Watashi 3B 2S - La zagaglia, per Angy e Sai

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view post Posted on 20/12/2012, 23:38
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*A piani fatti la kunoichi della Nuvola richiuse il libro e tenendolo stretto a sé si ritirò nuovamente in quel suo fare arrendevole mentre comunicava che la sua compagnia non avrebbe giovato poi di molto l'esito della missione, convinta e abituata com'era Momohana infatti preferì declinare l'invito dell'Hokage ammettendo che il suo ruolo sarebbe continuato in maniera più efficiente al fianco dei suoi adorati libri. Non potendo biasimarla Akane si limitò ad annuire e seguirla con lo sguardo mentre si allontanava verso l'uscita. Seguì uno sguardo d'intesa con l'allievo dopodichè la kunoichi si avviò anch'ella fuori dal tendone. Nessun tentennamento ma limitandosi ad osservare l'orizzonte in cerca della presenza di qualche addetto ai rifornimenti disponibile prese ad allontanarsi. Non fu facile muoversi in quel via vai di shinobi e data la natura riservata del capo villaggio - per quanto la sua carica prevedesse il delegare compiti e dare ordini - lei non era solita distogliere qualcuno dal suo incarico per lei e quindi infastidire del personale solo per trovare il necessario. Essendo arrivata li da poco però non potè farne a meno, non sapeva ancora orientarsi bene li al campo base e infatti soltanto qualche minuto più tardi i suoi occhi inquadrarono l'obiettivo. Incrociò lo sguardo di due ragazzi che vestiti di grigio e con uno strano cappellino a bombetta se ne stavano sull'attenti sul bordo della strada, guardinghi lessero subito il disagio della donna e in risposta al bisogno avanzarono a passo deciso fino a lei per mettersi a disposizione.*

"S-si, siamo in partenza verso Yuki no Kuni e cercavamo il deposito di equipaggiamenti necessari per i viaggio. Niente di più ingombrante di un cappotto o di rampini da scalata, mi piace viaggiare leggera, sapreste aiutarci?"

*Stupita dall'efficienza e dall'organizzazione dei due soldati, ancor prima che potesse chiedere la strada, l'uchiha li vide farsi carico autonomamente del compito e dando una rapida occhiata alle fisicità dei due shinobi si avviarono con in mente le indicazioni semplici e concise della donna. Di nuovo soli in compagnia solo di loro stessi e dei loro pensieri, il silenzio accompagnò la loro attesa lasciando che un lieve imbarazzo aumentasse la tensione e l'eccitazione per la partenza. Seduta in disparte su una pila di casse in legno, vigile la donna osservava oltre, dietro tutto quel caos il quadro generale le appariva confuso e poco definito. Dietro l'impellente bisogno di darsi da fare lei si sentiva vicina a tutti gli shinobi stanchi che vagavano nell'incertezza e che in cerca di risposte continuavano a combattere in nome dei loro ideali: squadre unite, forti delle loro poche convinzioni e che non si sarebbero arresi fino alla fine. Lei con Satoshi nel bene o ne male avrebbero portato dei risultati. *

OT//non sapendo cosa potevi permetterci di usare o meno lascio a te dire cosa ci portano xD//OT

 
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view post Posted on 3/1/2013, 00:58

Il tempo non ritorna se non nel freddo dolore della memoria.

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Momohana: “No, non vi accompagnerò. La mia forza non può competere con quella di un sannin. Sarei un peso per voi; un impiccio invece di un aiuto in territori da cui non giungono notizie rassicuranti. Rimarrò qui per iniziare altre ricerche. Altri artefatti saranno necessari per arginare il potere di quel Dio. Quanto ai rifornimenti non saprei come fare; ma lei Akane-sama è un kage, quindi dovrebbe avere modo di trovare quello che vuole.”

A quelle parole il chunin non si scompose, lo aveva immaginato che la ragazza si sarebbe messa da parte, restando nelle retrovie, magari cercando altre informazioni sui suoi cari tomi e dando una mano ad altre squadre di ricerca, per quel che poteva la ragazza.

(Quindi saremo soltanto io ed Akane... Inviare un kage all’avanscoperta, proprio come se fosse carne da macello... L’organizzazione manca ora che siamo all’inizio.. Speriamo un netto miglioramento per il futuro)

Pensò il chunin mentre Momohana si allontanava uscendo dall’enorme tenda lasciando il più totale silenzio all’interno di essa.
Passarono alcuni istanti prima che gli sguardi dei due ninja della foglia si soffermarono sugli occhi l’uno dell’altra e con un semplice gesto Akane si alzò e iniziò a dirigersi anch’ella verso l’uscita. Il chunin ancora pensieroso su cosa si potevano trovare di fronte stando alle iperbole raccontate dai ninja che lui stesso aveva curato si alzò e seguì l’Hokage fuori dal tendone.
L’Uchiha si era già messa in moto alla ricerca di qualche informazione che conducesse ad un magazzino oppure ad un mercante che avesse l’attrezzatura adatta per quel genere di missione. Il giovane uscì lentamente dalla cucina da campo e poté vedere soltanto la kunoichi chiedere a due ragazzi con un cappello abbastanza particolare dell’equipaggiamento per la neve e così i due iniziarono ad incamminarsi verso la fine della via delle tende quando il chunin, preso alla sprovvista, fece qualche metro correndo per raggiungerli.
Soltanto quando gli fu d’innanzi gli chiese se con cortesia avrebbero potuto portare anche a lui la stessa attrezzatura che aveva chiesto Akane. I due acconsentirono e senza perdere tempo sparirono in fondo alla via.
Il chunin, ancora pensante, tornò indietro con passo lento e col capo chino e rimanendo in silenzio si fermò a qualche metro da Akane.
Il chunin alzò la testa e si mise ad osservare la fine della via. Non vedeva l’ora di allontanarsi da quel campo...


//Perdonatemi, ma la febbre non mi ha fatto passare bene gli ultimi giorni dell'anno ormai passato. Auguri a entrambi ^^)
 
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Belfagor90
view post Posted on 18/2/2013, 17:03




Il Paese del Fuoco non era proprio uno posto dove poter trovare facilmente degli abiti per climi rigidi. Già sarebbe stato abbastanza laborioso trovare abiti simili in una città, men che mai nel bel mezzo di un un campo militare. Purtroppo l'attesa imbarazzante prima della partenza si dimostrò lunga più di un'ora prima che i due soldati "reclutati" dall'Hokage tornassero con due grossi zaini di cuoio. Un magro bottino a quanto i loro sguardi lasciavano intendere.

- Hokage-sama, Chunin-sama, questo è tutto ciò che siamo riusciti a trovare. Guanti, scarponi pesanti con innesti appuntiti per le scalate, una sciarpa pesante, un mantello con cappuccio sono gli unici abiti che siamo riusciti a trovare. Quanto all'attrezzatura abbiamo un rotolo lungo di corda robusta, qualche picchetto e un martello da rocciatore che siamo riusciti a trovare per puro caso. Ci dispiace se non siamo stati all'altezza del compito affidatoci, ma abbiamo trovato qualcosa sperando di poter rimediare alla nostra incompetenza.

