Una carica improvvisa dopo aver sfruttato la tecnica del richiamo inverso. Una tattica azzardata e poco prevedibile, ma ciò non voleva dire che i nemici non sperassero in qualcosa di simile. Mentre l’Eremo imperversava e l’esercito alleato si riversava a fiumi fuori dai cancelli finalmente spalancati, le labbra rinsecchite dello scheletrico ambasciatore alzarono gli angoli verso l’alto in un sorriso compiaciuto.
Come c’era da aspettarsi. Alla fine il prolungato assedio li ha costretti ad uscire se non volevano incontrare una fine lenta e agonizzante. In fondo è un peccato, in questo modo la morte di molti sarà troppo rapida... non trova, mia signora?
Nel dirlo si rivolse all’unica donna del gruppo, un esemplare femminile così bello da togliere il fiato, coi suoi capelli dorati e la pelle perfetta, ma che al tempo stesso trasudava un’aura malvagia come pochi. Era la Tentatrice, l’Araldo di Watashi capace di piegare le menti degli uomini col sesso e il desiderio per fargli tradire famiglia e patria. Moltissimi avevano provato le dolcezze del seguirla, ma pochi erano sopravvissuti a lungo ai suoi capricci. Era lei che era stata incaricata dal falso Dio di prendere una delle difese più possenti di quel villaggio e per farlo aveva usato l’astuzia di uno dei suoi servitori migliori.
-Devo ammetterlo, caro. La tua strategia ha portato frutti che sembrano pronti per essere raccolti. Una volta finito, avrai un premio...-
Davanti a quella voce ammaliante le schiene degli uomini che erano con lei ebbero un fremito di piacere... e di odio. Tutti loro bramavano il tocco di quelle mani e l’abbraccio della carne e si odiavano tenacemente l’un l’altro, invidiando i successi altrui così come godendo delle disgrazie dei loro rivali in quell’amore pericoloso e imprevedibile come le onde in una tempesta. L’uomo scheletrico, tuttavia, fu colui che ebbe la reazione più debole. A lungo era stato suo servo e questo lo aveva lasciato svuotato, molto lontano dall’uomo che era stato un tempo, ma nell’abbandonare il suo vecchio io aveva guadagnato un potere che non gli faceva rimpiangere il passato.
Troppo buona, mia signora.
-Non esaltarti troppo, Messaggero. Senza i miei insetti non avresti potuto far niente.-
Quella voce così simile ad un sussurro sommesso proveniva da un uomo coperto da un grosso mucchio di stracci. I vestiti che indossava erano così tanti e logori da rendere difficile perfino capire la sua anatomia, ma la cosa non colpiva l’osservatore quanto il terribile fetore che egli emanava. Tanto per fare un’analogia, era come se credesse che il metodo più efficace per togliere il puzzo fosse coprirsi con altri vestiti invece che lavarsi. Era lui l’Aburame in grado di controllare quell’oceano di creature abominevoli, da solo era capace di affrontare e mettere alle strette un intero esercito!
-I tuoi insetti stanno venendo massacrati in questo preciso momento come se niente fosse. L’unica cosa per cui sono buoni è trasportare la mia polvere!-
Un’altra voce, un altro personaggio. Stavolta si trattava di un uomo alto, magro, con capelli e occhi di un grigio spento, ma non era vecchio, anzi, era giovane e con un’aria beffarda e strafottente. Aveva solo l’espressione stanca, forse per l’enorme quantità di chakra e concentrazione che doveva richiedergli cospargere ogni singolo insetto creato dal suo “collega” con la misteriosa polvere nera che rimaneva dopo che ognuno di essi veniva ucciso. Darne in buona quantità ad ognuno di essi doveva essere un’impresa titanica, ma lui ci stava riuscendo egregiamente.
-Modera il linguaggio, dannato spazzacamino, stai parlando dei tesori che ho cresciuto per mesi interi in vista di un’operazione come questa!!-
-Su, ragazzi, non litigate. Dove sono arrivati i tuoi tesorini, caro?-
L’intervento della donna ancora una volta cambiò completamente la situazione. Li manipolava senza sforzo, erano suoi schiavi.
-Fin dentro i loro condotti dell’aria. È stata una buona idea fargli risalire quei cunicoli forzando un po’ il richiamo dell’esca, ma per qualche motivo sembra siano bloccati. Ad ogni modo basteranno anche solo quelli fuori per finire tutto l’esercito nemico in un colpo solo. Sembra che siano proprio usciti tutti a giudicare dal numero.-
Il giovane canuto scoppiò in una risata sguaiata.
