Watashi 5C/B - Un villaggio nuovamente nei guai, per Vale93ba (passaggio a chunin) EmptyPumpkin e Kira

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view post Posted on 11/3/2013, 17:57
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*Gli infermieri di turno, nonostante l’iniziale stupore dovuto all’inaspettata comparsa dei due shinobi o, forse, all’improvvisa interruzione della routine di lavoro, non parevano molto convinti di fronte alle loro richieste ma non opposero alcuna resistenza. Il più coraggioso dei due espose apertamente i suoi pensieri, giocando un po’ con le parole per non sembrare troppo scettico. Gli occhi bianchi della Hyuga si erano posati su di lui, perentori eppure impenetrabili. Con non molta difficoltà era riuscita a dare interpretazione a quel tono di voce e agli atteggiamenti che l’accompagnavano, e quello che ne dedusse non le piacque affatto. Non sopportava affatto quel tipo di persona, superiore a qualsiasi cosa. Ma non poteva lasciarsi prendere la mano e rispondere a tono, poiché non era quello il suo obiettivo primario. Il suo sguardo aveva già espresso abbastanza. Con immensa sorpresa, il paziente seppe come difendere la sua posizione. L’aveva additato con l’appellativo “malvagio”, non esattamente quello che pensava la graziosa kunoichi.. ma poco importava. Il farneticante e iperattivo paziente, dopo essersi scrollato di dosso i due addetti che, nel mentre, avevano allentato la presa sulle sue braccia, s’avvicinò ai nuovi arrivati e sperava seriamente di poter parlare con loro e convertirli al suo credo. A guardarlo, la bella Setsuna non provò disgusto ma semplice pietà. La pelle del viso era segnata dalla malattia e diverse piaghe contornavano le labbra che insistentemente e convulsamente l’uomo stuzzicava. Inoltre tremava come una foglia, forse a causa dell’elevata temperatura corporea.*

(Pover’uomo, caduto vittima d’un kami tutt’altro che benevolo. Perché questi sintomi? Che intenzioni può mai avere l’incubo che chiamano Watashi? Se dovessi ragionare come un’entità malvagia, cercherei quanti più seguaci possibili ed eliminerei le minacce senza remore.. ma a che pro castigare in questa maniera coloro che ti seguirebbero?)

*Ad interloquire con l’uomo, il cui nome pareva essere Kioshi, fu il giovane Uchiha. Le sue maniere erano affabili e il suo tono condiscendente, quasi rassicurante per qualcuno che sente d’avere il fiato e tutti contro. La Hyuga l’approvò nuovamente.*

(Si, è il metodo giusto! Noi abbiamo bisogno di informazioni e lui non vede l’ora di poterci convertire. Assecondiamolo e facciamogli credere che ci interessa più la salvezza che l’opportunità di bloccare il suo Dio. Non mi aspetto chissà quale nozione, ma conoscere in parte i piani del nemico è il primo passo per il contrattacco.)

*Rimase dunque ad ascoltare le domande poste dal compagno e le relative risposte fornite dall’uomo, che scalpitava visibilmente per parlare con loro che sembravano più che disposti a sentire quello che aveva da dire. Poi, quando ne ebbe l’opportunità, s’intromise nel discorso.. con garbo.*

Setsuna Hyuga: “Avete detto che alcuni possono vederlo, altri invece no. Per quale motivo, Kioshi-sama? Sapete sotto quale parametro vengono scelte queste persone? Voi l’avete visto.. vi ha parlato suppongo.. che cosa vi ha detto? Qual è il suo messaggio?

(Giocando sulla sua devozione, dovrei riuscire a scoprire qualcosa di più..)

 
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view post Posted on 15/3/2013, 14:49
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-...Watashi.-

*Pronunciò il nome di quel dio freddamente, senza esitazioni nè incertezze, quindi confrontando con ciò che già avevano sentito, sapevano che Watashi non si era presentato agli abitanti con un nome falso.
Quella era la prima risposta alle tante domande che arrivarono al malato, che le ascoltò tutte con attenzione, quasi felice di destare tanta curiosità in menti così giovani. Probabilmente ignorava che il loro obiettivo era in realtà distruggere la sua nuova fede.*


-Ha fatto ben più che parlare, mi ha mostrato. Quando ho trovato i suoi messaggeri, avvicinarmi è stato tutto quello che serviva. Un solo flash, tutto qui, nulla di indolore. È stato più che sufficiente, d'un tratto sapevo e comprendevo tutto, compreso il fatto che la mia ignoranza finora era ingiustificabile, e ora posso rimediare con voi e con gli altri.-


*L'infermiere continuava a osservare con sguardo perentorio e diffidente il racconto del malato, evidentemente frustrato per la lucidità che stava dimostrando. In effetti, sembrava ricordare tutto alla perfezione, ma finora non aveva nominato minimamente il momento di debolezza che aveva avuto. Anzi, parlava con una sicurezza tale che veniva quasi da chiedersi se davvero quella mattina era davvero così impedito come sostenuto dagli infermieri. E ciò non faceva bene alla posizione.*


-Luce, buio, sono piccolezze i confronto a un Dio, i messaggeri di una simile entità possano presentarsi ovunque. Forse, scelgono il buio perchè è lì che possono illuminarci con la loro verità. Sul fatto che non tutti vedono...è normale quando ci si trova di fronte a un potere simile, a una manifestazione così evidente eppure difficile da comprendere. Alcuni beneficiano di nuova saggezza, come me. Altri, saturi di cotanta conoscenza, non riescono ad accettarla e finiscono in catalessi. Sono quelli più indegni, gente di mente chiusa incapace di comprendere la magnificienza che ci viene mostrata.-


*Gettò uno sguardo sul suo aguzzino mentre parlava, includendolo nemmeno troppo velatamente. Eppure, il giudizio sui malati che dava Kioshi in quel momento era poco meno crudele di quello dell'infermiere. E soprattutto, benchè il suo fosse un bel racconto, continuava a escludere la parte del suo collasso.
Per pochi istanti, un forte rumore proveniente da fuori dall'ospedale costrinse Kioshi a fermarsi un momento. Sembrava una marcia, passi lunghi e decisi, forse soldati in perlustrazione, anche se quest'andatura non l'avevano mai sentita prima.
Finita la spiacevole interruzione, il delirante ma non troppo interlocutore finì il suo discorso con un invito.*


-Forse...vorreste provare anche voi di persona? A vedere se siete degni, intendo. Vi posso accompagnare a provare di persona, non avrete più bisogno di chiedere nulla, dopo.-


*A sentire queste parole, gli infermieri si inquietarono immediatamente, perfino quello che prima era stato buono e accondiscendente. Non parlarono per non vedere la loro posizione più aggravata e non dare ulteriori possibilità a Kioshi di replicare, tuttavia i movimenti che teste e braccia facevano erano inequivocabili: seguire Kioshi dai messaggeri non era una buona idea.
Intanto il "vecchio" Kioshi li guardava con un sorriso sempre più aperto e un viso quasi spiritato, convinto di averli convinti a dargli una possibilità per uscire da lì.*
 
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view post Posted on 17/3/2013, 13:11
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La bella Hyuga aggiunse solo una domanda a quelle già poste, ma fu ragionata e mirata, non dando a vedere che entrambi erano li per trovare le debolezze delle creature e quindi debellarle, ma spacciandosi per soggetti dalle larghe vedute e, magari, pronti a convertirsi.

