Watashi 1C bis - Matsugakure, Nella foresta, Perr .Jin e Dampyr

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view post Posted on 16/3/2013, 18:25
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*La seconda fase dell'attacco dei due ninja ebbe modo di continuare, la strategia messa in atto passò allo step successivo. Seppur le loro impressioni su ciò che accadeva su quel campo di battaglia non erano promettenti, osservando quanto vani erano stati i loro attacchi nonostante quel potere assimilato, ciò che avrebbe avuto luogo da lì a poco tempo avrebbe esortato anche gli animi dei meno scellerati a dare il massimo pur di terminare quell'encomiabile missione.

Difatti, una sorta di potere fulminante incominciò a rasentare il terreno. Un qualcosa di strano, di irreale, che poteva essere giustificata solamente dandone un'origine, ma all'orizzonte non v'era modo di osservare un qualche segno estraneo che si poteva attribuire a quella strana circostanza. In ogni caso i secondi passavano, e quell'apparente coperta di lampi non parve recare danni ai due Kiriani. Prima di raggiungere le due creature, esse, dovettero difendersi dagli attacchi imminenti che erano stati posti contro di loro. Qualcosa, però, parve limitare le loro movenze, rese più lente quando quel manto arrivò alle loro figure. I colpi del Kaguya percossero entrambi gli esseri, recando danni abbastanza gravi alla loro struttura ossea. Nel contempo l'irruenza della spada di Kuro fece breccia sul corpo del suo nemico, provocandogli una ferita degna di sorta. Fiotti di sangue gocciolavano da essa, se in quel caso vi era un uomo la ferita l'avrebbe portato alla morte, inevitabilmente. Lo status confusionale in cui s'era riversato l'aveva portato a non ostacolare l'attacco dell'evocazione, seppur in quella spasmodica difesa aveva eseguito un attacco cinico in direzione dei polmoni di Bull. L'offensiva era andata a segno, ma non nella sua reale entità per via del balzo che l'evocazione fece per difendersi.

La situazione si pose in una stasi intermedia. Da una parte sembrava che il combattimento stava oscillando trovando come vincitori i due ninja, dall'altro qualcosa, o meglio qualcuno, aveva fatto si che questo accadesse. Un'ombra si celava, silente quanto il fruscio del vento tra le fronde, lesta come l'ondeggiar delle onde. Capelli sinuosi al vento s'ostentavano lungo gli intervalli tra un albero e l'altro.

Gli esseri si accorsero di questo ma erano ben consapevoli che la situazione, ora, si era rigirata a loro sfavore. Oh quanto ardore spirava nelle membra dei ninja, divenuti a conoscenza dell'aumento del loro effimero potere il quale aveva permesso tale evento.*
 
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Nergal.
view post Posted on 17/3/2013, 15:10






