Missione 21 C - Il Tesoro più Prezioso, per [Shiroutora] e Dherb

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Belfagor90
view post Posted on 6/6/2012, 12:47     +1   -1




//E pensare che credevo Motoichi un ragazzo così buono visto che soffriva tanto per aver ammazzato quel tizio quando era bambino. Che delusione XD
Ok, visto che la cosa si sta allungando molto direi che posso riassumere qualche passaggio. Tanto per la cronaca siete nei pasticci tutti e due. ;)//


Motoichi

Invero le ferite che il ragazzo infliggeva con inaspettato sadismo al prigioniero ferito gli causavano molto dolore e l'uomo dovette fare un grande sforzo di volontà per tenere a bada la sua voce. Ancora però i suoi occhi rifiutavano di spegnere quella netta fiamma di superiorità che li faceva brillare di una luce abbagliante. Quello era los guardo di una persona che veramente sapeva che se la sarebbe cavata in un modo o nell'altro e per contro lo sguardo disperato del Genin lo faceva risaltare ancora di più. Era una situazione stranissima, dove il prigioniero, il torturato e il ferito aveva la forza d'animo che ci si potrebbe aspettare dal carnefice e quest'ultimo sembrava sul punto di spezzarsi.
- Uhuh-urgh! Non credere che ve la caverete così facilmente anche voi due. Sai come fa Yotoshiki a giustiziare le persone? Prima le seppellisce sotto il sole finché non implorano loro stessi di morire velocemente. Durante quei giorni orribili sotto il sole cocente taglia loro occhi e orecchie e gli spruzza sale negli occhi finché non diventano ciechi e possono solo implorare. Io sono un samurai e sono sempre stato pronto a morire facendo seppuku, squartarmi il ventre con una spada per preservare il mio onore o quello di qualcun altro. Non credere di spaventarmi con così poco, ragazzo.
E davanti alla confusione del giovane egli ne approfittò per fare la sua mossa. All'improvviso vi fu un'esplosione che spazzò via la sabbia del sunese e dalla palla di fumo che si levò in aria rotolò fuori il samurai armato di una corto coltello e col busto scoperto. Aveva usato una piccola bomba che doveva aver tenuto nascosta su di sé come ultima risorsa per liberarsi anche a costo di ferirsi, ma non era tutto. Aveva usato il calore dell'esplosione per cauterizzare le ferite fattegli sul fianco da Motoichi!
- Kuh! Non pensavo facesse così male - ringhiò l'uomo con un ghigno deformato dal dolore per la bruciatura.
Il rumore aveva fatto un casino fin troppo evidente. Preso sarebbero arrivate persone dalla carovana e la copertura dei ragazzi sarebbe saltata. Forse Hisashi era in pericolo.
- Ti leggo in faccia che sei preoccupato. Fai bene. Ti svelerò un piccolo segreto: non sono io il cervello dietro la causa della vostra chiamata. In realtà...


Hisashi

Le cure della giovane damigella erano di tutto rispetto e Hisashi forse si sarebbe sentito benissimo se fosse stato veramente ferito. Meglio solo come fisico ovviamente. Difficilmente la sua coscienza se ne sarebbe stata zitta a guardare. Lo sguardo della donna era estremamente da innamorata e si vedeva che valutava il benessere dell'uomo che credeva stesse davanti a lei oltre ogni cosa. Le sue parole però turbarono quello sguardo candido come una nuvola carico di pioggia.
- L- La tavoletta certo. La prendo subito, ma prima fammi dare un'occhiata veloce anche al tuo fianco. Non ci metterò molto e non posso lasciarti ferito e sofferente. Sdraiati a pancia in giù e fammi spalmare solo un po' di palliativo.
Inutile controbattere. Evidentemente lei non si sarebbe mai sognata di farlo muovere senza con il rischio di ferite sanguinanti. Il sunese trasformato fu dunque costretto a girarsi e aspettare che avesse finito di visitarlo.
Fu quello il suo errore. Con un suono metallico qualcosa abbandonò la sua custodia e ad entrambi i lati del collo del ragazzo qualcosa di apparentemente molto affilato si conficcò nel pavimento del carro premendo sulla pelle del suo collo in prossimità del suo collo e di un paio di vasi importanti.
Lo shock per l'improvviso cambio di atmosfera più grande, ma niente comparabile a quando il volto della fanciulla entrò nel suo campo visivo. Era come un'altra persona. Gli occhi dolci erano traboccanti di quello che sembrava fanatica follia e l'aura di gentilezza e benevolenza era scomparsa facendola diventare qualcosa di spaventoso. Perfino i capelli setosi ora sembravano danzare come serpenti velenosi pronti a mordere la carne di Hisashi da un momento all'altro.
- Tu non sei il mio Danna-sama - sibilò con tono che non sembrava per niente furioso. No, era come sentirsi scivolare lungo la schiena la punta di una spada. Gentile eppure pronta ad ammazzarti al minimo movimento. Niente però in confronto ai suoi occhi. Era già stato accennato, ma in quelle pupille sembrava affacciarsi una finestra verso terre che non si vorrebbe esplorare se si ha un minimo di raziocinio.
- Cosa devo fare? Se avete rapito Monzaemon-danna allora lui scoprirà tutte quelle cose che volevo tenergli nascoste. Ho fatto così tanta fatica per farlo scappare dalla condanna che gli aveva imposto mio padre, aizzare il popolo a ribellarsi e rubare a mio padre la sua Nomina. Non è il lato carino che vorrei mostrare al mio adorato maritino... come intendi rimediare al tuo errore?
Le ultime sei parole furono la conferma: quella tipa era una vera...


Motoichi

...Yandere. Credo che il termine sia questo. Sa essere piuttosto violenta se qualcosa mi minaccia o s'intromette nei nostri piani. Poverina, mi ha salvato dalla condanna a morte perché mia ama, ma non volevo che si spingesse fino a tanto: rubare la Nomina di suo padre per rivenderla! Dev'essere questo il suo piano. Che devo dire, sono lusingato. Privare suo padre del simbolo del potere in questa regione per comprarci una casa e ricominciare da zero... che donna meravigliosa non trovi?
Qualcuno avrebbe obiettato davanti allo sguardo sinceramente affettuoso del ronin. Quei due dovevano essere una coppia davvero particolare: a malapeva si capiva chi fosse più pericoloso!
- Il tuo compagno morirà se non lo salviamo. Che ne dici se sotterriamo l'ascia di guerra per un attimo? Tu non vorrai perdere un amico e io non voglio che la futura signora Monzaemon si macchi di un delitto: mi sembra uno scambio vantaggioso per entrambi. Dopo che avremo sistemato tutto potremo anche parlarne.


