Watashi 31C - Il villaggio della notte perenne, Per HeatRay e Bahamut

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view post Posted on 17/5/2013, 14:51
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Affascinati dalla bellezza della grotta di ghiaccio, i due shinobi non potevano che ammirare lo spettacolo offerto da quegli scorci illuminati. Effettivamente sembrava tutto tranne che minaccioso quel luogo, anzi, fosse stato nei pressi di un qualche centro abitato, o comunque al termine di un percorso accessibile, sarebbe probabilmente divenuta meta turistica del Paese del Ferro. Quei due ed il cane ninja erano però da soli inghiottiti nelle profondità del ghiaccio e lo sapevano bene, per quanto magnifica potesse essere una prigione d'oro, sempre una prigione rimaneva. La parete ghiacciata davanti cui si fermarono fu dunque la svolta decisiva che serviva per uscire dalla "normalità" apparente che stava mostrando il percorso e come qualsiasi altra mente, perennemente alimentata dall'incontenibile curiosità umana, i presenti rimasero affascinati dall'idea di scoprire cosa Pakkun avesse percepito oltre la barriera. Hiro si preoccupò di verificare che non vi fossero trappole nei dintorni ed effettivamente sembrava una zona piuttosto sicura, dunque preparò la fidata katana bilame e con un abile fendente inclinò immediatamente quel ghiaccio quasi spettrale. Un grosso pezzo di ghiaccio venne buttato giù facendo riecheggiare nella caverna il tonfo ed a seguire un urlo ai presenti ormai familiare terminò il lavoro angosciante che aveva cominciato all'entrata del luogo. Pakkun trasalì, non percepiva nell'aria nessun odore particolare ma era ben chiaro sotto i suoi occhi e quelli degli altri due compagni un'abbagliante sfera di energia. Il chiarore che emanava si riflesse immediatamente sulle pareti ghiacciate ed una luce proiettò nella sala in cui sfociavano tutti i cunicoli, una sorta di ologramma che lentamente prese le forme di un umano. I filtranti raggi solari, il gioco di luci del luogo ed adesso quel misto di illusione e realtà, confusero in un primo momento i colori dell'entità che si mostrò come un candido spettro, ma alcuni secondi dopo, come una sorta di vortice che assorbì la vitalità di quella grotta, i suoi lineamenti e particolari vesti si definirono, finché non si voltò verso coloro che lo avevano risvegliato mostrando un inquietante sorriso. I suoi capelli erano argentati, come fossero composti di quel particolare metallo che tra le luci rimbalzanti del ghiaccio assumeva un aspetto candido e brillante come la luna. Gli occhi, azzurri come il ghiaccio, squadrarono immediatamente i presenti per poi chiudersi in un sospiro di rassegnazione. La lunga veste che lo ricopriva stonava però con tutto il resto in quanto scura, come la pece, con delle larghe maniche ed un cappuccio momentaneamente abbassato che probabilmente, fosse stato al suo posto, avrebbe evitato ai due shinobi ed al carlino, la visione di quello sguardo tanto puro quanto maledettamente angosciante.

??? - Sono rinchiuso qui da chissà quanto tempo e mi vengono a liberare due ragazzetti ed un cane?

Si guardò intorno notando la misteriosa grotta di ghiaccio dentro cui si trovava e con una mano sul mento cercò di fare un quadro generale della situazione. Quindi tornò ad osservare i presenti e scosse il capo intuendo la situazione da quegli sguardi perplessi.

??? - Non avete la più pallida idea di chi io sia, non è vero? Andiamo bene...

Si portò una mano sul volto per la disperazione ma la storia era ormai quella ed avrebbe dovuto farsi bastare chi era giunto ad aiutarlo, per puro caso.

??? - Se vi siete introdotti qui dentro o siete semplicemente stupidi o tra coloro che cercano di raggiungere disperatamente Torein per arricchirsi, e dunque siete comunque stupidi. Quindi... vi propongo un patto: voi mi aiuterete con una questione ed io vi indicherò la strada per la città. Se ci state, vi spiegherò

Apparso dal nulla, con un alone di mistero ed un'aria tetra quanto interessante, quell'ombra divenuta uomo parlò offrendo una via d'uscita ai viaggiatori. Il mondo era però ormai una vittima di Watashi, chi poteva dire che quella non fosse una sua creatura pronta a divorare i loro animi alla minima distrazione?
 
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view post Posted on 20/5/2013, 14:52

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Dopo aver verificato che non vi fosse nessuna sorta di trappola lì intorno, i due ninja si organizzarono per sfondare la parete ghiacciata, dietro la quale Pakkun aveva sentito uno strano odore. Hiro quindi conficcò la propria Katana bilame nella lastra di ghiaccio, rompendola e facendone cadere un grosso pezzo per terra. Si udì un grosso tonfo come il grosso pezzo di ghiaccio colpì il terreno, poi a seguire si sentì un forte urlo, era molto simile a quello che avevano udito prima di entrare nella grotta. Il canide trasalì come aveva fatto in precedenza sentendo quell'urlo, disse che non sentiva nessun odore particolare, nonostante la strana sfera d'energia che si trovavano di fronte. I tre assistettero agli strani avvenimenti che seguirono la rottura della parete, la sfera di luce illuminò le pareti di ghiaccio lì intorno, la luce riflessa crearono un ologramma che prese lentamente la forma di un essere umano. A causa dei riflessi con i raggi del sole che filtravano in quel luogo, l'essere all'inizio sembrava un fantasma, poi da lui scaturì una sorta di vortice che parve assimilare la vitalità di quella grotta trasferendola allo spettro che ben presto assunse le sembianze di un essere umano in carne e ossa come loro. Quello a cui Hiro aveva assistito sembrava incredibile, era convinto di averle viste tutte dopo essere stato marchiato da una sorta di spettro fatto di porcellana, essere stato convocato dinanzi ad un dio ed averne visto la resurrezione, aver rischiato di divenirne cibo e esserne scampato per miracolo, era convinto che non si sarebbe sorpreso più dinanzi a nulla. Nelle ultime due missioni però, aveva visto davvero di tutto, una pioggia nero pece che devastava un'intera nazione, un demone, una visione del passato ed ora questo, la vita e il fato si divertivano a fare accadere di tutto quando lui era nei paraggi. Dopo essersi messo una mano in faccia, sconsolato per tutte le cose strane che gli accadevano, Hiro osservò attentamente quell'uomo appena scaturito da una sfera luminosa che lo guardo con un inquietante sorriso.
L'essere aveva capelli lunghi argentati e occhi azzurri come il ghiaccio, a stonare un pò era invece la lunga tunica color pece, a guardarlo solo in viso sarebbe sembrato un essere puro, con quella particolare tunica invece, sembrava una persona piuttosto inquietante. L'uomo con fare rassegnato commentò piuttosto burbero, il fatto che era stato liberato da due ragazzetti ed un cane. Hiro assunse un sguardo perplesso e un pò alterato, non sapeva chi diavolo fosse quell'uomo, ma lo reputava un maleducato, invece di ringraziarli di averlo liberato, si lamentava perchè era stato liberato da persone insignificanti. Lo strano essere continuò vedendo le facce perplesse del gruppetto, sospirando rassegnato perchè sembravano non sapere chi fosse.