-AHAHAH, che vengano, gli idioti! Certo non si aspettano che ciò che quegli scarafaggi stanno trasportando non è altro che la mia particolare Kayaku no Jutsu! Heimaru-sama qui presente li farà saltare tutti in aria con la mia miscela speciale di polvere da sparo!!-
Dunque era questo il terribile piano dei generali nemici... e Ryu ci era caduto dentro con tutte le scarpe! Avevano pianificato tutto: gli sciami d’insetti apparentemente infinito e l’attacco costante avrebbero spinto all’attacco anche il più prudente dei generali, dovevano solo aspettare che facessero una sortita quando sul campo di battaglia si sarebbe accumulata abbastanza polvere nera e a quel punto far saltare in aria tutto distruggendo tutto l’esercito con un’unica potente deflagrazione. Conquistare i condotti d’aereazione poi si era rivelata una fortuna imprevista, ma grazie ad essi potevano trasformare tutto il tunnel in un inferno infuocato. Nessuno si sarebbe salvato, neppure le retrovie: era una vittoria completa per Watashi!!
La donna si fece avanti guardando con delizia il mare di ninja che combattevano disperatamente per la riscossa, ma il loro impegno era una lotta inutile. In quel momento, tutto era finito.
-Heimaru-kun, mostrami come solo tu fai mangiare la polvere ai miei nemici. Voglio veder sparire quegli indegni con un boato di tuono tanto potente da far tremare il cielo e crollare le montagne. Mi mostrerai ciò che voglio, giusto?-
-AHAHAHAH!! Sarà un’esplosione abbastanza grande da bruciare pure Kumo! Non ti deluderò, pupa.-
Saltò davanti a tutti, fronteggiando la carica dei più potenti dell’Eremo delle Salamandre e del loro Eremita, un sorriso di superiorità sulle labbra che scatenò il ruggito furioso di Reshef.
-Va all’inferno, bestione. Crepa assieme a tutta la tua dannata specie!-
KATSU!!!
La montagna s’illuminò di una luce abbagliante. Ogni insetto brillò come una piccola stella per un attimo prima che quelle catene montuose vedessero il più grande cataclisma dai tempi della loro nascita quando la terra era giovane e violenta. Perfino Reshef e le sue salamandre, essere nati e vissuti nel cuore di un vulcano, vennero sopraffatti, sollevati, schiacciati e martoriati dalla potenza di quelle milioni di piccole esplosioni. Gli animali più rapidi e furbi capirono il pericolo in tempo e riuscirono a tornare all’Eremo con ferite non troppo gravi, ma per i lenti e la marea di Shinobi e Kunoichi che ancora combattevano non ci fu niente da fare. Ryu ebbe fortuna, l’enorme e pesante corpo di Reshef gli fece da scudo e la Modalità Eremitica lo rendeva più robusto, ma il terribile rumore e le fiamme lo avvilupparono comunque mentre volava in aria. Il suo corpo si sollevò come una bambola di pezza e viaggiò per centinaia di metri atterrando pesantemente contro il fianco di una montagna vicina.
Dietro di lui solo la morte. Tutti coloro che erano usciti con lui nella sortita erano morti. L’esercito alleato era stato mutilato e anche l’Eremo era stato decimato dal potere dei ninja traditori asserviti a Watashi. Solo i leggendari battenti d’acciaio e roccia resistevano ancora nella loro posizione, ma tutto il resto, finanche le nuvole in cielo, era scomparso.
Le Porte erano Cadute.
Ma nel successo c’era qualcosa che non faceva assumere al ninja della polvere. La montagna avrebbe dovuto rimanere completamente polverizzata, ma il suo potere gli dava totale dominio su qualsiasi tipo di polvere. Quello che percepiva era che il tunnel era saltato in aria solo per una cinquantina di metri dentro la montagna, mentre invece avrebbe dovuto essere molto di più. Ecco, lì i suoi sensori di polvere gli indicavano che l’esplosione era giunta fino ai quartieri di comando, eppure c’era ancora un manipolo di ninja sopravvissuti. Le retrovie, non si sa come, erano sopravvissute!!
Il disappunto e la confusione dovevano essere ben visibili sulla sua faccia perché il manipolatore d’insetti lo schernì.
-Qualcosa non va, oh incredibile Heimaru-sama?-
Il giovane fissò con odio il mucchio di stracci puzzolenti. Un gesto violento e la polvere dell’esplosione cominciò a vorticare attorno al corpo del suo rivale, infiltrandosi sotto i vestiti e facendolo urlare di dolore tremendo.
-Sentito la donna? TUTTI gli indegni devono morire. E chi più di te qui è indegno di LEI!?-
L’uomo si contorse nella frenesia di scappare, ma ora che tutti i suoi animaletti erano morti lui si trovava senza le sue armi predilette, mentre Heimaru era avvantaggiato dall’enorme polverone che poteva manipolare. L’uomo puzzolente lanciò un urlo d’aiuto, implorando la sua signora affinché lo salvasse da quell’attacco sleale, ma lei rise cristallina davanti al suo terrore calpestando tutto ciò a cui quell’uomo aveva sacrificato ogni cosa. E lo lasciò morire. Quando il vortice di polvere si dileguò del manipolatore d’insetti non rimaneva neppure un brandello dei suoi stracci puzzolenti.
