Watashi 6C/2A - Tears in the Rain, Per Bahamut, Bishop, Karen. Passaggio di rango per Morph

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Mr. Bishop
view post Posted on 17/3/2013, 03:04




Pioggia incessante. Unica compagna del ninja della sabbia che interrompeva il fastidioso silenzio in cui la casa versava con un ritmico, seppur cupo, ticchettare contro il vetro della finestra. Il ninja sedeva ai piedi dell'apertura, la gamba sinistra piegata al petto mentre la destra distesa, in attesa che i suoi tre compagni si destassero dal loro profondo sonno o che una qualunque cosa nella stanza fosse abbastanza interessante da attirare la sua attenzione e accorciare la distanza dal sorgere del sole.
Pur troppo per lui, ad esclusione dei movimenti disturbati dei tre dormienti, nulla si mosse in quella stanza, arida di vitalità come il resto del paese della pioggia. Quella quiete non sarebbe però durata a lungo e presto il giovane del clan Shakuton avrebbe rimpianto quella, seppur piatta, sicura calma.
Il controllore della sabbia, sgranò gli occhi improvvisamente, osservando la stanza con uno sguardo che non gli apparteneva, quasi come se quel luogo fosse nuovo per lui, fino a che il suo sguardo non si fermò sul ninja seduto davanti al lui, che nel frattempo era balzato in piedi. Hisashi capì immediatamente che qualcosa era cambiato nel suo compagno: non era di certo un abile ninja sensitivo, ma era evidente che il suo chakra era diverso, carico di odio e malvagità. Le pupille del ragazzo brillavano di un riflesso violaceo, rivelatore del potere estraneo che aveva soggiogato la sua mente.
Il genin non dovette pensarci due volte: la situazione era chiara come il sole che ancora brillava chi sa dove, lontano da quel paese. Sapeva cosa fare, cosa Hiro avrebbe voluto che lui facesse e cosa avrebbe fatto al suo posto: doveva fermarlo.
La terra tremava intanto sotto i loro piedi, scossa dal potere immondo della divinità che, dal corpo di Hiro, stava scatenando tutta la sua potenza. All'interno della camera in cui i ninja si erano stabiliti, grandi quantità di sabbia mosse da Hiro si muovevano vorticose attorno a loro, scagliandosi in modo apparentemente casuale contro le pareti dell'edificio, mettendo a dura prova la loro già precaria stabilità.


Devo fargli perdere i sensi. Serve un colpo secco alla testa...
Il problema è solo uno: avvicinarlo...


La sabbia si muoveva agile, imprevedibile, mentre gli occhi dei due ninja si scrutavano, pronti a cogliere i segni della mossa avversaria. All'improvviso una grossa colonna di sabbia si alzò dal pavimento, diretta verso lo Shakuton. Quello cercò di scansarsi, deciso a lanciarsi poi all'attacco del suo nemico, ma quel fiume di sabbia dimostrò di essere, forte del potere dato dalla divinità, ben più veloce del ninja del calore, che tentò inutilmente di proteggersi il capo dall'onda e abbandonandosi al flusso di sabbia che di li a qualche istante lo avrebbe travolto. L'impatto fu violento come immaginava: senti il corpo venire strattonato dalla colonna di sabbia, portandolo a sbattere la testa violentemente contro la parete dell'edificio. Il ninja tentò di riaprire gli occhi, ma tutto attorno a lui era sfocato, sbiadito. Davanti a lui riusciva a scorgere un punto dai confini incerti, il suo avversario. Il suo amico. Non era riuscito a salvarlo, non aveva mantenuto la promessa fattagli: non era stato abbastanza veloce da proteggerlo. Il ninja non ebbe però molto tempo per piangersi addosso: in pochi secondi la sua testa divenne pesante, scombussolata dalla possente botta ricevuta, e si appoggiò al suolo insieme al suo corpo privo di conoscenza.



* * *




Il ninja non aveva ancora aperto gli occhi, ma dall'oscurità del suo sonno, sorrideva già per la bella sensazione che stava provando: non era riuscito a riprendere conoscenza, ma sentiva un allegro tepore riscaldargli le gambe.
Lentamente il ninja aprì gli occhi, che dopo alcune immagini sfocate, riuscirono a fornirgli un quadro dettagliato della situazione. Il primo particolare che gli saltò subito agli occhi fu un grosso quadro di luce disegnato sul pavimento, creato da un allegro sole alto sul cielo. Era quella la sensazione che sentiva, l'allegro tepore del sole alto su cielo.


Hisashi -Il sole!!!-

Alzò lo sguardo fuori dalla finestra, venendo accecato dalla luce dell'astro lucente che non vedeva ormai da un po' di giorni. Tornò a guardare la camera, notando solo adesso che Jaku era inginocchiato al suo fianco e continuava a curarlo con il chakra medico, sistemando ciò che l'attacco del ninja della sabbia e la successiva botta gli aveva causato.

Hiro!

Alzò lo sguardo in cerca del suo compagno, sperando che le sue condizioni fossero migliorate, quando alcuni uomini irruppero nella camera festanti, lieti di festeggiare la salvezza, probabilmente dal controllo di Watashi. Che fossero riusciti a liberarsene? Ma come?
Jaku non si lasciò però distrarre dai nuovi arrivati e, preoccupato come sempre per la salute dei suoi compagni, chiese loro di verificare le loro condizioni di salute e in particolare del loro sangue Si rivolse quindi ad Hisashi, chiedendogli cosa fosse accaduto durante il loro sonno. Il ninja tornò a rivivere gli episodi della sera prima, raccontandoli, come se questo potesse aiutarlo a ricordare.