Uno di loro tirò fuori dalla tasca un foglio piegato molte volte che una volta spiegato si rivelò essere una specie di cartina turistica un po' rozza che però ritraeva inequivocabilmente il Paese della Neve. Erano segnate alcune delle strade più grandi e le città di maggiore interesse turistico, ma a loro sembrava interessare di più una lunga linea interrotta da segni trasversi regolari che collegava le tre città più grandi alla capitale. Accanto ad una di queste strade c'era una scritta in pessima calligrafia che diceva "TREHNO".

- Questo l'abbiamo avuto da un tizio giù ai magazzini. Stava parlando a gran voce con un suo collega su come a guerra finita avrebbe portato sua moglie su questo "trehno". All'inizio non voleva darci ascolto, ma quando abbiamo detto che serviva a qualcuno che andava al fronte, ce l'ha data immediatamente dicendo che allora serviva di più a voi. Ho sentito anche io parlare di questo "trehno": è come un grosso carro, ma di ferro, e corre lungo strani sentieri che non temono il ghiaccio. Se davvero dovete viaggiare per Yuki no Kuni, allora non credo vi sia mezzo più rapido e comodo anche con lo scarso equipaggiamento che siamo riusciti a trovare. Sempre che in questi tempi turbolenti sia ancora in funzione.

La carta e l'informazione sembravano veramente una manna piovuta dal cielo. Dal Campo Base risultava difficile raggiungere rapidamente la loro destinazione. Si poteva arrivare facendo il giro lungo passando accanto al confine, oppure prendere la strada più corta e pericolosa, quella che passava attraverso buona parte del Paese delle Cascate dove imperversava la Progenie di Watashi. L'Hokage non avrebbe dovuto avere problemi, ma viaggiava con qualcuno che non poteva assolutamente rivaleggiare con la sua forza e doveva tenerne conto.
Grazie all'opzione del "trehno", però, anche se avessero deciso di seguire il percorso più lungo, avrebbero potuto recuperare parecchio tempo rispetto ad andare semplicemente a piedi.
La scelta stava a loro.



//Mademoiselle e Monsieur, finalmente avete una risposta dopo più di un mese! Spero gradiate il mio piccolo regalo per una missione dal viaggio un pochino diverso dal solito, ma se lo considerate fuori questione vedrò di non piangere troppo XD
Indipendentemente dalla scelta, se decidete di lasciare il campo base e partire immediatamente, vi lascio piena libertà almeno fino al primo confine che decidete di varcare. Sia esso quello del Paese delle Cascate che quello della Neve. A quel punto provvederò a fornirvi di maggiori istruzioni ^^//
 
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view post Posted on 20/2/2013, 17:39
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*L'attesa purtroppo si prolungò più del previsto e l'Hokage non riuscì a starsene con le mani in mano per tutto il tempo. Dopo i primi dieci minuti infatti si spogliò del mantello e di altri ingombri finendo per alzarsi e rimboccarsi le maniche. Vestita come di consuetudine si poteva notare il suo top smanicato di un verde scuro che lasciava intravedere l'addome allenato, lo indossava per praticità, di certo non per apparire e infatti il collo alto nascondeva ben bene ogni cosa; il cinturone con gli euipaggiamenti fu abbandonato da una parte così come la katana mentre il coprifronte della Foglia restava sempre ben legato in vita a scintillare in netto contrasto con i pantaloni scuri. In breve si trovò ad aiutare un gruppo di tre uomini che da soli erano stati incaricati di scaricare due carri pieni di rifornimenti, un lavoro tanto duro quanto semplice ma dato che era li Akane li affiancò senza pensarci due volte. Agile balzò sul mezzo e iniziando a passare le merci si rivolse al suo ragazzo come per invitarlo ad iniziare con l'altro carro.*

"Dai una mano anche tu?"

*Non le era sfuggito lo sguardo perso del Nara, le era sembrato distratto, preoccupato per il viaggio che li attendeva forse e quale miglior occasione per distendere i nervi?
Instancabili le braccia della donna continuavano ad alzare i pesanti carichi, apparivano forti anche spoglie delle protezioni metalliche ma cosa ancora più strana agli occhi di quei due scaricatori era quel simbolo tatuato sulla spalla di lei. Perplessi per la velocità in cui fu svolto il lavoro gli uomini ringraziarono diverse volte per poi tornare alla guida e riprendere il viaggio di rifornimento.
Un attimo di pausa l'Hokage se lo concesse ma le sue gambe proprio non volevano collaborare, l'immobilità sembrava non essere concessa dalla volontà del suo corpo. Stette seduta altri dieci minuti poi sgambettando fino al tendone del centro informativo andò a seguire le ultime novità e gli aggiornamenti sulle missioni. A quanto pareva in un piccolo villaggi sul confine tra Fuoco e Cascata vi era stato una forte influenza di watashi sulla popolazione e sulla fauna tramite genjutsu che sfruttava i raggi violacei di una luna. Non era molto chiaro come fosse possibile ma grazie ad un cacciatore e all'intervento di un ninja senza patria e uno shinobi di Kumo era stato messo in salvo un gruppo di bambini. Non che non fosse una buona notizia ma l'uchiha non potè non pensare alle conseguenze e al futuro incerto che ora attendeva quei poveri ragazzi, rifletteva sui "se" e sui "ma" cercando di capire cosa si poteva fare di più e come intervenire la prossima volta. Imparare dagli errori, come era solita fare.
Altre notizie simili scorrevano sotto i suoi occhi, sparizioni, mostri sconfitti, spettri, vigne in rovine e superstiti messi in salvo. Un caos continuo di eventi che apparivano come inarrestabili, un flusso negativo che si espandeva a macchia d'olio e che sembrava contaminare ogni cosa al su passaggio. Ma lei non poteva perettere che tutto ciò continuasse, sentiva il bisogno di fermare tutto ciò, andare alla fonte e distruggere quel Male. Purtroppo però ragione voleva che servisse prima un piano, l'avventatezza non era la soluzione ed era difficile ogni volta che sentiva queste notizie clamare il sangue che gli ribolliva nelle vene.

Quando i due soldati tornarono con i rifornimenti l'uchiha si destò e riprendendo ad indossare l'equipagiamento restò ad ascoltare le nuove informazioni che le giungevano su Yuki no Kuni. Vi erano diverse strade da poter intraprendere e grazie alla mappa che le fornirono ebbe a disposizione maggiori dettagli anche su come muoversi una volta oltrepassati i confini. Iniziare una strada più lunga pericolosa li avrebbe fatti avvicinare pericolosamente alla Cascata, il Paese dove risiedeva il tempio che aveva ridato vita al demone che combattevano, strada pericolosa certo ma interessante dal suo punti di vista. Desiderava avvicinarsi al luogo da tempo e ora che ne aveva l'occasione non poteva farsela sfuggire.. Per un attimo poi il suo sguardo indecifrabile si spostò dalla mappa, di spostò a terra mentre pensava, Satoshi era con lui e per quanto potesse proteggerlo magari non era una decisione saggia da prendere quella. Inoltre c'era da considerare che non avevano alcuna familiarità con il mezzo descritto come trehno, troppi punti incerti su cui non avrebbe fatto affidamento.
Delle sue gambe, di loro si fidava.*


"Vi ringrazio per tutto, è stato molto gentile da parte vostra scomodarvi fin questo punto. Faremo buon uso dell'equipaggiamento e delle informazioni.