Si poteva solo combattere. E sperare. Purtroppo per loro due non vi erano altre strade percorribili se non questa. E le spade cozzavano. Le ossa si frantumavano. Una danza di morte, una danza di vittoria, una danza di libertà. Affermare il proprio diritto di stare su quella terra che lo avevano ottenuto con il sangue, con il passare dei millenni; per cui quella non era una battaglia, un riottar e un cozzar di lame per una stupida disputa territoriale o per giochi infimi di potere lì vi era in ballo il loro diritto a vivere da uomini liberi; il diritto a stare su questa terra concessogli loro proprio da quei Dei che ora permettevano questo.
Ma si sa il bene e il male sono concetti. Concetti usati dagli uomini per definire confini in base alla loro realtà, ai loro desideri, al loro essere. Concetti che per un Dio non erano rapportabili, non si poteva delineare un concetto così labile e imperfetto come il bene e il male. Questo perché lo avevano fatto degli uomini e si sa che l’uomo è imperfetto e come tale anche tutto quello che prova a fare è imperfetto e non potrà mai essere un essere perfetto come un Dio. Un Dio che non è né male né bene ma qualcosa di superiore: illuminazione la chiamerebbero alcuni, la stessa che i saggi, pochi a dire la verità, avevano ricevuto in grazia proprio dagli stessi Dei che ora permettevano questa scelleratezza. E comunque non era il tempo di dispute filosofiche ma tempo di lame. E sangue. E i colpi si susseguivano rapidi e forti, seppur stanchezza, ferite e frustrazione, a mo’ di colpi di frusta, laceravano l’anima dei due guerrieri. Ma Kaito bruciava d’odio: o moriva o avrebbe vinto. Non vi erano altre strade percorribili per un Kaguya e per cui le ulne erano strette e salde nelle sue mani, l’odio gli bruciava dentro dando forza ai suoi colpi e quegli occhi non perdevano mai di vista il suo nemico. Non erano mai stati bassi né impauriti e quei colpi e quel modo di lottare erano più chiarificatori di mille parole. In essi bruciava la sua anima e il suo modo di essere e continuò a danzare. Ma troppo forti erano ancora. Troppo. Troppo il divario che ancora era tra di loro e il sudore gocciolava per terra, rendendo la stretta umida, e la fronte, il collo e il petto erano bagnati e gocce di sudore scendevano su quella pelle candida come la luna.
E poi qualcosa successe. Il miracolo che tanto si aspettava? Oppure la voglia di non arrendersi mai del genere umano? Si diceva che gli Dei odiassero e invidiassero gli uomini appunto per questa loro voglia di non arrendersi, di non mollare che potevano, per un attimo, fargli arrivare ai livello di un Dio. Fare, appunto, dei miracoli!
E lì vi era successo proprio questo? Una coperta di lampi si abbatté sul campo di battaglia, come se il Dio del fulmine fosse sceso tra di loro, colpendo loro e i due figli dell’infame Dio. Il potere del fulmine fu in mezzo a loro…ma sembrava che ai due Kiriani questo non fosse d’impiccio anzi. Che non fossero loro i bersagli? Cosa stava accadendo? Chi? Cosa? Perché? Domande ed occhi che si spostavano da un punto all’altro per capire la sorgente di quell’avvenimento ma poi Kaito si gettò. Avrebbe lasciato per dopo le domande ed avrebbe approfittato di quell’apertura.
E per la prima volta il colpo fu forte e brutale e la sua danza letale e ferale. Era quello che aspettava quella famosa apertura che tanto desiderava e non se la lasciò scappare. Non un incertezza, non un riflettere; solo il CARPE DIEM. Il cogliere l’attimo. E cosi fece. Ed ora le sorti della battaglia si stavano girando a loro favore. Ma non era finita e il loro misterioso ”amico” aveva permesso ciò ma ora doveva dargli il colpo di grazia: le lame si rigiravano in quelle mani, la stanchezza rendeva il corpo pesante e i muscoli di pietra, la mente e il cuore però non erano affatto stanchi ma erano pronti a dare tutto. Tutto quello che poteva per vincere ed avere finalmente il potere di poter uccidere chiunque si fosse frapposto tra lui e i suoi desideri.


Avevi detto che avresti voluto il mio potere feccia?! E allora prenditelo…io non sono di nessuno e ora porta il mio nome al tuo padrone e che si ricordi che un Kaguya e mille volte più pericoloso di tutti voi!

E di nuovo scattò. Forse per l’ultima volta e forse sarebbe morto in quel confronto ma poco importava. Quella voce lugubre, quegli occhi carichi d’odio e il sorriso di una belva assetata di sangue. Le ulne che guizzavano nell’aria alla ricerca del sangue e il colpo che venne portato alla base della gola per distruggergli la scatola cranica e spargere quel cervello immondo in quella terra desolata. Per l’ultima volta. Forse. Cè l’avrebbe fatta il nostro Shura delle nebbie?






<attivazione> -Concentrazione Chakra- (Chk: Variabile) [Massimo 4 volte ad incontro ed ogni attivazione si mantiene per 4 turni][Liv 6 : 0/10] “Il ninja fa fuoriuscire il proprio chakra per poi concentrarlo sul suo corpo, in questo modo è in grado di emanare più chakra del normale. Quando si usa questa tecnica il proprio chk aumenta per 4 turni di tanto quanto 1/10 del chk utilizzato per l'attivazione di questa abilità. Questa abilità avrà un bonus pari a 3/4 dei punti abilità su di essa. Utilizzabile una volta ogni 4 turni.[4/4]