Hisashi: -È successo tutto all'improvviso... Ricordo che la terra ha tremato attorno a me, poco prima che Hiro aprisse le palpebre, fissandomi con gli occhi di Watashi stesso. Riuscivo a vedere chiaramente il male dentro di loro!
Ho cercato di combattere, ho cercato di fermarti come mi avevi chiesto, ma la sabbia era troppo veloce e mi ha travolto senza che potessi fare nulla. Ho sbattuto la testa e in pochi secondi ho perso i sensi. L'ultima cosa che ricordo è la sabbia vorticare violenta attorno ad Hiro e battere contro le pareti violentemente.-


Si voltò verso il compagno di missione, quindi aggiunse.

Hisashi: -Scusa, non sono riuscito a fermarti... Non sono stato abbastanza forte.-

Perdonate il ritardo rispetto alla tabella di marcia :D Domani rileggo. Buonanotte!
 
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view post Posted on 18/3/2013, 18:59

lo cavalier del Gangbang!!

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Il duello continuò per ore e ore, Hiro combatteva con quel mostro che aveva le sue stesse sembianze e che corrotto da Watashi aveva ucciso tutti i suoi compaesani amici e persone che amava. Nessuno dei due sembrava averne la meglio, ma almeno il fratellino era ancora vivo, combatteva con tutte le sue forze, voleva salvare a tutti costi l'unica persona cara rimasta in vita. Tutto questo naturalmente avveniva nella sua mente, mentre al di fuori solamente Hisashi sapeva cosa realmente stava accadendo. Hiro era ormai sopraffatto da quel sogno così vivido che non poteva non essere reale ai suoi occhi, la creatura sembrò prendere il sopravvento su di lui dopo ore e ore di lotta, con un colpo spedì il ragazzo verso la parete. La botta fu violenta e il ragazzo per miracolo rimase cosciente anche se totalmente intontito e non in grado di muoversi. In quello stesso istante quando sembrava che il suo clone posseduto aveva avuto la meglio e stava per andare a terminare il suo operato uccidendo il fratellino, il vero genin della sabbia aprì gli occhi per qualche istante, non era più lui però, non riusciva a percepire il controllo del suo corpo così come non vi riusciva nel sogno. Watashi stava prendendo il sopravvento e agì con il suo corpo facendo quello che voleva senza che lui potesse reagire in alcun modo, era uno spettatore inerme dell'operato della divinità.
Vide il suo corpo tremare incessantemente, la sua più fidata alleata sabbia ruotare violentemente impazzita e scaraventare il suo amico contro una parete, lui non riuscì a reagire, poi torno per alcuni istanti all'interno della sua visione terrificante.
Il mostro con le sue sembianze era su di lui, con il corpo del suo fratellino ridotto a brandelli, Hiro non fu nemmeno in grado di urlare tutto il suo dolore, ma il suo cuore era straziato da una disperazione senza fine, poi la creatura parlò.

Questo è solo un anticipo di quello che farò ai tuoi cari, non è reale ma lo sarà molto presto, inizierò dai tuoi compagni di missione lì fuori e poi tutto quello che hai visto diverrà realtà...

NOOOOOOOOO!! NON TE LO PERMETTEROOOO!!

Il ragazzo scosso da quelle terribili parole urlò contro la bestia, sapeva che non era successo ancora nulla che poteva ancora fare qualcosa per fermarla e scattenando tutto il suo chakra saltò sopra il suo doppleganger, cercando di farlo fuori una volte per tutte.
Al di fuori della lotta che avveniva nella mente del ragazzo, Hiro dopo aver scaraventato al muro il suo compagno iniziò a rilasciare un potere immenso dal suo corpo, avere tutto quel potere gli piaceva, eccome se gli piaceva. Il potere immenso scatenato da genin fece tremare tutta la casa, le zone circostanti e tutto il paese delle terme, causando un terremoto di dimensioni bibliche, poi fu tutto buoi e il ragazzo perse conoscenza per chissà quanto tempo.

***



Riprese conoscenza chissà quanto tempo dopo, alcune lacrime gli stavano scendendo dagli occhi, temeva probabilmente di non riuscire a sopraffare quel Dio dalla sua mente, ma a quanto pare ci era riuscito e tutti i suoi compagni erano salvi anche se un pò doloranti, soprattutto Hisashi.
Jaku si rialzò ed andò a soccorrerlo, non era stato solo un sogno quindi, probabilmente era stato lui a ferire il suo amico, il senso di colpa iniziò ad opprimere il ragazzo, aveva ferito un suo amico, non se lo sarebbe mai perdonato. Per fortuna il ragazzo stava bene ed esclamò felice di vedere i raggi del sole penetrare nella stanza dove si trovavano dalla finestra lì vicino, la pioggia quindi era andata via, come era successo? centrava forse Fuyuki? era l'unica cosa sensata da pensare, c'era la probabilità che quindi il chunin avesse fermato quella pioggia infernale e che fosse sano e salvo.
Ad interrompere i suoi pensieri furono alcune persone, forse i superstiti presenti in quella casa che a quanto pare sembravano essersi ripresi dalla possessione, uno di loro nominò una Seiri, il ragazzo non sapeva chi fosse e rimase con l'espressione di chi non sapeva cosa diavolo stesse succedendo. A quanto pare anche lo stesso medico non sapeva di cosa stesse parlando e dopo aver curato Hisashi si alzò e perplesse chiese chi fosse questa Seiri, poi chiese ai due genin se stavano bene e se il loro sangue era pulito. Hiro prese un kunai e si ferì un dito mostrando il dito al chunin, ma non rispose subito perchè il compagno di suna iniziò a parlare raccontando cosa era avvenuto.
Era successo davvero quello che il genin aveva visto, aveva perso il controllo posseduto da quel dio e aveva ferito il ragazzo, poi terminato di parlare si era rivolto all'amico, chiedendogli scusa per non essere riuscito a fermarlo come gli aveva promesso.
Quelle scuse furono peggio di una pugnalata, non aveva nulla di cui scusarsi era stato lui a non essere stato in grado di trattenersi facendosi controllare da quella divinità e ferendo il suo amico. Un altro dubbio venne al ragazzo si ricordava di aver rilasciato un potere immenso e di aver scatenato un terremoto potentissimo, decise quindi di parlare informando gli altri di quello che aveva visto e sentito.