Certo che non so chi diavolo sei, è normale trovare qualcuno intrappolato nel ghiaccio dentro una sfera luminosa.

Il ragazzo si mise ancora una volta la mano sulla faccia, evitò di dire quelle cose che pensava a voce alta, l'esperienza con il burbero Jaku gli aveva insegnato a mordersi la lingua prima di parlare. Ascoltò attentamente le parole dello sconosciuto che ora gli dava degli stupidi per essersi trovati in quel luogo o perchè erano talmente sciocchi da cercare Torein per tentare di arricchirsi.

BRUTTO FIGLIO DI... ora ci offende pure? cazzo ti abbiamo liberato e tu ti comporti così? Un attimo ha appena detto Torein?

La rabbia del ragazzo svanì sentendo il nome della città che stavano cercando, quell'uomo gli offese tentando di supporre i motivi per il quale si trovavano lì in quel luogo, infine disse che se avessero fatto qualcosa per lui gli avrebbe indicato la via per la città che stavano cercando. Hiro ottenne alcune importanti informazioni dalle parole dell'uomo.

Questa città non è solo una leggenda quindi, e per di più è una metà ambita da coloro che tentano di arricchirsi, in che modo ancora non lo so, ma già sapere queste cose mi tranquillizza, non siamo qui per nulla...
Poi ha detto che ci indicherà la strana per Torein, quindi siamo nella direzione giusta, bisogna soltanto capire chi sia questo tipo e se possiamo fidarci di lui...


Hiro lo osservò e ragionò un poco sul da farsi, prima di tutto era importante ottenere informazioni su chi fosse e cosa voleva che facessero, per valutare al meglio la situazione. Non gli disse nulla su chi fossero e per quale motivo fossero lì, anche se era facile immaginare che fossero ninja, comunque non sapendo chi diavolo fosse, era meglio evitare di fornirgli troppe informazioni, poteva essere un nemico che per qualche motivo era stato intrappolato in quel luogo.

Prima di tutto potresti dirci chi sei e come sei finito dietro quella parete in quella strana sfera luminosa?
Cosa vuoi che facciamo per indicarci la strada per la città?


L'uomo avrebbe potuto benissimamente mentire, ma in qualunque modo avrebbe ottenuto qualche informazione su di lui, sulla città o qualsiasi altra cosa che sarebbe potuta tornare utile in quella situazione o in secondo momento. Visto che non avevano nessun indizio, se non un mappa senza troppe indicazioni e ciò che si sapeva dalla leggenda, qualsiasi cosa avrebbero ottenuto da quell'uomo sarebbe stato senza dubbio molto utile.


//a chi dei due assomiglia lo sconosciuto? //
 
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HeatRay
view post Posted on 24/5/2013, 13:16




La parete era stata infranta dal compagno, e ora non rimaneva che aspettare e vedere che c'era dietro quella misteriosa lastra ghiacciato in quella grotta glaciale tanto bella quanto potenzialmente pericolosa. Dopo il tonfo causato dal ghiaccio, un urlo che fece trasalire Ryu seguì, identico a quelli uditi prima di metter piede nella caverna: era arrivato il momento di scoprire cosa fosse, o chi fosse, ad emettere quel suono così forte e spaventoso. Gli spiedi tra le mani di Ryu vennero stretti con ancor più forza, pronti ad essere scagliati contro un ipotetico avversario di cui ancora non conoscevano le sembianze.
Ciò che si presentò davanti ai loro occhi fu la cosa più strana che mai avesse visto il ragazzo di Kiri: una sfera di luce e di energia, senza calore, cominciò a proiettare luci nella stanza fino a farle formare quello che sembrava un'ologramma, una proiezione di una forma umana che forse di umano non aveva nulla. Capelli argentei e occhi di ghiaccio, ancor più di quelli del giovane genin, caratterizzavano quell'essere senza nome, che squadrava attentamente i presenti e assumendo un atteggiamento quasi altezzoso nei confronti dei due. Il suo fare da superiore fu confermato dalle parole che seguirono, quasi infastidito di essere stato liberato. Quello sguardo così azzurrino continuava ad osservare i tre compagni di missione, penetrando nell'anima. Solo per qualche momento l'estraneo sembrò essere sovrappensiero. Continuando con qualche altra parola, Ryu capì che forse le conoscenze di quell'uomo forse sarebbero servite loro. Aveva nominato Toerin, la città che stavano cercando. Dunque esisteva davvero? Per confermare ciò che era stato detto loro, l'estraneo chiedeva di essere aiutato in un qualcosa che ancora non era stato loro rivelato. Il silenzio fu spezzato dalle parole di Hiro, che chiedeva di conoscere l'uomo, e la missione secondaria che avrebbero dovuto portare a termine per poter continuare quella affidatagli dall'alleanza degli shinobi.


Io sono Ryu, e lui è Hiro. Non sappiamo chi sei, se tu ce lo dicessi sarebbe molto gradito. Sappi che non cerchiamo la città di Toerin per arricchirci, ma per poterla difendere da ciò che il mondo esterno riserva per tutti. Sei stato così tanto rinchiuso là dentro, che forse non sai neanche cosa sta succedendo, sbaglio?

Affermò il ragazzo dello Hyoton. Sapeva che rivelare informazioni importanti sarebbe potuto essere rischioso, quindi cercò di rivelare il meno possibile, ma tentare di accumulare qualche informazione utile era altrettanto importante, poichè sarebbe servito per il buon esito della missione, e magari per il mondo intero. Non conosceva neanche il nome di quell'uomo misterioso, sapeva che avrebbe potuto ingannarli o, ancor peggio, cercare di farli fuori. E' per questo che il ragazzo non lasciò mai fuori di portata i propri spiedi speciali, pronti ad essere utilizzati, e senza mai perdere la concentrazione tra stupidi pensieri o ragionamenti che al momento potevano non servire. E se c'era qualcosa da organizzare, sapeva di poter contare su un prezioso alleato, con molta più esperienza e forza in quest'ambito.
Forse erano pronti per affrontare il presente, ed il futuro, o forse no. Ma non ci si poteva più tirare indietro.
 