Ottimo, anche lei ha preferito un approccio più naturale che di sicuro si rivelerà più utile che forzarlo a parlare...

Alla prima domanda posta dal giovane Uchiha, Kioshi rispose con voce decisa, senza esitazione, quasi come se pronunciando il suo nome, si liberasse di un peso che non vedeva l'ora di abbandonare e di diffondere.
L'uomo continuò poi descrivendo in maniera sbrigativa e piuttosto blanda di come era stato "infettato": diceva di essersi avvicinato e poi ha avuto un flash.


Un flash?... Forse è una sorta di genjutsu a contatto? Oppure è qualcosa di molto peggio... sta di fatto che non dovremmo avvicinarci a quei cosi per non subire lo stesso destino di questo poveretto.

Continuò a spiegare che i globi preferivano il buio perchè solo lì potevano mostrare la vera luce, ma all'Uchiha sembrò una spiegazione da semplice fedele e priva di fondamento, così come la spiegazione del perchè lui solo era in grado di muoversi così agilmente.
Terminò con un invito piuttosto inquietante, che voleva essere un modo per convincerli a fare la stessa cosa che tempo prima aveva fatto lui, così da non aver più bisogno di fare domande; il tutto accompagnato da un sorriso a dir poco sospetto.


La sua espressione non promette nulla di buono, e come sospettavo non ci è servito a molto; alle domande più importanti ha deciso di sviare il discorso, per poi dare una di quelle risposte da fanatico che a tutto servono, tranne che a chiarificare davvero le idee.

Anche gli infermieri erano rimasti molto colpiti; in primo luogo per tutta l'attività che Kioshi aveva mostrato da quando aveva incontrato i due genin, considerando che fino a poche ore prima non riusciva nemmeno ad alzarsi dal letto, lasciando quindi un altro punto interrogativo alla sua spiegazione, e in secondo luogo per l'ultima frase che, ovviamente, non avrebbero voluto nemmeno prendere in considerazione.
Il ragazzo dalla capigliatura castana ovviamente la pensava come loro: non avrebbero potuto permettere a Kioshi di uscire nemmeno se l'avessero voluto date le sue reazioni imprevedibili.
Anche se l'idea che avesse un certo collegamento con Watashi lo allettava per scoprire magari se lo conducevano alla fonte del male, Kinji non poteva correre quel rischio.


Kinji: Dopo tutto questo parlare immagino che vi siate stancato Kioshi-san, quindi è meglio che tornate a riposo... noi ci congediamo per ora, preferiamo scoprire la "luce" da soli... in fondo i nostri occhi vanno ben oltre la luce e le tenebre... vero, Setsuna-chan?

Finì dunque col ringraziare gli infermieri, per poi lasciare la stanza e ripercorrere nuovamente il corridoio, scambiando quattro chiacchiere con la compagna.

Kinji: Abbiamo capito almeno che Watashi si presenta con le sue vere sembianze agli infetti, eppure Kioshi ha tralasciato il momento del collasso, per non parlare della questione di chi "beneficia della saggezza" e chi no... contando che lui per primo non era capace di trarne giovamento fino a poco fa.
Immagino che continuare a parlargli sarebbe stato inutile, e interpellare altri pazienti non ci avrebbe portato da nessuna parte ma anzi, avremmo solo sprecato tempo.
Qualche idea?


Per la prima volta l'Uchiha si trovò in difficoltà; in tutto l'ospedale probabilmente tutti gli altri infetti non sarebbero stati in grado di proferire parola, e l'unico capace invece, aveva preso iniziativa cercando di coinvolgerli personalmente, ma ciò li avrebbe portati a rischiare troppo... quindi come agire per uscire da quel vicolo cieco?
 
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view post Posted on 23/3/2013, 19:18
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*Le risposte fornite da Kioshi non rivelarono nulla di nuovo ai due shinobi, esattamente come aveva previsto. Quella era soltanto l’enfasi d’un fanatico, di un qualcuno che non voleva seriamente solvere i loro dubbi ma soltanto soggiogarli e convertirli. L’unica ragazza del gruppo ascoltava comunque attentamente il delirante discorso, forse nell’intento di carpire qualcos’altro. Quelle parole le sembravano così prive d’un qualsiasi significato logico.. tanto che cominciò a chiedersi il perché perdessero ancora tempo. Il disprezzo per i pazienti che aveva manifestato pochi minuti prima uno dei due infermieri adesso pareva riflettersi sull’atteggiamento e le parole di Kioshi, anch’egli disgustato dal diverso. Ciò nonostante, per lui non vi furono occhiatacce. La giovane Hyuga sapeva discernere bene gli atteggiamenti e le circostanze, e qui v’era una differenza sostanziale: il primo era in possesso della piena facoltà d’intendere e di volere, il secondo no. Dunque lasciò correre. Quand’ebbe finito, il vecchio s’offrì come una sorta di guida spirituale al raggiungimento delle risposte, invitando i due genin ad uscire da quel posto pieno d’ignoranti e conoscere di persona quella verità che solo gli adepti del grande Kami avrebbero potuto mostrare ai loro occhi. Senza nemmeno accorgersene, la giovane dai capelli cobalto s’irrigidì.*

(Uscire di qui?! No.. non se ne parla proprio. Ci butterebbe in pasto alle ombre, e forse è proprio quello che vorrebbe il suo Kami. Dopotutto siamo qui per fermarlo e non credo che voglia che noi gli mettiamo i bastoni fra le ruote. Probabilmente sta servendosi di questo pover’uomo per ingannarci. Non ha menzionato nulla dello stato pietoso in cui versava poco prima del suo tentativo di fuga, la cosa è sospetta.. e sono anche sicura che scatterà se dovessimo rifiutare il suo invito! Io.. non voglio fargli del male..)

*Percepì chiaramente il brivido che repentinamente le percorse la schiena, mentre quei suoi occhi carichi di mistero, candidi come la neve, alternavano la visione dal sorriso quasi sghembo d’un Kioshi vittorioso e i segnali dei due infermieri dietro di lui. Non era una buona idea lasciarlo fare, e anche se la reazione imprevedibile sarebbe arrivata da li a poco non poteva fare altro che negare l’invito e sperare nel pronto intervento dei due uomini muscolosi. Se avesse dovuto mettere ordine, avrebbe reagito esageratamente.*

(Anche Kinji-kun non lo lascerebbe andare, ne sono certa. Devo solo trovare il modo più gentile ed elusivo possibile per negargli questa opportunità..)

