Dopo aver accuratamente notato che in quella carovana non ci fosse nulla, tranne la normale tappezzeria, Kuro con un balzo tornò accanto a Tsubasa, che l'aspettava incuriosito. Probabilmente non aveva mai visto un ninja all'opera a giudicare da come lo fissava durante i suoi movimenti, ma una volta accanto a lui, il suo orgoglio lo portava a diventare schivo e antipatico, volendo dimostrare a tutti i costi quanto forte lui fosse, nonostante la loro esponenziale differenza. Più Kuro si muoveva, più il ragazzo con ben pochi capelli in testa si rendeva conto di una distanza ormai invalicabile: in uno scontro senz'altro le avrebbe prese in maniera definiva ed in un tempo pressoché nullo.
Kuro vestiva ancora con la giacchetta di uno dei tre ceffi incontrati durante il loro cammino e ritenne necessario mantenerla indosso, nel caso qualcuno si fosse insospettito a tal punto da chiamare aiuto. Con un cenno della mano disse a Tsubasa di raggiungerlo, e poi, portando l'indice della mano destra vicino la bocca, come per dire "sta zitto" osservò con aria fredda il pelato.
Si avvicinò ad una delle due guardie, quella che di corporatura sembrava più simile a lui, e componendo qualche sigillo con le mani, venne pervaso da una nota quantità di fumo.
< Tecnica> - Trasformazione - (Chk:10) "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione altera fisicamente il ninja, in questo senso cambiano anche massa e volume, non è una mera illusione, tuttavia non sarà possibile acquisire proprietà dell'animale/oggetto/persona in cui ci si trasforma: niente capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia, e in qualunque cosa ci si sia trasformati, non si può colpire/combattere trasformati(dato che un colpo spezzerebbe il mantenimento della tecnica). Inoltre è difficile ingannare un avversario di rango superiore."
[Stm: 86,5 - 0,5 : 86]
Una volta che questa si andava a diradare, mostrava lentamente le nuove fattezze di Kuro, ormai divenuto identico ad una delle guardie tra le braccia di Morfeo. Continuava a far cenno di seguirlo e di tacere, prima di riuscire a parlare, a bassa voce.
- Qualunque cosa accada, assecondami. Se noti qualcuno nelle vicinanze che appartiene a quei balordi, riferiscimelo nell'orecchio ed avvicinati a me. Tu ora sei un mio ostaggio. Dobbiamo raggiungerli tutti e cercare di fare meno confusione possibile.
Per la prima volta dal momento in cui si erano conosciuti, Kuro scoccò un'occhiata burbera a Tsubasa, per poi parlare nuovamente.
- Se vedi il generale, mantieni la calma, non urlare e non scaraventarti contro di lui. Ti ricordo che la mia missione è uccidere il fratello di Yui, non proteggerti. Quanto lo vedi, fa tre colpi di tosse, ed io capirò che siamo vicini. Sta tranquillo, lo lascerò a te, ma mi occorre sapere chi è.
Poi, senza parlare oltre l'afferrò per un braccio e continuò a camminare, addentrandosi nel piccolo agglomerato di case, cercando una locanda.