"Prenderemo la strada a nord, non è il caso di avvicinasi troppo alla Cascata, potremmo attrarre attenzioni indesiderate e perderci nel nostro compito. Per quanto impervia sia credo sia più conveniente andare per di qua e superare direttamente il confine di Yuki no Kuni."


(spero non intuisca che non è solo quella la ragione, se non voglio avvicinarmi troppo è per tenere lui più al sicuro ma non voglio pensi che non lo considero all'altezza)

*Salutati i soldati Akane mostrò meglio la mappa anche al suo allievo e gli spiegò il suo pensiero più o meno chiaramente prima di incamminarsi*

OT//scritto un po' di corsa, perdonate ma sono di fretta, se master concede correggo più tardi o domani eventuali errori D://OT

 
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view post Posted on 12/3/2013, 22:25

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Il tempo che veniva scandito dall’attesa fluiva lentamente e nel chunin iniziava a crearsi una sensazione di nervosismo, non perché non si sentiva pronto per la missione, anzi Satoshi era più che pronto e non vedeva l’ora di iniziare il viaggio che lo avrebbe portato così lontano da casa.
Satoshi finì per sedersi per terra incrociando le gambe proprio come se volesse meditare e allontanare tutte quelle sensazioni che lo affliggevano.
Anche Akane era “agitata” e non riusciva a trovare pace. Satoshi si lasciò scappare un sorriso mentre vide l’Hokage togliersi le vesti più pesanti rivelando un fisico definito e rivelando anche una parte della personalità della kunoichi che il chunin non aveva mai visto.
Di li a poco la kunoichi si ritrovò ad aiutare a scaricare delle provvigioni da due carri, mentre il chunin si limitava ad osservare.
Osservò finché non venne chiamato in causa e senza dire niente, si mise in piedi e liberandosi del peso delle proprie armi che poggiò delicatamente sul terreno il chunin si sfilò quel lungo soprabito che avvolgeva le spalle del Nara e calava fino al ginocchio e piegandolo lo gettò sopra le armi. Poi velocemente si tolse anche il giubbotto che gli fu donato per la promozione a chunin e poggiato anch’esso a terra si avviò verso il carro che doveva sempre essere scaricato. Si tirò su le maniche della sua maglia nera, mostrando alcuni kanji incisi sul dorso dell’avambraccio sinistro, in ricordo del suo passato per non ripetere gli stessi errori nel futuro.
Svuotò la sua mente mentre scaricava quelle casse. Sorrideva insieme agli altri uomini che avevano la mansione di scaricare quelle merci.
Il tempo questa volta venne scandito velocemente riducendo quello svago a una decina di minuti.
Satoshi fece un sospiro, voleva ringraziare Akane per ciò che stava facendo per lui. Anche se non diceva entrambi sapevano che non era semplice per il chunin e che aveva meno esperienza della kunoichi.
Non appena tornò di nuovo la quiete e non c’erano più persone da aiutare Satoshi si rimise il proprio giubbotto e tornò a sedersi con le gambe incrociate proprio come se doveva meditare, poggiando i palmi delle mani quasi all’altezza delle ginocchia.
Osservava ciò che lo circondava e respirava profondamente. Sapeva di essere, per alcuni versi, un peso per Akane ma, il chunin voleva provare a sé stesso e soprattutto ad Akane che non era così, che lui poteva offrirgli una spalla su cui sorreggersi proprio come faceva lui con la sua sensei.
La osservò mentre andava su e giù.
Entrambi erano cambiati dal loro primo incontro. Tutti e due erano cresciuti ed erano diventati più adulti e responsabili.
Quando i due uomini tornarono con ciò che avevano trovato, il chunin si alzò e si stirandosi le gambe per qualche secondo sembrò lasciare andare il nervosismo e senza perdere tempo indosso il soprabito e rimise al proprio posto la sua lama e si sistemò sulla schiena l’arco, mentre la faretra pendeva dalla sua cintura.
Si avvicinò ad Akane e ai due e ascoltò ciò che avevano da dire i due uomini.
L’equipaggiamento non era molto, si sarebbero dovuti arrangiare ma, soprattutto ciò che gli fu consegnato con esso fu proprio come la manna nel cielo. Una mappa di Yuki no Kuni con vari percorsi, più o meno rapidi e difficoltosi.
Satoshi si limitò ancora ad ascoltare e ad accettare la pianificazione fatta dall’Uchiha. Non era mai stato in altri luoghi se non a Konoha e a Suna.
Lasciò la decisione ad Akane. Sicuramente lei aveva viaggiato molto di più rispetto al chunin che si lasciò trasportare dalla decisione facilmente.
 
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Belfagor90
view post Posted on 13/3/2013, 22:33




Dritti verso il confine tra la Nazione del Fuoco e quella della Neve dunque. Questa fu la scelta dell'Hokage e il suo subordinato, un po' per umiltà e forse anche perché la pensava allo stesso modo, non espresse alcun tipo di critica per quel percorso. Nessuno di loro aveva mai viaggiato in quelle terre ed era bene stare in guardia, specie con una mappa rozza come quella. Almeno c'erano segnate le posizioni delle città più grandi e dei villaggi e non avrebbero dovuto faticare troppo a trovarle se ne fosse capitata la necessità.
Ma prima di pensare al loro obiettivo e a ciò che stava nel mezzo, era prioritario raggiungere il confine. Con l'equipaggiamento fornito loro al Campo Base, i due Ninja si misero in cammino usando la rapidità tipica dei ninja e sfruttando l'ambiente che caratterizzava la loro terra natale: le enormi foreste che i ninja di Konoha sanno sfruttare tanto bene per i loro spostamenti. Saltando di rami in ramo e toccando raramente terra, l'Uchiha e il Nara si mossero a tappe sostenute verso il confine col Paese della Neve avendo ben cura di non avvicinarsi troppo all'infestato territorio della Cascata. Una mossa intelligente visto che sicuramente Watashi e i suoi servitori avrebbero visto di mal occhio uno spostamento tanto strano di un personaggio della levatura e della potenza di un Kage. Il passo dal vedere all'immaginare sarebbe stato breve e difficilmente li avrebbero lasciati in pace. Meglio procedere come avevano scelto loro cercando di non dare troppo nell'occhio e le fitte chiome degli alberi della Nazione del Fuoco erano semplicemente perfette per nascondersi. Era quasi come se la loro terra benedisse il loro viaggio celandole agli sguardi dei nemici e regalando loro un viaggio tranquillo.