*Ma prima ch’ella potesse riflettere su cosa dire e su come dirlo, il bell’Uchiha prese parola e cordialmente motivò il suo rifiuto. La giovane accennò ad un sorriso all’affermazione riguardante i loro occhi, ch’erano da sempre gemelli e rivali. Fortunatamente, Kinji aveva messo in atto una strategia verbale che avrebbe potuto lenire l’eventuale scatto d’ira del paziente instabile, cosa che Setsuna s’aspettava da un momento all’altro.*

Setsuna Hyuga: “Si riposi, Kioshi-san. Appena scopriremo la verità torneremo a farle visita.

*Disse con quella sua voce cristallina, avvalorando quanto più le parole del compagno. Nonostante fossero coperti dai due infermieri, non volle abbassare la guardia fino alla fine. Anche usciti dalla stanza i suoi sensi rimasero all’erta, mentre il compagno le si avvicinava per chiederle un parere.*

Setsuna Hyuga: “Immaginavo che sarebbe successo. D’altronde, che tipo di risposte avremmo potuto ottenere da un uomo con la mente annebbiata? Non credo che otterremo altro che risposte senza senso, qui dentro. Affidiamoci ai consigli del vecchio capo villaggio e cominciamo a sondare il terreno sul campo. Il sole è quasi al picco.

*Rispose, mostrando grande lucidità e senso d’iniziativa.*

 
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view post Posted on 31/3/2013, 21:03
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// Pur non avendo sforato realmente il limite di 10 giorni, mi sento in dovere di scusarmi per il ritardo causa preparazione di un isolato esame, spero da mercoledì di non farvi più aspettare così tanto un post. //

*Liquidarono così l'esuberante Kioshi, che subito terminò il suo sorriso mutando verso un'espressione sconsolata per il dover rimanere lì. Provò a dire qualcosa, ma le parole gli si bloccarono in bocca, forse pensava di non potersi permettere ulteriore insistenza, forse era effettivamente stanco, e con un ultimo saluto ai due, si adagiò sul letto.*

-Non deludetemi, ragazzi.-


*E mentre gli infermieri si assicuravano delle sue condizioni e osservavano l'uomo addormentarsi(nonostante l'atteggiamento sveglio e per nulla stanco di pochi secondi prima), i due ninja uscirono dalla stanza ponderando sul da farsi.
L'ospedale presentava molti infetti, la maggior parte dei quali incoscienti o deliranti, difficilmente avrebbero detto più di Kioshi.
Uscire dall'ospedale era forse l'alternativa preferibile, e avrebbero attraverso le strade raggiunto uno dei tanti nascondigli delle ombre.
La percorrenza del villaggio avrebbe offerto a loro la possibilità di udire ancora più di una volta quel suono di forti passi marcianti udito prima. Appariva e scompariva da direzioni ben diverse, e qualora non li soddisfasse l'ipotesi che si trattasse di persone che camminavano, cercarne la provenienza era una possibile pista.
Oppure, avrebbero potuto concentrarsi sulle ombre, notando di esse diverse cose. Erano cresciute rispetto al giorno prima, tuttavia ora che il sole era alto nel cielo, sembravano rimpicciolite rispetto alla notte e alle prime ore del mattino. Scelta una creatura, avrebbero potuto studiarla, a differenza del giorno prima in cui l'avevano solo osservata ma non approcciata. Dovevano comunque stare attenti ai pericoli: stargli vicino era tutt'altro che piacevole, sintomi poco piacevoli quali mal di testa e nausea si presentavano per il solo fatto di essere alla sua presenza, ma questo si poteva anche ricondurre ai fumi di Watashi, e le maschere sembravano attenuare. La presunta illuminazione arrivava dal contatto diretto, e quello andava provato se intendevano eseguire le istruzioni di Kioshi. Oppure, potevano cercare di combatterla e osservare se e in che modo reagiva magari i loro attacchi sarebbero riusciti a scalfirla più di quelli delle guardie.*


// Visto che non avete detto precisamente dove andate e che fate, ho fatto una panoramica di ciò che è visibile o percepibile senza bisogno di azioni particolari. Scegliere la pista da seguire e l'atteggiamento da intraprendere, lo lascio a voi //
 
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view post Posted on 5/4/2013, 14:15
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Kioshi, dopo aver ascoltato la risposta negativa alla sua proposta di farlo uscire, sembrò cambiare del tutto atteggiamento, ma fortunatamente la situazione rimase inaspettatamente sotto controllo.
L'uomo, a differenza di quanto si sarebbero aspettati i due genin della foglia, sembrò rassegnarsi in fretta al fatto di dover rimanere in quel posto, dimostrando all'improvviso una stanchezza fuori dal comune, talmente acuta da non permettergli quasi di proferire parola.
Una volta fuori dalla stanza di Kioshi, i ragazzi si scambiarono qualche breve opinione sul da farsi e la più giovane suggerì di abbandonare l'istituto ospedaliero in quanto, come aveva precedentemente affermato Kinji, non avrebbero ottenuto più informazioni di quante ne aveva riferite il primo soggetto, o almeno non sarebbero state più appetibili.
Come giustamente aveva osservato la Hyuga dai capelli cobalto, il sole era ormai arrivato al suo picco nel cielo, quindi era giunta l'ora di provare ad interagire con alcune di quelle creature.


Ho un brutto presentimento riguardo questa situazione... nessuno è minimamente in grado di darci informazioni più utili e non possiamo fare altro che stare a guardare cosa succede stuzzicandone uno a caso. No, deve esserci un altro modo...

Le strade del villaggio erano rimaste semi deserte sin dal primo giorno di permanenza e la cosa non sembrava voler cambiare; l'unica novità era che i globi sembravano essersi rimpiccioliti nuovamente rispetto all'inizio della mattinata.

Aspetta un attimo... che è successo ai globi? Possibile che ci sia stato un processo inverso rispetto a stamane? Oppure come suggeriva l'anziano è la luce del sole...

Camminando tra le vie desolate, entrambi poterono udire distintamente il rumore di passi, ma non un passo qualsiasi, bensì una marcia ritmica e pesante. Eppure non c'erano truppe nei paraggi, le guardie che pattugliavano il villaggio si potevano trovare o all'entrata, nei pressi delle alte mura di cinta fatte con la più dura corteccia degli alberi della zona, oppure nella mensa messa appositamente a disposizione per l'emergenza.
Sicuramente anche Setsuna aveva capito che stava accadendo qualcosa, quindi sarebbe stato meglio andare a controllare ed eventualmente trovarne la fonte.


Kinji: Setsuna-chan, hai sentito anche tu quei passi, vero? Credo che sia arrivato il momento di andare a vedere qual'è la causa... se siamo fortunati potremmo trovare il fattore scatenante di tutta questa epidemia e impedire almeno che continui ad espandersi nel villaggio.
Per favore, attiviamo i nostri doujutsu e teniamo d'occhio la zona... meno rischiamo, meglio è.