Hisashi scherzi? non hai nulla di cui scusarti è tutta colpa mia, non sono riuscito a fermare quel Dio e mi sono fatto controllare come un idiota, come se non bastasse ti ho anche ferito perdonami...

Hiro abbassò la testa chiedendo perdono all'amico, poi riprese a parlare aveva ancora una cosa da dire.

Io credo di stare bene, ho visto quello che succedeva senza poter reagire, la mia sabbia che vorticava senza che potessi controllarla e scaraventava Hisashi verso il muro e poi ho avvertito un potere immenso fuoriuscire dal mio corpo e tutto ha iniziato a tremare, è l'ultima cosa che mi ricordo a parte lo strano sogno che ho fatto.

Il ragazzo ripensò a tutto quello che era appena successo, la maledizione di quel luogo sembrava essere terminata e così il loro compiti o quasi. I superstiti erano al sicuro ora o così sembrava, dovevano capire cosa fosse successo, se centrava Fuyuki o questa Seiri e capire cosa fare ora, se gli abitanti erano al sicuro portarli via dal paese delle terme aveva senso?
Il ragazzo pensava proprio di no, se tutti quelli posseduti erano tornati normali allora anche Pakkun lo era, forse era un tentativo stupido, ma tentare non gli costava nulla, compose i sigilli dell'evocazione e provò a richiamare Pakkun, però prima era meglio comunicarlo agli altri, così come tutti i suoi dubbi.


A quanto pare la maledizione di Watashi è stata spezzata, pensate centri Fuyuki o questa Seiri di cui parlano? Dovremo chiedere ed informarci, vedere se questo luogo è davvero al sicuro e sosa è successo qua stanotte, perchè nel caso non ha più senso portare al sicuro i superstiti...
Poi vorrei verificare una cosa se per te va bene Jaku, vorrei tentare di evocare di nuovo Pakkun per vedere se anche lui è tornato normale o se no per guarire anche lui con la tua cura, se per te va bene lo evoco subito.


Hiro attese la risposta degli altri e del medico, se avesse ricevuto risposta affermativa avrebbe evocato subito il canide per vedere come stava e per curarlo se era ancora posseduto, inoltre poteva avere qualche informazione su cosa era successo. In attesa di parlare con Fuyuki era una buona soluzione o almeno così pensava il genin della sabbia.

//se Jaku è d'accordo, Hiro evoca subito il canide, a te gasp decidere come sta e cosa succede come al solito.//
 
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view post Posted on 21/3/2013, 15:30
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Ormai era quasi giunta a destinazione, non mancava molto. Le ultime falcate e finalmente si sarebbe trovata faccia a faccia nuovamente con la creatura diabolica nata dalla mente malata di Watashi. Nel tutto però c'era qualcosa di strano. Il silenzio che l'aveva accompagnata sin dal principio adesso si era trasformato in una sorta di brusio, prima lieve poi sempre più forte.
Credeva di essere sola in quella foresta, così si guardò intorno perplessa, stoppando la sua corsa. Illusione e realtà iniziarono a fondersi, non riusciva più a scindere quale appartenesse realmente a se stessa. Ciò che prima era immerso nella notte più profonda nella boscaglia, adesso era inondato di luce. Ci mise un po' per abituarsi ai raggi del sole che accarezzavano il suo viso, quel bagliore che nel sogno non le aveva creato fastidi ma che sembrava scomparso da quelle terre, adesso sembrava volerla accecare.
I ricordi lentamente risalirono in superficie, si ricordò del liquido che il medico aveva preparato e poi l'oscurità che la inghiottiva. Quindi se si trattava veramente del mondo autentico che aveva lasciato, cosa stava accadendo? In lontananza riuscì a mettere a fuoco la figura di Jaku che già in azione, sormontava Hisashi affrettandosi a curare le sue ferite. Il sunese sembrava dolorante, quasi come se fosse appena uscito sconfitto da un combattimento mentre loro erano impegnati a dormire. La kunoichi strinse i pugni, che qualcuno li avesse attaccati mentre erano inermi?
Faticosamente la fanciulla si risollevò dal suolo, rendendosi subito conto che c'era qualcosa che non andava. Dove erano finite le corde che avrebbero dovuto tenerli saldamente fermi? Un pericoloso dubbio pervase la mente della giovane, e se fossero stati loro a colpire il compagno?

- Hisashi stai bene? C-cosa è successo? - chiese timorosamente, andando a cercare anche gli occhi di Hiro che si era svegliato in ritardo come lei.

Purtroppo proprio in quell'istante, le spiegazioni passarono in secondo piano per lasciare che facessero il loro ingresso festante, i superstiti che avrebbero dovuto soccorrere. Un uomo si presentò al gruppo mentre proclamava l'arrivo della salvezza che tanto avevano atteso. Quella notizia giunse improvvisa, anche se già si poteva intuire dalla scomparsa delle nubi che affliggevano il paese delle Terme. Fuyuki ce l'aveva fatta oppure era stato merito di questa Seiri?
Un nome familiare che già conosceva ma a chi apparteneva? L'immagine improvvisa di una ragazza dai lunghi capelli biondi con gli occhi dello stesso colore del cielo, le comparve davanti. Non era un ricordo lontano eppure con tutto quello che avevano passato, dall'ultima volta che l'aveva vista, era come se il suo cuore avesse isolato la sua figura.
Se pensava che era stata proprio lei a salvarli all'eremo, che li aveva lasciati proseguire sacrificando se stessa, non si sarebbe mai perdonata di averla scordata anche solo per un attimo. E questa volta era stata di nuovo lei a far perire la maledizione per sempre? No, non si poteva trattare della stessa persona o forse si?
Magari non poteva essere importante per gli altri ma lei lo doveva sapere, alla fine di tutto voleva almeno ringraziarla per quello che aveva fatto per il mondo, per l'eremo, per il suo sensei e per tutta quella popolazione che adesso gioiva, finalmente libera dalle grinfie di Watashi.

