Missione C - Escape from Death!, Per .Jin

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view post Posted on 30/4/2012, 20:49     +1   -1
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Per la seconda volta, impotente di fronte alla potenza di un ninja navigato come lui, la ragazza non poté far altro che piegarsi al suo volere. Il Chakra giunse rapido alla sua meta, soggiogando la mente che trovò nel suo cammino come un bravo oratore fa con una folla dall'opinione facilmente mutevole e plasmabile, costringendola a premere nuovamente l'interruttore e a spegnersi per qualche secondo, il tempo necessario per rendere inutile ogni tentativo di ribellione da parte della bionda. La sua dimostrazione di carattere non era stata altro che una futile perdita di tempo, un impiego per nulla produttivo di secondi utili al fine del completamento dell'ardua prova alla quale erano stati sottoposti. Proprio per questo motivo, per evitare che la ragazza cercasse di fuggire di nuovo, Kuro avrebbe supervisionato in maniera rigida la sua tortura.

Venne trascinata senza troppe difficoltà sino alla macchina infernale, prima che il suo braccio venisse infilato all'interno dell'unico buco presente. Uno schizzo di sangue macchiò sia il suo volto che quello del suo freddo aguzzino, che senza alcuna pietà si preoccupava di farla stare ferma, nonostante il contatto con il disco di metallo avesse ancora una volta spezzato il precario torpore alla quale era stata relegata per mezzo del Genjutsu creato dallo Shinobi. Quest'ultimo si era praticamente visto costretto a mostrarsi irremovibile in quella circostanza, ma il suo atteggiamento - per quanto tremendamente duro - era perfettamente comprensibile, specialmente in quella situazione. Non era rimasto molto tempo a disposizione e, come leader del gruppo, era suo compito assicurarsi che la sfida venisse superata, anche a costo di abbandonare i propri buoni propositi pur di riuscire nell'intento. Non era un ragazzo dall'indole violenta, tuttavia l'istinto di sopravvivenza e un corretto ragionamento razionale lo avevano condotto sulla strada che solo in casi di emergenza avrebbe voluto intraprendere.


Ragazza - No.. fermati!

Furono quelle le uniche parole comprensibili, pronunciate con vigore nel bel mezzo di un oceano di urla di dolore che veniva letteralmente vomitato dalla donzella e accompagnati dai vani tentativi di divincolarsi dalla ferrea morsa del guerriero. Qualunque cosa cercasse di fare si rivelava infruttuosa, se non al fine di far perdere istanti preziosi. Era un'agonia che era costretta a subire, nonostante fosse ormai palese il fatto che avrebbe preferito di gran lunga la morte a quella lenta e spaventosa condanna. Chissà quale emozioni avrebbe provato il giovane mentre la teneva inchiodata alla macchina, in modo tale da sbarrarle ogni scappatoia, mentre la teca continuava a riempirsi. La pozza cremisi all'interno del compartimento aveva quasi raggiunto il tanto ambito traguardo, costituito dalla soglia un tempo incredibilmente lontana dei quattro litri di sangue. Adesso la vittoria era vicina, mancavano soltanto un paio di decilitri da collezionare per compiacere le sadiche richieste del comandante.

Il gioco stava per concludersi. Vita o morte? Soltanto i secondi successivi avrebbero pronunziato l'ardua sentenza.

01 : 19

 
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view post Posted on 1/5/2012, 12:07     +1   -1
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Proprio come se un copione fosse giù stato scritto, la massa informe ed invisibile di chakra che aveva lanciato Kuro senza far vedere nulla a nessuno, raggiunse la ragazza, nonostante tenesse ancora in "mano" il suo ostaggio. Con perfetta mira il chakra avvolse la ragazza, riportando in lei il candido tepore che la mise nuovamente al tappeto, ancora una volta dormiente. Chissà se questa volta avrebbe sognato qualcosa o se si fosse svegliata nuovamente al contatto con la lama.