Nuovo chakra =122

Vta =29-3=26

MALUS ACCECAMENTO
DEF 80-2=78
FRZ 70-2=68


MALUS ACCECAMENTO 5°GRADO
DANNI CERTI 10
10/5= -2 MALUS A DEF E FRZ DAL PROSSIMO TURNO

MANTENIMENTO TENGU +80 VEL

FASE ATTACCO

<taijutsu Ravvicinata> - Yanagi no Mai - (Stm: -3) "Il Ballo del Salice è composto da una serie di movimenti rapidi e roteanti, eseguibili solo con armi poco ingombranti quali le ossa d'Estrazione Parziale. I movimenti sono talmente rapidi e continui che permette al Kaguya di colpire più nemici contemporaneamente, in base alla sua esperienza di combattimento. Questa tecnica da un bonus alla Frz di +40 e può essere potenziata solo dalle Estrazioni Parziali. Inoltre, questa tecnica ottiene un bonus pari alla Vel dell'utilizzatore e può colpire un numero massimo di ninja pari a 2 da genin, 3 da chunin, 4 da jonin e 5 da sannin."

FRZ 68+241 VEL+40 TECNICA+15 ULNE+80 TENGU+18 SPEC+12 LAMA FISCHIANTE= 474 PERFORANTE RIVOLTO AD ENTRAMBI

STM 26.25-9tengu-2 ulne-3taijutsu=12.25



//Il post fa un tantino - togliamo il tantino và - schifo. Ma ho postavo adesso o non avrei più tempo. A voi

Editato per errore nella stm.//

Edited by Nergal. - 17/3/2013, 15:31
 
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view post Posted on 17/3/2013, 19:34
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La lama di Kuro volava a gran velocità.
Le fauci di Bull si spalancarono a morte, cercando di lacerare qualunque cosa di trovasse dinanzi a lui.
Kaito manipolava le sue ossa come un maestro e scagliava fendenti a destra e manca colpendo di tutto.
Lo scenario era tra i più agguerriti mai vissuti da Kuro, un palcoscenico di morte e giudizi, vermi e uomini messi a confronto. Un dio contro il suo popolo. Non si poteva far altro che combattere, in quel giorno. La loro unica possibilità di fuggire via, di salvarsi era proprio quella di combattere e annientare i nemici, non si poteva fare altro.
Bull schivava un controattacco e prontamente si dirigeva nuovamente sul nemico, Kaito e Kuro sembravano essere stati fermati ma proprio in quell'attimo, come se il chakra del fulmine di Kuro, usato per spaventare i nemici , si ampliò, una forte luce investì il campo di battaglia, lasciando tutti perplessi.


(Ma cosa..? Il Dio è qui?)

La luce irradiò l'intero campo di battaglia, ma sfiorò la pelle della compagine ninja, dando loro forza e coraggio. Sui figli di Watashi ebbe un effetto ben diverso. Quasi macabro. Come se degli invisibili lacci di chakra fossero stati lanciati, le creature d'altro mondo si trovarono quasi bloccate, colpite in pieno dai colpi dei ninja, che sembravano essere sulla via della vittoria. Era senz'altro accaduto qualcosa. Qualcuno aveva sicuramente aiutato loro nell'impresa, ma la domanda era semplice..Chi? Forse un ninja? Forse il Dio stesso voleva mettere alla prova i ragazzi in un altro modo? Sicuramente non era stato Kaito, come senz'altro non c'entrava nulla Bull.
Il teatrale Kaito approfittò dell'occasione per urlare a gran voce ed attaccare ancora. Ancora una tecnica di clan, ancora qualcosa per demolirli, ma Kuro non aveva più intenzione di uccidere, dal momento che quelle belve immonde erano spacciate. Odiava il dolore, odiava il sangue, odiava tutto. Avrebbe aiutato Kaito, ma in maniera diversa, cercando di confondere le loro già deviate menti deboli.


(Non mi sporcherò di quelle immonde belve. Shinso, torna.)

La lama si accorciò nuovamente tornando da Kuro, che convogliò tutto il suo chakra per poi spararlo contro quelle belve.