//Avete un giro di post dove potete tranquillamente conversare tra di voi, al calare della sera però diventa ormai ovvio che siete vicini al confine per colpa dell'improvviso aumento di pendenza del terreno e il mutare della vegetazione che si fa decisamente più rada rispetto all'inizio del viaggio. Scegliete pure se continuare il viaggio anche di notte oppure mettere su un campo per pianificare le prossime mosse... insomma, avete carta bianca!
A partire dal prossimo giro però intendo rendere il ritmo un filino più serrato, quindi se avete progetti di role è bene farlo subito perché non garantisco altri momenti di pausa.//
 
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view post Posted on 14/3/2013, 20:31
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*Pur osservando la reazione del compagno non vi fu molto da cogliere dato che il giovane Satoshi si limitò ad annuire senza far trasparire nessuna particolare perplessità proprio come era successo poco prima. Forse non c'era da preoccuparsi eppure qualcosa glielo impediva, il ragazzo aveva dato pieno ascolto alle sue opionioni e aveva condiviso il suo parere senza battere ciglio quasi come se vedesse in lei una guida assoluta in cui riporre fiducia a trecentosessanta gradi; se da una parte Akane ne fu compiaciuta dall'altra iniziò ad accusare della differenza di esperienza che c'era tra loro, stanca dei soliti leccapiedi quella collaborazione era nata proprio per avere qualcuno con cui confrontarsi, dovevano essere un gruppo, non voleva assolutamente escluderlo dalle decisioni eppure anche dopo questa osservazione non riuscì ad aggiungere altro. Era forse troppo presto per giudicare la reale propensione dell'allievo a criticare e discutere le decisioni del maestro e al tempo stesso era tardi per riconsiderare la partenza, a quel punto sarebbe stato alquanto sciocco e una volta intrapreso il viaggio l'Hokage si aggrappò all'idea di non sottovalutare il dislivello che c'era tra loro per tutta la durata della missione. D'altronde in situazioni chiave la divergenza d'opionione avrebbe potuto fare la differenza per l'esito della missione, in circostanze particolari prendere una strada piuttosto che un'altra, era richiesto un confronto all'interno del gruppo e un consiglio o un'attenzione in più ai dettagli fornita da un compagno sarebbe tornata utile anche al caposquadra più esperto.*

(nessuno è perfetto, posso sbagliare come chiunque altro e non vorrei mai sopravvalutasse le mie capacità o al contrario sminuisse le sue evitando di intervenire, gli lascerò i suoi spazi, infondo è da tanto che non lo vedo in azione e potrebbe essere un'occasione d'oro per vedere quanto è cresciuto )

*Mentre si perdeva in questi ragionamenti insieme i due avevano già percorso un buon tratto della foresta a Nord di Konoha, chi di dovere era stato avvisato della loro partenza orai e senza ulteriori preoccupazioni la donna incalzò il passo. Conosceva quelle zone come le sue tasche, vi aveva corso in lungo e in largo raggiungendo destinazioni prefissate o anche solo per svago: per la bellezza di godersi un paesaggio rilassante. Immense le chiome verdeggianti si estendevano per diversi chilometri, fitti arbusti, cespugli e vegetazione floreale in basso, circa qualsiasi cosa avrebbe rallentato un estraneo in quel territorio ma non loro, i due shinobi infatti sembravano fluttuare nell'aria mentre i loro piedi mangiavano la strada che li divideva dal confine. Balzi agili da un ramo all'altro, sporgenze e appigli, perfino lo scrosciare dolce di un ruscello in lontananza era per loro un chiaro segno per orientarsi.
Passarono diverse ore e tenendo un andamento regolare l'Uchiha quasi senza renderssene conto aveva distanziato il compagno e la cosa si ripetè in seguito anche verso sera quando ormai buio l'ambiente che li circondava iniziava a mutare. Rallentando progressivaente dunque aspettò Satoshi fino a fermarsi su un grosso ramo di un pino di montagna: l'odore degli aghi da lassù era particolarmente pungente ma senza risultare fastidioso, aguzzando la vista finì poi per osservarne la corteccia ruvida e i numerosi aghi che erano piovuti giù al suo arrivo. Abituata a nascondere la sua presenza Akane manteneva sempre un passo felpato, passare inosservati era una delle regole principali per un ninja ed era insito in lei cancellare ogni possibile traccia del suo passaggio qual'ora ne avessse lasciate. Un'altra occhiata veloce agli aghi che aveva fatto cadere e ripartì, non c'era nulla di preoccupante nei paragi per il momento.
Il Nara intanto l'aveva raggiunta nuovamente ma gli fu chiaro questa volta che l'Hokage aveva rallentato per comunicargli qualcosa, con uno sguardo allerta e un segno con la mano lasciò intendere di tenere gli occhi aperti. Il territorio stava cambiando intorno a loro man mano che avanzavano e con l'altitudine le temperature maggiormente rigide iniziavano ad intensificare i loro sforzi.*


(se ci fermassimo per la notte rischieremmo di tardare nella tabella di marcia dato che abbiamo escluso di sfruttare quel mezzo a Yuki..certo arrivare in tempo ma stanchi morti non avrebbe ugualmente senso..)

"Sarò meglio coprirsi, siamo vicini al confine ormai."

*Voltandosi verso il compagno la donna cercò di carpire eventuali disagi o sofferenze per la stanchezza, non era così egoista da pensare solo in base alle sue esigenze, ma per il momento non sembravano esserci particolari problemi.

Ormai vicini al confine la vegetazione fitta del Fuoco era ormai solo un ricordo, rari arbusti affiancavano il loro passo e sempre più spazi aperti li conducevano a salire verso una pendenza a loro insolita. Tutto d'un tratto poi Akane decise di tirar fuori dallo zaino che aveva in spalla gli indumenti pesanti che le erano stati forniti quali guanti, sciarpa e scarponi. Si limitò invece a poggiare sulle spalle il mantello con cappuccio senza infilare le maniche anche se a vedere le ombre che definivano le montagne all'orizzonte, ben presto ne avrebbe avuto bisogno.*

 
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view post Posted on 19/3/2013, 20:03

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Tutto era pronto per partire e così, i due dopo essersi divisi gli indumenti pesanti e averli riposti in due zaini di fortuna iniziarono il loro viaggio verso la meta piena di speranze.
Il primo tratto del loro viaggio era in loro favore. I due correvano, o meglio, saltavano da un ramo all’altro aiutandosi con sporgenze o con i possenti tronchi delle querce per darsi una spinta che li avrebbe portarti qualche metro più in avanti dove i rami erano di nuovo robusti.
Le differenze tra i due si iniziarono a vedere subito. Akane, grazie al suo allenamento e forse per il suo addestramento Anbu, scivolava via tra le fitte fronde lasciando indietro il chunin che sorrideva.
I due avevano caratteri molto differenti, come differivano gli stili e gli addestramenti che in passato avevano ricevuto.
Lui, un pigro Nara, che preferiva stare sdraiato a riposarsi nella foresta del proprio clan, invece di allenare il proprio corpo allenava la propria forza interiore.
Lei, invece aveva seguito addestramenti più duri e difficili che l’avevano portata a diventare un anbu, silenziosa e veloce.
Satoshi sapeva che solo con il tempo sarebbe riuscito a migliorarsi e ad accorciare la distanza tra le abilità tra i due.
Correva dietro di lei. Akane era lì, qualche passo più avanti di lui ma, nonostante lui provasse a raggiungerla la distanza poteva diminuire ma, mai diventava nulla.
Il chunin non fece altro che un sospiro. La missione non era semplice e sicuramente la formazione della squadra non era ideale.
La troppa esperienza accumulata dall’una veniva controbilanciata dalla poca accumulata dall’altro.
Era una squadra che potenzialmente non poteva funzionare e avrebbe potuto compromettere l’esito della missione.
La gioia iniziale del chunin di abbandonare il campo base pian piano si sostituì con una sensazione negativa, come se fosse un peso per Akane.
Mentre i suoi pensieri continuavano a correre in modo disordinato nella sua mente, lui continuava a correre e in tutto quel correre soltanto una cosa era fissa davanti a lui. Akane.