(Il tempo sta stringendo, dobbiamo solo muoverci.)

Concentrando buona parte del suo chakra nelle gambe, Kuro scattò verso la ragazza eludendo l'ostacolo dell'ostaggio. La preso per il busto e senza esitare, senza pensare alla sua salute, a quel che avrebbe passato, inserì violentemente la sua mano in quel bocca del demonio. Uno schizzo di sangue avvolse il braccio della ragazza e raggiunse perfino il busto dell'ex milite di Kiri, che nonostante odiasse il sangue sui suoi vestiti, questa volta avrebbe lasciato correre. Proprio come da previsione, al contatto con la lama la ragazza riprese conoscenza, ma questa volta per quanto i suoi tentativi di divincolarsi dalla morsa di Kuro che la teneva solo con le braccia, lei non riuscì a muoversi e fu costretta a sorbire la tortura per intero.
Era anche lei una traditrice, certo, ma era pur sempre una donna e non poteva perdere grosse quantità di sangue senza perdere la vita. Quindi Kuro attese. Attese che la tortura mentale e fisica della ragazza si portasse a compimento e, non appena il suo litro venne versato, Kuro lasciò la presa e la lasciò scivolare sul pavimento, oramai era molto stanca ed il peso di aver perso tutta quella linfa vitale iniziava a gravare sulla sua salute. Esanime cadde al suolo, ogni tanto un lamento, ogni tanto una movenza di dolore.

Intanto tra coraggio e sofferenza, tra urla interiori, soppresse con estrema difficoltà per dimostrare ai presenti quanto fosse in grado di essere un leader, Kuro inserì la mano sinistra in quella trappola mortale per pagare il suo - seppur piccolo - pegno di sangue. Avrebbe dato quel tanto che bastava per completare l'operazione. Mancava poco più di un minuto alla chiusura permanente della porta, ma nonostante questo nell'animo di Kuro e dei presenti iniziava a balenare il pensiero dell'essere salvi. Ora, tutto era nelle mani del flusso sanguigno di Kuro, da nessun altro.


(Come ha fatto Kyo a sopportare tutto quel dolore? Non è neppure un ninja.)

Questo era uno dei tanti pensieri, e volle dimostrare anche a lui che ci si poteva fidare di un ninja. Prese a parlare, sebbene il dolore era dannatamente forte. Provo a parlare, socchiudendo gli occhi e digrignando i denti di tanto in tanto, per sopprimere il dolore.

- Ehi, Kyo. Come hai fatto a sopportarl…..oh..

La vista iniziava a farsi strana, forse il pegno era stato pagato.

 
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view post Posted on 1/5/2012, 19:58     +1   -1
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Finalmente aveva provato sulla propria pelle il dolore che i suoi compagni avevano - secondo o contro la propria volontà - sopportato per minuti lunghi quanto minuti interi. Un'agonia impossibile da descrivere a parole, una tortura che un uomo non avrebbe prescritto nemmeno al suo acerrimo nemico e che Kuro aveva patito per nemmeno un minuto, niente in confronto al tormento che gli altri tre avevano vissuto in quella maledetta stanza. Il suo poteva essere frainteso come un comportamento egoistico, ma in quel momento lui era l'unico con le carte in regola per condurre l'intero gruppo verso la salvezza. Era necessario che il leader rimanesse lucido in una situazione del genere, per evitare che un'apparente vittoria degenerasse in un'amara sconfitta proprio nei secondi finali. Non appena il traguardo dei quattro litri di sangue venne raggiunto, le mattonelle della parete che si trovava di fronte agli occhi sbarrati per il dolore del ninja si fecero da parte per lasciare spazio ad un'apertura che lasciava intravedere una fonte di luce. A giudicare dall'intenso odore di bagnato, tangibile nell'aria malgrado la nauseante fragranza di morte, si trattava proprio del capolinea.

Avevano finalmente trovato l'uscita.

