“ Ogni volta che mi guardi / nasco nei tuoi occhi “.
( Jorge Riechmann)
Eris la guardò. Ma la guardò veramente. Non le diede solo un occhiata, non la guardò superficialmente, non si limitò a far scivolare su di lei uno sguardo vacuo. La guardò profondamente, la guardò nei suoi occhi, cercò di entrarle tra le pieghe dell’anima, di prendere una decisione e di pregare fosse quella giusta.
Di dare fiducia o di stroncare una vita. Ma non una vita qualsiasi, quella di Ashi Uchiha legata a doppio filo ad un'altra vita che aveva a cuore. La vita di Ryu…così lontano da lei, da loro, da Ashi eppure così presente nei pensieri della salamandra. Cosa fare? Questo esternavano quei suoi occhi tristi.
Occhi innamorati ma di un amore che Ashi non poteva sospettare, non poteva capire. Lei così di fuoco non avrebbe mai capito cosa significasse stare a contemplare il proprio amore da lontano.
Aris ed Iris erano maligne, troie, subdole e pazze. Ma Eris era diversa da loro. Era molto diversa e molto più timida, introversa, insicura. L’insicurezza di un’anima fragile e tenera.
L’amore…l’amore l’aveva resa schiava. Di Ryu…di un uomo… di occhi. Eppure sapeva come nel cuore del soldato delle Nuvole Rosse vi fosse stampato a fuoco vivido il viso di Ashi. E allora che fare? Come amare?
Ti credo…
Disse con un filo di voce. Perché? Perché le credeva? Eppure ora aveva la possibilità di toglierla di mezzo, ucciderla, far si che quella pelle che aveva ammaliato il suo amore divenisse macchiata di sangue e marcisse divorata dai vermi. Quegli occhi che tenevano legato Ryu, profondi con quel colore verde smeraldo così magnifico, erano così diversi da quelli del suo amore; più malinconici, azzurro ghiaccio velati da tristezza e da un pesante fardello, ma allo stesso tempo fieri, indomiti e selvaggi. Come i suoi…i capelli di lei neri, di Ryu biondi, ma lisci, tanti… simili.
E lei cosa aveva? Aveva solo un corpo da salamandra, pelle liscia ma squamosa, occhi gialli, un corpo da donna…da donna? O un abominio?
Ryu era un essere umano…lei una salamandra…Ashi era una donna magnifica e bellissima. E Ryu l’aveva a cuore. Poteva ucciderla?
Si voltò, soffocando un singhiozzo, e le lacrime scesero copiose a rigarle le guance. Lei doveva ucciderla. Quegli occhi erano stati così…così maledettamente convincenti. Ma come aveva potuto anche solo pensare a fare una cosa del genere?
Per amore? Uccidere la donna che amava Ryu? Uccidere l’amore di un altro per uno stramaledetto egoismo? E cosa sarebbe successo se gli occhi tristi dello Yotsuki l’avessero perseguitata a vita? Poteva essere così falsa? Avrebbe avuto tale coraggio?
Ryu era fedele, stramaledettamente vanaglorioso, contraddittorio, pazzo e sbruffone ma era sincero e leale a modo suo. Combatteva per l’eremo e per l’eremo avrebbe dato la sua vita…per ognuno di loro Ryu si sarebbe gettato in mille inferni solo per salvare quelli che considerava fratelli. Amava l’eremo…era sufficiente. Perché non l’aveva capito? Perché stava per far scorrere il sangue di Ashi? Perché si era lasciata convincere da quegli occhi?
Non sapeva che certi occhi illudono? Si era lasciata convincere…
Ti chiedo perdono Ashi…sono uno stupida imbecille. Credevo fossi colpevole, volevo ardentemente che tu lo fossi…sono indegna del mio popolo…
Era indegna anche di lui. Ashi potè vedere che era ferita al fianco. Il sangue come una corolla di fiori che si apriva, si disegnava su una benda messa alla belle e meglio. Chiazza rosso scuro che non smetteva di aprirsi.
La contraddizione…il volerla morta e il volerla viva…solo e tutto per lui e per lei stessa. Per lui perché sarebbe stato al sicuro, protetto dall’eremo e non schiavo di passioni, di un amore che lo poteva e lo avrebbe condotto ad una morte certa; per lei perché così sarebbe stata felice. Insieme a lui…
Ma saperla morta, saperla sotto terra e guardare gli occhi tristi di Ryu, divenire ancora più tristi e di ghiaccio…no… non avrebbe più avuto il coraggio di guardarlo. Perché il crimine, la colpa, l’accusa vi avrebbe letto. Sempre e comunque. Ed ecco perché era ferita: aveva salvato Ashi da morte certa, eppure anche ora, a mente fredda e lucida, non riusciva a spiegarsi quel gesto.
L’amore a volte può essere davvero folle. L'animo umano è un mare profondo dove vi alberga luce e tenebra...a volte vince l'una a volte l'altra bisogna imparare a camminarci insieme. Eris aveva imparato questa lezione e al tempo stesso aveva salvato Ashi perchè era giusto. Anche se si voleva convincere che lei era colpevole...no...non lo era e lo sapeva molto bene.