Dopo aver chiuso le palpebre per pochi secondi, gli occhi divennero vermigli; quel colore tanto caratteristico che si era specchiato tante volte con il contrasto del perlato Byakugan, ora doveva mostrare tutta la sua forza e abilità nel fondersi con l'abilità oculare "rivale".

In quanto a percezione sensoriale, il byakugan è decisamente superiore, lo sharingan invece è molto più versatile in quanto a preveggenza... mi fido ciecamente di Setsuna, quindi insieme riusciremo a formare un'ottima squarda.

Decisi a trovare la causa della "marcia invisibile", i due giovani si affrettarono a muoversi verso il misterioso suono, seguendo l'unica scia uditiva a loro disposizione, aiutandosi con le loro abilità innate.

//Mi scuso per il post un po' misero, ma effettivamente a parte prendere una decisione sul da farsi, non c'era granché da aggiungere//
 
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view post Posted on 8/4/2013, 15:25
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*Contrariamente alle previsioni, l’anziano paziente non ebbe l’impulso d’attaccarli dopo il fermo rifiuto. L’eccitazione suscitata dalla speranza della libertà si tramutò presto in abbattuta rassegnazione, come se l’energia che aveva dimostrato d’avere pochi istanti prima fosse scomparsa con la stessa velocità d’un lampo. Nel breve tragitto che separava i due shinobi dall’esterno della struttura ospedaliera, scambiarono opinioni e idee. Senza dubbio c’era della carne sul fuoco, ma questa non soddisfaceva nessuno dei due. Tutte le informazioni che avevano ottenuto fino a quel momento erano piuttosto vaghe e molte addirittura astratte, prive d’una concreta fondatezza. Solo congetture. All’unanimità convennero di passare direttamente all’azione, per confutare tutte le tesi montate sulla base dei racconti che avevano avidamente ascoltato. Usciti all’aria aperta la Hyuga espirò in un moto liberatorio e, guardandosi attorno, non poté fare a meno di notare che, esposte alla brillante luce solare, le oscure metastasi avevano cominciato a ridurre la loro massa rispetto alla mattina.*

(Quantomeno alcune delle informazioni sono reali. La prossima mossa sarà scoprire se è l’azione della luce o il calore emanato dai raggi solari a destabilizzarle. Se non ricordo male, il vecchio saggio del villaggio aveva specificato che, provate delle bombe artigianali, non erano riusciti a scalfirle.. forse il fuoco, col contatto prolungato, farà qualcosa.. o ancora l’abbagliante luce dei fulmini.. dobbiamo tentare. Oltretutto, potremmo provare a riflettere con uno specchio o con qualcosa di metallico la luce diretta del sole.)

*Nel loro incessante incedere verso una meta non ben definita, sia la Hyuga che l’Uchiha parevano immersi in un oceano di pensieri. Decifrarli non sarebbe stato compito difficile, considerato il motivo della loro presenza. Ancora una volta un insolito rumore di passi catturò la loro attenzione. L’avevano udito prima, ma erano troppo impegnati ad interrogare Kioshi per rendersene effettivamente conto. Quei passi suonavano insolitamente strani, come una marcia improvvisa che altrettanto improvvisamente cessava d’essere. Come se non bastasse, non attaccava dal punto dove s’era interrotta. Il bell’Uchiha si rivolse dunque alla compagna, sostenendo fosse meglio dare una controllata prima d’avere un approccio diretto con le macchie scure. Setsuna si trovava d’accordo.*

Setsuna Hyuga: “Hai ragione, Kinji-kun. Speriamo quantomeno di riuscire a fare qualche passo avanti.

*Chiuse dunque quegli occhi candidi come la neve e quando le palpebre calarono l’innata prese il sopravvento. I capillari intorno agli occhi si gonfiarono in un attimo, regalando alla kunoichi un’espressione tanto severa e a tratti attraente, quanto minacciosa. Guardarla intensamente negli occhi in quello stato avrebbe raggelato il sangue ai deboli d’animo. Osservò il compagno attivare la propria doujutsu e, dopo essersi scambiati un cenno, s’avviarono. Fu la Hyuga ad assumere momentaneamente la leadership del duo, per merito della sua vista privilegiata. Lei designava il percorso e lei scrutava ogni angolo, aguzzando l’udito per sapere dove concentrare la sua attenzione.*

 
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view post Posted on 10/4/2013, 23:29
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*Scelsero di concentrare la loro attenzione altrove, a costo di lasciare temporaneamente da parte le ombre. In effetti almeno quelle stavano ferme, un pericolo che marciava era più inquietante. La combinazione delle loro doujutsu dava una copertura perfetta, mentre l'incredibile affinità che vi era nel duo faceva sì che ognuno si fidasse completamente dell'altro e lo coprisse perfettamente.
I passi continuavano, fino a un edificio quasi ai margini del villaggio, abbastanza sontuoso da rivaleggiare quasi col palazzo del capovillaggio. Fu lì, che li videro, o meglio Setsuna li individuò col byakugan.
Nell'ombra, una di quelle masse oscure rimaneva in stasi in attesa di crescere ancora, permeando l'aria del suo fumo, ma non era sola, vicino a essa una decina di creature di ripugnanza innegabile. Esseri composti di carne putrefatta, privi di testa, eppure dal corpo quasi umanoide, relativamente snello in quello che si poteva definire un busto. Se avessero posseduto una testa, avrebbero rassomigliato un contorsionista che camminava incurvato all'indietro: possedevano quattro arti intermedi tra un braccio, una gamba e una zampa, tutti uguali e piuttosto spessi, che sbattevano con violenza sul suolo a ogni passo. E anche se non vedevano nel modo in cui un umano potrebbe pensare, parevano aver percepito la presenza di qualcuno nelle vicinanze. Ve n'erano una decina lì, almeno due si stavano dirigendo verso di loro. I ninja ancora godevano della copertura di una casa, ma per quanto ancora non sarebbero stati notati?
Mentre ancora pensavano al da farsi, scegliendo se scappare o ingaggiare la presenza, da dietro arrivò un altro paio di quegli esseri, che poterono così essere visti anche da Kinji. Incredibilmente veloci, erano stati praticamente invisibili per il byakugan, o meglio erano nascosti e fuori dal suo campo visivo, e ora che questo li individuava, erano a poche decine di metri di distanza, troppo vicini, e già stavano correndo, verso i due ninja. Anche se arrancavano per la assoluta inadeguatezza del loro corpo, e anche se non possedevano tratti particolarmente pericolosi come artigli, zanne o simili, la loro carica era unita e i due genin avrebbero fatto meglio a non scoprire in che modo intendevano nuocergli.*