Il timer non si era ancora arrestato, ma mancava ancora mezzo minuto prima della scadenza. Una quantità di tempo sufficiente per allontanarsi una volta per tutte da quel terribile incubo. Kyo, incapace di rispondere alla domanda a causa del dolore che gli soffocava in gola ogni parola che avrebbe voluto pronunciare, fece cenno a Kuro di occuparsi dell'omaccione che svenuto giaceva inerme in una macabra pozza cremisi. Per l'ennesima volta mostrò di essere un uomo altruista, capace di sopportare le sofferenze e di camminare sulle proprie gambe, rifiutando con dignità ogni soccorso. Tra i presenti era colui che più di tutti meritava di essere soccorso, eppure declinò altruisticamente tale privilegio per concederlo a chi ne aveva bisogno. Ancora in grado di muoversi e di trascinare il fifone malgrado il suo notevole peso, il ninja seguì le sue direttive, ritrovandosi dopo pochi secondi fuori dalla stanza, sotto un cielo turbato che permetteva alle molteplici nuvole di liberarsi con sfogo della pioggia che fino a quel momento avevano trattenuto.

Kyo aiutò la ragazza ad alzarsi, fornendole un valido appoggio per camminare e abbandonare una volta per tutte quella valle di lacrime. Tuttavia, contro ogni aspettativa, un urlo disumano scappò dalle labbra inumidite di sangue della bionda. La salvezza era lì, a pochi passi, ma nonostante ciò sembrava che avesse perso il senno a causa della tortura alla quale era stata crudelmente sottoposta. Si liberò del braccio dell'uomo che delicatamente le cingeva il collo, per poi affondare le sue unghie tra i capelli del samaritano, impedendogli di avanzare. Ormai era divenuta pericolosa e imprevedibile, a tal punto da mostrarsi in grado di gettare al vento la propria vita pur di riscattare la condanna che - secondo lei - aveva ingiustamente subito.

Mancavano pochi secondi e per quei due la salvezza sembrava vicina, tanto quanto la morte.

00 : 13

 
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view post Posted on 2/5/2012, 12:58     +1   -1
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Goccia dopo goccia, il sangue cadeva sul pavimento, facendo un leggerissimo rumore, non del tutto percettibile ad un orecchio non allenato. Le mattonelle del pavimento, già sporche di sangue e muffa, andavano a colorarsi maggiormente di quel cremisi che colava dal braccio di Kuro.

Lo sguardo dell'ex shinobi ora si posava sulla porta in metallo che, non appena il sangue raggiunse i fatidici e tanto ambiti quattro litri, si aprì meccanicamente, facendo trapelare all'interno di quella sala di torture un inteso profumo di aria fresca ed umida, simbolo che quella era la definita uscita da quell'avventura raccapricciante, tinta per sempre col sangue. La situazione però non era del tutto risolta. V'erano tre persone quasi del tutto prive di sensi e di capacità motorie in quella stanza, e solo poco più di venti secondi per raggiungere l'uscita tanto bramata in quelle ore.
La difficoltà dell'operazione era notevole, poichè una volta trascorsi i quindici minuti la porta si sarebbe chiusa per sempre ed una bomba piena di chiodi sarebbe esplosa, ricoprendo l'intera stanza col suo raggio metallico devastante.
In tutta velocità Kuro si avvicinò a Kyo per aiutarlo, se qualcuno doveva sopravvivere, era più che giusto che fosse lui, il più coraggioso ragazzo che l'ex shinobi della Nebbia avesse mai conosciuto. Ma ancora una volta, il suo cuore pieno di amore ed affetto toccò l'animo del ragazzo, che faceva segno di prendere l'omone e portarlo fuori, mentre sarebbe stato lui stesso a portare fuori la ragazza. Una scelta fatta con la consapevolezza, forse, di una fine dolorosa. Mai, in quel poco tempo, sarebbe riuscito a portare in salvo se ed un'altra persona. Ma sarebbe riuscito ad attraversare un'intera stanza stanco e logoro da una fatica disumana, che in pochi avrebbero sopportato, ma nonostante questo, volle farlo.
Kuro, afferrando il grosso uomo ancora privo di sensi, si apprestò a portarlo al di fuori della stanza, posizionandolo con le spalle contro il muro, al riparo da una eventuale esplosione. Come meccanicamente, guardò il grosso timer che, con fare minaccioso, indicava che mancavano solo tredici secondo alla fine della prova. In tredici secondi non sarebbero mai arrivati fuori dalla stanza, tanto mento Kuro avrebbe fatto in tempo, nelle sue condizioni a portare in salvo due persone.
Toccava fare una scelta, ma cosa fare? In base a cosa si poteva decidere chi poteva vivere e chi poteva morire?


