| Dopo il discorso alla sua piccola nazione, il gran capo rispedì tutti al lavoro. Io però ero già a “lavorare” da un pezzo. Stavo ancora aspettando il momento in cui sarebbero andati a dormire e, visto che non sapevo come si sarebbero organizzati, dovetti preparare un po’ di tutto con gli ingredienti che avevo sottomano. Ne avevo preso tanti per ogni evenienza e con essi potevo creare molti utili composti di cui i più semplici erano bombe accecanti e fumogene. Sarebbero state proprio quelle le prime cose che avrei creato. Per iniziare sminuzzai l’alluminio. Non avevo strumenti, ma grazie ad una tecnica di taglio vibrante di mia invenzione fui in grado di trasformarlo in una polvere grossa. A questo punto avevo bisogno di nitrato d’ammonio e quindi ne creai un intero boccione aggiungendo un’intera bottiglia di acido nitrico ad uno dei boccioni di ammoniaca e lo lasciai riposare ben chiuso per far formare i sali. Mentre aspettavo decisi di trattare un altro boccione di ammoniaca, ma ci ripensai. Volevo usarla come potente gas lacrimogeno, ma dovevo prima vaporizzarla e nell’attesa rischiavo di finire il carbone o di affumicarmi vivo. A malincuore dovetti accantonare momentaneamente il mio progetto e guardai con un po’ di tensione le confezioni di lassativo e dei due acidi. Li avevo presi perché i primi erano composti da glicerolo che a basse dosi è un buon lassativo, ma se dato in forti dosi può diventare una miscela esplosiva... per gli intestini dei poveracci che se lo sarebbero bevuto. Era una specie ti piano B per avvelenare cibo e acqua dei briganti casomai sopravvivessero all’ultimo trucco che stavo preparando. I due acidi, infatti, se mescolati in parti di 35/65 rispettivamente di acido nitrico e acido solforico davano... beh, chi non conosce la nitroglicerina? Più stabile e dieci volte più potente della polvere nera. Non sapevo quale grado di purezza sarei stato in grado di raggiungere, ma probabilmente la quantità sarebbe stata tale da permettermi di far saltare in aria una casa intera e forse anche di più casomai fosse stato necessario. L’unica pecca di questo gioiellino era che da puro era un filino instabile... no, sul serio, non si fa i cazzoni con la nitroglicerina!! Poche gocce di roba veramente pura erano in grado di sparpagliare i pezzi di una persona ai quattro angoli di un quartiere. Bevvi una bottiglia d’acqua per reidratarmi e ne versai un’altra nelle fogne (tanto ne avevo altre quattro), a quel punto avevo due bottiglie vuote e due bottiglie di acido nitrico, ma provvidi a distribuire i liquidi in modo tale da averne quattro piene per un terzo. Il resto finì vuotato nelle fogne. Ora veniva la parte veramente pericolosa. Dovevo mescolare i due liquidi lentamente, agitandoli gentilmente senza fare movimenti bruschi e smettere subito se il liquido diventava troppo chiaro. La nitroglicerina impura assume un colorito giallastro, quella pura invece è completamente trasparente. Dovevo ottenere una via di mezzo con un buon compromesso tra potenza e instabilità. Normalmente quella fase veniva fatta in strutture blindate e isolate, con macchine particolari manovrate a distanza... io lo stavo facendo in una fogna con un bastoncino di legno che avevo preso in fretta nel magazzino. La cosa mi faceva venire sudori freddi, ma ero anche tremendamente eccitato. Stappai le boccette di acido solforico e cominciai a versarle in religiosa lentezza e silenzio finché la prima bottiglia non fu piena. Il liquido assunse lentamente il colore dell’urina, ma andava bene come inizio. Se fosse già diventato chiaro allora era dura dire se ero fortunato o sfortunato. Neppure io ero così pazzo da portare in giro nitroglicerina anche solo vagamente pura. Ripetei il procedimento per le altre tre bottiglie ottenendo risultati simili e poi cominciai a girare, sempre lentissimamente, le bottiglie facendo mescolare i due composti. Riuscii a far perdere alle soluzioni un paio di tonalità, quindi mi fermai brandendo il bastoncino bagnato come fosse un serpente velenoso. Facendo attenzione lo infilai nell’acqua melmastra per diluire al massimo il composto e renderlo innocuo. Avrei voluto provarlo, ma il suono rischiava di allertare qualcuno. Avrei dovuto fidarmi delle mie abilità di dinamitardo. Ora non restava che aspettare la notte. Nel frattempo però era meglio bere un altro po’, avevo sudato così tanto da essere quasi fradicio.
Li vidi banchettare e un po’ mi maledissi per non aver preso anche un po’ di cibo dal magazzino. Ma che Anbu ero se non potevo fare un po’ di digiuno durante una missione? Avrei banchettato ad Oto dopo che pure Yo avrebbe sentito il botto. Finalmente i banditi decisero di ritirarsi per la notte. Come aveva detto Yoko chiusero gli abitanti nella casa comune con un catenaccio – wow, massima sicurezza! – prima di entrare tutti in quella che doveva essere la locanda più grossa del villaggio. Tre piani per quelle che parevano le tre classi sociali della banda: a pian terreno stavano le pezze da culo che dormivano in camerate arrangiate, al primo gli eletti meritevoli di stanze singole e infine al secondo se ne stava Lui, il gran capo. Non potevo vederlo, ma pensai che l’unico tra loro così grosso nel corpo e nell’ego per dormire in quattro letti messi uno di fianco all’altro poteva essere solo il sedicente Kage. Era così pesante che potevo dire che fosse lì semplicemente da quanto si piegavano le molle dei letti anche se il Byakugan si rifiutava di metterlo a fuoco. Osservai l’edificio. Non sembrava tanto fragile nella struttura e aveva inferriate alle finestre e solidi portoni con catenacci, una comoda difesa per attacchi dall’esterno, ma per loro sarebbe stata una gabbia mortale. Alluminio e nitrato d’ammonio erano stati mescolati creando una polvere che col fuoco avrebbe liberato una quantità enorme di luce accecante e le quattro bottiglie di nitroglicerina erano state saldamente legate tra loro per evitare che scivolassero durante il trasporto. Quanto ai due boccioni di ammoniaca rimasti... se ci fosse stato tempo li avrei trasportati più avanti. Speravo di usare l’esplosione per far evaporare rapidamente l’ammoniaca trasformandola in gas. La combinazione sarebbe stata grandiosa, ma soprattutto letale. Come prima cosa spostai la nitroglicerina attraverso le fogne e uscii in superficie da un tombino abbastanza distante dalla locanda dove stavano i banditi. Avrei proseguito camminando per tetti vicini per evitare di saltare con quella roba addosso. Un movimento falso e sarei diventato un fuoco d’artificio. Ci avrei messo un po’ con quel primo “carico”. Meglio controllare col Byakugan quali potevano essere le finestre adatte per intrufolarmi. Non volevo incappare in troppe guardie. Sì, lo so che non sarebbero state in grado di farmi granché, però dove sarebbe stato altrimenti il divertimento?!
//Concludo qui. Lo so che ti do poco spazio per scrivere, ma vorrei sapere come sono organizzate le ronde di guardia dei banditi, se ve ne sono, e soprattutto un minimo la planimetria dell’hotel. So che descrivere per conto mio sarebbe meglio, ma non voglio sembrare uno che se ne approfitta per creare situazioni troppo vantaggiose dopo che ho già 4 litri di nitroglicerina ^^’’//
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