//Colpo di scena signore e signori!! La bella donzella è in realtà una psicopatica Yandere pronta ad uccidere e genio del male! Ruolate pure le vostre reazioni, ma in virtù della rapidità d'azione vi consiglierei a shirotora di prendere tempo e a Dherb di accettare la richiesta di Monzaemon. Il primo non potrà liberarsi o lottare se non vuole trovarsi senza testa, la'ltro se vuole può ruolare un mini scontro fra le due parti in causa senza ferire nessuno dei due (in fondo un ronin non è il primo coglione che passa di lì) per poi correre fino alla carovana nel caos e irrompere nella tenda. Lasciate a me però i più fini dettagli: come arma per la ragazza ho in mente qualcosa di particolare ^^//
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 6/6/2012, 14:21     +1   -1





La fanciulla rimase in ginocchio, ferma dove prima era seduto il suo falso amore, con lo sguardo incupito da chi sa quale dubbio. Rimase con gli occhi persi nel vuoto qualche istante, per poi assumere novamente uno sguardo dolce e invitare, con tono timido e insicuro, il genin a sedersi e lasciarsi medicare la ferita al fianco. Hisashi, che era fermo davanti all'uscita del carro, in attesa di una risposta della donna, non vide quel suo attimo di incertezza e, quando quella lo invitò a sedersi per medicargli il fianco, si avvicinò senza ripensamento per non insospettirla. Probabilmente avrebbe perso qualche manciata di secondi, giusto il tempo di ungere la ferita con chi sa quale olio o pomata.
Quando fu seduto, Hisashi sentì la fanciulla avvicinarsi alle sue spalle. Il ragazzo alzò con le mani la veste in modo da permetterle di ungergli il fianco e chiuse gli occhi, pronto per la sensazione di fresco che la crema avrebbe provocato sulla sua pelle.
All'improvviso sentì lo scatto di un'arma uscire dal fodero e poi un susseguirsi di suoni metallici: prima che potesse reagire, due fredde lame gli cinsero il collo, accarezzando la carotide con la latente minaccia di una morte quasi istantanea. Il genin aprì gli occhi e, istintivamente, alzò le mani in segno di resa: era stato così stupido da lasciarsi abbindolare dagli occhi dolci e dal fare delicato della fanciulla, abbassando la guardia, perdendo il vantaggio che aveva conquistato fingendo di essere Monzaemon e dandole il coltello dalla parte del manico nel vero senso della parola.
La donna avvicinò la bocca all'orecchio di Hisashi, che sentì il caldo alito del suo respiro accarezzargli la pelle, mentre le sue parole cercavano di confermare a se stessa che quello non era il suo amato Monzaemon, ma solo un impostore. Avanzò ancora con la testa, sporgendosi oltre la spalla di Hisashi, ma guardando dritto davanti a se, nel punto fissato, a causa delle lame che ne impedivano i movimenti, dallo shakuton. Il suo volto, il cui profilo era adesso visibile al genin, sembrava essersi animato di una scintilla demoniaca, ricordando per follia e orrore una Hannya, la tipica maschera giapponese rappresentante il demone in cui si era trasformata una ragazza estremamente gelosa del proprio amante. Nessun accostamento sembrava migliore di quella maschera dai tratti demoniaci, perchè la dolce fanciulla, temendo la fine fatta da Monzaemon, sembrava essersi trasformata in una vera e propria creatura malvagia.
Il cuore di Hisashi iniziò a battere furiosamente, mentre il suo cervello cercava di elaborare, nel minor tempo possibile un modo per mettersi al sicuro.
La ragazza, parlando più con se stessa che con Hisashi, chiese cosa dovesse fare adesso che i loro piani erano stati smascherati e soprattutto cosa volesse fare il ragazzo per rimediare ai disordini che le aveva causato.
Il genin deglutì, consapevole del modo migliore per uscirsene da quella situazione: avrebbe dovuto sfruttare l'unico sentimento che avrebbe riportato un briciolo di ragione nella mente della donna e, paradossalmente, quello che l'aveva fatta impazzire, l'amore per Monzaemon.


Hisashi - Non fare mosse avventate, ascoltami prima: mentre noi siamo qui a parlare, la persona che ami è stata paralizzata con un potente veleno e viene condotta in un posto già preparato per estorcere informazioni. Abbiamo sbagliato i nostri calcoli, pensavamo fosse lui la mente del furto, ma questo il mio sensei, che si prepara per estorcergli le informazioni, non lo sa. Liberami e li raggiungeremo in tempo per impedire a Monzaemon inutili sofferenze. Con la mia morte segnerai la sua fine, non credo che per te la mia vita valga più di quella del tuo amato.

 
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Dherb
view post Posted on 6/6/2012, 16:26     +1   -1




GDROFF// è una caratteristica del mio pg ^^ se si trova in pericolo di morte cambia carattere. prova di questo si trova nel fatto che sia riuscito ad uccidere un brigante avendo solo 8 anni//GDRON

*Monzaemon, nonostante tutte le torture che Motoichi gli stava infliggendo, sembrava non voler demordere. Anzi, era abbastanza spavaldo da riuscire a ribattere alle minacce del ninja, spiegando come faceva Yotoshiki ad uccidere le persone. Decisamente una cosa disumana: seppellite sotto il sole e ricoperte di sale negli occhi. Motoichi era a dir poco disgustato da quei metodi, tanto da distrarsi per pochi attimi, il tempo di permettere a Monzaemon di attuare un piano di fuga. Lanciata una bomba in aria, essa esplose, disperdendo la sabbia ovunque. Il ladro era libero, anche se per ottenere quel risultato si era fatto esplodere da solo. Motoichi si era riparato grazie alla sabbia, subendo solo lo stordimento di quel che poteva essere un danno decisamente superiore.*

(Dannazione....questo botto l'avranno sentito tutti!)

*Lo shinobi non aveva torto: i buoi si imbizzarrirono, i conducenti di tutti i carri si girarono verso lui e il ladro, attratti dal botto che avevano appena sentito. La copertura era saltata, ormai era inutile continuare ad agire in modo silenzioso. Motoichi non poteva chiedere di meglio. In fondo, come la bomba aveva cicatrizzato le ferite a Monzaemon, aveva anche permesso ai due ninja di agire come meglio volevano. Non tutti i mali venivano per nuocere, allora. Tuttavia provocavano un sacco di guai. Come se tutto ciò che stava accadendo non bastasse, Monzaemon iniziò a parlare, dicendo di non essere lui la mente di quel piano criminale e contorno, bensì la figlia dello stesso Yotoshiki.*

Monzaemon: ...Yandere. Credo che il termine sia questo. Sa essere piuttosto violenta se qualcosa mi minaccia o s'intromette nei nostri piani. Poverina, mi ha salvato dalla condanna a morte perché mia ama, ma non volevo che si spingesse fino a tanto: rubare la Nomina di suo padre per rivenderla! Dev'essere questo il suo piano. Che devo dire, sono lusingato. Privare suo padre del simbolo del potere in questa regione per comprarci una casa e ricominciare da zero... che donna meravigliosa non trovi?

