| La melodia ottenne l'effetto sperato, cosa che fece sorridere sadicamente la giovane musicista che, con occhi estasiati, osservava quelle creature volanti cadere al suolo, tranciate a metà, eppure, tanti ne abbattevano, tanti altri ne ricomparivano, di quelle immonde creature. E Keigai, sinceramente, iniziava a stufarsi, di questa situazione.Ma perché non morite, perché non morite... Farfugliava in piena crisi isterica, senza smettere di pizzicare le sue corde, continuando a colpire mostri a destra e manca, ma quelli continuavano a lanciarsi contro di loro, nonostante gli sforzi che, sia lei che gli altri, continuavano a fare.CREPATE MALEDETTI BASTARDI! Urlò infine, con le lacrime agli occhi, mentre con un'ennesima onda d'urto tranciava alcune mante che si erano avvicinate troppo alla ragazza di Suna, rischiando quasi di staccarle la testa, con quell'ultima folata. Gli occhi acquamarina erano sgranati, mentre il sangue delle creature che uccideva le imbrattava i vestiti, la poca lucidità che aveva andata perduta.Calmati, piccola mia. Ci sono io, al tuo fianco. Non hai nulla da temere. La solita voce che le sussurrava all'orecchio parve per un attimo calmarla, facendola sorridere tra le lacrime.Lo so questo, ma quei cosi non vogliono morire. NON VOGLIONO MORIRE!! Strepitò, tra un singhiozzo e l'altro, facendo vibrare un'ultima volta la corda della chitarra, ma saltando malamente la nota giusta. Fortunatamente l'intervento di Yo/Karasu fu tempestivo. Le esplosioni che ne scaturirono dal suo attacco crearono una frana che portò giù con se parecchie creature immonde, cosa che fece saltellare dalla gioia la diciottenne Kumiana.Visto? Yo-chan... Ehm, Volevo dire Karasu, si! Karasu-chan li ha schiacciati, quei brutti vermi... Crepate bastardi, CREPATE! Disse, con un tono di voce leggermente distorto, mentre saltava con rabbia su un grosso masso che aveva appena maciullato una delle mante. Fu allora che il burattino con le fattezze di Karasu disse loro di ritirarsi vero il centro, mentre sorreggeva il mukenin che era stato ferito. Keigai smise di saltellare, per posare il suo sguardo sulla brutta ferita del ragazzo. Con la sua tipica apatia, lo sguardo completamente vuoto, dapprima puntò il dito sulla ferita infetta, per poi uscirsene con una frase del tipo:Toh, l'hanno morso. Quanto ci metterà a morire? Il tono con cui aveva pronunciato quella frase era tanto cristallino e ingenuo da far venir voglia di prenderla a sberle in faccia, poco ma sicuro; ma la ragazza non era così stupida, come voleva far credere e così, seguendo le indicazioni di Karasu-burattino, iniziò ad andargli dietro, però...Voltati. Le sussurrò la voce e lei non ci pensò due volte dal farlo. E ciò che vide le fece balzare il cuore in gola, gli occhi sgranati e la bocca spalancata dallo stupore. Il Yo-clone si era tolto la maschera da Karasu e, non riusciva a crederci, era in groppa ad un serpente con tre teste...Urlava, urlava con quanto fiato aveva in corpo, il viso completamente schizzato di sangue e il kunai che calava, una, due volte, senza sosta, al ritmo con le urla della ragazzina. Urla tanto acute che, dalla casetta in cui abitava, uscì trafelato un uomo, messo in allarme dalle urla della piccola, e la trovò inginocchiata per terra, in mezzo all'erba screziata di sangue, il kunai stretto con forza nella mano minuta, il piccolo corpo da bambina scosso dai singulti. La chiamò con voce calma una prima, una seconda volta, e solo allora la bambina mise giù il braccio, voltandosi a guardarlo. Gli occhi acquamarina, allora ben visibili dal taglio a caschetto dei capelli rosa, erano pieni di lacrime; il viso macchiato qua e la di sangue, mentre calde lacrime glielo rigavano, impiastricciandola ulteriormente.Keigai, cos'è successo piccola? La bambina si morse il labbro, tremando visibilmente. Era indecisa su cosa rispondere, ma poi, tirando su col naso, indicò il kunai infisso nel terreno, circondato da una irriconoscibile poltiglia sanguinolenta che, osservando bene, doveva essere la testa di una grossa biscia nera.Sensei... Il serpente... Se l'è mangiato... Il parrocchetto che mi avevi regalato... Disse, tra un singhiozzo e l'altro, mentre cercava di asciugarsi le lacrime con le piccole manine strette a pugno. L'uomo le si inginocchio, posandole amorevole una mano sul capo, per poi lanciare uno sguardo su quella massa ormai informe.Ti avevo avvisata di non lasciar volare lontano il tuo uccellino. Visto che è successo? Però tu non dovevi uccidere quel serpente... La bambina, allora, alzò lo sguardo su di lui, piena di rabbia.Ma è cattivo e brutto! Doveva morire, DOVEVA! L'uomo lasciò che la piccola si sfogasse, ma poi le diede un pizzicotto sulla guancia, sospirando.Ah, il mio piccolo coniglietto rosa... Gli animali non meritano tanto accanimento da parte tua. Gli uomini, forse, ma gli animali... E poi, a te piacciono gli animali! Messa alle strette a quel modo, la bimba incassò la testa nelle spalle, assumendo una tenera espressione imbronciata.A me piacciono solo gli animali che apprezzano la mia musica. E i serpenti sono brutti e cattivi. Tu dici, coniglietto? E se io ti dicessi che ci sono serpenti che l'apprezzerebbero? E che, anzi, accompagnerebbero la tua musica, esattamente come fanno gli uccellini col loro canto? La bambina alzò di scatto la testa, sorpresa da quelle parole...
