi nella vittoria e di morire da guerrieri. Ma Eris aveva paura. Ma di quella vera: una mano gelida che t’agguantava le viscere strizzandotele. L’aveva così tanta che tremò al solo ricordare quell’uomo.
Un sentimento distante dalle salamandre, vero, ma che aveva attecchito nel cuore della giovane salamandra ma non avrebbe lasciato sola Ashi…lo doveva a Ryu. Ma lo doveva anche e soprattutto a sé stessa: riguadagnare l’onore perduto. In fondo lei era e rimaneva per sempre una salamandra.
Uscirono dal mastio: arroccato su di una montagnola, la tetra costruzione svettava come dita scheletriche di un morto in un cielo plumbeo. La notte era ormai regina e una Luna piena, disco d’argento come diadema, brillava in una notte senza stelle.
Eris l’aveva nascosta, aveva fatto perdere le sue tracce per non dare ad Ithaqua modo di ritrovare le sue tracce. Andando sottoterra in un ambiente umido, dove muffa, decomposizione, morte ed escrementi la facevano da padrone, avrebbe coperto le loro tracce e datole tempo di operare Ashi.
Ma soprattutto non le sarebbe mai venuto in mente di cercarle lì…troppo da pazzi operare in quelle condizioni igienico sanitarie al limite e poi Ithaqua faceva leva sul carattere docile, pauroso, timido di Eris. Non l’avrebbe mai fatta coraggiosa…uno sbaglio e una fortuna.
Dobbiamo stare att…

Una vampata di fuoco le investì. Eris scattò velocemente, ma la ferita si aprì e sentì il sangue farsi strada tra le vesti.
Ithaqua e un gruppo di salamandre si stagliò di fronte a loro.

Eris…Eris…mi facevi così dannatamente stupida? Non ti pensavo coraggiosa ma almeno non stupida…cancellare le tracce è stato un buon modo ma…non hai cancellato l’odore del sangue.
Forse farsi una nuotata nel fiume sarebbe stato meglio.


Disse scimmiottandola. Occhi ardenti d’odio vennero rivolte verso entrambe. Ma l’odio più furente era verso Ashi.

Vedo che sei sopravissuta. Male e bene…male per te, bene per me. Potrò darmi alla pazza gioia e rifarmi il trucco con il tuo sangue.
La tua mano non si alzerà più su chi ti ha accolto. Ti ucciderò! Ci sono tanti crimini ma quello del tradimento è il più malevolo tra tutti.


Un gesto e le salamandre si sarebbero lanciate su di loro. Ma Eris fece appello al suo coraggio, al suo sentimento, al suo essere salamandra per fronteggiare la minaccia.
Il fuoco si alzò frapponendosi tra le letali armi assassine del gruppo e loro. Ashi era il sentimento più profondo di Ryu. Era innocente, per l’altro. Sapeva che lei non era colpevole…lo sapeva perché gli occhi color rubino di Ashi non erano come quelli del mago.

Se ti dicessi che è innocente non ci crederesti mai! Ma io so che è così! Ho visto i loro occhi…sono simili ma non nel disegno. L’ha detto anche Bethor che quegli occhi erano così diversi…avevano un disegno particolare che mai prima d’ora avevo visto.
Quelli di Ashi invece hanno tre punti neri intorno all’iride! Perché sei così cieca?!


Perché ti ha stregato! Gli Uchiha sono manipolatori della mente…ti avrà fatto vedere quello che più le è convenuto! Ma con me i suoi giochetti non funzionano!
Era lei! Lei ha attaccato Bethor, lei l’ha ridotto in fin di vita! Ha sparso il nostro sangue nella nostra terra, ha infranto le leggi dell’ospitalità e del sangue! Non c’è crimine peggiore di questo.
E io sono il boia, la giuria e il giudice. Io ho emesso la sentenza..
..MORTE!