(Dannato capitano..Ho promesso che nessuno sarebbe morto, non posso tirarmi in dietro proprio ora.)

on sembrava turbato esteriormente Kuro, che nel suo animo era visibilmente scosso. Aveva fatto una promessa, e premeva per mantenerla, quindi con quel poco di lucidità che rimaneva, eseguì quasi senza controllo delle azioni che, forse, avrebbero permesso a tutti di salvarsi.
Con un gesto quasi involontario, richiamò nuovamente una delle due spade usate nella stanza precedente. l'altra spada era ancora all'interno della stanza, vicino i corpi di Kyo e della ragazza. Concentrò una grande quantità di chakra all'interno di essa e, da maestro delle deformazioni qual era, modificò la forma del filo della Lama Rossa, facendola allargare notevolmente, utilizzandola in orizzontale per bloccare la porta, impedendo un'eventuale chiusura.

Il tempo scorreva, oramai sempre più veloce, non poteva fare altro.



(Kyo!)

Un balzo.
Tutto sembrava andare a rallentatore, sembrava una cosa epica, che presto sarebbe terminata non in un lieto fine, come molti speravano. I secondo correvano, oramai c'eravamo.


3..2..1..!



Era in aria, desiderava volare per poter muoversi più velocemente. Non desiderava altro in quel momento, se non salvare la vita di quei due ragazza, che non meritavano certo la morte. Improvvisamente la ragazza si svegliò come in preda al panico e li lo sconforto iniziò a farsi vivo. Si dimenava, si muoveva con calci e graffi, era incontrollabile. Non sarebbe riuscito a portare in salvo i due. Non ce l'avrebbe fatta, la ragazza era incontrollabile, v'era una sola cosa da fare. L'unica.

Atterrato accanto ai ragazzo, con un forte tonfo, allungò il braccio destro, quello ancora indenne ed afferrò la spada che si trovava li vicino, infondendone il chakra sufficiente per farla allargare come aveva fatto in precedenza. Disteso sulla schiena, in mezzo ai due, formò una specie di coperta di metallo, che avvolse i due poveri malcapitati. Il tutto in una frazione di secondo.

"TAC"



Il timer era giunto allo zero, la porta si stava chiudendo, ma restò immobilizzata ed una fragorosa esplosione pervase la zona. Non restava che sperare che nessuno i quei chiodi raggiungesse loro tre.


(Avanti..)

 
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view post Posted on 3/5/2012, 15:04     +1   -1
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Rischiare la vita per salvare un'altra, due in quel caso. Kuro era disposto a farlo, mettendo a repentaglio la propria incolumità pur di proteggerli da una fine praticamente certa, che li avrebbe trascinati tra interminabili lamenti sempre più in basso, nelle profondità del mondo dal quale era impossibile fare ritorno. Un azzardo calcolato in pochi atti, compiuto non per la bionda, che stava dimostrando di meritare nient'altro che la morte per le stupide e insensate azioni che aveva commesso nell'ultima dozzina di minuti, bensì per Kyo, che aveva dato prova del suo spiccato altruismo. Quell'uomo non meritava assolutamente di venire investito dalla violenta esplosioni, non almeno dopo il sacrificio e gli sforzi che aveva compiuto per guadagnare la tanto agognata salvezza. Per sua fortuna il ninja, ammirato dalla bontà del suo animo, era rimasto vigile e aveva vegliato su di lui fino all'ultimo.