<genjutsu> - Tecnica della sonnolenza illusoria – “ Tecnica largamente utilizzata in tutti i villaggi ninja per il suo effetto, che la rende particolarmente utile in combattimento.
Lo shinobi, concentrando la quantità di chakra necessaria, ed immettendola poi, in un secondo momento, nella mente del proprio avversario riesce ad indurre in quest’ultimo uno stato di sonno che sarà più o meno intenso a seconda della quantità di chakra utilizzata per attivare la tecnica. Causa Status Sonno.”
Liv 1: [Chk: 40][Eff: 50]
[Int: 54][Chk: 100][Stm: 119]

[Atacco: 54 (Int) + 100 (Chk) + 10 (Eff): 164]
[Stm: 119 - 5 : 114]

GdROff - Per chiarezza verso Kuro, non attacco più, lascio a Kaito l'onore di finirli.
Ps: Alla larga, stocazzatori :guru: - GdrOn
 
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Nergal.
view post Posted on 19/3/2013, 13:09






L’apertura. Carpe diem. Un attimo; solo un attimo che fece pendere l’ago della bilancia dalla loro parte. Si questo accade signori miei. In guerra un momento, un attimo può cambiare il corso degli eventi e un Kaguya, nato nella guerra, lo apprendeva fin dalla tenera età. Fin dalla culla. Razza di guerrieri e di innamorati della battaglia più cruenta e alla ricerca di uomini sempre più forti con cui combattere e, perché no, anche di trovare quella morte degna per guerrieri come quel clan ne aveva.
La dea della vittoria aveva così decretato il vincitore, aveva posto il suo sguardo verso lo Shura e lo Spadaccino silente. Loro e solo loro avevano il diritto di vivere e quei due ammassi di carne e sangue dovevano morire. Così era stato decretato da quell’intervento “miracoloso” e così le ulne di Kaito portavano il vessillo della Vittoria. Ferale fu la sua danza e il suo odio come fuoco, veloce e senza pietà, senza remora alcuna, senza sé e senza ma.
Colpì forte e vigoroso. Le ulne erano ancora più taglienti e penetranti forgiate il loro filo mortale, reso ancor più tagliente dal chakra del vento che ora come un vortice attorniava le lame rendendolo ancora più ferali.
Fu un attimo. Un attimo solo. Un attimo e la creatura non capì nulla. Solo un lamo bianco, un’ultima immagine residua nei suoi occhi velati dall’oblio e dalla morte; le ulne che si muovevano sinuose come le spire di un serpente e la danza dei Kaguya e poi colpirono. Leste. E il mondo si fece da Viola Rosso!
Rosso come quel sangue fumante che ora bagnava la terra, le ulne e il corpo dello Shura. Un rantolo di agonia e la gola affogata nel suo stesso sangue. E il sangue uscì da quella bocca da incubo e il corpo si contrasse nell’ultimo spasmo di vita prima che lo abbandonasse del tutto. Un colpo alla gola e uno al cranio. Le ulne in profondità e la gola si aprì mostrando l’interno di quel corpo mentre in cervello veniva sparso per terra e il cranio veniva aperto, come un uovo, a metà.
Materia grigia e violacea si mischiò al rosso e Kaito fremeva d’odio e rabbia. Nulla ora lo avrebbe fermato. Nulla avrebbe fermato la sua offensiva: distruggerli come loro volevano distruggere loro. Le sue tecniche sinonimo della sua forza e del suo essere, le sue armi la bocca dalla quale parlò. E il rantolo di morte la risposta. Rigirandosi su se stesso strappò le sue armi da quel corpo ormai privo di vita e facendo leva su di esso scattò verso l’altro. Pensava che Kuro lo avesse finito e invece no. Un azzardo. Non si era rilevato poi questo gran guerriero che pensava: un avversario è reso inoffensivo quando giace sopra una pozza di sangue e visceri fumanti.
Strano che un guerriero come lui non capisse quanto quel gesto poteva essere stupido in un'altra situazione ma ci pensò lui a porre la parola fine a quella storia.