Erano passate diverse ore dalla loro partenza e nessuno dei due era intenzionato a fermarsi per una pausa, non ce n’era bisogno, per il momento, e non c’era tempo per farlo.
L’Hokage si soffermò su un ramo abbastanza robusto di un pino per aspettare il chunin che continuava a rimanere dietro. Solo quando fu vicino a lei, la kunoichi gli fece cenno con la mano di tener gli occhi aperti.
Satoshi fece soltanto un cenno col capo. Non aveva mai corso così a lungo ma, era un modo drastico per migliorarsi. Non c’era tempo di prendersela con calma. La vita del ninja era anche questo e il Nara lo sapeva.

Tornarono a correre, nuovamente. Il chunin per un attimo abbandonò i suoi pensieri e iniziò ad osservare il territorio che li circondava. La foresta stava per finire e gli arbusti iniziavano a essere gli uni più distanti dagli altri.
Il terreno presentava degli spazi aperti sempre più enormi, mentre la pendenza del terreno cominciava ad aumentare.
I due ormai avevano raggiunto il limitare del paese del fuoco.
Akane si soffermò, senza dare molte spiegazioni e senza perdere tempo prese dallo zaino il mantello pesante e lo indossò come un soprabito.
Il chunin fece un lungo sospiro. L’Uchiha sicuramente si preparava già ad affrontare il viaggio in mezzo al gelo e anche il Nara sapeva che anche lui doveva prepararsi per il primo freddo, così si fermò vicino ad Akane.
Satoshi sapeva che imbottirsi adesso di tutte quelle vesti lo avrebbe rallentato e così anche lui prese soltanto il mantello pesante e dopo aver poggiato l’arco e la faretra per terra lo indossò facendo passare le braccia all’interno delle maniche e fermandolo soltanto al collo. Dopo riessersi sistemato l’arco e la faretra sulle spalle il chunin sapeva che adesso doveva affrontare qualcosa molto più difficile del freddo. Akane.


Satoshi: “Akane, so di essere come un peso per te. Ti chiedo scusa. Le abilità in cui mi sono addestrato sono differenti dalle tue e nonostante ciò sono ancora inesperto ma, ti prego soltanto di una cosa: non preoccuparti per me. Ho scelto io di seguirti. Quindi mi assumo le mie responsabilità. Dovrò imparare molte cose, molto in fretta e sulla mia pelle. La missione ha la priorità, anche solo per dare delle speranze a tutto il mondo. Me la caverò e ti aiuterò per quello che mi è possibile cercando di andare oltre le mie capacità.”

Satoshi sorrise. Voleva smorzare la tensione che si era creata in lui e quella che era nell’aria. Fece un piccolo respiro che gli fece abbassare per qualche attimo la postura delle spalle.

Satoshi: “Stiamo rincorrendo il tempo ma, penso che qualche ora di riposo nella notte dopo aver superato i confini faccia bene ad entrambi. Non so come sia il clima in assenza del sole e del suo, anche se pur tiepido, calore...”

Disse il chunin, cercando di cambiare discorso. Sorrise ad Akane, anche quel sorriso un po’ forzato voleva rassicurare la kunoichi sulla situazione interiore del Nara e sulla sua resistenza fisica che veniva sottoposta a dura prova.
Satoshi sapeva che non poteva perdersi d’animo e mollare i risultati che aveva ottenuto. Non era il tipo che mirava ad essere il più forte e il primo della classe ma, in quella missione doveva superare sé stesso e migliorarsi. Doveva prefissarsi degli obbiettivi ed il suo obbiettivo attuale era quello di diventare come Akane.
Satoshi sapeva che non gli sarebbero bastati solo alcuni giorni, il chunin era conscio che ci avrebbe potuto mettere anni se non tutta la propria vita a raggiungere Akane ma, solo così sarebbe veramente migliorato e non sarebbe più stato un peso per nessuno.



// Pardon, non ho ricevuto nessuna notifica via mail sulle vostre risposte, nonostante sia impostata la mail di notifica. :eho: //
 
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view post Posted on 24/3/2013, 04:36
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*Intenta a osservare il paio di guanti ruvidi e leggermente fuori misura che le erano stati forniti, Akane fece per indossare la sciarpa bluastra, questa stranamente al contrario dei primi risultò molto più morbida e confortevole del previsto al contatto con la pelle. Non fece poi in tempo ad indossare gli scarponi pesanti che Satoshi sentì come l'impellente bisogno di chiarire un certo discorso con lei e fu proprio li, in mezzo al nulla, che accennò di un suo disagio e di come avrebbe cercato di non farlo pesare. Una simile reazione c'era da aspettarsela e infatti la kunoichi non ne fu sorpresa - così come aveva riflettuto lei durante il viaggio doveva aver fatto lo stesso anche lui - e piuttosto che continuare ad aumentare le distanze con quel silenzio era meglio chiarire subito e cancellare l'imbarazzo. Si sentiva in colpa per come stavano andando le cose ma pur sapendo qual'era la cosa giusta da fare qualcosa ancora la bloccava tardando la sua reazione ad un semplice annuire. Il suo viso non era contrariato e anzi rimase impassibile, solo infine accennò fredda poche parole. *

"Le notti qui sono sono lunghe e gelide..
Troviamo un giaciglio e prepariamoci per la notte.."


*Era forse arrabbiata con lui perchè la stava rallentando? Non sapeva bene nemmeno lei il perchè ma non amando gli sprechi di tempo decise che ci avrebbe riflettuto mentre cercava un angolo più appartato o mentre avrebbe raccolto della legna.
Incamminandosi diede le spalle al compagno e come pensava nei paraggi purtroppo non v'era molta materia prima e dovette inoltrarsi ma un buon nascondiglio non fu complicato da costruire con le giuste conoscenze, qualche intreccio di rami, le foglie migliori e più grandi, qualche sasso per isolare il fuoco e tanta legna da ardere. Impiegarono diversi minuti per recuperare il necessario ma infine tutto fu raccolto in un punto, comprese due metà di un tronco che avrebbero fatto da "panchine" attorno al fuoco. Un letto di foglie avrebbe accolto il primo a riposare e il mucchietto di legna accatastato per chi era di guardia.
Riposto l'ultimo sasso l'Uchiha si guardò attorno e abbandonandosi ad un lungo sospiro riuscì a rilassare i nervi. Aveva avuto modo di ammettere cosa la infastidiva e cioè una banale conseguenza di eventi inaspettati, la partenza improvvisa proprio quando aveva chiesto al suo allievo solo un aiuto con l'archivio.
Prima di provare a spiegarsi diede l'onore al compagno di accendere il fuoco e solo al tepore delle prime fiamme parlò.*


"Mi spiace per prima, non era mia intenzione ignorare i tuoi bisogni né tanto meno sottovalutare le tue capacità. Avevo già messo in conto la possibilità di fermarci per la notte..è solo che siamo partiti così in fretta, ti avevo chiesto assistenza è vero ma con l'arrivo della kunoichi di Kumo, le sue storie, le supposizioni e il resto, ho pensato che magari ti fossi sentito costretto a seguirmi..
E' stupido lo so!"


