| Nine Fire |
| | CITAZIONE Narrato Pensato Parlato di Hariken Parlato di Wakato-sensei Wakato, cosi si chiamava il sensei del passato. Con passo lento Hariken segui l’anziano che stava attraversando il villaggio, sembravano due salmoni contro corrente, infatti il flusso di gente era contrario al loro percorso ed erano molto più sbrigativi dei due. Mentre camminavano il ragazzo ripensava alle parole del sensei, non si sarebbero allenati come quasi tutti i ragazzi del clan nella loro residenza, addirittura sarebbero usciti dal villaggio per un lungo viaggio e lui non era mai uscito, perciò potete capire perchè era emozionato ai possibili paesaggi che avrebbe visto e agli abiti e costumi di altri villaggi ma sapeva anche che non poteva distrasi troppo dall’allenamento. Finalmente dopo un quarto d’ora giunsero alle porte del villaggio e notò che il suo maestro si era fermato li, attese le sue parole, le ascolto attentamente e annui. Non vedrà niente, farà di più, percepirà tutto. Il ragazzo quindi rispose:Farò come lei mi ordina, sarà un piacere seguire i passi del passato per costruirvici sopra il mio futuro e inoltre sapere che in un certo senso sarà la mia anima a scegliere la sabbia che risponde alle sue vibrazioni può solo rendermi ancora più fiero di questa abilità che mi è stata donata. La prego, mi dia pure la benda.E con un sorriso fece scomparire i suoi occhi verdi dietro alla benda blu., dopo di che fece due passi avanti e si fermò mentre il sensei lo osservava in silenzio, probabilmente si immaginava i pensieri del ragazzo perchè, come lui, anch’egli ci era passato, almeno cosi doveva essere. Hariken era completamente immobile ma dentro di lui non era cosi, mille pensieri viaggiavano nella sua mente che emozionato non ragionava, ma d’un tratto abbassò la testa e fece un respiro profondo. Doveva ragionare, lui era fatto cosi.Ha detto che devo farmi guidare, devo trovare la mia sabbia ma... sono bendato e non ho la più pallida idea di come fare. Dovrei seguire il mio intuito e quello che sento? O dovrei seguire la via più semplice che mi offre la morfologia del terreno? Sento solo il sole, l’odore di questa sabbia e posso solo camminare ad intuito perchè io so... ho solo sabbia davanti a me. Millioni di granelli, anzi miliardi di miliardi di granelli e tra questi devo trovare i miei. Non sarà facile, conoscendomi, chiedo molto a tutto e a tutti e non mi accontento finche non sono soddisfatto al 100%, senza contare che questa decisione me la porterò dietro a vita. Ok! Intuito dimmi dove devo andare!Il ragazzo inizio a camminare a passo lento e indeciso, non tendeva le mani in avanti come sarebbe spontaneo fare, le teneva come in una camminata normale. Non sapeva dove stava andando e non sapeva neanche se era giusto o no, pensava e quando qualcosa non lo convinceva cambiava direzione ma nonostante ciò si capiva che si stava dirigendo a nord. Erano ore ormai che camminava e solo dopo un pò notò che non sentiva il suo sensei dall’inizio del viaggio e ciò lo spaventò. Si voltò di scatto ma non senti nulla, quindi con il volto tesò dal senso di paura e abbandono disse ad alta voceSensei lei è ancora qui con me vero? La prego risponda!Il vecchio gli appoggiò delicatamente la mano sulla spalla, come farebbe un qualsiasi nonno al nipote che pareva gli avesse toccato l’anima, tranquilizzandolo all’instante. Tutta la paura svanì, infatti il ragazzo non sapeva come avrebbe fatto nel caso fosse stato solo perchè l’anziano era il suo punto di riferimento e su di lui aveva riposto tutta la sua fiducia con un fare talmente tanto naturale che neanche se n’era accorto. Immagino il viso del sensei con il sorriso che aveva davanti alla statua del tasso nella residenza del clan, sorrise a sua volta e disseMi scusi è che... nei mille miei pensieri non mi ero reso conto se lei era con me o no e quindi... Ora che so di poter contare su di lei sono più sicuro e posso