- C-com'è fatta questa Seiri? Scusa la richiesta non molto opportuna ma è importante per me saperlo... - chiese speranzosa la ragazzina fissando Shinichi.

Gli uomini vicino a colui che era entrato, intanto iniziarono ad affrettarsi per raggiungere tutte le stanze della casa e vedere se c'era qualcun altro. Sentiva sopra di lei scricchiolare mentre tutti i presenti nella stanza sembravano perplessi e incuriositi nello scoprire chi fosse in realtà questa Seiri. Per Jaku prima di tutto però c'era lo stato fisico dei suoi compagni, infatti si apprestò a chiedere se il loro sangue era di nuovo nella norma.
Chiaki afferrò una delle sue himogatane e si fece un taglietto, stringendo la mano a pugno e lasciando gocciolare al suolo, il liquido che percorreva il suo corpo; parte della sua linfa vitale. Così che il medico potesse avere le prove del suo stato anche se stava a qualche metro di distanza. A parte lo stato di spossatezza in cui si trovava, soprattutto per il sogno appena fatto, sperava che quel dio malvagio almeno avesse abbandonato il suo corpo per sempre.
Lei voleva portare luce, ed essere divorata dal male, non rientrava proprio nei suoi piani. Di una cosa era sicura, qualcosa dentro di lei era cambiato, riusciva a vedere la sottile linea di quello era prima e cosa era diventata adesso. La visione di sua madre l'aveva solamente giovata, adesso che poteva di nuovo ricordarsi il suo volto e che le aveva dato la forza per continuare a combattere. Hisashi interruppe i suoi pensieri, ormai guarito dal potere curativo di Jaku.
Come avevano temuto fin dal principio la causa delle ferite del sunese, erano proprio loro. L'energia negativa che stava cercando di corrompere le loro menti era la causa di tutto. Proprio Hiro, colui che l'aveva sempre difeso in battaglia, adesso aveva portato dolore e sofferenza, più di tutti. La Hyuga cercò lo sguardo del dominatore della sabbia, sapeva che non l'avrebbe presa bene; da quel poco che era riuscita a leggere in lui, avrebbe fatto di tutto per salvaguardare il team, proprio come un vero capogruppo e quello era stato un colpo basso per se stesso.
Era come se un immensa nuvola nera aleggiasse sopra le loro teste, di delusione per non essere riusciti mentre si commiseravano a vicenda. Fortunatamente l'albino riuscì a uscire da quel baratro, almeno apparentemente, esponendo le sue idee su cosa era appena avvenuto. Facile da supporre ma a chi potevano chiedere per saperne di più?
Sicuramente la popolazione che era rimasta nella residenza con loro fino a quel momento non sapeva andare oltre quello che sapevano, occorreva una voce esterna, qualcuno che avesse seguito la vicenda. Quando Hiro propose a Jaku di poter evocare Pakkun, la fanciulla si ricordò del furetto bianco che aveva seguito il suo sensei al tempio.

- P-potremmo evocare anche Okojo, visto che stava con Fuyuki, magari sa dirci qualcosa di più r-riguardo a tutta questa faccenda...che ne pensate? - chiese con entusiasmo Chiaki per la sua idea.

Il suo modo assiduo di balbettare si stava persino affievolendo, però lei non si accorse di questo leggero cambiamento.
 
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view post Posted on 7/4/2013, 19:16
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Sembravano stare tutti bene, fortunatamente quella vicenda si era conclusa nel migliore dei modi per quanto rimaneva ancora qualcosa da chiarire. Quegli uomini avevano parlato di una certa Seiri, che fosse lei l'eroina che aveva permesso al sole di vincere quella pioggia maledetta? Ad ogni modo la piccola Hyuga ebbe l'idea di valutare anche le condizione di Pakkun che aveva assunto un ruolo fondamentale per quanto negativo all'interno della vicenda e verificare il suo stato avrebbe potuto mettere in pace gli animi dei presenti. Hiro seguì il consiglio e con la tecnica del richiamo ebbe il piacere di notare che il carlino stesse, per quanto acciaccato, piuttosto bene e soprattutto in sé. Sfortunatamente non ricordava nulla di quello che era successo ed anche lo stesso Okojo, evocato dalla fanciulla, poté raccontare soltanto fino al punto in cui con Fuyuki si era ritrovato davanti una porta luminosa dopo una manciata di chilometri sotto la pioggia. Per capire qualcosa di più avrebbero dovuto chiedere evidentemente proprio a quest'ultimo. Uno degli uomini presenti rispose comunque alla domanda di Chiaki, descrivendo per quanto possibile l'aspetto di questa fantomatica Seiri.

Shinichi - Non lo sappiamo, nessuno lo sa... una voce ci ha semplicemente salvato e riferito che prima o poi questo flagello sarebbe finito. Non ricordiamo assolutamente nulla di quello che è successo a questo posto prima della pioggia. Siamo soltanto amareggiati per quello che vi è capitato

Probabilmente avevano ancora i ricordi della "creatura" che attentava alle loro vite sebbene non sapessero che quella luce azzurra che temevano era la stessa che in quel momento stavano ringraziando. Il male sembrava comunque sconfitto ma ciò che era successo ad Hiro non era sicuramente spiegabile neppure a Jaku, il suo vaccino avrebbe senz'altro potuto avere degli effetti collaterali come già spiegato ma un'energia rilasciata in quella maniera andava oltre ogni previsione.

Jaku - L'Hokage sarà felice di sapere che tutto è andato per il meglio, spero che anche Fuyuki abbia avuto la stessa fortuna

Rimasero qualche ora per rimettersi completamente in sesto dopo essersi accertati di essere guariti completamente, da lì il viaggio per tornare a casa sarebbe stato lungo ma relativamente tranquillo. Gli uomini concedettero comunque un campione del loro sangue al medico che per quanto soddisfatto dell'epilogo della vicenda, rimaneva dubbioso su ciò che era successo durante il processo di eliminazione della malattia. Hiro era un glifato e quell'esperienza non poteva essere una coincidenza.