Le salamandre si strinsero. Forti nel numero sapevano che Eris non avrebbe potuto competere con loro. Forse singolarmente…ma non con ognuna di loro contemporaneamente.
Eris lo sapeva, ma lo spirito di salamandra in lei ardeva. Ryu gli aveva lasciato Ashi in custodia, gli aveva strappato la promessa di proteggerla.
Lei l’odiava. Lei aveva tutto quello che desiderava…lei nulla. Com’era stata stupida e infantile. Aveva fatto una promessa…l’avrebbe mantenuta.
Le salamandre scattarono, Eris frappose una cupola di magma intorno a lei…Ithaqua fu più svelta. Troppo avvezza alla guerra e al sangue, non esitò e sgusciò da sottoterra ferendola al fianco già menomato andando stavolta più in profondità. L’urlo di Eris riempì la piana e le salamandre si sollazzarono ed ebbero un fremito sentendo quel grido di dolore.
Si potè vedere l’osso e la salamandra si truccò con quel sangue.
Si passò la lingua su un muso divertito e il sangue accarezzò il suo sadismo.

Riconosco che hai coraggio…riconosco che sei mia sorella nel sangue e nella volontà. Non nei mezzi però…

Chiusero entrambe in un cerchio fatto di lame, acciaio e veleno. La terra bruciò sulla loro avanzata. Di nuovo la cupola di magma…ma fino a quando poteva resistere nelle sue condizioni? Guadagnare tempo…non per lei…ma per quella ragazza…per la giustizia…per la verità… per una promessa.
Lei che non aveva mai combattuto ora lo faceva per Ashi. La donna che accusava di avergli portato via tutto.
Beffardo il destino…gettò via gli occhiali e i suoi occhi baluginarono come stelle nel manto della notte.

Ashi…scappa…le tratterrò. Trova la tua innocenza, vai da Han, vai da Reshef…vai da Ryu!
Scappa…scappa e non voltarti indietro. Entrambe siamo state ingannate ma te puoi ancora fare qualcosa.
I tuoi occhi…i tuoi occhi ti indicheranno la strada…


Sentiva il fianco bruciare, il sangue bagnare quella terra che, avida, lo succhiava come labbra libidinose. Aveva fatto una promessa…aveva fatto una promessa…all’uomo che amava.
Lei salamandra si era innamorata di un uomo…sorrise di un sorriso agrodolce.

Ti ho davvero odiata,sai? Perché tu hai tutto quello che desideravo…tu hai lui.
Ma sono felice, anche se mi contraddico e sono solo una sciocca. Ma mi farò perdonare.
Ryu ti aveva affidata a me…e io…
IO NON VOGLIO DELUDERLO E DELUDERTI!


Il magma esplose in mille lance di fuoco. Ithaqua e le altre non se l’aspettarono. Alcune furono sbalzate, altre ferite…era quello il momento di scappare per Ashi… o di rimanere

Sei ostinata! Ma sei davvero una salamandra!
Mia sarà la soddisfazione di ucciderti…io ti darò la morte che tanto brami riconoscendo la tua forza. E poi…poi lurida puttana verrò da te!


Ennetsu Jigoku – Fiamme dell’Inferno


E le fiamme dell'inferno si riversarono su Eris...



// Allora: hai due strade. O rimani e combatti o scappi lasciando Eris al suo destino - che sarà morte non si salverà proprio.
Dovrai dirmi cosa vuoi fare e ti dirò cosa ti capiterà .
per i più attenti la tecnica di Ithaqua e una versione molto più debole e blanda di quella che fece Reshef contro Konoha ma diventa distruttiva perchè si uniscono anche altre salamandre - quelle non ferite o non sbalzate dal contrattacco di eris.
A te la decisione e ruolati molto, ma molto bene Ashi.//
 
Top
view post Posted on 10/2/2016, 17:54     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




Convincere Eris era stato fin troppo facile, anche se la reazione della Salamandra era sembrata abbastanza ambigua agli occhi dell'Uchiha. Ma non era lì per quello al momento, la ragazzina voleva soltanto porre fine a quella giornata e nel migliore dei modi possibile, ovvero trovando l'artefice di tutto quel trambusto. Non era ancora a conoscenza di come la compagna l'avesse salvata dall'assalto di Ithaqua, ma non poteva nemmeno lontanamente immaginare che quel gesto avrebbe comportato ad Eris un'accusa ancor maggiore della Kunoichi. La paura che la Salamandra dimostrava mentre la guidava fuori da lì però, iniziò a farle sorgere qualche dubbio a riguardo... Non si trovavano più nell'eremo a giudicare dalla torre in cui erano collocate quelle prigioni ed anche una volta fuori da quel marciume, Ashi non ebbe modo di riconoscere la montagnola sul quale si stagliava. Giunse alla conclusione che probabilmente l'aveva allontanata dal vulcano, affermando così ancor di più le intuizioni di Ithaqua che adesso vedevano anche Eris come una traditrice. Ma adesso che sapevano entrambe la verità, sarebbe stato così difficile farsi credere? Ovviamente sì, visto che l'anfibio rossastro non avrebbe ascoltato a priori Ashi.
Spuntate al di fuori di quelle prigioni malridotte, la Mukenin ebbe appena il tempo di compiere qualche passo, valutando poi che fosse ormai notte inoltrata prima di sentire dei movimenti. Scattando come Eris, riuscì ad eludere la vampata di fuoco che in caso contrario le avrebbe colpite in pieno. Ithaqua le aveva trovate, ancora totalmente iraconda e propensa ad eliminarla.

