| Perché. Perché doversi abbandonare alla morte. Shira non se lo spiega, o meglio la vera coscienza di Shira, quella che gli dice di non lasciarsi cadere nell'oscurità, impedisce alla giovane di esalare l'ultimo, fatidico, lungo respiro e di abbandonare quell'inutile vita, l'inutile sofferenza che si porta dietro da ormai tre anni. Probabilmente è anche quella coscienza di Misato che le impedisce di far veramente fuori la sedicenne, che cade come un corpo morto, quasi esanime, in terra, mentre tossisce come un ossesso. Dentro di lei il tumulto, sentimenti contrastanti che fanno letteralmente a cazzotti dentro la sua testa fino a che non ne prevale uno. Quello della ragione. Finalmente, la sottospecie di bambina comincia a ragionare, portando a conclusione che tutto ciò che si è raccontata sono un mucchio senza fine di cazzate ed inutilità colossali, il culmine della sua mentalità bloccata ai sei anni e ferita, martoriata da un amore non corrisposto. Recupera il respiro, tossisce, mentre Misato blatera qualcosa su come vuole aiutarla. Solo ora Shira Mizore-Shakou si rende conto che non ha bisogno di nessun aiuto, specialmente da una tredicenne. Anzi, a dire il vero quella stessa tredicenne le ha già dato l'aiuto che le è servito e per questo non può far altro che esserle grata. Ora ha capito ciò che deve fare. Dopo aver tossito per un minuto abbondante ed aver riflettuto altrettanto, sorride verso la Kojima che non ha fatto altro che tenderle la mano. La afferra, si solleva da terra con un leggero affanno e, con uno spirito ben diverso, l'abbraccia caldamente, esattamente come se fosse una figlia. Le piacciono quelle calde, tenere strette, tra le braccia sia sue che della piccola la quale a suo modo di vedere, reagisce cingendola a sua volta. Sorride, senza più piangere, mentre pensa a Taikou con ben altro scopo, vendetta. Ha capito cosa vuole, prendersi quell'agoniata rivincita, ma non uccidendolo. Diventare Ninja sarebbe stato quasi secondario, utile solo a far contento il padre ed a prendersi una rivalsa colossale anche su di lui, sul suo spirito e sulla sua perenne voglia di essere il meglio esistente in quel mondo. In missione non ci sarebbe morta, no, mai, avrebbe preferito morire facendo sesso. Sorride, mentre si passa la lingua sulle labbra e ridacchia, giungendo ad una conclusione quasi leggera per quell'accaduto...
" Come sto? Faccio schifo vero? "
Sorride, dando una pacca sulla spalla alla piccola ragazza, mentre la porta fuori da quel Dojo semi-disastrato. Una piccola folla, attirata dalle urla di Shira probabilmente, era già radunata pronta per festeggiare chi l'avesse ammazzata, o per condannarla magari, e tra di essi un paio di Ninja che stavano per sfondare la porta troppo tardi. Quello voleva dirle. Sono imbarazzanti, ci hanno messo sei mesi ad arrivare là. Se Misato Kojima fosse stata una Mukenin, a quell'ora il conto delle vittime doveva essere già incrementato di uno, anzi magari due perché a vederli quei "copri-frontati" non sembrano altro che delle mezze calzette Genin, che persino la Shakou avrebbe sconfitto in un combattimento veloce. Sorride, dando una pacca sulla spalla per la seconda volta alla tredicenne e facendo filare via tutta la folla con un paio di pestoni in terra ed un semplice "Che diavolo guardate?"... Sì, è tornata Shira. Tra le mani si ritrova una Katana, che aveva preso un paio di istanti prima di portare fuori la Genin. La lascia scivolare, mentre compone un paio di Sigilli e si trasforma in un'altra persona. Una ragazza... Intanto, passeggia, tra i negozi poco distanti, senza un vero senso...
" Sto meglio, secondo te? "
Si gira, facendosi squadrare da misato. I capelli color rubino, gli occhi diventati neri, il sorriso smagliante e da bambina sostituito da un'espressione diversa, cinica, davvero da Ninja. Indosso un Kimono rosa con dei lineamenti rossi. Si piace molto di più, inoltre vuole cambiare look adesso che ha scoperto di non essere una vera bambina.
" Grazie, Misato, mi hai già dato tutto l'aiuto che mi serviva. " - Anche la sua voce sembra cambiare, dimostrando un tono un pò più adulto. - " Ti sono grata per avermi fatto ragionare. Adesso ho capito che devo diventare Ninja per me stessa, non per obblighi e cazzate altrui. Diventerò Ninja per dimostrare definitivamente che non sono una bambina viziata, un'alcolizzata, una puttana o qualsiasi cosa passi per la mente della gente che mi, ci, circonda. Anzi, ti dico di più, diventerò Legendaria, per dare onore a mio padre ed al mio nome, darle lo splendore che Katsunori ha infangato con il suo spirito iper-combattivo e la sua voglia di primeggiare, comandare. Diventerà il mio punto di riferimento, per poi superarlo e portare gli Shakou finalmente al loro posto. Questo è il mio nuovo Obiettivo, finalmente sono in pace con me stessa ed ho capito che il mio odio fungerà da ostacolo da surclassare fino a che non saprò usarlo a mio vantaggio, per diventare ancora più forte. " " Ed è proprio per diventare più forte che voglio lanciarti una piccola sfida. Tra un pò, quando anche io sarò Genin, ci rincontreremo, con l'intento di combattere. Ed allora userò questa... "
Sfodera la spada. Una delle cinque del padre, forse la più preziosa, quella che lei vorrebbe intensamente ma non è in grado di maneggiare alla perfezione. Ne accarezza la lama, per poi riporla.
" Kami no Sabaku, la Divinità della Sabbia. Così potrò capire se riuscirò a raggiungere il mio Obiettivo. Giovane Misato, ho già capito che tu vuoi diventare grande, probabilmente Kazekage come tutti i tredicenni, e come amica spero solo che il tuo sogno si realizzi, anche perché a me non importa di quel titolo. Voglio solo rendere lustro alla mia Famiglia. " " Grazie per tutto, questa è stata una bella giornata... Ah, giusto, come sto? Carina, almeno? "
Chiede, sorridendo, con un occhio gonfio e malinconico, ma senza piangere. Piangere è da bambine e Shira non lo è più...
// Direi che possiamo chiudere con il tuo ultimo post. Per MP ti mando l'immagine e proseguiamo quel discorso. Grazie ancora :°D //
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