| "Molto bene..."*Ricambiò la stretta, sentendo il suo corpo perdere rapidamente peso. Ma si sottrasse prima di lasciare il suolo; quella sensazione fin troppo strana non andava d'accordo con la nausea che provava da quando aveva impresso il Segno. Eppure era lieto che Kuro avesse preso la sua decisione; sarebbe stato un valido aiuto per Oto, per Hide. Il Kokage tornò a stringersi nel manto nero, e riprendendo a camminare terminò il suo discorso.*"Considerati da oggi un membro a pieno titolo del Villaggio del Suono. Siamo ninja discreti, che non amano farsi notare e soprattutto che hanno bene in mente i propri obiettivi... siano essi lodevoli o meno. Non ti mentirò, Kuro-san. In te io ho intravisto una parte di me, una parte che mal si concilia con l'essere ninja, e ancor meno con l'essere un ninja di Oto. Un desiderio di giustizia, di onore, che noi reietti non possiamo permetterci... Si, possiamo coltivarli in segreto, ma la realtà ci porta inevitabilmente a farne a meno, prima o poi, o ad evitare in tutti i modi di doverne mostrare l'essenza... Con te, paradossalmente, l'ho appena fatto. Probabilmente perché di rado ho trovato una corrispondenza..."*Farneticava. Aveva conosciuto Kuro nemmeno due ore prima, e le conclusioni circa il suo carattere venivano da una serie minima di impressioni. Cercava un'identità simile alla sua, questa era la verità; qualcuno con cui condividere il suo sogno. O meglio di condividerlo così come lui lo concepiva: una strada limpida, priva d'ombre, priva di sangue. Una strada che sapeva bene non essere possibile. Ma al Kokage non importava, non in quel momento almeno. La stretta di mano gli aveva sciolto la lingua e il cervello, sentiva di poter esternare quei pensieri.*"... ma in ogni caso, abbia io davvero visto in te queste "qualità", scoprirai che il Suono ha molte più ombre che luci, e così deve essere. Non siamo amati dagli altri Paesi, e benché sia vero che dove c'è ombra le poche luci brillano più forte, dobbiamo essere in grado di celarle, se serve allo scopo del Villaggio. Tuttavia, questo non significa soffocarle, spegnerle... il Suono ha shinobi liberi, che perseguono fini prevalentemente personali... come me, come te, ed è proprio la penombra a garantire il successo del nostro operato, ad attrarre altri al nostro seguito..."*Svoltarono nuovamente per la strada principale, seguendo il vociare dei soldati avvicendati. Le torce non lasciavano nessuno spazio in ombra, e la notte faticava a calare punzecchiata da tutte quelle fiammelle. Il Kaguya si fermò più o meno al centro dello sterrato, attorno un rincorrersi di persone, caos, polvere... chiuse gli occhi, sentendo il chakra formicolare attorno al naso.*<attivazione> -Abilità nel Fiuto- (Stm: -5 in combattimento, -2 in GDR) [Liv 5 : 11/20] "Il ninja in possesso di questa abilita riesce a individuare il nemico che si nasconde e le trappole."
(Stm: 167 - 2= 165) *Migliaia di odori lo presero d'agguato. Sudore, terra, olio, etere, sangue, carta, legno, ferro, pietra, fumo, acqua, vapore... seguì la scia attraverso il Campo, di uomo in uomo, di tenda in tenda, finché non sentì prevalere delle note conosciute. L'odore di una fornace, quando ancora lavorava al Cantore di Lame, e del vapore in fuga dall'acqua gelida... un fabbro. Che fosse attivo anche a quell'ora non c'era da sorprendersi; l'urgenza di fornire armi all'esercito di shinobi provenienti da ogni villaggio doveva tenere l'attività aperta ventiquattro ore su ventiquattro. Sperò fosse il fabbro che cercavano, e ancor più sperò che Akimoto fosse in attività, e Yama non si fosse sbagliato. Seguì la traccia fino a raggiungere un affollato tendone. Un via vai di shinobi, in mano spade di varia forma, e colpi di martello ripetuti. Affacciandosi videro un giovane dai crespi capelli biondi colpire l'incudine, la chioma fermata dietro la nuca in modo che non piovesse sugli occhi, e poco lontano un uomo di mezza età a fabbricare i foderi. Al bancone stava un bambino di dieci, dodici anni, ad imbonire i clienti. Nessuna traccia di Yama. Tuttavia, sopra la ressa cigolava un'insegna "Murai Hitsuru - Mastro spadaio - figlio di Hiruma Hitsuru". Di Akimoto nessuna traccia, ma non potevano sbagliarsi.*"Ci siamo..."*Entrarono, attendendo con pazienza che la folla sfoltisse. Hide si asciugò bene il taglio sulla guancia, quando fu davanti al ragazzino accennò un inchino.*"Buonasera... stiamo cercando Akimoto Hitsuru, per caso puoi indicarcelo?"*Il giovane non parve pienamente convinto, ma fece segno d'attendere, e tornò poco dopo accompagnato dal ragazzone alla forgia. Di tutte le persone che aveva immaginato amiche del decrepito Yama Uchiha... quella era la più improbabile. Tanto valeva che Akimoto fosse il ragazzino. Il fabbro lì squadrò rapidamente, ed asciugatosi il sudore con uno straccio lurido sorrise.*Akimoto:"Accidenti che facce lunghe... dovete essere i compagni di Yama-sama... anche se lui ne aveva menzionato soltanto uno. Ma non importa, il vecchio non è più qui. Ha detto che si sarebbe trovato qualcosa da mangiare..."
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