- Dannazione Ithaqua! Puoi per un momento smetterla di comportarti da regina dell'eremo?! Mi hai stancata. - la voce della ragazza venne fuori totalmente mutata dalla rabbia, urlando contro quel gruppo di salamandre ostili cercò di farsi ascoltare dalla sua nemica principale, ma ovviamente con scarsi risultati. L'attenzione al momento era rivolta verso il tradimento di Eris, la quale seppur non propensa alle battaglie non parve tirarsi indietro. Ashi restò in guardia, sentendo il chakra scorrerle negli occhi cremisi che fremevano nel seguire tutti i passaggi di quel combattimento assolutamente non equo. Avrebbe potuto realmente abbandonare Eris al proprio destino, scappare e cercare aiuto da chi avrebbe saputo ascoltarla, ma con quale esito? Era davanti ad una decisione cruciale. Avrebbe potuto ancora fermarsi, e andarsene. Riprendere la strada dell'eremo e tornare alla sua missione. Ma quell'ipotesi non riuscì nemmeno lontanamente a formularla. Non ebbe neppure bisogno di cercare la risposta. La rabbia in quel momento non era solo inevitabile, ma necessaria. In una maniera indefinibile, la Kunoichi riuscì a trasformare quella collera che le scorreva nell'intero corpo in forza, ed allora seppe cosa fare e soprattutto come agire. Non si era mai definita una vigliacca, e per quanto la situazione la vedesse in difficoltà numerica, non poté abbandonare Eris a morte certa... Così facendo avrebbe realmente assunto il ruolo di traditrice, lasciando morire una compagna che non solo era rimasta al suo fianco fino alla fine, ma che in quella vicenda non aveva minimamente colpe se non quella d'essere troppo debole ed innocente per i canoni dell'eremo. L’odio e la violenza erano sicuramente le scelte più facili da seguire, ma Ashi sebbene fomentata dalla rabbia sempre crescente, era convinta di riuscire a domarla. Doveva riuscirci non solo per se stessa, ma anche per quelle persone che reputava importanti. Non avrebbe perso la sua umanità, ma al momento l'unica soluzione era lottare, per tutto ciò che credeva giusto e per cui avrebbe sempre combattuto.
Le sue gambe ed il suo corpo cominciarono a muoversi. Ma prim'ancora dei pensieri, erano i suoi occhi a guidarla. Si portò fra Eris ed il gruppo di salamandre in procinto di attaccarla brutalmente, o perlomeno ci provò, nel vano tentativo di sfruttare quello che era uno dei maggiori poteri del suo Sharingan: prevedere i movimenti dell'avversario e tentare di riprodurre ogni minimo dettaglio della tecnica. Se fosse stata abbastanza forte da riuscirci, stavolta Ithaqua avrebbe ricevuto la degna lezione per il proprio comportamento sconsiderato, in caso contrario...





-Attivazione-"Sharingan 3°Livello"[Frz +20/Dif +20/Int +20/Res +5][Chk x turno: 45]" Questo Sharingan è quello tradizionale ed è caratterizzato dai tre classici segni neri. Si evolve automaticamente dal 2°Livello, e il suo potere è ormai quello definitivo e comune a tutti gli Uchiha. In realtà l'occhio non ha ancora sviluppato la propria peculiarità tipica che lo rende unico e ancora più temibile. La sue capacità sono tuttavia sviluppate in senso generale: con questi occhi si sarà in grado di copiare le tecniche avversarie (di ogni tipo), di prevederle grazie al maggiore potere predittivo (ciò causerà un malus di -10 a tutte le tecniche) ed infine di assoggettare le menti deboli (in ogni caso non ninja) in modo simile al primo stadio di dominazione dello Sharingan della Dominazione. (Livello Richiesto: 15)"