concentrarmi sull’allenamentoTranquillo ragazzo, io sono qui sotto la veste di tuo sensei, non posso di certo lasciarti solo in questo viaggio che è tutto ben che semplice, osservandoti infatti ho ripensato alle tue parole nella sede. Tu hai letto molti libri e dal tuo comportamento ho capito anche che ti piace molto ragionare o meglio... ti basi totalmente su di esso, possiamo dire che sei uno stratega nella tua vita, pianifichi molto e vivi la tua vita in base a ciò che ti capita riflettendoci su molto, non è cosi?Si ha ragione, dai libri che ho letto ho capito che gli errori si commettono quando non si riflette, infatti chi perde in una guerra non è colui che ha meno forza ma colui che sfrutta meno la situazione. Noi siamo evoluti grazie alla nostra capacità di pensiero, siamo arrivati dove siamo grazie ad esso, creando utensili e imparando ad usare il chakra. Come mai questa domanda wakato-sensei?Per il semplice motivo che stai sbagliando. Si è vero, pensare è importante e allenare la mente non può che fare bene ma...Ma?! Ma non tutto è razionale, non tutto è logico. Ci sono cose a questo mondo che non è possibile definire e che seguendo la tua mente non potrai mai capirle, bisogna viverle. So che forse ti sto sconvolgendo, ciò che dico va contro a ciò che hai pensato per tutti questi anni ma riflettiamo insieme, cosa possono essere queste “cose” che la mente non può capire? Il ragazzo era immobile, fissava il nulla, ragionava. Non comprendeva come poteva capire quali fossero quelle cose che razionalmente non si potevano apprendere del tutto e soprattutto ragionando con la logica come potesse trovare cose inlogiche. Solo dopo un pò ci arrivò e si senti stupido per la prima volta nella sua vita, come gli era potuto sfuggire per tutto quel tempo?L’amore... la felicità che mi da vedere un bambino giocare, ridere, scherzare... il legame con i miei genitori e il legame tra di loro, queste sono le “cose” non logiche. Ma non capisco cosa lei voglia intendere con tutto ciò?Basiamoci sui tuoi libri, tu avrai sicuramente letto qualche storia su un eroe del passato o uno inventato, ebbene essi si avvalgono di due grandi fondamenti, la mente e il cuore. La prima non ti manca e fai bene ad usarla e dalle tue parole si capisce che hai anche un buon cuore.Quindi in cos’è che sbaglio? Cosa devo fare per essere un brav’uomo, giusto, che voglia difendere gli altri senza essere per forza perfetto come un eroe?Quello che ti manca è l’equilibrio ragazzo e non penso che sia completamente una novità per te. Sicuramente te ne sei accorto e sicuramente lo stai cercando, per superare questa tua prova e trovare la Tua sabbia devi trovare questo equilibrio, non sarà ancora perfetto ma ci sarà, li instabile ma ci sarà. Col tempo lo perfezionerai e raggiungerai i tuoi obbiettivi, ma partiamo con il primo passo. Si è fatta notte metti la mano sulla mia spalla e seguimi senza toglierti la benda, qui vicino conosco un oasi. Passò mezz’ora e giunsero finalmente all’oasi, il sole stava tramontando e Hariken raccoglieva la legna per un fuoco nonostante fosse bendato, come in un esercizio e ne accesero un fuoco per sconfiggere in parte il freddo gelido della notte. Potevano bere e mangiarono un serpente catturato dal vecchio, anche se il ragazzo non sapeva cosa stesse mangiando non gli dispiaceva affatto, nel deserto per i nomadi era normale cibarsi di questi rettili anzi, sono considerati animali di carne pregiata. Il ragazzo aveva l’opportunità di riflettere sulle sue azioni e sulle parole del sensei, si vedeva che il tempo lo aveva temprato e reso saggio, gli aveva dato un grosso aiuto e non poteva non sfruttare i consigli.Il mio equilibrio... sembra facile a parole, come la luna stanotte... sembra tanto vicina ma puoi allungare la mano quanto vuoi, non la prenderai mai. Oggi ho pensato e ripensato ma nonostante ciò mi sentivo perso, sentivo in un certo senso di sbagliare direzione