Io…Io…
Le prese le mani. Mani sporche di sangue. Di Eris e di Ashi. Insieme. Fusi…un collegamento. Perché cos’è un patto di sangue? Cosa lega una salamandra ad un uomo? Vi sono innumerevoli patti nella vita: per l’onore, per la vendetta, per l’egoismo, per il potere, per l’amore.
E poi vi sono quelli di sangue. Mischiarsi, fondersi, compenetrasi e divenire un anima in due corpi. Firmare con le evocazioni significava divenire quell’evocazione. Significava unire due mondi, gettare un ponte e guardarsi a vicenda e riscoprirsi nello sguardo dell’altro.
Ashi guardò gli occhi della salamandra e vi vide se stessa, Eris vi vide la sua immagine. Questo era il patto tra evocazioni e uomini.
E poi il sangue…il sangue era caldo di Eris, così come lo era quello di Ashi e potè vedere. Vide un volto di un uomo che conosceva bene, vide la sua lingua biforcuta iniettare veleno nel cuore di Eris.
Lo stesso uomo che l’aveva aggredita. Lo stesso che era comparso dal nulla. Lo stesso uomo che ora convinceva Eris ad ucciderla e a prendersi l’amore della sua vita, in un insano atto di egoismo e follia.
Occhi scarlatti che si accesero e in essi vorticarono tre punti neri come se danzassero. E quella danza fece sprofondare Eris nella pazzia.
La pazzia di stare nascosta e di vedere Ashi aggredire Bethor, il kunai brillare di luce nefasta e chiazzarsi di rosso.
Il silenzio…non un grido da parte sua e osservare, nascosta quel tradimento.
Soffocare un singhiozzo, non avere la forza di guardare ed essere anche lei complice. Ma soprattutto assassina.
Assassina di silenzi, di verità non dette, assassina dell’onore e dell’orgoglio. E Bethor cadde sotto colpi forti, sicuri così diversi da quello che era Ashi Uchiha.
Perché potè vedere come quegli occhi fossero diversi…tre tomoi…lei ne aveva solo due…e vi vide l’agonia di Eris e la rabbia di essere stata sfruttata per loschi scopi. Vi vide la contraddizione dell’animo di Eris e una scelta fatta per amore e per altruismo, vincere la pazzia di quegli occhi che germogliarono in lei come un insana pianta.
L’amore che vinceva quegli occhi…occhi che illudevano, che gettavano tenebre ma che non potevano sconfiggere la luce. La luce che illuminava il cuore di Eris e che si riversava nelle lacrime, calde e copiose, che picchiettavano sulle mani di Ashi. Lacrime d’amore ma anche di altruismo. Nella contraddizione una scelta…
E il suo sangue, il sangue degli Uchiha, si risvegliò.
Anche lei doveva fare una scelta come Eris…doveva anche lei riuscire a vincere quegli occhi, ad aprirgli alla luce. Se lo sharingan fosse divenuto o meno completo solo il cuore di Ashi, solo il suo amore, semmai nel suo cuore vi fosse stato amore per l’eremo e per Ryu, potevano farlo vorticare e farlo divenire quasi completo.
La rabbia avrebbe permesso di far si che si accendessero, che vi vorticassero tre tomoi di speranza, di luce…ma solo il suo cuore, solo le sue scelte, solo una presa ferma e di posizione potevano battere gli occhi che illudevano, e di vincere quella battaglia e di riappropriarsi del suo onore, della sua vita e di sé stessa.
Puoi imparare
-Attivazione-"Sharingan 3°Livello"[Frz +20/Dif +20/Int +20/Res +5][Chk x turno: 45] "Questo Sharingan è quello tradizionale ed è caratterizzato dai tre classici segni neri. Si evolve automaticamente dal 2°Livello, e il suo potere è ormai quello definitivo e comune a tutti gli Uchiha. In realtà l'occhio non ha ancora sviluppato la propria peculiarità tipica che lo rende unico e ancora più temibile. La sue capacità sono tuttavia sviluppate in senso generale: con questi occhi si sarà in grado di copiare le tecniche avversarie (di ogni tipo), di prevederle grazie al maggiore potere predittivo (ciò causerà un malus di -10 a tutte le tecniche) ed infine di assoggettare le menti deboli (in ogni caso non ninja) in modo simile al primo stadio di dominazione dello Sharingan della Dominazione. (Livello Richiesto: 15)"
Puoi sfruttare quello che ho scritto oppure altro, a te la scelta.
Edit: un uccellino mi ha detto che gli occhi di Ashi non sono NERI bensì VERDI SONO VERDIIIIH. Per cui mi prosto, mi lavo il capo di cenere e cambio il pezzetto dove dico che i suoi occhi erano neri e profondi.
Scusatemi.
Edited by Wrigel - 28/1/2016, 17:38