E penetrò a fondo nelle carni aprendo il ventre del mostro: visceri e merda. Sangue e rantoli. Morte e vittoria. E poi l’ultimo colpo. Piantò in profondità, nel lato destro del cranio, le sue armi. Gli occhi fuoriuscirono la bocca si contrasse. Sangue colò da essa mentre le viscere, come se ci fossimo trovati di fronte ad un quadro fatto da un malato, un serial killer, si spargevano per terra.
Un assurda composizione. Un tributo alla morte, alla guerra e a Kaito. Il sangue zampillò bagnando la sua bianca figura: riflessi color cremisi si accesero tra i suoi capelli neri come la notte. Il sangue fu su quel viso da bestia e gli occhi furono ancora più rossi e spettrali. Cremisi come lo Sharingan. Cremisi come il sangue. E schizzi di sangue furono su quel volto. Le mani grondavano sangue e il suo corpo ne era macchiato; leggiadra fu la sua danza ma colpì con una tale forza che pochi avrebbero detto che una simile tecnica poteva essere così devastante.
Bella a vedersi, leggiadra e sinuosa ma letale e brutale allo stesso tempo. E mentre con un colpo di reni ultimo si posizionò di fronte alla creatura dopo aver sferrato l’ultimo colpo, sorrise. E mentre il gorgoglio del sangue e i rantoli cessavano quelle due creature di un Dio a lungo dimenticato, caddero come corpo morto cade. Polvere e schizzi di sangue si sollevarono rendendo la figura di Kaito ancora più spettrale mentre si rialzava ritrovando la posizione eretta. Era visibilmente stanco, aveva il fiatone e aveva ferite e graffi e il cappotto era stracciato. Quel corpo d’acciaio però non si era piegato, mosso dalla volontà di vincere ed affermarsi sempre di più, non si era mai arreso. E se lo tolse ormai era più un impiccio e quel corpo da bestia si rese visibile con tutte le cicatrici che in quegli anni aveva ottenuto. Trofei di battaglia erano. La prova lampante di quanto potesse essere pericoloso quel ragazzo e, seppur così giovane, la sua forza e il suo odio erano le sue armi più temibili. Ma mai il sorriso aveva lasciato quel volto mai! Che era ora ancora più inquietante del solito: chiazze di sangue che colavano e la cicatrice sul suo viso era diventava rossa e sembrava davvero uscito dall’inferno ma ora sembrava che la sua attenzione fosse rivolta altrove. Era rimasto lì fermo e immobile, con il fiatone e il petto che si alzava ritmico alla ricerca spasmodica dell’aria e il cuore batteva veloce nel suo petto.
Era concentrato, visibilmente concentrato, e la tensione non si era sciolta affatto dal suo corpo anzi. Le dita si muovevano sinuose artigliando l’aria e i suoi occhi guardarono Kuro e poi danzarono tra gli alberi.
Era ancora serio e letale. I suoi sensi all’erta e pronto a tutto. Tra gli odori della morte e della natura stava cercando…cercando come un segugio infernale qualcuno o qualcosa. E la lingua passò avida su quelle labbra carnose assaporando, forse, di nuovo la battaglia e l’eccitazione di danzare con la morte. O forse solo perché vi era qualcun altro ancora da uccidere e la sua sete ancora non si era placata del tutto anzi.
Come un fabbro che picchia sul ferro ancora caldo, quella voglia gli martellava le viscere e non voleva che fosse finita qui…non ancora. Voleva ancora danzare ed uccidere e sentire il gusto del sangue e il suo odore. E le visceri fumanti tra le sue mani e la sensazione…quella sensazione che solo nella guerra si provava.
Nettare e panacea che poteva allietare, seppur per un attimo, il suo odio feroce. Ma ora la sua mente si domandava chi fosse costui e il perché del suo gesto.
Amico o nemico? Domanda difficile in quei tempi bui e costellati dalla luce Viola. Forse non era finita – e sorrise al solo gusto di ricombattere ancora – e guardò Kuro e le sue mani gocciolarono sangue e visceri mentre si guardava attorno. E parlò silenzioso al giovane spadaccino. E la puzza di sangue che aveva addosso era un fetore di morte come le parole che disse.