*Donna meravigliosa? Quella era una pazza che andava fermata. Anzi, andava fermata al più presto, dato che era rimasta da sola nella carovana con Hisashi! Il ninja del calore era in pericolo di vita! Anche la sua copertura doveva essere saltata a causa dell'esplosione, era ovvio. Maledetto Monzaemon e i suoi assi nella manica, a cominciare dallo spargimento di capelli fino a quell'esplosione. Tutto il piano dei due ninja era saltato in aria insieme all'esplosivo! Come ultima offesa, Monzaemon propose al ninja di Suna di fare un patto: lui andava a salvare Hisashi, e il ladro aveva la sua futura moglie tolta da ogni delitto. Decisamente conveniente per entrambi, dato che una vita veniva risparmiata. La vita di un Sunese, poi! Tuttavia Motoichi non avrebbe mai e poi mai permesso a Monzaemon di fuggire. O forse si? Se era la figlia di Yotoshiki ad aver rubato la tavoletta al padre, era stata lei a nasconderla, e lei sapeva il nascondiglio del tesoro. L'unica cosa che rimaneva da fare era salvare Hisashi. Tuttavia Monzaemon non poteva fuggire: prima di scappare verso la carovana delle spezie, Motoichi lo avvolse con la sabbia, imprigionandolo a terra.*

-Tu aspettami qui, ne riparliamo dopo-

*Come ben si sapeva, Motoichi non era veloce, tuttavia il chakra sotto i suoi piedi gli permise di raggiungere in fretta il carro. I mercanti, nel frattempo si stavano armando con zappe, forconi, torce...insomma, sembravano voler impersonare la folla inferocita che aveva accolto i due ninja nella regione di Aoba. Il ragazzo non ci badò, continuando a correre. Stappò la giara che teneva sulla schiena e ne fece uscire la sabbia, indirizzandola verso il fronte della carovana. Si, il fronte: immaginava la posizione della donna e del suo compagno, e voleva prendere da dietro la figlia di Yotoshiki. Nel senso...con la sabbia, avvolgerla con al sabbia ed impedirle di uccidere Hisashi. Non avrebbe fatto in tempo prima a raggiungere la zona dei conducenti e poi ad attaccare con la sabbia. Così creò un "terzo occhio" all'interno della carovana, in modo da avere la visuale della donna, e mandò la sabbia avanti per afferrare la figlia di Yotoshiki. Sperava solo di fare in tempo.*
 
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Belfagor90
view post Posted on 6/6/2012, 19:12     +1   -1




//Non so Dherb, io non avrei fatto uleriormente del male all'amato di una Yandere. Ho letto cose su quelle psicopatiche da lasciarmi molto perplesso... tuttavia come dici te il ragazzo diventa "nervoso" se rischia di morire quindi diciamo pure che la cosa mi aiuterà in un escalation di follia da ambo le parti ^^
Ah, lo stesso vale per shirotora. I pazzi vanno calmati, non minacciati XD//


Monzaemon
Di nuovo bloccato a terra. Non era una cosa carina quella che gli aveva fatto quel ragazzino. In fondo aveva o non aveva gentilmente proposto una tregua nell'interesse di entrambi? Era maleducazione bella e buona la sua, con un pizzico di superficialità. Credeva forse che i suoi poteri potessero fare tutto? Se avesse avuto con sé le sue spade e non fosse stato ferito avrebbe potuto tenergli testa, ma in quelle condizioni diventava un po' più difficile e aveva anche finito le mini-bombe.
Sospirò col pensiero che andava alla sua amata che ora teneva in ostaggio un ninja. Speriamo che non finisca tutto in un bagno di sangue. In fondo... "tale padre tale figlia"!
- Devo darmi da fare... - mormorò cominciando ad agitare il braccio armato per tentare di aprirsi un varco.


Nel carro

La mente dei folli è labile. Molto labile. Quando poi sono del tipo ossessivo tendono a distorcere la loro logica davanti alla fonte della loro ossessione. Per lei, che in quel momento sapeva che il suo amato poteva essere in pericolo, la "preda" che teneva sotto scacco assumeva la stessa valenza di un piccolo scudo umano. Lo avrebbe decapitato e poi avrebbe usato la Nomina come merce di scambio per riavere il suo adorato. Non avrebbe permesso per niente al mondo che il suo sogno di sposarsi e vivere felice lontano dall'ambiente stressante della corte venisse spezzato proprio quando era così vicina al suo compimento! Avrebbe tagliuzzato a morte chiunque avesse osato interferire nel loro lieto fine!!
- Nessuno s'intromette nel mio felici e contenti... - sibilò con tono omicida preparandosi ad aprire le cateratte arteriose dell'essere orribile che aveva osato prendere le sembianze del suo amato Monzaemon.
Come avrebbe fatto? Con un enorme paio di forbici. Arma strana a dire il vero e difatto era stata commissionata su misura per un suo capriccio tempo addietro. Non era neanche venuta male, affilata come una coppia di wakizashi e abbastanza leggera da poter essere maneggiata da una donna senza problemi: tagliava che era un piacere.
E il collo del ragazzo non arebbe fatto alcuna differenza.
Stava per stringere e far partire il conto alla rovescia di due minuti dopo i quali sarebbe schizzato fuori abbastanza sangue da porre fine alla sua vita quando... un occhio entrò volteggiando nel carro coperto. Dovette ringraziare quell'inusuale avvisaglia se riuscì a saltare via poco prima che una nuvola di sabbia facesse irruzione travolgendo con strane spire il punto dove si trovava un attimo prima. Cos'era quello strano fenomeno? Era forse opera del fantomatico maestro di cui aveva parlato il tipo poco prima? Anche lu voleva intromettersi!?
- Imperdonabile! - ringhiò la donna facendo scattare ripetutamente le lame delle sue grandi forbici con un ritmo che ricordava tanto lo zampettare di innumerevoli insetti.
Ormai era quanto di più lontano potesse esserci dalla prima volta che Hisashi l'aveva vista. Con le esili spalle scosse da convulse risatine, la bocca storta in una smorfia aggressiva e gli occhi spalancati mentre maneggiava quelle enormi forbici, la bella figlia di Yotoshiki sembrava più un demone del risentimento appena tornato dagli inferi.