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view post Posted on 27/5/2013, 20:23
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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I due giovani shinobi non si scomposero nonostante gli insulti taglienti dello strano essere, Ryu non era il tipo e Hiro aveva imparato, dopo le ultime spiacevoli vicende, a cadenzare bene le parole prima di aprire bocca. Ad ogni modo non potevano certamente fidarsi di chi sembrava realmente essere uscito da un cumulo di luce che aveva fatto tremare suolo e soffitta e smosso i ghiacciai che avvolgevano la grotta in un freddo glaciale inesorabile. La candida figura si scostò una ciocca argentea da davanti gli occhi in un cenno elegante e rispettabile, dunque osservò attentamente i presenti scrutando con i propri occhi di ghiaccio nel profondo delle loro anime, e parlò:

Jinsei - Il mio nome è Jinsei, uno dei quattro Dei protettori di Torein, e più precisamente, quello della Vita e della Nascita

Parole taglienti, inaspettate, pesanti, che riecheggiarono nel vuoto glaciale dell'ambiente che per quanto illuminato dal chiarore netto del sole, continuava a soffrire la temperatura troppo bassa.

Jinsei - Purtroppo invece son ben a conoscenza di quello che sta succedendo fuori nel mondo, la città ne porta le ferite. La rinascita di Watashi ha risvegliato i poteri di un antico manufatto che Torein conserva da centinaia di anni e la forza che ha sprigionato ha scombussolato il normale corso del tempo e degli eventi. Un uomo, un potente ed ambizioso ninja non si è fatto sfuggire l'occasione e sfruttando quei poteri ha sigillato le anime di noi quattro Dei nei templi che non ci appartengono, finendo con mescolare vita, morte, fuoco e gelo, in un turbine che porterà alla distruzione

Era serio e parlava con un tono talmente calmo e soave, che se ne avessero avuto la possibilità, anche il peggiore dei nemici ed il più crudele dei demoni si sarebbero fermato ad ascoltare quel discorso in realtà inquietante e profeta di una catastrofe.

Jinsei - Questo è il tempio di Kōri, la Dea del ghiaccio, quindi suppongo che lei sia rinchiusa in quello che dovrebbe appartenere a me. Voi dovrete promettermi che cercherete e libererete anche gli altri tre Dei così da riunire le forze e distruggere il potente manufatto ed il pericoloso ninja

Tacque a quel punto osservando lo sguardo sorpreso degli interlocutori, mentre cercava di coprirsi dal'aria rarefatta che cominciava a divenire insostenibile anche per chi poteva godere di virtù "Divine".

Jinsei - A Torein cercate il Dottor Toru, saprà indicarvi la strada per i templi. Adesso potete scegliere, dietro di me aprirò un passaggio che risale la montagna fino alla città... ma solo se giurerete di aiutarmi

Non avevano che la sua parola, ma l'alternativa era tornare indietro e provare a scalare l'alta e ripida montagna innevata. Torein, tra leggenda e realtà.
 
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view post Posted on 29/5/2013, 16:22

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L'essere non si fece problemi a rispondere alle domande dei due shinobi, iniziò presentandosi, ciò che disse però sorprese il chunin a tal punto che rimase a bocca aperta per qualche secondo. Si controllò quasi subito, ma dentro di se rimase scioccato da quelle parole, se l'uomo non mentiva era la seconda volta che in pochi mesi si trovava davanti ad un dio, uno dei protettori di Torein.

Un Dio!? Ora spuntano come funghi? sempre che stia dicendo la verità, se è sincero comunque potrebbe darmi qualche informazione interessante su Watashi...

Jinsei continuò il suo racconto, a quanto pare il risveglio di Watashi aveva attivato un manufatto della città, un ninja ne aveva preso possesso ed aveva intrappolati i 4 Dei protettori, in templi che non gli appartenevano. Sempre se fosse tutto vero, il ragazzo poteva supporre perchè quella città era rimasta una leggenda fino a quel momento, che fosse opera di quelle divinità?
Più ascoltava il racconto, più gli venivano in mente alcune domande, ma decise di aspettare che terminasse di parlare, l'uomo espose la sua richiesta, quello dove si trovavano era il tempio di Kori di un'altro dio protettore, loro avrebbero dovuto liberare gli altri 3 dei, in modo da ripristinare l'ordine in quella città.
Se era stato quel manufatto e quel ninja a creare il caos a Torein, allora esaudire la richiesta di Jinsei sarebbe equivalso ad completare la missione, visto che le cose combaciavano Hiro era tentato di rispondere affermativamente all'uomo.
I dubbi sul fatto che stesse mentendo, non era svaniti del tutto, ma la sua storia sembrava compatibile con quel poco che sapeva su quel luogo e quello che era successo.
Jinsei infine gli disse che se avrebbero accettato di aiutarlo, avrebbe aperto un passaggio che gli avrebbe portati alla città leggendaria, lì avrebbero dovuto parlare con un certo Dottor Toru e da lui avrebbero avuto informazioni sugli altri templi.
Hiro guardò il compagno in cerca di consenso, ma era certo che la pensasse come lui, non che avessero altre possibilità, comunque aveva alcune domande da porre al Dio.

Va bene l'aiuteremo, però se non le dispiace vorrei porle alcune domande... Ha detto che il manufatto ha alterato il corso del tempo e degli eventi, cosa è accaduto esattamente? Sa dirmi come è fatto il manufatto o l'aspetto del ninja che se ne è impossessato?

Una volta ottenuto le prime risposte, continuò con un'altra domanda su un problema che avevano da quando erano giunti in quel luogo.

Da quando siamo giunti vicino a questo templio, non riusciamo ad utilizzare il nostro chakra, sa dirci perchè questo accade e come risolvere il problema? Senza del chakra sarà molto più difficile liberare gli altri dei soprattutto se ci troveremo di fronte qualche nemico, come quel brigante di poco fa.

La mancanza di chakra era un grosso problema, cui era necessario porre rimedio al più presto, senza di esso Hiro era forse più debole del suo compagno di viaggio, nonostante la differenza di esperienza. Infine vi era una questione che per Hiro aveva la massima importanza, riguardava il mondo intero certo, ma per lui si trattava di qualcosa di personale, visto che per miracolo non ne era diventato del cibo.