Qualcuno è qui. Se è amico o nemico non lo so…tu preparati a tutto forse non è finita

Un sibilo. Un sussurro basso e le ulne rispuntarono fuori e stavolta da bianche erano già chiazzate di rosso per via del sangue sulle sue braccia.
Quel rumore sovrastò il silenzio che si era venuto a creare, seppur per un attimo, in quella foresta. Come se anche la natura avesse trattenuto il fiato durante l’ultima offensiva dello Shura delle nebbie, ed ora il vento e i rumori tornavano ma erano sovrastati da un rumore ancora più inquietante. Il rumore di ossa rotte e che si muovevano, il rumore che un Kaguya era di nuovo pronto alla danza della guerra.
Cosa sarebbe successo? Che i due abitanti delle nebbie dovevano ancora dimostrare il loro valore su quel campo che già morte e sangue aveva avuto in abbondanza?






Vta =26
STM =12.25



//Come d'accordo con il Master riposto io. Utilizzo Fiuto. Se devo aggiornare la Stm ditemelo//
 
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view post Posted on 20/3/2013, 21:35
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*Era finita, decisamente terminata. Il compito portato a termine. I nemici sconfitti e trafitti da parte a parte dai due ninja. Ma, si, c'era tale obiezione a quell'apparente vittoria. La figura a loro estranea che palesava la propria sagoma sul capolino della vetta adiacente non parve far riaffiorare nelle loro menti ricordi benevoli. Già una volta era capitato tale avvenimento e le circostanze erano risultate austere e pericolose. Il passo era cadenzato, non avventato e traballante come le due creature affrontate da lì a pochi minuti. Le sembianze umane parvero rasserenare i loro animi già all'erta, in quel mondo, in quel periodo di transizione tutto poteva accadere. Le ombre parvero modellare le vesti che acquisivano volume proprio, tratti fisici ben contornati da una corporatura robusta e una coda di capelli che gli cadeva lungo la schiena.

Si avvicinò ai due fittizi chunin, e data l'esigua distanza poterono ben osservare il corpifronte che si legava attorno al capo annunciando una parte della propria identità ben conscia, l'emblema del villaggio di Kiri. Le caratteristiche fisiologica si potevano riallacciare a quell'origine, una veste convenzionale per chi proveniva da quella parte del mondo Ninja. Lungo il braccio sorreggeva un giubbotto, dal colore, dall'evidente diversità da quello Genin, si poteva esordire nell'ipotesi che fosse di un'altro livello, Chunin ad esempio.


- Ragazzi, calma, se fossi venuto per uccidervi non ci sarebbe stato neanche il tempo per vedermi.

Proferì esibendo un volto saccente, un ghigno divertito apparve, rasentando la cerniera della bocca. Lanciò quell'indumento intrinseco di encomiabili significati sui piedi del genin di Kiri, in seguito rivolse un espressione di disprezzo nei confronti di Kuro. Probabilmente era a conoscenza del suo abbandono, non era definibile tradimento poiché l'allora Kage aveva deciso in questo modo. Lui era in disaccordo, non avrebbe mai pensato che con la dinastia dei Momochi una cosa del genere fosse accaduta, Kiri era un dogma, un assioma che non si poteva disonorare.

- Per l'animale non ho niente, se non due cazzotti che ti darei personalmente, ahimè ora ho ordini del tutto diversi e il Kage vuole perseverare nella via scelta dal vecchio possessore della Samehada. Ci incontreremo in altre circostanze, quando tutto questo caos sarà riposto nel suo vaso. Ah, prima che mi dimentichi, ho visto il tuo scontro e quel che meriti te l'ho già dato. Ritornate al villaggio e prendetevi cura della ragazza e dell'altro Kiriano, la marmaglia di Kumo potete ben rispedirla al legittimo proprietario. Sajonara!

*Concluse, poi, facendo un saluto ironico nei confronti del disertore e proseguendo lungo il sentiero che portava nelle zone in cui il conflitto era più costante e pericoloso, con disinvoltura camminava poggiando la mano destra sul fodero della spada che portava sul cintolino alla base della vita, la sinistra occupata nell'intento di liberare i capelli dal laccio restrittivo che aveva posto precedentemente. Era sereno seppur consapevole che il suo viaggio avrebbe avuto solamente l'andata. *
 
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view post Posted on 22/3/2013, 18:54
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Era davvero finita?
Le ossa di Kaito si erano conficcate nei corpi delle belve precedentemente indebolite da Shinso. Le due orrende belve erano state eliminate, ma v'era ancora un alone di mistero dietro tutto quello scenario drammatico. Qualcosa o qualcuno aveva favorito la loro vittoria, e si palesò frettolosamente sulla vetta di un'altura li vicina, non appena i corpi s'accasciarono sul pavimento ricolmo di terriccio. La sua sagoma lentamente diventava più visibile, più s'avvicinava e più gli animi dei due ninja si placavano. Era tutto finito o quel qualcuno era li per eliminarli? Date le circostanze non c'avrebbe messo molto per eliminarli entrambi. La figura si rivelò essere umana e dopo poco tempo iniziò a parlare. Aveva il coprifronte di Kiri ben visibile sulla fronte, ed in mano un giubotto dello stesso villaggio. Lancoò l'indumento ai piedi del giovane Kaito guardando poi con distrezzo Kuro.