L'impatto fu tremendo, tanto che la brutale deflagrazione sembrava quasi intenzionata ad inghiottire i tre, malgrado questi fossero coperti dalla fredda lama che lo Shinobi aveva allargato ricorrendo al suo prezioso Chakra, che più di una volta durante quel gioco malato si era rivelato decisamente utile. Senza non avrebbe potuto scappare dalla trappola letale incontrata nella prima stanza, né ammansire la fanciulla con l'arte illusoria, tanto meno deviare le decine di chiodi che da ogni angolo delle candidi pareti venivano catapultati contro di loro. L'esplosione si propagò per una dozzina di secondi che, trascorsi sotto il sicuro manto di ferro, sembravano durare un'eternità. Il rumore assordante dei dardi metallici che si schiantavano contro la lama risuonò nella camera, ormai avvolta in un silenzio spezzato soltanto da quella tetra melodia.

Contro ogni aspettativa, nessun chiodo riuscì a superare quella difesa tremendamente efficace, lasciando i tre bersagli praticamente "illesi". Il sangue del quale i loro indumenti erano impregnati continuava a fuoriuscire impietoso dalla ferita che il disco di metallo aveva aperto nella loro mano, ormai sporca del proprio liquido vitale. Kyo, non trovando la forza per ringraziare Kuro, si limitò a scambiare con lui uno sguardo d'intesa, prima di rimettersi a fatica in piedi e condurre la folle ragazza fuori da quella valle di lacrime. Una volta fuori, la pioggia iniziò a bagnare i loro volti, creando per terra pozze cremisi diluite grazie al pianto di quel cielo plumbeo. Poi, tutto ad un tratto, i due persero i sensi, lasciando il giovane come unica persona ancora in piedi al termine del gioco. Voltandosi, il guerriero poté ammirare l'immensa struttura che aveva ospitato le due prove, un maestoso edificio costruito in pietra, con ampie vetrate poste in cima che permettevano di vedere, nonostante l'intensa pioggia, una viva luce.

Così, tornando a scrutare con gli occhi stanchi ciò che si estendeva dinanzi all'uscita, il ragazzo trovò la sua meta. Ame no Kuni, il Paese della Pioggia.

 
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view post Posted on 3/5/2012, 15:39     +1   -1
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Poter apprezzare il dono della vita.
Ecco quello che Kuro, ex milite della Nebbia, voleva che quei tre poveri ragazzi in fin di vita comprendessero. Col suo atto di indomito coraggio, provò per l'ultima volta a negare loro la morte, cercando di proteggerli mettendo a repentaglio perfino sua vita. Il suo chakra viaggiò lungo i canali di scorrimento all'interno del suo corpo, come su una lunghissima autostrada, quell'azzurra linfa fluiva attraverso lui, infondendosi, tramite le mani, nella sua lama che andò ad ingrandire le sue fattezze. Era riuscito a coprire interamente i loro corpi ed ora solo il fato avrebbe deciso se quella sarebbe stata la loro tomba oppure il tempio della loro rinascita, da consacrare e venerare a lungo.
La bomba di chiodi esplose nella sua fragorosa nebbia metallica, travolgendo ogni cosa che si trovava dinanzi ad essa, centrando in pieno quel muro di ghiaccio che Kuro aveva frapposto tra lui ed il soffitto. Per una volta durante l'intera durata di quell'infernale avventura, il destino aveva deciso di premiarli, lasciando tutti completamente indenni ed illesi. Finalmente Kuro potè sospirare, dimostrando la sua apprensione fino a quel momento perfettamente celata per far si che gli altri si fidassero ciecamente di lui.