Un ultima cosa, essendo un Dio lei conoscerà di certo Watashi, sa dirci come possiamo farlo fuori o un modo per indebolire la sua stretta su tutto il mondo?

Una volta ottenuto le informazioni richieste, il ragazzo avrebbe varcato il percorso apertogli da quel dio, avrebbe cercato di trovare quella fantomatica città e di salvarla dalla distruzione come aveva preannunciato Jinsei.
 
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view post Posted on 18/9/2013, 22:42
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||E ripresa fu, forza!||

L'entità osservò attentamente il giovane dalla candida carnagione e stette a sentire le domande che aveva posto prima di partire alla volta di Torein. Il Chunin aveva ben pensato di sfruttare ogni possibile fonte di notizie nel migliore dei modi visto che all'esterno il mondo stava cadendo sotto i continui colpi di un Dio e della sua progenie e colui che aveva di fronte sembrava in qualche modo poter essere davvero considerata una sorta di strana forza celestiale. I suoi lineamenti, l'energia che la circondava, senz'altro non poteva essere un normale ninja vittima di qualche potere di sigillo. Jinsei rispose per ordine, Hiro aveva saggiamente scelto di chiedere delucidazioni riguardo il manufatto, visto che avendo a che fare con Watashi la questione si sposava anche con i suoi obbiettivi, e dunque chiarimenti sul ninja che aveva sfruttato l'intera situazione per i suoi scopi. La divinità incrociò le braccia perplessa ma consapevole che non avrebbe avuto facilmente altre visite in aiuto, decise di essere chiara e sincera.

Jinsei - Immagino di non avere scelta, devo raccontarti tutta la storia. Spero solo voi possiate davvero essere utili alla città o Watashi non sarà che un piccolo sollievo rispetto a ciò che si scatenerò sul mondo. Torein è una città sacra, irraggiungibile passando per i tratti riportati sulle mappe, nascosta al mondo e dagli avventurieri grazie alla presenza di noi quattro protettori. I templi sono sistemati in modo da formare una quadrilatero con al centro la città che in qualche modo può anche essere considerata su "un altro piano temporale". Purtroppo Watashi ha disturbato e confuso il potere che noi essenze protettrici dobbiamo costantemente emanare per mantenere integrità e purezza e l'ha fatta sprofondare in una notte senza fine tramite il manufatto di cui parlavo. Un potente ninja, Jhakun, ha fatto da tramite per il Dio malvagio e ha rubato il manufatto dal luogo in cui era custodito, per poterlo studiare e interpretare. Il manufatto è un libro, semplicemente, che contiene alcune formule e descrizioni di particolari riti scritti in una lingua a noi sconosciuta. Questo libro appartiene a Torein ormai da decenni però, non capisco come Watashi sia riuscito a scoprire la sua esistenza. In ogni modo, Jhakun ha evocato qualche strana tecnica e ha sigillato noi protettori in templi che non ci appartengono, come ti dicevo, e di conseguenza la forza che "nascondeva" Torein al mondo è scomparsa. Adesso la città è visibile, a rischio e soprattutto... nella notte

Parlava di quel luogo come fosse la terra più importante del pianeta, come se nel caso Watashi fosse riuscito a conquistare totalmente le sue mura, nulla avrebbe più potuto fermare la sua furia. Forse era semplicemente il fatto che essendo una sorta di Dio protettore, possedeva un legame con la città stessa che Hiro e il suo compagno non avrebbero mai potuto comprendere.

Jinsei - Jhakun non l'ha mai visto nessuno, tutti lo conoscono e tutti evitano di parlarne. Il che è veramente un mistero, dalla mia posizione avrei dovuto notare un tale pericolo avvicinarsi al manufatto... ma purtroppo non è stato così e non ho idea di come sia fatto. Potrete chiedere in città o agli altri Dei nel caso li trovaste. Ricordate, il Dottor Toru saprà come aiutarvi

Si fermò un attimo sospirando, non era più abituato all'aria fresca dopo chissà quanto tempo di prigionia, ma sembrava comunque ancora troppo affaticato per poter fare qualsiasi cosa. La caverna di ghiaccio non era il tempio che gli apparteneva e quel clima, per lui che rappresentava la nascita e la vita, non era esattamente l'ideale. Poi riprese rispondendo all'altra domanda del ninja di Suna:

Jinsei - Quanto al chakra e alle vostre abilità, immagino sia colpa dei disturbi all'interno del quadrilatero delineato dai templi. Senza il nostro operato regolare, Jhakun ha potuto agire sull'aria circoscritta della città e dei suoi dintorni, creando una barriera che isola le energie. Sarete solo voi, la vostra mente e il vostro fisico. Torein è una città bastarda, non provate a fare i furbi lì, perché perdereste senza neanche rendervene conto. Hai parlato di un brigante, beh... ne vedrete molti e molto più pericolosi. Riguardo Watashi, chiedete al Dottor Toru, saprà rispondere alle altre vostre domande. Questo è tutto, anche se avete sciolto il sigillo che mi teneva imprigionato, non posso abbandonare questo posto senza tornare immediatamente al tempio che mi appartiene, che immagino sia occupato da un altro protettore. Adesso dipende da voi

E sull'eco di quelle parole, i due shinobi si incamminarono verso il percorso che la strana Divinità aveva per loro aperto con le poche energie che aveva recuperato, dunque si lasciandosi alle spalle i ghiacciai di quella particolare grotta, verso la fantomatica città della notte perenne. Il cammino non durò troppo, dopo circa mezz'ora infatti, le pareti della grotta cominciarono a mostrare la loro superficie scura e priva di gelo e in lontananza si vide un'uscita, immersa nell'oscurità. Quando i due poterono finalmente respirare l'aria mite dell'esterno, una sensazione di calore gli rasserenò anima e mente visto che sebbene ci fosse ancora piuttosto freddo, la temperatura non poteva essere paragonata a quella gelida della caverna. Davanti a loro si apriva una radura dunque e dal cielo la luna argentea illuminava abbastanza chiaramente la zona circostante priva di alberi, animali o persone. Solo una grande prateria che portava a quell'enorme e fantastico gioco di luci che all'orizzonte incantò per qualche istante lo sguardo degli shinobi.

Ryu - Quella è T-Torein? E'... incredibile

||Ryu lo interpreto io al momento, buona ripresa XD||
 
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view post Posted on 25/9/2013, 13:46

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//Cavolo quanto sono arrugginito dopo 4 mesi senza ruolare.. Comunque ho giocato e finito anch’io The last of us, molto bello XD//

Jinsei ascoltò attentamente le domande poste dal chunin, poi dopo aver riflettuto per qualche istante, iniziò a rispondere a tutto quello che Hiro gli aveva chiesto o quasi. Non poté fare a meno di minacciare i due ragazzi nel caso non fossero stati utili alla città.