-Attivazione-"Copia Tecnica"[Chk: chakra originario +40/ Salute usata originariamente +10] " Una delle capacità più incredibili dello Sharingan è la capacità di copiare e memorizzare le tecniche altrui. Lo Sharingan a tre tomoe è in grado di prevedere, e quindi identificare, ogni singolo movimento del corpo e contemporaneamente di registrare i movimenti e i flussi del chakra. Le due cose combinate permettono all'Uchiha di utilizzare la stessa tecnica replicando sia gli uni che gli altri. E' possibile anche solo replicare la tecnica per contrattaccare con essa l'originale utilizzata dall'avversario senza quindi memorizzarla, ovviamente non sarà più utilizzabile a proprio piacimento."



 
Top
view post Posted on 12/2/2016, 14:55     +1   -1
Avatar


Group:
Nukenin
Posts:
7,322

Status:



Ithaqua rimase sorpresa di quell’attacco. Tutto poteva immaginare fuorchè che le sue stesse fiamme lambissero il suo corpo. Le sue sorelle urlarono di dolore, alcune ebbero tali ferite che si accasciarono al suolo. Le altre che rimasero…si muovevano con circospezione.
Vi era paura? No…vi era rispetto. Persino Ithaqua dovette ammettere a sé stessa che Ashi era sorella di quel fuoco che divampava nel petto delle salamandre.
Gli Uchiha come simbolo avevano un ventaglio ed erano affini al katon…buffo. Sembrava quasi che Ashi fosse destinata a loro. Ardente, volitiva, fiera, volontà ruggente come lingue di fuoco che distruggevano ogni cosa.
E quegli occhi…

in8eWKS


Più gli guardava più si sentiva persa. L’odio, la vendetta, la rabbia erano i motori di quegli occhi. Ashi si crogiolò in essi. Ashi si scoprì diversa: più forte, più temibile da una parte forse più salamandra che mai. E Ithaqua se ne accorse.
Se ne accorse e un brivido percorse la sua schiena. Il suo sangue rovente parve ghiacciarsi, la sua baldanza asciugarsi come un letto di un fiume in secca.

¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯45px-Skull-Icon.svg¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯




Han era immobile mentre Reshef fumava dal suo enorme Kiseru che sembrava la bocca di un Vulcano. Il padrone dell’eremo era nervoso: la sua coda si alzava, sbattendo rumorosamente e nervosamente, per terra alzando nuvole di polvere e detriti. Il fumo nascondeva i suoi occhi ma tra le nebbie si poteva ben osservare lo scintillio di rabbia.
Han dal canto suo rimaneva silenzioso. Troppo a dire il vero. Rifletteva sulle parole di Bethor e di una minaccia velata di ombre che avrebbe portato nuovi e più preoccupanti problemi.
Bethor viveva…e questo non doveva succedere. Non nel piano originale, chiaro. Tutto ruotava intorno alla figura di Ashi, al suo odio, alla sua disperazione al suo sharingan.
Gli Uchiha avevano la possibilità di plasmare la realtà, di alterarla, di inciderla profondamente che molti di loro neanche si accorgevano di tale potere. Ma che, tra di loro, fosse arrivato a scoprire tutti i segreti celati dietro gli occhi rossi allora potevano operare per il mondo. Ma se per il bene o per il male questo stava solo alle loro anime deciderlo.
Portare Ashi alla disperazione, all’odio, alla solitudine significava smuovere qualcosa. Ryu e Ashi erano una coppia e la pantera tornava umana solo quando Ashi fosse vicino a lui. Ma nel cuore di Ashi cosa vi era? L’amore per Ryu o l’odio più feroce?
Uccidere Bethor significava far leva sui sentimenti più tenebrosi di Ashi e, al tempo stesso, privare Ryu del supporto della sua anima. Un piano scellerato ma insieme diabolico. Partorito per far male all’uno e sfruttare l’altra.
Gli Uchiha…i loro occhi, il loro potere, la loro capacità di plasmare questo mondo. Un Uchiha vicino a qualcuno che portava dentro di sé la rivoluzione. Destino?

