| Il tempo stava viaggiando, senza sosta, con tutta la calma del mondo. Dal villaggio si ergeva il calmo e solito fumo dei focolari accesi dai cittadini per riscaldarsi, visto che la notte stava per calare a breve. Solo legna marcia e vecchia veniva utilizzata, quella in ottimo stato era ancora sotto il controllo delle guardie, per la creazione delle palizzate. Proprio per la mala composizione del legname usato per appiccare quei falò, il colorito del fumo era ben diverso dal solito grigio scuro e acceso. L'odore non giungeva fino all'accampamento nella foresta, e non appena i ninja iniziarono ad accorgersi che una malsana puzza, incomprensibile e sconosciuta, perfino alle narici del cane ninja, Kuro si allarmò, sfoderando nuovamente la sua Shinso, accentuando i propri sensi. Qualcosa stava cambiando, le loro capacità ninja non li avevano aiutati affatto, erano più simili a normali cittadini o boscaioli di quando mai lo fossero stati prima d'ora. Tutto era confuso, il cielo iniziava a oscurarsi, con strane nubi apparse dal nulla, che vorticose si riunivano in un unico punto, dal quale spuntò una flebile luce violacea. Quel colore sparò la mente di Kuro nel suo passato, aveva già visto quel colore, aveva già vissuto quella sensazione, forse quell'odore era stato già percepito prima d'ora.
(Wa..Watashi? Esiste davvero?)
Un brivido iniziò a pervadere il corpo del ragazzo, una sensazione di sconcerto e paura iniziava a viaggiare ad altissima velocità nelle vene, quel che lui aveva sempre cercato di omettere e nascondere stava per apparire: la paura in lui. La sua mente iniziava a passare tra un ricordo e l'altro, cercando di sfogliare i capitoli delle sue avventure come in una ormai folta libreria; doveva capire dove aveva sentito parlare di quell'essere, di quel "Dio". Lentamente nella sua mente iniziava a materializzarsi qualcosa, un labirinto, dei corpi ricoperti di sangue, delle catene..L'illusione di essere quasi morti, di dover salvare la vita a quelle persone. Ora ricordava tutto, appena giunto nel paese della Pioggia, era li che l'aveva già vissuto. Convinto di essere l'unico ad aver realmente vissuto quelle sensazioni, ad aver avuto quella "visione", si svegliò da quel perpetuo sonno che la mente e la paura avevano provocato in lui. Fortunatamente nulla era cambiato, nessuno si era accorto di cosa fosse accaduto a Kuro, ma quelle piccole nubi presero la forma di un teschio, ed iniziarono a crescere dal nulla infime forme di vita, che come un battaglione urlava ed ansimava, bramoso di morte. Dall'insolita forma, munite solo di artigli, come erano state descritte, non avevano minimamente dato retta ai cinque presenti in quel posto. Erano intenzionati a raggiungere la loro unica meta: il <villaggio. Giunti li avrebbero senz'altro messo sotto assedio il posto, dovevano sbrigarsi, dovevano farcela!
- Kaito! Forza! Dobbiamo attirarli qui! Non possiamo lasciare che raggiungano il Villaggio!
(Nessuno morirà per un mio errore.)
Socchiuse gli occhi, si girò di scatto iniziando ad elaborare una strategia per renderli impegnati, almeno per attirare la loro attenzione. Poi guardò Kaito, sperando facesse lo stesso. Non C'era tempo per spiegare, ma il Kiriano era un ninja in gamba, avrebbe capito al volo le intenzioni di Kuro. Con un fendente per assestato, fece capitombolare tra se e i mostri un tronco d'albero piuttosto secco, ricoperto d'edera e foglie, poi impastando il proprio chakra e socchiudendo gli occhi, rilasciò una possente quantità di chakra elettrico su quel tronco, cercando di incendiarlo. Se ci fosse riuscito, l'erbaccia e i tronchi secchi avrebbero condotto le fiamme proprio dove lo sciame di mostri stava nascendo. Con un pizzico di fortuna avrebbe richiamato la loro attenzione, e perchè no, avrebbe danneggiato quelle bestie.
(Fai lo stesso Kaito, aiutami ad appiccare quel focolare.)
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