Watashi sarebbe soltanto un piccolo sollievo rispetto a lui eh? Certo che questi Dei hanno un ego davvero smisurato, soprattutto per la situazione in cui si trova e verso coloro che l'hanno liberato. Nonostante non ci sia paragone con la potenza di Watashi, è comunque una divinità, meglio non farla incazzare, mi ha minacciato perché vuole che diamo il massimo per aiutare la città cui tiene, quindi non è malvagio, ci tiene davvero a Torein. Non reagisco bene alle minacce ma in questo caso meglio lasciare stare.

Il ragazzo ascoltò attentamente tutto quello che Jinsei gli disse, iniziò a spiegare perché quella città era irraggiungibile, dando alcune informazioni sulla posizione dei templi, se aveva la forma di un quadrilatero, non sarebbe stato impossibile scoprire la posizione degli altri tre. Parlò anche del potente ninja Jhakun che aveva rubato il manufatto, un libro con scritto in esso alcune formule e riti in una lingua sconosciuta. Questo ninja aveva usato una strana tecnica di sigillo che aveva confinato ciascun Dio in un tempio che non gli appartiene privandoli così dei loro poteri, privando la città della loro protezione soprattutto nella notte, quelle ultime parole parvero strane al ragazzo che così chiese un chiarimento.

Cosa c'è di particolare in questa notte senza fine? Da come ha parlato, sembra che lei sappia qualcosa dei pericoli che corre la città, me ne può parlare?

Alle altre domande Jinsei non fornì purtroppo nessuna informazione importante, non sapeva nulla di questo ninja, forse avrebbe avuto fortuna con il dottor Toru o con qualcun altro degli altri tre protettori. La domanda che più gli premeva però era quella riguardo al loro problema, quello sull'impossibilità di utilizzare il chakra, fonte del potere di ogni ninja, ma quasi fondamentale per coloro come il sunese che avevano come punto di forza i ninjutsu e che avevano problemi con taijutsu e bukijutsu.
Certo aveva ancora la sua Katana Bilame, ma era poco se doveva affrontare un ninja capace di sigillare 4 divinità, questo Jhakun poteva ancora utilizzare il chakra anche dopo aver creato questo casino? Era questa la domanda che gli veniva in mente, ma di certo Jinsei non avrebbe potuto rispondere, lo avrebbe scoperto solo incontrandolo o ottenendo più informazioni su di lui, se la risposta alla sua domanda era si, avrebbe dovuto scoprire come faceva. Un'altra possibilità sarebbe stata quella di chiedere a questo dottore che sembrava sapesse così tanto o a una delle altre divinità. Lo stesso esito ebbe la domanda su Watashi, lì sembrò però non voler rispondere, forse Jinsei pensava che rivelando informazioni su quel essere che stava devastando il mondo, Hiro sarebbe stato deconcentrato o peggio avrebbe abbandonato la missione per informare i suoi superiori delle informazioni ottenute. Il sunese non era quel tipo di ninja, ma non poteva biasimare quel dio per cercare di farlo concentrare solo sulla liberazione della città, era quella l'unica cosa a cui avrebbe dovuto pensare ora.
Dopo aver ascoltato tutto ciò che Jinsei aveva dire, i due shinobi seguirono il percorso alle spalle della divinità protettrice e dopo non molto tempo riuscirono ad uscire da quella grotta. La temperatura si alzò piano e la strada si fece sempre più buia fino a sbuccare in una radura avvolta dall'oscurità, mancavano ancora parecchie ore al tramonto eppure lì era già notte, se non fosse stato per la luna che permetteva di vedere abbastanza chiaramente cosa gli circondava, avrebbero dovuto vagare nella più completa oscurità.
Come i due ninja poterono vedere si trovavano in una prateria brulla senza piante, animali o persone, tutto quello che c'era in quel luogo era semplice terra. Hiro si guardò intorno cercando la direzione da prendere e poi la vide, all'orizzonte vi erano delle luci che per qualche istante lasciarono il ragazzo affascinato. Quella era quasi sicuramente Torein, anche Ryu sembrava ammaliato da quelle luci e chiese conferma che quello fosse il loro obiettivo.

Dovrebbe essere lei, si andiamo a vedere e lo scopriremo con certezza, ma stai in guardia, da quello che ci ha detto Jinsei, questo posto abbonda di banditi, non voglio farmi fottere da un altro di questi ladri.

Hiro e il compagno così avanzarono nella notte dirigendosi verso quelle fantastiche luci, stando all'erta ad ogni stranezza per evitarer di cadere preda di un altra imboscata.


//a te la tastiera man XD//
 
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view post Posted on 1/11/2013, 14:16
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//The show must go on : D //

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Il cielo parve ai due giovani una morbida coperta scura, con piccole pietre preziose cucite tra le sue trame... Tra nuvole che parevano batuffoli di cotone, si intravedevano le tenue luci delle stelle e, ad illuminare il tutto della sua tenue luce soffusa, dovuta più per effetto ottico, che per possesso di propria luce, la luna sovrastava quel manto color oltremare, quasi fosse la prima donna di un musical.
Se già lo spettacolo dato da quel cielo notturno era mozzafiato, non poteva esserlo di meno quello che mostrò loro la terra. Trovandosi su un costone di roccia sopraelevato, poterono ammirare lo spettacolo che era Torein, le luci delle sue case e dei lampioni nelle strade che, con loro bagliore aranciato, parevano creare un secondo manto stellato sulla terra.
Discesero lungo un sentiero tra le rocce, facendo attenzione al ghiaccio che, sotto i loro piedi, scricchiolava rumoroso, mentre il fiato condensava nell'uscire dalle loro bocche.
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La città pareva tranquilla, immersa nel silenzio, rotto soltanto dal verso di alcune civette e dallo stormire delle foglie. Perché, nonostante la notte perenne vigesse in quel luogo, la natura aveva trovato un modo per sopravvivere, facendo così a meno del sole.
Gli alberi erano magnificamente spettrali coi loro tronchi scuri, i rami che si protendevano come dita verso il cielo stellato, mettendo in mostra un fogliame pallido dalle venature bluastre, con fiori purpurei, sanguigni, che dischiudevano i loro carnosi petali per permettere alla luce lunare di baciarli con la sua fredda luce lattescente, emanando loro stessi una tenue fluorescenza.


Ryu - Non so voi, ma mi sento leggermente inquieto...