*Sorrise per sdrammatizzare e poi inebriata dal tepore del fuoco portò in avanti le mani come per scaldarsi finendo poi per restarne ammaliata. Frizzanti le forme fluide che creavano le fiamme continuavano a sovrapporsi creando giochi di luci e ombre sui loro profili e disegnare scintillanti riflessi nei loro occhi attenti; lo sguardo di Akane in particolare era ormai stato catturato da quella luce calda a lei così familiare e senza rendersene conto si avvicinò ancora con le mani dando l'impressione di volerle quasi toccare.*

"So che sarai all'altezza e che farai tutto quello che è in tuo potere Satoshi, perdonami.
Ora va che è tardi, farò io il primo turno di guardia."


(ha ben chiara la situazione non è stupido e se gli dovesse succedere qualcosa io sarò li..
...non chiuderò occhio
.. non stanotte)

 
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Belfagor90
view post Posted on 25/3/2013, 22:24




Con la temperatura che scendeva sempre di più assieme all'Astro del giorno e l'evidente stanchezza del Nara per il ritmo serrato con cui avevano marciato fino al confine, non fu una decisione sciocca decidere di fermarsi per la notte. Non era sbagliato prendersi il tempo di vestirsi per bene con gli indumenti che avevano ricevuto al Campo Base, l'accendere un piccolo fuoco, acclimatarsi alle nuove temperature e massaggiare le gambe stanche. Dopo un po' di riposo, di sicuro sarebbero stati in grado di muoversi più velocemente, specie in un accampamento di lusso come quello che poteva preparare un personaggio della levatura di un Kage. Era da questo che si capiva l'esperienza di un ninja. Da questo come da molte altre cose, come il sacrificare una notte di sonno per essere sempre pronta ad accorrere in aiuto del suo compagno.
Una scelta che diede ad entrambi la possibilità di vedere quanto accadde quella notte. Era la fine del turno di guardia di Akane e già l’Uchiha si alzava per andare a svegliare il Nara per fargli cominciare il turno, quando i suoi sensi acutissimi fecero trillare il campanello d’allarme nella sua testa. Fu subito in guardia. Non che fosse facile trovare cose che potessero effettivamente minacciarla, ma l’antica tensione è dura a sparire. Gli occhi color pece della donna frugarono in lontananza nella notte cercando di cogliere il minimo indizio di cosa avesse causato quell’inquietudine improvvisa, ma nulla c’era da vedere per i suoi occhi... le sue orecchie, invece, furono d’aiuto e captarono un lento e malinconico scampanellio.
Era un tintinnio attutito, come se fosse lontano oppure ascoltato attraverso una porta chiusa, e rado. Un attimo suonava lento, poi svaniva per riapparire più forte e frenetico e diminuire di nuovo.
Cos’era a causare quel suono?


//Forse ho fatto delle assunzioni, ma ho tenuto il testo un po’ vago per dare ambito a correzioni da parte vostra. Ovviamente gradirei che per questo turno postasse prima Angy e non sto neanche a dire i motivi XD
Hai carta bianca, ragazza, fai del tuo meno peggio ^^//
 
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view post Posted on 26/3/2013, 21:40
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*Protetta dal calore del fuoco vivo e dall'altra dagli indumenti invernali, anche a sole ormai tramontato Akane non accusò il freddo di quella notte e seduta al suo posto restò a vegliare serena sul riposo del suo compagno. Di tanto in tanto si muoveva per attizzare le braci o aggiungere qualche ramo secco da ardere ma nulla di questo le impedì di pensare più o meno seriamente a cosa avrebbero trovato a Yuki: fantasie a dir poco ironiche di yeti delle nevi o enormi pupazzi di neve si susseguirono in uno scenario da cartone animato, tutte immagini vivaci che partorite dalla noia la rallegrarono per la loro stupidità. Rise piano tra sé e sé per poi tornare seria a rimembrare ciò che Momohana le aveva raccontato e delle leggende di cui ora sperava vi fosse una qualche reale traccia.
Senza nulla a scandire il tempo i minuti e le ore scorrevano lente, date le circostanze d'allerta minime fu particolarmente noioso il turno di guardia ma non per questo il suoi sensi furono meno vigili; dalla vallata che li precedeva alle montagne che si ergevano all'orizzonte era tutto tranquillo, visivamente l'unico limite fu il buio oltre il quale il suo sguardo non poté nulla ma anche facendo qualche passo lungo un perimetro ristretto non rilevò nulla di nulla, non una mosca a infastidire il loro riposo.
Passarono un paio d'ore forse più senza che nulla di sospetto avesse attirato la sua attenzione e quando uno sbadiglio la colse impreparata decise che era ora di farsi dare il cambio per starsene un po' distesa. Le avrebbe fatto bene un minimo di riposo fosse stato anche il solo atto di distendersi ma non appena andò a scuotere piano la spalla del compagno qualcosa di insolito attirò la sua attenzione.*


"Satoshi.."

*Un suono acuto da lontano giunse alle sue orecchie ma non fu subito allarme, guardandosi intorno non vide nessuno ma pensandoci il punto in cui erano era pur sempre una delle strade principali per oltrepassare il confine ed era probabile che fosse giunto nei paraggi solo qualcuno di passaggio. Se anche li avessero visti accampati li infondo non sarebbe stato un grosso problema ma quelle ipotesi si fecero man mano più falsate quando quel suono cessò per poi riprendere ad un ritmo più sostenuto, più forte e penetrante. Uno scampanellio altalenante la cui frequenza imprevedibile impediva una precisa localizzazione. Sottovoce quindi l'Uchiha sussurrò al compagno come a cercare conferma di ciò che stava udendo.*

"Lo senti anche tu?"

*Indecisa sul se spegnere o meno il fuoco per rendersi più difficilmente localizzabili la kunoichi rimase in attesa di conferme su un possibile pericolo che giungeva da lontano, agire subito avrebbe reso si meno visibile il loro rifugio ma al tempo stesso avrebbero perso la visuale dalla corta-media distanza aggiungendo un facile tracciamento a causa della scia di fumo che si sarebbero tirati dietro. Ancora inginocchiata al fianco del compagno estrasse rapida un kunai e impugnandolo in retroguardia restò focalizzata su quel suono cercando di comprenderne la fonte. Le gambe in tensione erano pronte a scattare, le bastava una conferma di pericolo per fuggire via e nascondersi nell'ombra e questo non prima di aver buttato una manciata di terra sulle fiamme e aver preso con se Satoshi. Poche frazioni di secondo le sarebbero bastati per allontanarsi e valutare la situazione. *

 
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view post Posted on 1/4/2013, 23:13

Il tempo non ritorna se non nel freddo dolore della memoria.