ma non ho trovato quella giusta... non la percepisco questa senzazione, non so come seguire il mio cuore! Vorrei avere solo in minima parte l’equilibrio degli eroi, da piccoli segni riescono a seguire il loro cuore e lo seguono con determinazione perchè sanno con certezza che è la cosa giusta. Forse... l’amore è follia, contrario della logica, dovrei seguire un pò della follia che è in me? Una follia che sia razionale? Che sia questo il mio equilibrio?...Ponendosi quell’ultima domanda Hariken chiuse gli occhi già bendati per un sonno ristoratore. La mattina seguente si svegliarono all’alba, il vecchio disse al ragazzo di partire quando voleva proprio come il giorno precedente e Hariken annui. Il freddo della notte spariva dalle ossa dei due grazie al sole mattutino che stava sorgendo, il ragazzo alzò la testa come se con tale gesto i raggi penetrassero di più per riscaldarlo e intanto cercava di pensare di meno, di trovare quella follia in lui che quasi mai aveva ascoltato, si chiedeva se ne avesse ancora un pò, se i suoi pensieri sempre logici l’avessero delettata riconoscendola come nemica, poteva ancora seguire il suo cuore o no? Non lo sapeva. Si incamminò dopo aver bevuto abbastanza acqua, cerco di lasciarsi andare ma per lui non era affatto facile come sarebbe stato forse per qualsiasi altro genin, camminarono e camminarono, senza una meta e senza una direzione certa tanto che se il giorno precedente andavano a nord, quella mattina erano diretti a sud ma il sensei era paziente, calmo e sereno forse sarà l’età, sarà la sua natura ma esso non mise nessuna fretta al ragazzo il quale dopo ore cadde a terra in ginocchio, la fatica si faceva sentire sotto quel caldo e le sue labbra erano secche. Prontamente Wakato-sensei gliele bagno con un pò d’acqua presa dall’oasi la mattina, aiuto Hariken a rialzarsi e lo lascio andare di nuovo per il suo viaggio, come un qualsiasi padre che aiuta il figlio nei primi passi. Non è facile, è dura... non so cosa fare, non so dove andare, non lo sento il mio cuore!! Io non sono un eroe... io non... mamma, papà mi dispiace, io non sono forte come voi che siete riusciti a seguire le vostre follie. Senza saperlo penso di aver perso la mia, voglio diventare un difensore degli oppressi ma... non ne sono in grado... io mi arren-...Qualcosa di leggero e lieve lo accarezzo, qualcosa che ormai gli era familiare, qualcosa che per lui era importante perchè gli ricordo il passato. Lo aveva accompagnato fin da piccolo, lo aveva accarezzato da sempre, invisibile a quasi tutti ma importante come pochi era sempre li per lui, cos’era? Il vento. Si era alzato di colpo e lo aveva percepito, mentre prima non ci aveva fatto caso, soffiava come se lo incoraggiase e finalmente un senso di calore parti dal cuore del ragazzo che finalmente aveva capito.Vento... sei tu il mio equilibrio, sei tu la mia follia razionale. Come me tu ami la liberta, come me sai far sorridere un bambino mentre gioca con il suo aquilone, come me tu sai punire... Guidami tu finche non sarò in grado di guidarmi perchè io so di potermi fidare di te, non c’è una ragione logica so solo che posso.Gli vennero in mente i momenti in cui si sedeva all’ombra su di un tetto coperto da un edificio più alto, chiudeva gli occhi e si lasciava coccolare da quella brezza delicata che lo trasportava in un altro mondo lontano da tutto e da tutti, in pace, solo lui e il vento. Decise di seguirlo e continuo, ora il passo era sicuro e la postura fiera, non importava quanto tempo sarebbe passato, lui lo avrebbe seguito finchè non si sarebbe sentito giunto a destinazione. La camminata continuo per tutto il giorno ad un passo un pò più veloce, la direzione variava a seconda del vento ma si poteva dire che si dirigevano più o meno a sud - sude est e quando il sole stava per tramontare, l’anziano fermo il ragazzo portandolo in un altra oasi per riposare, avrebbero continuato il giorno