Sentenziò il giovane Yuki, mentre osservava rapito alcuni ciuffi d'erba pallida che sbucavano dalle rocce, facendola in barba al lieve strato di neve che li ricopriva. Effettivamente, dovevano ammettere che un pò di angoscia la provavano, un pò per colpa di quella strana vegetazione, un pò per via del silenzio di tomba che vigeva tra le case.
Proseguendo lungo le strade della città, non trovarono anima viva. Solo lampade e lampioni che illuminavano le vie, oltre a qualche lucina in poche case sparse.


Pakkun - Che silenzio di tomba... Forse sono tutti a dormire, ma come fanno a capire quando è ora di dormire, qui?

Si domandò il piccolo carlino, fiutando l'aria senza però notare niente di insolito. Trovare il Dottor Toru non sarebbe stato facile, ma da dove potevano iniziare?
Improvvisamente, Pakkun si fece vigile, drizzando le orecchie, mentre in lontananza riecheggiavano dei passi.


Pakkun - Si avvicina qualcuno... Che facciamo?
 
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view post Posted on 8/11/2013, 14:17

lo cavalier del Gangbang!!

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Il gruppetto avanzò nella radura diretto verso la città leggendaria, lo sguardo era sempre rivolto verso gli stupendi giochi di luce sia in cielo che in terra. Hiro osservava affascinato quello spettacolo, mantenendo pèerò sempre la concentrazione e l'attenzione su tutto quello che lo circondava, voleva evitare di essere preso alla sprovvista da un'altro bandito.
Non vedeva l'ora soprattutto di trovare quell'uomo con quattro braccia che gli aveva fatto un'imboscata prima di entrare nella grotta.
Il suo scopo però non era quello, secondo le parole del Dio protettore Jinsei, c'era un potente shinobi che aveva rubato un potente artefatto, un libro che conteneva delle formule in una lingua sconosciuta che gli aveva permesso di sottomettere e intrappolare ciascuna delle quattro divinità in un tempio che non gli apparteneva, bloccandone così i loro poteri e rivelando l'esistenza di quella città a tutto il resto del mondo.
Quel fantomatico ninja però non si era limitato a questo, in qualche modo aveva anche bloccato, forse con un sigillo, la possibilità di usare il chakra a tutti coloro che si trovavano all'interno.
Era questo il problema più grande per il chunin, perchè lo toccava da vicino, non potendo usare il chakra non poteva usare le sue capacità con il ninjutsu e le abilità del proprio clan, si sentiva debole e indifeso e si aggrappava con forza a quella katana, l'unico mezzo per difendersi e di compiere quella missione insieme al suo cervello ed ai suoi riflessi.
Ora doveva trovare il dottor Toru sperando che quell'uomo avesse qualche informazione su dove fossero i quattro templi e magari su Jhakun il ninja colpevole di tutto quel casino.

Il sunese rifletteva su tutte quelle cose mentre procedeva verso la città, quando finalmente la raggiunsero Ryu e Pakkun esposero le loro preoccupazioni su quel luogo e su come gli faceva sentire, anche Hiro si sentiva strano, quel posto gli trasmetteva strane sensazioni, ma per lo più sorpreso, non vi era anima viva in giro, quel posto sembrava quasi abbandonato come se tutto fosse caduto in un sonno profondo. Da quello che aveva sentito e dalle leggende non era così che se l'era immaginata, una città che non dorme mai, sempre piena di vita e di gente, anche osservandola da lontano aveva pensato la stessa cosa con tutte quelle potentissime e affascinanti luci che provvenivano da quel luogo, forse quella stranezza era dovuta al sigillo di Jhakun? o era tutta apparenza?
I tre comunque proseguirono per le strade di Torein, finchè il canide non avviso gli altri due di aver sentito la presenza di qualcuno che si avvicinava, quasi a conferma pochi secondi dopo i due sentirono dei passi che si avvicinavano verso di loro.
Poteva essere un abitante del luogo, un bandito o persino il dottor Toru, non poteva saperlo. Se avesse potuto utilizzare il chakara sarebbe stato facile scoprirlo, avrebbe utilizzato il terzo occhio per mandarlo in esplorazione e controllare chi fosse, ma purtroppo non poteva, Dannato Jhakun!!
Non gli rimase altro da fare che agire prudentemente e sussurrò agli altri due come comportarsi in quella situazione.

Pakkun, Ryu cercate un posto dove nascondervi e vediamo chi sta arrivando, tenetevi pronti ad agire e a prenderlo alle spalle se il tipo ha cattive intenzioni, io rimango qua a salutare il nostro amico.


Ora non gli rimaneva che vedere chi fosse colui che si avvicinava, rimase pronto ad afferrare la sua unica arma pronto a difendersi nel caso fosse stato attaccato, contando nell'assistenza dei suoi due compagni nascosti.
 
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view post Posted on 10/11/2013, 16:38
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Pakkun e Ryu corsero immediatamente a nascondersi, mimetizzandosi tra le ombre di una viuzza buia che affiancavano la via principale dove Hiro, invece, decise di rimanere esposto. Voleva scoprire chi si stava avvicinando e, magari, capire come mai, quella città tanto nota per la sua vitalità, si mostrava essere tanto dormiente.
Il rumore di passi si fece più incalzante e le ombre di due individui si intravedevano da dietro un incrocio.


Prima guardia: La situazione sembra abbastanza tranquilla anche stasera... Non riesco a capire perché continuino a farci fare tutti sti giri...

Due uomini armati sbucarono da dietro un palazzo. Camminavano affiancati e, a giudicare dal modo in cui erano vestiti, si poteva intuire che si trattassero di guardie.
Armate di lancia e con l'elmo calato sulla testa, non si erano ancora accorti della presenza del Chunin.


Seconda guardia: Il capo vuole che sia mantenuto l'ordine, lo sai... E poi, oggi era abbastanza inquieto...

Prima guardia: E' sempre inquieto quell'uomo... Neanche fosse una dannata femmina col mestruo...

Ed ecco che i loro sguardi si incrociarono con quelli del giovane ninja. Dapprima sorpresi, ben presto si indurirono, mentre le lance venivano tenute ben salde, pronti a qualunque sua mossa.

Seconda guardia: E tu chi sei? Non dovresti essere in giro a quest'ora... Vige il coprifuoco qui, o te ne sei scordato?

La prima guardia, però, diede una gomitata al compare, indicandogli il coprifronte che il giovane portava legato sulla fronte, il simbolo di Suna che riluceva fiocamente sulla piastra metallica.
E gli sguardi delle guardie si fecero torvi, molto più guardinghi.