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A quelle parole il chunin non ottenne risposta, non ne desiderava alcuna. Ciò che lo turbò per qualche attimo fu la reazione di Akane che ignorò quelle sue parole per il momento e dopo aver ribadito che il freddo sarebbe aumentato con il calar della sera Akane si avviò alla ricerca di materiale con cui poter passare la notte.
Il chunin rimase per alcuni momenti immobile, determinato ad osservare il punto in cui la kunoichi era sparita fra le fronde.
Satoshi ripensava al peso di ogni sua parola, temeva che la avessero infastidita e che magari potevano riuscire a minare il morale durante la missione.
Satoshi sperava proprio che ciò non accadesse e così dopo aver osservato a lungo ormai un punto da cui nessuno sarebbe apparso presto anche il Nara decise di darsi da fare e così senza perdere tempo, posò lo zaino per terra e iniziò a cercare intorno delle pietre abbastanza massicce che delicatamente pose in cerchio, lì dove si sarebbe dovuto appiccare un fuoco.
L’aria sempre più gelida ricordava al chunin che il tempo della luce del sole era quasi al termine e sistemandosi il mantello e una sciarpa il chunin si avviò verso la rara vegetazione lì vicino per cercare dei piccoli arbusti e legnetti che sarebbero serviti per appiccare il fuoco.
Quando il chunin tornò in quell’accampamento per la notte improvvisato notò Akane impegnata a costruire un piccolo rifugio. Satoshi sorrise mentre posava i pezzetti di legno vicino al cerchio di massi, notando che Akane aveva aggiunto due panche ricavate da un tronco diviso a metà e posizionate l’una di fronte all’altro interrotte soltanto dal focolaio spento.
Solo allora, quando entrambi ebbero finito di prepararsi, si misero seduti su quei tronchi.
Silenzio. soltanto il silenzio continuava a sovrastare sui rumori della natura e senza dire niente Akane invitò il chunin ad accendere il fuoco.
Il Nara con molta delicatezza si tolse i guanti che riscaldavano le sue mani e li poggiò sul tronco.
Unì le sue mani a coppa, come se volesse riempirle con qualcosa e senza troppa fatica fece fluire il suo chakra nelle sue mani per poi concentrarlo all’interno della concavità creata dalle mani stesse creando una piccola fiamma viva, che sinuosa si muoveva seguendo le folate di vento.
Lentamente abbassò le sue mani ancora unite verso il centro del focolaio dove i piccoli arbusti già preparati erano pronti a riscaldare i due nella notte che si era preannunciata gelida.
Soltanto quando le sue mani toccarono gli arbusti il chunin aprì con molta leggerezza le sue mani facendo cadere la piccola fiammella di chakra sugli arbusti che prontamente fecero qualche scricchiolio mentre il piccolo fuoco di Satoshi diventava sempre più grande. Solo allora il chunin si allontanò.
Il fuoco, ormai unica luce nella notte, faceva danzare le loro ombre in vorticanti balli che solo il fuoco conosceva.
Solo allora Akane riprese a parlare e ciò che disse stupì il chunin, poi sorridendo cambiò discorso ritenendo che doveva essere lei a fare il primo turno di guardia. Satoshi era sollevato in parte per le parole dette dalla kunoichi, ma sapeva che non poteva fermarsi lì.
Rimase in silenzio per alcuni istanti prima di alzarsi e guardando l’Uchiha negli occhi che come specchi riflettevano le fiamme danzanti, fece un piccolo inchino con la testa e piegando il busto per congedarsi e, solo quando si tirò su si rivolse ad Akane.


Satoshi: “E’ stata una mia decisione e non vorrei che tu pensassi che io sia stato costretto, pensieri di questo genere possono gravare molto sulle nostre emozioni ed io non voglio che tu abbia un peso in momenti critici a causa mia.”

Disse il chunin, poi facendo un piccolo sorriso continuò a parlare e questa volta la sua voce era meno determinata e il tono con cui scandì quelle parole più basso.

Satoshi: ”Adesso vado a riposare un po’. Buonanotte Akane, non rimanere tutta la notte sveglia, vienimi a chiamare quando ti senti stanca. Domani ci aspetta un lungo viaggio.”

Disse il chunin che poi senza perder tempo si diresse verso il giaciglio fatto da foglie. Posò accanto ad esso soltanto lo zaino, ormai semivuoto, e le sue armi.
Si sdraiò, con la schiena rivolta verso il basso, sopra le foglie che ammorbidivano il disagio della dura terra.
Si sistemò il cappello e la sciarpa in modo da coprire il volto, cercando di non lasciare nessuna parte del suo corpo in contatto diretto con l’aria gelida e senza rendersene conto quel piccolo tepore che si era creato lo fece addormentare subito.


Akane: “Satoshi..”

Il chunin si sentì chiamare, mentre una mano rassicurante gli sfiorò la spalla, mentre uno scampanellio risuonò nella notte.
Satoshi si svegliò si soprassalto e si mise a sedere mentre con le mani si alzava il cappello che gli copriva gli occhi.
Quando la kunoichi si rese conto che il chunin era sveglio gli chiese se anche lui aveva sentito quel rumore. Satoshi fece un piccolo cenno mentre si metteva in piedi sempre chino per occupare meno spazio nell’oscurità.
Senza fare nessun rumore legò la sua lama al fianco insieme alla faretra da dove sfilò una freccia.
Con l’altra mano Satoshi impugnò l’arco e mettendosi dietro Akane, schiena contro schiena, preparato a scoccare la freccia osservava l’oscurità proprio come faceva Akane.
Satoshi non vedeva nessun movimento, vicino al fuoco le ombre della natura continuavano a danzare come se niente fosse successo.
Il chunin osservava intorno a sé, solo lo scampanellio che diventava sempre più forte rompeva il silenzio.
Si guardò ancora una volta intorno, se qualcosa era li per loro, dovevano nascondersi e cancellare le proprie tracce per quel potevano fare in una situazione del genere. Il fuoco in quel momento dava un’opportunità al Nara come una lama a doppio taglio. Grazie al fuoco avrebbe potuto utilizzare le sue ombre per difendere entrambi ma, lo stesso fuoco poteva farli individuare dal nemico.
Satoshi volse il suo sguardo dietro di sé. Akane stava osservando, proprio come lui, l’oscurità mentre lo scampanellio si faceva sempre più forte.
Satoshi si voltò nuovamente e continuando a osservare l’oscurità volle tranquillizzare Akane sul suo stato con quasi un sibilo di voce.


Satoshi: “Sono pronto”


Non poteva essere un peso, anche se relativamente alle esperienze dei due, Satoshi era soltanto un piccolo pulcino che veniva protetto dall’enorme e forte ala della madre ma, non per questo il chunin doveva rimanere in eterno un pulcino e sapeva che prima o poi avrebbe fatto il primo passo verso l’esterno, l’ignoto, per volare e diventare grande.