// Bene, basta indagini, comincino le botte. Ovviamente dovete difendervi da questi(o eludere). Non vi concedo l'autoconclusività sulla riuscita o meno, ma potete già dire cosa vi preparate a eseguire, in caso ne abbiate la possibilità provvederò io a portarvelo a termine. //
 
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view post Posted on 11/4/2013, 15:10
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I due genin avanzarono affidandosi quasi completamente all'udito, che li avrebbe portati verso la fonte del suono di passi che da un po' li accompagnava, fino a quando raggiunsero quasi le mura di cinta che delimitavano il villaggio.
In quella zona non erano mai stati, eppure ai loro occhi spiccava un edificio abbastanza imponente, quasi quanto quello del capo villaggio e che di sicuro doveva essere non irrilevante; forse il loro piccolo tour del villaggio era stato deviato da quel punto esatto per un motivo ben preciso? Presto lo avrebbero scoperto.
La bella Hyuga aveva avvistato qualcosa ad alcuni metri dalla loro posizione: si trattava di un ennesimo globo oscuro, fermo in una zona d'ombra, intento a spargere un po' di quel fumo violaceo nelle vicinanze.
Gli shinobi non dovevano temere più di tanto il gas allucinogeno, in quanto erano stati fortunatamente supportati dal capo villaggio con le maschere che in quel momento avevano prontamente deciso di indossare, ma la loro autonomia non era accezionale, così come i rifornimenti bellici messi a loro disposizione.
Ciò che doveva preoccuparli per davvero erano delle strane presenze attorno al globo stesso: a detta di Setsuna, rassomigliavano molto a dei cadaveri, ma non cadaveri normali; senza testa, formati solo da un busto (o quello che più si avvicinava ad un busto) e qualche arto in decomposizione, e per di più un paio di quegli abomini si stavano avvicinando verso la loro posizione.


Che cosa vuol dire? Non ci era stato neanche lontanamente menzionato di queste creature... possibile che ci abbiano volutamente tenuto all'oscuro di tutto, oppure sono delle nuove comparse in questo teartino degli orrori?

Kinji: Setsuna-chan, non dobbiamo farci individuare, ed evitiamo ad ogni costo il contatto diretto... non sappiamo di cosa possono essere capaci...

Le parole gli si fermarono in gola quando sentì nuovamente il ruomore di quei passi, stavolta però molto più forti e vicini...
Fu un quegli attimi che Kinji riscì a trovare la prontezza di riflessi nel girare il capo e vederli in tutta la loro decadenza: due delle creature descritte dalla compagna dai capelli cobalto erano alle loro spalle.
Corpi in decomposizione, privi di testa e con una camminata agghiacciante, si stavano avvicinando con velocità sorprendente, anche se la loro corsa sembrava frutto di uno sforzo più grande di quanto i loro corpi potessero sostenere.


Non siamo riusciti ad individuarli?!... Sono troppo veloci per comporre dei sigilli; il mio sharingan fatica a seguire i loro movimenti! L'unica opzione che ci rimane è giocare d'astuzia sfuttando quello che sembra essere per ora il loro punto debole: la ferocia.

Kinji: Setsuna, verso l'edificio!

Sperava in cuor suo che la giovane riuscisse ad interpretare il consiglio senza problemi.
L'edificio che forniva per il momento riparo dal gruppo più numeroso, poteva essere un buon riparo, oppure una condanna a morte. Non potevano sapere se dentro vi erano altre di quelle creature, ma in quanto shinobi, potevano sfruttare le loro doti e provare ad aggirare gli ostacoli per poi sferrare un attacco combinato.
All'improvviso il muscolo miocardico di Kinji sembrò scoppiargli in petto; non era mai stato così colto di sorpresa, contro qualcosa dalle potenzialità ignote e a distanza ravvicinata, in più si aggiungeva il timore di non riuscire a proteggere Setsuna.
L'Uchiha concentrò il più possibile la vista per provare a sfruttare al massimo la sua arte oculare, cingendo con una mano il fodero della katana e scattando in direzione obliqua rispetto agli abomini, contava di riuscire a schivare il possibile colpo che volevano infliggere e al contempo sguainare la fredda lama della katana per riuscire ad evitare il contatto diretto e testare la resistenza dei tendini degli avversari con un unico colpo in posizione lai.
Se il piano avesse avuto successo, si sarebbe trovato alle spalle delle creature assieme a Setsuna e una di loro avrebbe perso un arto, o almeno contava di ferirlo gravemente.
 
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*Camminarono cautamente e con i cinque sensi all’erta, guidati principalmente dal cupo e persistente rumore che s’interrompeva d’improvviso a intervalli del tutto irregolari. La doujutsu della kunoichi ispezionava ogni centimetro nel raggio di metri alla ricerca d’un qualcosa di sospetto. Sentiva che v’era qualcosa. Quando il suo sguardo severo incrociò quelle abominevoli figure, credeva e, soprattutto, sperava con tutto il cuore d’avere avuto un abbaglio. S’arrestò sul posto, incredula. Il bell’Uchiha s’arrestò di conseguenza, attendendo impaziente le parole che da li a poco sarebbero uscite dalle labbra rosse della compagna.*

Setsuna Hyuga: “Li vedo..

*Esordì in un sussurro, ancora incapace di credere a quello che i suoi candidi occhi stavano osservando con una certa insistenza. Glieli descrisse nella maniera più precisa che potesse, senza tralasciare i dettagli. Pareva il racconto d’un romanzo dell’orrore.*

(Che cosa sono? Hanno delle fattezze umanoidi, ma i loro movimenti sono scostanti e sicuramente poco fluidi. Non dirmi che una volta sviluppate del tutto queste ombre si tramutano in questi esseri.. o ancor peggio, che gli infettati diventino tali.. non posso crederci..)

*Le parole dell’Uchiha, così come il suono della sua voce, la risvegliarono dal suo stato d’immobile incredulità. Quindi lo ascoltò con attenzione, continuando imperterrita ad osservare e tenere d’occhio i disgustosi esseri che adesso stavano muovendosi verso la loro posizione. Fu quando Kinji s’interruppe bruscamente e diversi tonfi sordi parevano avvicinarsi di gran lena che un brivido le percorse la schiena. Non s’era accorta di nulla? Voltò il capo di scatto e li vide avvicinarsi nello stesso istante.*

(Non è possibile! Non li ho visti arrivare da nessuna parte! Come diavolo..?!)