(Kami..)

Come per magia la lama della sua spada si rimpicciolì ritornando della sua natura e lentamente i tre poterono alzarsi. Era felice nel notare come quella strategia folle, ideata in brevissimo tempo, avesse trovato terreno fertile in quel momento. Ora, con estrema calma, si spostavano tutti verso l'uscita, mentre Kuro si voltò verso Kyo, visibilmente distrutto dall'accaduto: un solo sorriso di approvazione che per Kuro valeva più di mille parole.
Era soddisfatto oramai, aveva portato a compimento la sia promessa, e nessuno aveva perso la vita. Ora doveva solo trovare la forza necessaria per tornare al suo scopo primario. Doveva trovare Ame, la bramava, non aveva mai smesso di pensarla durante tutta la missione. Giunti all'uscita, si avvicinò alla porta e prese in mano la spada, facendo si che anch'essa ritornasse come era prima. La porta si chiuse con un sonoro rumore meccanico, l'ingranaggio era stato solo bloccato ma non disattivato. Sebbene ancora in preda alla stanchezza, non poteva farsi scappare l'opportunità di cercare domandare ai presenti ove si trovasse Ame, ma ben presto la risposta arrivò dal cielo. Mentre si voltava ed osservava la bionda ed il coraggioso ragazzo franare sul pavimento privi di sensi per l'enorme sforzo compiuto, gocce caddero sul suo corpo, iniziando ad inzuppare i suoi vestiti ed a lavare via parte del sangue che si trovava su di essi. Pozzanghere miste tra sangue ed acqua si iniziarono a formare sotto i loro piedi, e Kuro comprese di essere, miracolosamente forse, nel posto da lui desiderato.


(Ame..)

La roccaforte che aveva tenuto loro prigionieri era un grosso edificio fatto in pietra, ma questo oramai non importava più. Qualcuno sarebbe arrivato a soccorrere i tre malcapitati, ed era il momento ideale per andare via ed evitare altri problemi, Doveva riprendere le forse e trovare qualcuno, qualcuno in particolare; la sua ferita era lieve in confronto a quella dei ragazzi.

Camminò per un po', per poi sparire tra la flora di una piccola foresta non lontana da li..


 
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view post Posted on 3/5/2012, 16:02     +1   -1
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Chi ha voglia di vivere, non pensa tanto al morire...
ma chi si sente morire, pensa a quella maledetta voglia di vivere.


// Anche per te una citazione come conclusione di questa missione. xD Devo ammettere che mi sono divertito parecchio e non solo perchè amo rivivere i flash mentali di quel pazzo di John Kramer (alias Jigsaw), ma soprattutto per merito tuo. Sei stato capace di reagire prontamente e trovare la soluzione di ogni enigma, una volta fregandomi alla grande, lo ammetto. Inoltre hai sempre ruolato Kuro in maniera coerente, senza cambiare la sua filosofia da un momento all'altro, problema al quale la difficoltà della missione poteva condurti. Scrivi bene, caratterizzi altrettanto bene il personaggio, agisci come un figo della madonna. Per le tre motivazioni che ho appena elencato, ti assegno 1600 punti exp, 8 punti stats, 2 punti abilità e i 3 PM che ti spettano di diritto. Spero di non averti annoiato e che per te questa missione sia stata piacevole quanto lo è stata per me. So che ruoleremo ancora insieme, quindi alla prossima mio bel volpone. <3 //

 
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view post Posted on 17/6/2012, 22:17     +1   -1

lo cavalier del Gangbang!!

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//Be che dire la missione è stata stupenda, sembrava di trovarsi dentro un film o in un bel libro, entrambi avete ruolato bene, per quanto riguarda il master che devo valutare, hai ruolato benissimo e hai ideato un'ottima trama, sei riuscito a trasmettere i caratteri degli npg in modo ottimo, quindi credo che ti meriti un bel 10 e 250 ryo a te.//
 
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