- Perché? Perché volete mettervi in mezzo al nostro amore!?!
In quel momento piombò lì anche il secondo ragazzo della sabbia e la donna reagì con una rapidità decisamente innaturale mostrando che le forbici che teneva in mano non erno altro che un esemplare di una serie di cinque che ella teneva apparentemente nascoste un po' ovunque sotto quell'innocente vestito bianco. Presto entrambe le sue mani furono armate di lame pericolose e sibilanti che si aprivano e si chiudevano con ritmo febbrile.
- Vi sviscererò come si fa coi polpi - esclamò passandosi voluttuosamente al lingua sulle labbra.
Susu tesoro mio, hanno capito la lezione e non lo faranno più.
Chi mai era arrivato lì!? MONZAEMON!! Colpo di scena! Specie per Motoichi che lo aveva bloccato poco prima. Sotto i loro cochi avvenne una mutazione a dir poco sconcertante: dove prima c'era un demone assetato di sangue ora era tornata la luce e con essa la fanciulla candida e pura che con trasporto si lanciò nelle braccia del suo adorato.
- Monzaemon-danna! Sei tu, sei proprio tu! Solo Mon-san può essere più Mon-san di sé stesso - cantilenò tutta felice e coccolosa abbracciandolo stretto.
Yuno-san, non premere sulle ferite per favore... - si lamentò il ronin improvvisamente anch'egli molto meno minaccioso di pochi minuti prima.
- Oddio, sei tutto bruciato! Chi è stato, LUI forse!?! - esplose lei tornando improvvisamente in modalità Yandere e puntando un pio di forbici verso la gola del ninja sabbioso.
- Aspetta! Tranquilla amore, è stata colpa mia - si affrettò a rassicurarla l'uomo abbassandole l'arma con dolcezza - Sono emissari di tuo padre che... ho detto "aspetta!" Ecco, brava. Sono venuti per quella cosa che hai rubato. Ridagliela e ci lasceranno in pace... giusto?
L'ultima parte era un diretto invito ai due ninja a lasciarli perdere. In quel carro coperto i due erano entrambi a portata delle terribili forbici della donna e anche se ferito un ronin è pur sempre un maestro con le lame. I due ora dovevano scegliere quanto avrebbero soddisfatto la richiesta del possidente della terra del fiume. Accettare il compromesso e riportare solo la tavoletta lasciando andare per la loro strada i due piccioncini oppure cercare una maggiore ricompensa però affrontando lo scontro?


//Ed ecc l'ultima scelta, questa volta di carattere morale. Se scegleite di combattere allestirò qualhe scambio, se invece volete accettare il compromesso lasciatemi qualche cosa da dire per l'addio di Monzaemon e novella sposa.//
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 7/6/2012, 11:29     +1   -1





Le parole di Hisashi non fecero altro che aumentare la furia della donna che, con quella che si rivelò essere una grossa forbice dalle lame affilate, era pronta a tagliare il suo collo, quasi fosse il gambo di una rosa da rifinire. Hisashi strinse gli occhi, sapendo che la fine era vicina e aspettando che il sangue lasciasse il suo corpo portando con se la vita.
Ma quando ormai tutto sembrava perduto, un occhio di sabbia fece capolino all'interno dello sfarzoso carro, rivelando alla fanciulla dalle sembrianze demoniache l'imminente attacco da parte del ninja della sabbia. Quella, guidata dall'istinto di sopravvivenza, liberò il capo di Hisashi dalle mortali cesoie e salto fuori dal carro, poco prima che un grosso flusso di sabbia si schiantasse proprio alle spalle di Hisashi, dove lei si trovava.
Il genin si alzò, libero dalla sua aguzzina, e saltò fuori dal carro, pronto a dare manforte al suo compagno di battaglie, contro quel demone che adesso era più infuriato che mai. Proprio mentre i due genin subivano le minaccie di quella creatura che, disperata per non aver potuto coronare il proprio sogno d'amore, si allontanava sempre più dalle fattezze della giovane e aggraziata fanciulla, giunse anche Monzaemon sul luogo di battaglia, placando con la sua presenza e le sue incoraggianti parole la sua amata. Il cambiamento fu repentino: gli occhi folli e iracondi lasciarono posto a quelle due pupile rosa cariche di amore e compassione, i capelli caddero, nuovamente lisci, lungo il suo corpo e la voce tornò ad essere alta e melodiosa come quando la ragazza conversava con il mercante, convinta che nessuno potesse rovinare il suo amore.


Sembra proprio che li ho giudicati male. Non sono altro che due persone che si amano, nonostante i loro limiti e accettano di rimanere uniti a prescindere dalle difficoltà che incontreranno. Non posso riportarli da Yotoshiki: non si meritano di morire per un semplice furto con buona probabilità motivato, visto il carattere dell'uomo. Ma come fare?

La via d'uscita venne proposta da Monzaemon stesso che, in cambio della tavoletta, voleva che fosse permesso loro di lasciare il paese e costruirsi una vita in quello del fuoco. Hisashi si portò la mano al mento, pensieroso. Andava contro i suoi principi permettere ai due criminali di fuggire, ma cosi si tornava al problema che tanto lo affliggeva: come capire chi merita la morte e chi no? Loro di certo non la meritavano, ma era giusto che la facessero franca e andassero, tranquillamente, a costruirsi una vita?

Hisashi - Io sarei anche disposto a lasciarvi andare, di certo non vi riporterò dal signor Yotoshiki, non meritate la morte per un semplice furto, ma come faccio a sapere che non tenterete di far del male ad altri civili? Con noi non avete esitato un attimo.

Giocerello qualche altro secondo con il suo mento, pensieroso.

Hisashi - Ho un patto da proporvi: venite con noi a Suna. Scontere la vostra pena per aver tentato l'omicidio di due genin, ma lo farete insieme! E io farò pressioni affinchè il tempo in carcere venga ridotto: sono certo che se ci seguirete di vostra volontà riusciremo a ridurlo ad una manciata di mesi. Il vostro guadagno sarà che una volta scontata la pena potrete rimanere a vivere a Suna, mettere su famiglia nella nostra città. Di certo l'ira del signor Yotoshiki non verrà placata con la consegna della placca d'oro e assolderà nuovi ninja per venirvi a cercare e catturarvi: vivrete una vita di terrore con i vostri figli, consapevoli di non essere mai al sicuro. Ma a Suna non sarà così: vostro padre non attaccherebbe mai una delle grandi potenze militari del mondo ninja. Entrerete come prigionieri, ma una volta pagata la vostra pena sarete liberi di creare una famiglia senza alcun timore. Che ne pensate? Altrimenti potrete andare, ma se farete del male a qualcuno, come avete fatto con noi, verrò io stesso a catturarvi.