*Il punto cieco. Come poteva non averci pensato? Aveva notato già da un pezzo questo piccolo «difetto» della sua immensa vista, eppure non aveva preso alcuna precauzione in quell’occasione in cui i dettagli avrebbero potuto salvare le loro vite. Si morse il labbro inferiore e si diede della stupida, poi passò all’azione. L’indicazione del compagno arrivò a destinazione, dunque la giovane dai lunghi capelli cobalto si regolò di conseguenza: flesse le gambe e, sfruttando le scariche elettriche scaturite dal proprio chakra nel tentativo di guadagnare un minimo di slancio in più, spiccò dunque un ampio balzo verso l’edificio che li divideva dall’altro gruppo di esseri, roteando elegantemente a mezz’aria come fosse stata una piuma. Durante quest’operazione aveva già estratto la sua fidatissima katana, poiché una volta a terra avrebbe certamente tentato di fendere il busto di uno degli esseri.*



// Chiedo venia, ma l’ispirazione è andata a farsi bellamente benedire. Ha specificato già Vale nel suo post che siamo equipaggiati con le maschere, non mi sono voluta ripetere. La tecnica che ho usato per tentare l’elusione è una sorta di rivisitazione della “scossa statica”. Mi piaceva l’effetto finale, in poche parole. Se servono i calcoli mi facci sapere. //
 
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view post Posted on 20/4/2013, 13:42
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// Non ho capito bene se volete scalare l'edificio o semplicemente raggiungerlo e combattere lì vicino, e se intendete attaccare il gruppone dietro o no, eventualmente se mi chiarificate meglio al prossimo giro mi fate un favore. Nel mentre, provo a interpretare e non scendere troppo nel dettagli, se ho descritto situazioni improbabili fatemi sapere. E scusate l'attesa ^^'' //

*I mostri completarono il loro attacco con un balzo verso i ninja, ma questi furono sufficientemente reattivi e veloci da sfuggirgli. Non solo, entrambi avevano sguainato le spade pronti a colpire non appena fossero atterrati, e l'idea incredibilmente semplice funzionò alla perfezione grazie a un eccellente tempismo.
Il fendente di Setsuna riuscì a tagliare parte di uno degli arti di una delle creature, quello di Kinji riuscì ancora meglio amputandone quasi del tutto due a un'altra, provocano in queste un verso strozzato di dolore. Non erano invulnerabili, perlomeno, ma in compenso dimostrarono un'adattabilità fuori dal comune: il demone colpito dalla Hyuga sollevò il moncherino e modificò la posizione delle tre gambe in modo da riuscire a muoversi agevolmente anche solo con tre di queste ; quello che era stato mutilato da Kinji assunse una posizione bipede che pur arrancante sembrava non risentire per nulla del cambio di sistema di movimento.
Intanto, gli altri orrori si erano mobilitati in massa verso i due genin, ed erano troppi per riuscire a evitarli tutti come fatto con i primi due. Stavolta, serviva una strategia completa e funzionale, o la superiorità numerica li avrebbe schiacciati.*


-Vi vedo lievemente in difficoltà... ninja.-

*Parlò una voce finora mai udita, che non proveniva di certo dalle mostruosità che stavano affrontando. Su tetto dell'edificio era apparsa una forma umanoide, dai tratti ancora poco distinguibili per la distanza. Forse un altro pericolo, forse un insperato aiuto, o un semplice spettatore, per ora non si poteva dire nulla di particolare su di lui, nemmeno se fosse umano o watashiforme. E in fondo, anche le parole che proferì furono vaghe e non rivelavano ancora le sue intenzioni, solo la presenza. Presenza che andava tenuta in considerazione, ma forse i ninja avrebbero preferito concentrarsi sulla dozzina di sgorbi che stavano arrivando verso di loro.*
 
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view post Posted on 20/4/2013, 22:30
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//Come ti avevo spiegato qualche giorno fa in privato, entrambi cerchiamo di aggirarli andando verso l'edificio, ma sostanzialmente ci portiamo alle loro spalle in modo da trovarci l'intera truppa di mostri davanti. Magari nel post non si è ben capito perché volevo fare un breve riassunto di tutte le possibili azioni che potevamo compiere, mille scuse e tranquillo per aver chiesto delucidazioni ^^ (che spero aiutino ad interpretare meglio l'accaduto)//

Grazie ad una sufficiente stimolazione dei muscoli tramite l'ausilio del chakra di tipo fulmine, Setsuna era riuscita con precisione ed eleganza a compiere un balzo subito dopo l'avversario, riuscendo persino a ferirlo grazie ad un sinuoso colpo di katana ad un arto.
Lo shinobi dagli occhi vermigli invece, aveva provato un approccio più brutale e rischioso, riuscendo comunque nel suo intento di studiare la creatura capitatagli sotto tiro: Il fendente era stato quasi del tutto perfetto sia in tecnica sia in forza, ed aveva dilaniato le carni putrefatte di due arti dell'altra creatura, causandone l'inevitabile perdita.


Non sono invulnerabili agli attacchi fisici, buono a sapersi; però non credo sia una buona idea avere un contatto diretto... non sappiamo ancora se siano fatti della stessa materia derivata dal gas, e in quel caso toccarli porterebbe a divenire allucinati come i pazienti dell'ospedale.

Qualcosa però non quadrava nella mente dello shinobi della foglia: perché quelli che sembravano morti viventi erano apparsi proprio in quel momento? Di cosa si trattava in realtà? La loro forma umanoide rimandava ad una possibile origine umana, ma Kinji non voleva accettare questa ipotesi; credere che quegli abomini potevano essere persone vere lo avrebbe inibito in combattimento, e in quella occasione non poteva concedersi distrazioni.
La ferita inferta dalla bella Hyuga non sembrava del tutto letale, tant'è che il demone aveva adattato il proprio corpo in modo da poter continuare a muoversi agilmente, mentre quella di Kinji aveva avuto un risultato migliore rispetto alle aspettative; ma non bastò a fermare il mostro che, incurante quasi per la perdita, aveva assunto una posizione diversa rantolando per il dolore e facendo leva sui due arti rimanenti.


Kinji: Hmpf... non posseggono artigli, zanne o armi, però non li ferma proprio niente a quanto vedo...Dobbiamo pensare ad una strategia e in fretta!

Gli abomini avvistati in precedenza da Setsuna intanto, si erano avvicinati in massa alla loro posizione, come se fossero parte di una macabra marcia, ma fortunatamente erano abbastanza lontani da permettere ai due ninja di pianificare un modo per sbarazzarsi di loro o, nel peggiore dei casi, ad una strategia di fuga.
Fu allora che i due riuscirono distintamente ad udire una voce, non proveniente di sicuro dalla massa di creature, ma dall'alto; sul tetto dell'edificio era comparso qualcuno, del quale Kinji riusciva a distinguere solo la sagoma, e sembrava sfidare in un certo qual modo gli shinobi della foglia.


Quella voce!... forse è un alleato, oppure il marionettista che comanda con i suoi fili questi burattini dell'oltretomba? Forse Setsuna con il suo Byakugan riesce a scoprire chi sia, ma la cosa importante per ora è occuparci degli sgorbi davanti a noi.

Kinji: Setsuna-chan, sono del parere che non riusciremmo ad affrontarli tutti adesso senza subire danni, quindi dobbiamo spostarci per avere il vantaggio della posizione strategica sul loro numero. Non perdere di vista l'uomo sul tetto, cerca di scoprire chi sia senza avvicinarti troppo... va', arrampicati sul muro dell'edificio, io ti raggiungo appena mi sono occupato del nostro diversivo... coprimi appena mi muovo da qui.