- Dobbiamo intervenire?

Disse Reshef sempre più visibilmente nervoso.

- No. Andremo da lei ma interverremo solo se sarà strettamente necessario. Intervenire significherebbe farle del male ora come ora. La forza degli Uchiha si basa sui loro occhi ma anche sulla loro anima…non possiamo intervenire. Interverremo solo e SE ve ne sarà la necessità più impellente.

- Allora andiamo. E quando tutto questo sarà finito voglio la testa di questo bastardo su di un piatto d’argento e il suo corpo per divorarmelo. Comprese le ossa anche...

¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯45px-Skull-Icon.svg¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯





Più Ithaqua vedeva quegli occhi e più si sentiva persa. Una forza assurda proveniva da essi, una forza tenebrosa, oppressiva maledettamente gelida e inquietante. Ma non poteva arrendersi. Bethor era morto. La colpa era la sua, di Ashi! Aveva tradito ognuno di loro perché doveva temerla? Perché ne doveva aver paura?
Paura di un assassina? Paura di tale letamaio che gli era davanti? Come avrebbe potuto dormire sonni tranquilli sapendo che Bethor non era stato vendicato? La furia ribollì in lei.

Tu hai ucciso Bethor! L’hai ucciso e le sue budella erano dapertutto. Con quale ferocia l’hai fatto? Perché? Perché?
PERCHè LURIDA PUTTANA?!
Sei meschina, sei vigliacca, sei inutile e io ti ucciderò per il mio fratello, per il tuo vile comportamento, e soprattutto per mia somma gioia!


Non poteva tirarsi indietro anche se avesse voluto. Il suo essere salamandra glielo imponeva ma non poteva non aver paura di fronte ad Ashi e alla sua rabbia. Ma soprattutto di quegli occhi gelidi, rossi come il sangue, con quei tre tomoi che vorticavano intorno a lei facendola sprofondare in neri abissi di disperazione.
Han’yo mezzi demoni… kitsune oni…questi i nomi che gli venivano in mente guardando quegli occhi. Occhi demoniaci. Occhi da terrore. Si sentiva come se tutte le sue forze la stessero abbandonando; come se il suo stesso chakra scompariva di fronte a tale volontà.
Ma non si sarebbe arresa. Il sangue di Bethor impregnava ancora le sue zampe, vedeva il suo fratello morirgli tra le braccia, la vedeva ridere…la vedeva con quegli stessi occhi maledetti che aveva trovato piacere nell’omicidio. Un omicidio di sangue!
Perché Bethor era anche e soprattutto suo fratello! Come poteva permettere tale abominio ancora?
L’aveva vista! Eppure…eppure vi era qualcosa di stonato. Come vetri infranti che rimandavano un immagine distorta.
Ma il sangue, il sangue lordava la terra. L’assassinio doveva essere giudicato e giustiziato. Quegli occhi non l’avrebbero fermata.




//Puoi imparare la Soppressione del Demone. Scaturirà dalla tua rabbia e gli attacchi forsennati di Ithaqua ti aiuteranno a farla scaturire dall'interno della tua anima. Puoi sfruttare anche il fatto che i tuoi occhi hanno raggiunto quasi il livello di uno sharingan al massimo delel sue capacità e puoi notare come Ithaqua, davvero, abbia paura di te. Ruolati il combattimento con la piccola salamandra, ruolati come sopprimi il chakra di Ithaqua e puoi avere massima libertà d'azione.
Solo un appunto: non essere autoconclusiva se decidi per ammazzare Ithaqua o per qualsiasi altra cosa.
Buon post :)//
 
Top
view post Posted on 1/3/2016, 13:13     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
3,979

Status:




Per la prima volta da quando Ashi aveva iniziato ad avere a che fare con l'eremo, vide la paura farsi spazio nell'animo di Ithaqua. Perfino nel suo tono di voce tagliente ed accusatorio, la ragazzina riuscì a leggerci un'inquietudine ed il timore crescente, in perfetta sintonia col potere dell'Uchiha che iniziò a farsi spazio in lei. Sentiva d'essere furibonda, arrabbiata però d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che riuscì ad eliminare ogni dubbio, ogni legame e senso di colpa che fino a quel momento le aveva ferocemente vietato di attaccare una sua alleata. Agli occhi della Salamandra però lei non era mai apparsa come tale, quindi quale occasione migliore per provarle d'essere degna del suo rispetto? Non che le importasse poi molto ciò che Ithaqua pensasse, ma in quel momento, vederla affannarsi e perdersi nei suoi occhi cremisi con un'espressione del tutto indecifrabile fu una soddisfazione quasi personale. Erano ormai mesi che sentiva d'essere troppo debole ed inutile per le cause che aveva deciso di seguire, ma in quell'istante iniziò ad acquisire sempre più consapevolezza di ciò che sarebbe stata capace se soltanto si fosse allenata maggiormente...