 
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Dherb
view post Posted on 7/6/2012, 12:46     +1   -1




GDROFF// centra Code Geass con l'immagine della figlia? perchè mi sembra di averla già vista....//GDRON

*Motoichi pregò con tutto sè stesso che non fosse già troppo tardi. Balzò con un unico salto sul posto del conducente del carro, superando l'uomo che ci era seduto senza nemmeno degnarlo di uno sguardo. L'interno del veicolo era già pieno della sabbia del ragazzo, tuttavia quest'ultima non aveva colpito proprio nessuno. Difatti...*

Figlia di Yotoshiki: -Perché? Perché volete mettervi in mezzo al nostro amore!?!-

*...la donna folle era ancora in piedi, con un numero imprecisato di forbici tra le mani. Motoichi ne contò esattamente...troppe, per non rappresentare un pericolo. In ogni caso, forbici? Certo, quelle erano affilate quanto la katana bilame del genin di Suna. Tuttavia quest'ultimo, nonostante fosse un fabbro, non sapeva che si potesse combattere con quegli aggeggi. Era una cosa folle quanto la donna che le aveva in mano, per non parlare della pericolosità della combinazione. Tornando all'intrusione di Motoichi nel carro, la figlia di Yotoshiki aveva parlato di amore. Che Monzaemon avesse detto la verità? Quella donna era ovviamente dietro tutto, ormai l'evidenza dei fatti era lampante. Tuttavia il ragazzo aveva ancora dei dubbi sui piani futuri dei due piccioncini, anche se non erano affari suoi. Che i due volessero solo vivere la loro vita, e per farlo dovevano scappare da Yotoshiki? Ma perchè fregare un tesoro come la tavoletta d'oro, allora? Al giovane rivennero in mente le parole del ladro.*

Monzaemon Poverina, mi ha salvato dalla condanna a morte perché mia ama, ma non volevo che si spingesse fino a tanto: rubare la Nomina di suo padre per rivenderla! Dev'essere questo il suo piano.

*Tutta quella storia aveva dell'incredibile. Sembrava quasi essere impensabile. Una successione di eventi troppo bislacca per avere un qualche fondo di verità. Tuttavia Motoichi si era posto per tutta la missione domande, ed ora eccolo accontentato: risposte. Certo, fuori dal comune, ma pur sempre risposte. Se le cose stavano così, allora quei due innamorati potevano benissimo andarsene dove volevano, purchè restituissero la tavola d'oro.*

Figlia di Yotoshiki: -Vi sviscererò come si fa coi polpi-

*Ah, giusto, c'era anche quel piccolo problema della smania omicida di quella donna. Motoichi, però, non aveva paura: la sua difesa di sabbia avrebbe sicuramente retto a un paio di forbici. Tuttavia Hisashi non poteva schivare i colpi in uno spazio piccolo come quello. Avrebbe difeso anche lui, ne era certo. Aveva già sciolto il terzo occhio, e stava per attivare l'armatura di sabbia, quando una voce alle sue spalle lo paralizzò: era Monzaemon! Era riuscito a liberarsi dalla sabbia (Motoichi gli fece mentalmente i complimenti per quell'impresa) e li aveva raggiunti. La donna sembrò tornare un povero e innocente agnellino alla vista del suo amato e, correndogli incontro, lo abbracciò dolcemente, come due fidanzati avrebbero fatto. Quella scena sembrava così...normale. Forbici e folle che le teneva a parte, ovviamente. Quest'ultima, appena notate le scottature del suo amore, sembrò per un attimo tornare folle.*

-Hey! Quelle mica gliele ho fatte io! Si è fatto esplodere da solo!-

*Monzaemon confermò la tesi del ragazzo. Un gesto davvero gentile: avrebbe benissimo potuto mentire e lasciare che la sua ragazza maciullasse i due piccoli ninja. Bè, quello era tutto da vedere: gli shinobi di Suna non erano gli ultimi arrivati in fatto di combattimenti, ma era meglio non sfidare una pericolosa come quella. Non ci fu neanche bisogno di presentazioni: Monzaemon spiegò alla figlia di Yotoshiki che era stato proprio quest'ultimo a mandarli, solo per recuperare la tavola d'oro.*

Monzaemon -Ridagliela e ci lasceranno in pace... giusto?-

*Bella domanda. Potevano davvero fare una cosa del genere? Il samurai che li aveva assoldati voleva vendicarsi sui ladri di persona, tuttavia essi potevano anche essere morti durante la fuga...in fondo a Yotoshiki bastava solo la tavola d'oro, e quei due sarebbero stati uccisi in ogni caso. Quindi, bastava dire che i ninja li avevano già trovati morti, e il gioco era fatto. Hisashi illuminò tutti con un'idea straordinaria: i due sarebbero andati con loro a Suna, avrebbero scontato una pena per tentato omicidio, e poi avrebbero vissuto il loro sogno nelle solide mura del villaggio della sabbia. E, se Yotoshiki li voleva comunque morti, avrebbe dovuto vedersela con tutti i ninja di quel villaggio. Motoichi fremette alla sola idea: quel tizio contro loro e tutti i loro amici, i loro maestri, i compagni di missioni, gli altri ninja. Sarebbe stato fantastico.*

-Grande idea fiammifero! Anzi, potremmo dire a Yotoshiki che vi abbiamo trovati morti in un incidente di carri, o in un incendio, o in qualcosa di simile. Così non si metterebbe nemmeno a cercarvi, e avrebbe in ogni caso la tavola indietro. Qualsiasi cosa voi decidiate....-

*Motoichi appoggiò il pollice destro sul coprifronte.*

-....vi giuriamo sul nostro titolo di genin che, se ci date la tavola d'oro così cercata da Yotoshiki, vi lasceremo in pace.-
 
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Belfagor90
view post Posted on 7/6/2012, 14:57     +1   -1