-Finalmente l’ho ammazzato, non avrei sopportato la sua presenza un secondo di più. Com’è che si chiamava a proposito?-
La donna avanzò ancheggiando finché non si portò al suo fianco e gli passò le braccia attorno al collo baciandolo appassionatamente.
-Non ricordo. Tendo a dimenticarmi i nomi dei miei spasimanti quando mi stufo di loro. Grazie per esserti liberato di lui, mi hai risparmiato la fatica di toccare quel puzzone. Ora però se vuoi qualcosa di più devi andare a finire il lavoro, sento ancora dei respiri tra quelle macerie e non è ciò che mi hai promesso...-
Il sorriso soddisfatto del giovane si pietrificò.
-Non per molto, dolcezza. Conta fino a cento, no, a cinquanta e i loro cuori avranno smesso di battere, divorati dalla mia polvere.-
Si staccò da lei facendo svolazzare le vesti. Questo sembrò richiamare una grande quantità di polvere che si compattò sotto i suoi piedi formando una nuvola che lo portò in volo attraverso il campo di battaglia. La donna lo guardò partire con un sorriso soddisfatto sulle labbra. A quel punto il Messaggero, rimasto in disparte fino a quel momento, si fece avanti. Sapeva come sarebbero andate le cose adesso.
Mia signora, mi dica, come si chiama colui che è appena partito? Proprio non ricordo...
Lei si voltò verso di lui facendo ondeggiare i suoi perfetti capelli dorati e rispose candidamente.
-Sai una cosa? Neanche io. Ma dimmi, cosa ti piacerebbe fare adesso, tesoro?-
Lo sapeva. Anche quell’uomo era diventato inutile agli occhi della loro Padrona, ormai la conosceva. Dopo quell’enorme spettacolo pirotecnico lei doveva essere giunta alla conclusione che non avrebbe mai più fatto niente di più grande e incredibile, quindi ormai era semplicemente noioso. E dire che poco prima quel tipo pure urlato il suo nome, ma per lei ormai non valeva più nulla.
Andrò a sincerarmi che il generale sia morto. L’esplosione è stata tremenda, ma non c’è garanzia che sia morto davvero. Lei, mia signora, se vuole può venire con me...
Lei sembrò soppesare la cosa inclinando alternativamente la bella testolina, i lunghi capelli le ondeggiarono ad un ritmo ipnotico mentre compiva quel gesto apparentemente innocente.
-Sembra noioso, quindi no. Finora non sono riuscita a consumare nessuno e comincio a sentire un po’ di fame. Andrò avanti, magari rimarrà vivo qualcuno e potrò divertirmi con lui prima di ucciderlo.-
Il cavaliere ossuto s’inchinò.
Come lei desidera.
Un fischio e il suo destriero scheletrico fu accanto a lui, pronto ad essere montato. Montò in sella con un sol balzo ed ecco che già si allontanava a rapido galoppo verso il punto dove era atterrato Ryu. Lo avrebbe ucciso e sarebbe arrivato a Kumo da conquistatore. Che la Tentatrice si divertisse quanto voleva, lui avrebbe raccolto i frutti del lavoro.
//Tiz, per te continua
QUIPer voi altri, i vostri pg riescono a sentire la tremenda esplosione sotto forma di tremendo terremoto fin da dietro tutta la montagna, ma da voi, misteriosamente, non arriva l’enorme ondata di fuoco prevista da Heimaru. Percepite che qualcosa sta andando storto, ma non potete più ritirarvi perché il ponte che portava verso Kumo è crollato a causa del terremoto (nulla che qualche accorgimento non possa sostituire). Inoltre i bubboni sui cadaveri sembrano muoversi in maniera strana e quindi viene dato l’ordine di sbrigarsi a bruciarli mentre alcuni Chunin provano a scendere per vedere cos’era successo visto che non vi è più contatto radio con i cancelli. Passano poco più di dieci minuti prima che le teste mummificate dei Chunin scesi di sotto non tornino rotolando nella piazza seguite da niente popò di meno che la Tentatrice in persona!! Essa vi sorride teneramente mentre si asciuga il sangue dalla bocca e fa un bell’occhiolino a Kazuto che tanto la conosce.
Pensavate che se la sorbisse Tiziano? E invece no! MUAHAHAHAHAHAHHH!!
BA DUM TSSSS!! ^__^
P.S. potete decidere anche di non postare sto giro, basta che me lo diciate così non sto ad aspettarvi inutilmente.//