seguente perchè ormai era questione di poco immaginava. Come la sera prima eseguirono la stessa routine, Hariken alla legna e l’anziano alla ricerca del cibo, anche stasera serpente alla brace. Mangiarono e si disetarono per bene, era importante ricaricarsi sia di proteine che di liquidi a causa del clima caldo e secco del deserto ed a fine pranzo il ragazzo ne approfitò per fare una domanda a Wakato-sensei. Scusi ma ho notato che conosce bene il deserto, immagino che lei lo conosca grazie ad anni di viaggi o lo conosce perchè non sono il primo che allena?Si lo conosco bene... grandi shinobi hanno fatto il tuo stesso viaggio alla ricerca della loro sabbia e ovviamente tu non sei il mio primo allievo. Molti sono passati e meno ne sono rimasti, ragazzo la via dello shinobi è la più dura, si rischia la vita per ideali ed è fondamentale che tali ideali siano inossidabili dal tempo perchè in caso contrario dovresti sperare di averne ancora per uscirne. La tua vita sarà piena di odio e dolore perchè questo tu hai scelto, lo hai scelto per togliere ciò a semplici cittadini, per difendere un villaggio con donne e bambini indifesi o per andare a salvare gente di altri villaggi meno grandi ma... lo potresti fare anche per motivi non nobili, sei tu a scegliere la via che preferisci ma sappi che è ciò lo hai scelto tu.Ha ragione, cosi ho scelto e avvolte ho avuto paura, altre volte invece mi sono sentito inferiore a questo compito ma... nonostante ciò sono ancora qui. La via dello shinobi è dura, forse da solo potrei non riuscirci ma io avrò la mia sabbia con me, avrò il mio arco e chi lo sa, percorrerò questo viaggio con qualcun altro che mi darà forza. Non lo faccio per la mia famiglia, non lo faccio per la mia gente, lo faccio per tutti perchè questo è ciò che mi sento di fare... sono felice che sia lei a guidarmi, vorrei essere anche solo un granello di sabbia del grande deserto di saggezza che è lei... Buonanotte.Detto ciò Hariken andò a dormire e cosi fece anche il sensei poco dopo. Si svegliarono ancora prima della mattina precedente, il ragazzo era carico e ormai si era abituato a stare bendato dopo due giorni. Parti subito e anche oggi seguiva il vento, ad ogni cambiamento cambiava anche lui direzione, lo sapeva che erano venti diversi ma lui li avrebbe seguiti col cuore, prima o poi sarebbe giunto e lo sapeva, ne era convinto al 100%. Il morale era alto e il passo costante, ciò aiuto molto e infatti in pieno pomeriggio qualcosa stava cambiando. I suoi altri quattro sensi erano migliorati per compensare la vista, sentiva il terreno mutato, sentiva un rumore in sottofondo e il vento leggermente meno caldo, inoltre l’olfatto percepiva un odore di sabbia differente, molto diverso da quello che aveva percepito negli ultimi due giorni. Qualcosa dentro gli diceva di fermarsi, gli diceva che aveva camminato abbastanza e che non serviva andare oltre e che la follia poteva cessare. Alzo il braccio sinistro verso il volto, prese la benda con le dita e se la strappo via, finalmente. Non vedeva niente, il sole era troppo forte per lui a causa dei quasi tre giorni bendato quindi, istintivamente, si copri gli occhi con le mani e solo una volta che si erano abituati li riaprì per poi rimanere a bocca aperta. Erano passati tra due muri di roccia alti 30 metri, dopo la quale vi era una spiaggia bianchissima, erano al mare di Suna, un mare con il fondale bianco e con l’acqua limpida che rifletteva la luce lontanza, era fantastico. Hariken era per la prima volta al mare, era felice di poter vedere quella meraviglia, infatti era reso tutto più bello da quelle pareti di roccia che stavano dietro la piccola spiaggia bianca che aveva la forma di una mezza luna, non sapeva che pensare e non sapeva che dire quindi chiese a bocca aperta mentre il vento gli accarezzava il volto e gli spettinava i capelli. Questa è la mia sabbia?
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