Watashi richiamato dagli umani per salvare egoisticamente una vita; una ragazza che richiama il proprio potere per vivere egoisticamente con tutti i propri cari. Era un mondo corrotto dal finto altruismo e quel Dio malvagio si rivelava giorno dopo giorno, forse meno oscuro di quel che gli umani pensavano. L'immortalità di una causa, una lacrima nella pioggia, ed un uomo era stato pronto a sacrificare l'esistenza pur di essere felice. Gli shinobi dovevano combattere se stessi e l'avrebbero capito troppo tardi, a prescindere dal potente Watashi.


||E' finita, davvero, ma non è stata colpa mia se avete atteso tanto per la conclusione XD. Comunque, ecco a voi le valutazioni:

Karen:

Dunque, io mi rendo conto che per la tua pg gestire una missione come questa è stata un'impresa, o meglio, è stata un'impresa per te ruolare la tua pg in certe situazioni. Chiaki non è assolutamente pronta a qualcosa di così grande, non è pronta alla battaglia, qualsiasi essa sia, ma sono certo che questa esperienza le servirà per crescere. Purtroppo non posso che premiare soltanto il suo role impeccabile perchè sul piano tattico-strategico, la tua pg è stata totalmente assente. Non ha mai preso iniziative, mai decisioni, salvo soltanto l'idea di evocare Pakkun ma credo potesse venire in mente anche agli altri senza problemi. E' ancora una bambina e lo capisco e non era facile ritagliarsi un merito con tanti ninja più esperti davanti ma per quanto ho visto penso tu non ci abbia nemmeno provato :|

Exp: 1300(100 da combattimento dunque pesabili)
PA: 1, per combinazione... non credo tu ne abbia usate tantissime di abilità
PT: 2
Punti stat: 5

Bahamut:

Su di te non mi dilungherò visto che hai sicuramente letto la mia valutazione mandata allo staff ma due parole anche qui mi sembrano di dovere. Il tuo pg ha tanto da vendere ma sembra che ancora non sia riuscito a trovare ciò per cui realmente combattere. Tra tutti sei tra quelli che ha quanto meno provato a dire la sua con un pizzico di iniziativa ma è ancora pochino per quanto mi riguarda, hai un pg che potrebbe sfondare i culi se solo lo volesse, fallo vedere per quello che realmente vale! La scrittura va migliorata, ti direi di rileggere bene dopo aver scritto ma spero tu lo faccia già. Fai attenzione soprattutto alla punteggiatura, più volte ho rischiato di soffocare per leggere periodi senza una virgola XD

Ad ogni modo......... sei Chunin MOTHAFOCKA!

Exp: 550
PA: 1
PT: 1

Lo so è una miseria ma a te la missione vale come "torneo chunin". Consolati con i premi del passaggio di rango XD

Bishop:

Sei una MERDA! ........ No, non è vero XD Tra tutti sei quello che più mi è piaciuto e devo dire sotto tutti i punti di vista. Hai un pg umano, coerente e soprattutto figo. Mi è piaciuto quando ha titubato all'uscita della caverna per quello che era successo e soprattutto quando ha mandato letteralmente a quel paese Jaku dicendo di voler andare con Fuyuki nel momento della separazione. La scrittura è ottima e sei sulla buona strada per diventare uno dei miei pupilli (XD). Ad ogni modo ecco a te:

Exp: 1600(200 da combattimento dunque pesabili)
PA: 1, come per Jè non ricordo punti salienti in cui le utilizzi, ma se sbaglio contattami pure
PT: 3
Punti stat: 8

Guadagnate tutti 100 Ryo per la riuscita della missione. Andate in pace.

Ps. Jaku vi riaccompagnerà a Konoha e poi andrà per i cavoli suoi.||
 
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view post Posted on 8/4/2013, 13:38
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Nonostante le domande fatte dalla piccola kunoichi tutto sembrava ancora avvolto nell'ombra. Nessuno sapeva chi era in realtà quella Seiri, si conosceva solo la voce di colei che aveva fatto continuare a credere quei poveri superstiti. Chiaki contornata da un'espressione dal tono deluso, tornò a riflettere sulla donna bionda che le era rimasta in mente.
L'unico che sicuramente poteva saperne di più era Fuyuki che era riuscito ad andare oltre. Sapeva che presto lo avrebbe rincontrato, alla fine era pur sempre il suo sensei; adesso doveva solo pensare a tornare a casa e sciogliere finalmente la tensione che si era creata per tutta la missione. Non c'era nemmeno bisogno di portare la popolazione in salvo perché improvvisamente tutto sembrava essere tornato alla normalità, quasi come se avessero vagato in un sogno per tutto il tempo.
La fanciulla si chinò e dopo aver composti i sigilli, un animaletto dal manto bianco le comparve davanti sempre con il suo sguardo fiero. Okojo si guardò intorno perplesso sul perché fosse stato evocato proprio dalla piccola, dove stava l'eremita? I due rimasero un po' a interloquire ma i ricordi del furetto erano confusi, quasi quanto quelli degli abitanti del Paese delle Terme. L'ultimo ricordo che aveva con il chunin era la visione di una sorta di varco illuminato e poi il nulla.
La giovane si grattò la testa confusa mentre guardava Pakkun che a parte il suo stato fisico non del tutto smagliante, non aveva ricordi di ciò che era accaduto. Non ricevendo risposte salienti su quello che avevano passato, si arresero finalmente alla possibilità che Watashi avesse abbandonato almeno momentaneamente quelle terre. Non appena Jaku informò del ritorno a casa, qualcosa nella tredicenne scattò. Per una volta in vita sua, voleva qualcosa e sicuramente non era tornare al suo villaggio.
Il sogno che aveva fatto, aveva acceso qualcosa in lei che non si sapeva spiegare. Vedere tutte quelle persone morte, l'aveva spaventata ma aveva risvegliato anche altro dentro di lei. Una consapevolezza, la voglia di lottare e crescere e di aiutare quante più persone possibili in questa guerra.
Mentre il medico annunciò di voler prendere qualche altro campione per studiarci sopra, i ragazzi si godettero qualche ora di tranquillità. Il sole splendeva alto in cielo, la pioggia era solo un incubo lontano. La giovane genin si stese sul manto erboso all'ombra di un albero affiancata dal furetto che si godeva anche lui qualche attimo di riposo.