Alle proposte dei Genin il ronin contrappose un indice alzato in segno di ammonizione.
Dubito che qualcuno ci punirà per dei crimini commessi in un altro paese, ma mi sembra un buon patto. Cambierò solo i termini riguardo alla nostra destinazione. Raggiungere il paese del vento dalla nostra posizione significherebbe riattraversare il paese del fiume o fare il giro da quello della pioggia. Non sarebbe praticabile o addirittura pericoloso. Andremo comunque nel paese del fuoco e se lì le autorità decideranno che meritiamo una punizione, allora così sia.
- E se vogliono rispedirci da mio padre allora non dovrò fare altro che... - aggiunse candidamente la donna facendo riaffiorare un po' del suo lato maligno.
Non farai niente, tesoro. Hai già ucciso cinque samurai l'altra notte e sebbene fosse stata auto-difesa devo sconsigliarti di farlo anche a Konoha o dovremo fuggire di nuovo.
- Sarebbe un vero peccato, vero amore?
Ahahah, hai proprio ragione! - confermò l'uomo ridendo fragorosamente.
Quei due erano davvero una strana accoppiata. Lui una specie di manipolatore pronto a morire e lei una folle assassina ossessionata dal compagno. Eppure tra di loro stavano così bene. Sembravano fatti l'uno per l'altra e nonostante lo strano tipo di amore che gli riservava la compagna, quell'uomo ne sembrava sinceramente innamorato. Oh ebh, i gusti non si discutono. Di certo si era trovato una mogliettina che non lo avrebbe mai tradito e questo non era da tutti gli uomini.
- Amore, mentre restituisco la Nomina ai nostri due amici che ne diresti di andare a calmare i signori mercanti? Su, non fare quella faccia. Se loro non fanno niente a te io non faccio niente a loro.
Forse un po' malvolentieri il ronin accettò la proposta della sua dolce meetà con un cenno di testa e s'incamminò verso quei signori per dare qualche ragguaglio sulla situazione e far deporre le armi con le buone. Fu così che i due Genin si ritrovarono, non certo con piacere, assieme alla figlia del loro cliente che li guardava con un sorriso dolce che sapevano benissimo nascondere un lato decisamente terrificante.
- Vi ringrazio per la comprensione dimostrataci, non lo dimenticherò. Da questo momento in poi Yotoshiki Yuno non esiste più e al suo posto vi sarà solo Monzaemon Orihime. Vi chiederei di salutare mio padre, ma sarebbe una cosa sciocca. Vi consegno la Nomina e vi dico addio... con un'ultima ammonizione.
Forse con una rapidità un po' troppo elevata per l'occasione appoggiò le mani sulle spalle dei sunesi.
- Mi raccomando: trovatevi delle belle ragazze che vi vogliano bene proprio come io voglio bene a Monzaemon-sama. Vi faranno felici, è una promessa.
Complimento? Augurio di morte? Difficile dirlo, ma lo disse con un sorriso non assassino quindi forse era più probabile la prima opzione. Sfilò la lastra d'oro dall'obi che le cingeva la vita e lo consegnò ai due ragazzi che videro chiaramente l'immagine del lungo drago attorcigliato che mostrava minacciosamente la sfera che teneva fra le fauci come fosse una preda.
- Questa lastra permette a chiunque la possegga di comandare i samurai che vivono nella regione di Aoba quindi abbiatene buona cura. Tra tutti i tesori che potevo prendere ho pensato che fosse quello più adatto per dare una lezione a mio padre che troppo spesso abusa del suo potere. Magari una volta in disgrazia avrebbe capito quanto siano più importanti cose come gli amici e la famiglia rispetto all'oro e alla posizione. Spero che impari qualcosa da questo episodio e dalla mia morte.
Nulla restava più da aggiungere. Monzaemon li raggiunse una volta riappacificata la folla con qualche chiacchiera (e Motoichi sapeva quanto la sua lingua potesse essere temibile in combinazione colsuo cervello) e i due follemente innamorati montarono nuovamente sui carri lasciandosi dietro i due giovani ninja ai quali non restava che ritornare da Yotoshiki con la lastra d'oro e ricevere non una ricompensa esagerata, ma una più piccola e giusta. L'oro non ricevuto sarebbe stato rimpiazzato dal senso di appagamento per aver permesso a due persone di vivere felici insieme... forse.


//Ed è finita!! Fatemi un ultimo post dove descrivete il vostro addio alla dolce coppietta, il colloquio con Yotoshiki dove e il viaggio di ritorno e io finirò con le valutazioni per entrambi. Siete liberi di ruolare anche Yotoshiki se volete, vediamo cosa mi tirate fuori ;)
Per concludere, visto che entrambi avete avanzato ipotesi sull'origine delle due immagini da me prese, risponderò ad ognuno di voi. Il maschio che ha fatto da modello ha Monzaemon è in effetti nato dalla stessa penna dell'autore di Basilisk ed è il protagonista di un altro suo manga noto tra i vari nomi anche come YM. La psicolabile figlia di Yotoshiki ha invece come prestavolto la anch'essa non tanto sana Gasai Yuno di Mirai Nikki che anche se potrà suonarvi strano è ben più pazza e violenta di quella da voi incontrata ^^//
 
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Dherb
view post Posted on 7/6/2012, 16:09     +1   -1




*La missione sembrava finalmente giunta alla fine. Monzaemon spiegò ai due ragazzi cosa lui e la sua ragazza avevano intenzione di fare. Non sarebbero andati a Suna con i ninja, preferendo proseguire il loro viaggio verso il paese del fuoco. Che il loro intento, senza tavola d'oro o meno, fosse stato fin da subito andare a Konoha? Qualsiasi fosse il destino che li attendeva, Motoichi era solo contento di ottenere finalmente le risposte a lungo cercate fin dall'inizio di quell'incarico. Quando Monzaemon andò a parlare coi mercanti per calmarli, i due giovani rimasero da soli con la figlia di Motoichi. Non c'è da stupirsi se la sabbia di quest'ultimo iniziò pian piano a rivestirlo, formando l'armatura di sabbia, invisibile ad occhio nudo, a meno che qualcuno sapesse che il ninja la indossasse. Fortunatamente non ce ne fu bisogno.*

Yuno - Vi ringrazio per la comprensione dimostrataci, non lo dimenticherò. Da questo momento in poi Yotoshiki Yuno non esiste più e al suo posto vi sarà solo Monzaemon Orihime. Vi chiederei di salutare mio padre, ma sarebbe una cosa sciocca. Vi consegno la Nomina e vi dico addio...-

*Finalmente la lastra d'oro fu rivelata, e Yuno (finalmente i due sapevano i nomi di quella folle ragazza!) la consegnò ai due ninja. Fu Motoichi a prenderla, non tanto perchè volesse aver l'onore di consegnarla a Yotoshiki, quanto perchè si sentiva il più indicato a proteggerla. E conosceva un posto assolutamente sicuro dove conservarla: la giara che portava sulla schiena. Se qualcuno avesse provato a prenderla, Motoichi l'avrebbe saputo grazie al legame di chakra che lo univa all'elemento del suo clan. Non solo la figlia di Yotoshiki riconsegnò il tesoro rubato, spiegò anche ai due shinobi a cosa servisse. Come disse lei, la lastra permetteva a chiunque ne era in possesso di comandare i samurai di Aoba. Decisamente un enorme potere, ecco perchè Yotoshiki la voleva così disperatamente indietro! Se non aveva quella tavola era solo una persona normale, che non comandava su nessuno. Ecco perchè non aveva valore fuori da Aoba: ne comandava i samurai, per cui in un altro paese sarebbe stato solo un pezzo d'oro come gli altri, che valeva quanto pesava. In quel territorio, invece, era la chiave stessa del potere. La figlia l'aveva presa per dare una lezione al padre, tuttavia il giovane di Suna dubitava che l'uomo avrebbe imparato qualcosa da quell'esperienza. Monzaemon ritornò poco dopo. Aveva ovviamente convinto i mercanti a lasciar perdere quella storia e a continuare col viaggio. Ovviamente, si, perchè anche Motoichi aveva avuto modo di apprendere le capacità linguistiche di quell'uomo. Ai due ninja non rimase altro da fare che scendere dal mezzo di trasporto e salutare i folli innamorati, guardandoli andarsene via. O almeno, sarebbero rimasti a guardarli se avessero avuto tempo, ed era esattamente ciò che non avevano in quel momento.*