<attivazione> -Abilità nel Fiuto- (Stm: -5 in combattimento, -2 in GDR) [Liv 2 : 41/50] "Il ninja in possesso di questa abilita riesce a individuare il nemico che si nasconde e le trappole.
[Stm 201-2=199][Vta 60]
 
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Belfagor90
view post Posted on 5/4/2013, 18:47




Quanto poteva essere inquietante un piccolo scampanellio nel cuore della notte? Normalmente non vi si farebbe caso, ma le situazioni sono padroni dei cuori e per i due shinobi in missione anche il rumore del vento può essere un allarme. I due, tesi e con i sensi all'erta scrutarono e fiutarono la notte buia mentre le loro orecchie erano pervase dallo scampanellio misterioso.
A notte inoltrata, i loro occhi erano ciechi in quella boscaglia sconosciuta e per l'Hokage e il suo Doujutsu poteva essere un problema. Fortuna volle che fosse con lei un ninja dall'olfatto sopraffino o non da sola non avrebbe certo potuto pensare che la fonte del rumore potesse essere tanto vicina a loro. I due erano in attesa da un po', quando le mucose olfattive del Chunin colsero un odore di combustione diverso dal solito che proveniva dal fuoco scoppiettante del loro campo. Al suo segnale, l'attenzione del suo superiore cambiò repentinamente direzione e fu così che entrambi assistettero a quanto segue.
Le fiamme si accesero di un bagliore azzurro e subito dopo una serie di piccole sfere dello stesso colore si levarono in aria come lucciole rimanendo ferme sopra il fuoco. La loro luminescenza ballava come se fossero state fiammelle di candele e al ritmo del loro baluginare gli scampanellii aumentavano e diminuivano.
Rimasero per qualche istante a fluttuare sopra l'accampamento dei due shinobi per poi scivolare dolcemente attraverso gli alberi e verso la montagna. Il loro cammino era illuminato dalla stessa luce che emettevano e si muovevano come un piccolo sciame, senza mai allontanarsi troppo gli uni dagli altri e arrivando pure a fermarsi se uno di loro finiva impigliato in dei cespugli o dei rami bassi. Stranamente, nessuna pianta bruciò entrando a contatto con quelle piccole palline luminose.
Cosa avrebbero fatto i due shinobi di fronte a quello strano fenomeno che sembrava invitarli a seguire il cammino tracciato da quelle "lucciole"?



//Edit: il falò non era spento, sorry ^^'''//

Edited by Belfagor90 - 5/4/2013, 22:50
 
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view post Posted on 8/4/2013, 00:11
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*Per quanto fosse intontito dal sonno appena interrotto Satoshi reagì prontamente al suo richiamo e sollevando quel cappello buffo dagli occhi istintivamente finì anch'egli a cercare con lo sguardo la fonte di quei suoni ma il risultato fu il medesimo. Non era facile percepire la natura di quello strano evento ma una volta che fu affiancata dal compagno ora vigile, avvertì la sua presenza come rassicurante, schiena a schiena, uniti e pronti a scattare. Ciò che ne seguì tuttavia non fu nulla di particolarmente allarmante, il compagno le fece di colpo cenno sul fuoco come se stesse aspettando la comparsa di qualcosa di insolito e di tutta risposta l'Uchiha cose il messaggio fissando la sua attenzione sulle fiamme e su quello che di li a poco li avrebbe lasciati interdetti. Le fiamme assunsero un'insolita colorazione azzurrina e nel immediato seguire delle piccole luminescenze di quello stesso colore presero forma tutt'attorno. Eleganti fluttuavano in una danza che andava al ritmo dello scampanellio, leggere poi presero ad allontanarsi in massa verso la montagna alimentando la curiosità dei due sull'insolito fenomeno. Uno strano artificio che sulle prime Akane non seppe spiegare, pensò fosse opera di qualche manipolatore del chakra elementare di tipo fuoco, forse una manifestazione anomala del luogo o chissà che altro ma fatto stava che affascinata dallo sbrilluccichio la bella Hokage fu molto tentata dall'afferrarne una - certo non prima di averla osservata a dovere - i suoi occhi erano infatti cambiati nell'esatto istante in cui le era stato lanciato il segnale dal Nara e curiosa di conoscerne la provenienza iniziò a fare le sue supposizioni sul caso. Rimuginò per un breve istante e ritenne fosse scontato che qualcuno o qualcosa volesse attirare la loro attenzione in una certa direzione ma non potevano sapere in alcun modo se si trattasse di una trappola o al contrario di una richiesta d'aiuto e l'unico modo per scoprirlo sarebbe stato quello di seguire quelle strane fiammelle dalla distanza.*

(sembra fuoco ma non brucia, davanti a che razza di trucchetto ci troviamo? Che sia solo una tecnica di segnalazione o meno mi preoccupa chiunque possa esserci dietro, meglio andarci cauti)

"Curioso..
Proviamo a seguirle senza avvicinarci troppo
"

*Tornata all'impiedi spense il fuoco lanciando sulle fiamme delle manciate di terra e allontanati i ciocchi di legno raccolse rapidamente ciò che restava del rifugio finendo per cancellare per quanto possibile le traccie del loro passaggio. Cercando di mantenere un profilo basso la kunoichi mantenne un passo lento e silenzioso e aspettando di essere seguita dal compagno prese ad avanzare nascondendo al meglio la sua presenza tra le fronde.*


<attivazione> - Sharingan Completo - [Chk: 50] [Frz/Def: +30/Int: +40/Res: +20] "Questo non è un vero e proprio stadio dello Sharingan, tanté che il numero di tomoe resta invariato,ovvero tre per occhio. Tuttavia, a livello Jonin, il ninja è in grado di comprendere e sfruttare appieno le particolari capacità della propria doujutsu. Infatti, non tutti gli Sharingan sono uguali. Ognuno ha proprietà particolari che solo raramente risultano simili a quelle di un altro Uchiha, poichè complici le differenze caratteriali tra individuo ed individuo, emergono capacità decisamente diverse tra loro."

[Chk: 50][Stm: 476 -2,5 = 473,5]
[Int: 749 +40 = 789] [Frz: 198 +30 = 228] [Def: 513 +30 = 543 ] [Res: 513 +20 = 533]
 
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view post Posted on 18/4/2013, 14:50

Il tempo non ritorna se non nel freddo dolore della memoria.

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Satoshi cercava di sgranare il più possibile gli occhi per vedere nell’oscurità della notte anche un piccolo segno di movimento o di una presenza a loro sconosciuta.
Con gli occhi il chunin non riusciva a percepire nessuno e solo allora il chunin chiuse gli occhi venendo circondando e abbracciato dalla mera oscurità, in quel momento il chunin poteva affidarsi soltanto al suo olfatto e all’udito.
La ricerca del chunin durò alcuni istanti. Un odore particolare sembrò sostituire l’odore degli arbusti che venivano bruciati dal piccolo fuocherello del campo. In un secondo il chunin riaprì gli occhi e facendo un cenno ad Akane, il Nara indicò il fuoco.
Di lì a poco, al posto delle normali fiammelle, piccole fiammelle azzurre iniziarono a divampare creando delle piccole sfere del medesimo colore che, ballanti, per un primo momento si soffermarono sopra il fuoco ancora di un azzurro acceso.
Iniziarono a muoversi come se si tenessero per mano, facendo attenzione a non perdersi o a distanziarsi l’una con l’altra.
Solo allora Akane propose al chunin di seguirle a debita distanza così, il chunin dopo aver raccolto frettolosamente nel suo zaino le sue cose, osservò ancora una volta quelle sfere e solo allora balenò nella sua testa l’idea che le piccole sfere luminose fossero l’effetto di una genjutsu anche se, con lui c’era una maestra nelle genjtusu e sicuramente se ne sarebbe accorta subito ma, il chunin volle comunque dire la sua opinione al proprio mentore e, ancora una volta, con un sibilo di voce ruppe il silenzio che si era creato.


Satoshi: “Akane, non voglio mettere in dubbio le tue abilità ma... una cosa del genere non si vede tutti i giorni. Siamo quasi arrivati nel territorio nemico, non credi che potrebbe essere una genjutsu o un qualcosa di simile?”

Disse il chunin quando ormai era pronto a seguire la kunoichi impugnando in una mano l’arco e nell’altra la freccia pronta ad essere scoccata...
 
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