- Tutto è bene quel che finisce bene - disse l'ermellino saggiamente.

Chiaki fissava le fronde degli alberi in silenzio, divertendosi a guardare i giochi di luce che si creavano sulla sua pelle chiara. Sembrava spensierata ma le sue preoccupazioni erano ben più grandi.

- I-il problema è che questo è solo l'inizio... - rispose la ragazzina mantenendo una calma inaudita.

Okojo abbandonò la sua posizione comoda per fissare sua sorella, sembrava quasi che con una risposta del genere la kunoichi auspicasse ad altro. Non la conosceva ancora bene, era da poco che era entrata a far parte della loro famiglia ma notava qualcosa di diverso in lei, forse una risposta troppo seria.

- Hai qualcosa in mente Chiaki? - chiese la creatura curiosa ma allo stesso tempo investigativa.

- Naaaaa - se ne uscì ridacchiando la tredicenne - M-mi prendi troppo sul serio. Il tuo muso preoccupato è troppo buffo!

La Hyuga aveva colpito nell'orgoglio del mustelide che si girò dall'altro lato, dandole la schiena mentre con la zampetta destra si reggeva la testolina imbronciata.

- A proposito sai per caso come s-stanno Yin e Yang? - domandò la fanciulla ripensando agli avvenimenti che l'avevano costretta a separarsi da loro.

In un primo momento Okojo sembrò non essere intenzionato a parlare ancora offeso, poi sotto le suppliche tenere della sua evocatrice venne corrotto spudoratamente.

- E va bene, ho capito, parlo. Non li ho visti direttamente ma le voci girano, soprattutto quando si ha a che fare con due così confusionari. So che Yin è quasi guarito ormai ma ha messo in subbuglio mezzo eremo quando gli hanno detto che doveva rimanere a riposo e gli hanno vietato di rispondere al tuo richiamo. Penso che ormai conosci abbastanza bene il suo carattere e di cosa sia capace quando gli mettono i bastoni fra le zampe; fortuna Yang che è riuscito a calmarlo un po' ma non pensare che gestire lui sia stata una passeggiata. Anzi, senza suo fratello che lo controllava ha fatto più scherzi del solito, soprattutto alla povera Fukuizuna - raccontò esasperato l'animaletto.

Chiaki scoppiò a ridere e quasi non riusciva a smettere. In quel breve attimo la tensione che era rimasta ancorata alla ninja, sciolse le sue catene per librarsi nel vento. I ricordi dei giorni passati all'eremo illuminarono di nuovo il suo morale, quante ne avevano combinate. Quasi non riusciva a smettere di ridere mentre lacrime di gioia scendevano sul suo viso facendole splendere gli occhi perlacei.

- Comunque visto che qui è tutto apposto torno all'eremo, qualcuno avrà sicuramente bisogno delle mie abilità uniche - disse con tono fiero, consapevole di essere indispensabile.

Chiaki si asciugò il viso umido e dopo un saluto veloce al furetto si ricongiunse nuovamente ai suoi compagni che sembravano essere pronti per la partenza. Finalmente abbandonarono quei paesaggi stranieri ma questa volta a salutarli c'era un caldo sole e delle persone sorridenti sull'uscio del capanno. Purtroppo avrebbero dovuto ripercorrere nuovamente il tragitto più lungo ma questa volta l'aria che si respirava nel team era diversa. Chiaki si mise in coda al gruppo persa nuovamente nei suoi pensieri, finché non iniziò a riconoscere i territori limitrofi a Konoha, zone pericolose ancora lontane dal villaggio ma in cui lei era cresciuta.
Ci aveva riflettuto parecchio e forse era una delle decisioni più azzardate che aveva fatto nella sua breve vita. Non aveva voglia di occuparsi di cose burocratiche, ne di ritornare nella sua casa vuota aspettando una qualche missione che sarebbe arrivata dopo mesi, voleva essere di aiuto prima che fosse troppo tardi. Prima che Watashi logorasse il mondo. Idee forse un po' troppo grandi per una ragazzina di tredici anni ma non le importava. Difficilmente faceva valere i suoi pensieri, preferiva lasciare spazio agli alti ma quando si metteva in testa qualcosa, beh li nessuno poteva bloccarla.

- Jaku io vado d-direttamente al campo base - disse fermandosi improvvisamente e sconfiggendo il silenzio.

Il suo tono si era fatto serio e fissava il vuoto sovrappensiero. Anche suo padre probabilmente si era recato li sotto ordine dell'Hokage ed erano mesi che non lo vedeva. Fissò tutti i suoi compagni e poi sorrise.

- R-ragazzi mi dispiace doverci salutare così ma prima o poi ci r-rivedremo...ne sono sicura! - disse in modo solare Hyuga, così da non poter far notare la tristezza di quella separazione.

Giocherellò un po' con la ciocca di capelli blu per smaltire la tensione e dopo aver salutato tutti prese la sua strada. Le gambe della fanciulla si muovevano veloci ora che era nuovamente sola. Libera di correre e lasciarsi quasi trasportare dal vento. Una rischiosa decisione da parte sua ma ormai era fatta. Il campo base l'attendeva.