-Che ti devo dire Hisashi? Mettiamoci le ali ai piedi e portiamo questa dannata tavola a Yotoshiki prima che scadano i tre giorni!-

*Concentrò il chakra nei piedi e cominciò a correre come il vento. Era esattamente quello che dovevano fare: correre, senza fermarsi, e ritornare alla fortezza di Yotoshiki il prima possibile. Ora che avevano recuperato il tesoro rubato, l'unica cosa che si metteva tra loro e la vita era il tempo. E di certo non era un avversario facile da battere. Senza descrivere quella che per loro fu la corsa più estenuante della loro vita (intere decine di kilometri bruciate senza mai fermarsi) i due arrivarono, seppur con le gambe quasi distrutte, alla casa del samurai. Puntualmente le guardie all'ingresso, vedendo due ninja arrivare così di sopra, si frapposero per difendere la dimora del loro capo.*

Guardia 1: -ALT! Fatevi riconoscere!-

*Ora, considerando che la cosa che Motoichi odiava di più al mondo era correre, e sommando il fatto che non avevano fatto altro nelle ultime ore, l'umore del giovane non era dei migliori. Il simpatico e socievole ninja della sabbia aveva i capelli completamente bagnati e appiccicati sul viso, gli occhi circondati dalle occhiaie e l'espressione distrutta. Era una mina pronta ad esplodere, e lo fece prendendo la tavola d'oro e puntandola contro le guardie (che erano samurai) in modo minaccioso, come se fosse un'arma.*

(Questa lastra permette a chiunque la possegga di comandare i samurai che vivono nella regione di Aoba)

-Lasciateci passare, immediatamente! Anzi, ancor meglio, inginocchiatevi!-

*Le guardie sembrarono intimorite da quel pezzo d'oro, come se il drago inciso su di esso potesse attaccarli da un momento all'altro. Senza più pensare che di fronte a loro vi erano solo due giovani ninja inesperti, abbandonarono le armi e si inginocchiarono. Motoichi, una volta concessosi questo piccolo sfogo, scoppiò a ridere e passò davanti alle guardie.*

-Riposo, ragazzi, stavo scherzando-

*Senza aspettare la reazione di quei samurai, Motoichi schizzò verso l'ingresso della casa e dritto nei corridoi. Avendo una memoria fotografica straordinaria, poteva dire con assoluta certezza dove si trovasse l'ufficio di Yotoshiki. Una volta trovatosi davanti alla porta giusta, porse la tavola d'oro a Hisashi.*

-Tieni, hai fatto decisamente più di me in questa missione. Consegna te la tavola a Yotoshiki-

*Una volta che il suo compagno ebbe tra le mani il tesoro, Motoichi aprì le porte dell'ufficio ed entrò.*

GDROFF// lascio al mio compagno il resto della ruolata ^^" altrimenti scrivo tutto io e non gli lascio niente....
in ogni caso missione STU-PEN-DA!

cose positive:
-caratterizzazione npc OTTIMA
-storia FANTASTICA
-background della regione di Aoba curatissima!
-sei stato costante nel postare e, vista la quest dei cani imminente, te ne siamo davvero grati ^^
-libertà di scelta per i masterati. nel senso, ci hai dato la possibilità di scegliere il nostro destino, sottoponendoci prove e scelte impegnative. è una cosa difficile da fare in una missione ^^ ma tu ci riesci alla perfezione
-mi è piaciuto molto il tutto messo insieme, ovvero la missione in totale, oltre che le varie cose una per una

cose negative:
-quasi inutilità dei due o tre post che ci hanno occupato l'arrivo al villaggio dopo il grande fiume. insomma, ci siam solo fatti due risate perchè i nostri pg si erano accampati in un paese e abbiamo scoperto che Yotoshiki era una persona temibile, ma non è servito a nulla di più ^^"


detto questo, spero di fare un'altra missione con te come master! Anzi, spero di fare un possibile seguito di questa!//GDRON
 
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Mr. Bishop
view post Posted on 7/6/2012, 23:12     +1   -1





L'aria che si respirava adesso alla residenza era totalmente diversa. Il signor Yotoshiki, probabilmente, non aveva rivelato a nessuno di avere perso la tavoletta e questo gli aveva permesso di comandare i suoi sudditi che avevano riportato la magione al suo, seppur tetro, splendore. Le macchie di sangue erano sparite dal cortile antistante la struttura, nonostante le teste mozzate accogliessero ancora gli incauti visitatori con le loro espressioni vuote, segno della preoccupazione del signore di quelle terre che, senza il simbolo del suo potere, temeva l'insubordinazione dei suoi sudditi.
Motoichi si divertì un po' con le guardie alle porte, costringendole ad inginocchiarsi a loro qualche istante: Hisashi sorrise divertito, ma proseguì senza fermarsi a vedere la buffa scenetta, in quanto voleva assicurarsi, invece, che il cortile fosse stato sgomberato da tutto quel sangue. Poco prima di entrare, Motoichi consegnò la tavoletta d'oro a Hisashi, dicendo che lui meritava di restituirla al perchè aveva fatto molto di più durante quella missione. Hisashi la afferrò, tenendola stretta fra le mani e osservando quel drago che, sotto la danzante luce delle candele, sembrava prendere vita, fremente all'idea di tornare ad essere lo strumento di potere del suo potente padrone. Adesso il ragazzo capiva perchè quello non aveva voluto rivelare loro quale fosse il potere della tavola: in quel momento i due genin avrebbero potuto ottenere il controllo del regno in pochi attimi, condannare il vecchio sovrano a morte e vivere negli agi il resto dei loro giorni. Per sua fortuna Hisashi, che stringeva il destino del regno fra le mani, non aveva alcuna intenzione di rubargli il potere: fin da piccolo era stato cresciuto come un ninja, sarebbe rimasto tale.


Hisashi - Grazie, ma mi hai salvato la vita: meriteresti questo onore tanto quanto me.