- Ma sei proprio ottusa? Ti ho già detto che non sono stata io! Adesso basta. -

Il chakra le scorreva ormai nelle iridi, tenendo lo sguardo fisso verso l'avversaria, tentò d'entrarle nella mente e bloccare ogni tentativo di ribellione. Conoscendo Ithaqua però, avrebbe tentato di reagire in qualsiasi maniera pur di non sottomettersi alla superiorità dell'Uchiha, quindi la Mukenin compì rapidamente dei sigilli per poter per prima cosa impedire ogni movimento della Salamandra. Se quella prima genjutsu avesse avuto successo, Ashi avrebbe usato il suo chakra per attaccare il sistema nervoso della vittima e farle credere che gradualmente lungo il corpo, iniziavano a germogliare e sbocciare delle rampicanti che l'avrebbero avvolta e bloccata. Soltanto una volta immobilizzata, era certa che mantenere il contatto visivo le sarebbe risultato molto più semplice e soprattutto efficace.
Sin da quando anni prima aveva iniziato quel percorso da Kunoichi aveva sentito la propria vocazione per le arti ninja, ma da sempre aveva prediletto le genjutsu. Era affascinata dal modo in cui le arti illusorie riuscivano ad apparire devastanti. Un semplice attacco, così come una ninjutsu elementale, non aveva nulla a che vedere con gli effetti che un'allucinazione poteva creare... Grazie alla sua abilità innata poi, era consapevole che manipolare e controllare i sensi dell'avversario poteva risultarle ancor più semplice. Tentare di ferire la mente, a suo avviso, era una delle strategie migliori da adottare. Ed era proprio ciò che avrebbe cercato di fare con Ithaqua. Ferirla fisicamente al momento le appariva una mossa plausibile, ma giocare con la sua mente, entrare nelle sue paure più recondite e sfruttarle a proprio vantaggio era qualcosa di molto più soddisfacente. Né l'odio né tantomeno la sete di vendetta la guidavano in quella lotta, ma soltanto il desiderio di rivaleggiare e spuntare vincitrice contro quella che al momento appariva come la sua Nemesi.




-Genjutsu-"Soppressione del Demone"[Chk: 40][Eft: +60] "L'Uchiha, incrociando lo sguardo con l'avversario, riesce a far fluire in lui il proprio chakra tramite questo contatto visivo. A questo punto, una volta nella mente dell'avversario, l'Uchiha tenta di bloccare completamente il suo sistema circolatorio del chakra per più tempo possibile. Se ha effetto rende il Chk inutilazzibile finché la genjutsu viene mantenuta attiva (ad ogni modo non può essere mantenuta per più di un turno extra oltre a quello in cui ha effetto la tecnica). Questa tecnica richiede l'utilizzo dello Sharingan a tre tomoe."

<genjutsu> - Tecnica dei Germogli - [Chk: 35] [Eff: 50] "Attraverso quest’elementare genjutsu, il ninja utilizzatore mira ad rallentare le azioni del proprio avversario. Soggiogato dal potere illusorio, il malcapitato percepirà prima un leggero intorpidimento del corpo, per poi vedere, quando l’illusione avrà su di lui una presa totale, la sua stessa pelle germogliare come fosse una pianta. Queste gemme cresceranno in fretta fino a prendere la consistenza di un rampicante che avvolgerà il corpo dello shinobi che ha subito l’illusione, impedendogli i movimenti. Da un malus alla Vel e alla Frz pari a 5+(Danno Certo/4)."






Non cerca di ammazzarla, vuole più che altro immobilizzarla così da tenerla a bada sperando che la ascolti per l'ultima volta, se poi non ragiona peggio per lei.
 
Top
33 replies since 9/5/2014, 13:24   703 views
  Share