Seconda guardia: Non sei di queste parti, allora...
 
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view post Posted on 17/11/2013, 13:28

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Pakkun e Ryu ubbidirono immediatamente agli ordini del chunin e si nascosero pronti ad intervenire in caso di necessità, osservando attentamente la situazione, Hiro invece rimase lì in mezzo alla strana, facendo l'esca, la mano era appoggiata sulla sua fidata katana bilame, l'unica arma che gli era rimasta per combattere, attendendo chiunque fosse colui o coloro che si stavano avvicinando.
Lo shinobi vide spuntare dall'incrocio due ombre indistinte che stavano chiaccherando tranquillamente fra di loro, da ciò che poteva sentire il ragazzo erano guardie di pattuglia, parlavano di come fosse tranquilla la serata e perchè gli facevano fare ancora queri giri di pattuglia. Quando il ragazzo gli avvistò ebbe conferma delle sue ipotesi, ma non poteva di certo rilassarsi, non sapeva ancora come avrebbero reagito i due avvistando il sunese, se erano dalla parte di Jhakun o normali guardie. I due individui erano armati di lancie ed erano prottetti da una leggera protezione sul busto e da un elmo sulla testa e sembravano che non si fossero ancora accorti che vi era qualcuno sul loro cammino continuando a camminare tranquillamente.
Se qualcuno aveva intenzioni ostili avrebbe potuto sfruttare la loro mancanza di attenzione per farli fuori entrambi senza troppi problemi.
Continuarono a parlare del loro capo che a quanto pare era parecchio irascibile, poi finalmente, notarono il ragazzo e in allerta chiesero chi fosse, aggiungendo che in quel luogo vigeva il coprifuoco, salvo poi notare che non era un abitante di quel luogo ma uno shinobi di suna. Le due guardie non erano molto sveglie, ma non sembravano avere cattive intenzioni, forse erano davvero semplici difensori della città, ma non abbassò la guardia, rimase prontò a reagire a qualunque attacco da parte dei due o da qualcun altro nei paraggi, certo aveva il supporto del canide e dello Yuki nascosti in attesa del segnale da parte del chunin.
Quando parlò però lo fece in tono cordiale, come a voler dimostrare di non avere cattive intenzioni.

Buonasera come avrete capito sono un ninja di Suna, sono qui in risposta alla vostra richiesta di aiuto, mi chiamo Hiro Takagi piacere, non ero stato informato del coprifuoco mi dispiace, comunque potrei parlare con il vostro capo? sempre che sia lui colui che ha mandato la richiesta di soccorso.

Evitò di menzionare gli altri due compagni e che aveva già incontrato un dio protettore, non si fidava ancora dei due e non sapendo da che parte stavano disse il minimo indispensabile, ora bisognava solo vedere la risposta dei due alla richiesta dello shinobi.
 
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view post Posted on 18/11/2013, 09:51
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Le due guardie ascoltarono le parole del giovane sunese, scrutandolo guardinghi.
Nel sentir dire che era giunto per via di una richiesta di soccorso, a suo dire mandata da loro, i due strabuzzarono leggermente gli occhi. Dalla loro reazione si intuì perfettamente che non sapevano di nessun messaggio d'aiuto.
La prima guardia, che pareva essere quello con un minimo di giudizio, farfugliò alcune parole all'orecchio del compare, che, con un cenno affermativo del capo, si avvicinò di un altro passo al giovane, mantenendo comunque le lance puntate contro di lui.


Seconda guardia: Certo, tranquillo. Ti portiamo subito dal capo. Jhakun vorrà sicuramente parlare con te, ma, se non ti dispiace, devo confiscarti l'arma. Sia, per la sicurezza del villaggio...

Ecco svelata da che parte stavano le guardie... E, a quanto pareva, avevano tutta l'intenzione di voler prendere il Chunin in custodia.
Sui tetti, però, qualcosa intanto si muoveva, ombra nascosta tra le ombre, il suo passo felpato, estremamente silenzioso, non venne percepito da nessuno dei presenti, se non da Pakkun. Anzi, per meglio dire, ne sentì l'odore, iniziando ad agitarsi nervoso dal suo nascondiglio.
E proprio mentre la seconda guardia, avvicinatasi al giovane, stava per prendergli la katana, l'ombra balzò giù, nera come la pece, fiondandosi contro la prima guardia, che era rimasta indietro. Un grosso gatto nero era atterrato sull'elmo della guardia che, tra grida spaventate, cercava invano di levarsela di dosso, ricevendo graffi sul viso e sulle mani, la lancia cadutagli ormai per terra.
Nel vedere il felino, Pakkun non resistette. Da sempre gatti e cani a malapena si possono sopportare e, ritrovarsi quella palla di pelo corvina, aveva risvegliato l'istinto del carlino che, iniziando ad abbaiare come un forsennato, si era scagliato anche lui contro la guardia, facendola cadere di schiena a terra.


Seconda guardia: Ma che diavolo sta succedendo!?

Si domandò la guardia, voltandosi indietro per capire cosa fosse successo al suo compagno... E gli occhi ambrati del gatto, voltatosi un attimo a guardare i due, scrutarono attentamente il chunin che, sorpreso per l'opportunità che gli aveva dato il felino, gli parve quasi di vedergli far fare, con un cenno del capo, gesto di seguirlo, ma Pakkun gli andò subito addosso così che i due animali iniziarono a correre per le vie della città...
 
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view post Posted on 22/11/2013, 18:01

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Hiro mentre spiegava alle due guardie che era giunto a Torein in risposta ad una richiesta di soccorso vide che le due guardie erano sorprese, non sapevano di cosa stesse parlando, inizialmente gli sembrò strano. Forse colui che aveva fatto la richiesta era qualcuno più alto in grado e non l'aveva comunicato ai suoi subalterni, ma anche così era troppo strana la situazione, avrebbe dovuto almeno avvisarli che sarebbero giunti degli stranieri. E se chi avesse fatto la richiesta fosse qualcun altro estraneo alle guardie?