Detto questo i due ninja aprirono la porta scorrevole ed entrarono nella sala in cui il sovrano li attendeva. Nell'aria era dissolto uno strano odore di incensi, che probabilmente l'uomo aveva usato per placare il nervosismo e mantenere l'autocontrollo. Del samurai forte e orgoglioso era ormai rimasto solo il portamento: dietro a quella ostentata marzialità, si intravedevano i chiari segni del nervosismo. Quando i due si sedettero e Hisashi poggiò la tavola ai suoi piedi, ancora lontano dalla portata del committente, i cui occhi si illuminarono, stupiti e carichi di desiderio, fermandosi sulla tavola e ignorando gli altri due.

Signor Yotoshiki - L'avete trovata! Ridatemela.

Le parole capitolarono fuori veloci dalla sua bocca, pur mantenendo la severità a cui la sua carica e la sua educazione lo costringevano. Ma lo sguardo rimase puntato sulla bramata tavola d'oro come quello di un aquila sulla preda. Hisashi, consapevole di avere il coltello dalla parte del manico, decise di non consegnare la tavola all'uomo fino a quando il colloquio non si fosse concluso.

Hisashi - Non c'è fretta. Ascolti prima ciò che abbiamo da dirle.

Scambiò con il suo compagno uno sguardo d'intesa, quello rispose invitandolo a continuare.

Hisashi - Dobbiamo prima farle il resoconto della missione: abbiamo raggiunto i due fuggitivi dopo un lungo inseguimento nelle prateria, i quali, nascondendosi in un carro di spezie, avevano cercato di nascondere i loro odori. Raggiuntili, visto che lei ci aveva autorizzato a farli fuori, abbiamo deciso, dopo avere messo al sicuro la tavola, di attaccare il loro carro, e, purtroppo, abbiamo esagerato un po'.

Creò una piccola fiammela sul dito e la guardò sorridente. In condizioni normali, probabilmente, quel gesto avrebbe causato la morte del giovane genin, ma adesso il signor Yotoshiki non era altro che un uomo come tutti gli altri e, preso come era dalla sua tavola, non solo non disse nulla a Hisashi, ma probabilmente non aveva nemmeno ascoltato le sue parole con attenzione.

Hisashi - Sono morti tutti e due: la cenere dei loro cadaveri non era distinguibile da quella del carro. Ma le abbiamo riportato ciò che voleva, la sua preziosa tavola, la fonte del suo potere.

Sorrise innocentemente, consapevole però che la sua ultima affermazione non era passata inosservata alle orecchie dell'uomo: adesso era consapevole che i due avevano scoperto ciò che lui aveva cercato di nascondere. Con sguardo fermo e una nota di nervosismo sulla voce, l'uomo parlò ai due ninja.

Signor Yotoshiki - Bene. Avete fatto davvero un ottimo lavoro. Ecco i vostri soldi: adesso potete darmi di nuovo la tavola e andare.

Hisashi si alzò in piedi, avvicinandosi a lui di qualche passo. Afferrò il sacchetto contenente la loro paga e, prima di dargli il tanto agognato manufatto, aggiunse alcune ultime parole.

Hisashi - Sua figlia è appena morta, ma lei continua a fissare quella tavola pensando solo al suo potere. Avremmo potuto ottenere tutto ciò che possiede grazie a questa tavola. Ma se il prezzo per il potere che lei possiede è il proprio cuore, le proprie emozioni, allora non ne vale la pena.

Gli lasciò la tavoletta e uscì, insieme al suo compagno già pronto a lasciare la stanza, senza voltarsi indietro. Non ne era certo, ma il genin, in futuro, avrebbe giurato di aver sentito, dopo essersi chiuso la porta alle sue spalle, il singhiozzo soffocato di un pianto carico di vergogna.
Il viaggio di ritorno a casa fu tranquillo e Hisashi, riflettendoci, si era reso conto che lasciare i due amanti liberi era stata la scelta giusta. Vero è che Yono e suo padre avevano dimostrato la stessa follia, ma vi era una grossa differenza fra i due: in ogni vita, vi sono dei momenti in cui bisogna fare una scelta, i due avevano dovuto scegliere fra i propri sentimenti e il potere, ma mentre il signor Yotoshiki non è riuscito a vedere l'amore di cui si sarebbe potuto circondare curando i propri affetti, la figlia aveva rinunciato spontaneamente al potere della tavola d'oro, scegliendo l'amore del proprio amato. Il primo aveva preferito il vuoto del potere, la seconda la pienezza dell'amore.


Fuck Yeah, ho trovato anche un insegnamento da trarre :D
Grazie per la splendida missione a tutti e due, che, nonostante la fretta, è stata fatta egregiamente, con attenzione per i particolari da parte del master e una cooperazione assoluta da parte di Dherb. Confermo tutto quello che ha detto il mio compagno e spero di poter fare un'altra missione con Belfagor come master o, perchè no, di poter ruolare insieme i nostri PG!!!

 
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Belfagor90
view post Posted on 8/6/2012, 08:35     +1   -1




//Ringrazio i miei masterati per i complimenti, e soprattutto le critiche, che mi hanno fatto. Aggiungo che è stato piacevole ruolare con voi visto che in questa occasione, oltre a comportarvi bene come ruolatori, avete anche fatto qualcosa di più approfondendo il legame tra i vostri due pg e condividendo esprienze sia tra di voi che con me.
Se ne capiterà l'occasione sarò felici d masterarvi ancora e magari far interagire i nostri pg ^^
Ma andiamo alla parte che v'interessa davvero:

Mr.Bishop (almeno una volta ti chiamerò così XD)
Il nostro buon alfiere ha avuto una parte attiva nella missione e nelle scelte effettuate lungo il tragitto, anche se in qualche occasione ha tirato fuori qualcosa di leggermente poco logico.
Io qui dunque gli consegno:
Exp: 1460
Ryo: 70
Punti stat: 7
Abilità: 1
Talento: 0
PM: 3

Dherb
Dove il tuo compagno si sbilanciava con proposte un po' discutibili tu c'eri sempre a rimettere in pari la situazione. Forse peccavi un po' fretta nei tuoi post (non solo di azioni, anche come errori di battitura), ma non è un errore grave.
Io quindi sedutastante dichiaro che egli verrà premiato con:
exp: 1450
ryo: 70
Punti stat: 6
Abilità: 2
Talento: 0
PM: 3

Orbene ragazzi andate in pace con la vostra ricompensa e tanti auguri per la vostra prossima impresa XD

Edit: avevo sbagliato i PM ^^'''//

Edited by Belfagor90 - 8/6/2012, 10:11
 
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view post Posted on 19/7/2012, 13:10     +1   -1
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|Nice job, non c'è molto da dire. 8,5 voto 215 di paga. Enjoy baby|
 
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