Stranamente calmo e razionale, lo stesso Kinji era sorpreso del suo comportamento maturo rispetto anche solo a poco tempo prima, tornando al tempo in cui si era recato alla sede del clan per imparare a risvegliare il suo doujutsu si era lasciato prendere dal panico in una situazione di difficoltà, per quanto fosse illusoria.
Questa volta però non si trattava di un'illusione, ma della realtà; aveva molte più responsabilità, verso il villaggio e verso Setsuna, e ciò lo rendeva sensibilmente più forte e deciso.
Kinji compose dei sigilli, poi prese fiato e sputò dalla bocca un'ingente quantità di fiamme che indirizzò sul terreno davanti a se, in modo da renderlo ustionante anche dopo la sua fuga; non si trattava di una mossa mirata ad abbattere l'avversario, ma di una strategica che avrebbe permesso di indebolire ancora di più le creature nel caso fossero passate successivamente di li.


Ho visto di cosa sono capaci a grandi linee, non dovrebbero riuscire neanche con il balzo più grande ad oltrepassare il percorso infuocato, così avrò il tempo di raggiungere Setsuna

//Ho usato la tecnica "Katon: terra bruciata" se la descrizione che ho dato non basta, edito e la cito, dimmi tu//
 
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view post Posted on 22/4/2013, 22:01
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*L’imprevisto non aveva colto in fallo gli abili shinobi. Il bell’Uchiha era balzato fuori dal raggio d’azione della creatura con velocità e tempismo, seguito ovviamente dalla Hyuga. L’elusione di quest’ultima pareva essere stata perfezionata negli anni, talmente poteva risultare elegante e precisa. In realtà, era semplicemente il portamento della kunoichi dagli occhi candidi a renderla irresistibilmente elegante. Nonostante l’aspetto un po’ mascolino potesse sviare l’attenzione dalla sua autentica femminilità, le graziose movenze di quel suo corpo agile mostravano agli altri una grazia decisamente fuori dal comune. Era una capriola a mezz’aria, impreziosita da piccole saette luminose che le erano servite ad avere una spinta maggiore. Durante l’esecuzione, la destra era andata a stringersi attorno all’elsa striata della sua arma. Solo quand’infine i piedi toccarono il suolo battuto, regalandole nuovamente la stabilità, sguainò del tutto la lama dal suo fodero bicolore e vibrò un colpo deciso ai danni dell’avversario più prossimo. Un colpo non mortale, il suo. La lama penetrò nella carne putrefatta dell’essere e la recise con semplicità, scivolando fra i tessuti. La creatura reagì contorcendosi, indietreggiando di qualche passo. Aveva accusato il colpo. Quel suo corpo informe emise uno stridio alquanto fastidioso, ma questo fu surclassato da quello più penetrante e acuto dell’altro a cui l’Uchiha aveva amputato ben due dei quattro arti. La situazione pareva essere tutta a favore dei due shinobi, ma il sorrisino compiaciuto che s’era dipinto sul bel volto della Hyuga si dissolse molto presto poiché gli oscuri avversari, feriti dalle loro armi, riuscirono comunque ad adattare i loro strambi corpi al nuovo status. Un incubo, che pareva concretizzarsi di secondo in secondo.*

(No. E’ uno scherzo! Come possono adattare i loro corpi alle ferite?! Hanno accusato i nostri colpi, ne sono più che certa. Non posso crederci.. non c’è stata alcuna debilitazione..)

*L’incredulità della kunoichi dagli occhi bianchi era evidente, così com’era evidente che quelle creature non avevano solo un vantaggio numerico. Il vantaggio che poteva essere determinato dal perfetto tempismo e dall’abilità certamente maggiore degli shinobi era soltanto una mera illusione.*


Setsuna Hyuga: “Ne stanno arrivando degli altri, Kinji-kun. Ci schiacceranno in numero, dobbiamo muoverci!

*Si rivolse al compagno, sollecitandolo e avvertendolo del pericolo imminente che aveva tempestivamente intercettato. Nella sua voce c’era agitazione, si percepiva. Alla luce di quanto stava avvenendo il bell’Uchiha pensò bene di elaborare una veloce strategia per annullare il vantaggio numerico dei nemici e di renderla nota anche alla compagna, che l’ascoltava senza però capire fino in fondo dove volesse arrivare. L’aveva incitata ad arrampicarsi sulle mura, scelta che le sembrò sensata nell’ipotesi che le masse putrefatte e informi, sprovviste d’artigli o di arti completi, non potessero fare altrettanto. Ma cos’aveva intenzione di fare, rimanendo dove stava? Nei lunghi istanti in cui la Hyuga pareva essere tempestata dall’orrore della negatività del suo incessante pensare, un’ombra sconosciuta parve guizzare dal nulla sopra il tetto della struttura in legno dell’abitazione e lei l’aveva notata. D’istinto volse il capo verso la nuova figura, intenta a decifrarne i lineamenti e i dettagli. Questa prese subito parola e la sua voce echeggiò chiara come il violento tintinnare d’una campana in mezzo a dei farfugli indecifrabili, con parole che parvero secernere veleno. Il momento era senz’altro critico per il duo e le sue parvero fin da subito parole di scherno. Non avevano idea di chi o cosa fosse, per chi patteggiasse.. era un amico o nemico? La bella kunoichi non aveva dubbi a riguardo. La fortuna è una variabile irrisoria e in una situazione già palesemente difficoltosa era altamente improbabile ottenere un sostegno dal nulla.*

(Non sei qui per aiutarci, lo sento. Devo scoprire chi sei..)

*Assecondando dunque il volere dell’Uchiha, rispettandone quasi alla lettera la strategia, s’arrampicò sulle pareti dell’edificio e s’accovacciò a più della metà della sua altezza. Il suo sguardo era concentrato sul compagno e sugli esseri, ma anche sulla strana figura che aveva tutta l’aria d’essere una persona. Seppur in cuor suo avesse voluto trovarsi direttamente faccia a faccia con lo sconosciuto, preferì seguire le direttive. Se non l’avesse fatto, certamente il compagno avrebbe perso la concentrazione e la strategia, seppur sbrigativa, avrebbe subito un anomalo arresto che avrebbe potuto costargli la vita. Questo però non riuscì a trattenere del tutto la bella dai lunghi capelli cobalto, che tenendo comunque d’occhio il bell’Uchiha per essere pronta ad assisterlo si rivolse alla figura sconosciuta.*

Setsuna Hyuga: “Chi sei?