È tutto finito! D: Questa missione è stato un parto ma finalmente ce l'abbiamo fatta! Allora inizio scusandomi. Mi dispiace che la mia PG è un po' spastica e sembra tutto tranne un ninja ma a me piace ruolarla così, anche perché alla fine ha 13 anni e diciamo che ci è stata quasi buttata nel mondo degli shinobi, non molto per sua volontà. Il fatto che non sono stata attiva su piano tattico-strategico è stata una decisione mia, alla fine cioè mi sembra assurdo che la più piccola, la più debole e con un carattere chiuso se ne esca con qualche proposta, quindi anche in privato quando prendevamo decisioni insieme, io dicevo la mia ma in gdr on lasciavo campo libero agli altri. Per il resto mi sono divertita, è stato bello ruolare con tutti voi, che siete degli ottimi player, devo ringraziare soprattutto Melo per avermi imbucato nella missione :asd: Beh per te Gasp sapevo che eri un master tosto ù.ù quindi mi va bene così, pensavo che mi dicessi cose anche più cattive, allora un po' mi vuoi bene per esserti trattenuto! :3 Va beh dategli un voto alto e tanti soldini, anche se è inutile che lo dico ù.ù
 
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view post Posted on 9/4/2013, 11:01
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Nulla da dire. Sarà che l'ho seguita passo passo fin dal primo momento, sarà che ho visto le reazioni di sti poveracci (soprattutto di Jes) ma non ho notato errori di sorta. Nè grammaticali, nè sintattici, nè di regolamento o altro. Sei un Master tosto, cattivo e sadico ma la missione è andata via liscia come l'olio, con colpi di scena, difficoltà psicologiche ecc. Li hai spremuti fino all'ultima goccia mettendo in difficoltà sti disgraziati sempre e comunque, ho assistito ai tuoi parti mentali e alla tua cattiveria per cui dilungarmi sarebbe eccessivo.
Un ottima avventura da un ottimo master in soldoni:

Voto 9.5
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view post Posted on 10/4/2013, 17:00

lo cavalier del Gangbang!!

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//Gasp è Hiro che propone di evocare Pakkun e Chiaki che segue il consiglio e vuole evocare anche Okojo :P
Ma dopo un mese ci sta ;)//

Quando tutti ebbero raccontato e commentato ciò che era accaduto durante quella strana notte, Jaku approvò l'idea di Hiro di rievocare Pakkun, per vedere come stava ed indagare un pò su cosa fosse successo, sempre che fosse tornato in se. Anche Chiaki ebbe la stessa idea e dopo il via libera del medico entrambi, composero i sigilli per evocare le rispettive evocazioni, il genin vide che il carlino era finalmente tornato in sè e che stava piuttosto bene visto l'accaduto. Purtroppo non ricordava nulla di quello che era successo, quindi l'idea del ragazzo di suna non portò a nulla, se non la sicurezza che il suo fedele alleato era finalmente tornato se stesso e che stava bene.
Anche la ragazza una volta evocata la donnola dal manto bianco che aveva fatto da esploratore nella grotta, lo interrogò per scoprire qualcosa, non ottenendo però nessuna informazione utile, aveva seguito il chunin fino ad una strana porta luminosa, non sapeva che fine avesse fatto Fuyuki. Richiamare quelle creature non era stato utile purtroppo come non furono utili le risposte di Shinichi su Seiri, non sapeva poi molto, potevano solo sperare che lo Hyuga fosse sopravvissuto e che gli avrebbe informati su cosa fosse successo quando gli avrebbero parlato.
Hiro era pieno ancora di curiosità e dubbi, sia sul capogruppo, era preoccupato sulla sua sorte, ma il fatto che lo pioggia si era fermata era dovuto probabilmente a lui anche se i superstiti parlavano di questa fantomatica Seiri. Si chiedeva perchè avesse rilasciato un tale potere durante la notte, nemmeno Jaku ne aveva la certezza, anche se aveva suggerito che potesse essere in qualche modo legato al fatto che Hiro era uno dei 13 prescelti. Era l'unica differenza tra lui e gli altri e la cosa poteva avere un senso, ma essendo soltanto una speculazione, non avrebbe mai potuto saperlo con sicurezza.
Quella missione era giunta al termine, tutto sommato era stata un successo, anche se non per merito suo la pioggia era stata fermata, la maledizione spezzata e quella strana infezione debellata. Il medico chiese altri campioni ai ragazzi, in modo da riuscire a modificare l'antidoto senza quel fastidioso effetto collaterale, l'incubo che avevano avuto era stato così terrificante e reale che non l'avrebbe augurato a nessun altro.
Dopo aver sistemato tutti i preparativi, il gruppo si rimise in viaggio per tornare al campo base, gli ci vollero parecchie ore, ma arrivarono a destinazione senza problemi questa volta. Hiro viaggiò piuttosto pensieroso fino a destinazione, stava ragionando ancora a ciò che era avvenuto in quella missione, era stato controllato da quel dio ad un certo punto ed aveva rilasciato un potere incredibile, quella sensazione di potere gli era piaciuta, ma aveva ferito il suo amico e scatenato un terremoto in tutto il paese delle terme. Il senso di colpa non gli era ancora passato come i dubbi su perchè ciò era avvenuto, ma non era solo per quello, il sogno così vivido e tremendo che aveva fatto durante quella notte l'aveva scosso parecchio. Avrebbe dovuto diventare più forte per proteggere gli altri, ma allo stesso tempo assicurarsi di essere in grado di controllarsi, per non ferire più nessuno, sarebbe tornato subito a Suna per vedere i suoi e per allenarsi nuovamente, doveva impedire che ciò che aveva visto si avverasse e che venisse controllato nuovamente da Watashi.
Così quando la ragazzina comunicò agli altri che sarebbe subito andata al campo base, Hiro si riprese dai suoi pensieri giusto in tempo per salutarla calorosamente, dopo di che anche lui si rivolse agli altri comunicando che sarebbe tornato subito al suo villaggio, voleva rivedere i suoi e assicurarsi che stavano bene.