(Bravo Kaito, sei chunin ora.)

Annunciò la fine dello scontro intimando loro di tornare al Villaggio per vedere cosa era successo, per recuperare la ragazza e spedire a casa di due fardelli della Nuvola. Disse qualcosa di lui, ma a Kuro importava ben poco delle parole di un ninja per cui non nutriva rispetto, infatti mentre finiva di parlare voltò le spalle dirigendosi verso il Villaggio di Taglialegna, sperando che Kaito lo seguisse nel minor tempo possibile.

Ora poteva dirlo, era finita.


GdROff - Lo so che fa cagare, ma davvero io non ce la faccio più .-. - GdROn
 
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Nergal.
view post Posted on 22/3/2013, 21:53






Era ormai finita. Gli occhi rossi del kaguya seguivano quell’uomo. Il respiro fu più calmo e le ulne si abbassarono.
Non gli interessava nulla di quello che diceva o che poteva dargli. Era chunin? Non gli importava. Le ulne saettavano nell’aria e si inchiodarono in quel giubbotto; odiava Kiri e tutto ciò che potevano dargli. Solo una cosa voleva e quella non era quel giubbotto. Ormai era chiaro dove voleva andare il kaguya e non gli importava di altro. Gli occhi ora veleggiavano su quel villaggio che tanto lo aveva fatto penare e dentro di lui, credetemi, si era davvero stancato di essere un burattino nelle mani di altri. Era il momento di ergersi al di sopra di tutta Kiri e poi schiacciarla quando meno se lo aspettavano. Guardò Kuro e si ricordò di quei tre ammassi di merda e vomito – e reprimmette il disgusto – e sputando per terra sangue e saliva. Si voltò.
Il vento sul suo petto sudato e tanto continuava a curarsi quel taglio enorme e il sangue si raggrumava su quel corpo da bestia. Il villaggio svettava e quell’ammasso di sangue e carne se ne andava verso la morte che tanto agognava in nome di una merda che corrispondeva al nome di Kiri.
Guardò Kuro…e poi guardò lontano e il potere raggiunto adesso e poi sorrise e cominciò a tornare su quel villaggio maledetto!



//Il mio di più ma credetemi non cè la faccio più :D //
 
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view post Posted on 22/3/2013, 22:01
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// Hum, felice di aver terminato questa missione. Guadagnate il massimo che si può avere durante il torneo Chunin, ovvero 700 exp, due punti abilità e talento. Se volete fare un commento su di me è gradito, su di voi mi sono già espresso con la promozione :sisi: Solo Nerg, stai più attento alla punteggiatura e agli errori di battitura.

Dovete farmi un ultimo post nel topic della vecchia missione in cui arrivate al villaggio e incontrate Panda, in seguito sarete liberi di vagare dove volete. //

Edited by Azrael. - 25/3/2013, 00:27
 
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view post Posted on 10/4/2013, 18:41
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Svalutation



La situazione è abbastanza simile a quella dell'altra missione ma qui a differenza dell'altra, mia opinione personale, hai saputo dare sfogo maggiore. Forse perchè i due erano sicuramente più avezzi alle battaglie e più esperti, forse perchè entrambi di Kiri, forse perchè la situazione tutta era più "forte" diciamo che mi sono entusiasmato di più leggendo la missione, che ha avuto un brusco picco di tensione appena l'hai presa in mano te.
Hai saputo darli pane per i loro denti - visto anche i due scavezzacollo che sono - e li hai messi seriamente in difficoltà più volte. dando loro un nemico temibile e arcigno. Forse all'ultimi post ho sentito un brusco calo ma credo che era una missione che andava avanti da troppo tempo e la volontà di finire era tanta soprattutto da parte dei due masterati. Hai saputo però rinnovarla e darli nuove energie e tenere alto il loro livello di attenzione. A differenza dell'altra non ho capito bene alcune cose: come l'attacco a vasto raggio che non ho capito se prendeva l'uno o l'altro, o da dove è saltato fuori il braccio che ha permesso ai due mostri di divenire così forti. Ma a parte questo per me è andata pure troppo bene per essere stata una missione che correva parallela con l'altra e alla fine sei riuscito a fare una degna chiusa senza tirare troppo ma facendocela incastrare a mio avviso bene.
Visto che era una B la valuto come tale

Voto 8.5

Paga 300
 
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