 
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view post Posted on 26/4/2013, 16:53
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Kinji

*L'Uchiha coraggiosamente rimase solo ad affrontare tutte le bestie, la cui superiorità numerica era schiacciante, e anche sapere quante erano esattamente non aiutava, visto che si muovevano abbastanza in fretta con quel loro andamento barcollante che sembrava una oscena danza. La tecnica che utilizzò serviva a bruciare quasi tutto il terreno circostante e rendere dolorosi o impediti i movimenti. Ma le bestie, sembravano non sentirli affatto, i loro passi continuavano con la stessa frequenza di prima. Osservando meglio, si notava che i loro arti si stavano lentamente ustionando alla presenza del fuoco, dunque qualche effetto c'era, ma non sembravano minimamente sentirne il dolore. E Kinji si trovò stavolta a difendersi da un attacco di un orda di undici esseri inarrestabili, in corsa verso di lui per saltargli addosso e schiacciarlo tutti insieme. Undici? Ne mancava uno, in effetti se avesse usato la coda dell'occhio, l'Uchiha l'avrebbe visto, il dodicesimo, e non gli sarebbe piaciuto. Con quegli arti inappropriati che si ritrovava, stava ugualmente provando (e riuscendo!) a scalare l'edificio, in cima al quale si trovava la sua bella.*

// La difesa è al solito solo gdr. Ma stavolta i nemici son tanti, e l'esito è incerto, dunque tu limitati a scrivere che vorresti fare se riuscissi a difendere, io provvedo a mettertelo in atto se ancora ne sei in grado. //

Setsuna


*La scalata fu lesta e indolore, Kinji teneva a bada le creature di sotto, e nessuna sembrava la stesse seguendo.
Arrivando in cima, trovò il suo interlocutore, che sembrava essere un normalissimo umano, arrivato a un età non nota ma che certamente superava il giro di boa della vita, al punto da appoggiarsi su un nodoso bastone per aiutare la sua stabilità. L'aspetto era nobile: le sue erano pregiate vesti dorate con decorazioni nere, e il portamento raffinato non ricordava minimamente uno dei malati visti finora.
L'uomo osservava la giovane kunoichi con i suoi occhi azzurri quasi glaciali. I capelli scuri erano nascosti dal cappuccio, ma una parte sporgevano rivelando come in parte stessero diventando bianchi, per l'età o per altro. Aprì bocca per rispondergli, mentre il bastone battè una volta sul terreno.*


-Oh, non preoccuparti per me. Per il momento, solo uno spettatore della vostra futile resistenza. Ma presto, sarò colui a cui l'intero villaggio presterà obbedienza, mentre glorificheranno il nome del grande dio Watashi.-


*Decisamente non un alleato. Ma quelle parole, sembravano fin troppo taglienti perchè potesse permettersele davvero. Alla fine, era pur sempre un non ninja di mezza età, che pericolo poteva rappresentare per un ninja. Anche se i suoi schaivetti fossero quelle creature, stavano sotto ad affrontare l'Uchiha, e a meno che non avesse altri assi nella manica, non era abbastanza pericoloso da poter parlare così a quella che poteva essere la sua carnefice. Il bastone intanto battè una seconda volta.*


-Siete stati gentili a venire fin qui a consegnarvi spontaneamente. Ora siete pronti ad unirvi anche voi alle schiere di adoratori dell'unico, del sommo. Vuoi essere tu la prima, dolce fanciulla?-


*Il suo tono era incredibilmente accomodante, nonostante quanto promettesse fosse tutto meno che piacevole, e non sembrava esser contemplata l'ipotesi di un no. Non era chiaro che avesse in mente, ma sembrava ben convinto di ciò che proferiva. E il bastone battè sul tetto una terza volta, stavolta più forte delle altre.*


// Tu invece non dovendo difendere, puoi già agire, scegli bene il come. Piccola nota, nessuno di voi vede o sente quello che succede all'altro, a meno che non voglia usare la sua azione per osservare che succede al partner.
 
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view post Posted on 29/4/2013, 18:31
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Solo contro una manciata di quegli esseri, Kinji aveva deciso di optare per una mossa strategica per garantirgli almeno un piccolo vantaggio per poi battere in ritirata e, successivamente, raggiungere Setsuna.
L'idea però non risultò dare i frutti sperati: il terreno davanti a se continuava a bruciare e gli abomini sembravano non sentire alcun dolore provocato dalle bruciature, seppur di modesta entità.


Non sta funzionando... i loro arti si stanno iniziando a logorare, eppure non sembrano minimamente preoccupati da ciò. Prima però una di quelle cose a cui ho amputato gli arti ha rantolato dal dolore... che siano particolarmente resistenti al fuoco dunque?
In questo caso sono nei guai...ma non posso arrendermi!


Li vedeva avanzare più in fretta verso la sua posizione; contarli risultava persino difficoltoso dati i movimenti confusi ma rapidi, ma in quei pochi istanti di riflessione, fu allora che intravide una di quelle cose provare ad arrampicarsi sul muro che aveva precedentemente scalato la bella Hyuga.
Contro ogni pronostico, il mostro stava riuscendo nel suo intento, ma da quella distanza Kinji non poteva far nulla, era inerme, tra la decisione di pensare a quell'unico essere rischiando la vita, oppure lasciarlo andare indisturbato per provare a salvare la propria incolumità.
Istintivamente, la prima cosa che gli venne in mente fu di chiamare la ragazza attirando l'attenzione, ma non poteva sapere cosa stesse succedendo lassù, ne se le sue parole sarebbero bastate a metterla in guardia.


Forse il fuoco diretto farà più danni, considerando l'impatto e l'aggiunta di qualcosa che so per certo che funzionerà... Ma per prima cosa devo pensare a Setsuna!

Ancora una volta, utilizzando al meglio le proprietà della sua arte oculare, l'Uchiha si concentrò in modo da poter sfruttare adeguatamente la preveggenza donatagli dalle iridi scarlatte, concentrò il chakra sulle piante dei piedi e si ricordò di un dettaglio che fino a quel momento aveva trascurato: le bombe fornite dal capo villaggio.

Ma certo! Sono troppi, non posso sperare di intercettare ognuno di loro senza subire danni, ma posso sistemare quello che si sta dirigendo verso Setsuna senza troppa difficoltà... non sarà nulla di potente, ma come diversivo per la fuga potrà andare.

Senza troppe esitazioni, il genin sfilò velocemente dalla tasca due delle bombe fornite dall'anziano del villaggio e le lanciò verso il terreno ancora incandescente e parzialmente in fiamme. Nello stesso momento in cui lasciò scivolare dalle dita le bombe, sfruttò tutto il chakra a disposizione per scattare a sua volta verso l'edificio, intenzionato a coinvolgere il gruppo di creature nell'esplosione e a far perdere l'equilibrio a quello sulla parete attaccandolo direttamente attraverso l'ausilio della katana

Devo riuscire a raggiungerla...devo proteggere Setsuna...devo, devo!

//Per ogni dubbio, MP come sempre//
 
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108 replies since 13/10/2012, 18:26   2144 views
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