… Il giorno successivo l'uomo tornò a casa con una scatola di cartone col coperchio forato. Keigai aveva visto più volte quelle scatole e sapeva cosa potevano contenere: farfalle colorate o splendidi uccellini colorati. Solo che stavolta il suo sensei la sorprese. Non c'era alcun tenero uccellino, ne tanto meno qualche colorata farfalla. Appena sollevò il coperchio, due occhi gialli, dalla pupilla a fessura, la scrutarono, mentre una lingue biforcuta e rossa sibilava sinistra, facendola indietreggiare.Coniglietto rosa, ti presento il Serpente a sonagli. La bambina si sporse verso l'apertura, osservando, con un misto di timore e curiosità, quella creatura arrotolata su se stessa. A differenza dell'esemplare che aveva ucciso, quello aveva le squame coloratissime, che sfumavano dal nero, al verde fino rosso cremisi. Niente in confronto ai suoi adorati pappagallini. La cosa che la lasciò più ammaliata, di quella creatura, fu l'estremità della sua coda, che emetteva un suono che sinistro, ma che le piacque all'istante.Visto coniglietto? Anche i serpenti meritano la tua attenzione, non è così? A quel punto la bambina scoppiò a piangere con forza, gettandosi tra le braccia dell'uomo e facendo volare in aria la scatola con tutto il serpente.Perdonami, non volevo ucciderlo, NON VOLEVO... Disse, in preda al più profondo senso di colpa.... La vista di quell'enorme serpente le riportò alla mente tanti vecchi ricordi, ma quella creatura aveva un fascino anche maggiore di quel primo serpente a sonagli che aveva visto. Una mano posata sul cuore, Keigai guardò rapita la creatura muoversi con la sua elegante sinuosità, le tre teste mostrare i denti affilati come rasoi, ma Yo... L'espressione sul suo viso, il fervore che lo animava... Mai lo aveva visto in uno stato del genere. Non che l'avesse visto tante volte, precisiamo, ma vederlo così, con quel ghigno sadico sul volto... Keigai arrossì vistosamente, stringendosi la mano al petto. Si sentiva stranamente accaldata, il cuore che le batteva a mille. Cosa le stava succedendo?<i>Cosa c'è, piccola mia? Ti piace quello che vedi, non è forse così? La giovane donna si passò la lingua sul labbro inferiore, senza staccare gli occhi dal ninja di Oto. Il suo sguardo era incantato, completamente estasiata da ciò che vedeva.Oh si... Si... Si che mi piace... Il mio Yo-chan... Disse con voce estasiata, piena di un misterioso desiderio che non aveva mai provato prima. Ah, quanto avrebbe desiderato mietere vite insieme a lui.Se rimani qui impalata, però, dubito farai una buona impressione su di lui. Keigai strabuzzò gli occhi, voltandosi basita. Assolutamente no! Quella era esattamente l'ultima cosa che voleva.Io... Io non posso assolutamente deludere il mio Yo-chan! Oh no, assolutamente! Io voglio solo dar piacere al mio Yo-chan. Concluse con una risatina accattivante. Diede un ultimo sguardo al combattimento alle sue spalle, sospirando eccitata. Oh si, non l'avrebbe deluso. E così corse dietro al resto del gruppo, in preda ad una potente euforia. Se il suo Yo-chan voleva che si ritirassero verso il centro, lei l'avrebbe fatto. E avrebbe sventrato chiunque gliel'avesse impedito.”Spero che il vero Yo-chan stia bene... Sicuramente sta bene! Se il suo clone è tanto magnifico, chissà com'è lui dal vivo!” E quel pensiero l'accese di un desiderio tanto viscerale che mai aveva provato prima.//Scusate per il ritardo >.< Ah, Silvio. Congratulazioni! Yo ha fatto impazzire la pazza XD //
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