Improvvisamente il ragazzo si ricordò qualcosa che era successo molto tempo prima, era appena divenuto genin e stava affrontando la sua prima missione insieme a Hisashi e Kinji, avrebbero dovuto incontrare una guida che gli avrebbe portati al villaggio della ninfea. Una volta arrivati al luogo dell'incontro avevano visto un uomo, pensando fosse la loro guida avevano spiattellato tutta la loro missione ad un perfetto sconosciuto, per fortuna quell'uomo gli aveva presi per pazzi e se ne era andato, ma erano stati ripresi severamente dalla vera guida che gli stava osservando di nascosto. Cosa sarebbe successo se avesse spiattellato tutto ad un nemico del villaggio? Questa era stata una delle cose dette da Misa la loro guida. Ora anni dopo era cresciuto, era diventato chunin, ma si sentì come quella volta, un idiota e un ingenuo osservando l'espressione stupita delle due guardie.
Lo fu ancora di più quando sentì ciò che le due guardie dissero subito dopo, gli dissero che lo avrebbero portato dal loro capo Jhakun, come Hiro sentì quel nome si sentì una merda aveva svelato qualcosa al nemico, per fortuna per prudenza non gli aveva detto tutto, quella era l'unica consolazione che gli impedì di abbattersi ulteriormente.
Le guardie inoltre aggiunsero che gli avrebbero dovuto sequestrare le armi per la sicurezza del villaggio.

col cazzo che vi lascio l'arma!! pensate che non abbia notato come stavate confabulando poco fa?
Allora sono due guardie armate di lancia, ma con la mia katana dovrei riuscire a mettere fuorigioco almeno uno dei due all'altro ci penseranno Pakkun e Ryu sfruttando l'effetto sorpresa...


I pensieri di Hiro però vennero interrotti da uno strano evento, improvvisamente Pakkun avvertì la presenza di qualcun altro, il chunin però non si accorse di niente finchè una creatura, un gatto salto sulla testa di una delle guardie aggredendolo e facendoli cadere la sua arma. Non sembrava per niente un gatto normale, sembrava quasi avere una coscienza umana, per un attimo sembrò osservare il sunese e fargli un gesto con la testa, come ad invitarlo a seguirlo. Per altri motivi, pakkun si lanciò all'inseguimento del felino colpendo la guardia e facendola cadere per terra, l'altra guardia sembrava sorpresa, quello però era l'occasione giusta per approfittare della situazione e scappare via, di certo il sunese non voleva abbandonare le sue armi e farsi catturare dai nemici. Il chunin però aveva anche bisogno di informazioni, grazie ai due animali però aveva già adocchiato chi avrebbe potuto fornirgliele. Hiro così fece un segnale al compagno nascosto indicandogli la guardia ancora in piedi e sorpresa, voleva che lo attaccasse alle spalle mettendolo fuorigioco, evitando così che gli impedisse di fare quello che aveva in mente. Fidandosi ciecamente dello Yuki poi si lanciò all'inseguimento del gatto, correndo verso la guardia disarmata che era ancora a terra, il suo piano era di colpirla in testa stordirla e portarla via con se, in modo da poterla interrogare dopo con calma, anche senza chakra era comunque un ninja, una comune guardia non avrebbe potuto nulla contro di lui.
 
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view post Posted on 23/11/2013, 15:31
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Approfittando della baraonda, anche Ryu si gettò nella mischia non appena Hiro chiese il suo intervento. Ghiacciò il terreno ai piedi della guardia rimasta in piedi, facendolo scivolare e sbattendogli la testa contro il muro, facendogli perdere i sensi. Sistemate entrambe le guardie, era il momento di togliere le tende alla svelta. Con tutto quel baccano, alcune luci nelle case si erano accese e non ci sarebbe voluto molto che qualche altra guardia sopraggiungesse. Mentre Hiro si caricava una delle guardie in spalla, per poterlo poi interrogare, Ryu nascondeva l'altra in un vicolo in ombra, imbavagliandolo e bloccandogli mani e piedi, per evitare che andasse a dare l'allarme.
Rapidi si misero all'inseguimento dei due animali, che percorsero vie poco illuminate, quasi il gatto li stesse portando in un posto più nascosto, nella piena periferia della città.
Il felino, seguito da Pakkun, si infilarono tra le sbarre di una piccola finestra di un piano sotterraneo di una vecchia casa all'apparenza disabitata e, subito dopo, da quella stessa finestra si accese una luce, insieme ad un paio di voci concitate per tutto quel trambusto. Il tutto durò pochi secondi e un silenzio di tomba ripiombò li fuori.
Una porticina si aprì quel tanto che bastava per creare uno spiraglio di luce nel buio della notte, e una figura si stagliò sull'uscio, col viso in penombra.


???: Presto, entrate, prima che qualcuno vi veda...

La stanza sotterranea era molto ampia, la mobilia l'essenziale, ma ciò che colpiva era che fossero per la maggior parte banchi da lavoro, piani ingombrati da ampolle, boccette, pipette e serpentine di cristallo ricolme di liquidi dai colori più disparati, insieme a scaffali pieni zeppi di libri.
L'uomo che li aveva fatti entrare era un anziano ometto ben vestito, un paio di occhietti vispi nascosti da folte sopracciglia grige e occhiali dalla montatura di corno.


Pakkun: Maledetto, mettimi giù se non vuoi che ti morda dove non batte il sole!

Il piccolo carlino si dibatteva frenetico nella presa di una persona che avevano già incontrato. Il ladro che li aveva rapinati cercava di tenere fermo, inutilmente, il piccolo cane ninja, senza troppo successo.

???: Finalmente! Credevo che non sareste mai arrivati... Jugo, per l'amor del cielo, lascia quel cane!

Dopo che la situazione si fu un'attimino calmata, l'anziano si presentò come il mandante della richiesta di aiuto, lo stesso Dottor Toru che Jinsei aveva detto loro di cercare. Jugo si rivelò essere il suo assistente, uno sventurato giovane affetto da cleptomania, mentre il gatto... Era un semplice gatto.

Dottor Toru: Ehm, sbaglio o vi siete portati dietro un souvenir della città?

Domandò, indicando la guardia che, da un momento all'altro, si sarebbe ripresa.

//Se vuoi interrogare la guardia puoi farlo tranquillamente e, se ti serve, puoi ruolare gli npc. Ovviamente, per discorsi un pò più impegnativi li gestirò io ;)//
 
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view post Posted on 13/3/2014, 14:34
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♫ Peace ♫

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|| Una trama che prometteva bene, intricata e forse anche troppo per una C ma del resto con Watashi di mezzo le cose dovevano essere un pelino più complicate. Descrizioni belle e curate ma credo avresti fatto meglio a velocizzare l'inizio della missione vera e propria, peccato comunque che i partecipanti si siano volatilizzati.. e anche te. Panda ha provato a riprendere come meglio poteva ma vedo che Baha non ha resistito x.x ||

Voto: 8 (Missione incompleta, non fa media)
Paga: 200 ryo

Paga Panda: 50 ryo
(per il disturbo, niente voto e media)



 
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29 replies since 23/4/2013, 12:29   381 views
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