Io mi dirigerò verso Suna, voglio vedere in che stato e il villaggio e allenarmi un pò, Hisashi tu cosa devi fare?


Una volta salutati gli altri e aver sentito la risposta dell'amico si diresse verso Suna, mancava da casa da tempo ormai, da prima di dirigersi all'eremo, solo ora si accorse che aveva nostalgia del suo villaggio e di rivedere i suoi.
Al suo arrivo avrebbe trovato più di una sorpresa ad aspettarlo e visto che il destino gli aveva riservato una sorpresa dopo l'altra negli ultimi mesi, non sarebbe stato strano se i suoi piani venissero travolti da qualche evento inaspettato.


//Grazie a Gasp della bella missione e agli altri della partecipazione, è stato piacevole ruolare con voi anche se per vari motivi questa missione è stata davvero lunga XD//
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 11/4/2013, 23:41




Nuovamente di corsa, veloce fra le foglie insieme ai suoi compagni, in direzione della meta più dolce di tutte: casa. Certo, Konoha non poteva essere considerata una casa per i due sabbiosi, ma l'accoglienza e la protezione che vi avevano trovato alcune ore dopo la venuta di Watashi, l'avevano resa un po' più simile alla loro patria.
Nessuno del team aveva voglia di parlare, ma dentro il loro cuore ripercorrevano ogni attimo di quella lunga e logorante missione, valutando, col senno di poi, tutti gli errori commessi e le scelte sbagliate che avevano rischiato di comprometterla. Il genin ripercorreva ancora una volta il percorso all'interno della caverna, ricordando l'odio e la rabbia che il suo cuore era riuscito a suscitargli in quegli attimi di illucidità: la mano che afferrava il collo della giovane ninja con forza, il suo sguardo terrorizzato. Senza il resto del team, il giovane non sarebbe di certo stato in grado di tenere a bada il demone che si dimenava per venire fuori. Il tempo era passato, goccia dopo goccia, e Hisashi era riuscito a perdonarsi quello sbaglio, ma la rabbia contro quel demone non aveva fatto altro che crescere: quel vile non si era voluto nemmeno scomodare per affrontarli, accontentandosi di metterli uno contro l'altro nella speranza di farli morire miseramente.
Il genin aveva adesso un conto in sospeso con il dio: lo aveva spinto ad attaccare i suoi stessi compagni, uno fra i gesti più disonorevoli che un ninja possa compiere.
Il suo pensiero andò anche al carlino che poche ore prima, dopo essere stato invocato da Hiro, aveva saputo di essere stato controllato per tutto quel tempo dalla divinità malvagia. Fu immediatamente chiaro che l'idea di essere stato soggiogato da Watashi non andasse a genio neanche al giovane carlino: il canide, orgoglioso com'era, non avrebbe accettato facilmente ciò che era successo, e soltanto il tempo avrebbe rimarginato la ferita del suo orgoglio.
Watashi aveva provocato già troppo dolore, aveva causato troppa sofferenza. Hisashi sapeva di essere solamente un genin, ma questo non gli avrebbe impedito di combattere contro la divinità. Forse non sarebbe riuscito a stanarla, ma avrebbe ostacolato i suoi piani al massimo delle sue possibilità, avrebbe impedito che altra gente soffrisse a causa del malvagio dio.
I pensieri ragionavano già sulle sue prossime mosse, quando la voce di Chiaki lo riportò bruscamente alla realtà: la kunoichi annunciava che si sarebbe diretta a nord, decisa, come lo Shakuton, a raggiungere il campo base, probabilmente nella speranza di rendersi utile il prima possibile.
Hisashi la salutò sorridente, sicuro che, come lei stessa diceva, si sarebbero rivisti nuovamente e avrebbero combattuto ancora fianco a fianco. Ma per il momento ognuno di loro aveva un obbiettivo da raggiungere, un compito, ed era necessario che si separassero per avanzare fra le vie che il destino aveva scelto per loro.
Hiro disse che sarebbe tornato al villaggio della sabbia: Hisashi si sarebbe dovuto separare anche da lui.


Hisashi: -Ho lasciato che Chiaki andasse via per prima: credo avesse il bisogno di rimanere sola a riflettere. In verità anche io andrò verso il campo base, verso nord. Voglio fare il possibile per difendere gli innocenti dalla follia di Watashi: nessun altro soffrirà a causa dei suoi sporchi trucchi.-

I tre si fermarono e congedarono l'un l'altro con saluti e raccomandazioni di ogni genere. Il primo ad andarsene fu Hiro, diretto a sudovest.

Hisashi: -Jaku, sei stato una guida preziosa per tutti noi e sono certo che diverrai un grande medico, perchè lo sei già. Spero che le nostre strade si ricongiungano in futuro.-

Hisashi ripartì fra le foglie, veloce come il soffio di un vento estivo carico di speranza, come la luce di un sole che sorge squarciando le tenebre della notte e le tenebre dei cuori.

Quasi dimenticavo xD Ringrazio prima di tutti Gaspare, che ha portato avanti la missione in modo egregio, permettendomi di entrare a fondo nella psicologia del mio PG. Più di una volta mi hai aiutato a chiedermi come agirebbe Hisashi d'innanzi a queste scelte e posso dire con certezza di conoscerlo molto di più grazie a questa missione. Avrei detto a chi avrebbe valutato la missione, di darti un buon voto, ma hai già avuto già quello che meritavi :D E grazie mille per le belle parole nella valutazione.
Ringrazio tantissimo anche i miei compagni: personalmente mi sono divertito un mondo a ruolare con voi e se in futuro avrete ancora piacere di ruolare con me (so di avervi rallentato, lo so :T_T: ), ne sarò onorato.
Che dire, quasi mi dispiace finire il post. Dichiaro ufficialmente conclusa la missione 6C/2A :) Un saluto a quel simpaticone di Jaku.
 
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112 replies since 24/10/2012, 14:47   2431 views
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